martedì, Dicembre 16, 2025
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Stupro cuginette Caivano: Confermate le condanne in appello ai due maggioreni

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CAIVANO CUGINETTE
CAIVANO CUGINETTE

CAIVANO – La Corte d’Appello di Napoli ha confermato la condanna a 13 anni e 4 mesi per Pasquale Mosca, già inflitta in primo grado, e ha riformato la pena per Giuseppe Varriale, riducendola a 8 anni e 8 mesi di reclusione. I due giovani, oggi ventenni, erano accusati di violenze sessuali avvenute nel 2023 a Caivano, in provincia di Napoli, ai danni di due cuginette di 10 e 12 anni.

Il processo di primo grado, celebrato con rito abbreviato davanti al GUP Mariangela Guida del Tribunale di Napoli Nord, si era concluso con condanne rispettivamente a 13 anni e 4 mesi per Mosca e a 12 anni e 5 mesi per Varriale.

Durante l’udienza il sostituto procuratore generale ha chiesto la conferma della condanna per Mosca, difeso dall’avvocato Giovanni Cantelli, mentre ha proposto un concordato per Varriale, non accolto dal suo legale, l’avvocato Dario Carmine Procentese. Cantelli ha sostenuto la parziale incapacità di intendere e volere del proprio assistito, ipotizzando una ridotta consapevolezza dei reati commessi.

La lettura del dispositivo è avvenuta dopo circa tre ore di camera di consiglio. Gli imputati, che avevano assistito alla discussione con le rispettive famiglie, hanno scelto di non presenziare alla pronuncia finale.

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Lobotka al podcast ‘Iná Liga’ tra fatica e ironia “Allenarsi con Conte è durissimo, a de bruyne gli avrei detto ’non venire qui!’

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“De Bruyne? La vede una nuova sfida per lui. Poteva andare in Arabia o in America, ma è voluto restare in Europa. Se mi avesse scritto su Instagram, gli avrei detto: mandami la maglia e non venire qui”.

Lo ha detto il regista del Napoli Stanislav Lonotka in un dialogo leggero nel podcast del sito slovacco “Iná Liga” in collegamento video. Lobotka ha parlato dei vari temi ridendo, facendo capire che si trattava di un dialogo leggero e ironico.

Lobotka su De Bruyne ha ricordato che “mi ha detto che non lavorava così da dieci anni. Io gli dicevo che stava andando alla grande e che non aveva altra scelta che accettare il duro lavoro di Conte. Kevin non è il tipo che si lamenta, ce la mette tutta. Ammiro la sua carriera per questo finale. Se avesse avuto la possibilità di scegliere di nuovo e avesse potuto scegliere tra America e Arabia Saudita, forse avrebbe fatto una scelta diversa”, le parole riportate da Tuttonapoli. Il centrocampista slovacco ha parlato anche del suo infortunio “quando non giochi per un mese la condizione si fa sentire. Sono contento che il muscolo abbia retto, non ho avuto dolori nella zona inguinale” e anche del duro lavoro con il tecnico azzurro: “Tempo libero? Con Conte, il prossimo giorno libero sarà a maggio – ha detto ridendo -, quando giocheremo l’ultima partita della stagione. Per lui pure in vacanza insieme si andrebbe. Conte è così, vuole disciplina, vuole che tutti abbiano la sua mentalità. Ma su una rosa di 25 non è facile avere tutti la stessa mentalità. L’importante è che ogni singolo giocatore voglia vincere”.

Lobotka, a Napoli dal 2020 e che il 25 novembre farà 31 anni, ha spiegato che “la pressione è sempre la stessa. A Napoli se vinci, poi si aspettano tu vinca ancora, come se lo scudetto fosse un obbligo avendolo appena vinto. I tifosi sono esigenti ma non è facile, soprattutto se giochi anche la Champions. Io sto molto bene qui, ma sto invecchiando. La mia vita calcistica finirà presto e non ho aspettative eccessive. Già adesso sento che ci vuole più tempo per recuperare. Prima potevo fare tre partite in una settimana, adesso dopo due giorni sento le gambe pesanti. Con Conte è durissima, ogni allenamento è come una partita. Io non mi lamento ma non potrò farlo per sempre. Il mio futuro? Il mio agente ha detto che forse il 2026 potrebbe essere il momento giusto per cambiare e penso abbia ragione. Ma non faccio previsioni”, ha concluso il polacco.

