martedì, Dicembre 16, 2025
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Il Procuratore di Napoli Gratteri contro la riforma della giustizia: “Non si vuole separare la magistratura ma controllarla”

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“La separazione” delle carriere “è il primo step di un percorso che vedrà come successivo la sottoposizione del pm all’esecutivo. Sarà il governo a stabilire quali reati perseguire e a quali condizioni dando le direttive al pm. Continuerò a spendermi fino alla fine per fare capire ai cittadini quanto è importante andare a votare e quanto è importante votare no. Spero lo facciano in tanti”.

Così Nicola Gratteri, procuratore di Napoli, in un’intervista al Corriere della Sera. “Con questa riforma costituzionale non si vuole separare la magistratura, si vuole controllare la magistratura – spiega – Fare in modo che sarà chi di volta in volta sarà al governo, a ‘dettare l’agenda’. Ma è accettabile una cosa del genere? È accettabile per i cittadini avere un sistema che non persegue chi commette i reati, ma solo chi, a seconda di chi è al governo, ‘servirà’, utilizzando le sue parole perseguire?”.

Per Gratteri “la riforma è pericolosa sotto diversi punti di vista. Allontana il pm dalla giurisdizione, equiparandolo a una parte privata. Compito del pm non è risolvere un caso a tutti i costi, ma cercare di arrivare alla verità, anche indagando a favore del sospettato, proprio perché a differenza degli altri attori processuali, non deve tutelare interessi di parte”. Per l’efficienza il ministro Nordio rivendica di colmare gli organici. Cos’altro serve?

“Colmerà, tra un paio d’anni, l’organico dei magistrati, che è solo il primo passo – risponde Gratteri – Per rendere efficiente la giustizia ci vuole ben altro, ma nulla di quello che è stato fatto negli ultimi anni serve a ridurre i tempi dei processi che è la cosa che interessa alla collettività, meno che mai questa riforma. Serve accorpare i piccoli tribunali, e invece ne stanno riaprendo. Ridurre il numero dei magistrati fuori ruolo, e sempre di più ve ne vengono collocati. Stabilizzare gli addetti all’ufficio del processo (circa dodicimila), mentre ancora nessuna risposta è stata data. Fare concorsi per gli amministrativi. Investire in modo razionale nell’informatica, mentre a oggi decine di uffici, tra cui il mio, non ha scorte informatiche. Quindi se si rompe un pc o una stampante non possiamo sostituirli”.

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Napoli, fermati dai Carabinieri a Scampia: 14enne senza casco si lancia da scooter, due minorenni denunciati

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Per sfuggire ai carabinieri che lungo le strade di Scampia, a NAPOLI, lo avevano intercettato senza casco in sella ad uno scooter senza targa, condotto da un coetaneo, non ha esitato a lanciarsi dal mezzo.

Fortunatamente è rimasto illeso.

I carabinieri riusciranno a fermarlo così come dopo poche centinaia di metri bloccano il conducente. Entra i ragazzi, poco più di 14 anni ciascuno, sono stati denunciati per resistenza a pubblico ufficiale, il mezzo è stato sequestrato.

I due ragazzi sono stati affidati ai rispettivi genitori. Tutto ha avuto inizio quando una pattuglia della sezione radiomobile percorrendo via Ciccotti ha notato uno scooter 125 cc senza targa. L’Alt non è stati viene rispettato.

Chi guidava aveva il casco, il passeggero no. E’ Iniziato l’inseguimento tra le strade di Scampia con manovre spericolate e alta velocità.

Durante la fuga il 14enne senza casco si è lanciato dallo scooter. Dopo un centinaio di metri il conducente si è fermato.

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napoli scampia scooter

Assalto a furgone con giornali in provincia di Napoli, ritrovato a Casalnuovo senza quotidiani all’interno: Il Roma, Metropoli e Sanno Quotidiano e Salerno Oggi oggi non in edicola

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Rapina nella notte in provincia di Napoli: portato via furgone con 4 quotidiani in distribuzione.

