sabato, Dicembre 6, 2025
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Nuove scoperte a Pompei: Anfore con fave e cesti frutta nel complesso di Civita Giuliana

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POMPEI CIVITA GIULIANA
POMPEI CIVITA GIULIANA

Nuova scoperta nella ‘villa degli schiavi’ a Pompei’, il complesso di Civita Giuliana dove i lavoratori schiavizzati che i romani chiamavano “strumenti parlanti” vivevano: negli ultimi scavi sono stati trovati, in un ambiente al primo piano, anfore con delle fave e un grande cesto con all’interno della frutta.

Cibo che rappresentava un bene prezioso per uomini, donne e bambini che vivevano in celle di 16 metri quadri in cui c’erano fino a tre letti. Ma il ritrovamento, spiega il ministero della Cultura, testimonia anche come in alcuni casi gli schiavi mangiavano meglio dei loro prossimi ‘liberi’: visto che erano considerati “strumenti di produzione”, i padroni evidentemente facevano in modo di integrare la loro dieta con alimenti ricchi di vitamine, come la frutta, o proteine, come le fave, per non far abbassare il loro valore, che poteva arrivare a diverse migliaia di sestersi.

Gli scavi sono stati realizzati con un contributo di 140mila euro nell’ambito della ‘Campagna nazionale di scavi a Pompei e in altri parchi nazionali’ finanziata con la legge di bilancio del 2024.

Sono casi come questo in cui l’assurdità del sistema schiavistico antico diventa palese – commenta il Direttore di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, co-autore dello studio sul quartiere servile di Civita Giuliana – Esseri umani vengono trattati come attrezzi, come macchine, ma l’umanità non si può cancellare così facilmente. E così, il confine tra schiavo e libero rischiava continuamente di svanire: respiriamo la stessa aria, mangiamo le stesse cose, a volte gli schiavi mangiano persino meglio dei cosiddetti liberi“.

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Cardinale Don Mimmo Battaglia: “Napoli, come la sua chiesa, si regge sulle donne”

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Cardinale Mimmo Battaglia Napoli
Cardinale Mimmo Battaglia Napoli

La Sala Maria Cristina del Complesso di Santa Chiara ha ospitato la prima giornata del convegno internazionale, interreligioso e interconfessionale “La Bibbia e le Donne”.

L’apertura è stata affidata all’Arcivescovo di Napoli, S. E. Cardinale Don Mimmo Battaglia, affiancato dal vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi di Napoli mons. Francesco Beneduce, dall’assessora al Turismo e alle Attività produttive del Comune di Napoli Teresa Armato e dalla storica e teologa Adriana Valerio.

«È per me motivo di gioia sincera e di gratitudine profonda aprire questo convegno internazionale che pone al centro due realtà, che non solo parlano alla nostra intelligenza, ma toccano la radice stessa della nostra umanità. “La Bibbia e le Donne” è un titolo che, già di per sé, contiene un cammino: la scrittura come memoria viva del dialogo tra Dio e l’uomo e le donne.

Come memoria concreta di quel dialogo, che ogni giorno si rinnova nella storia attraverso la cura, la generazione, la parola, la presenza. Napoli, come la sua chiesa, si regge sulle donne. Sulle madri che tengono insieme le famiglie. Sulle nonne che custodiscono la fede e le tradizioni. Sulle donne dei quartieri popolari che sono vere sentinelle di pace, educatrici silenziose, ponti tra generazioni. Sulle donne impegnate nella cultura, nella scuola, nella sanità, nell’impegno sociale, che sono colonna portante della nostra vita civile. Sulle consacrate, sulle operatrici pastorali, sulle catechiste, sulle docenti di teologia, sulle presenze discrete e fedeli che fanno respirare la nostra chiesa. La Chiesa di Napoli, lo dico con profonda convinzione e riconoscenza, non potrebbe camminare senza la forza, la saggezza e la resilienza delle donne. Esse custodiscono la speranza nei vicoli e nei quartieri, nelle parrocchie e nelle opere sociali, nei luoghi del dolore e in quelli della rinascita. E sono proprio loro, spesso nel silenzio, a tenere vivo il vangelo nelle case, nelle strade e negli spazi di fragilità che solo l’amore sa attraversare. Quando La Bibbia incontra lo sguardo delle donne, delle sue protagoniste, delle sue lettrici, delle sue interpreti, qualcosa si apre. Si aprono narrazioni, si aprono strade, si aprono orizzonti e si apre anche la possibilità di un nuovo modo di stare nella chiesa e nella società.

