lunedì, Agosto 4, 2025
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Pozzuoli, scossa nel golfo alle ore 6:03

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Un terremoto di magnitudo 1.6 della scala Richter è avvenuto questa mattina alle ore 6:03. Ne dà la notizia l’Osservatorio Vesuviano, i cui sismografi hanno registrato l’evento sismico nel golfo di Pozzuoli. L’epicentro della scossa è a circa 3 chilometri a nord di Bacoli e a 4 dalla cittadina puteolana. Il sistema di monitoraggio in mare Medusa ha localizzato il sisma a una profondità di circa 5 chilometri. Quest’ultimo è una strumentazione per registrare l’attività vulcanica in mare dei Campi Flegrei realizzato come supplemento alle reti di strumentazione geofisica esistenti sulla terraferma e gestite dalla sezione di Napoli dell’Osservatorio Vesuviano. Il sistema è costituito da quattro boe attrezzate con strumentazione geofisica e oceanografica e trasmissione dei dati in continuo e in tempo reale al centro di monitoraggio, dove i dati sono analizzati e archiviati in congiunzione a quelli delle stazioni a terra.

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Governo, la Ciarambino esulta. Forza Italia: “Sta con De Luca”

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Come era già stato preannunciato, l’accordo tra i M5s ed il PD nazionale mette in serie difficoltà gli schieramenti campani, tra i quali, come ben sappiamo, lo scontro in atto è sempre stato duro, senza sosta e senza esclusione di colpi.

Soprattutto nei confronti del Governatore della Campania Vincenzo De Luca, la capogruppo dei grillini Valeria Ciarambino, ha sempre usato toni particolarmente duri, e la sua esultanza per la nascita del governo con il PD ha scatenato l’ira del centrodestra:

“Apprendiamo con stupore che il cambio repentino di atteggiamento e posizione della consigliera Ciarambino, che da fustigatrice del PD e del Presidente De Luca oggi, alla vigilia del varo del governo cosiddetto giallorosso, appare folgorata sulla via di Damasco, esternando il proprio, stucchevole, entusiasmo verso quella che si può definire la più grande operazione poltronistica e spartitoria della storia della nostra Repubblica. Che siano i primi passi verso il governatore De Luca?”

Le acide parole sono state pronunciate da Ermanno Russo, vicepresidente del consiglio regionale ed esponente di Fi. 

Al via la catena umana per dire basta ai roghi tossici

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Ennesima iniziativa di protesta oggi in Campania per dire basta ai roghi tossici. Questa volta si tratta di una catena umana che partirà da due punti, il primo da Parete, il secondo da Giugliano, per poi “unirsi” arrivando insieme presso piazza Municipio ad Aversa.

I dettagli dell’iniziativa

L’inizio della catena umana è per le 17:00 da Parete, quadrivio semaforo via ex Alleati per i cittadini della zona dei comuni di Trentola Casapesenna Casale San Cipriano Frignano, Villa di Briano Casal di Principe San Marcellino Villa Literno e Lusciano lungo la provinciale di via ex Alleati.

Sempre alle 17 partirà da Giugliano presso Chiesa Via Oasi del Sacro Cuore (con possibilita’ di parcheggio nel piazzale della chiesa) per i cittadini dei comuni del giuglianese, Melito , Giugliano, Mugnano, Villaricca, Qualiano, Calvizzano, Marano.

Le due catene umane si dislocheranno a “fila indiana” lungo I due percorsi, prima sostando lungo il tragitto per formare la catena, poi muovendosi, per giungere insieme in via Vito di Iasi Arco Annunziata di Aversa e proseguire per via Roma e arrivare a Piazza Municipio intorno alle 20,00 per inizio manifestazione con interventi dei responsabili dei comitati dei manifestanti e dei Sindaci che avranno aderito alla manifestazione.

La Campania al governo: da qui 4 nuovi ministri

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Un poker di ministri per la nostra regione nel neonato governo giallorosso. Provengono, infatti, dalla Campania, ben quattro nomi: due le conferme e due le novità.

Il leader del M5S Luigi Di Maio – dopo le polemiche sulle trattative per la carica di vicepresidente del Consiglio cui ha poi rinunciato – passa dai ministeri del Lavoro e dello Sviluppo Economico a quello degli Esteri. A soli 33 anni, sarà il più giovane della storia della Repubblica a capo della Farnesina.

Altra conferma è il campano Sergio Costa che resta (ed è l’unico, insieme a Bonafede, a non cambiare ministero) all’Ambiente. Costa è il super esperto che ha guidato l’inchiesta sulla Terra dei Fuochi e durante il suo mandato ha dato un forte impulso alle campagne pastic – free. Sua anche la legge Salvamare.