Oggi non sono in edicola il Roma, il Sannio Quotidiano, la Città di Salerno e Metropolis, quattro quotidiani locali distribuiti tra le province di Napoli, Salerno e Benevento.

Nella notte, almeno 4 malviventi armati e con il volto coperto da passamontagna hanno rapinato e portato via il furgone destinato alla distribuzione dei quotidiani alle edicole.

La banda, a bordo di una Bmw, ha fermato il mezzo poco prima delle tre, costringendo l’autista ad abbandonare il veicolo sotto minaccia.

Il deposito è a Roccarainola, i giornali stavano arrivando dalla tipografia di Caserta, zona industriale, al deposito di Di Canto spa per essere poi smistati e distribuiti alle edicole in varie zone della Campania. Il furgone è stato ritrovato poco prima dell’alba in via Verdi a Casalnuovo di Napoli, dove i carabinieri lo hanno rintracciato grazie al gps. Sul caso sono in corso le indagini. I giornali erano stati asportati dal furgone.

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Napoli, testimone di Geova rifiuta la trasfusione: i medici la salvano e vengono assolti dopo sette anni

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Dopo sette anni di processo, il Tribunale di Napoli ha assolto con formula piena due medici dell’Ospedale “Antonio Cardarelli”, finiti a giudizio per aver praticato una trasfusione di sangue a una donna testimone di Geova che si era opposta al trattamento per motivi religiosi. “Il fatto non sussiste” è la conclusione alla quale è giunta la giudice dell’udienza preliminare, Armonia De Rosa, accogliendo la richiesta di assoluzione avanzata anche dal pubblico ministero Ciro Capasso.

L’episodio risale al 2018. La paziente, una cittadina filippina residente da anni in Italia, era stata ricoverata in condizioni gravissime a causa di una patologia ginecologica. Al momento dell’ingresso in ospedale aveva presentato le proprie Dat – le direttive anticipate di trattamento introdotte dalla legge sul biotestamento del 2017 – con le quali dichiarava di rifiutare eventuali trasfusioni di sangue.

Nonostante il personale medico avesse preso atto della sua volontà, il quadro clinico della donna peggiorò rapidamente. I sanitari la informarono più volte che, a loro giudizio, l’unica possibilità di salvarle la vita era procedere con una trasfusione. Anche di fronte al rischio imminente, la paziente confermò verbalmente il proprio rifiuto.

A quel punto, i medici le chiesero di firmare un modulo che ribadisse formalmente il diniego. Tuttavia, la donna – debilitata e incerta sulla piena comprensione del testo in italiano – non firmò. La barriera linguistica e le condizioni critiche in cui versava resero impossibile un consenso consapevole e documentato.

Di fronte al pericolo immediato di morte, i due medici decisero di intervenire e procedettero alla trasfusione. L’intervento le salvò la vita. Uscita dall’ospedale, però, la donna denunciò i sanitari per lesioni personali, ritenendo che avessero violato la sua libertà di scelta e la sua fede.

Il procedimento, durato sette anni e scandito da dodici udienze, si è concluso ora con l’assoluzione dei due imputati. Secondo il Tribunale, la loro decisione fu motivata da una condizione di emergenza e dalla necessità di salvare la paziente, che non era in grado di esprimere un consenso chiaro e informato in quel momento.

Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro novanta giorni. Gli avvocati della donna attendono di leggerle per decidere se presentare ricorso in appello.

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Nola, 14enne accoltellato alla gamba al centro commerciale dopo un diverbio per futili motivi

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Un ragazzino di 14 anni è stato ferito con un coltellino da un coetaneo a una gamba: portato in ospedale, è stato medicato e dimesso con prognosi di 10 giorni.

