lunedì, Dicembre 22, 2025
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Riaperture, Arriva la data. Il Ministro: “Parrucchieri, Bar e Ristoranti dal 18 Maggio”

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“Tra il 14 e il 15 maggio arriveranno le linee guida su estetisti e parrucchieri e il 18 pensiamo che potranno cominciare ad aprire. In base ai nostri dati e al nostro monitoraggio qualcosa può riaprire anche prima la data del primo giugno. Escludo che possano aprire prima del 18 maggio, ma dal 18 – ribadisce – è probabile che alcuni esercizi possano riaprire”.

La conferma arriva dal Ministro degli affari regionali Francesco Boccia, il quale afferma che il riavvio delle attività di parrucchieri, bar e ristoranti è subordinata alla scelta delle singole regioni, e quindi molte di queste potrebbero decidere di riaprire anche già il 18 Maggio.

Ovviamente il riavvio dovrà tenere conto delle linee guida da parte dell’Inail e, ovviamente, dell’auspicatissimo andamento positivo della curva epidemiologica.

Il discorso – spiegano fonti vicine al ministro – si può estendere a bar e ristoranti, ai cui titolari Boccia lancia un appello al rispetto delle norme:

“Sono uno dei simboli di un certo modo di essere italiani: noi, come governo, ci siamo, stiamo lavorando per metterli in sicurezza e consentire loro di riaprire senza rischi. Le misure che abbiamo messo in campo negli ultimi 35-40 giorni – aggiunge il ministro – sono un’assoluta novità per il nostro Paese. Il Paese con tantissimi sacrifici sta cercando di superare una grave emergenza sanitaria e oggi i dati sono rincuoranti, per questo serve ancora tanto senso di responsabilità. Ora stiamo lavorando su bar, ristoranti e parrucchieri, ma bisogna aspettare le linee guida dell’Inali per consentire loro di operare in sicurezza, perché sono attività a rischio di contatto fisico'”.

Resta invece in sospeso il caso della Calabria che ha deciso – con un’ordinanza  della governatrice Jole Santelli – di far ripartire bar e ristoranti con tavoli all’aperto già la scorsa settimana e senza attendere le linee guida dell’Inail. L’ordinanza è stata impugnata: il Tar Calabria, in modo collegiale, si esprimerà sabato.

Napoli: forzano un posto di blocco, arrestati per possesso di stupefacenti

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Accade a Melito: stamattina due giovani sono stati arrestati per possesso illegale di sostanze stupefacenti. I due avevano tentato di forzare un posto di blocco, ma hanno finito per scontrarsi con una delle volanti dei carabinieri.

Uno dei due giovani ha 26 anni, incensurato, l’altro ne ha 38, già noto alle forze dell’ordine. Durante fuga in macchina hanno tentato di sbarazzarsi di 40 grammi di cocaina, lanciandoli dal finestrino. Eppure è servito a poco. A seguito di un’operazione ad “alto impatto”, i carabinieri li hanno arrestati per possesso di 215 stecche di hashish e circa 300 grammi di sostanze stupefacenti.

Inoltre le forze dell’ordine hanno sequestrato loro una somma di 34.550 euro. Si attendono chiarimenti su come i due giovani siano entrati in possesso di tale somma. Le indagini sono infatti ancora in corso.

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Covid-19, realizzato il Test rapido salivare

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Il Trs individua in pochi minuti il Covid

Il Test rapido salivare (Trs) può rilevare in pochi minuti la presenza del Covid-19 e sarà presto in uso. È uno strumento di recente scoperta, che potrà essere utile nella riapertura in sicurezza delle attività sociali e produttive. Funziona in maniera affine ad un test di gravidanza: il paziente applica qualche goccia di saliva diluita con una soluzione apposita su una striscia di carte assorbente. Il risultato arriva in un tempo compreso fra i tre e i sei minuti: una banda se il soggetto è negativo, due bande se è positivo.

