Più della metà dei punti campionati dai volontari e volontarie di Goletta Verde di Legambiente in Campania sono risultati oltre i limiti di legge, esattamente 16 punti (il 52% dei prelievi).
È l’esito del monitoraggio di Goletta Verde lungo la costa campana illustrati questa mattina durante la conferenza stampa tenutasi a Salerno, presso il Club Velico del porto turistico, da Francesca Ferro direttrice di Legambiente Campania, Anna Savarese di Legambiente Campania alla presenza del Direttore ARPAC Stefano Sorvino. Il monitoraggio della costa della Campania quest’anno si è svolto tra le giornate del 9 e 21 luglio, ben 31 i punti monitorati da Goletta Verde distribuiti nelle province di Napoli, Caserta e Salerno.
“L’obiettivo di Goletta Verde non è dare patenti di balneabilità, per cui esistono gli enti preposti, ma bensì segnalare criticità sui territori, scattare una fotografia sullo stato di salute dei mari che bagnano le coste della nostra Campania – dichiara Francesca Ferro, direttrice Legambiente Campania.
I risultati di quest’anno sono in linea con quelli dell’anno scorso, ribadiamo con forza che sotto il profilo dell’efficientamento degli impianti di depurazione e della rete fognaria c’è ancora tanto da fare. I volontari e le volontarie di Goletta Verde di Legambiente hanno riscontrato problematiche soprattutto riguardo le foci di fiumi e canali”.
“Con il passaggio di Goletta Verde nelle regioni costiere italiane vogliamo invitare enti e autorità a fare di più dal punto di vista delle infrastrutture come depuratori e reti fognarie, oltre che a sforzarsi di più nell’individuazione di scarichi e sversamenti abusivi – il monito di Martina Palmisano, portavoce di Goletta Verde. Sono queste le strade per migliorare i parametri e stato di salute delle acque delle nostre coste. In tante regioni, così come in Campania, tutelare la risorsa mare vuol dire non solo salvaguardare un grande patrimonio di biodiversità ma anche un asset economico fondamentale sui cui si reggono molte comunità”.
La panoramica degli esiti sulla costa campana. Il 48% dei punti è risultato entro i limiti di legge (15 punti di prelievo), mentre il restante 52% è risultato oltre i limiti (16 punti), relativamente alle due specie target ovvero Escherichia coli e gli enterococchi intestinali. Rispetto al totale dei punti campionati, il 16% dei punti sono inquinati, mentre il 36% sono risultati fortemente inquinati, secondo il giudizio di Goletta Verde. Il monitoraggio ha riguardato l’58% dei punti a mare (18) e il 42% dei punti prelevati in situazioni critiche di scarico, foci di fiumi, per un totale di 13 punti.
Nella provincia di Caserta 2 punti risultati inquinati. Il monitoraggio della provincia casertana ha riguardato in tutto 5 punti, di cui 4 punti a mare e 1 alla foce di fiume: 2 punti sono risultati inquinati al giudizio di Goletta Verde. Si tratta del punto a mare presso la foce del fiume Savone ed il punto alla foce del Regi Lagni a Castelvolturno. Gli altri tre punti monitorati sono: un punto a mare di fronte alla foce del canale alla Baia Domizia, il punto mare presso la foce della Fiumarella a Mondragone, il punto a mare presso l’emissario del Lago Patria a Castelvolturno, questi ultimi tre sono risultati entro i limiti. Nella provincia di Napoli 5 punti campionati oltre i limiti di legge. In totale nella provincia di Napoli i punti monitorati sono 14: 12 monitoraggi a mare e 2 alle foci dei fiumi o canali.
Sono 5 i punti campionati che hanno fatto rilevare parametri oltre i limiti di legge, di questi 4 punti sono risultati fortemente inquinati e un punto inquinato.