L’episodio è avvenuto ieri sera a Nola, al Centro Commerciale Vulcano Buono. Sembra che i due si conoscessero e che abbiano avuto un diverbio per futili motivi, al culmine del quale l’aggressore ha usato il coltellino contro la vittima.

Sull’episodio sono in corso indagini della Polizia di Stato.

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Omicidio di Emanuele Di Caterino ad Aversa, la Procura generale chiede l’assoluzione per legittima difesa

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Colpo di scena nel processo per la morte di Emanuele Di Caterino, il 14enne accoltellato e ucciso il 7 aprile 2013 ad Aversa. La Procura generale di Napoli ha chiesto l’assoluzione dell’imputato Agostino Veneziano, all’epoca dei fatti 17enne, oggi 29enne e libero, ritenendo sussistente la legittima difesa.

Nel corso della requisitoria, durata poco più di un quarto d’ora, il sostituto procuratore generale Valter Brunetti ha sostenuto che l’omicidio si sarebbe verificato nello stesso contesto in cui Veneziano era già stato assolto in un procedimento parallelo, relativo alle lesioni inferte agli amici di Emanuele. Dopo l’accoltellamento del 14enne, alcuni ragazzi avevano rincorso Veneziano lanciandogli contro un casco; quest’ultimo, secondo l’accusa, avrebbe reagito colpendo con un coltello in posizione difensiva.

Diversa la posizione dei legali della famiglia Di Caterino, Maurizio Zuccaro e Sergio Cola, che ritengono gli episodi distinti e autonomi. Secondo la ricostruzione della parte civile, Emanuele sarebbe stato colpito alle spalle, come confermato dall’autopsia, e non avrebbe rappresentato un pericolo al momento dell’aggressione. Gli avvocati contestano inoltre la mancanza di proporzionalità tra la condotta del giovane e la reazione dell’imputato, sottolineando che nessuno dei ragazzi presenti fosse armato di coltello.

Il procedimento in corso davanti alla Corte d’Appello del Tribunale dei Minori di Napoli rappresenta l’ottavo processo legato alla vicenda, che dura ormai da quasi tredici anni.

Il primo processo risale al 2014, quando Veneziano fu condannato a 15 anni di reclusione con rito abbreviato. La sentenza fu poi annullata dalla Corte d’Appello, che dispose un nuovo giudizio davanti a un collegio. Al termine del nuovo processo, l’imputato fu condannato a 8 anni, pena poi aumentata a 10 anni in appello. Nel 2023 la Cassazione annullò la sentenza, rinviando a un nuovo giudizio. Nel successivo processo, svoltosi nell’ottobre 2023, Veneziano fu nuovamente condannato a 8 anni di carcere.

Nel maggio 2024, la Cassazione ha disposto un ulteriore rinvio, chiedendo una motivazione più approfondita sull’aspetto della legittima difesa. La sentenza definitiva della Corte d’Appello dei Minori di Napoli è attesa a metà dicembre 2025.

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Sciame sismico all’alba nei Campi Flegrei, registrate oltre dieci scosse

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Sciame Campi Flegrei
Sciame Campi Flegrei

POZZUOLI – Dalle 06.11 di questa mattina i sismografi dell’Osservatorio Vesuviano hanno iniziato a registrare decine di scosse nell’area dei Campi Flegrei.

La scossa più forte di magnitudo 2.5 Richter ad una profondità di circa 2km nell’area della Solfara Pisciarelli.

Lo sciame sismico è stato avvertito a Pozzuoli e nell’area di Agnano.

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I funerali di Beppe Vessicchio si svolgeranno a Roma in forma strettamente privata

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beppe vessicchio
beppe vessicchio

I funerali del Maestro Beppe Vessicchio si terranno lunedì alle ore 15 a Roma presso la Chiesa Santi Angeli Custodi di Piazza Sempione, in forma strettamente privata. La famiglia ha chiesto la massima riservatezza.

