mercoledì, Dicembre 17, 2025
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La provincia di Napoli prima per estorsioni, terza per furti d’auto: la fotografia dell’indice di criminalità del Sole 24 Ore

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Napoli ‘capitale’ delle estorsioni e del contrabbando, Caserta al secondo posto in Italia per quanto riguarda l’usura, preceduta solo da Crotone, Benevento una sorta di isola felice in termini di criminalità: su 106 province si colloca al terzultimo posto, meglio del Sannio fanno solo Potenza e Oristano.

È la fotografia della Campania che emerge dall’Indice della criminalità del Sole 24, la classifica che fotografa i delitti commessi e denunciati nell’anno precedente in Italia e misura le denunce ogni centomila abitanti. A livello nazionale, la provincia di Napoli si colloca nel 2024 al 13esimo posto per indice di criminalità, con 132.499 denunce, 4.478 ogni centomila abitanti, con un calo di 3.306 rispetto all’anno precedente.

Seguono Salerno (34.044) Caserta, (30.986), Avellino (10.622) e Benevento (5.771).

L’Indice del Sole 24 ore analizza poi le ‘performance’ delle varie province italiane in base alla singola tipologia di reato: emerge che la provincia di Napoli è al primo posto in Italia per le estorsioni e il contrabbando, al terzo posto a livello nazionale per i furti di auto, al quarto per le rapine in strada, gli scippi e l’usura, al sesto per le rapine, all’ottavo per gli omicidi e per le rapine agli uffici postali, al nono per i furti.

Ma anche le altre province campane, analizzando i singoli reati, fanno registrate dati che le collocano nelle prime dieci province italiane per indice di criminalità.

Caserta è al secondo posto per usura, al quarto per omicidi volontari, contrabbando e rapine agli uffici postali, al sesto per furti d’auto. Salerno, invece, è al settimo posto per il contrabbando e al decimo per i furti di auto, mentre Benevento è al nono per il contrabbando. Avellino, infine, si colloca al sesto posto a livello nazionale per gli incendi.

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Elezioni Regionali Campania: Fico ieri in visita a Masseria Ferraioli, bene confiscato alla camorra

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Roberto Fico, candidato alla presidenza della Regione Campania si è recato in visita ad Afragola, a nord di NAPOLI, alla Masseria intitolata a Antonio Esposito Ferraioli, vittima innocente della camorra. L’area, confiscata alla camorra, ospita nei suoi 120mila metri quadrati , oltre 300 orti urbani, un frutteto di 3000 alberi e un bosco di 1000 alberi.

Ad ospitarlo il direttore della masseria Giovanni Russo, capolista a NAPOLI della lista Fico Presidente.

“Con Roberto Fico – ha detto dal palchetto allestito per l’occasione – abbiamo stretto oltre 500 mani tra quanti sono arrivati alla qui in masseria per parlare del nostro territorio, delle sue potenzialità e delle tante ferite ancora aperte, ma soprattutto di come ricucire attraverso la partecipazione e l’impegno civico”.

” Ringrazio Fico per averci concesso l’occasione di raccontargli il lavoro che portiamo avanti per il reinserimento sociale e lavorativo di persone detenute, donne vittime di violenza”.

” È da momenti come questo – ha concluso Russo – che può nascere un percorso nuovo, fatto di relazioni vere e non di slogan per affrontare questioni centrali per il nostro territorio a partire dai beni confiscati, i beni comuni e la giustizia sociale”.

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Napoli: Intervento innovativo di cardiochirurgia hi-tech alla Federico II

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CARDIOCHIRURGIA FEDERICO II NAPOLI
CARDIOCHIRURGIA FEDERICO II NAPOLI

Una nuovissima protesi per il trattamento combinato dell’aorta ascendente e della valvola aortica è stata impiantata con successo, per la prima volta nel Sud Italia, dalla Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli.

Giunto al centro federiciano, il paziente, 52 anni, presentava una malformazione congenita della valvola aortica, della radice aortica e dell’aorta ascendente che nel tempo era peggiorata al punto da metterlo a rischio di rottura aortica acuta e quindi di morte improvvisa.