L’Università dell’Insubria e dell’Asst dei Sette Laghi hanno lavorato per sviluppare il test. L’idea proviene da Lorenzo Azzi, ricercatore di Odontoiatria, e Mauro Fasano, professore di Biochimica. La ricercatrice Tiziana Alberio ha coordinato la realizzazione dei kit e dei reagenti nei laboratori dell’Insubria, a Busto Arsizio. La sperimentazione è stata condotta nel laboratorio di Microbiologia all’Ospedale di Circolo di Varese, dove in poco più di due settimane, dal 16 aprile al 4 maggio, sono stati esaminati i campioni di saliva di 137 soggetti sottoposti al tampone e risultati sia affetti da Covid-19 che sani.

L’Università dell’Insubria ha già stilato un accordo con la NatrixLab di Reggio Emilia. L’azienda è, dunque, al lavoro per fornire in tempi rapidi dei prototipi con assemblaggi diversi tra loro, che saranno validati in tempi altrettanto brevi quanto quelli in cui si è svolta la sperimentazione ospedaliera. In questo modo si potrà passare alla realizzazione del test su larga scala e a costi contenuti. L’ultimo passaggio necessario prima di arrivare sul mercato è la certificazione.

Il funzionamento

Ogni campione di saliva è stato valutato con due test: quello molecolare, condotto dalla ricercatrice Andreina Baj, e quello sperimentale. Lorenzo Azzi ci spiega: «Il test rapido è semplice e sicuro da usare e consente di fare uno screening immediato di primo livello della popolazione. Lo scopo è identificare i soggetti positivi, soprattutto gli asintomatici portatori del virus, da inviare successivamente a eseguire i test diagnostici di riferimento che, basandosi su metodiche molecolari, necessitano del laboratorio con tempi più lunghi di elaborazione». “Dai dati che abbiamo raccolto la sensibilità del test è risultata alta, con margini di miglioramento già previsti per la prototipizzazione industriale. Questo passaggio dallo studio alla realizzazione di un progetto a favore della comunità dà grande valore all’attività di ricerca scientifica“, aggiunge Mauro Fasano, che aggiunge:

“Il nostro test salivare – puntualizza Fasano – è così semplice da poter realmente essere utilizzato da chiunque, ma la certificazione per uso autonomo richiede tempi molto lunghi, mentre sono necessari solo 15 giorni per ottenere quella sotto controllo medico. Dunque il test, come quello sierologico, sarà inizialmente gestito da una figura sanitaria, che collabori per esempio con le forze dell’ordine per controlli, oppure con un’azienda che voglia sottoporre i dipendenti all’esame. E speriamo che possa essere messo a disposizione anche dei medici di base”.

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Napoli: imprenditore si toglie la vita nei capannoni della sua azienda

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A causa della crisi causata dal Covid-19 non riusciva a pagare fornitori e gli stipendi degli operai così Antonio Nagaro, piccolo imprenditore di Cercola (in provincia di Napoli), ha deciso di togliersi la vita.

L’allarme è stato lanciato ieri sera dai familiari che, preoccupati, non l’hanno visto rientrare a casa e si sono diretti verso la sua azienda nel rione Barra, zona industriale della città

La luce del suo ufficio era accesa e nel parcheggio c’era la sua auto, ma non rispondeva al cellulare. Così la famiglia ha chiamato i vigili del fuoco che hanno forzato la serratura e sono entrati all’interno. Qui la tragica scoperta: l’uomo, di 57 anni, si era impiccato nei capannoni della ditta. L’imprenditore ha lasciato una lettera d’addio, sequestrata dalla Procura di Napoli che ha aperto un’inchiesta.

La società si occupava di allestimenti di negozi di ogni genere e, a quanto pare,  prima delle blocco per contenere l’emergenza da coronavirus, era in buona salute e impegnata in molti lavori non solo a Napoli, ma in buona parte d’Italia e anche all’esterno.

Grande la commozione dei dipendenti e degli amici che hanno scritto messaggi di cordoglio sui social.

La redazione de La Bussola TV porge le più sentite condoglianze per il lutto ai suoi familiari

Esplosione Adler Plastic, Il messaggio dal Coordinamento Provinciale e Cittadino di Napoli di Italia Viva 

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«Quanto avvenuto oggi è terribile, alla famiglia Scudieri e alle famiglie di quanti sono rimasti coinvolti nell’esplosione va tutta la nostra solidarietà».