Intanto si moltiplicano i messaggi di ricordo da parte degli esponenti del mondo della musica e dello spettacolo.

La scomparsa del Maestro Vessicchio è per me un dolore forte e improvviso .
Ci conoscevamo da 30 anni e fino a pochi giorni fa abbiamo riso e scherzato, in onda e dietro le quinte. Mancherai tanto a tutti. Ciao Peppe. Scrive Amadeus sui suoi profili social.

È difficile crederci. Mi sembra impossibile. Mi vengono in mente i tuoi occhi sempre sorridenti e comprensivi. Occhi che esprimevano saggezza, autorevolezza, gli occhi di un grande Maestro, non solo d’orchestra ma di vita. Ti sorrido e tu sorridi a mezza bocca come sempre. Ti voglio bene. Questo il messaggio di Maria De Filippi.

Oggi non perdiamo solo un maestro. Oggi perdiamo un amico, un compagno di giochi, un artista incredibile. Peppe ci ha insegnato tanto con i suoi mille aneddoti, lui che più di tutti di imparare cose nuove non voleva mai smettere, con la stessa passione e rispetto di un ragazzino curioso che si lancia in nuove avventure. Ogni volta, come la prima volta. Non ci sono parole per esprimere il vuoto che lascia. Ma ci teniamo a trovarne qualcuna, in questo momento di dolore, per raccontare la gratitudine che proviamo per aver percorso un po’ di strada insieme a quest’uomo straordinario. Maestro, è stato un onore suonare con lei. Queste le parole dei The Jackal.

Il presidente De Laurentiis e la SSC Napoli esprimono profondo cordoglio per la scomparsa del maestro Giuseppe Vessicchio, grande tifoso azzurro e indimenticabile direttore d’orchestra del Festival di Sanremo. Questo il messaggio della SSC Napoli di cui Beppe Vessicchio era tifosissimo.

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Addio a Beppe Vessichio, è morto a 69 anni in seguito ad una polmonite interstiziale

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BEPPE VESSICCHIO
BEPPE VESSICCHIO

Lutto nel mondo della musica italiana. È morto all’età di 69 anni il Maestro Peppe Vessicchio. Il celebre direttore d’orchestra, arrangiatore e volto televisivo, si è spento questo pomeriggio all’ospedale San Camillo di Roma.

“Il Maestro Giuseppe Vessicchio è deceduto oggi in rianimazione all’A.O. San Camillo Forlanini a seguito di una polmonite interstiziale precipitata rapidamente. La famiglia chiede riserbo. I funerali si svolgeranno in forma strettamente privata”, si legge nel bollettino ufficiale dell’ospedale.

Il ‘Maestro’ per antonomasia tra Sanremo e tv
Direttore d’orchestra, compositore, arrangiatore e volto televisivo tra i più amati dal pubblico, Vessicchio, per tutti Beppe, è una delle figure più iconiche e riconoscibili del Festival di Sanremo e della musica italiana, capace di unire un’altissima competenza professionale a una popolarità trasversale, consolidata anche grazie al suo ruolo di insegnante nel talent show ‘Amici’ di Maria De Filippi.

Nato a Napoli il 17 marzo 1956, muove i primi passi nel mondo della musica collaborando con artisti del calibro di Gino Paoli, Edoardo Bennato e Peppino di Capri. Con Paoli firma successi come ‘Ti lascio una canzone’ e ‘Cosa farò da grande’.

La sua carriera è indissolubilmente legata al Festival di Sanremo, dove è stato a lungo una presenza fissa dal 1990. Ha vinto la kermesse per quattro volte come direttore d’orchestra: nel 2000 con gli Avion Travel (‘Sentimento’), nel 2003 con Alexia (‘Per dire di no’), nel 2010 con Valerio Scanu (‘Per tutte le volte che’) e nel 2011 con Roberto Vecchioni (‘Chiamami ancora amore’). A questi successi si aggiungono numerosi premi come miglior arrangiatore, che confermano il suo talento e la sua sensibilità musicale.

