Insegnanti e personale scolastico in fila oggi a Napoli per sottoporsi al test rapido sierologico per il covid-19 nell’ambito di uno screening nazionale organizzato dall’Ordine dei medici di Famiglia.
Dalle prime ore della mattina decine di docenti e personale Ata hanno deciso volontariamente di aderire all’iniziativa aspettando il loro turno nel parcheggio del Palabarbuto dove e’ stata parcheggiata la grande unita’ mobile della Regione Campania. ”Lo screening di oggi – ha spiegato Silvestro Scotti presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli – risponde ad una esigenza del personale docente e non docente della scuola sinora non assecondata ed il numero delle persone che si sono presentate dimostra che l’iniziativa e stata ben apprezzata”.
“Il modello operativo seguito oggi – sottolinea Scotti – puo’ essere anche considerato un test su campo per la prossima campagna di vaccinazione anti-influenzale dove ci aspettiamo un’affluenza sicuramente maggiore”.
“Contiamo oggi di sottoporre in tutta Italia circa un milione e mezzo di docenti – conclude Scotti – ma voglio chiarire che il test non è un test diagnostico ma e’ uno screening per valutare gli standard di suscettibilita’ ed incidenza della patologia Covid rispetto ad una popolazione, nel caso di oggi quella scolastica, che in previsione della prossima riapertura degli istituti, va tenuta sotto osservazione”.
Svimez, le previsioni regionali 2020-2021 non rassicurano: la recessione rischia di accentuare il divario Nord-Sud e rallentare lo sviluppo del Meridione.
“Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna reagiscono nel 2021 alla pandemia; il Centro accusa i colpi nelle aree del sisma; una parte del Sud non aggancia la ripresa post-covid”: queste, in estrema sintesi, le previsioni di Svimez – Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno– nel suo ultimo rapporto sulle previsioni regionali rispetto alle conseguenze della pandemia in un’Italia a tre tempi.
Se questa “recessione senza precedenti” non risparmierà nessuna regione italiana, la ripartenza avverrà a diversi ritmi, con conseguente accentuazione del divario tra il Nord e il Sud del Paese. Ma non solo. Perché, in base alle diverse vocazioni regionali e a variabili socio-economiche, ci si aspetta una discrepanza anche fra le regioni che appartengono alla stessa macro-area, andando ad esacerbare decennali differenze economiche territoriali.
Dunque, tra le fragilità che la pandemia da Covid-19 ha messo in luce c’è sicuramente la significativa diversificazione dello sviluppo dell’economia italiana. Un’economia a due – o forse a tre – velocità. In un periodo in cui ci troviamo a fare i conti con le conseguenze del lockdown, la tanto ‘abusata’ questione meridionale si è di fatto trasformata in una “questione nazionale”, come la definisce Svimez. In altre parole, un problema di coesione territoriale che rischia di portare il sistema ‘Paese’ alla disgregazione se non si riuscirà ad assicurare una ripartenza condivisa dal punto di vista regionale. Se non si riuscirà, quindi, a spostare l’attenzione dal divario interno che sembra vedere il Centro-Nord e il Sud in ‘antitesi’ continua, e a focalizzarsi sulla crescita produttiva dell’intero sistema Paese, adottando delle politiche di sviluppo territoriale che possano fare da contraccolpo alla crisi sull’intero territorio nazionale. Ma di cosa parliamo nello specifico?
Le previsioni Svimez
Per farla breve, la recessione economica causata dalla pandemia di Covid, con i suoi effetti che, come ormai si sa, saranno ben più disastrosi per le famiglie di quelli generati della precedente nel 2008, rischia di inasprire il divario socio-economico tra Nord e Sud.
In prospettiva nazionale, nel 2020 il calo del PIL ha interessato soprattutto la Basilicata (-12,6%) e il Veneto (-12,2%). Tuttavia, se da un lato le regioni meridionali soffriranno in misura minore le conseguenze della pandemia nel 2020, dall’altro cresceranno molto meno rapidamente nel 2021. Insomma, la crisi è attualmente diffusa sull’intero territorio nazionale, sebbene particolarmente evidente nelle aree più colpite dalla pandemia. Però, il colpo di coda per le altre regioni arriverà nel 2021. E farà la differenza. Secondo le previsioni Svimez, l’anno prossimo sarà più accentuato non solo il divario tra le regioni settentrionali e quelle meridionali, ma a fare i conti con una ripresa a più velocità saranno anche le regioni all’interno della stessa area geografica, che soffriranno la diminuzione del PIL a livelli diversi.
