martedì, Dicembre 23, 2025
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“Lo Sceriffo”: Il Film di Sorrentino su Vincenzo De Luca: Solo rumors?

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Per ora sono solo indiscrezioni, rumors, o per meglio dire, voci di corridoio, ma l’idea ha fatto drizzare le orecchie a tanti, anzi tantissimi: Un film di Sorrentino su De Luca durante l’emergenza Covid.

Non è ancora chiaro se il regista da Oscar, Paolo Sorrentino, stia davvero lavorando al progetto, ma sta di fatto che la sua attività artistica, anche nell’Italia del coronavirus, non si è mai fermata: Tante le immagini cariche di potenziale evocativo per lo stile del regista, cominciando da quelle del Papa che celebra in una San Pietro incredibilmente vuota, a cui si accompagnato tante altre scene indelebili nella mente e nel cuore degli Italiani, tutte scene riprese dal Regista che dichiara:

«Avevo una necessità, quasi una curiosità morbosa di fare foto in una Roma così incredibilmente vuota»:

Intanto secondo rumors, non confermati, starebbe pensando anche al film su Napoli e sul governatore De Luca (“Lo Sceriffo”, come sulla bibbia del cinema Imdb è apparso il mese scorso come titolo in preproduzione, poi rimosso).

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De Magistris: “La ripartenza a Napoli è complicata, sono molto deluso”

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Stamattina, ospite a Radio24, Luigi De Magistris: ad intervistare il sindaco di Napoli sono i giornalisti Simone Spetia e Maria Latella.

Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha lasciato a Radio24 alcune dichiarazioni in cui afferma di essere deluso dal modo in cui il governo sta affrontando la ripartenza del sud Italia in questa fase 2.

«La ripartenza a Napoli è complicata. Da oggi dovrebbero riaprire ristoranti e pizzeria, ma molte saracinesche non si rialzeranno. La situazione economica è complicata. Il governo arriva in ritardo o non arriva per niente, sono molto deluso: lentezza, mancanza di visione, non arriva la cassa integrazione, arriva poca liquidità. Altri invece stanno immettendo liquidità ed è la criminalità, che sta già operando. (…)

C’è però comunque una frase di speranza sulla città di Napoli, una città che, come ha affermato il sindaco, “è forte, ha tanta creatività e iniziative di solidarietà”.

Le dichiarazioni di De Magistris sul mondo della magistratura

La prima domanda dell’intervista ha riportato De Magistris al suo passato di magistrato e alle sue indagini interne al mondo della magistratura. Le cronache di questi giorni infatti riportano vari scandali: il caso del magistrato Luca Palamara, le mozioni di sfiducia verso il ministro Bonafede e l’arresto del procuratore capo di Taranto.

Ciò dà molti spunti per una riflessione su ciò che sta accadendo nella magistratura italiana: le cose stanno peggiorando oppure stanno semplicemente venendo ora a galla? Il primo cittadino di Napoli si dimostra molto felice della domanda, in quando egli stesso è stato testimone di varie vicende di collusione nel mondo della magistratura.

«Sono testimone e ho pagato il prezzo più alto per aver investigato su un sistema criminale di collusioni tra pezzi grossi della magistratura. (…) I nomi su cui indagavo sono in parte gli stessi che sono sulle cronache odierne».

De Magistris continua dicendo:

«Se non appartieni non ti salvi nel processo disciplinare, se non appartieni ad una corrente della magistratura non arriverai mai a fare il procuratore della Repubblica, il procuratore nazionale Antimafia, il presidente del tribunale. Io, ad esempio, rimasi isolato, perché non solo ero estraneo a qualsiasi ambiente esterno alla magistratura, ma avendo indagato sui magistrati questo non mi è mai stato perdonato. Non solo volevano che non uscissero fuori le cose ma non volevano nemmeno lavare i panni sporchi in famiglia. Quando segnalai tutto al Csm, la coltellata finale arrivò proprio da lì».

