martedì, Dicembre 9, 2025
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Indagato per corruzione il Sindaco di Castel Volturno

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PASQUALE MARRANDINO INDAGATO CASTEL VOLTURNO
PASQUALE MARRANDINO INDAGATO CASTEL VOLTURNO

CASTEL VOLTURNO – Terremoto politico a Castel Volturno (Caserta) il Sindaco è accusato di corruzione.

Il primo cittadino avrebbe ricevuto somme da un professionista, tra cui una mazzetta da 500 euro, in cambio di incarichi pubblici ben remunerati.

È quanto contestato dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere (Procuratore Pierpaolo Bruni e sostituti Giacomo Urbano e Anna Ida Capone) al Sindaco di Castel Volturno Pasquale Marrandino (40 anni), indagato per corruzione.

Nell’ambito dell’indagine i Carabinieri hanno sottoposto a perquisizione l’abitazione di Marrandino e del professionista Daniele Di Caprio, indagato anche lui.

Marrandino è stato eletto il 09/06/2024 con una coalizione di liste civiche sostenute da Forza Italia.

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Marcianise: La DIA sequestra 6 milioni di euro ad imprenditore contiguo al clan Belforte

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MARCIANISE
MARCIANISE

MARCIANISE – Beni per 6 milioni di euro sono stati confiscati dalla Dia di Napoli a un imprenditore contiguo al clan casertano dei “Belforte” di Marcianise, in provincia di Caserta.

Il destinatario del provvedimento si occupava della produzione, vendita e trasporto del calcestruzzo e la confisca riguarda due quote societarie (imprese operanti nel settore immobiliare e della lavorazione e commercializzazione del calcestruzzo) e beni immobili (34 fabbricati e 2 terreni) ubicati nella provincia di Caserta, nonché rapporti finanziari, per un valore complessivo stimato in 6 milioni di euro.

Le indagini coordinate dalla Dda già nel 2014 avevano accertato, anche grazie alle dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia, che l’azienda produttrice di calcestruzzo dell’imprenditore era al centro di una strutturata modalità di riscossione del pizzo.

Il meccanismo avveniva in due modi: mediante sovrafatturazione degli importi dovuti, gonfiando i costi rispetto alle effettive forniture, per consentire la creazione di provviste occulte destinate al pagamento delle estorsioni, oppure attraverso l’organizzazione di incontri tra gli estorti e gli appartenenti al clan.

Il sistema era a tal punto collaudato che gli imprenditori talvolta si rivolgevano spontaneamente all’imprenditore colluso, affinché indicasse loro i referenti dell’organizzazione da contattare per “mettersi a posto”.

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Incidente nel tunnel della Reggia di Caserta: Morto automobilista

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INCIDENTE TUNNEL REGGIA DI CASERTA
INCIDENTE TUNNEL REGGIA DI CASERTA

CASERTA – Ieri sera poco prima delle 22 si è verificato un grave incidente stradale sulla variante SS700 all’interno della galleria della Reggia di Caserta.

Secondo una prima ricostruzione il sinistro stradale ha coinvolto due autovetture: una Porsche e una Fiat 500X. A causa del violento impatto, i veicoli hanno terminato la loro corsa rispettivamente sul bordo e al centro della carreggiata. Il conducente della Fiat 500X è rimasto incastrato all’interno dell’abitacolo. I Vigili del Fuoco, giunti tempestivamente sul posto, hanno provveduto ad estrarlo e ad affidarlo alle cure del personale sanitario, presente con due ambulanze. Purtroppo, nonostante i tentativi di soccorso, i sanitari hanno potuto soltanto constatarne il decesso.

I Vigili del Fuoco hanno provveduto alla messa in sicurezza delle autovetture coinvolte e dell’intera area interessata, restando in attesa dell’arrivo del personale del soccorso stradale per le operazioni di rimozione dei veicoli e ripristino della viabilità.

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Nuova scossa di terremoto a Montefredane ad Avellino

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scossa terremoto avellino
scossa terremoto avellino

AVELLINO – Alle 00.01 una scossa di terremoto è stata distintamente in provincia di Avellino, epicentro nuovamente a Montefredane. Lo sciame sismico del mese scorso è tornato a farsi sentire.

INGV ha comunicato che si è trattato di un terremoto magnitudo 3.0 Richter ad 11km di profondità con epicentro a Montefredane (Avellino).

La popolazione irpina ha distintamente avvertito la scossa. Poco dopo sono state registrate altre tre scosse di assestamento con epicentri a Montefredane e Prata di Principato Ultra di 1.3, 1.4 e 1.4 a 9, 13 e 15 km di profondità.

OGGI SCUOLE CHIUSE A MONTEFREDANE 

È naturale essere preoccupati, ma siamo in costante contatto con gli organi istituzionali e con la Prefettura, con cui ho parlato immediatamente, già nelle prime ore della notte. Al momento non si registrano danni a persone o a cose, ma resta comprensibilmente un clima di inquietudine, perché queste scosse che si ripresentano dopo quaranta giorni alimentano timori nella popolazione.

