martedì, Dicembre 16, 2025
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Arrestato il piromane di cassonetti a Napoli

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Identificato e arrestato il piromane di cassonetti del centro storico di Napoli.

La squadra mobile di Napoli e gli uomini del commissariato Decumani su ordine della procura di Napoli, sezione ambiente e urbanistica, hanno arrestato il piromane di cassonetti.

Già si era parlato dell’emergenza rifiuti a Napoli (clicca qui!) e del fatto che i cittadini vedevano spesso elevarsi colonne di fumo dai cassonetti (clicca qui!). L’uomo arrestato di 41 anni sarebbe il colpevole di tutti i roghi di rifiuti del centro storico di Napoli, avvenuti tra marzo e settembre 2019. Il motivo, però, non è ancora chiaro.

Addirittura nella sola notte del 12 giugno, il piromane avrebbe dato fuoco a ventidue campane della raccolta differenziata di proprietà dell’Asia.

Nonostante ciò però, i danni più seri a seguito di uno dei roghi si sono verificati nella notte dello scorso 27 settembre in via Santa Maria La Nova. In quell’occasione infatti le fiamme sono diventate così alte, tanto da raggiungere il secondo piano di un edificio, danneggiandolo. Il vero e proprio incendio di quella notte inoltre ha distrutto anche i veicoli parcheggiati nelle vicinanze.

Per poter arrestare il piromane, la Polizia ha effettuato diversi appostamenti in diversi punti del centro storico di Napoli. In seguito anche alla comparazione di video della sorveglianza e di varie foto, è stato possibile identificare l’auto del 41enne arrestato nei pressi dei luoghi di ogni rogo. Anche alcuni vestiti dell’uomo sembrano coincidere con i vestiti indossati dal piromane.

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Violenza sessuale su una bambina di 10 anni: Arrestato un parroco

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Arrestato don Michele Mottola, ex parroco di Trentola Ducenta: l’accusa è quella di abuso nei confronti di una bambina di 10 anni.

Arrestato don Michele Mottola, ex parroco di Trentola Ducenta: l’accusa è quella di abuso nei confronti di una bambina di 10 anni. Sono stati gli uomini del Commissariato di Aversa, coordinati dal dirigente Vincenzo Gallozzi, a notificare l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Napoli Nord.

Don Michele Mottola era già stato allontanato dalla parrocchia il 25 maggio scorso dal vescovo Spinillo, con un “Decreto di sospensione immediate”. Contro di lui era stato avviato anche il procedimento per sottoporlo al processo giudiziario canonico e poi la stessa curia di Aversa ha segnalato i fatti alla Procura perché accertasse anche le responsabilità del parroco dal punto di vista penale.

La vicenda era stata segnalata al vescovo di Aversa da un gruppo di fedeli della parrocchia con testimonianza della mamma della ragazza. Il caso è stato rilanciato il 3 novembre scorso nelle trasmissione televisiva delle Iene che avevano intervistato i genitori della ragazzina molestata. Poi stamattina la notizia dell’arrivo in carcere di Mottola.

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Scuola, crolla controsoffitta in un’aula: Bambini salvi ma hanno rischiato

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Scuola nel napoletano: crolla una parte del controsoffitto in un’aula. I bambini sono salvi ma hanno rischiato.

Crolla una parte del controsoffitto in un’aula del plesso centrale delle elementari a San Giuseppe Vesuviano. Il sindaco ha chiuso la scuola per tre giorni, ma per fortuna i piccoli alunni si sono salvati e non hanno riportato danni perché immediatamente messi al sicuro dagli insegnati e dal personale ATA. Sicuramente però la paura che hanno avvertito deve essere stata tanta. Non dimentichiamo che negli anni ci sono state vittime tra i banchi di scuola proprio a causa della mancanza di sicurezza degli istituti.

Grande apprensione dei genitori e della dirigente, Maria Rosaria Fornaro che si è messa subito in contatto con il sindaco Vincenzo Catapano il quale questa mattina ha firmato il provvedimento di chiusura della scuola che riguarda il solo plesso centrale a ridosso della vecchia sede comunale. Le piogge intense di questi giorni e la vetustà dell’edificio sono le probabili cause del crollo.

Ieri sera su Facebook, il primo cittadino ha scritto:

«A seguito di una verifica effettuata dai tecnici comunali e dal Responsabile del Servizio Lavori Pubblici del nostro Comune, vi comunico che adotterò un’ordinanza di chiusura del plesso scolastico Capoluogo. Tale decisione è necessaria al fine di effettuare ogni verifica su tale struttura, onde garantire l’incolumità di tutti gli alunni, nonché del personale scolastico. L’ordinanza prevede la chiusura del suddetto plesso per i giorni 7-8-9 novembre 2019. Ho raggiunto telefonicamente la dirigente Maria Rosaria Fornaro comunicandole tale decisione. Con la dirigente domattina (oggi) valuteremo tutte le opportune ulteriori decisioni, per garantire l’incolumità dei nostri figli, nonché il diritto allo studio e la continuità didattica. Preciso che l’ordinanza di chiusura interessa SOLTANTO LA SCUOLA CAPOLUOGO. Pertanto, presso gli altri pressi scolastici si svolgeranno REGOLARMENTE LE ATTIVITÀ DIDATTICHE. Nelle prossime ore, terrò informata la cittadinanza circa ogni eventuale decisione che potrebbe essere adottata».