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Medici di Base, Ciaramella: “Entro giugno le prime assegnazioni ai territori che ne hanno bisogno.”

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“Gli ambiti carenti di medicina generale 2018 saranno assegnati entro giugno e le carenze 2019 entro 90 giorni, quindi entro settembre. Una battaglia di civiltà a cui ho partecipato in prima linea. Le mie istanze sono state accolte.”

Così la consigliera regionale Antonella Ciaramella (PD) commenta quanto deciso ieri dal comitato regionale, ex art. 24,  che sarà oggetto di delibera attesa per lunedì e che di fatto sblocca le graduatorie per l’assegnazione dei medici di base ai territori che ne sono sprovvisti.

“Eravamo in una situazione molto difficile anzitutto per i cittadini, privati della possibilità di avere un medico di riferimento – continua la Ciaramella – mentre 2000 giovani medici che hanno presentato domanda ed erano in attesa di assegnazione proprio delle zone carenti”.

Circostanza che ha fatto sì che molti candidati, pur di lavorare, sono stati costretti a presentare domanda fuori regione.

“Il tutto – aggiunge- ha una importanza ancora maggiore visto il momento particolarmente delicato in cui la pandemia ci impone di rafforzare la medicina territoriale e i pensionamenti attesi prospettano un’aggravarsi della situazione”

Una problematica che la Consigliere ha cominciato ad affrontare oltre un anno fa, quando

“mi sono prodigata affinché la Regione Campania  – spiega la Ciaramella – affrontasse il grave problema sedimentato negli anni precedenti del  ritardo pluriennale accumulato per la pubblicazione dei bandi delle zone carenti di continuità assistenziale (CA) e assistenza primaria (AS), con la conseguente impossibilità per gli aventi diritto di farne domanda e di dover invece far domanda in altre Regioni. Con un lavoro di concerto con sindacati, Asl e comitati si riuscì finalmente a pubblicare le zone carenti per il 2018 e a programmare i successivi due anni. Ma la situazione era rimasta immutata. Oggi invece recuperiamo due anni e confido che da settembre , anche con l’ausilio della digitalizzazione, ci rimetteremo in pari con gli anni correnti così come prevede la normativa nazionale”.

“Ora – conclude la Consigliera – manca l’ultimo tassello: avviare il percorso per il 2020. Sono fiduciosa ma resterò in allerta per verificare che anche per questa annualità si proceda tempestivamente”.

Laddove gli aiuti non arrivano: La voce delle scuole di estetiste e acconciatori

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Sono davvero ingenti gli aiuti di Stato messi in campo per contrastare i danni economici del Covid.

Purtroppo, però non tutti gli operatori economici sono stati considerati nel programma di aiuti:  tra questi rientrano gli enti accreditati dalla Regione Campania per la Formazione Professionale Autofinanziata, specificatamente, nei Corsi per Estetista e Acconciatore

Tutt’oggi infatti, non risulta alcun aiuto, ne economico ne normativo (salvo complesse e dispendiose disposizioni per la didattica a distanza) a favore di queste attivià.

I numeri in Campania sono ingenti: 516 enti accreditati , dei quali circa 170 solo dell’area Formazione  Estetica e Acconciatori con più di 1600 addetti ai lavori ed una platea di più di 10000 corsisti in Campania.

Si annuncia quindi un disastro socio economico in termini di perdita di occupazione con l’interruzione dei percorsi didattici di formazione al lavoro degli allievi. Per questo, chiedono gli addetti ai lavori, si rende indispensabile che anche in Campania gli enti prevalentemente autofinanziati con a capo la formazione dell’area estetica/ acconciatori, si organizzino per mettere in campo tutte le azioni possibili per rivendicare il proprio diritto ad esistere e continuare a svolgere il proprio ruolo formativo a favore di allievi che pretendono il diritto di pari opportunità, almeno per la continuità didattica con chi fortunatamente frequenta la scuola pubblica.

