lunedì, Dicembre 22, 2025
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Campania, Coronavirus: disposta la chiusura per barbieri, parrucchieri e centri estetici

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Il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha disposto la chiusura per esercizi commerciali di barbieri, parrucchieri e centri estetici. Il provvedimento sarà valido, salvo nuove istruzioni, fino al 3 aprile 2020.

Dal testo si evince:

1. E’ disposta, con decorrenza immediata e fino al 3 aprile 2020, su tutto il territorio della Regione Campania, la sospensione delle seguenti attività:
– negozi di barbiere, parrucchiere, centri estetici.
2. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, il mancato rispetto degli obblighi di cui al presente  provvedimento è punito ai sensi dell’articolo 650 del codice penale.
3. I soggetti competenti assicurano l’esecuzione delle misure disposte con la seguente ordinanza.

La presente ordinanza è notificata ai Sindaci e ai Prefetti ed è trasmessa al Presidente del Consiglio dei Ministri e al ministro della Salute.

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Emergenza Coronavirus: Pronto un decreto per la sospensione di Mutui e Tasse

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Dopo il decreto shock di ieri sera che ha esteso la cosiddetta “Zona Rossa” a tutta Italia, sono in cantiere altre misure per far fronte non solo all’estensione del contagio, ma anche alle ripercussioni economiche e sociali che le misure restrittive comportano:

Al vaglio c’è lo Stop a mutui e tasse per i privati e famiglie in tutta Italia.  Nel decreto per le misure di sostegno all’economia che dovrebbe essere approvato domani ci sarà

“una parte fiscale molto importante di sospensione di pagamenti, pagamento di ritenute, contributi”.

Lo ha detto la viceministra all’Economia Laura Castelli a Radio anch’io. Secondo quanto riporta una nota della trasmissione, alla domanda: “Ma anche i mutui?” La viceministra ha risposto: “Mutuitasse, è tutto sospeso.” E ancora: “In tutta Italia?” La viceministra ha risposto: “Sui mutui di privati e famiglie”.

“Questa mattina ci ritroviamo per chiudere questo decreto che di fatto andrà in approvazione subito dopo, mercoledì, quando voteremo in Parlamento per superare i limiti dei saldi di finanza pubblica che abbiamo stabilito”, ha spiegato Castelli. “Dentro ci sono queste misure: un grande blocco che riguarda la cassa integrazione, anche quella in deroga, quella sotto i 6 dipendenti. Quindi a tutta Italia viene garantita la cassa integrazione per quelle persone che lavorano in un contesto più piccolo. Abbiamo fatto un gran lavoro con il mondo delle banche. Sul credito stiamo garantendo in sistema che permetta liquidità alle imprese. C’è un pacchetto sulle famiglie importante a cominciare dal congedo ma al contempo una misura che sia un bonus, un voucher, un indennizzo fisso che permetta alle famiglie di poter proseguire”, ha proseguito la viceministra all’Economia.

Il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ospite di “Circo Massimo” su Radio capital, ha detto stamani: Uno dei “quattro canali” su cui si sta indirizzando il governo per aiutare famiglie e imprese “è quello della liquidità, che va garantita, e questo lo si fa con la sospensione dei pagamenti, di mutui, bollette, tributi. Dobbiamo ragionare su tutto il territorio nazionale.

Bisogna “evitare gli assembramenti e rallentare la diffusione del virus, perché è evidente che il nostro nostro sistema sanitario sta andando in crisi”, ha spiegato Patuanelli, rimarcando l’obiettivo dell’ultimo Dpcm per fronteggiare l’emergenza. “E’ evidente che abbiamo preso queste decisioni non certamente a cuor leggero, consapevoli che stiamo chiedendo sforzi ai cittadini. C’è la necessità di evitare il più possibile la diffusione del virus e quindi di evitare gli assembramenti. Mai come in questo frangente comportamenti singoli determinano comportamenti collettivi”, ha sottolineato.

 

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#Napolisiferma: l’iniziativa dei ristoranti contro il coronavirus

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In risposta al precedente hashtag #Milanononsiferma che vantava una continuazione della vita sociale che ha sicuramente aiutato la circolazione del virus, Napoli cerca di contenerlo.