Un fatto che si sa da molti anni è che per le scuole del Sud arrivano molti meno fondi che al Nord. La questione è stata riportata a galla da una recente inchiesta di Report, così come da tempo anche noi abbiamo affrontato la questione. Conseguenza di questa mancanza è proprio l’eccessiva pericolosità degli istituti scolastici sia in caso di maltempo, sia in caso di terremoto (e non solo).

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Terribile incidente nella notte: Morta una 17enne e 7 feriti gravissimi

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Incidente gravissimo avvenuto nella notte, in provincia di Napoli: un morto e sette feriti gravi.

Incidente stradale terribile avvenuto nella notte al corso Salvatore D’Amato ad Arzano, all’altezza del centro smistamento Amazon. Un morto e sette feriti gravi, di cui uno in condizioni disperate, ecco il bilancio di quanto accaduto.

Una Mercedes classe A si è scontrata frontalmente e violentemente con una Lancia Musa: nell’impatto è deceduta una ragazza di 17 anni, mentre gli altri giovani sono stati trasportati negli ospedali di Napoli, Frattamaggiore, Giugliano e Acerra.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri e il 118 insieme ai vigili del fuoco che hanno estratto i feriti dalle lamiere contorte delle auto con molta fatica.

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ULTIM’ORA: Terremoto a L’aquila, scossa avvertita anche in Campania

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Una violenta scossa di terremoto ha colpito L’Aquila pochi minuti fa. Secondo i sismografi l’entità della scossa è di magnitudo tra 4.4 e 4.9.

Il terremoto si è verificato alle 18:35. La scossa ha generato il panico, oltre che nel capoluogo abruzzese, anche nel Lazio ed in Campania. Ancora nessuna informazione su eventuali danni a strutture e persone.

SEGUIRANNO AGGIORNAMENTI

Melito, latitante arrestato dopo l’inseguimento sui tetti

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A Melito, i carabinieri hanno arrestato Federico Rapprese dopo un inseguimento sui tetti. Il latitante era accusato del tentato omicidio di Antonio Marrazzo.

Ieri sera a Melito, I carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna hanno rintracciato e arrestato Federico Rapprese. Il 42enne latitante si sottraeva dallo scorso anno a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Napoli su richiesta della direzione distrettuale antimafia partenopea. Rapprese è accusato di tentato omicidio aggravato da finalità mafiose. Nel 2006, a Casandrino, si rese responsabile per conto del clan Ranucci del tentato omicidio di Antonio Marrazzo, 52enne, fratello del boss omonimo.

Le indagini hanno portato a localizzare il latitante nell’abitazione della compagna a Melito. Alle 20.00 di ieri sera è scattato il blitz. I carabinieri hanno circondato l’intero edificio e il tentativo di fuga di Rapprese non è riuscito. Scappato dalla finestra, si è arrampicato sul vano del climatizzatore, è arrivato sul tetto e si è nascosto in un appartamento in quel momento vuoto. I carabinieri non l’hanno perso d’occhio e sono riusciti ad arrestarlo.

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Appalto da 244mila euro per il restauro del Real Sito di Carditello

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Invitalia, in qualità di Centrale di Committenza per il MiBACT (Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo) – Fondazione Real Sito Carditello, ha bandito una gara di circa 244mila euro per il restauro del Real sito di Carditello.

La tenuta borbonica in provincia di Caserta versa in stato di abbandono e non sono mai stati eseguiti interventi di restauro. Nel documento pubblicato da Invitalia si legge che gli interventi dovranno consentire di potenziare l’accessibilità dei luoghi e la fruizione delle aree esterne, di migliorare il consolidamento della struttura e il suo adeguamento funzionale. Il documento di indirizzo alla progettazione prevede, inoltre, interventi di restauro delle pavimentazioni, delle superfici decorate e delle scale. E’ previsto, inoltre, il rifacimento degli impianti e la realizzazione dei servizi igienici.

La domanda può essere inoltrata entro il 22 Novembre 2019.

Il Real Sito di Carditello

I lavori di costruzione della Real Tenuta iniziarono nel 1744; all’epoca l’area era completamente ricoperta di piante di cardi: da qui il nome Carditello.