Speriamo che nelle prossime ore la situazione torni completamente alla normalità e che già domani si possano riaprire senza problemi gli edifici scolastici“. Queste le parole del Sindaco, Ciro Aquino.

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Il dottor Biagio Chiariello, nominato consulente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite, connesse al ciclo dei rifiuti e per le ecomafie

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BIAGIO CHIARIELLO
BIAGIO CHIARIELLO

NAPOLI – Il dottor Biagio Chiariello, nominato consulente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite, connesse al ciclo dei rifiuti e per le ecomafie.

Nel suo curriculum il titolo accademico di “Specialista in diritto e gestione dell’ambiente” presso la Seconda Università degli studi di Napoli. Inoltre una comprovata esperienza sul campo, in Terra dei Fuochi, anche attraverso la collaborazione attiva dal 2018 con i vari incaricati del Governo per il contrasto del fenomeno degli incendi dolosi di rifiuti nella regione Campania.

Avvocato, due lauree in “Giurisprudenza” e in “Scienze delle Investigazioni”, attuale dirigente della polizia locale ad Arzano e della polizia provinciale di Caserta. Il dottor Biagio Chiariello é stato nominato consulente giuridico della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti ed altri illeciti ambientali e per le ecomafie, con sede a Roma.

La Commissione venne istituita con la legge n. 53 del 2023, con attribuzione di compiti specifici da assolvere, avvalendosi dei poteri dell’autorità giudiziaria per indagare e vigilare su crimini ambientali, come lo smaltimento abusivo di rifiuti (ecomafie), le discariche illegali, la gestione tossica dei SIN (Siti di Interesse Nazionale) e le truffe legate all’agroalimentare, ed é composta da rappresentanti di Camera e Senato e supportata da diversi professionisti esterni.

Per il dottor Biagio Chiariello, massimo specialista del settore, finito per un periodo sotto protezione, a seguito di minacce della camorra, si tratta di un ennesimo riconoscimento istituzionale, oltre a quello di Cavaliere della Repubblica attribuito dal Presidente Sergio Mattarella.

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Casamarciano (Napoli): Uomo finisce in una voragine in un parco, salvato dai Vigili del Fuoco

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voragine casamarciano
voragine casamarciano

CASAMARCIANO – I Vigili del Fuoco del distaccamento di Nola e con il supporto del nucleo Saf del Comando Provinciale di Napoli, hanno salvato un uomo di 56 anni caduto in una voragine di circa 20 metri.

Poteva essere una tragedia, l’uomo è stato inghiottito in una voragine che si è aperta in un parco a Casamarciano, vicino Nola, in provincia di Napoli. Con l’ausilio di un’autoscala, i Vigili del Fuoco si sono calati nella voragine ed hanno estratto vivo il 56enne che è stato poi trasportato in pronto soccorso per tutti gli accertamenti del caso.

Sono in corso indagini per stabilire cosa ha provocato il cedimento e la formazione della voragine.

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La DDA arresta Angelo Senese, fratello di Michele ‘O pazzo: l’ascesa da Afragola a Roma tra clan e rapporti con la curva romana

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Maxi operazione della Direzione distrettuale antimafia a Roma: è finito in manette Angelo Senese, considerato il numero due del clan e fratello di Michele, storico capo della famiglia napoletana da anni radicata nella Capitale. Insieme a lui sono state arrestate altre tredici persone ritenute legate all’organizzazione. Tra i fermati anche Ettore Abramo, detto Pluto, ex vice del capo ultras laziale conosciuto come Diabolik, oltre a Girolamo Finizio, Kevin Di Napoli e i fratelli Alvise e Leopoldo Cobianchi.

Le accuse a vario titolo vanno dal tentato omicidio alla detenzione illegale di armi da fuoco, fino al tentato sequestro di persona e all’estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Spaccio, estorsioni e omicidi mancati

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, dopo l’arresto del fratello Michele, era Angelo a guidare le attività del clan Senese. Gestiva il flusso di denaro, il riciclaggio e una delle piazze di spaccio più redditizie della città. Avrebbe inoltre ordinato due omicidi poi non portati a termine.

Nel fascicolo della Dda compare anche un tentato sequestro di persona e una tentata estorsione ai danni di un gioielliere romano, vicenda sulla quale avevano mostrato interesse anche esponenti del clan napoletano Di Lauro. In quell’occasione un malvivente si era finto emissario dei Senese per ottenere denaro e preziosi, scatenando però la reazione sia dei Senese sia dei Di Lauro.

Le origini: da Afragola a Roma

Angelo e Michele Senese nascono ad Afragola nell’orbita del clan Moccia, storici nemici della Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo. A 22 anni i due vengono mandati a Roma, forse per allontanarli dal clima di tensione in Campania o forse per espandere gli interessi criminali su un nuovo territorio.

Nella Capitale i fratelli costruiscono un’organizzazione autonoma, basata principalmente sul traffico di droga, che nel tempo stringe alleanze con la Banda della Magliana e i Casamonica. Michele, detto ’o Pazzo, veniva indicato da molti come l’uomo che “comandava tutta Roma”, mentre Angelo operava a stretto contatto con lui, spesso nell’ombra.

