giovedì, Agosto 7, 2025
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Progetto “L’officina dei Talenti” nell’ex ospedale psichiatrico, Geolier testimonial

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OFFICINA DEI TALENTI
OFFICINA DEI TALENTI

Aperta presso l’ex Ospedale Psichiatrico Leonardo Bianchi, in presenza del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e dell’artista Geolier, testimonial del progetto, “l’Officina dei Talenti.

Il progetto, promosso dal Dipartimento di Salute mentale della ASL Napoli 1 Centro, è un progetto permanente che promuove cultura, inclusione e benessere psicosociale attraverso il teatro e le arti performative. Coinvolge operatori, pazienti e familiari dei servizi di Salute Mentale, scuole, cittadini, enti locali, compagnie amatoriali, artisti professionisti, creando spazi di espressione condivisa e crescita personale.

“Attraverso laboratori creativi, spettacoli scolastici e serali, festival multidisciplinari e percorsi di formazione, dichiara Luisa Russo, Capo Dipartimento della ASL Napoli 1 Centro, il progetto favorisce la partecipazione attiva e il protagonismo sociale di tutti i membri della comunità, compresi quelli con fragilità (autismo), rafforzando le reti territoriali e promuovendo il benessere collettivo”.

La struttura dispone di numerose sale, che permettono di mettere in atto le varie discipline artistiche e creative, offrendo spazi adeguati per prove, spettacoli, incontri e attività laboratoriali.

Testimonial del progetto è Geolier, artista profondamente legato al territorio e alle tematiche della periferia, dell’identità e del riscatto sociale, che sostiene con convinzione il valore trasformativo delle arti performative come strumento di inclusione, crescita e consapevolezza. A tal proposito, il rapper ha deciso di donare alla struttura e ai ragazzi alcuni strumenti musicali e di mettere a loro disposizione un insegnante professionista che possa guidarli nella formazione.

“Abbiamo immaginato questo luogo come un laboratorio permanente di possibilità, sostiene il direttore generale Ciro Verdoliva, dove si possa sperimentare, sbagliare, imparare, sentirsi liberi. “Lo abbiamo fatto con la convinzione che l’accompagnamento di questi nostri ragazzi, prosegue il direttore generale, passa anche attraverso la bellezza, attraverso le relazioni umane e il potere trasformativo dell’arte”. “Voglio ringraziare, continua Verdoliva, il nostro testimonial d’eccezione Geolier per la sua partecipazione generosa e sentita a questo nostro progetto”.

“Quel che lui riesce ad esprimere con la sua arte, aggiunge ancora Verdoliva, racconta Napoli, racconta verità racconta vissuti spesso difficili ma lo fa con forza, autenticità e rispetto”.

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Febbre del Nilo: Morto un 69enne in provincia di Caserta, è la terza vittima in Campania

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FEBBRE DEL NILO TERZA VITTIMA CAMPANIA
FEBBRE DEL NILO TERZA VITTIMA CAMPANIA

Un sessantottenne di Trentola Ducenta, in provincia di Caserta, è il terzo morto per il virus West Nile in Campania, il settimo in Italia da inizio anno: l’uomo, secondo quanto si è appreso, è deceduto ieri sera al presidio ospedaliero di Aversa (Caserta).

Il paziente, secondo quanto emerso, pare presentasse un quadro clinico già compromesso da patologie pregresse e il virus avrebbe agito come concausa scatenante, aggravando ulteriormente il suo stato di salute.

Secondo i dati forniti dalla Regione (settore Prevenzione collettiva e Sanità animale), in Campania ad oggi vi sono 23 casi di West Nile tra sospetti e confermati.

Quattordici domiciliati in provincia di Caserta, di cui due probabilmente esposti al contagio nel Lazio; 8 domiciliati in provincia di Napoli, di cui uno esposto probabilmente al contagio in provincia di Caserta; uno domiciliato in Basilicata, ma esposto probabilmente al contagio in provincia di Napoli.

Di questi 23 pazienti, tre sono morti: un paziente a Napoli e due in provincia di Caserta.

La Regione Campania le Aziende sanitarie e ospedaliere regionali e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, “seguono attentamente l’evoluzione, attuando tutte le necessarie misure”.

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Zone Rosse, il Prefetto di Napoli impugna decisione Tar: “Sono provvedimenti che coniugano libertà e sicurezza”

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ZONE ROSSE PREFETTO NAPOLI
ZONE ROSSE PREFETTO NAPOLI

Con riferimento alla sentenza del Tar Campania pubblicata il 28 luglio scorso in merito alle proroghe dell’originario provvedimento relativo alla istituzione delle cd zone rosse nel Comune di Napoli, il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, fermo restando il rispetto della pronuncia giurisdizionale intervenuta, tramite l’Avvocatura distrettuale dello Stato, ne ha attentamente valutato il contenuto.