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Quarto: Arrestati due 15enni dopo aver sparato ad un uomo con una pistola a salve

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QUARTO NAPOLI ARRESTATI 15ENNI
QUARTO NAPOLI ARRESTATI 15ENNI

Hanno appena 15 anni i ragazzini arrestati dai Carabinieri a Quarto, nel Napoletano, per concorso in resistenza e minaccia a pubblico ufficiale, porto d’armi ed esplosioni pericolose.

La chiamata al 112 dopo che alle 21.30 circa si sentono chiaramente due colpi di arma da fuoco in via Limata, e un uomo racconta di aver visto tutto e di ritenere che quei proiettili, sparati in due occasioni distinte a distanza di pochi minuti, fossero rivolti a lui.

I carabinieri della tenenza di Quarto raccolgono le sue parole e, attraverso la centrale operativa, diramano le ricerche di due ragazzi in sella ad uno scooter bianco. Le pattuglie sul territorio riescono ad intercettare il ciclomotore ma, dopo un pericoloso inseguimento nelle strade trafficate del centro di Quarto, ne perdono le tracce.

Grazie all’analisi delle telecamere installate lungo il percorso di fuga e alle testimonianze dei presenti, i Carabinieri rintracciano i fuggitivi nelle loro case. Recuperano anche l’arma, una pistola a salve senza tappo rosso gettata tra i rifiuti di un cassonetto e individuano lo scooter utilizzato per la fuga. I minorenni sono ora nel centro di prima accoglienza dei Colli Aminei.

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Nuovo studio sui Campi Flegrei: Sismicità concentrata in una zona precisa. C’è una faglia?

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CAMPI FLEGREI STUDIO NUOVA FAGLIA
CAMPI FLEGREI STUDIO NUOVA FAGLIA

La sismicità dei Campi Flegrei si sta concentrando in una zona precisa della crosta: secondo uno studio dell’Ingv, questo sarebbe un segnale della formazione oppure della riattivazione di una faglia. Un processo che spiegherebbe l’aumento del bradisismo, indicando che la crosta non risponde più in modo puramente elastico.

Un recente studio, dal titolo Birth and growth of a volcanotectonic fault during the current volcanic unrest at Campi Flegrei caldera (Italy), pubblicato sulla prestigiosa rivista Communications Earth & Environment della casa editrice Nature, ha documentato la transizione – a partire dal 2023 – da una microsismicità diffusa in tutta la caldera ad una distribuzione più concentrata lungo un piano interpretabile come la nucleazione o la riattivazione di una faglia.

La ricerca, frutto della collaborazione tra l’Università degli Studi Roma Tre e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), fornisce un importante contributo alla comprensione dei meccanismi sismici in atto. “Il fenomeno osservato è fondamentale per spiegare la localizzazione e i meccanismi focali dei terremoti – spiega Guido Giordano, professore ordinario dell’Università degli Studi Roma Tre e coordinatore della ricerca – e suggerisce che il comportamento della crosta sia cambiato nel tempo. Questo può avere implicazioni rilevanti non solo per il potenziamento del monitoraggio, ma anche per la definizione della massima magnitudo attesa”.

Lo studio si inserisce nel solco di altre ricerche indipendenti che avevano già evidenziato un cambiamento nella relazione tra frequenza della sismicità e intensità del sollevamento; la nuova interpretazione offre ora una spiegazione fisica legata alla formazione di una faglia.

La nostra indagine – sottolinea Francesca Bianco, Dirigente di Ricerca dell’INGV – ha beneficiato di una enorme quantità di dati sperimentali di alta qualità, analizzati con metodologie innovative. Anche in questo caso, il connubio tra monitoraggio e ricerca scientifica si è rivelato essenziale per acquisire nuove conoscenze sui processi in corso ai Campi Flegrei, fornendo possibili chiavi di lettura anche per anomalie di piccola scala, come quelle registrate nell’area di Monte Olibano”.