Blitz e confische

Un primo colpo al clan arriva nel 1994, quando un’operazione della procura porta al sequestro di un ingente patrimonio immobiliare: appartamenti, garage, quindici auto di lusso, ville e palazzine distribuite tra via Telegono, via delle Vigne, via Torre di Morena e viale dei Tamerici, per un valore complessivo di circa 8 miliardi di lire.

Nel 2013 Michele Senese viene arrestato come mandante dell’omicidio di Giuseppe Carlino, avvenuto nel 2001 per vendicare la morte del fratello Giuseppe Senese, ucciso a coltellate. Dopo quel fermo, la regia del clan passa definitivamente ad Angelo — fino all’operazione dei giorni scorsi che ne ha decretato la caduta.

Le indagini proseguono per delineare la rete di rapporti e affari dell’organizzazione criminale.

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Acerra, rinvenuto armadietto blindato abbandonato per furto: intervento della vigilanza e della Polizia

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Nella mattinata del 7 dicembre 2025, intorno alle ore 8.40, durante il consueto giro d’ispezione sui cantieri della linea ferroviaria ad alta velocità Napoli–Bari (tratto ovest), una ronda della vigilanza Prestige ha notato un armadietto blindato di colore giallo abbandonato lungo una strada sterrata nei pressi di via Spiniello, ad Acerra.

Il manufatto, con la porta anteriore completamente rimossa, appariva con ogni probabilità oggetto di un precedente furto. Gli agenti della sicurezza privata hanno immediatamente allertato la propria centrale operativa e le Forze dell’Ordine.

Una pattuglia della Polizia è giunta sul posto poco dopo, avviando i rilievi del caso con il supporto della Scientifica. Al termine delle verifiche, l’armadietto è stato rimosso tramite carroattrezzi per consentire ulteriori accertamenti.

Le indagini proseguono per chiarire l’origine dell’armadietto e risalire agli autori dell’abbandono.

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Napoli: Tutti in fila a San Gregorio Armeno e nelle strade dei presepi

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NAPOLI SAN GREGORIO ARMENO
NAPOLI SAN GREGORIO ARMENO

Attesi a Napoli circa 350mila visitatori nel ponte dell’Immacolata, nel frattempo turisti e napoletani sono in coda a San Gregorio Armeno.

Non è facile muoversi tra le strade dei presepi. Sono attivi i sensi unici pedonali. Si cammina molto lentamente tra piazza San Gaetano e via San Biagio dei Librai.

Domani è atteso il boom nel giorno dell’Immacolata. Ma per tutto il mese di Dicembre sono attesi grandissimi numeri. Oramai Napoli è diventata non solo una meta turistica estiva ma anche natalizia.

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Targhe straniere in Italia, più della metà tra Napoli e provincia

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TARGHE STRANIERE NAPOLI
TARGHE STRANIERE NAPOLI

NAPOLI – Nelle strade del capoluogo partenopeo e di molte aree della Campania è ormai consueto imbattersi in auto con targhe straniere, soprattutto polacche e bulgare.

Secondo i dati del Reve (Registro Nazionale Veicoli Esteri), a Napoli circolano circa 35mila veicoli immatricolati all’estero, su un totale di 53mila in tutta Italia. Una proporzione che rende il fenomeno unico nel panorama nazionale.

La causa principale è legata ai costi assicurativi. A Napoli, l’Rc Auto obbligatoria costa in media 540 euro l’anno, cifra che può lievitare fino a 2mila euro per un motorino, spesso superiore al valore del mezzo stesso. Per aggirare queste spese, molti automobilisti ricorrono a un meccanismo collaudato: il veicolo viene cancellato dal PRA italiano, re-immatricolato in Polonia o Bulgaria e poi noleggiato al vecchio proprietario da un’agenzia estera. In questo modo, il costo dell’assicurazione scende drasticamente: 600–800 euro il primo anno, circa 350 euro negli anni successivi.

Il sistema sfrutta una deroga introdotta nel 2022: la legge vieta ai residenti italiani di guidare veicoli con targa estera di loro proprietà, ma non se si tratta di un noleggio a lungo termine. Una scappatoia che le agenzie di pratiche auto hanno saputo sfruttare con abilità.

Se da un lato i cittadini risparmiano, dall’altro emergono problemi di legalità e sicurezza: Difficoltà a risalire al vero utilizzatore del veicolo, incidenti con auto targate all’estero complicano i risarcimenti, le multe spesso non vengono pagate, in caso di fallimento dell’agenzia estera il proprietario rischia di perdere il mezzo.

Il boom delle targhe estere in Campania evidenzia una contraddizione: da un lato la necessità dei cittadini di difendersi da costi assicurativi insostenibili, dall’altro la fragilità di un sistema che mina la certezza del diritto e la sicurezza stradale. Finché non verrà affrontato il nodo delle tariffe Rc Auto, il ricorso alle immatricolazioni estere resterà una scorciatoia diffusa e difficile da arginare.

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