mercoledì, Maggio 14, 2025
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Presunte tangenti: Lucia Simeone scarcerata ma deve collaborare con la giustizia belga

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LUCIA SIMEONE
LUCIA SIMEONE

Importanti sviluppi nell’inchiesta sul presunto giro di tangenti che sarebbero state versate ad alcuni politici affinché si spendessero in sede Ue, attraverso una missiva, per favorire il colosso cinese Huawei sul 5G.

Il giudice istruttore belga si è detto disponibile a revocare il mandato di arresto europeo e l’iscrizione al sistema Schengen (SIS) – previa autorizzazione della Corte di Appello di Napoli – purché la collaboratrice del parlamentare europeo di Forza Italia Fulvio Martusciello Lucia Simeone si renda disponibile a rimanere in Belgio e a collaborare con gli inquirenti per almeno per due settimane, da persona libera.

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Napoli: spediva ordigni pirotecnici pericolosi attraverso normali corrieri indicando la merce come “articoli per la casa”

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SPEDIVA ORDIGNI
SPEDIVA ORDIGNI

Ha spedito, tramite normali corrieri, prodotti pirotecnici pericolosi in oltre trenta provincie italiane indicando, nella causale, ‘articoli per la casa’. La Polizia di Stato, al termine di diverse settimane di indagini, ha arrestato un trentatreenne italiano, residente nel Napoletano.

Le indagini sono partite ad ottobre dopo perquisizioni effettuate da personale della Divisione Polizia Amministrativa della Questura di Torino negli appartamenti di due uomini residenti nella medesima provincia. I due erano stati trovati in possesso di artifici esplodenti artigianali e illegali, acquistati on line, su pagina Telegram riconducibile all’arrestato, e da quest’ultimo spediti a mezzo corrieri, ignari della pericolosità del contenuto delle confezioni, trasportate per centinaia di chilometri.

La Procura della Repubblica di Torino, accertata l’entità economica dell’attività criminosa e valutata l’estrema pericolosità dei prodotti, ha delegato gli operatori della Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Torino, insieme ai colleghi della Questura di Napoli, a perquisire i locali e le autovetture in uso al 33enne Nel suo appartamento è stato trovato un ordigno particolarmente pericoloso, altri prodotti esplodenti artigianali, due centraline per accensione fuochi, 163 “bombe carta” pronte per essere spedite e 2.050 euro in contanti.

All’interno di un casolare nella disponibilità dell’uomo, in prossimità di numerose abitazioni, sono stati trovati 2 kg polvere di alluminio e titanio, 239 “micce passafuoco”, oltre 1000 tubi di cartone di vario calibro e misura per la fabbricazione di prodotti esplodenti, un setaccio per filtrare le polveri e centinaia di etichette uguali a quelle apposte sugli artifici sequestrati.

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Omicidio Davide Carbisiero a Cesa, delitto forse per una lite: ritrovata l’arma, oggi la convalida del fermo

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È ancora da ricostruire il contesto in cui è maturato l’omicidio del 19enne Davide Carbisiero, ammazzato all’alba del 13 aprile, domenica delle Palme, in una sala slot di Cesa, nel Casertano, con un colpo di pistola alla giugulare esploso da un 17enne del posto, che è stato fermato su disposizione della Procura per i minorenni di Napoli.

Il 17enne, che si è costituito ai carabinieri perché sapeva di essere ricercato, ha ammesso di avere sparato, ma gli inquirenti – i carabinieri del Gruppo di Aversa, coordinati dalla Procura della Repubblica per i Minori di Napoli – mantengono il riserbo più stretto perché continuano ad indagare alla ricerca di eventuali complici del ragazzo e per definire il quadro che fa da sfondo al delitto.

Dopo il fatto i carabinieri hanno ritrovato anche l’arma del delitto, una calibro 8.

Oggi si terrà la convalida del fermo del minore, e in quella sede è probabile che emerga anche un movente più chiaro.

Allo stato si ipotizza una lite tra giovani, che peraltro si conoscevano, e resta ancora in piedi la pista dello spaccio, anche se perde peso il regolamento di conti come quelli che avvengono tra le organizzazioni criminali.

Di certo, né la vittima né l’omicida sono legati – anche tramite parentele – a clan di camorra, tanto che il sostituto della Dda di Napoli Vincenzo Ranieri, intervenuto ieri sul posto per verificare un eventuale coinvolgimento dei clan locali, non ha poi partecipato all’interrogatorio del 17enne, sentito infatti alla presenza del sostituto della Procura per i minori.

E non sono emersi elementi per collegare il delitto al papà della fidanzata di Carbisiero, che ha avuto un ruolo importante, peraltro recente, nello spaccio di stupefacenti nella zona. Il 17enne fermato, figlio di genitori separati, è uno studente e frequenta un istituto superiore; il contesto familiare non è in alcun modo legato alla criminalità locale, men che mai organizzata. E anche il 19enne veniva da una famiglia senza problemi di questo tipo.

