giovedì, Dicembre 25, 2025
Home Blog Pagina 2063

Il Napoli vince la Coppa Italia, notte di festeggiamenti in tutta la città

0

Il Napoli torna a vincere la Coppa Italia dopo sei anni dall’ultima volta, battendo la Juventus dei grandi ex Maurizio Sarri e Gonzalo Higuain per 4-2 ai calci di rigore e conquistando il trofeo per la sesta volta nella sua storia, agganciando la Fiorentina.

Se allo Stadio Olimpico di Roma regnava un’atmosfera surreale, a Napoli, dopo il rigore decisivo di Arkadiusz Milik, l’atmosfera è stata completamente ribaltata: bagni di folla, cori e caroselli si sono subito scatenati in tutta la città, dando luogo ad assembramenti che, purtroppo, non mancheranno dall’essere oggetto di fatti di cronaca nei giorni a seguire.

I luoghi presi immediatamente d’assalto sono stati Piazza del Plebiscito e Piazza Trieste e Trento, ma anche il Vomero, il Lungomare Caracciolo e Piazza Garibaldi, dove la squadra era attesa alle ma che, per ragioni di sicurezza, è stata fatta arrivare alla stazione di Afragola. Meno assembramenti si sono creati all’esterno dello Stadio San Paolo, dove invece ha regnato uno striscione posto all’esterno della Curva B con su scritto “Il cuore batte forte, in silenzio per rispetto della morte”.

Il Frecciarossa che ha riportato la squadra di Gattuso a Napoli con la coppa fresca conquistata, è partito da Roma alle 00:40 circa: il tam tam è stato immediato e migliaia di tifosi hanno deciso di recarsi alla Stazione Centrale, con la situazione che è apparsa sin da subito difficile da gestire tanto che il Napoli aveva programmato di fermarsi alla stazione di Afragola per evitare la ressa.

Ma anche in questo caso il passaparola è stato immediato e così, in meno di mezz’ora, anche Afragola è stata sommersa dai tifosi in festa: il treno, arrivato alle 2.15, è così ripartito per Piazza Garibaldi, dove nel frattempo è arrivata la Polizia in assetto anti-sommossa per proteggere il pullman del Napoli. Ma all’esterno della Stazione Centrale c’erano troppe persone e quindi alle 3.30 il Frecciarossa è ritornato ad Afragola, dove nel frattempo le forze dell’Ordine sono riuscite a creare un cordone di sicurezza per consentire ai calciatori di rientrare a casa.

I giocatori si sono consacrati alla folla alle 3:37 circa, con capitan Lorenzo Insigne che ha salutato i tifosi mostrando la coppa e via di applausi e cori festanti per tutto il gruppo, in particolar modo per Gattuso, l’ultimo ad uscire dalla stazione verso le 4 e che per lui, forse più che per ogni altro, questa coppa ha un sapore speciale, un sapore di vendetta e di riscatto, per l’allenatore, per l’uomo.

 

 

Continua a seguire il nostro sito e la pagina Facebook La Bussola TV per orientarti e informarti in Campania. Siamo anche su Instagram!

Regionali in Campania, Corse al carro del Vincitore: Da Forza Italia a De Luca

0

E’ stato lo stesso Vincenzo De Luca a definire la sua coalizione “senza confini politici”, indirizzara ad accogliere chiunque voglia sostenere l’attività di governo fin ora condotta dallo stesso presidente della Campania.

“Dobbiamo aggregare un fronte con la presenza di un’area moderata, e di un’area progressista, di persone orientate alla concretezza e non alle chiacchiere e continuo a pensare che i valori umani contino più delle bandiere di partito.”

Aveva detto De Luca durante la conferenza Stampa per l’appoggio ad Italia Viva, dove ha aggiunto:

“Il nostro obiettivo è preparare le liste entro il 20 luglio, chiedere un’autocertificazione a tutti i candidati e – se ce lo consentiranno – sottoporle alla Dda ed all’ Autorità anticorruzione. Si parla di impresentabili – ha detto ancora De Luca – ma qualcuno ha verificato come sono finite le accuse utilizzate per aggredire in modo vergognoso persone perbene? Prima di calpestare la dignità di una persona bisogna attendere le sentenze definitive“.

Con queste argomentazioni De Luca accoglie nelle sue schiere la consigliera regionale Flora Beneduce, ex fedelissima del Senatore di Forza italia Luigi Cesaro, la cui famiglia è recentemente finita al centro di uno scandalo giudiziario.

“Non posso non riconoscere, da medico, che De Luca ha lavorato incessantemente per proteggere la Campania dalla pandemia”, dice Beneduce per motivare il suo addio.