Lutto nel mondo della musica italiana. È morto all’età di 69 anni il Maestro Peppe Vessicchio. Il celebre direttore d’orchestra, arrangiatore e volto televisivo, si è spento questo pomeriggio all’ospedale San Camillo di Roma.

“Il Maestro Giuseppe Vessicchio è deceduto oggi in rianimazione all’A.O. San Camillo Forlanini a seguito di una polmonite interstiziale precipitata rapidamente. La famiglia chiede riserbo. I funerali si svolgeranno in forma strettamente privata”, si legge nel bollettino ufficiale dell’ospedale.

Il ‘Maestro’ per antonomasia tra Sanremo e tv
Direttore d’orchestra, compositore, arrangiatore e volto televisivo tra i più amati dal pubblico, Vessicchio, per tutti Beppe, è una delle figure più iconiche e riconoscibili del Festival di Sanremo e della musica italiana, capace di unire un’altissima competenza professionale a una popolarità trasversale, consolidata anche grazie al suo ruolo di insegnante nel talent show ‘Amici’ di Maria De Filippi.

Nato a Napoli il 17 marzo 1956, muove i primi passi nel mondo della musica collaborando con artisti del calibro di Gino Paoli, Edoardo Bennato e Peppino di Capri. Con Paoli firma successi come ‘Ti lascio una canzone’ e ‘Cosa farò da grande’.

La sua carriera è indissolubilmente legata al Festival di Sanremo, dove è stato a lungo una presenza fissa dal 1990. Ha vinto la kermesse per quattro volte come direttore d’orchestra: nel 2000 con gli Avion Travel (‘Sentimento’), nel 2003 con Alexia (‘Per dire di no’), nel 2010 con Valerio Scanu (‘Per tutte le volte che’) e nel 2011 con Roberto Vecchioni (‘Chiamami ancora amore’). A questi successi si aggiungono numerosi premi come miglior arrangiatore, che confermano il suo talento e la sua sensibilità musicale.

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Napoli, Gasparri alla presentazione delle liste di Forza Italia: “Partita aperta, siamo in risalita. Dobbiamo convincere le persone ad andare a votare”

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“Noi vogliamo essere il primo partito dell’Italia ma attualmente siamo in risalita. Vogliamo che la nostra coalizione vinca: se crescessimo noi e non vincesse la coalizione non avremmo nessun motivo per gioire”.

A dirlo è il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio GASPARRI, parlando con i giornalisti a Napoli a margine della presentazione della lista degli azzurri per le prossime elezioni regionali in Campania.

“Forza Italia – ricorda GASPARRI – negli ultimi mesi è stato il primo partito alle elezioni comunali di Aosta, è stato il primo partito in Calabria, è cresciuta nelle Marche o in Toscana. Diciamo che siamo in questo momento un elemento di spinta della coalizione e anche in Campania avremo un risultato molto positivo. Io sono convinto anche superiore alle previsioni” spiega il senatore il quale sostiene che la partita per la presidenza della Regione Campania sia “assolutamente aperta”.

“Dobbiamo convincere le persone ad andare a votare – afferma -. C’è una metà dell’elettorato che non partecipa, quindi c’è un campo vasto a cui attingere per consolidare la risalita del centrodestra. Soprattutto facendo appello all’esperienza, alla solidità, alla sintonia con il Governo nazionale che fa crescere imprese e occupazione. La Campania ha bisogno di crescita, di sviluppo, non ha bisogno di un ceto politico inadeguato e parassitario che ha vissuto tra redditi di cittadinanza e fallimenti epocali e che non ha nessuna reputazione e credibilità.

Questa è una regione importante, storica, non può essere il luogo per fare svernare dei falliti della politica come presidenti. Ha bisogno di amministratori, non è un gioco di società per analfabeti”.

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