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Ponticelli ricorda le vittime innocenti della strage al bar Sayonara

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PONTICELLI RICORDA STRAGE BAR SAYONARA
PONTICELLI RICORDA STRAGE BAR SAYONARA

Si è tenuta oggi a Ponticelli, quartiere della zona orientale di Napoli, la marcia in memoria di Gaetano De Cicco, Domenico Guarracino, Salvatore Benaglia e Gaetano Di Nocera, vittime innocenti della cosiddetta ‘strage del bar Sayonara’ avvenuta l’11 novembre 1989, nel corso di un regolamento di conti per il controllo del territorio fra clan camorristici rivali. Le quattro vittime erano estranee a qualunque dinamica criminale e caddero nel fuoco incrociato delle due bande.

Oggi siamo centinaia in piazza perché a più di trent’anni dalla strage, Ponticelli continua ad essere un quartiere marginalizzato, che ha visto un aumento esponenziale della criminalità e delle vittime innocenti“, dichiara Andrea De Angelis, referente del Presidio di Libera di Ponticelli.

Eppure la marcia di oggi – aggiunge – dimostra che le esperienze virtuose di partecipazione dal basso resistono alle ingiustizie che opprimono le periferie, di Napoli e del mondo. Sono infatti Pace e Giustizia le parole chiave per la marcia di quest’anno: in questi ultimi anni, i conflitti armati e le stragi nel mondo ci hanno riconfermato che questi valori fondamentali devono ritornare al centro del dibattito culturale e dell’agenda politica, affinché le comunità territoriali e le popolazioni civili possano scrivere il proprio futuro, liberi dalle criminalità organizzate“.

Così come ogni anno, la marcia è stata organizzata da Fondazione Polis della Regione Campania, Coordinamento Campano dei Familiari delle Vittime Innocenti della Criminalità e Presidio di Libera Ponticelli “Vittime dell’11 Novembre 1989”, oltre alle realtà aderenti ArciMovie, SVT, Caccioppoli, TerradiConfine APS, Casa del Popolo, ReMida Napoli.

Celebrare per il quindicesimo anno le vittime innocenti della Strage di Ponticelli, a 36 anni dalla loro uccisione, significa testimoniare che il quartiere oggi non è nelle mani dei clan, ma di coloro che, nella memoria delle vittime, affrontano quotidianamente le battaglie per affermare la legalità, la giustizia, i diritti essenziali di ciascuna persona e dell’intera collettività“; dichiara don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Polis della Regione Campania.

Nei giorni scorsi le stesse associazioni hanno coinvolto la comunità di Ponticelli in una serie di iniziative di avvicinamento alla marcia, a partire dai più piccoli. Rosa Maglione, presidente dell’associazione TerraDiConfine, racconta: “Nelle settimane che precedono la marcia le nostre attività nelle scuole del territorio si intensificano: abbiamo portato il tema della memoria delle vittime innocenti di camorra tra i bambini e i ragazzi di Ponticelli, riflettendo su Pace e Giustizia. L’obbiettivo comune che le nostre diverse realtà associative si pongono è di costruire, a partire dal presente, dalla quotidianità, un quartiere sicuro, libero e bello per le giovani generazioni“.

La marcia, che ha attraversato il quartiere, è terminata in piazzetta Egizio Sandomenico, che accoglie il monumento che ricorda le quattro vittime innocenti della strage di camorra. Sono intervenuti i familiari delle vittime per ricordare l’importanza della memoria quotidiana, i ragazzi delle scuole, e Arturo Scotto, deputato di Avs che ha raccontato la sua esperienza a bordo della Global Sumud Flotilla.