In particolare, sono risultati fortemente inquinati il punto alla foce del canale di Licola a Pozzuoli; il punto a mare a San Giovanni a Teduccio presso la spiaggia a 50 metri alla sinistra della foce dell’Alveo Volla; il punto a mare in via Ponte della Gatta a Torre del Greco e la foce del fiume Sarno; il punto a mare di fronte alla foce del Lagno Vesuviano ad Ercolano è risultato inquinato. I punti invece risultati entro i limiti sono: la spiaggia di Mappatella Beach sul lungomare Caracciolo a Napoli, il punto a mare di fronte al rivolo Neffola a Marina Grande nel comune di Sorrento, il punto sulla spiaggia di fronte allo scarico sul lungomare Marconi a Torre Annunziata, la spiaggia di fronte al rivo San Marco a Castellammare di Stabia e il punto a mare presso la foce del Rivo d’Arco a Seiano nel comune di Vico Equense. A completare la provincia il monitoraggio dell’isola di Ischia dove i quattro punti indagati sono risultati entro i limiti definiti per la balneazione: la spiaggia del muro rotto a Ischia, la spiaggia del Perrone a Casamicciola Terme, la spiaggia Chiaia davanti al canale a Forio e il mare presso il Rio Corbore a Ischia.
Nella provincia di Salerno 9 i punti oltre i limiti di legge.
In totale i punti di prelievo sono 12, di cui 10 prelievi alle foci di fiumi e canali e 2 punti a mare. In particolare 7 sono risultati fortemente inquinati, due inquinati e tre entro i limiti secondo il giudizio di Goletta Verde. I 7 punti fortemente inquinati sono: la foce del Regina Minor a Minori, la foce del fiume Irno a Salerno, la foce del torrente Asa a Pontecagnano Faiano, la foce del Tusciano tra Pontecagnano e Battipaglia, la foce del canale di scarico a Marina di Eboli, la foce del fiume Solofrone tra Capaccio e Agropoli e la foce del Rio Arena tra Castellabate e Montecorice. I due punti inquinati sono: la foce del fiume Picentino e la foce presso il rio in via Poseidonia 441 a Laura-Capaccio. I tre punti che sono quelli entro i limiti consentiti dalla legge per la balneazione sono la foce Capo di Fiume a Torre Licinella-Paestum nel comune di Capaccio, la foce del fiume Testene ad Agropoli e il mare di fronte alla foce del rio sulla spiaggia di Caprioli/Palinuro nel comune di Centola.
Attualmente in Campania circa il 92,5% del carico inquinante generato da più di 6 milioni e 600 mila abitanti equivalenti è convogliato in rete fognaria, il restante 7,5% o non è collegato (2,5%) oppure è trattato o con sistemi individuali (per il 5%): a fronte di una percentuale che sembra minima, si tratta di un carico di quasi 500 mila abitanti equivalenti che non viene trattato in modo sicuro (con sistemi di trattamento secondario o superiore). A questi si aggiungano i carichi che confluiscono agli impianti di trattamento che attualmente si trovano in procedura di infrazione rispetto ai requisiti della Direttiva Acque Reflue che, dagli aggiornamenti facilmente reperibili sul sito del MASE, ammontano a 116 gli agglomerati (su un totale nazionale di 855), relativi a più di 4 milioni e 500mila abitanti equivalenti. Tale cifra corrisponde al 68% del carico complessivo generato in Campania, una delle regioni che a livello nazionale presenta le percentuali maggiori di carico generato in infrazione.
Oltre ad indagare la qualità delle acque i tecnici di Goletta Verde si impegnano anche nella verifica delle corrette informazioni alla cittadinanza in merito a divieto di balneazione. Nel 77% dei punti campionati per il monitoraggio della campagna 2025 non è stata riscontrata la presenza di segnalazioni e cartelli informativi, solo in 7 punti di prelievo sono stati trovati i cartelli di interdizione alla balneazione.
È vero che le foci dei fiumi non sono balneabili, ma è utile evidenziare questa informazione ai cittadini, poiché spesso in prossimità delle foci si vengono a creare spazi di spiaggia libera utilizzata dai bagnanti, che potrebbero essere quindi esposti anche ad un potenziale rischio di inquinamento per una mancata o assente depurazione. Per quanto riguarda la qualità delle acque di balneazione in due punti di monitoraggio sono stati trovati dai tecnici di Goletta Verde cartelli di informazione per turisti e bagnanti sulla qualità dell’acqua di balneazione, mentre per il restante 94% del monitoraggio, tale informazione risulta non disponibile.
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