martedì, Agosto 19, 2025
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Restituto al Parco Archeologico di Pompei il mosaico con la coppia di amanti

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Mosaico Coppia Amanti Pompei
Mosaico Coppia Amanti Pompei

Il comando dei carabinieri Tutela del Patrimonio culturale ha restituito al Parco archeologico di Pompei un mosaico raffigurante una coppia di amanti, rimpatriato dalla Germania a mezzo di spedizione diplomatica, predisposta dal Consolato Generale d’Italia a Stoccarda (Germania).

Il mosaico era stato donato a un cittadino tedesco da un Capitano della Wehrmacht, addetto alla catena dei rifornimenti militari in Italia durante la Seconda guerra mondiale e restituito dagli eredi al Nucleo Tpc di Roma.

La consegna al Parco archeologico di Pompei, a cui il ministero della Cultura ha assegnato il prezioso reperto, e’ avvenuta in presenza del Comandante dei Carabinieri Tutela del Patrimonio culturale, generale di divisione Francesco Gargaro. Si tratta di un pannello a mosaico, probabilmente proveniente da area vesuviana, con una scena erotica, che potrebbe aver decorato la pavimentazione di una camera da letto di una domus o villa. Gli eredi dell’ultimo possessore erano riusciti a mettersi in contatto con i Carabinieri del Nucleo Tpc di Roma, chiedendo indicazioni sulle modalita’ di restituzione del mosaico allo Stato italiano.

I militari del Comando specializzato, resisi conto di trovarsi di fronte a un’opera riconducibile alle vicende di depredazione bellica delle opere d’arte appartenenti al patrimonio dello Stato italiano, dopo aver svolto una serie di accertamenti riguardo il manufatto e la sua provenienza si sono adoperati per il rimpatrio del mosaico avvenuto il 16 settembre 2023. Grazie alla collaborazione dell’Ufficio Tutela Beni Archeologici del Parco archeologico di Pompei, e’ stato possibile ricondurre il reperto al territorio vesuviano, seppure in modo ipotetico data l’assenza di dati certi sull’originario contesto di rinvenimento.

Nelle more di ulteriori analisi e studi, il pannello sara’ esposto temporaneamente all’Antiquarium di Pompei al fine di consentirne, oltre che la conservazione e tutela, anche la pubblica fruizione.

“La riconsegna odierna conferma ancora una volta il grande impegno che il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale profonde nella riacquisizione del patrimonio culturale nazionale impropriamente presente all’estero – ha dichiarato il fenerale Gargaro -. Questo lavoro viene quotidianamente svolto grazie ad una fitta rete di relazioni internazionali, consolidate negli anni, che ci consentono di poter operare con precisione e rapidità”.

“Ogni reperto depredato che rientra e’ una ferita che si chiude, per cui esprimiamo la nostra gratitudine al Nucleo tutela per il lavoro svolto – ha detto il direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel – La ferita non consiste tanto nel valore materiale dell’opera, quanto nel suo valore storico; valore che viene fortemente compromesso dal traffico illecito di antichità.

Non conosciamo l’esatta provenienza del reperto e probabilmente non la conosceremo mai; faremo ulteriori studi e analisi archeometriche per accertarne l’autenticità, per ricostruire la sua storia fin dove possibile. Lo studio, la conoscenza e la fruizione pubblica del patrimonio sono i fiori di loto che crescono sul fango dei trafugamenti mossi dalla brama del possesso e dell’egoismo di chi sottrae reperti archeologici alla comunità”

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Arzano: svuota il box e abbandona rifiuti in strada, denunciato

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ARZANO
ARZANO

Arzano – Arredi, letti, bottiglie, ma anche vetri rotti ed elettrodomestici sono stati abbandonati in strada sulla via Pecchia ad Arzano (Napoli) da parte di un cittadino.

Gli agenti della polizia locale dopo una attenta attività di ricerca, non facile visto il clima di omertà dei cittadini della zona, sono riusciti a risalire al responsabile dell’abbandono dei rifiuti.

L’uomo, 47 anni, commerciante, aveva svuotato di notte la cantina abbandonando i rifiuti sperando di non essere scoperto. Rintracciato é stato invitato ad aprire il box che é stato ispezionato e dove c’erano ancora dei rifiuti ingombranti da abbandonare man mano sperando di non essere scoperti.