Ma purtroppo quello di Flora Beneduce è un nome pesante: sia per la quantità del consenso e sia per le accuse di voto di scambio – in concorso con la famiglia Cesaro – che riguardano proprio la sua elezione di cinque anni fa con 14.373 preferenze.

La stessa Ansa riferisce che Beneduce, componente anche dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale della Campania, convocherà una conferenza stampa per annunciare la ricandidatura

“per illustrare il mio programma e spiegare i motivi di una scelta certo non facile, ma che ritengo essere quella più giusta”. “Mi auguro che si possa ragionare dei temi cari alla nostra comunità, di questioni di merito – conclude – e non di sterili pettegolezzi e chiacchiericci che non rientrano nel mio modo di intendere la Politica e l’impegno istituzionale”.

Lite familiare a Parete, uomo di 66 anni finisce in ospedale

0

Pomeriggio violento quello di ieri a Parete, dove un litigio familiare è sfociato in una vera e propria aggressione. Finito in ospedale un 66enne.

Era passato il primo pomeriggio a Parete quando i residenti hanno avvertito urla e grida provenire dalla strada. Qui infatti si stava consumando una lite tra parenti, sfociata in un vera e propria aggressione. A fare le spese maggiori della lite un uomo di 66 anni, rimasto ferito alla testa. Fortunatamente la vittima non ha riportato ferite gravi ma se l’è cavata con un semplice taglio sul capo. Sul posto le forze dell’ordine e i sanitari del 118. Il 66enne è stato trasportato all’Ospedale Moscati di Aversa. Alla base del litigio ci sarebbero vecchi attriti familiari.

Le forze dell’ordine sono ora all’opera per ricostruire i motivi e le dinamiche dietro la lite e le persone coinvolte.

__

Continua a seguire il nostro sito e la pagina Facebook La Bussola TV per orientarti e informarti in Campania. Siamo anche su Instagram!

Covid-19 in Campania: approvato il piano di potenziamento delle terapie intensive

0

La Giunta Regionale ha approvato la delibera con cui si definisce il Piano per il potenziamento della rete ospedaliera secondo quanto disposto dal Decreto Rilancio del Governo n.34/2020.

Il Piano risponde all’indicazione del Ministero della Salute di incrementare ulteriormente i posti letto di terapia intensiva e semi-intensiva in Campania, al fine di garantire anche pluralità di soluzioni assistenziali. Gli obiettivi indicati sono i seguenti:

✔️ rafforzare la risposta della rete ospedaliera alle molteplici emergenze, tra cui prioritariamente quelle delle reti tempo-dipendenti e consolidare quelle ad alta intensità di cura;
✔️ utilizzare quota parte dei posti letto a media ed alta intensità di cura per il pieno recupero di attività pre e postoperatorie ordinarie di chirurgia maggiore a medio-alta complessità.
✔️ qualificare e mettere in sicurezza la rete dei posti letto di terapia intensiva.
✔️ decongestionare le aree critiche dei Pronto Soccorso e della Medicina e Chirurgia di Accettazione e di Urgenza, spesso sovraffollate di pazienti critici necessitanti di elevata intensità di cure.

Per quanto attiene il potenziamento dei posti letto di terapia Intensiva è stato programmato un incremento di posti letto che determina a livello regionale un totale pari a 834 unità, rispetto ai 621 posti letto già programmati, con una dotazione omogenea sul territorio regionale pari a 0,14 per mille abitanti, secondo decreto. La dotazione complessiva ricomprende le strutture modulari esistenti, con i 120 posti letto già realizzati.

_

__

Continua a seguire il nostro sito e la pagina Facebook La Bussola TV per orientarti e informarti in Campania. Siamo anche su Instagram!

“Il boss Zagaria scarcerato per un errore nella mail”

0

“Il boss Zagaria è stato scarcerato per un errore nella mail”: piena ammissione di responsabilità da parte di Giulio Romano, ex direttore detenuti del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria.

Giulio Romano, ex direttore detenuti e trattamento del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, rispetto alla scarcerazione del boss del clan dei Casalesi e fratello di Michele, detto “Capastorta”, si è assunto la piena responsabilità e ha dichiarato:

“Su Pasquale Zagaria c’è stato un grave errore del mio ufficio”.

L’ex direttore lo ha dichiarato davanti alla Commissione parlamentare antimafia che ha voluto sentire la sua versione dei fatti in merito alle decisioni prese in seguito alla circolare del 21 marzo scorso relativa alla segnalazione all’autorità giudiziaria di detenuti con patologie, a rischio di complicazioni e sulla questione delle scarcerazioni e le misure alternative per i detenuti a causa dell’emergenza coronavirus.