«Questo tipo di patologie, soprattutto quando congenite, influiscono sulla struttura dell’aorta, vale a dire il vaso sanguigno che trasporta tutto il sangue che va all’organismo, rendendola più fragile e più debole. Oltre un certo grado di severità è necessario intervenire con la sostituzione simultanea, ed in un unico intervento, sia della valvola aortica sia dell’aorta ascendente, per scongiurare il rischio di rottura improvvisa e quindi di una gravissima emorragia interna» spiega Emanuele Pilato, direttore della Uoc di Cardiochirurgia dell’Azienda, che ha eseguito l’intervento insieme a Giuseppe Comentale, cardiochirurgo del team federiciano.

L’impianto è stato realizzato con la tecnica di Bentall, che permette di effettuare la sostituzione completa della valvola aortica, della radice aortica e dell’aorta ascendente in un unico intervento. Questa tipologia di impianto, con questa nuova protesi, è stato eseguito solo in 5 casi sul territorio nazionale, e mai prima d’ora nel Sud Italia o in caso di malformazioni congenite della valvola aortica.

«Questo risultato – spiega il Prof. Pilato – è frutto di un lavoro di equipe multidisciplinare e rappresenta senza dubbio un importante passo avanti nel trattamento combinato dei pazienti affetti da patologie dell’aorta e della valvola aortica. La nuova procedura consente di ridurre sensibilmente i tempi dell’intervento chirurgico e del recupero postoperatorio, eliminando al contempo la necessità di una terapia anticoagulante a vita. Si tratta di un vantaggio di grande rilievo nel contesto delle sindromi aortiche acute, ambito in cui il centro federiciano si conferma punto di riferimento, con oltre 50 casi trattati da gennaio 2025 ad oggi».

La costante attenzione della Cardiochirurgia verso l’innovazione e la ricerca si conferma anche nel coordinamento del Registro IRDeN – seguito dal dott. Comentale – finalizzato allo studio di un nuovo farmaco per la protezione del cuore durante l’arresto cardiaco, necessario agli interventi di cardiochirurgia, le cui ricerche sono già state oggetto di prestigiose pubblicazioni e relazioni in ambito nazionale ed internazionale.
«L’integrazione tra ricerca ed assistenza, come dimostra il traguardo raggiunto, si traduce in innovazione scientifica, con un impatto significativo sulla pratica clinica», sottolinea il presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia e direttore del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari Giovanni Esposito.

Il paziente è stato dimesso in tempi estremamente rapidi e, grazie all’utilizzo di questa protesi all’avanguardia, sta bene ed è ritornato alla sua vita quotidiana e lavorativa, aspetto particolarmente rilevante per tutti i pazienti ed in particolare per i giovani.

«Investire in tecnologie e in un percorso di chirurgia mini invasiva cardiochirurgica permette di offrire ai pazienti cure sempre più efficaci, sicure e personalizzate», conclude la direttrice generale Elvira Bianco.

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Il 18enne Pasquale Nappo ucciso in Piazza a Boscoreale, fermati due giovani di 18 e 23 anni: si sono consegnati ai Carabinieri

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Sono stati fermati i due giovani di 18 e 23 anni accusati di aver sparato almeno tre colpi di pistola in piazza Pace a Boscoreale (Napoli) uccidendo il 18enne Pasquale Nappo.

Si tratta di due giovani di Torre Annunziata, che si sono consegnati ai carabinieri nella notte.

Le indagini lampo dei carabinieri del nucleo investigativo del Gruppo di Torre Annunziata hanno permesso di identificare i due: il 23enne è ritenuto il giovane alla guida dello scooter, mentre a sparare sarebbe stato il 18enne, stessa età della vittima, che avrebbe impugnato una pistola per sparare contro il gruppo di amici in piazza, colpendo mortalmente il 18enne Pasquale Nappo.

La vittima, un incensurato ritenuto vicino agli ambienti dello spaccio di droga di Scafati, è poi morta subito dopo il ricovero presso l’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia. I due saranno destinatari di un decreto di fermo della Procura di Torre Annunziata.

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Pasquale Nappo ucciso a Boscoreale, il papà del 18enne: “Non era lui l’obiettivo, era un ragazzo tranquillo”

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“Mio figlio è sempre stato un ragazzo tranquillo. Ha sentito degli spari, sono si è affacciato ed è stato colpito da un proiettile vagante. Non era lui l’obiettivo. Era bravissimo”.