Il Real sito è pieno di storia; tra il 1745 e il 1815, Carlo III di Borbone avviò un allevamento di cavalli, comprando numerosi terreni e portando cosi la tenuta ad un’estensione di circa 2000 ettari. Ferdinando II, invece, trasformo la tenuta in laboratorio per la lavorazione di prodotti caseari introducendo mandrie di vacche e bufali. Nel 1784, per volere di Ferdinando IV (poi Ferdinando I Re delle due Sicilie) la costruzione del sito fu affidata a Francesco Collecini, allievo di Luigi Vanvitelli. Il progetto prevedeva un complesso di edifici da adibire all’agricoltura e all’allevamento che fosse all’altezza del Real proprietario.

Il Real Sito è composto da una palazzina centrale sormontata da un loggiato e da un belvedere, affiancati da altri edifici di servizio. Trova posto anche un ampio galoppatoio ellittico, delimitato da due fontane con obelischi e con un tempietto circolare nel mezzo.

Il bando

Per ulteriori informazioni riguardanti il bando e la relativa documentazione vi invitiamo a cliccare questo link che vi porterà alla sezione Gare e Appalti sul sito ufficiale di Invitalia.

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Napoli: operazione antiabusivismo nel centro storico

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Napoli, centro storico: 16 appartamenti occupati abusivamente, alcuni dei quali abitati da famiglie legate alla camorra.

Nel centro storico di Napoli, precisamente in vico San Nicola a Nilo 5, è in corso un’operazione antiabusivismo. Infatti le forze dell’ordine hanno posto i sigilli a vari portoni a causa di famiglie che occupavano abusivamente ben 16 appartamenti.

Alcune di queste famiglie sono legate al clan camorristico della famiglia Sibillo. Infatti il Comune di Napoli ha provveduto con l’ordinanza antiabusivismo dopo la scoperta che le azioni criminali di questa famiglia nel centro storico non erano terminate, nonostante alcuni membri siano in carcere.

Tra gli appartamenti sigillati sorprende decisamente quello occupato da un B&B, gestito dunque dal clan della zona. Alcuni turisti di Pistoia hanno lasciato infatti in lacrime il capoluogo campano. “Chi viene al Sud piange due volte: quando arriva e quando riparte”. In questo caso il pianto della frase di Benvenuti al Sud non è certo dettato dalla commozione di lasciare le bellezze meridionali. È un pianto di disperazione.

Anche famiglie non legate alla criminalità organizzate vivevano in alcuni degli appartamenti oggetto dell’operazione antiabusivismo. Li occupavano serenamente dagli anni ’80 circa. Sembra che il Comune provvederà a trovare loro un’altra sistemazione.

L’operazione ha causato comunque vari disagi, poiché numerose camionette della polizia hanno bloccato la zona di vico San Nicola a Nilo. Le proteste dei residenti sono state numerose. Ferme anche le attività della Comunità di Sant’Egidio, che opera in quegli stabili. Intanto, però, i funzionari dell’ufficio casa e i vigili dell’unità antiabusivismo avviavano gli sgomberi che sono andati avanti per ore.

L’operazione non è però terminata poiché alcuni abusivi non sono ancora stati trovati. Inoltre le forze dell’ordine vogliono assicurarsi che negli appartamenti non ci sia nascosto niente di illegale.

Le case comunali liberate saranno poi forse dedicate agli anziani, così come doveva essere originariamente nei piani del Comune.

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Sventato suicidio nel casertano, l’uomo salvato dai vicini

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Tutto accade intorno alle 15 a Piedimonte Matese, in provincia di Caserta, dove un uomo ha tentato di togliersi la vita

Prima di tentare il suicidio, l’uomo di 63 anni ha aspettato che la moglie e la figlia uscissero di casa. Mentre si accingeva a compiere il gesto, però, l’uomo lancia qualche segnale alla vicina che, allarmata, chiama subito i soccorsi e richiede il loro intervento.

Un’unità di emergenza arriva subito sul luogo e riesce a salvare l’uomo dal suo tentativo di suicidio. Le condizioni dell’uomo sono molto serie, ma ormai non dovrebbe essere in pericolo di vita.

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Caivano: cavallo di ritorno, arrestati i colpevoli

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Di Anna Menale – Lo scorso Luglio, a San Nicola la Strada, una donna fu avvicinata da due individui e minacciata con una pistola.

La donna fu derubata della sua autovettura, degli effetti personali e del telefono cellulare.
Subito dopo, i malviventi si diedero alla fuga in direzione del comune di Caivano.

In seguito, la protagonista di questo sfortunato evento denunciò l’accaduto e la polizia di Marcianise riuscì ad intercettare l’autovettura rubata.
Ne derivò un inseguimento terminato a Caivano. Nel corso di questo inseguimento, la madre della donna fu contattata da uno dei malviventi che le proposero il cosiddetto “cavallo di ritorno” ad Afragola.

Le indagini effettuate dalle autorità competenti hanno permesso di rintracciare e arrestare G.N 23 anni, e S.C, di anni 40.
I due sono stati accusati di rapina aggravata, tentata estorsione, e resistenza a pubblico ufficiale in concorso.

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