Giulio Romano ha spiegato che:

“Accertato un errore nell’indicazione della posta elettronica del dipendente del tribunale di Sassari, imputabile all’ufficio e al personale della direzione che io dirigevo”.

L’ex direttore ha, inoltre, raccontato di essere andato via di sua spontanea volontà:

“Bonafede non mi ha mai chiesto di dimettermi, così come non lo hanno fatto il capo e il vicecapo del Dap. Anzi, il vicecapo mi ha detto che secondo lui non dovevo andare via”.

Romano ha deciso di andarsene:

“Perché la lotta alla mafia è la cosa su cui non si può transigere. Io penso che questo sia sbagliato ma il clamore mi ha privato della serenità per restare a svolgere quell’incarico”.

Il presidente della commissione antimafia, Nicola Morra, ha invitato l’ex direttore a presentarsi domani davanti alla Commissione.

__

Continua a seguire il nostro sito e la pagina Facebook La Bussola TV per orientarti e informarti in Campania. Siamo anche su Instagram!

Guardiacoste liberi dal servizio salvano due bambini e le madri: Rischiavano di annegare

0

Cilento: Due guardiacoste liberi dal servizio, hanno salvato due bambini e due donne che stavano rischiando di annegare. 

Due militari della Capitaneria di Porto hanno salvato due bambini con le rispettive mamme che stavano affogando risucchiati dalla corrente ed erano entrambi liberi dal servizio. È accaduto ieri, poco dopo le 12, sulla spiaggia di “Gozzi Puodi” a Marina di Pisciotta, nel Cilento.

Un’onda ha travolto un bambino di 7 anni e una bambina di 4. Le mamme hanno reagito di istinto e si sono gettate in mare ma la corrente le ha trascinate subito al largo e non sono riuscite a raggiungere i figli. Attirati dalle grida di aiuto, sono immediatamente intervenuti i due militari liberi dal servizio che erano in strada, a pochi passi dalla spiaggia.

Il 1° maresciallo Antonio Veneroso e il secondo capo Bruno Fedullo (rispettivamente comandante della motovedetta Cp 862 sul Lago di Garda e vice comandante dell’ufficio locale marittimo di Cecina) si sono lanciati in acqua salvando i bambini e le madri.

Per fortuna non ci sono conseguenze di salute per i quattro, tutti residenti a Capua, in provincia di Caserta. Ecco cosa hanno raccontato le due donne in lacrime:

“Siamo vivi grazie al loro intervento abbiamo pensato di morire, di non farcela. Poi sono arrivati loro: eroi in carne ed ossa”.

I due sottufficiali hanno dichiarato:

“Non siamo eroi, siamo solo due cittadini che hanno fatto il proprio dovere”.

Il maresciallo Veneroso ha ribadito:

“E poi siamo uomini di mare salvare le persone è il nostro lavoro. Quando abbiamo visto i bambini e le due donne in difficoltà ci siamo tuffati subito. E’ stato un gesto spontaneo. In quel momento non te ne rendi conto, sono gesti istintivi. Salvare vite umane è una sensazione bellissima. Veder sorridere questi bambini ci ha dato una carica enorme”.

__

Continua a seguire il nostro sito e la pagina Facebook La Bussola TV per orientarti e informarti in Campania. Siamo anche su Instagram!

De Magistris: “Non mi candido alla Regione, ho scelto Napoli”

0

Il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris non si candiderà a Presidente della Regione Campania.  Ad annunciarlo è lui stesso tramite un video postato sulla sua pagina FB.

Il primo cittadino parla di ” Una scelta meditata, difficile, nella quale ho messo da parte anche legittime ambizioni personali ed anche una sfida politica molto interessante come quella di andare a guidare la nostra Regione. Ma ho scelto Napoli. Ancora una volta una scelta d’amore, di cuore, di passione, ma anche di razionalità”.

De Magistris poi aggiunge: “Il momento è troppo difficile per lasciare la città nelle mani di un funzionario dello Stato senza la legittimazione democratica delle elezioni. È un momento in cui bisogna ricostruire la città da un punto di vista sociale ed economico, in cui bisogna dare forza ai cittadini, curare le ferite ma anche dare potenza alle energie che solo questa città sa di possedere”.

_

Continua a seguire il nostro sito e la pagina Facebook La Bussola TV per orientarti e informarti in Campania. Siamo anche su Instagram!