A parlare ai giornalisti è Salvatore Nappo, padre di Pasquale, ucciso nella notte di ieri a Boscoreale, che sottolinea: “Non sappiamo darci una spiegazione. L’avevo sentito a mezzanotte, era a Napoli a una festa. Al ritorno si era fermato con gli amici in piazza. Era sereno. Frequentava persone tranquille. Si era diplomato da poco ma lavorava per non pesare sulla famiglia. Ora chiediamo giustizia e basta, vogliamo sapere il motivo per cui è successo questo a noi”.

Napoli: disposta autopsia su 18enne ucciso, sparati 3 colpi

Si chiama Pasquale Nappo il 18enne ferito a Boscoreale dopo essere stato raggiunto da un colpo di arma da fuoco e morto poco dopo in ospedale. Nato a Pompei il 6 marzo del 2007, viveva a Scafati, in provincia di Salerno.

Dai primi accertamenti dei carabinieri del Nucleo investigativo di Torre Annunziata sarebbero stati esplosi 3 colpi nella sua direzione, uno solo ha centrato il 18enne. E’ stato accompagnato da due amici in ospedale. La salma del giovane sarà sottoposto ad autopsia.

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Incidenti sul lavoro: morto dopo 2 mesi di agonia Marco Iazzetta, operaio di Afragola caduto da una palazzina in costruzione a Scampia

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È morto ieri sera ad Acerra, nell’ospedale Clinica Villa dei Fiori, Marco Iazzetta, nato ad Afragola, 63 anni, l’operaio edile che lo scorso 10 settembre era caduto dal quarto al terzo piano di una palazzina in costruzione nel quartiere di Napoli di Scampia in via A. Labriola lotto H.

Le condizioni dell’uomo si erano aggravate. La sua salma e’ stata trasferita nel II Policlinico di Napoli per l’autopsia. Sull’incidente sul lavoro indagano i carabinieri della stazione Napoli-Marianella.

Marco Iazzetta di Afragola è l’ennesima vittima sul lavoro del 2025: nei primi 9 mesi del 2025 si sono registrati oltre 790 morti.

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Caserta accende la sua Notte Bianca – La città celebra la quarta edizione dedicata a Lello Menditto e ai grandi padri casertani

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caserta notte bianca
caserta notte bianca

Caserta si prepara a brillare ancora una volta domenica 7 dicembre 2025, quando la città darà vita alla quarta edizione della Notte Bianca di Caserta, un evento che, ormai parte della sua identità culturale, trasformerà vie, piazze e cortili in un grande teatro a cielo aperto dedicato alla creatività, alla partecipazione e alla memoria civile.

Ideata e diretta dall’avvocato Gian Piero Menditto, la manifestazione rappresenta un simbolo di coesione e rinascita urbana, capace di unire istituzioni, imprese e cittadini sotto il segno della cultura condivisa. L’edizione di quest’anno, dal forte valore simbolico, sarà dedicata alla memoria di Lello Menditto e a tutti gli illustri padri casertani che, con la loro opera, hanno contribuito al progresso morale e civile della città.

Alla guida tecnica della macchina organizzativa torna l’ingegnere Salvatore Fusco, responsabile della sicurezza e della gestione logistica. La Live Show curerà invece la direzione artistica e il coordinamento generale, mentre la società A&M garantirà supporto tecnico e il reperimento di risorse aggiuntive.

La Lemon Hub sarà partner per la comunicazione strategica e la PPG seguirà la produzione tipografica, confermando una sinergia di competenze che ha reso la Notte Bianca uno degli appuntamenti più attesi dell’anno in Campania.

Tra le novità più significative dell’edizione 2025 spicca l’ampliamento del percorso urbano: Piazza Mercato e Piazza Sant’Anna entreranno ufficialmente a far parte del circuito degli eventi, insieme al tradizionale asse di Corso Trieste, Piazza Vanvitelli e Via Mazzini. L’obiettivo è chiaro: rendere la Notte Bianca un’esperienza realmente corale, diffusa e inclusiva, capace di abbracciare l’intera comunità cittadina e i visitatori provenienti da tutta la regione.

Dal 10 novembre saranno resi noti il programma ufficiale, gli ospiti e l’elenco dei partner e sponsor, mentre la macchina organizzativa prosegue il suo lavoro per completare il quadro delle collaborazioni.

In una fase di profonda trasformazione sociale e commerciale per il territorio, la Notte Bianca di Caserta si conferma come un progetto di rilancio urbano, culturale ed economico, nato per restituire alla città un senso di appartenenza e una visione condivisa del futuro.