Penuria di guanti durante la fase 2, prezzi alle stelle

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Durante fase 2, con la riapertura delle attività entro rigide norme igieniche, la necessità di guanti monouso è cresciuta vertiginosamente. A Napoli ormai risultano introvabili o esosi.

Farmacie e supermercati non riescono a soddisfare la domanda di guanti: lattice o plastica, poco importa, sono tutti ugualmente assenti o rincarati. Il prezzo medio attuale è di 0,30 centesimi al paio, contro 0,03 centesimi prima del lockdown. Ad usarli non sono più solo i settori ospedalieri, ma tutte le altre attività, dalla ristorazione alla messa per la distribuzione dell’eucarestia.

Secondo Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma, il prezzo  triplicato o quadruplicato è la diretta conseguenza dell’altissimo costo di acquisto pagato dalle farmacie ai fornitori, per il fatto che le materie prime sono aumentate, la richiesta si è moltiplicata per mille e le giacenze di magazzino sono finite. E’ necessario però scoprire se dietro quest0 aumento di prezzo non ci siano fenomeni di sfruttamento dell’emergenza sanitaria. L’antitrust ha ufficialmente aperto un’indagine preistruttoria, documentandosi sull’andamento dei prezzi delle aziende appartenenti alla grande distribuzione. Detergenti, disinfettanti, guanti e altri generi di prima necessità sono sotto stretto controllo, per evitare che i loro prezzi salgano più di quanto lecito.

Come sono finite le scorte?

Il problema dei guanti non è mondiale, ma italiano.  Vengono quasi tutti realizzati nelle fabbriche del Sudest asiatico, soprattutto da Indonesia, Thailandia e Malesia, dove attualmente nonostante la manodopera a basso costo, un pacco di cento guanti da pochi grammi l’uno costa 5 dollari. Prima dell’emergenza, lo stesso prodotto, nelle stesse quantità, costava esattamente la metà. In tempi normali arrivavano in Occidente 200 miliardi di guanti di cui 7 miliardi destinati all’Italia e la confezione non sfiorava mai i 5 euro. Ma allora perchè non arrivano in Italia? Per i produttori malesi non conviene, perchè secondo quanto stabilito dall’articolo 6 del Cura Italia, il governo italiano può requisire la merce per donarla alla Protezione civile e quindi non pagare il prezzo attuale ma quello fissato al 31 dicembre 2019, ovvero 2 dollari e 64 cents invece che 5 dollari.

Compare online

Molti, per ovviare alla necessità di guanti, si sono rivolti agli store online, dall’influente Amazon alla piccola farmacia locale. Il prezzo è meno alto rispetto a quello esposto fisicamente per i supermercati e c’è una grande varietà di taglie e materiali, ma aggiungendo le spese di spedizione, il costo rimane comunque esagerato. Tutte le date di consegna sono previste per giugno o luglio.

Panico e irresponsabilità

Sull’effettiva efficacia preventiva dei guanti rispetto al virus, ci sono molti pareri discordanti. Secondo l’Oms è necessario indossare i guanti in ambito sanitario per ridurre il rischio di passaggio di germi tra operatore e paziente e viceversa. Ma nelle sue severe prescrizioni non ha mai auspicato il loro uso in ambienti diversi da ospedali o ambulatori. Secondo lo studio dell’Istituto israeliano di ricerca biologica, il virus si diffonde principalmente per contatto diretto, calcolando che tra il 60 e 80% del virus si trasmette per contatto diretto e solo il 20-40% attraverso il contatto con superfici. Il problema però come con le mascherine, è che i guanti devono essere usati e gettati subito dopo per non rappresentare una fucina di germi, ma soprattutto non bisogna pensare che basti indossarli per prevenire il contagio. Avere la falsa idea di sicurezza di poter toccare faccia, occhi o bocca potrebbe risultare fatale. La soluzione migliore al problema del contagio da superficie rimane il disinfettante, che attualmente è presente in molte attività commerciali.