Si tratta di provvedimenti che consentono – alle forze di polizia – l’allontanamento di soggetti molesti e dediti ad attività illecite da zone connotate da significativa incidenza di fenomeni di degrado e criminalità diffusa, con i quali, in modo proporzionato ed equilibrato e col minor sacrificio possibile degli interessi concorrenti, sono state definite zone ad accesso limitato nella città di Napoli, a tutela della sicurezza urbana, coniugando adeguatamente la libertà di circolazione con la sicurezza e l’ordine pubblico.

I provvedimenti adottati dal Prefetto erano scaturiti da decisioni – peraltro condivise con i Sindaci e talvolta richieste dagli stessi – assunte in seno ad apposite sedute del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, nel corso delle quali si era dato atto che le zone rosse corrispondono a luoghi particolarmente esposti al rischio criminogeno e, in quanto tali, necessitano di misure ulteriori, di pronta attivazione, adeguate alla piena agibilità e fruibilità dello spazio pubblico da parte dei cittadini.

Peraltro, nelle riunioni del Comitato, era stata fissata una durata limitata di efficacia del dispositivo, collegato a specifiche esigenze di cautela, indicando le ragioni straordinarie che ne legittimavano l’adozione; erano state individuate le aree, estremamente limitate nel loro perimetro e collegate ad episodi di movida violenta e molesta, risse, significativa incidenza di fenomeni di degrado o aggressioni per futili motivi, atti di vandalismo, consumo eccessivo di alcool e inquinamento acustico, e criminalità diffusa, in particolare con riferimento di reati contro il patrimonio, contro la persona, in materia di stupefacenti e armi; erano, anche, stati individuati i destinatari delle misure di controllo nei soggetti che, già segnalati per determinati reati, assumono atteggiamenti “aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti”.

Tale era il presupposto delle proroghe oggetto del contenzioso definitosi con la sentenza in esame, che sarà prontamente appellata innanzi al Consiglio di Stato.

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A settembre esce “La sfida”, il nuovo libro di De Luca “Tra terzo mandato, nuovi padroni, guerre genocidio e trumpismo”

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VINCENZO DE LUCA LIBRO LA SFIDA
VINCENZO DE LUCA LIBRO LA SFIDA

Esce il 2 settembre in libreria “La sfida. Tra terzo mandato, nuovi padroni, guerre di genocidio e trumpismo”, il nuovo libro di Vincenzo De Luca, governatore della Campania (Piemme, 304 pagine, 19.90 euro).

Lo annuncia lo stesso De Luca sui social. Il volume, come si legge su Amazon che lo ha in prevendita, parte dall’idea che “non si ricorda una stagione politica così convulsa, così esposta a cambiamenti repentini e imprevedibili, così faticosa e complicata da seguire e accompagnare con riflessioni ragionevolmente fondate e sufficientemente stabili.

Per questa ragione Vincenzo De Luca, con uno stile sempre brillante, a tratti sarcastico, provocatorio e diretto, prova ad analizzare le difficoltà che la politica italiana e internazionale stanno vivendo di fronte ai grandi stravolgimenti epocali di questi ultimi mesi. I problemi storici si aggravano, dalla palude burocratica alle riforme impossibili (sanità, fisco), mentre le istituzioni perdono radicamento sociale e capacità operativa. E questo, in un quadro che vede il mondo ridursi allo stato di natura, abbandonare il diritto internazionale e ogni regola di convivenza, scivolando verso conflitti drammatici”.

“Il filo conduttore di tutto il libro – si legge ancora – è la crisi irreversibile della democrazia liberale, la convinzione che la stagione storica della democrazia sia giunta a fine corsa. E che senza innovazioni radicali si rischi il prevalere di nuove espressioni di autoritarismo. Il dilagare del trumpismo segnala la gravità di questa evoluzione in atto. La sfida è cogliere con lucidità i pericoli di questa fase, e mettere in campo le azioni in grado di contrastarli e sconfiggerli”.

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Ischia: casa dichiarata abusiva e da abbattere, corteo di solidarietà

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ISCHIA CASA ABUSIVA CORTEO
ISCHIA CASA ABUSIVA CORTEO

A Ischia non si placano le polemiche per gli abbattimenti delle case ritenute abusive ma che in alcuni casi risulterebbero sanate da condoni, rilasciati e regolarmente pagati.

È il caso del prossimo abbattimento programmato a Lacco Ameno e disposto per una abitazione che i proprietari affermano essere sanata; questa vicenda, resa pubblica attraverso una lettera aperta pubblicata dai media isolani, ha generato una forte reazione di solidarietà nei confronti della famiglia De Simone (composta da sei persone tra cui un 92enne invalido al 100%) che sfocerà domenica in un corteo di protesta.