Sull’episodio è intervenuto il sindaco di Cesa Enzo Guida, secondo cui “perdere la vita a 19 anni resta sempre un fatto inspiegabile, qualsiasi siano le circostanze in cui avviene un simile fatto. E quel che sconcerta è la facilità con cui dei minori abbiano la disponibilità di armi”.

“Al momento – aggiunge il sindaco – non si conoscono le ragioni di un simile gesto. Sappiamo che le forze dell’ordine ed i magistrati hanno lavorato e stanno lavorando in maniera professionale ed incessante per fare luce su questa drammatica vicenda. Avere a Cesa un territorio coperto, per ora, dall’80% da telecamere di video-sorveglianza, ha rappresentato un utile supporto alle indagini. E’ altresì evidente che in questo momento ci sono due famiglie che, per ragioni diverse, sono sconvolte dal dolore”, ha concluso.

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Napoli: blitz anticamorra a Fuorigrotta, 24 arresti tra i clan Troncone e Frizziero

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Maxi operazione anticamorra dei carabinieri nei confronti di due clan partenopei che gestivano i parcheggiatori abusivi e gli ormeggi: dalle prime luci dell’alba i militari del comando provinciale di Napoli stanno eseguendo una misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Dda a carico di 24 indagati.

Sono tutti ritenuti gravemente indiziati di appartenere a due organizzazioni di tipo mafioso, quelle dei Troncone e dei Frizziero, operanti nei quartieri occidentali del capoluogo e a Chiaia, dedite al traffico di sostanze stupefacenti, alla detenzione di armi, alle estorsioni e al contrabbando di sigarette.

In carcere 15 indagati, mentre 6 sono ai domiciliari e 3 sono destinatari di misure interdittive dell’attività imprenditoriale. Le indagini hanno documentato la piena operatività dei Troncone e dei Frizziero nei quartieri occidentali del capoluogo campano.

Ricostruiti numerosi episodi estorsivi, non solo nei confronti di esercizi pubblici ma anche nei riguardi di chi spacciava droga, vendeva sigarette di contrabbando o gestiva parcheggi abusivamente.

Tutti erano tenuti a versare alla cosca, con cadenza settimanale, somme di denaro per l’esercitare attività lecite o illecite sul territorio. Nel corso delle indagini, svolte tra il 2020 e il 2023, è stato anche dimostrato da parte del clan Troncone il reimpiego dei proventi delle attività di contrabbando e di spaccio di sostanze stupefacenti nell’acquisto di natanti, questi ultimi intestati fittiziamente e poi noleggiati attraverso una società di Nisida.

Per queste piccole imbarcazioni il gip di Napoli ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo, disponendo altresì il divieto di esercizio dell’attività imprenditoriale nei confronti della titolare della società e del marito, che faceva da intermediario. Le indagini svolte hanno consentito di accertare anche l’ingresso e l’utilizzo di telefoni cellulari in alcune strutture detentive, in modo che i vertici dei clan detenuti potessero impartito disposizioni per la gestione degli affari illeciti.

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Campi flegrei, la richiesta del Comune di Pozzuoli al Governo: “Servono altri fondi”

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Dal Consiglio comunale di Pozzuoli un documento comune al Governo per chiedere nuovi aiuti per affrontare l’emergenza del bradisismo.

Il testo, che richiama anche la memoria dell’intervento straordinario messo in campo dallo Stato durante la crisi del 1982-1984, chiede all’Esecutivo di prevedere ulteriori misure, oltre a quelle già previste e realizzate ai sensi dei due decreti, immediate e strutturali: il rifinanziamento e la riformulazione dei decreti emergenziali, interventi di messa in sicurezza con copertura totale dei costi per i cittadini, trasparenza nelle attività commissariali, sostegni economici per famiglie e imprese colpite, deroga ai vincoli urbanistici per gli adeguamenti sismici, potenziamento della Protezione civile e della Polizia municipale nei quartieri più esposti.

“Il Consiglio comunale, tutto intero, senza distinzioni di appartenenza politica, ha approvato all’unanimità e sottoscritto un documento che rappresenta la voce unitaria di una città che non si arrende, che ha paura ma che sceglie il coraggio della responsabilità e della proposta – ha detto il sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni – Abbiamo scelto la strada della condivisione ascoltando con attenzione le preoccupazioni dei cittadini, le richieste dei comitati civici, il grido di allarme che ci arriva dalle strade, dalle case, dalle attività produttive. Tutto il Consiglio comunale si è fatto carico di queste istanze e, con grande senso di responsabilità, ha elaborato un documento unitario e concreto, rivolto direttamente al Governo della Repubblica”.