Da domani riaprono pub, bar e locali ma in Campania solo fino alle 23: l’ordinanza di De Luca limita la movida

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In serata sarà pubblicata una nuova ordinanza firmata dal presidente Vincenzo De Luca che disciplina le aperture previste a partire da domani in Campania.

Con qualche giorno di ritardo rispetto alle altre regioni, da domani 21 maggio potranno riaprire in Campania ristoranti e pizzerie senza limiti di orario.

L’orario di chiusura di pub, bar e locali della movida resta fissato inderogabilmente alle ore 23. Un limite non da poco alla movida soprattutto giovanile.

Da venerdì, 22 maggio,  le aree mercatali già riaperte per i generi alimentari inizieranno a lavorare al 100 %.  Si dà mandato alle amministrazioni comunali di predisporre i previsti dispositivi di sicurezza nei mercati stessi. Sempre da venerdì, riprenderanno le attività delle autoscuole.

Gli orari fissati per i locali pubblici saranno soggetti a periodica valutazione in relazione alla situazione epidemiologica e al rispetto delle misure di sicurezza. Proseguiranno nei prossimi giorni gli incontri con le categorie interessate per condividere tutte le misure. Si ricorda che sono vietati eventi e party in sale da ballo e discoteche, all’aperto o al chiuso, che possono costituire pericolo di contagio.

Coronavirus Campania: 81 nuovi guariti, zero contagi in provincia di Salerno, Caserta, Avellino e Benevento

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Dati incoraggianti arrivano dall’unità di crisi della Regione per quanto riguarda l’emergenza Coronavirus in Campania.

Nelle ultime 24 ore in Campania sono guarite 81 persone.  Fermi a 4714 i casi di Covid-19 registrati alle 23:59 di ieri in Campania. Nessun nuovo contagio in tutte le altre province: a Salerno i casi di Covid-19 restano 675, ad Avellino, 526, a Caserta 448, a Benevento 200. In provincia di Napoli ci sono 2581 positivi, 979 nel capoluogo e 1602 nell’area metropolitana.

Per 284 tamponi esaminati sono in corso ulteriori verifiche delle Asl. Il totale dei tamponi eseguiti all’inizio dell’emergenza supera 150mila.

Nelle ultime 24 ore sono purtroppo decedute altre due persone. Ad oggi, sono 401 i morti accertati per coronavirus in Campania. 

Salgono però i guariti 2871 (di cui 2660 totalmente guariti e 211 clinicamente guariti).

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Delitto in pieno giorno nel napoletano: ucciso sotto casa il fratello del boss

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di Maria D’Angelo – Omicidio in pieno giorno ad Acerra, in provincia di Napoli. Un uomo, un pregiudicato di 40 anni, è stato raggiunto da colpi di arma da fuoco poco dopo le 13:00 di oggi 20 maggio nei pressi della sua abitazione.

L’agguato è avvenuto in pieno centro, in via Calzolaio, a pochi passi dal duomo della città. Una strada stretta ma nodale e strategica per la viabilità locale. Non si sa se qualcuno abbia visto quanto accaduto.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri del Nucleo operativo di Castello di Cisterna che hanno blindato l’area.

La vittima è Pasquale Tortora 40 anni, fratello del boss Domenico Tortora, conosciuto come “Mimì o’ stagnaro”.

L’ultimo omicidio di camorra avvenuto ad Acerra risale allo scorso dicembre, quando a perdere la vita fu Giuseppe Avventurato 48enne anch’egli pregiudicato.

 

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Vivienne Westwood sceglie il Mann per la sua campagna #MirrorTheWorld

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Vivienne Westwood sceglie il MANN come unica tappa italiana di #MirrorTheWorld, una campagna digitale alla scoperta dell’arte e della bellezza.