Consideriamo, in particolare, il Meridione. Secondo quanto si legge nel rapporto rispetto alle flessioni del PIL per l’anno in corso, “la Campania e la Puglia, che insieme concentrano circa il 47% del Pil del Mezzogiorno, perdono rispettivamente l’8 e il 9%. Più contenute le perdite in Calabria (-6,4%), Sardegna (-5,7%) e Sicilia (-5,1%), economie regionali meno coinvolte negli interscambi commerciali interni ed esteri e perciò più al riparo dalle ricadute economiche della pandemia.”
La ripresa nel 2021?
Tuttavia, a spaventare il Mezzogiorno è il 2021, poiché se le regioni più forti economicamente riusciranno a cavarsela, altre realtà regionali rischieranno di rimanere ancorate ad un sistema economico ancora troppo poco reattivo.
In generale, in Italia la ripartenza economica sarà piuttosto frammentata, con conseguenze molto meno vantaggiose per le regioni meridionali, ça va sans dire. L’osservatorio Svimez prevede che le regioni del Nord, principalmente quelle del “triangolo della pandemia” – come vengono definite nel rapporto – riusciranno a risollevarsi e a riassorbire le perdite di PIL generate dalla crisi nel 2020 con un certo slancio. In particolare, vengono segnalati +7,8% in Veneto, +7,1% in Emilia Romagna, +6,9% in Lombardia, a cui si aggiunge il pieno recupero del calo del PIL per il Trentino.
Al contrario, per le regioni centrali e quelle meridionali le previsioni non sono altrettanto rosee. In particolare, se una crescita del +5,4% del PIL per il Centro potrebbe rappresentare la nascita di una prima ‘questione centrale’, le regioni del Sud faranno i conti con una ripresa molto differenziata e che si attesterà, in media, soltanto al +2,3%.
Quindi sì, il Sud ripartirà. Ma solo in parte, e con forti ritardi rispetto al Centro-Nord. E in più, ci saranno significative differenze interregionali. Insomma, il rischio di un ulteriore inasprimento della storica ‘questione meridionale’ è tutt’altro che un miraggio.
Crisi e ripartenza del Meridione: i numeri
Dunque, i colpi della recessione per il Mezzogiorno arriveranno con leggero ritardo ma saranno ben visibili, soprattutto rispetto alla crescita delle altre macro-aree italiane, soprattutto nel 2021. Non tutte le regioni, però, reagiranno allo stesso modo. Quelle che ripartiranno con il freno a mano saranno Calabria (+1,5%), Sicilia (+1,3%), Sardegna (+1%), Molise (+0,9%).
“Si tratta di segnali preoccupanti di isolamento dalle dinamiche di ripresa esterne ai contesti locali – scrive Svimez nel rapporto – conseguenza della prevalente dipendenza dalla domanda interna e dai flussi di spesa pubblica.”
Ad andare meglio nel 2021, infatti, saranno quelle regioni che possono godere di un sistema produttivo più strutturato e caratterizzato da un maggior dialogo con i mercati esterni. Parliamo, in particolare, di Basilicata (+4,5%), Abruzzo (+3,5%), Campania (+2,5%) e Puglia (+2,4%).
Tra le regioni meridionali, la Campania sarà tra quelle a reagire meglio alla crisi. In particolare, a fronte di un calo del PIL dell’8% per il 2020, Svimez prevede per la nostra regione un lieve aumento del 2,5% per il 2021.
Dati estratti dal rapporto Svimez.
Investimenti ed export
Importante sarà affrontare anche la questione degli investimenti delle imprese. Al Sud il calo degli investimenti per il 2020 è significativo e si attesta al -12,8%. Gli investimenti torneranno a crescere nel 2021, tuttavia con un tasso del 3,7% che non riuscirà a compensare le perdite per l’anno della pandemia. In questo quadro, la Campania è una delle regioni più colpite a livello nazionale dal crollo degli investimenti, segnando un calo del -16,3%, con un flebile incremento del +2,7% previsto per il 2021. Sulla stessa linea d’onda per il 2021 Calabria (+2,2%) e Sicilia (+2,5%).