L’iniziativa è del coordinamento dei Comitati per il Diritto alla Casa della Regione Campania che ha dato appuntamento a tutti gli isolani per le ore 20 in piazza Capitello, nel comune lacchese, per il corteo di solidarietà nei confronti della famiglia De Simone che percorrerà il corso principale di Lacco Ameno per giungere a piazza Santa Restituta, dinanzi al municipio, dove si terrà il comizio conclusivo e l’incontro con il sindaco Giacomo Pascale.

“Il primo cittadino di Lacco Ameno – affermano i rappresentanti del comitato organizzatore della manifestazione – ci ha confermato che per la casa da abbattere era stata ottenuta la sanatoria e quindi era stata pienamente legittimata dal comune stesso e dalla Soprintendenza, ma dovrà comunque essere demolita entro il 27 agosto nonostante il 25 settembre sia stata fissata la data per l’udienza dell’incidente di esecuzione in tribunale. E allora ci chiediamo: perché tutta questa fretta? Perché prima di abbattere non si attende almeno la pronuncia del Giudice?”.

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Napoli: nuova terapia genica, 38enne torna a vedere. È il primo paziente al mondo

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Nuova Terapia Genica
Nuova Terapia Genica

NAPOLI – Torna a vedere il primo paziente al mondo trattato con una nuova terapia genica a ‘doppio vettore’ per una rara malattia della retina.

Il risultato sul primo paziente al mondo trattato, ottenuto dalla Clinica oculistica dell’Università degli Studi della Campania ‘Vanvitelli’, è stato presentato oggi nella sede del Rettorato dell’Ateneo.

La terapia è stata messa a punto dall’Istituto Telethon di Genetica e Medicina di Pozzuoli (Tigem). Il 38enne era affetto dalla sindrome di Usher di tipo 1B, una rara malattia genetica che si manifesta con cecità e sordità. A un anno dall’intervento la vista è stata recuperata.

Ho accettato di essere il primo paziente, non solo per me, ma per tutti quelli che vivono le mie stesse difficoltà. Prima della terapia genica tutto era confuso, indistinto. Ora riesco a uscire la sera da solo, riconosco i colleghi, le forme degli oggetti, leggo i sottotitoli in TV anche da lontano, vedo le corsie del magazzino dove lavoro senza inciampare. Non è solo vedere meglio: è iniziare a vivere“. Questo è il commento paziente.

L’intervento di terapia genica non è, in sé, particolarmente complesso – spiega Francesca Simonelli, ordinaria di Oftalmologia, direttrice della Clinica Oculistica e Responsabile del Centro di Terapie Avanzate Oculari dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” – Si svolge in anestesia generale e prevede di iniettare nello spazio al di sotto della retina due vettori virali distinti, che trasportano ciascuno metà dell’informazione genetica necessaria per produrre la proteina che manca nei pazienti. Il recupero dall’intervento è rapido e l’effetto sull’acuità visiva è visibile già dopo pochi giorni: a due settimane di distanza, per esempio, il primo paziente trattato mostrava già un miglioramento della capacità visiva e a un mese era in grado di vedere meglio anche in condizioni di scarsa luminosità. A oggi, di fatto, gli è stata restituita la vista”. 

I dati preliminari raccolti sugli altri 7 pazienti trattati finora, confermano la sicurezza e tollerabilità della terapia genica – aggiunge Simonelli – Non si sono registrati eventi avversi seri a nessuna delle due dosi testate e l’infiammazione oculare osservata in alcuni pazienti è poco frequente, limitata e si risolve con una terapia a base di corticosteroidi. Questi risultati molto incoraggianti costituiscono una speranza per tanti pazienti con malattie retiniche ereditarie. Il nuovo metodo, frutto della ricerca italiana, potrà aiutare a recuperare o preservare la funzione visiva di chi soffre della sindrome di Usher di tipo 1B, ma anche di pazienti con altre patologie ereditarie dell’occhio che dipendono da difetti in geni che finora non potevano essere trasferiti attraverso le procedure standard di terapia genica”.

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Lavori in corso al porto di Pozzuoli per limitare gli effetti del bradisismo

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PORTO DI POZZUOLI
PORTO DI POZZUOLI

Lavoro in corso nel porto di Pozzuoli per l’installazione del pontone che permetterà di risolvere il problema dell’innalzamento delle banchine causato dal bradisismo.

Lungo la banchina commerciale dell’approdo flegreo è stata recintata un’area e si sta procedendo alla demolizione della soletta di cemento sotto la quale verrà poi posizionata una trave metallica, su cui poggerà una delle rampe che permetterà di accedere al pontone: da questo sarà poi possibile imbarcare sui traghetti per Ischia e Procida.