È dal mondo del design e del web, in questa strana epoca del coronavirus, che arriva l’ennesimo riconoscimento internazionale alla bellezza dell’arte conservata nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Nominata “Dame of the British Empire” nel 2006 dalla Regina Elisabetta II, due volte designer dell’anno, Vivienne Westwood, 79 anni, celebre stilista britannica, ha inserito le opere del MANN nel suo tour virtuale tra i capolavori dell’arte all’insegna della scoperta della bellezza del patrimonio storico-artistico.

L’eclettica artista del Derbyshire, famosa in tutto il mondo per il suo inconfondibile stile “melting pot”, caratterizzato da una combinazione unica di tradizione e design, si è affermata come icona della cultura punk, impegnata nella promozione della cultura e nella salvaguardia dell’ambiente. Per celebrare le bellezze dell’arte, la Westwood ha incluso il MANN come unica tappa italiana per il suo tour digitale, nell’ambito della campagna #MirrorTheWorld, che coinvolge intellettuali e artisti di tutto il mondo per condividere contenuti e supportare la comunità creativa durante l’emergenza Covid-19.

Il MANN parte di #MirrorTheWorld

Proprio in occasione della festa dei musei, sulla pagina Instagram della stilista, seguita da quasi due milioni di followers, sono state postate le fotografie che Luigi Spina ha scattato nei suoi anni di ricerca tra i capolavori del Museo Archeologico di Napoli. Dall’Atlante al Doriforo, dall’Antinoo ai Corridori, la Flora Farnese e gli oggetti del quotidiano delle città vesuviane: tutti capolavori immortalati e resi tappe imperdibili di un percorso virtuale di conoscenza attraverso le bellezze dell’arte.

«Siamo stati felici di aderire al progetto digitale #MirrorThe World – ha commentato Paolo Giulierini, direttore del MANN – creato da Vivienne Westwood, icona della moda inglese e donna straordinaria che, con la sua creatività, si batte da tempo contro il cambiamento climatico e per i consumi etici».

«Creare una piattaforma culturale per connettere in questo difficile momento artisti e grandi opere da tutto il mondo – ha continuato il direttore, come si legge nel comunicato stampa del Museo – è un ulteriore segno della sua sensibilità. Sappiamo che la signora Westwood ama molto il nostro museo e i capolavori della classicità. La aspettiamo a Napoli».

Google Arts&Culture

Condiviso sul canale Instagram della stilista anche il link a Google Arts&Culture. Si tratta di una piattaforma digitale che permette di esplorare siti d’arte e cultura di tutto il mondo, e di ammirare virtualmente opere d’arte di tanti musei, tra le quali 750 capolavori del Museo Archeologico di Napoli.

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Napoli, minuto di raccoglimento per le vittime da Covid e applauso ai medici nel giorno della riapertura dei ristoranti

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Un minuto di raccoglimento per chi non ce l’ha fatta ed un applauso per medici ed infermieri che hanno salvato migliaia di vite dalla morsa del virus. È con questa iniziativa che domani riapriranno, dopo mesi di lockdown imposto dalla pandemia, i ristoranti sul lungomare Caracciolo a Napoli.

Alle 12, prima di servire il pranzo, clienti, camerieri, pizzaioli, cuochi e gestori dei locali si metteranno in fila, fianco a fianco, davanti ai ristoranti e daranno vita all’iniziativa. “Ci tenevamo, prima di aprire, a dare il nostro tributo alle vittime ed agli eroi di questa ‘guerra – spiega Patrizio Franco di ‘Acquolina’ e promotore dell’ iniziativa – ed i miei colleghi hanno con entusiasmo assicurato l’adesione di tutti i lavoratori del lungomare Caracciolo“. “L’applauso sarà benaugurante anche per noi – aggiunge Franco – che in queste attività, che danno da vivere a decine di famiglie, abbiamo investito tutti i nostri sacrifici“.

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