Cruciale per l’economia italiana è anche l’esportazione, vittima di una fortissima contrazione nel 2020. Secondo le stime di Svimez, infatti, la domanda estera è calata del -13,8% nelle regioni del Centro-Nord e del -15,3% nel Mezzogiorno. In quest’ultimo, la domanda dovrebbe tornare a salire (9,7%) nel 2021, mentre nello specifico la crescita delle singole regioni dipenderà molto dalla vocazione all’export che queste presentano. Per quanto riguarda la Campania, a fronte di una contrazione delle esportazioni del -16,8% nel 2020, Svimez prevede una variazione dell’11,9% per il 2021.
Famiglie e consumi
Un altro fattore da considerare è l’impatto della crisi sulle famiglie e sui consumi. Nel 2020 al Sud si stima per le famiglie una diminuzione del reddito del 3,2% contro il -4,4% al Centro-Nord. Ma l’inversione di tendenza si avrà nel 2021. A differenza delle regioni settentrionali, quelle meridionali non riusciranno a recuperare velocemente le perdite. Le situazioni peggiori in Calabria, Molise, Sardegna e Sicilia. Notizie meno negative sono attese per la Campania che, in fatto di spesa, passerà dal -10,1% del 2020 al +2,6% del 2021.
I risvolti negativi sui consumi sono pressoché inevitabili. Se la spesa delle famiglie calerà sull’intero territorio nazionale, il divario Nord-Sud crescerà anche per questa variabile nel 2021. Mentre, in media, nelle regioni centro-settentrionali i consumi saliranno del 5,0%, recuperando la metà della perdita del 2020, al Sud la ripresa del +2,7% prevista per 2021 rappresenterà 1/3 del calo del 2020 (-9,0%) . A pagare lo scotto, soprattutto Sardegna, Sicilia e Calabria.
Una questione “nazionale”
Insomma, questo periodo di grande instabilità economico-sociale sembra aver dato una forte scossa ad un ‘sistema’ già in difficoltà da tempo, risvegliandolo da un torpore generale e diffuso al quale tutti ci eravamo abituati. È necessario, quindi, lavorare unitariamente per far ripartire l’economia nazionale nel suo insieme, adottando politiche economiche ed industriali che permettano la crescita e la valorizzazione dell’intero territorio.
“La Pandemia – si legge nel rapporto Svimez – svela la questione “nazionale” della coesione territoriale e il rischio di disgregazione del sistema Paese: serve un presidio nazionale forte per governare una ripartenza condivisa su base regionale”.
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di Raffaele Accetta- Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in occasione della festa annuale de “Il Fatto Quotidiano”, è intervenuto sul tema riapertura stadi: “Per quanto mi riguarda, la presenza allo stadio, così come ad una manifestazione dove l’assembramento è inevitabile, non solo sugli spalti , ma anche in fase di entrata e uscita, è assolutamente inopportuna“.
Il Premier ha così spento le speranze dei tifosi, fiduciosi sull’eventuale riapertura (seppur parziale) degli stadi, in occasione dell’inizio della nuova stagione sportiva.
Dopo oltre tre mesi, un paziente positivo al Coronavirus è deceduto in Calabria. Si tratta di un 72enne di Napoli, ricoverato dal 25 agosto all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza, probabilmente in vacanza in Calabria. Le sue condizioni si erano aggravate nei giorni scorsi ed era stato trasferito nel reparto di rianimazione, dove poi è deceduto.
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Il sindacato usb ha reso nota la positività al Covid-19 di un’autista Anm. L’uomo è attualmente ricoverato al Cardarelli.
Non più di una settimana fa – dice Adolfo Vallini, dell’esecutivo provinciale di Napoli – avevamo richiesto di effettuare i test sierologici a tutti i lavoratori dei trasporti, di garantire i necessari Dpi (Dispositivi di protezione individuale, ndr) e di potenziare le attività di sanificazione“.
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Marina aveva il dono di accendere i colori: li assorbiva e li trasmetteva. Tornava a casa e li rovesciava, accesi e squillanti, tra gli amici divertiti e affascinati, nei saporosi racconti ironici che stemperava, con una frase a effetto, un calembour, una favola giocosa, noia e malumori…
Madama Bovary single e felice
“Madama Bovary single e felice“, nato dalla penna di Anna Maria Montesano ed edito dalla casa editrice napoletana Homo Scrivens, è una storia che parla di crescita e di disillusione.