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Stasera al Cinema Metropolitan di Napoli sarà presentato in anteprima NINO.18 GIORNI, il film documentario su Nino D’Angelo diretto dal figlio Toni D’Angelo

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NINO 18 GIORNI
NINO 18 GIORNI

A grande richiesta raddoppiano le anteprime di “NINO. 18 GIORNI”, il film documentario su Nino D’Angelo diretto dal figlio Toni D’Angelo, che sarà presentato stasera, martedì 11 novembre, alle ore 20.30 e alle ore 20.45 (proiezioni SOLD OUT) al Cinema Metropolitan di Napoli e lunedì 17 novembre alle ore 20.50 e alle ore 21.00 (proiezioni SOLD OUT) al Cinema Giulio Cesare di Roma con un incontro speciale dedicato al pubblico in sala.

ALTRE DATE: il 20 novembre alle ore 20.00 al The Space Cinema Napoli, il 21 novembre alle ore 20.00 all’Uci Casoria e il 23 novembre alle ore 19.15 al Modernissimo di Napoli. Nino e Toni D’Angelo saranno presenti per i saluti in sala. Maggiori info su nexostudios.it.

Un racconto intenso e toccante che scava nell’anima di un artista capace di attraversare generi, palcoscenici e generazioni, restando sempre fedele alle proprie radici.

Prodotto da Isola Produzioni con Rai Cinema, MAD Entertainment, Stefano Francioni produzioni, Di.Elle.O., in collaborazione con Archivio Audiovisivo del movimento operaio e democratico ETS e Waterclock e realizzato con il contributo del fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo del Ministero della Cultura, “NINO. “18 GIORNI” è distribuito nelle sale dal 20 novembre da Nexo Studios in collaborazione con i media partner Radio LatteMiele e MYmovies. L’opera è stata realizzata in collaborazione con la Regione Campania e la Film Commission Regione Campania.

Nino D’Angelo negli anni ‘80 è stato il caschetto biondo più famoso d’Italia dopo Raffaella Carrà. Oggi non ha più il caschetto e non fa più quelle canzoni che lo resero famoso allora, come “’Nu jeans e ‘na maglietta”. I suoi capelli si sono ingrigiti, anche se glieli taglia lo stesso barbiere che inventò il caschetto. Vive a Roma, circondato dalla sua numerosa famiglia, e la sua musica – che compone in un piccolo studio sulla Cassia – ha il suono del Mediterraneo. L’ultimo concerto allo Stadio Maradona di Napoli è un saluto definitivo agli anni ‘80, al caschetto e a quel tipo di musica. A vivere con lui questo momento, nascosto dietro un telefonino, suo figlio, Toni, regista. Lo incalza con le domande, registra tutto, anche e soprattutto i momenti più intimi. Chi era suo padre negli anni ‘80? Com’è arrivato al successo e al benessere dalla povertà più assoluta? E perché, una volta raggiunto il successo, quando Toni era piccolo, hanno dovuto abbandonare la città che aveva reso celebre suo padre?

Per trovare risposta a queste domande, con “NINO. 18 GIORNI” Toni D’Angelo segue suo padre in giro per l’Italia, durante le tappe del suo tour e allo stesso tempo, lo riporta nei luoghi della sua infanzia: San Pietro a Patierno, il quartiere di Napoli in cui è cresciuto, e Casoria, paese alle porte di Napoli dove è diventato uomo, cantante e padre. Il pretesto per iniziare questo viaggio sono i 18 giorni in cui Nino era a Palermo: quando Toni nacque, Nino era lì, impegnato con la prima sceneggiata che lo rese noto. Un successo inaspettato, che si protrasse a lungo e che ritardò di 18 giorni la conoscenza fra padre e figlio. Oggi, a distanza di anni, Nino e Toni – diventato padre a sua volta – cercano di riappropriarsi di quel tempo perduto per riscoprirsi e ritrovarsi, l’uno nell’altro.

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Visita a Caivano del Ministro Valditara all’I.C. 3 e incontro con Don Patriciello: “Risultati straordinari sulla dispersione scolastica”

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VALDITARA A CAIVANO
VALDITARA A CAIVANO

CAIVANO – Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, dopo la visita all’Istituto Comprensivo 3 di Caivano (Napoli), ha incontrato don Maurizio Patriciello per un colloquio sui giovani.