All’esito la denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord per abbandono rifiuti che sono stati rimossi a spese del responsabile.

Gli uomini diretti dal comandante Biagio Chiariello continuano senza sosta contro gli sversamenti dei rifiuti sul territorio registrandosi sanzioni contro i trasgressori.

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Orrore a Napoli Est cane morto di stenti, un altro messo in salvo

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cane morto di stenti
cane morto di stenti

Ancora orrore e violenza contro gli animali a Napoli. Dopo la segnalazione iniziale da parte di un gruppo di volontarie, nuovi e inquietanti dettagli emergono sull’episodio avvenuto tra via Principe di San Nicandro, al confine tra San Giovanni a Teduccio e Barra, dove due cani sono stati rinchiusi in una casa abbandonata e lasciati morire di fame e di sete.

Come raccontato da un cittadino, uno dei due animali è stato ritrovato senza vita, consumato dalla fame e dalla sete. L’altro era ridotto a uno scheletro che respirava, salvato per miracolo grazie all’intervento tempestivo delle forze dell’ordine e dei servizi veterinari.

Secondo quanto riportato da testimoni e attivisti accorsi sul posto, si tratterebbe di un gesto volontario e premeditato, motivato da presunte vendette personali. La persona denunciata, una giovane donna, sarebbe già nota alle forze dell’ordine e secondo fonti attendibili lavorerebbe insieme al padre nel servizio di ambulanze. Un dettaglio che ha suscitato ulteriore sdegno tra i cittadini: “Chi dovrebbe salvare vite – ha dichiarato uno degli attivisti – ha invece condannato due creature indifese a una morte atroce”.

Il caso è stato denunciato al deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, che da anni si batte contro ogni forma di maltrattamento animale.

Se le accuse fossero confermate non ci troveremmo di fronte solo a un caso di incuria – ha dichiarato Borrelli – ma a una forma di tortura e crudeltà inaccettabile. La barbarie di quanto accaduto grida vendetta e giustizia. Chiederemo che vengano accertate tutte le responsabilità e che si proceda con la massima severità. Chi maltratta o uccide un animale è un criminale senza coscienza, e chi tace di fronte a simili gesti è complice”.

Sul posto sono intervenuti la polizia di Stato, la polizia veterinaria e l’ASL, che hanno provveduto a documentare la scena e raccogliere le denunce.

Denunciate, sempre. Non chiudete gli occhi – è l’appello lanciato da cittadini e attivisti rivoltisi a Borrelli– La giustizia deve arrivare, e dobbiamo pretenderla. Per chi ha perso la vita. Per chi è sopravvissuto. Per tutti gli animali ancora vittime dell’indifferenza e della crudeltà umana”.

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Vomero: ramo si spezza è colpisce al volto un passante

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Vomero colpito da ramo
Vomero colpito da ramo

Poco prima delle 12 un ramo si è spezzato da un albero in via Scarlatta, nel quartiere Vomero a Napoli.

La zona è pedonale e non momento del cedimento un giovane è stato colpito al volto dal ramo. L’impatto ha causato una ferita lacero contusa. Rapido l’interno del 118, il ragazzo è stato medicato e stabilizzato dopo il grosso spavento.

Un episodio che si è concluso bene, ma che poteva avere conseguenze peggiori se il ramo fosse stato più grande e pesante. Ancora una volta si pone il problema della manutenzione del verde pubblico a Napoli.

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Corruzione a Sorrento, 36 appalti truccati in 2 anni: manette anche per ex sindaco già indagato e ‘Lello il Sensitivo’, suo referente

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Sono 36 gli appalti indetti o aggiudicati dal Comune di Sorrento tra il 2022 e il 2024 al centro delle indagini coordinate dalla Procura di Torre Annunziata e culminate oggi nell’esecuzione di 16 arresti (11 in carcere e 5 ai domiciliari), tra cui l’ex sindaco Massimo Coppola e Raffaele Guida, detto “Lello il sensitivo”, ritenuto dagli investigatori suo referente nei rapporti con gli imprenditori.