Con l’hashtag #Napolisiferma i ristoratori e proprietari di bar e locali cercano di contribuire al blocco della circolazione del coronavirus. Numerosi i locali di ristorazione che hanno deciso di prendere parte all’iniziativa, decidendo di restare chiusi per tutelare la salute dei propri clienti.

I danni e le soluzioni alternative

Una decisione necessaria, che però non rimane senza conseguenze: solo nel prossimo weekend sono previste perdite che arrivano a 25 milioni di Euro.  Si tratta di un sacrificio che gli imprenditori del gusto partenopei sono disposti a compiere, come spiega Assunta Pacifico, titolare del ristorante “‘A figlia d’o Marenaro“. Nonostante la sanificazione dei locali e il rispetto delle norme di sicurezza, il ristorante rimane chiuso per il bene della clientela stessa.

Per venire in aiuto dei clienti più incalliti, molti dei locali storici di Napoli che proprio in queste ore hanno deciso di chiudere al pubblico, si stanno inoltre attrezzando con servizi di consegna a domicilio inediti. Sarà, ad esempio, possibile gustare le famose pizze di Gino Sorbillo o della Antica Pizzeria da Michele direttamente a casa propria.

Lo stop all’apertura dei ristoranti, va ricordato, non viene imposto al momento da nessuna regola dettata dal Governo: si tratta di un atto di responsabilità civica, un gesto d’amore per i propri conterranei. Numerosi sono anche i locali che decidono di restare comunque aperti per offrire ai cittadini la possibilità di evadere dalla difficile situazione di questi giorni.

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Esposizione straordinaria del Croficisso dei Miracoli e Via Crucis on-line: la fede a Napoli ai tempi del Coronavirus

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Emergenza coronavirus: come accade nelle situazioni di calamità, la Basilica del Carmine a Napoli ha esposto il Crocifisso dei Miracoli. Non accadeva dal ‘600.

A seguito del decreto emanato domenica 8 marzo, anche le messe sono sospese fino al 3 aprile. Come stanno reagendo le chiese? E i fedeli? A Napoli si è verificato un evento straordinario: la Basilica del Carmine ha esposto il Crocifisso dei Miracoli, così come accade durante le calamità.

Apertura straordinaria del Crocifisso dei Miracoli

L’apertura straordinaria al pubblico del Crocifisso dei Miracoli, prevista normalmente solo 8 giorni l’anno, era già avvenuta durante la peste a Napoli nel 1656 e per il terremoto del 1688. Si dice infatti che il Crocifisso protegga la città dalle emergenze sanitarie, terremoti o eruzioni del Vesuvio. Secondo la tradizione infatti, nel 1439, il Cristo crocifisso spostò spontaneamente la testa per evitare una bombarda e si chinò verso destra, così come è ancora oggi. Il colpo distrusse l’abside dove si trovava la Croce, ma lasciando il Cristo indenne.

Tale prodigio ha fatto sì che i fedeli affidassero all’antico Crocifisso di legno con i capelli di seta dorata le situazioni di emergenza della città di Napoli. Il pellegrinaggio silenzioso, nel rispetto delle norme del decreto e della distanza di sicurezza, è già iniziato da ieri.

«In queste ore segnate dalla preoccupazione per il succedersi degli eventi, sarà aperto alla venerazione dei fedeli, il Santissimo Crocifisso miracoloso, che da sempre viene svelato nei periodi di calamità. A lui affidiamo la città di Napoli, l’Italia, l’Europa e il mondo intero». Per poter prendere parte all’adorazione, basterà recarsi nella Basilica del Carmine a Napoli, dove si venera la “Mamma d’o Carmene” (piazza del Carmine, nei pressi di piazza Mercato).

Come reagiscono le altre Chiese all’emergenza Coronavirus?

Per tradizione i napoletani sono conosciuti anche per la loro fede, molto sentita (basti pensare anche al culto di San Gennaro). Ci sono infatti altre chiese e parrocchie che si stanno mobilitando per continuare a fare comunità, anche attraverso i social.