Nella lista presentata a Mattarella dal premier reincaricato Giuseppe Conte, c’è poi anche Vincenzo Spadafora che, nello scorso governo da sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle Pari Opportunità è stato “promosso” a ministro dello Sport e delle Politiche Giovanili. Spadafora è nato ad Afragola (Napoli) il 12 marzo 1974. Ha ricoperto incarichi presso la Vice Presidenza del Consiglio dei Ministri, il ministero per i Beni e le Attività Culturali, il ministero dell’Agricoltura e la Regione Campania. Nel 2011 si è dimesso dalla presidenza dell’UNICEF Italia per accettare l’incarico di primo presidente dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza in Italia, su nomina dei Presidenti di Camera e Senato. Il suo è stato un ruolo di primo piano nella nella trattativa M5S-Pd.

Enzo Amendola è l’unico esponente Dem proveniente dalla Campania. Già segretario regionale del Pd e sottosegretario agli Esteri, sarà il nuovo ministro agli Affari Europei. Quarantaseienne, ha iniziato l’impegno politico nella sinistra giovanile, organizzazione per la quale ha ricoperto il ruolo di responsabile esteri e di vicepresidente dello iusy (international union of socialist youth). Nel 2016 è stato sottosegretario agli esteri con il governo gentiloni.

Significativo per la nostra regione sono, infine, i cambi di guida al ministero della Salute e quello agli Affari Regionali e alle Autonomie.  Il primo passa dalle mani di Giulia Grillo (m5s) e quelle di Roberto Speranza, unico ministro in quota Leu. Certamente più amato della grillina da Vincenzo De Luca, non solo per le stesse origini Lucane.

Campano a metà può infine essere considerato Francesco Boccia che sarà titolare di un ministero senza portafoglio agli Affari Regionali e alle Autonomie.

Pur originario della Puglia, infatti, l’esponente Pd è sposato con la beneventana Nunzia De Girolamo, ministro per l’Agricoltura nel governo Letta, e da  qualche anno la coppia De Girolamo – Boccia ha preso casa a San Nicola Manfredi.

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Pozzuoli, usa documenti falsi per riscuotere la pensione del marito morto da 5 anni

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Una 39enne di Giugliano già nota alle forze dell’ordine è stata arrestata dai carabinieri della sezione radiomobile di Pozzuoli per tentata truffa aggravata e possesso di documenti falsi. La donna è arrivata in un ufficio postale di Pozzuoli mostrando una carta di identità contraffatta, con cui ha provato a riscuotere la pensione del coniuge. Aveva anche una delega per la riscossione, il libretto di risparmio, la carta di identità e il codice fiscale del compagno.

Il cassiere era stranito, poiché non aveva mai visto quella donna e la sua agitazione gli chiariva che ci fosse qualcosa che non andava. Ha così allertato i carabinieri. Questi ultimi sono intervenuti, hanno identificato la 39enne e scoperto che la carta di identità esibita, sebbene mostrasse effettivamente la sua foto, fosse abbinata ad un’altra persona. Il marito, invece, era morto da quasi 5 anni.
La donna è stata arrestata e in attesa di giudizio sottoposta ai domiciliari. I suoi documenti sequestrati. Sono in corso accertamenti su altri tentativi di riscossione eventuali effettuati dal 2015 ad oggi.

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Ospedale del Mare in crisi per mancanza di infermieri

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All’Ospedale del Mare mancano gli infermieri. Risale a galla la vicenda dei furbetti del cartellino del Loreto Mare. Verdoliva apre un’indagine interna.

Lunedì scorso, all’Ospedale del Mare, la sala operatoria si è bloccata per mancanza di infermieri. Tre erano in malattia e altri rivendicavano l’aiuto del ferrista per operare, a ciò si è aggiunta la rinuncia diffusa a fare ore di straordinario. Il consigliere regionale Borrelli avanza il sospetto che si tratti degli infermieri che due anni fa finirono nel mirino della magistratura per l’inchiesta sui furbetti del cartellino del Loreto Mare. Gli infermieri del Loreto sarebbero impegnati soprattutto in Cardiologia, Neurochirurgia, Elettrofisiologia e Neuroradiologia. Borrelli ha presentato un’interrogazione alla giunta regionale. Inoltre, il dirigente Asl Verdoliva ha avviato un’indagine interna per chiarire le dinamiche che governano l’impiego del personale.

L’episodio, ancora da chiarire, fa comunque riflettere sulle situazione della sanità campana che innegabilmente presenta ancora dei nodi da sciogliere. In nessun ospedale dell’Asl Napoli 1 ci sono infermieri assunti con la qualifica di strumentisti in sala operatoria, anche se alcuni hanno acquisito il titolo col master. Inoltre, all’Ospedale del Mare sono ancora in corso le procedure per il reclutamento del personale, mancano all’appello diverse unità infermieristiche.