Viviamo in un tempo che chiede coraggio e lucidità. Un tempo in cui le relazioni sembrano talvolta logorarsi nella fretta, nella superficialità o, tante volte, nella contrapposizione. Un tempo in cui la dignità delle donne è spesso ferita da culture che hanno ancora bisogno di educarsi al rispetto e alla giustizia. In questo contesto, ritrovarsi a riflettere insieme sul contributo femminile all’interpretazione biblica è un gesto necessario. Quasi un atto di custodia della nostra umanità più profonda. La Bibbia non è un testo appartenente ad un’altra epoca. È una grammatica per abitare il presente». Così Don Mimmo Battaglia.

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AOU Vanvitelli: riuscito un intervento robotico multidisciplinare su una paziente di 75 anni con rara complicanza toraco-addominale

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AOU Vanvitelli
AOU Vanvitelli

NAPOLI – Presso il Dipartimento Chirurgico ad Alta Specialità dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Vanvitelli è stato portato a termine con successo un intervento straordinario che ha coinvolto due équipe specialistiche, dirette dal Prof. Ludovico Docimo e dal Prof. Alfonso Fiorelli.

La paziente, 75 anni, era affetta da una neoplasia polmonare resa non immediatamente operabile a causa della migrazione completa del colon nel torace, conseguenza di una grave lacerazione del diaframma. Una condizione rara e complessa che richiedeva una pianificazione multidisciplinare e l’uso di tecnologie avanzate.

Con il sistema robotico Da Vinci, il Prof. Docimo ha proceduto alla delicata liberazione e al riposizionamento del colon in addome, ricostruendo poi il diaframma. Successivamente, il Prof. Fiorelli ha rimosso il tumore mediante lobectomia inferiore destra con linfoadenectomia, anch’essa eseguita con tecnica mininvasiva robotica.

La paziente, inizialmente monitorata nella Terapia Intensiva del nuovo padiglione chirurgico, sta completando il percorso post-operatorio con un decorso favorevole e si avvia alla dimissione, grazie alla gestione polispecialistica coordinata dal Prof. Docimo e alle tecnologie d’avanguardia disponibili nel Dipartimento.

Il Direttore Generale della AOU Vanvitelli, Dott. Mario Iervolino, nel complimentarsi con l’equipe per la riuscita dell’operazione, afferma: “L’intervento rappresenta un importante risultato che conferma l’eccellenza nel campo della chirurgia robotica integrata e nella gestione dei casi clinici ad alta complessità”.

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Addio ad Antonio Mellino, in arte “Agostino ’o Pazzo”: Napoli saluta il suo motociclista leggendario

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Napoli perde una delle figure più iconiche e amate del suo immaginario popolare. È morto Antonio Mellino, conosciuto da tutti come “Agostino ’o pazzo”, il motociclista spericolato che negli anni Settanta infiammò le cronache cittadine con le sue fughe rocambolesche tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli.

Mellino, abilissimo pilota in sella alla sua Gilera, divenne un personaggio quasi mitologico: capace di seminare la polizia ad alta velocità, protagonista di inseguimenti che sembravano scene di un film e che gli valsero l’affetto—e talvolta la solidarietà—di un’intera generazione di napoletani. La sua corsa più famosa si concluse nel settembre del 1970, quando venne finalmente fermato in piazza del Gesù Nuovo.

Il soprannome “Agostino ’o pazzo” nacque dalla sua ammirazione per il grande campione di motociclismo Giacomo Agostini, un idolo che Mellino cercò di emulare con passione e incoscienza giovanile. Con il tempo la sua vita cambiò: lasciate alle spalle le scorribande, si dedicò al mestiere di robivecchi e antiquario in piazza Girolomini, proprio accanto al celebre murale della Madonna con pistola attribuito a Banksy.

Con la sua scomparsa, Napoli saluta non solo un uomo, ma un frammento vivo del proprio folklore urbano: un simbolo di libertà, ribellione e pura, irresistibile napoletanità.

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Operazione antidroga tra Arzano e Secondigliano, smantellata piazza di spaccio domestica

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ARZANO SECONDIGLIANO OPERAZIONE ANTI DROGA
ARZANO SECONDIGLIANO OPERAZIONE ANTI DROGA

ARZANO – Quattro persone sono state arrestate e sono ancora in corso diverse perquisizioni in una delle roccaforti della criminalità organizzata napoletana. Maxi operazione antidroga per i Carabinieri del nucleo operativo della compagnia Napoli Stella con controlli che partono da Secondigliano e arrivano ad Arzano.

Due fratelli, un ventitreenne e una ventenne, sono stati notati mentre gettavano dei cartoni dal balcone di un appartamento. Nelle scatole c’erano 41 chili e 225 grammi di hashish. I carabinieri hanno sequestrato nella loro abitazione anche diverso materiale per il confezionamento dello stupefacente. Fratello e sorella sono stati arrestati mentre la madre quarantacinquenne dei due è stata denunciata.