Il pontone galleggiante è la soluzione adottata per impedire il blocco degli imbarchi e sbarchi delle navi in partenza ed in arrivo dalle due isole, divenuta operazione problematica per effetto dell’innalzamento del suolo che ha aumentato notevolmente il dislivello tra le banchine ed i portelloni, rendendo così la salita e la discesa dai ferry operazioni difficili e pericolose specie per i mezzi commerciali ed i bus.

Nei prossimi giorni si attende l’arrivo in porto del pontone, una struttura galleggiante modulare della lunghezza di oltre 50 metri, mentre la durata complessiva dei lavori per renderlo operativo è stimata in 35 giorni circa dalla Direzione Generale Mobilità della Regione Campania cui è stata affidato l’intervento .

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Tragedia a Capaccio: 57enne napoletano morto in mare

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Capaccio 57enne morto
Capaccio 57enne morto

Tragedia questa mattina a Capaccio (Salerno), i bagnanti hanno allertato la capitaneria di Porto e i Vigili del Fuoco dopo aver visto un 57enne napoletano tuffarsi in mare e non riemergere più.

I Vigili del Fuoco di Agropoli con il supporto di un elicottero arrivato da Pontecagnano sono riusciti ad individuare e recuperare la salma del 57enne di Napoli.

Sul posto sono giunti i Carabinieri e il 118. Non si conoscono al momento le cause del decesso.

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Il narcotrafficante Simone Bartiromo estradato in Italia, era tra i 100 latitanti più pericolosi del paese

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Simone Bartiromo
Simone Bartiromo

Catturato in Spagna ed estradato ieri sera in Italia Simone Bartiromo, narcotrafficante inserito tra i 100 latitanti più pericolosi del paese. Ad attenderlo all’aeroporto di Fiumicino i Carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli.

Broker del narcotraffico internazionale, è stato catturato due settimane fa dopo quasi 3 anni di latitanza. Simone Bartiromo è scovato dai Carabinieri vicino Alicante ed è accusato di aver fornito droga dalla Spagna per le piazze napoletane, siciliane e pugliesi.

A catturarlo il 16 luglio, nell’ambiti di una operazione coordinata dalla Direzione distrettuale Antimafia di Napoli, i Carabinieri dei Nucleo Investigativo di Napoli, con la collaborazione della D.C.S.A. e del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, che lo hanno rintracciato a Orihuela, con il supporto in fase esecutiva di personale dell’Udyco – Policia National di Madrid.

Bartiromo è accusato di aver svolto un ruolo di primo piano all’interno dell’organizzazione clan Sorianiello, camorra del Rione Traiano, legata al sodalizio di Secondigliano, nonché all’interno dell’organizzazione clan Amato-Pagano, gli scissionisti, come principale canale di approvvigionamento di sostanze stupefacenti, prevalentemente cocaina e hashish, gestito direttamente dalla Spagna, insieme ad altre organizzazioni criminali dedite al traffico di droga.

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Caserta: minore disabile costretto a prostituirsi, 6 persone indagate

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minore disabile costretto a prostituirsi
minore disabile costretto a prostituirsi

Una bruttissima storia di prostituzione minorile aggravata dalla disabilità della vittima arriva da Recale (Caserta). I fatti risalgono a 9 anni fa, la vittima all’epoca aveva 16 anni oggi ne ha 24.

Sei persone sono indagate della Procura della Repubblica di Napoli, tra sfruttatori del ragazzo e clienti.

Secondo la ricostruzione del PM Luigi Santulli, un 28enne e un 32enne di Recale (Caserta) sarebbero stati gli sfruttatori del minorenne, affetto da un disturbo dell’apprendimento e da un deficit dell’attenzione. Erano loro due ad accompagnarlo dai clienti che di volta in volta chiedevano le sue prestazioni. I due si occupavano anche di concordare i prezzi delle prestazioni, circa 20/30 euro a rapporto.

In un caso particolare, la prestazione fu barattata con della cocaina. Protagonista della vicenda fu un 58enne di Maddaloni (Caserta), anche lui indagato. In quel caso pare che anche la vittima fu costretta a consumare lo stupefacente per poi avere un rapporto sessuale con l’uomo. Il 58enne avrebbe poi dato la somma di 500 euro al 16enne (all’epoca). Ma la somma fu poi rapinata al ragazzino da uno dei due suoi sfruttatori che non contento, l’avrebbe anche minacciato di riferire tutto al padre.

Sono numerosi gli indagati, oltre i due sfruttatori di Recale e il cliente di Maddaloni, ci sono anche altri clienti di Orta di Atella, Marcianise e Napoli.

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