Se le elezioni verranno confermate per il 20 e 21 settembre, in Campania le scuole riapriranno il 23

0

Se le elezioni verranno confermate per il 20 e 21 settembre, in Campania le scuole riapriranno il 23 settembre perché tornare in classe per qualche giorno e poi sospendere di nuovo le lezioni per consentire lo svolgimento del voto sarebbe un vero e proprio schiaffo al mondo della scuola – docenti, studenti e famiglie – già messo a dura prova dall’emergenza sanitaria. Il diritto allo studio, lo ribadisco, non va subordinato alle elezioni politiche“.

Lo annuncia l’assessore regionale alla Scuola, Lucia Fortin. L’assessore si dice soddisfatta dell’esito dello screening per il Covid-19 tra il personale della scuola che verrà ripetuto in previsione della riapertura dell’anno scolastico. “Il personale scolastico della Campania ha dimostrato un grande senso civico, ltre il 60% ha risposto all’appello della Regione Campania – spiega – Non c’è stato nessun caso positivo e quindi non si è reso necessario rimodulare la composizione delle commissioni”.

Continua a seguire il nostro sito e la pagina Facebook La Bussola TV per orientarti e informarti in Campania. Siamo anche su Instagram!

La protesta degli infermieri scesi in piazza: “Siamo la spina dorsale del sistema sanitario”

0

Flash mob degli infermieri in 30 piazze italiane. L’evento, organizzato dal Movimento Nazionale Infermieri, serve a ribadire l’importanza del ruolo dell’infermiere e a rivendicare migliori condizioni lavorative e contrattuali.

Scendono in piazza con la voglia di far sentire la loro richiesta di miglioramento delle condizioni di lavoro nei presidi ospedalieri. Scendono in piazza “armati” di cartelli e dietro ognuno di essi c’è un volto, dietro ogni volto un nome, dietro ogni nome una persona con le sue storie, le sue paure, le sue esperienze e le sue sofferenze. Nei loro volti sono visibili i segni delle mascherine, delle notti passate insonni, della stanchezza e dello stress vissuto negli ultimi mesi. Sono proprio questi segni la più cruda e visibile testimonianza di tutto il loro calvario nei lunghi e duri mesi in cui l’emergenza Covid-19 infuriava in Italia e metteva sotto assedio il sistema sanitario nazionale.

E’ questo l’identikit dei migliaia di infermieri che sono scesi a manifestare in 30 piazze italiane per chiedere migliori condizioni lavorative. Che questi siano infermieri operanti nei reparti di ospedale, nei pronti soccorsi o a prestare soccorso sulla ambulanze, poco importa; il Movimento Nazionale Infermieri li ha portati tutti in piazza per il riconoscimento della loro professionalità.

Il flash mob a Napoli

A Napoli i manifestanti hanno fatto sentire la loro voce in Piazza del Plebiscito. Da qui, inoltre, sono stati fatti volare palloncini rossi per ricordare il personale sanitario caduto nella lotta al coronavirus. Il flash mob aveva tra le principali rivendicazioni quella dell’ uscita dal Comparto e stipula del primo contratto esclusivo per l’infermiere, del superamento del vincolo di esclusività e l’adeguamento dei salari.

Non chiamateci eroi

Siamo la spina dorsale imprescindibile del sistema sanitario nazionale. Non vogliamo più applausi dai balconi, non vogliamo essere chiamati eroi e non vogliamo le medaglie a Cavalieri d’Italia.

urlano anche gli appartenenti campani del Movimento Nazionale Infermieri.

Cosi la voce degli infermieri racconta una triste realtà: quella di tanti, troppi, infermieri che vengono acclamati ed elevati ad eroi ma che, in fin dei conti, si sono esposti a rischi altissimi senza essere adeguatamente tutelati o ricompensati. Alcuni di loro, come ulteriore beffa,  rischiano addirittura di restare a casa una volta scaduto il contratto.

E’ questo dunque il mondo e il grido di rabbia degli infermieri; mondo difficile e rischioso dove il giorno prima sei un eroe e il giorno dopo il tuo destino è appeso ad un filo.

Ma la protesta non riguarda solo questioni contrattuali ma anche le scarse condizioni di sicurezza in cui gli infermieri sono costretti a lavorare, vivendo quotidianamente con il rischio e il terrore di un possibile contagio. Sopratutto nelle fasi iniziali della pandemia il sistema sanitario era stato colto di sorpresa e pertanto scarseggiavano mezzi per tutelare il personale sanitario.