“I risultati sono straordinari, d’altro canto gli investimenti sono molto rilevanti, devo dire che Agenda Sud ha funzionato benissimo, sono 400mila euro di investimenti solo di Agenda Sud, altri 400mila euro investiti contro la dispersione, quindi veramente un piano straordinario“.

I ragazzi sono tornati a scuola – evidenzia il ministro – e sono orgoglioso fra l’altro oggi di poter annunciare che per tutta la Campania il decreto Caivano e Agenda Sud nella lotta all’abbandono scolastico hanno funzionato splendidamente perché sono quasi 10mila ragazzi che abbiamo recuperato in tutta la regione“.

Per Valditara il modello Caivano “è un modello di efficienza, di intervento a favore del territorio che in realtà riguarda poi l’intera Campania. Penso ai risultati straordinari di Agenda Sud, pensate che gli apprendimenti nelle scuole in cui si è avviata Agenda Sud sono risultati doppi rispetto a tutte le altre scuole. Quindi veramente è un segnale importante, è un segnale di fiducia in una regione che deve avere sempre più attenzione perché ha delle straordinarie potenzialità“.

Dopo anni di dispersione scolastica, il preside dell’I.C. 3 di Caivano mi ha comunicato che per la prima volta tutti i ragazzi iscritti sono presenti a scuola, con la piacevole sorpresa di un alunno in più. È il risultato straordinario del decreto Caivano e di Agenda Sud. Questa notizia ci riempie di gioia e ci incoraggia a proseguire con fiducia nel lavoro che stiamo facendo“. Così il Ministro Valditara in visita oggi a Caivano.

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Sciopero di 24 ore della Circumvesuviana domani 12 Novembre

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SCIOPERO CIRCUMVESUVIANA EAV
SCIOPERO CIRCUMVESUVIANA EAV

NAPOLI – Astensione dal lavoro per tutta la giornata: a rischio il servizio della Circumvesuviana nella giornata di domani, 12 Novembre 2025.

A comunicarlo è l’Ente Autonomo Volturno, che in una nota fa sapere come “il giorno 12 novembre 2025 è stato proclamato uno sciopero aziendale di 24 ore da parte della Confail che interesserà il solo personale viaggiante delle linee vesuviane avente come motivazione: problematiche organizzazione aziendale“.

Sempre l’azienda di trasporti fa sapere che “durante l’ultima proclamazione di sciopero delle citata organizzazione sindacale la percentuale di adesione è stata del 29,90% (sciopero di quattro ore del 13 ottobre)“.

Nel corso dell’orario di sciopero l’effettuazione delle corse è subordinata al numero di lavoratori aderenti allo sciopero.

Il servizio sarà garantito dalle 5.30 alle 8.30 e dalle 16.30 alle 19.30.

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Napoli: 25 casi di intossicazioni da funghi in meno di una settimana, l’appello dal Cardarelli

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NAPOLI INTOSSICAZIONI DA FUNGHI
NAPOLI INTOSSICAZIONI DA FUNGHI

NAPOLI – Il Centro Antiveleni del Cardarelli, tra i più grandi in Italia, è in prima linea in queste ore per far fronte al fenomeno dell’intossicazione da funghi velenosi, consumati senza che vi sia stato un accertamento preventivo della loro commestibilità. Sono stati verificati venticinque casi in appena cinque giorni.

L’appello dei medici è sempre lo stesso: non consumare i funghi freschi raccolti autonomamente o ricevuti in dono senza che vi sia stato il riconoscimento da parte di un micologo qualificato della Asl.

La stagione dei funghi è appena iniziata – sottolinea la dottoressa Anna Lanza, medico anestesista della ‘TIGU-CAV’ diretta da Romolo Villani – eppure al nostro Centro Antiveleni sono già 25 le segnalazioni negli ultimi 5 giorni. Di funghi velenosi si muore, come nel caso dei funghi riconducibili alla famiglia delle amanite, ma sono anche molte altre le specie velenose la cui ingestione può causare danni epatici in primis fino ad arrivare ad epatiti fulminanti e danni renali e neurologici. È importante, se reperiti autonomamente o avuti in regalo, avere una certificazione prima del consumo dei funghi da parte del servizio micologico di pertinenza della Asl, che è completamente gratuito“.