Queste le parole dei coordinatori provinciali e cittadini di Italia Viva Barbara Preziosi , Ciro Buonajuto, Graziella Pagano, Apostolos Paipais, in merito alla violentissima esplosione che si è verificata all’interno della Adler Plastic di Ottaviano, la fabbrica di Paolo Scudieri che si occupa di produzione e lavorazione di materie plastiche per l’automotive, leader mondiale del settore. I coordinatori provinciali e cittadini di Italia Viva rivolgono poi un ringraziamento ai Vigili del Fuoco e a tutti i soccorritori che sono prontamente arrivati sul posto e che stanno lavorando per mettere in sicurezza la zona.

«Si tratta di un dramma enorme per tutta la regione, una ferita che colpisce al cuore un simbolo della Campania che riparte per superare la pandemia»

Riaperture, Chiacchio (AGSI): “Nessuno parla dei centri scommesse. Trattati come appestati.”

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“Trattatti come appestati, nessuno parla di noi”.

E’ la denuncia di Pasquale Chiacchio, presidente della Associazione Gestori Scommesse Italia oggi nel corso di una intervista televisiva.

“Mi chiedo come sia possibile che attività legittimate dallo Stato, con tanto di concessione, come le sake di scommesse, possano essere escluse in questo modo dai piani previsti per la fase di riapertura dopo l’emergenza Covid-19”,spiega Chaiacchio.

“Abbiamo già messo a punto – Continua Chiacchio – una proposta di protocollo, dal 10 marzo ci siamo messi a lavorare, abbiamo preparato una proposta già inviata alla Regione e allo Stato centrale. Vogliamo rispettare tutte le disposizioni sanitarie, è giusto farlo perchè è un momento unico nella storia. Ma al momento nessuno ci dice nulla, ci parla di ipotesi di aperture. Le agenzie sono grandi, saremo ben vigili, abbiamo previsto un contingentamento degli ingressi, evitermo gli assembramenti. Siamo disponibili a tutto, ma la parte politica ci deve venire incontro”.

“Stasera manderemo questa proposta ulteriore al governo centrale siamo disponibile a passare la nostra proposta anche a tutti i nostri colleghi in Italia. Al momento non abbiamo ricevuto nulla a sostegno delle nostre attività. Le pratiche sono lunghe, il governo non riesce a capirlo. Questa è una guerra che ha isolato tutto, ha reso tutto più difficile, noi non abbiamo visto nemmeno le briciole degli aiuti promessi. Staimo morendo tutti, non servono i proclami”. – Conclude.

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Parchi riaperti a Napoli: ecco quali sono e le loro restrizioni

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Dal 4 maggio riaperti i parchi a Napoli. Accesso possibile dalle 8 alle 15:30, con obbligo di mascherina e distanziamento sociale. No alle attività ludiche.

Da lunedì 4 maggio 2020 è iniziata la fase 2 dell’emergenza coronavirus e, con l’allentamento delle misure anti-contagio, in Italia sono state riaperte anche alcune aree verdi cittadine. A Napoli sono 13 i parchi urbani che sono tornati ad accogliere visitatori, sebbene con qualche restrizione. Aperti, in via provvisoria, esclusivamente dalle 8:00 alle 15:30, i parchi sono accessibili da un solo ingresso, al fine di tenere sotto controllo l’affluenza dei frequentatori.

Per accedere ai parchi è obbligatorio indossare le mascherine e osservare tutte le misure di sicurezza e di distanziamento sociale, come prescritto dalle disposizioni governative e regionali. L’emergenza sanitaria, infatti, è ancora lontana dalla fine.

Le restrizioni restano: no ad attività ludiche e alle aree attrezzate per bambini

«È bene ribadire – ha affermato Luigi Felaco, Assessore al verde, in una nota del Comune di Napoli – che la fase due non corrisponde alla fine dell’emergenza sanitaria ed anzi è importante ricordare cosa prescrive il DPCM del 26 aprile:

è vietata ogni forma di assembramento di persone nei luoghi pubblici; l’accesso ai parchi è condizionato alla distanza di sicurezza interpersonale di un metro; le aree attrezzate per il gioco dei bambini sono chiuse; non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto. Inoltre è obbligatorio l’uso della mascherina

Quali sono i parchi riaperti?