“Caserta – spiega Gian Piero Menditto – non è soltanto una cornice artistica di rara bellezza, ma una comunità viva che sa illuminarsi di partecipazione e orgoglio. Questa edizione è un atto d’amore verso la città e verso coloro che ne hanno fatto grande la storia.”

Un messaggio potente che si traduce in un evento simbolico: una notte di luce, arte e memoria, capace di trasformare la città in un mosaico di emozioni e incontri.

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Tragedia a Messina: sedicenne ucciso davanti a un bar, fermati padre e due figli

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GIUSEPPE DI DIO
GIUSEPPE DI DIO

CAPIRIZZI (MESSINA) –  È in stato di fermo Giacomo Frasconà Filaro, 20 anni, ritenuto responsabile dell’omicidio avvenuto nella tarda serata di ieri a Capizzi, nel Messinese.

Insieme a lui sono stati fermati anche il padre Antonino, 48 anni, e il fratello Mario, 18 anni, tutti già noti alle forze dell’ordine per precedenti legati a tentata estorsione e incendio. I tre sono accusati di aver preso parte a una sparatoria che ha sconvolto la tranquilla cittadina dei Nebrodi.

Secondo una prima ricostruzione, intorno alle 21:30, un’automobile con a bordo i tre uomini si è fermata davanti a un bar molto frequentato di via Roma. Uno di loro è sceso e ha aperto il fuoco contro un gruppo di giovani. I colpi erano presumibilmente destinati a un altro ragazzo, assente al momento dell’agguato. A essere colpiti sono stati Giuseppe Di Dio, 16 anni, e un altro giovane di 22 anni, ora ricoverato all’ospedale di Nicosia e fuori pericolo.

Giuseppe Di Dio, la vittima, era un ragazzo solare e benvoluto, studente dell’istituto alberghiero locale. Figlio di una famiglia del posto, era conosciuto per la sua gentilezza e il suo impegno scolastico. Al momento dell’agguato si trovava con alcuni amici, come spesso accadeva nelle serate del fine settimana. Il suo decesso è avvenuto poco dopo il trasporto presso la guardia medica di Capizzi, lasciando la comunità sotto shock.

Le indagini sono coordinate dalla Procura di Enna e condotte dai Carabinieri della Compagnia di Mistretta, guidati dal comandante provinciale Lucio Arcidiacono. Al momento, il movente dell’agguato non è stato chiarito, ma si esclude la matrice mafiosa. Si ipotizzano tensioni pregresse per futili motivi con un giovane del posto, che però non era presente al momento della sparatoria.

La cittadinanza è sconvolta e si stringe attorno alla famiglia Di Dio, mentre si attende l’autorizzazione della magistratura per la diffusione di un comunicato ufficiale. Il sindaco di Capizzi ha espresso cordoglio e ha annunciato il lutto cittadino.

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Cade con la moto e viene investito da due auto, morto un 48enne originario di Napoli a Civitanova Marche

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Cade con la moto in un incidente autonomo e poi viene investito mentre era ancora a terra da due auto che sopraggiungevano e che non sono riuscite ad evitarlo.

Un 48enne, originario di Napoli ma residente a Civitanova Marche (Macerata), è deceduto in un incidente stradale avvenuto nella notte, intorno all’una, mentre procedeva con una moto Bmw in direzione Civitanova Marche sulla superstrada Ss77nel tratto di strada che porta al casello dell’A14.

Gli automobilisti coinvolti si sono fermati e hanno allertato i soccorsi ma per il 48enne non c’è stato nulla da fare.

Sul posto sono intervenuti la Polizia stradale di Civitanova Marche, i sanitari del 118 e i vigili del fuoco che erano già impegnati in una ricerca a persona.

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Napoli: 59enne trovato morto con ferite nell’atrio di un palazzo a San Giovanni a Teduccio

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Questa notte un uomo di 59 anni, Raffaele Di Nunzio è stato trovato morto nell’androne di un palazzo, in corso san Giovanni a Teduccio, a Napoli. Il 59enne di Barra presenterebbe ferite alla testa sulla cui origine sono in corso accertamenti.

Da chiarire infatti se le ferite lacero contuse siano state provocate da una caduta oppure se siano l’effetto di colpi inferti.

Carabinieri del nucleo operativo di Poggioreale e della stazione di San Giovanni a Teduccio sono sul posto. Le indagini sono in corso.

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