Ma come si riconosce un’intossicazione da funghi?La sintomatologia è piuttosto evidente. Si va dalla classica nausea, al vomito, cefalea, dolori addominali, diarrea e malessere generalizzato ma anche problemi renali e neurologici per alcuni tipi di fungo“, ricorda Lanza.

Ma ciò di cui occorre tener conto è anche il periodo di latenza, più i segni tardano a manifestarsi e più è possibile che si sia in presenza di un problema serio. L’insorgere dei sintomi può avvenire dopo 12/18 anche 24 ore e in alcuni casi con una fase intermedia di benessere“.

Cosa succede in presenza di intossicazione da funghi?Il paziente che giunge nei Pronto soccorso della regione viene preso in carico anche con la consulenza del Centro Antiveleni regionale che dà indirizzi clinici e terapeutici, fornendo se necessario alcuni antidoti. È importante anche la possibile identificazione dei funghi, se disponibili, sia che essi siano ancora crudi che cotti“, sottolinea la dottoressa Anna Lanza, medico anestesista della TIGU-CAV del Cardarelli diretta da Romolo Villani.

Solitamente l’incidenza dei casi aumenta con l’aumentare delle situazioni di crisi socioeconomiche, talvolta si pensa di poter non acquistare quelli certificati rischiando però di mettere a repentaglio la vita di bambini o soggetti fragili”, conclude Anna Lanza, anestesista rianimatore del Cardarelli.

In presenza di una sospetta intossicazione da funghi velenosi è possibile contattare telefonicamente il Centro Antiveleni al numero 081/545 33 33 o 081/747 28 70, mentre la mail è cav@aocardarelli.it. Il Cav fornisce supporto specialistico 24 ore su 24, incluso i giorni festivi. Ulteriori informazioni alla pagina istituzionale: www.ospedalecardarelli.it/centro-antiveleni-cardarelli.

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Afragola: Ragazza picchiata dal fidanzato salvata dalla Polizia Locale, il giovane è stato arrestato

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AFRAGOLA VIOLENZA DONNA
AFRAGOLA VIOLENZA DONNA

AFRAGOLA – Durante un normale controllo del territorio effettuato dalla Polizia Locale diretta dal Dirigente Comandante Colonnello Antonio Piricelli, veniva notato un veicolo a bordo del quale vi erano un uomo ed una donna che parlando tra loro gesticolavano in modo agitato.

Poco più avanti l’auto si fermava e dalla stessa scendeva una ragazza in evidente stato di difficoltà. Poco più avanti veniva fermata per capire se avesse bisogno di aiuto. Nel mentre gli veniva chiesto se era in difficoltà, la stessa scoppiava a piangere e chiedeva aiuto, comunicando agli Agenti di aver subito percosse e maltrattamenti da parte del fidanzato. La ragazza veniva messa subito in sicurezza ed accompagnata presso gli Uffici della Polizia Locale.

In pochi minuti è arrivata sul posto altro personale della Polizia Locale e veniva fermato il ragazzo, che successivamente è stato condotto presso il comando. Il Comandante Piricelli allertava subito il 118, la Responsabile del Centro Anti Violenza e l’Assistente Sociale del Comune di Afragola.

La ragazza presentava un’ematoma alla tempia per un colpo subito da un oggetto ed era molto provata, la stessa comunicava di aver subito percosse dal fidanzato dal giorno prima e che tale situazione, unitamente ai maltrattamenti, andava avanti da tempo.

Nel frattempo, il ragazzo è stato trovato in possesso di Hashish. La ragazza è stata così accompagnata in ospedale per le cure del caso e presa in carico dal Centro Anti violenza e dall’assistente sociale.

Si procedeva a redigere gli atti di rito ed il ragazzo è stato tratto in arresto per percosse e maltrattamenti nei confronti della fidanzata e tradotto nel carcere di Poggioreale.

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