Frode fiscale a Napoli: sequestrati 4 milioni di euro

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Napoli. Maxi frode fiscale nel settore siderurgico: emettevano fatture per operazioni inesistenti. Sequestrati oltre 4 milioni di euro

Le indagini sulla maxi frode fiscale a Napoli

Questa mattina, in seguito ad un’ indagine coordinata dal sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Napoli Lucio Giugliano, la Guardia di Finanza di Napoli ha eseguito un sequestro per 4,7 milioni di euro quale profitto illecito di una maxi frode fiscale nel settore siderurgico.

I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli sono stati impegnati in oltre 14 perquisizioni su tutto il territorio campano, che hanno portato alla luce una organizzazione delinquenziale finalizzata all’evasione fiscale. In particolari, il meccanismo aveva messo in atto l’emissione di fatture per operazioni inesistenti (per un totale di 23.524.334,00 milioni di euro), attraverso una società missing traders costruita ad hoc e gestita da prestanomi. Ciò ha consentito ad alcune società di approvvigionarsi di merci a prezzi concorrenziali rispetto a quelli del mercato, da commercializzare sottocosto avendo fatto risparmiare l’Iva da versare all’erario.

Le indagini hanno anche svelato gli accordi fraudolenti intercorsi tra il dominus del sistema illecito e alcuni clienti che erano in piena consapevolezza della natura di missing traders dei soggetti fornitori e, quindi, del fatto che i prezzi di favore, fuori mercato, fossero frutto del meccanismo frodatorio. Proprio per questa consapevolezza, gli stessi clienti hanno iniziato ad avanzare proposte su prezzi di acquisto ancora più bassi.

I militari della Guardia di Finanza di Napoli, hanno ora posto sotto sequestro disponibilità finanziare esistenti su conti correnti, immobili, autovetture e quote societarie.

 

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Boom di obesi al San Giovanni Bosco: duecento le operazioni d’urgenza

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Il curioso caso dei 200 obesi al San Giovanni Bosco: tutti operati d’urgenza, in regime di intramoenia. Aperta un’inchiesta per truffa e falso.

Dopo formiche, vandali e presunte infiltrazioni mafiose, un’altra vicenda investe il San Giovanni Bosco, Asl Napoli 1, scatenando l’ennesima polemica sulla questione “sanità pubblica”.

Questa volta ad essere al centro dell’attenzione sono i pazienti obesi. Duecento, per l’esattezza. Tutti, nel giro di pochi mesi, si sono rivolti allo stesso specialista, che opera al Vasto, spinti da patologie simili attribuibili all’obesità e con la necessità di intervenire rapidamente. La lista dei pazienti è incredibilmente lunga; eppure tutti, una volta ricoverati a tempo record all’ospedale della Doganella, sono stati operati d’urgenza, saltando il normale passaggio al CUP richiesto dalla procedura ordinaria. Tutti, poi, in cura con lo stesso specialista e trattati in regime di intramoenia. Insomma, interventi in regime privato, erogati in strutture statali nell’ambito della sanità pubblica, in un rapporto pubblico-privato che sembra essere non sempre cristallino.

Le indagini

Sono bastati questi dettagli a far sorgere qualche dubbio sulla regolarità delle operazioni, il che ha spinto gli investigatori a vederci chiaro. Come mai così tanti pazienti con il problema dell’obesità si sono rivolti allo stesso ospedale e hanno potuto aggirare la normale procedura?

Qualche mese fa, in seguito ad un blitz a casa di un medico napoletano residente a Chiaia, la polizia giudiziaria ha acquisito nuovi documenti, tra cui cartelle cliniche rinvenute a casa del professionista, che non sarebbero neanche dovute uscire dall’ospedale.

Nell’ambito dell’inchiesta sui duecento presunti obesi, per cercare di ricostruire tutti i passaggi che riguardano richieste, ricoveri, interventi e (lunghe) attese in ospedale, è stata interrogata la caposala, mentre nelle ultime settimane, gli inquirenti hanno ascoltato anche le testimonianze di alcuni ex-pazienti, operati per il problema obesità. Aperta un’inchiesta per truffa e falso, adesso si indaga sulle cartelle cliniche per appurare numero e natura degli interventi effettuati e la correlazione di questi con i livelli di obesità dei pazienti. Nei prossimi giorni saranno ascoltati anche i vertici del San Giovanni Bosco, mentre il professionista coinvolto si preparerà a chiarire la sua posizione.