“Siamo consapevoli della gravità della situazione, forse la più drammatica di sempre per la nostra città – ha aggiunto Manzoni – Ma Pozzuoli ha una storia di dignità e resilienza. Non chiediamo favori: chiediamo al Governo, che ha già mostrato grande attenzione per il nostro territorio, di prevedere altre misure mirate a garantire il diritto dei cittadini alla sicurezza e alla serenità. Pozzuoli vuole vivere e vuole farlo in sicurezza.

È questo il messaggio unanime che oggi parte dalla nostra assise civica. Servono azioni concrete e rapide. Pozzuoli è una città viva, laboriosa, fatta di donne e uomini che meritano rispetto e futuro. Ci aspettiamo che il Governo continui a lavorare con la stessa determinazione e unità che oggi ha dimostrato il nostro Consiglio comunale”, ha concluso il sindaco.

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In Campania 6 milioni di residenti, oltre un quinto tra Napoli, Giugliano e Salerno

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POPOLAZIONE CAMPANIA
POPOLAZIONE CAMPANIA

La popolazione residente in Campania, definita sulla base del Censimento al 31 dicembre 2023, ammonta a 5.593.906 residenti, in calo rispetto al 2022 (-15.630 individui; -0,3%); poco più della metà della popolazione vive nella provincia di Napoli (53,1%).

È quanto emerge dal Censimento permanente della popolazione dell’Istat. La diminuzione rispetto al 2022 è frutto dei valori negativi del saldo naturale e di quello migratorio interno, cui si contrappongono in modo insufficiente i valori positivi del saldo migratorio con l’estero e dell’aggiustamento statistico.

In Campania, come nel resto del Paese, si è raggiunto un nuovo record di denatalità. I nati sono 42.925 (-1.544 rispetto al 2022). Nel 2023 si è ridotta la mortalità (-2.557 decessi rispetto all’anno precedente). Il tasso di mortalità è diminuito, passando dal 10,9 al 10,5 per mille. Il maggior decremento si registra nella provincia di Avellino (-0,8). Le donne sono il 51,1% della popolazione residente, superando gli uomini di oltre 127mila unità, prevalentemente a causa della maggiore longevità femminile. L’età media si innalza rispetto al 2022 da 43,9 a 44,2 anni. Caserta e Napoli sono le province più giovani (rispettivamente 43,3 e 43,4 anni), Benevento ed Avellino quelle più anziane (46,8 e 46,6 anni).

Gli stranieri censiti sono 263.680 (+11.684 rispetto al 2022), il 4,7% della popolazione regionale. Provengono da 171 Paesi, prevalentemente da Ucraina (16,4%), Romania (12,5%) e Marocco (9,6%).

Poco più di un quinto della popolazione (20,8%) vive nei tre comuni con oltre 100.000 abitanti (Napoli, Salerno e Giugliano in Campania) e più di un quarto in quelli con popolazione tra 20.001 e 50.000 abitanti (29,1%).

I risultati del Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni 2023 consentono di determinare la popolazione residente al 31 dicembre 2023. In Campania si tratta di 5.593.906 unità, il 9,5% della popolazione italiana. Poco più della metà della popolazione risiede nella provincia di Napoli (53,1%), che sfiora i tre milioni di abitanti. Segue la provincia di Salerno, che con oltre 1 milione di residenti raccoglie il 18,9% dei residenti della regione. Le altre tre province ospitano il 28,0% dei residenti.

A fronte di una popolazione nazionale sostanzialmente stabile rispetto al 2022, i dati censuari evidenziano una flessione di 15.630 unità nella regione (-0,3%), che è il risultato di andamenti demografici differenziati sul territorio. In valore assoluto la perdita più consistente è quella della provincia di Napoli (-9.364 residenti), seguita dalle province di Salerno (-3.049) ed Avellino (-1.959); in termini relativi, le diminuzioni maggiori si registrano nelle province di Benevento (-0,6%) ed Avellino (-0,5%). In controtendenza Caserta, l’unica provincia a registrare un leggero incremento della popolazione (+448 residenti) (Prospetto 1).

La significativa diminuzione della popolazione residente in Campania nel 2023 è frutto della somma di due saldi negativi, quello naturale (-15.977 unità) e quello migratorio interno (-21.181), non compensata dai valori positivi del saldo migratorio con l’estero (+16.816) e dell’aggiustamento statistico (+4.712). Tutte le province concorrono, seppur in misura diversa, a determinare questo andamento regionale: in particolare, Napoli è la provincia con i più bassi saldo naturale (-5.842) e migratorio interno (-13.457), a cui si contrappone il saldo migratorio estero più elevato (+6.180).