  • Villa Comunale – ingresso piazza della Vittoria;
  • Parco Virgiliano – ingresso viale Virgilio;
  • Parco Mascagna – ingresso via Ruoppolo;
  • Area attrezzata in via Orsolona ai Guantai Parco Camaldoli – ingresso su via Orsolona;
  • Parco Buglione – ingresso via Domenico Fontana;
  • Parco del Poggio – ingresso unico via del Poggio;
  • Parco Nicolardi – ingresso unico via Nicolardi;
  • Parco Troisi – ingresso viale due giugno;
  • Parco de Filippo – ingresso via Califano;
  • Parco Ciro Esposito – ingresso viale della Resistenza (dalle ore 9:30);
  • Parco Re Ladislao – ingresso via Cardinale Seripando (da martedì 5 maggio dalle ore 8:00 alle 15:00);
  • Parco San Gaetano Errico – viale delle Galassie;
  • Parco Quartieri Spagnoli.

Tra i parchi riaperti il 4 maggio anche alcuni che erano chiusi prima dell’emergenza Covid-19 e che hanno subìto interventi di manutenzione.

Aperti ma con responsibilità

La riapertura dei parchi urbani può rappresentare, per molti, una boccata d’aria dopo un periodo di confinamento serrato e snervante. Tuttavia, la fase 2 è ancora molto delicata e occorrerà, perciò, affidarsi al senso di responsabilità dei cittadini.

«Ci vuole responsabilità in questa fase due – ha dichiarato Luigi Felaco – in previsione di restituire alla totale e completa fruizione i nostri parchi innanzitutto alle bambine e ai bambini della città, ripensando la mobilità e le abitudini pre-covid».

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Operazione Tortuga: 69 Arresti in Campania per traffico di rifiuti

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Grazie all’intervento delle fiamme gialle, 69 persone dovranno rispondere alle autorità per corruzione, contrabbando e traffico internazionale di rifiuti.

L’operazione “Tortuga” attuata dal dal gip di Salerno ha coinvolto oltre 250 militari della Guardia di Finanza. Le autorità hanno avuto il compito di controllare illeciti presso le province di Avellino, Caserta e Napoli oltre che nell’area portuale salernitana. Ci sono 69 indagati: 39 arresti domiciliari, 21 divieti di dimora, 9 misure interdittive dell’esercizio della professione, pubblico ufficio e pubblico servizio.

I provvedimenti cautelari sono stati emessi nei confronti di 17 funzionari doganali: 6 funzionari sanitari, 22 spedizionieri doganali, 10 operatori portuali, 2 avvocati, 1 dipendente amministrativo in servizio presso la Procura della Repubblica di Salerno, 1 militare della Guardia di Finanza, 10 soggetti privati. I crimini commessi variano: ipotesi di peculato, corruzione, favoreggiamento personale, falso, traffico di influenze illecite, accesso abusivo a sistemi informatici, ricettazione, contrabbando e traffico internazionale di rifiuti.

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Coronavirus, anche al Cotugno parte la cura ​con plasma iperimmune

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Il Cotugno dà il via libera alla sperimentazione con plasma iperimmune. Intanto nelle strutture sanitarie il numero dei posti letto disponibili dovrebbero coprire tutti i casi non gestibili a domicilio.

Entro questa settimana anche il Cotugno avvierà il trattamento dei malati da coronavirus con il plasma iperimmune dei guariti. I riscontri ottenuti in tutta Italia dall’utilizzo di questa terapia sperimentale sono estremamente positivi. L’idea è tra l’altro stata già suggerita dal primario emerito del Cotugno, Giulio Tarro, sin dall’arrivo dei primi casi in Italia. Purtroppo a Napoli si viaggia con molto ritardo: la richiesta dei clinici del Cotugno risale addirittura alla metà di marzo ma occorreva ancora aspettare il parere (obbligatorio) del Comitato etico.

Il Comitato etico

Il Comitato etico è un organismo pletorico che si basa su un accordo interaziendale stipulato nel 2014 con l’Università Vanvitelli.

Del Comitato fanno parte 4 clinici delle discipline più rappresentative (immunostrasfusionisti), un clinico esperto di nuove procedure diagnostiche, un medico di medicina generale, due pediatri, un biostatistico, due farmacologi, tre farmacisti, due esperti in materia giuridica, altrettanti in bioetica e un’altra mezza dozzina di rappresentanti del volontariato e di altri profili.