Abbiamo responsabilità civili e penali al pari della categoria medica e siamo considerati ancora infermieri tutto fare.

ricorda Tiziana Piscitelli, referente territoriale del gruppo e infermiera al Cto dal 2011 dopo esperienze, da precaria, all’ospedale San Camillo di Roma e al Meyer di Firenze.

Marina Cacciapuoti, 32 enne infermiera precaria dell’Azienda Ospedaliera dei Colli, afferma:

Dal punto di vista organizzativo si poteva fare di più per la prevenzione della diffusione del Covid e all’inizio abbiamo lavorato senza le sufficienti condizioni di sicurezza. Indossavamo le mascherine, ma la Ffp2 è arrivata solo dopo.

E poi c’è anche chi il virus l’ha contratto sul lavoro; ecco la storia di Lino Romano, infermiere 46enne in servizio presso il Cotugno:

Sono risultato positivo al tampone durante il picco della pandemia, attorno al 30 marzo curandomi per un mese nel mio reparto, prima di altri 15 giorni di isolamento a casa. Ancora oggi mi sento spossato e non riesco più a lavorare ai ritmi di prima. A destabilizzare  è stato soprattutto la necessità di gestire tantissimi casi in pochissimi tempo. Il Cotugno ha 100 posti, 8 di terapia intensiva. Non sapevamo più dove portarli perché negli altri ospedali c’è stata la lentezza nell’affrontare la cosa e mi riferisco all’allestimento delle sale.

Continua a seguire il nostro sito e la pagina Facebook La Bussola TV per orientarti e informarti in Campania. Siamo anche su Instagram!-

Arresti Piazza Bellini, De Magistris: “Frutto di un clima di tensione”

0

Il sindaco de Magistris commenta polemicamente gli arresti di piazza Bellini: “E’ l’immagine del lanciafiamme contro la vitalità della città.”

La notizia degli arresti verificatisi domenica sera a piazza Bellini ha riempito le pagine dei quotidiani e saturato i social network. Dopo aver analizzato i racconti della polizia, degli arrestati e dei testimoni, oggi arriva la notizia del rilascio dei tre giovani coinvolti, attualmente ai domiciliari.

Non si è fatto attendere il commento del sindaco di Napoli Luigi de Magistris, che esterna le proprie opinioni su quanto accaduto attraverso una nota del Movimento Dema. 

La nota del Movimento Dema e il lanciafiamme della discordia

Nello specifico, nella nota rilasciata dal Movimento Dema leggiamo:

Apprendiamo con sollievo la notizia della scarcerazione delle tre persone arrestate la sera del 14 giugno a piazza bellini.

Quanto accaduto non nasce a caso. È Il frutto di un clima di tensione generato in questi mesi dal richiamo a politiche securitarie, che criminalizzano la ripresa della vita della città e di cui sono vittime gli individui e le collettività, con le stesse forze dell’ordine che si trovano a dover gestire campi di azione diversi e imprevedibili.

Abbiamo assistito, già prima della fase 2, a toni intrisi di aggressività e criminalizzazione di comportamenti individuali, a ordinanze e decreti tesi a sopraffare l’autonomia comunale nella gestione del territorio. [A ciò] si sono accodati strumenti di propaganda mediatica che hanno riportato tutto nei termini di una campagna che si è concentrata sulla movida.

Ma non è la movida il tema, quanto, piuttosto, la ripresa della città. Dema ritiene che tutti oggi debbano collaborare alla rinascita della città, evitando inutili conflitti.

Il brutto clima dei giorni scorsi è, per Dema, la causa principale di quanto accaduto la sera del 14 giugno. È L’immagine del lanciafiamme contro la vitalità della città. Le istituzioni tutte si devono far carico di questo clima.

Il movimento Dema auspica che si faccia quanto prima chiarezza sull’accaduto, confida nell’equilibrio della magistratura e che questo clima, frutto di una politica del lanciafiamme, cessi quanto prima.

Riteniamo sbagliate e pericolose le decisioni di restringere gli spazi di agibilità della nostra città, così come siamo preoccupati di un clima di contrapposizione tra cittadini e forze di polizia che invece insieme devono affrontare un periodo così difficile nel bene comune della nostra città.

_

Continua a seguire il nostro sito e la pagina Facebook La Bussola TV per orientarti e informarti in Campania. Siamo anche su Instagram!

Ads Blocker Image Powered by Code Help Pro

Ads Blocker rilevato!!!

Abbiamo rilevato che stai utilizzando estensioni per bloccare gli annunci. Sostienici disabilitando il blocco degli annunci.

Powered By
Best Wordpress Adblock Detecting Plugin | CHP Adblock
error: IL CONTENUTO È PROTETTO