A Secondigliano poi i militari hanno effettuato un blitz nell’appartamento di un ventisettenne dove hanno trovato e sequestrato una pistola Beretta modello APX calibro 9×21 risultata rubata nel 2024. L’uomo è stato arrestato.

Ad Arzano poi, in casa di un ventiduenne già noto alle forze dell’ordine e fratello del ventisettenne in manette, i militari hanno trovato in un armadio altri dodici chili e 600 grammi di hashish e anche lui è stato arrestato.

Tutti e quattro i giovani dovranno rispondere a vario titolo di detenzione di droga a fini di spaccio, detenzione abusiva e ricettazione di arma.

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Frattamaggiore: Il reparto di ortopedia dell’Ospedale San Giovanni di Dio è aperto e operativo

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OSPEDALE FRATTAMAGGIORE REPARTO ORTOPEDIA
OSPEDALE FRATTAMAGGIORE REPARTO ORTOPEDIA

FRATTAMAGGIORE – Una buona notizia per la cittadinanza del comprensorio dell’ASL Napoli 2 Nord, il reparto di ortopedia dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore è aperto e operativo.

A darne notizia è Antonio Iazzetta: “Nei mesi scorsi, avevamo avviato una serie di iniziative, tra cui una petizione che aveva raccolto migliaia di firme e un flash mob nei pressi dell’ospedale, per chiedere la riapertura del reparto. Quando io e Luigi Costanzo incontrammo la direttrice generale dell’Asl Napoli 2 nord, Monica Vanni, avemmo ampie rassicurazioni sul futuro del reparto e dell’intero ospedale e questa notizia conferma le sensazioni positive che avevamo avuto.

Ora è necessario che la riapertura, anticipata rispetto ai programmi, per la chiusura del reparto di Ortopedia dell’Ospedale di Pozzuoli per problemi alla struttura, diventi definitiva anche quando saranno risolti i problemi in quell’ospedale.

È evidente che non possiamo essere pienamente contenti della riapertura se sappiamo che chi vive nell’area flegrea sta vivendo una situazione analoga a quella che abbiamo vissuto noi, ma non possiamo che accogliere con soddisfazione la notizia che, in questo momento, il reparto di Ortopedia dell’Ospedale di Frattamaggiore risponde alle esigenze ortopediche emergenziali intercettate dal servizio 118, ma anche a quelle che si presentano direttamente al San Giovanni di Dio, così come chiedevamo“.

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Piero De Luca annuncia: “Giunta Fico sarà politica e di alto livello”

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GIUNTA FICO
GIUNTA FICO

“La giunta di Roberto Fico sarà politica e di alto profilo”. Lo ha affermato a Salerno il segretario regionale del Pd Piero De Luca sottolineando che la coalizione sta lavorando affinché all’interno ci siano “le migliori competenze e le migliori professionalità in grado di portare avanti il programma presentato ai nostri cittadini“.

Prima ancora di discutere di alchimie, di nomi, di criteri – ha aggiunto indicando qual è l’obiettivo che si è posto il campo largo che ha vinto in Campania – credo sia doveroso ragionare sui profili che dovranno comporre una squadra che dovrà essere all’altezza della responsabilità che i nostri cittadini campani ci hanno affidato“.

Continueremo a lavorare in questa direzione, d’intesa con il presidente eletto Roberto Fico e con le altre forze di coalizione – conclude De Luca – sempre nell’interesse dei nostri cittadini“.

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Tatiana Tramacere ritrovata dopo dieci giorni a Nardò, la versione dell’amico Dragos: “Ha organizzato tutto lei e mi ha chiesto di aiutarla”

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È stata ritrovata nella mansarda dell’amico Dragos-Ioan Gheormescu, a Nardò, Tatiana Tramacere, la studentessa universitaria di cui non si avevano notizie dal 24 ottobre. Il lieto fine è arrivato giovedì sera, intorno alle 21, dopo dieci giorni di ricerche che avevano tenuto la comunità con il fiato sospeso.

Secondo quanto emerso dalle dichiarazioni rese ai carabinieri, l’amico trentenne avrebbe spiegato che la giovane aveva pianificato autonomamente l’allontanamento e gli aveva chiesto aiuto per “isolarsi dal mondo per un po’” in un momento di forte fragilità emotiva. “Mi ha detto che ero l’unico di cui si fidava. Ho tentato di convincerla a tornare, soprattutto quando ho visto il clamore mediatico”, avrebbe riferito Gheormescu.

Quando i militari sono entrati nell’abitazione, la ragazza non è stata trovata subito: si era nascosta al buio in un piccolo abbaino accessibile dal terrazzo. Una volta rintracciata, avrebbe affermato di non aver subito alcun torto: “Non ho fatto niente”, avrebbe detto spaventata ai carabinieri.