Loro compito è quello di uniformare le procedure alle linee guida dettate dal ministero della Salute circa l’utilizzo del plasma. Dovranno inoltre indicare le procedure di sicurezza da seguire e chiarire le responsabilità all’insorgere di eventuali problematiche.

Nei giorni scorsi il manager dell’Azienda dei Colli, Maurizio di Mauro, ha preso parte all’ultima riunione web per accelerare l’iter. La riunione ha dato dunque il via libera alla cura che dovrebbe iniziare entro la fine di questa settimana.

La terapia

L’unità immunotrasfusionale dell’azienda dei Colli, diretta da Bruno Zuccarelli, si occuperà della terapia.

Molti pazienti guariti hanno già deciso di donare il proprio sangue per contribuire alla causa. Secondo molti esperti questa strategia potrebbe essere la migliore difesa possibile (utilizzata già contro Sars e Mers) in attesa del vaccino.

Bisogna inoltre ricordare che il calo dei contagiati impone una riorganizzazione delle strutture ospedaliere. Per fare un esempio, a Napoli l’Hub del Cotugno, il Covid Hospital del Loreto nuovo e il padiglione M del Cardarelli potrebbero essere più che sufficiente per tutti i casi non gestibili a domicilio: circa 70 posti liberi a cui vanno aggiunti una decina in rianimazione.

Prendendo in esame il Covid Hospital di Napoli est emerge che questo è attualmente occupato da un solo paziente trasferito tre giorni fa dal Cardarelli. Inoltre la struttura ha finora ospitato non più di tre o quattro malati di cui uno deceduto; la struttura potrebbe dunque essere messa in stand by. Lo stesso potrebbe valere per il Monaldi che è ora Covid free.

Il Cotugno, dal canto suo, affida ai 60 posti letto (raddoppiabili) del nuovo padiglione G le attività di cura legate al Covid. Proprio nel padiglione G sarà trasferita una rianimazione dedicata; in allestimento una sala operatoria e un centro cardiologico per infartuati. Il resto del polo infettivologico dovrebbe invece tornare progressivamente a lavorare nell’ambito delle varie discipline infettivologiche.

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Crisi del Cinema in Campania: Tutte le richieste inviate a De Luca

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Crisi del cinema in Campania: Girato un film per ottenere interventi urgenti. Tutte le richieste inviate al presidente Vincenzo De Luca.

Il cinema made in Campania è in ginocchio a causa della pandemia da Coronavirus. Molte sono le piccole imprese che probabilmente non riusciranno a riprendere le proprie attività, quando sarà possibile tornare alla vita “normale” e troppi, sono i lavoratori che sono stati già licenziati ed è probabile che non ci siano prospettive almeno per quest’anno.

Produzioni sospese, festival e rassegne da annullare, rinviare o ripensare, cinema vuoti. Un settore di facile bersaglio per la crisi, nonostante l’immane talento e patrimonio artistico-culturale che essi rappresentano. Non considerando il fatto che il cinema campano è una macchina produttiva ed economica incredibile.

Girato anche un film, proprio per chiedere aiuto.

Davide Mastropaolo, presidente dell’associazione CLARCC (Coordinamento Lavoratori Cinema Campania), spiega:

“Per tutto il comparto campano la crisi era già pienamente in corso a partire dal mese di febbraio, quando, a causa delle prime misure di distanziamento sociale, le produzioni sono state progressivamente sospese, i festival e le rassegne sono stati rinviati o annullati, i cinema si sono improvvisamente svuotati e un enorme numero di lavoratori si è dovuto fermare da un momento all’altro. È fondamentale prevedere sia interventi di sostegno con il carattere della straordinarietà sia l’elaborazione di una strategia di supporto a lungo termine”.

Giuseppe Colella, Presidente di CFCC, Coordinamento Festival Cinematografici Campania, invece, dichiara:

“Per i festival e le rassegne ora è un momento cruciale. Bisogna capire che succede con gli eventi ormai vicini e l’emergenza in corso e prevedere una dotazione che consenta di realizzare progetti più flessibili, con modi e tempi utili alla sopravvivenza ma legati alla straordinarietà della contingenza”.