Non bisogna lasciarsi trarre in inganno dal titolo che strizza l’occhio alla letteratura romantica e dalla grafica pop della copertina: ben lontano da simili generi e stili, questo romanzo rivela sin dalle prime pagine di appartenere allo scaffale della narrativa, che condivide con i classici italiani ed europei che vengono spesso citati dall’autrice.
Concise e dense, le parole di Anna Maria Montesano saranno apprezzate da tutti coloro che amano i classici della letteratura e che hanno provato sulla propria pelle l’atmosfera carica di aspettative – spesso disilluse – che impregnava gli anni ’70 e ’80 del secolo scorso.
Storia di una vita
Nelle 167 pagine che compongono il libro è stretta tutta la vita di Marina, protagonista assoluta del romanzo, e tutti i suoi sogni.
Nata in un piccolissimo paesino quasi completamente alienato dal resto del mondo, Marina si mostra sin dalla più tenera età come diversa rispetto ai suoi compaesani: la vita semplice che tutti gli altri vivono con soddisfazione non riesce a placare la sua sete di avventure e di conoscenza.
Sin da subito è chiaro che quell’esistenza non le basta, e che il suo destino sarà quello di andar via da quelle montagne: è un’anima irrequieta e questo la porterà a viaggiare lontano, tra Bologna e Napoli e mille esperienze.
La differenza tra realtà e finzione
Marina cresce e legge, dialoga con gli autori e con i protagonisti dei suoi romanzi preferiti fino a considerarli come degli amici, spesso più reali delle persone che si ritrova ad avere intorno.
Così, tra un amante insapore e uno che non fa altro che riempirla di vacue promesse, Marina vive delle esperienze surreali: chiacchiera con Madama Bovary, con la quale condivide più di quanto le piacerebbe ammettere; incontra celebri commissari ogni volta che si ritrova a dover uccidere una sua relazione; parla senza peli sulla lingua e a un’Oriana Fallaci crudele e sincera.
Nella vita di Marina la differenza tra realtà e finzione è sottilissima, un filo minuscolo che tuttavia rischia di strangolarla; tesa verso amori e passioni intense come quelle di cui ha letto durante tutto l’arco della sua vita, la protagonista di questa storia non riesce mai a trovare nella vita reale – imperfetta e senza poesia – una vera soddisfazione.
Nulla riesce a riempirle il cuore, niente sazia la sua fame: il lavoro, l’amore, il volontariato, gli amici sono solo delle scatole vuote, delle sagome sottili come carta.
L’amarezza della maturità
La conclusione a cui arriva la protagonista di questo romanzo è molto reale e ha ben poco a che fare con i sogni, letterari o meno che siano: la vita è diversa dai romanzi, gli amori veri e intensi come quelli di cui abbiamo letto sin da ragazzini sono così rari che si potrebbe dire, quasi senza mentire, che non esistano.
Ciò a cui tenderà la vita di Marina non è una folle passione o una felicità disperata; tenderà invece alla serenità e alla semplicità – le stesse cose da cui, durante la sua adolescenza irrequieta, aveva deciso di fuggire lontano e verso cui, raggiunta la maturità, invece ritorna.
La maturità di Marina è amara, ma serena: è stata una Madama Bovary ma adesso, single e felice, è pronta a trasformarsi in una donna vera.
A chi è consigliato Madama Bovary Single e Felice?
“Madama Bovary single e felice” è consigliato a un pubblico maturo; a coloro che amano i classici e la narrativa; a chi ha creduto nei sogni e a chi, adesso, preferisce credere in se stesso.
Titolo: Madama Bovary Single e Felice
Autore: Anna Maria Montesano
Casa editrice: Homo Scrivens
Copertina (flessibile): 167 pagine
ISBN: 978-88832781519
Prezzo: 15 euro
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Una bidella – secondo quanto riportato da Cronaca Flegrea – dell’istituto Pitagora di Pozzuoli – sarebbe risultata positiva al Coronavirus dopo essersi sottoposta al test sierologico. Si attende però, come da prassi, l’esito del tampone. L’istituto intanto è stato già sanificato e l’attività ordinaria è stata sospesa.