Ieri sera, ad esempio, tramite il profilo facebook della parrocchia di Santa Maria della Salute (Napoli, via Salvo D’Acquisto, 6) è partita la prima di una serie di dirette, con la partecipazione del parroco, per consentire ai fedeli di rimanere uniti, anche se attraverso un social. L’iniziativa è partita dai ragazzi del Movimento Eucaristico Giovanile della Comunità di Napoli20, che ha come punto di ritrovo proprio quella chiesa.

Insomma credenti o no, basta poco per sentirsi meno soli in un momento così difficile per Napoli, per la Campania e per l’Italia intera.

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Napoli, Coronavirus: il negozio “Go Now” chiude e lancia una raccolta fondi

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Dopo l’ultimo decreto ministeriale, i locali pubblici e gli esercizi commerciali che non forniscono beni di prima necessità hanno l’obbligo di chiusura alle ore 18:00. Molti di questi locali però hanno scelto autonomamente di chiudere  per cercare di arginare gli assembramenti e diminuire il rischio di contagio.

Luigi Atteo, proprietario di due negozi di abbigliamento siti in via Toledo, ha deciso di chiudere temporaneamente nonostante il mancato appoggio da parte dei commercianti della zona. Il commerciante ha inoltre deciso di lanciare una raccolta fondi, partita dalla sua pagina Instagram, a favore dell’ospedale Cotugno. (Per poter partecipare alla raccolta clicca QUI).

Luigi ha rilasciato ai nostri microfoni una dichiarazione per spiegare i motivi della sua scelta.

Premesso che rispetto qualsiasi scelta degli altri commercianti, ma i negozi  “Black love” e “Go Now” da domani chiuderanno fino a data da destinarsi. L’incolumità dei nostri collaboratori, delle persone che ci vengono a trovare, del popolo italiano e napoletano sono più importanti di un incasso di 15 giorni. Ci dissociamo da chiunque voglia rimanere aperto. Abbiamo tante spese, dato che ci troviamo in via Toledo con due locali dal fitto alto, 12 collaboratori, ma siamo disposti a fare questo sacrificio per risolvere questo problema. Abbattiamo tutti insieme questo grande mostro che ha colpito l’Italia e Napoli“.


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Coronavirus, Fuorigrotta: supermercati presi d’assalto dopo l’annuncio del Premier Conte

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Con una conferenza stampa speciale indetta pochi minuti fa, il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte ha ufficializzato la scelta drastica di allargare la cosiddetta zona rossa a tutta la penisola.

Il Premier ha invitato la popolazione a muoversi solo per tre ragioni:
1) Comprovate ragioni di lavoro;
2) Casi di necessità ;
3) Motivi di Salute .

Subito dopo la conferenza stampa, i centri commerciali e supermercati aperti h24 sono stati letteralmente presi d’assalto. Questa foto ci giunge da un da Fuorigrotta, direttamente da un nostro web-spettatore.

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Coronavirus in Campania: il bollettino del 9 marzo

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L’Unità di Crisi della Protezione civile della Regione Campania comunica che nel pomeriggio odierno sono stati esaminati 65 tamponi, di cui 8 positivi.

Come per tutti gli altri, si attende la conferma ufficiale da parte dell’Istituto Superiore di Sanità.

Totale positivi in Campania: 128 di cui 2 guariti.

+++ ULTIM’ORA: Conte dichiara tutta l’Italia Zona Rossa +++

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Con una conferenza stampa speciale indetta pochi minuti fa, il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte ha ufficializzato la scelta drastica messa in atto per combattere il Coronavirus che continua a dilagare sul territorio italiano

Ecco l’annuncio di Conte: 

“Vi comunico che abbiamo adottato una nuova decisione come governo:[…] I numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita importante dei contagi e dei decessi. […] Le nostre abitudini vanno cambiate ora, per il bene dell’Italia. Lo dobbiamo fare subito. […] E’ per questo che ho deciso, insieme agli altri membri del governo di adottare misure ancora più forti contro il coronavirus, per tutelare la salute di tutti i cittadini.”