In un comunicato di CLARCC, CNA, CFCC, infatti, si legge:

“Lo diciamo con un piccolo film che racconta la voglia e l’urgenza di riprendere a raccontare le storie. Con la musica più che emozionante di Enzo Avitabile che ha gentilmente concesso il brano “Mane e Mane” e con le fotografie di Gianni Fiorito che raccontano il pullulare dei diversi set con lo sfondo campano di questi anni, il filmato snocciola le ultime cifre che coincidono con il triennio della legge cinema 2017-2019 per il settore produzione: 412 progetti presentati, per un totale finanziato di quasi 12 milioni con 280 progetti e 194 imprese sostenute (con un effetto moltiplicatore accertato di 3 volte la cifra stanziata) e per il settore promozione 172 progetti presentati, per un totale finanziato di quasi 4 milioni, con 133 progetti e 67 enti culturali sostenuti”.

Antonella Di Nocera, delegata regionale CNA cinema e audiovisivi

“L’emergenza inciderà pesantemente sull’esistenza di tutti ma occorre tener conto del fatto che il Cinema in Campania rappresenta un formidabile motore produttivo ed economico, veicolo unico di promozione territoriale, ma soprattutto strumento di formazione e nutrimento culturale nella vita di tutti. Per questo è necessario un tavolo di confronto, che auspichiamo permanente, per definire il percorso per intervenire, per scongiurare uno scenario disastroso. Ringraziamo Enzo Avitabile per averci concesso il brano e Gianni Fiorito per le sue foto ”.

Ecco alcune delle richieste che il comparto cinema ha inviato al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca:

– rafforzare le misure per le imprese culturali e del settore cinema negli strumenti straordinari a partire dal Piano Socio-economico, dando evidenza anche a tutti quegli enti e società già state destinatarie di finanziamenti regionali, statali o europei per attività cinematografiche;

– accelerare le pratiche amministrative per la Legge 30 e prevedere proroga di 12 mesi per le consegne dei prodotti Piano cinema 2017, 2018 e 2019;

– avviare con urgenza una cabina di regia regionale per riaprire i set cinematografici, con un protocollo che permetta di funzionare nel massimo rispetto delle norme;

– studiare aiuti a freelancer, lavoratori (di set o attività interrotte) e professionisti del settore cinema che sono stati esclusi da altro tipo di sostegno;

– appostare con la massima urgenza le risorse sulla legge cinema regionale e con una maggiore dotazione per favorire la ripresa dopo il lockdown;

– approvare in tempi rapidi la nuova programmazione triennale e predisporre il bando annuale di finanziamento per il comparto cinematografico;

– prevedere la possibilità di un bando biennale consentendo progetti più flessibili con modi e tempi legati alla straordinarietà della contingenza;

– dare continuità al dialogo con un tavolo di confronto (Regione, FCRC e comparto) permanente per valutare nuove azioni nel bando, come:

– Maggiori risorse allo sviluppo e tempi di consegna più ampi per la produzione;

– Un piano speciale per le attività delle imprese per la formazione al cinema;

– Aiuti per attività di diffusione tra sala e streaming per tecnologie, software, sistemi di produzione e connessione resi necessari dalla crisi;

– Aiuti per il marketing digitale e promozione sui canali social per la promozione dei film;

– Aiuti alle imprese per attività formative e/o aggiornamento nell’ambito delle nuove tecnologie e delle competenze digital;

– Utilizzo delle risorse per la digitalizzazione per una piattaforma regionale per lo streaming delle opere finanziate dalla Legge Cinema;

– Aprire un tavolo con RAI regionale per valorizzare i contenuti del comparto campano sulla rete pubblica;

– Creazione di un albo di imprese e professionalità per committenze di Film Commission, Scabec, Fondazione Campania dei Festival e di tutte le aziende regionali legate al mondo della cultura;

– Attivazione di un “bonus cultura” da destinare ai cittadini campani (card giovani o card
famiglia) al fine di incentivare la ripresa delle attività culturali e di comunità.

Si spera, infine, che:

“A corollario di tutto ciò, si possano aggiungere anche altre risorse legate alla programmazione europea di competenza regionale, con cui già in passato si è intervenuto in diverse occasioni per il Cinema campano e la cui previsione risulterebbe quanto mai opportuna in questa assoluta emergenza per la pandemia da COVID-19”.

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