Il preside Antonio Vitagliano, dopo aver appreso della positività della collaboratrice scolastica al test rapido per il coronavirus, ha subito informato i docenti e le famiglie degli alunni della sospensione delle attività e della disinfezione dei locali scolastici. L’avviso è stato pubblicato anche sul sito internet dell’istituto Pitagora.
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A Poggiomarino i carabinieri hanno ritrovato il corpo di Luana Rainone in un pozzo. La donna era scomparsa un mese fa.
I carabinieri hanno rinvenuto un cadavere di una donna nel territorio tra San Valentino Torio e Poggiomarino. Il corpo è di Luana Rainone, originaria di Sarno. Era scomparsa poco più di un mese fa. Il suo corpo è stato ritrovato dai carabinieri in un pozzo, avvolto in una coperta. La vittima sarebbe stata accoltellata.
I militari del reparto territoriale di Nocera Inferiore hanno un sospettato per il quale potrebbe scattare un provvedimento di fermo. Sull’identità dell’uomo, un 34enne, vige il massimo riserbo. È stato portato in caserma.
La svolta è arrivata nel corso della notte, quando la Procura ha assunto le prime sommarie informazioni che hanno permesso di circoscrivere la zona delle ricerche e ritrovare il corpo di Luana. A condurre le indagini, la pm Viviana Vessa, coordinata dal procuratore di Nocera Inferiore, Antonio Centore, con i carabinieri del comando provinciale di Salerno e quelli di Nocera.
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Silvio Berlusconi è stato ricoverato a Milano al San Raffaele per accertamenti dopo che è risultato positivo al Covid. Il presidente Berlusconi, dopo la comparsa di alcuni sintomi, è stato ricoverato all’ospedale San Raffale di Milano a scopo precauzionale. Il quadro clinico non desta preoccupazioni.
Al leader di Forza Italia è stata riscontrata una polmonite bilaterale allo stato precoce. Sarebbe questa, a quanto si apprende da fonti sanitarie, la diagnosi emersa dalla tac a cui è stato sottoposto il Cavaliere e che ha portato ad un suo ricovero precauzionale.
Il ricovero è avvenuto attorno alla mezzanotte di ieri. In isolamento domiciliare ad Arcore da mercoledì dopo essere risultato positivo al Covid, ieri nel tardo pomeriggio è intervenuto telefonicamente a un convegno del partito a Genova spiegando di stare “abbastanza bene”, di non avere più febbre e dolori.
Qualche ora più tardi, però, è stato deciso il ricovero al San Raffaele. L’ex premier si trova in una stanza isolata del settore D.
“Ci sarà un bollettino medico alle 16, prima del bollettino meglio tutte le notizie che girano devono essere considerate un po’ avventate. Stanno facendo tutte le verifiche del caso, alle 16 il professor Zangrillo d’accordo con l’ospedale San Raffaele emetterà un comunicato, un bollettino medico con tutte le verifiche. Ogni cosa che diciamo prima sarebbe poco seria e inattendibile”, ha detto il vice presidente di Forza Italia Antonio Tajani, interpellato a margine di una conferenza stampa a Genova sulle condizioni di salute di Berlusconi. “E’ ricoverato lì, per verifiche per accertamenti, per prevenire anche qualsiasi cosa. Siamo in contatto. Però nessuno sa nulla. Sono i medici che devono fare tutte le valutazioni del caso”, ha aggiunto.
La decisione non è stata ancora presa formalmente ma la cosa è stata discussa nel corso della riunione convocata ieri sera dal Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a palazzo Santa Lucia, a Napoli, e alla quale hanno partecipato l’assessore all’Istruzione, la dirigente dell’Ufficio Scolastico regionale, l’Anci, i sindacati e l’Unita’ di Crisi per l’emergenza Covid-19, sono state affrontate le problematiche relative all’inizio del nuovo anno scolastico.
E’ stata l’occasione, si legge in una nota della Regione diffusa sulla pagina di De Luca, “per una verifica puntuale e oggettiva della situazione attuale in relazione al personale in servizio, alle aule, ai banchi, alle dotazioni di sicurezza, allo screening in corso sul personale scolastico”. “Alla luce di quanto emerso – spiega la nota – la Regione si e’ riservata di ufficializzare all’inizio della prossima settimana, sulla base delle indicazioni espresse da tutti i partecipanti al tavolo, la nuova data di inizio delle lezioni in Campania, a tutela delle famiglie, degli studenti, e dello stesso personale scolastico”.