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Somma Vesuviana: incendio in concessionaria, distrutte 6 auto

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SOMMA VESUVIANA
SOMMA VESUVIANA

La scorsa notte è divampato un incendio in una concessionaria di auto a Somma Vesuviana in provincia di Napoli.

I Vigili del Fuoco sono intervenuti in via Circumvallazione. Il rogo ha distrutte 6 vetture in esposizione il l’ingresso della concessionaria. Nessuno è rimasto coinvolto nell’incendio. Dopo alcune ore i Caschi Rossi hanno domato le fiamme e messo in sicurezza la struttura.

Le indagini sull’incendio sono affidate ai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, a loro spetterà decifrare la matrice del rogo.

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Capodimonte: arrestati due ladri, uno era anche tassista abusivo

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CAPODIMONTE NAPOLI
CAPODIMONTE NAPOLI

Due furti, uno di pochi euro portati via dalle casse di un ristorante ed un altro di alcune bottigliette di ketchup e birre da collezione.

I ladri, di 38 e 36 anni, sono stati denunciati da carabinieri della stazione di Napoli Capodimonte. Ed uno di loro era anche un tassista abusivo.

Il 38enne è indiziato del furto commesso in un ristorante di viale Privato dei Tigli: ha danneggiato la porta di ingresso, portando via pochi euro dalla cassa. Il più giovane, invece, dovrà rispondere del furto commesso in un locale di viale dei Pini. Il 36enne è stato riconosciuto dopo essere stato fermato dai militari, nelle scorse notti, alla guida della sua autovettura adibita a taxi abusivo a bordo della quale, oltre a giovani clienti in uscita da locali notturni della città, sono stati trovati anche un coltello a serramanico di 18 cm di lunghezza ed oggetti atti allo scasso, sottoposti a sequestro e per i quali è stato denunciato con atti a parte.

I militari hanno ricostruito i due episodi analizzando le immagini di videosorveglianza installate nei due esercizi.

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La Regione Campania finanzierà tutti i progetti del Bando Strade

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BANDO STRADE SICURE
BANDO STRADE SICURE

“Abbiamo fatto come governo regionale uno sforzo ulteriore per dare una mano anche ai Comuni che rischierebbero di essere esclusi dall’Accordo di coesione. I progetti ora potranno partire in tempi brevi. Entro un mese potrà essere concluso l’iter amministrativo. Si tratta di progetti immediatamente cantierabili che consentono di risolvere problemi concreti per le aree interne e di creare lavoro”.

Così, in una nota, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, annunciando la decisione della Regione di finanziare tutti i progetti presentati nel Bando Strade dai Comuni delle Aree Interne regionali.

In dettaglio, spiegano da Palazzo Santa Lucia, si tratta di un finanziamento complessivo di 365 milioni che riguardano 147 interventi, e coinvolgono i 181 Comuni che hanno candidato progetti e che rientrano sia nelle 7 Strategie SNAI, che nei Masterplan (Litorale Domitio Flegreo, Aree Interne Valle dell’Ufita, Valle Caudina, Agro aversano, Salerno sud).

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Giugliano: rissa tra donna finisce sui social e diventa virale

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GIUGLIANO
GIUGLIANO

Sta diventando virale sui social un video di una rissa avvenuta, tra giovanissimi, nella serata di ieri in piazza Gramsci, a Giugliano.

Per cause ancora da accertare due gruppi di ragazzi sono venuti alle mani seminando il panico tra le tante persone che stavano passeggiando. Sul posto sono giunte le forze dell’ordine. I protagonisti della rissa si sono dileguati ma potrebbero essere presto identificati.

Un grave episodio di violenza che ripropone la necessità di rafforzare i controlli tra piazza Gramsci e via Iodice, una strada aperta da qualche che corre lungo il perimetro della scuola elementare “Mena Morlando” e che è diventata il luogo di ritrovo di centauri che si sfidano a tutta velocità mettendo così a repentaglio l’incolumità dei passanti. Ma non solo. Giovani che schiamazzano togliendo il sonno ai residenti palazzi che affacciano sulla piazza e sulla stessa via Iodice.

Residenti esasperati che più volte hanno denunciato questa grave situazione, con esposti ed appelli. Ma lo scenario è rimasto sostanzialmente immutato. Per mesi all’amministrazione comunale decaduta nei mesi scorsi a seguito delle dimissioni di diversi consiglieri – cittadini hanno chiesto di chiudere al traffico via Iodice, ovvero di restituirla alla sua funzione originaria: quella di strada di servizio per la scuola.

Al momento, di giorno, è scarsamente trafficata: a raggiungerla sono prevalentemente gli automobilisti che lasciano le auto negli stalli della sosta a pagamento. Ora attendono un intervento risolutivo del commissario prefettizio che amministrerà il Comune fino alle prossime elezioni.

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