L’importo totale a base d’asta dei 36 appalti è di oltre 35 milioni di euro, di cui 15 milioni finanziati con fondi Fesr e 4,5 milioni finanziati con fondi Pnrr. Tra gli appalti oggetto dell’indagine spiccano l’affidamento diretto per la progettazione dello studio di fattibilità per la riqualificazione e valorizzazione del percorso pedonale costiero retrostante gli stabilimenti balneari di Marina Piccola, e la fornitura di 342 poltroncine per il Teatro comunale Tasso.

L’operazione eseguIta oggi fa seguito all’arresto in flagranza, lo scorso 21 maggio, del sindaco di Sorrento Massimo Coppola (poi sospeso dall’incarico) e del suo collaboratore Francesco Di Maio in occasione della riscossione di una ennesima “tangente” di 6mila euro da parte di un imprenditore sorrentino aggiudicatario di due appalti indetti dal Comune.

L’imprenditore, esasperato dalle continue richieste di denaro del sindaco, accompagnate dalla “minaccia” di non rinnovare e addirittura revocare gli affidamenti pubblici nel caso di mancato pagamento di ulteriori somme di denaro, si è rivolto alla Procura denunciando il sindaco e il suo collaboratore e dichiarandosi disposto a collaborare con gli inquirenti in occasione del pagamento di un’ulteriore tangente pretesa dal sindaco.

La Guardia di Finanza ha quindi disposto un servizio di polizia giudiziaria che ha permesso di documentare in diretta la consegna della mazzetta di 6mila euro all’interno di un ristorante della penisola sorrentina.

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Napoli, uomo affetto da disturbi psichici scompare in Spagna: ritrovato al Molo Beverello

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Grazie all’intervento degli agenti della Polizia Locale di Napoli è stato ritrovato un cittadino spagnolo, affetto da disturbi psichici, del quale era stata denunciata la scomparsa in Spagna.

Gli agenti dell’Unità operativa Avvocata, supportati dal Reparto Emergenze sociali, hanno ritrovato l’uomo disteso in piazza Municipio fronte Molo Beverello in stato confusionale e in pessime condizioni igienico sanitarie.

Gli agenti hanno provveduto a contattare il Consolato spagnolo e i familiari dell’uomo che hanno inviato immediatamente, tramite Whatsapp, un recente referto medico delle condizioni del soggetto e comunicato che un loro delegato si sarebbe recato in Italia per ricondurlo a casa.

È stato inoltre allertato il servizio 118 per le cure del caso.

L’uomo è stato soccorso e trasportato all’Ospedale del Mare dove è stato ricoverato e trattato sia per le problematiche di natura psichiatrica che per quelle legate al suo quadro clinico, in attesa di riconsegnarlo alla famiglia.

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Blitz nel Parco Verde a Caivano: smantellato quel che resta del clan Ciccarelli

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BLITZ CAIVANO PARCO VERDE
BLITZ CAIVANO PARCO VERDE

Il Parco Verde di Caivano torna sotto i riflettori con un’operazione che ha messo fine al clan capeggiato da Domenico Ciccarelli, 52 anni, noto come “Caciotta”, fratello del pregiudicato Antonio Ciccarelli alias “Tonino ’a munnezza”, ex ras incontrastato della zona. Arrestati insieme a lui altri sei individui, accusati a vario titolo di estorsione aggravata dal vincolo associativo.

Gli arrestati: Domenico Ciccarelli (alias “Caciotta”); Ciro Ciccarelli; Bruno Ciccarelli; Rita De Luca (moglie di Domenico); Antonio Esposito; Angelo Ferraiuolo; Vincenzo Zampella.

L’intervento è stato condotto dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, guidati dal maggiore Andrea Coratza. Il blitz, avvenuto nei giorni scorsi ma rimasto sotto traccia nonostante fosse sulla bocca di tutti, ha fatto crollare le ultime roccaforti del clan nel Parco Verde.

Le indagini, condotte tra dicembre 2024 e luglio 2025, hanno evidenziato il tentativo del gruppo criminale di prendere il controllo delle attività illecite lasciate vacanti dopo l’arresto di Antonio Angelino (“Tibiuccio”) e dei suoi affiliati. In particolare, Ciccarelli e famiglia cercavano di imporre il pizzo — anche con richieste da 43mila euro — alle attività locali, escluse però le imprese della zona industriale ASI di Caivano.