I due giovani intrattenevano una relazione, come confermato anche dalle immagini di videosorveglianza che li riprendono mentre si baciano al parco Raho — dove il ragazzo lavora in un pub-ristorante — e poi mentre fanno ingresso nella palazzina in cui lui vive. Da quel momento Tatiana non era più stata vista uscire.

Dopo gli accertamenti medici in ospedale, la studentessa è tornata a casa nella notte, ponendo fine a una vicenda che nelle ultime ore aveva alimentato paure e ipotesi di ogni tipo.

L’avvocato di Tatiana Tramacere conferma l’allontanamento volontario:

“Non faremo altre domande, deve riposare”. Tatiana Tramacere è tornata nella casa di Nardò della sua famiglia nella notte, dopo essere stata sottoposta a visite mediche. Ora dovrà osservare un lungo periodo di riposo. L’avvocato della famiglia: “Genitori amareggiati dalla mancanza di fiducia, per ora non parleranno con lei di quanto accaduto“.

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Alla Reggia di Carditello a Caserta apre fino al 6 gennaio 2026 il villaggio delle tradizioni natalizie, ‘Natale a Carditello’

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Il Real Sito di Carditello rinasce e, in occasione delle festività natalizie, torna ad essere la Reale Delizia concepita dall’illuminata dinastia borbonica.

Si alza il sipario sulla VI edizione di “Natale a Carditello” – in programma dal 6 dicembre 2025 al 6 gennaio 2026 – con tanti eventi gratuiti e aperti ai visitatori, nel segno delle rievocazioni storiche con auto e cavalli, e della valorizzazione dei prodotti enogastronomici a km zero.

Continua, dunque, il percorso virtuoso già intrapreso dalla Fondazione Real Sito di Carditello – grazie alla partnership istituzionale con Coldiretti Caserta – con numerose attività e il Villaggio delle Tradizioni locali destinato a promuovere le eccellenze agroalimentari del territorio, nell’ambito del ricco programma di Natale.

“Una importante iniziativa – afferma il presidente della Fondazione, Maurizio Maddaloni – che abbiamo fortemente voluto e che rinnova lo spirito natalizio dei nostri tempi, ma soprattutto riafferma l’antica vocazione di Carditello come fattoria agricola sperimentale. Un nuovo capitolo per voltare pagina e raccontare il presente e il futuro della Reggia borbonica che, solo pochi anni fa, sembrava condannata ad un destino inevitabile: restare una discarica a cielo aperto e un sito da sfregiare nell’indifferenza delle istituzioni. La sfida ambiziosa è coniugare cultura e turismo per diventare un vero e proprio hub sociale, agricolo ed economico, grazie anche alle numerose collaborazioni istituzionali intraprese. Ringrazio, dunque, il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, il Centro di incremento ippico della Regione Campania, Coldiretti Caserta, Diocesi di Aversa e di Caserta, Arcidiocesi di Capua, Parlamento Studentesco Territoriale e Napoli Racing Show per il sostegno”.

Il Villaggio delle Tradizioni locali a Carditello è una iniziativa finanziata dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste (con decreto del Ministro numero 410789 del 4 agosto 2023 per la concessione di contributi finalizzati alla valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche per l’anno 2025).

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Donna di 28 anni sequestrata e violentata a Giugliano: indagini in corso per identificare i tre aggressori

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Un episodio di violenza gravissimo ha sconvolto la provincia di Napoli. Una giovane donna di 28 anni è stata sequestrata da tre uomini e successivamente violentata. La Polizia di Stato sta lavorando per ricostruire con precisione l’accaduto e risalire all’identità dei responsabili.

Secondo quanto emerso dalle prime testimonianze, la vicenda si sarebbe consumata nel tardo pomeriggio di mercoledì 3 dicembre. La donna sarebbe stata avvicinata da tre individui che, con la forza, l’avrebbero costretta a salire su un’auto. Dopo un breve tragitto, il gruppo avrebbe raggiunto una zona isolata, dove due degli uomini sono scesi dal veicolo mentre il terzo ha abusato sessualmente della vittima.

Al termine della violenza, i tre aggressori avrebbero riaccompagnato la giovane alla sua auto per poi fuggire. Sconvolta e in evidente stato di shock, la donna ha chiesto aiuto ed è stata trasportata d’urgenza al Pronto Soccorso dell’ospedale Cardarelli di Napoli. I medici le hanno diagnosticato una prognosi di 30 giorni.

Gli investigatori del commissariato locale hanno già raccolto la testimonianza della vittima e stanno analizzando ogni elemento utile – dalle sue dichiarazioni a eventuali immagini di videosorveglianza – per ricostruire l’esatta dinamica degli eventi e individuare i tre aggressori.

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28enne giugliano 28enne giugliano

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