“E’ per questo che sto per firmare un provvedimento dal nome: “io resto a casa”. Non ci sarà più una zona rossa, una zona uno ed una zona due, ma un’unica grande zona,
Sono da evitare tutti gli spostamenti a meno che non si verifichi una di queste circostanze:
1) Comprovate ragioni di lavoro
2) Casi di necessità 
3) Motivi di Salute 
Inoltre ci sarà il divieto di assembramenti in luogo pubblico, anche in locali e bar, poichè occasioni di contagio. Sono consapevole della gravità delle misure in atto, ma sono pronto ad intervenire in modo deciso per tutelare le persone fragili e vulnerabili.”

“Da oggi quindi varranno su tutto il territorio della penisola tutte le misure adottate per i territori dichiarati col precedente decreto come Zona Rossa”.

“Inoltre non c’è ragione per cui possano continuare a svolgersi le attività sportive su tutto il territorio nazionale”

“Le misure che ho appena annunciato saranno in vigore da domani mattina”.

“La chiusura di scuole e università di ogni ordine e grado è prorogata fino al 3 aprile.”

Queste le parole di Conte che annuncia misure più drastiche e forti , tutte finalizzate a scongiurare un collasso del sistema sanitario a causa del mancato rispetto delle ordinanze da parte dei cittadini.

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Raccolta fondi per il Cotugno: l’idea di un aspirante medico

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È da una studentessa di medicina di 23 anni che parte l’idea di una raccolta fondi per supportare l’Ospedale Cotugno di Napoli in prima linea per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.

L’aspirante medico ha  avviato la raccolta fondi in occasione dell’avvicinarsi del suo compleanno, probabilmente, non si aspettava una tale risonanza. La raccolta fondi, pubblicata sulla piattaforma internazionale gofundme, ha invece raggiunto in poche ore più di mille euro e nel solo primo giorno 30 mila euro. L’obiettivo? 100 mila.

Esattamente quanto donato dall’influencer Chiara Ferragni e il rapper Fedez a supporto del San Raffaele di Milano.

Chissà se nei prossimi giorni non ci saranno padrini o madrine d’eccezione che diano risonanza alla raccolta fondi come nel caso di Milano.

“In fin dei conti a chi può – scrive Federica, l’ideatrice della raccolta fondi – non costa veramente nulla dare un piccolo contributo per aiutare ospedali nella ricerca, nell’acquisto di altri ventilatori o altro materiale per supportare tutte le persone che cercano di combattere questo virus, chi convivendoci e chi dando una mano a chi ci convive. Ho 23 anni, e da futuro medico quale (spero) sarò, non potevo permettermi di non fare niente in questa situazione”

È possibile fare una donazione cliccando su questo link.

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Cornovirus: ecco il rimedio tutto napoletano contro il contagio

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Arriva il Cornovirus, un simpatico rimedio tutto napoletano contro l’epidemia che sta mettendo in ginocchio l’Italia.

In un clima di paura, in cui purtroppo prevalgono le notizie negative, è ancora una volta la “forza” dell’ironia che può salvare! Già Napoli aveva dato prova di ironia con la colletta per l’amuchina. Ora addirittura arriva il Cornovirus, una variante del tipico amuleto partenopeo che funge da rimedio contro il contagio da Coronavirus.

A Napoli arriva il Cornovirus!

Antonello Vivace è il designer del Cornovirus. Il nuovo amuleto è fatto in plexigas e ha la forma del tipico “corniciello” napoletano, perfetto per trafiggere il virus in circolo. Oppure per dirla con le parole dello stesso designer “per uccidere l’alieno”.

«Questo oggetto è un oggetto di sfida, che vuole combattere il virus, che vuole uccidere l’alieno che c’è dentro il virus. (…) Vogliamo sdrammatizzare questo momento con l’ironia che ci contraddistingue e così abbiamo creato un antivirus tutto napoletano. (…) Il mio Cornovirus vuole essere un segno di speranza, che torni presto la normalità per tutte le regioni italiane»

Il nuovo amuleto è esposto nelle vetrine di Cioccio&Lato, negozio vicino palazzo San Giacomo. Che dire, speriamo funzioni!

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