Con la caduta del clan, il territorio è ora attraversato da una fase di rimescolamento della malavita locale. Restano attivi soltanto “cani sciolti”, personaggi minori con contatti sporadici al di fuori della città. Il business principale rimane quello delle estorsioni, ma la mancanza di un’organizzazione forte potrebbe dare spazio a nuove alleanze e conflitti.

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Il Napoli in ritiro a Dimaro e Castel di Sangro, il programma delle amichevoli estive: debutto il 22/7 con l’Arezzo, chiusura il 14/8 con l’Olympiacos

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Il Napoli ha ufficializzato il programma delle amichevoli estive in vista della prossima stagione. La squadra azzurra svolgerà la fase di preparazione nei due consueti ritiri estivi di Dimaro (dal 17 al 27 luglio) e Castel di Sangro (dal 30 luglio al 14 agosto).

Durante queste settimane, il Napoli disputerà cinque amichevoli: due nella prima fase in Val di Sole e tre nella seconda, in Abruzzo.

I campioni d’Italia esordiranno il prossimo 22 luglio alle 18 a Dimaro contro l’Arezzo, per poi tornare in campo quattro giorni dopo, sempre alle 18, contro il Catanzaro.

A Castel Di Sangro invece sono in calendario tre test: il 3 agosto alle 19 contro lo Stade Brestois, il 9 agosto contro il Girone, sempre alle 19, e il 14 agosto alle 20 contro l’Olympiakos.

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Investì e uccise la 27enne Rita Granata su strisce a Napoli, confermati 8 anni in appello al conducente dell’auto

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La Corte di Appello di Napoli ha confermato la condanna a otto anni di reclusione inflitta in primo grado al conducente dell’auto che il 5 maggio 2024, in via Leopardi, nel quartiere Fuorigrotta, sotto l’effetto di alcol e droga, investì, ferendola a morte, la 27enne Rita Granata. L’imputato, alla fine dello scorso novembre, venne condannato al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato.

I genitori della vittima dal giorno dell’incidente hanno sempre chiesto – anche oggi – “giustizia per Rita” e che il responsabile “sconti effettivamente la sua pena”. L’incidente, secondo quanto emerse dalle indagini svolte dalla Polizia Locale di Napoli avvenne alle 4:15.

La giovane, residente in zona, venne travolta mentre stava attraversando sulle strisce pedonali, rientrando a casa. Il conducente dell’auto pirata si allontanò senza prestare soccorso, tornando sul luogo dell’incidente solo alcune ore più tardi.

Rita Granata, in condizioni critiche, fu trasportata inizialmente all’ospedale San Paolo di Fuorigrotta e successivamente trasferita d’urgenza a Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, dove morì l’8 maggio, dopo tre giorni di ricovero.

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Napoli: presunti abusi sessuali sul personale di un albergo del centro storico

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Abusi sessuali albergo Napoli
Abusi sessuali albergo Napoli

La Procura di Napoli, in collaborazione con la Polizia di Stato, ha avviato un’indagine su una serie di presunti abusi sessuali che sarebbero avvenuti all’interno dell’Hotel Oriente, struttura ricettiva situata nel cuore della città.

Gli accusati sono due ex manager dell’albergo, recentemente licenziati dalla proprietà, che sarebbero coinvolti in condotte gravemente lesive nei confronti di due dipendenti.

Le presunte vittime, una cameriera e un’addetta alle pulizie, hanno denunciato ripetute violenze e molestie subite in ambienti isolati della struttura, come ascensori, stanze di servizio e spogliatoi. Le lavoratrici, rappresentate dagli avvocati Amedeo Di Pietro e Danilo D’Andrea, avrebbero subito pressioni psicologiche e minacce per lungo tempo, in un contesto lavorativo segnato da forte precarietà.

Nel corso dell’esposto, presentato a fine 2024, le donne hanno raccontato di essere state obbligate a tollerare le aggressioni per timore di ritorsioni e perdita del lavoro. Una di loro ha riferito di aver subito un demansionamento, mentre l’altra ha descritto episodi di panico e stress, arrivando persino a tremare alla sola voce di uno dei presunti aggressori.

Le indagini sono attualmente in corso e mirano a verificare se episodi simili si siano verificati anche in passato all’interno dell’hotel. Gli investigatori stanno raccogliendo testimonianze e prove utili per chiarire la portata e la gravità dei fatti denunciati.

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