Ombra sul San Giovanni Bosco

Una situazione non rosea per il San Giovanni Bosco, la cui reputazione rischia di essere duramente colpita dai recenti fatti di cronaca. Le ultime investigazioni su presunte infiltrazioni camorristiche, emerse in seguito alle indagini che hanno portato anche al maxi blitz contro la cosiddetta “alleanza di Secondigliano” ne sono una prova. Ma tornando indietro, la storia recente dell’ospedale della Doganella annovera casi di possibili sabotaggi, per non parlare dell’invasione di formiche del gennaio scorso, ultimo di una lista di episodi.

Paragone ci ripensa e non si dimette dopo il Si di Rousseau: L’ira del web

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Un improvviso cambio di tono che ha lasciato spiazzati in moltissimi quello di Gianluigi Paragone, rimbalzato sui giornali negli ultimi giorni proprio per le sue posizioni durissime nei confronti dell’accordo tra M5s e PD, posizioni poi drasticamente addolcite dinnanzi al risultato schiacciante della consultazione su Rousseau.

“Oggi una splendida comunità ha indicato una direzione politica chiara. Ho giocato la mia partita senza risparmiarmi, convinto di tesi anti-sistema e consolidate nel MoVimento. Nel rispetto di questa comunità – che resta la mia comunità e che mi ha mandato in parlamento – deciderò di conseguenza. La mia forte criticità resta intatta ma tutte le volte che ho perso non ho mai portato via il pallone impedendo agli altri di giocare.Ne parlerò con Luigi e col mio capogruppo in Senato. Intanto grazie a tutti gli attivisti per la partecipazione incredibile e un abbraccio forte allo staff di Rousseau per averci concesso di scrivere questa pagina di partecipazione. Come voleva Gianroberto Casaleggio”, conclude.

Non si è fatta attendere la risposta di Francesco Giro di Forza Italia:

“Il mio vivace collega senatore Gianluigi Paragone non doveva dimettersi da parlamentare e tornare a fare il giornalista in caso di nascita del governo giallorosso? Mi pare ci abbia ripensato”.

È quanto afferma in una nota il senatore di Forza Italia (Fi) Francesco Giro.

“Allora prima di accusare il Pd, Forza Italia e Gianni Letta e chissà chi altro di strani manovre e di esser legati alla poltrona si faccia un bel esame di coscienza – attacca Giro -Parlare meno e ragionare di più !”.

“Ora Paragone, che grazie all’irritazione del buon Vasco Risso ha lucrato un po’ di visibilità perdutaaccusa ancora Giro sta facendo una clamorosa retromarcia a U ammantando il suo ragionamento di tanti buoni sentimenti da libro cuore sui 5 Stelle – conclude – Vabbè. Onestà e Serietà”.

Rousseau ha parlato: Sì al governo M5S-PD. Di Maio: “Sono orgoglioso”

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La piattaforma Rousseau si è espressa a favore della nascita del governo giallorosso: quello alla cui guida sarà il presidente del consiglio incaricato Giuseppe Conte e che vedrà l’inedita alleanza tra Partito Democratico e Movimento 5 stelle.

Plebiscito per il sì, 79,3% e i no 20,7%

Dalle 9 alle 18 di oggi hanno espresso la propria preferenza 79.634 iscritti, su una base di aventi diritto che, alla mezzanotte del 2 settembre 2019, ha raggiunto il numero di 117.194 iscritti” annuncia l’Associazione Rousseau. I SI sono stati 63.146 (79,3%), i NO 16.488 (20,7%).

È in questo momento in corso la conferenza stampa con cui Luigi di Maio e altri esponenti del Movimento commentano l’esito delle votazioni. Il leader del Movimento ha espresso grande orgoglio per la partecipazione con cui gli iscritti hanno espresso il loro parere  e per il governo che verrà. Governo che non sarà più “del cambiamento” ma della “discontinuità”. A prescindere dai sinonimi, però ai giornalisti che gli chiedono se la “discontinuità” riguarderà anche i nomi dei nuovi ministri poi risponde:  “Potrete sbizzarrirvi col Totoministri per altre 24 o 48 ore al massimo”.

Non si fa poi mancare una frecciatina all’ex compagno di governo: “Faremo bene, ma sbaglieremo anche. L’importante è che non sbaglieremo in cattiveria. Ma come si farà a criticare il governo se di quel governo potevi continuare a farne parte?”.

“Noi – sottolinea – non abbiamo paura del voto, ma non si può usare il voto per scappare alle promesse degli italiani”.

La prima grande sfida sarà la legge di bilancio, ma anche il taglio dei parlamentari. Norma sulla quale, dichiara Di Maio, non si è potuto lavorare a causa dell’ostracismo della Lega.

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