giovedì, Dicembre 18, 2025
Home Blog Pagina 2182

Ponticelli, ancora inagibile il campo sportivo: manca la recinzione

0

Ad un anno dalla sua inaugurazione, risulta ancora inagibile il campo sportivo ristrutturato e inaugurato un anno fa a Ponticelli, nella periferia Est di Napoli, situato nel rione Conocal e a pochi passi dalla scuola “De Filippo”.

L’impianto, completamente recuperato e salvato dall’incuria circa un anno fa grazie alla Fondazione Santobono, risulta essere ancora inagibile a causa della mancanza della recinzione, cosa che rende la struttura preda facile di agguati camorristici e della criminalità organizzata che, lungo le strade adiacenti, esercita la sua cieca violenza.

E pensare che all’inaugurazione della struttura partecipò anche il Procuratore Nazionale Antimafia, Federico Cafiero de Raho, conscio, più di tutti, che una partita di pallone può salvare e indirizzare molte giovani vite lì dove l’alternativa è la strada percorsa da camorristi piccoli e grandi.

L’eco dell’amarezza e dello sconcerto generale sembrano aver finalmente raggiunto i palazzi: dal Comune hanno fatto sapere che la prossima settimana ci sarà un incontro per risolvere il caso e la Fondazione Santobono, meritevole di aver fatto rinascere quel manto verde, con generosità si è detta disponibile a intervenire ancora.

Ma per ora quel campetto resta chiuso, inagibile e vietato a quei bambini che vorrebbero semplicemente giocare a calcio con gli amici, stare insieme e comprendere il gioco di squadra, nonché i valori dello sport. A quei bambini la cui strada, se non quella dello sport in un quartiere inghiottito dalla criminalità come quello di Ponticelli, non può che rischiare di essere proprio quella del crimine.

 

 

Continua a seguire il nostro sito e la pagina Facebook de La Bussola news per orientarti e informarti in Campania. Siamo anche su Instagram!

La Linea 1 riparte Sabato con 8 treni, parola di De Magistris

0

Dopo l’incidente ferroviario occorso sulla Linea 1 la circolazione dei treni è ripresa solo parzialmente; le stazioni di Piscinola, Chiaiano e Frullone sono attualmente ancora chiuse al pubblico creando grandi disagi per i trasporti napoletani; la tratta era stata sottoposta sotto sequestro a seguito dell’incidente.

Oggi però il primo cittadino di Napoli, De Magistris, intervenuto al programma radiofonico ‘Barba&Capelli‘ in onda su Radio Crc, ha annunciato la ripresa della circolazione ordinaria dei treni.

Metropolitana? Dalla riunione di ieri, la notizia è che si riparte sabato con 8 treni, un nono treno dovrebbe essere a disposizione dopo altri 10 giorni. Ci auguriamo che si riprenda la viabilità ordinaria su ferro.

_

Continua a seguire il nostro sito e la pagina Facebook de La Bussola news per orientarti e informarti in Campania. Siamo anche su Instagram!

Armando de Nigris in Europa per la tutela del made in Italy

0

Armando de Nigris, medico e leader nella produzione ed export di Aceto Balsamico di Modena Igp, è stato nominato Advisor dell’European Commission for Environment, Public Health and Food Safety. Si tratta di un organo che si occupa di provvedimenti in materia di sviluppo sostenibile, tutela dell’ambiente, biodiversità, sanità pubblica e sicurezza alimentare. Un tema delicato su cui l’Italia è da sempre in prima linea. Proprio la competenza come medico e come produttore ha portato alla nomina di Armando de Nigris a Bruxelles.

La Commissione lavora costantemente su temi quali l’etichettatura, i controlli sanitari e la tutela dei prodotti. Temi su cui Armando de Nigris si è più volte espresso, sia in sedi istituzionali, sia sugli organi di informazione. Risale ad esempio alla fine del 2017 la proposta di un’Authority per la tutela del made in Italy e la più recente denuncia di un assalto all’agroalimentare italiano messo in campo da gruppi d’affari internazionali. Lo stesso gruppo de Nigris sta vivendo un momento particolarmente delicato. Una sentenza della Corte di Giustizia Europea ha consentito di utilizzare liberamente i termini “balsamico” e “aceto” fuori dalla protezione dell’Igp modenese.

Napoli, alcolici a minori in un bar del Vomero

0

Il questore di Napoli ha disposto la sospensione dell’attività per 15 giorni nei confronti di un bar in via Ottavio Caiazzo. Il provvedimento si è reso necessario poiché, secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, in due distinte occasioni sono stati serviti alcolici a minori. A questi non sarebbe stato richiesto il documento di identità, nonostante dai caratteri somatici fosse evidente la minore età. Inoltre, uno dei minori a cui erano stati serviti diversi cicchetti è stato colto da malore e trasportato al pronto soccorso per intossicazione da alcol. Durante quattro controlli è stata rilevata anche la frequentazione del locale da parte di soggetti con precedenti.

_

Continua a seguire il nostro sito e la pagina Facebook de La Bussola news per orientarti e informarti in Campania. Siamo anche su Instagram!

Deraglia un Frecciarossa diretto a Salerno

0

Stamattina ore 5:30 il treno ad alta velocità Frecciarossa 9595 proveniente da Milano e diretto a Salerno è deragliato.

Il treno Frecciarossa 9595 Milano – Salerno  è deragliato stamattina alle 5:30 lungo la linea dell’alta velocità Milano – Bologna. L’incidente ferroviario è avvenuto nei pressi di Livraga (LO). Due sono le vittime: i due macchinisti del treno, Giuseppe Cicciù e Mario Di Cuonzo.

Il bilancio dei feriti è di circa 31 persone e nessuna in codice rosso. Il più grave presenta fratture multiple, ma non è in pericolo di vita. In effetti l’incidente poteva essere una carneficina, così come ha dichiarato il prefetto di Lodi Marcello Cardona, ma per fortuna il treno era semivuoto contando 33 passeggeri in tutto dato l’orario.

In seguito al ribaltamento della motrice e di due vagoni del Frecciarossa 9595, sul posto dell’incidente ferroviario si sono immediatamente recati decine di mezzi di soccorso di vigili del fuoco e del 118. Tra le cause del deragliamento potrebbero esserci lavori di manutenzione in corso sui binari.

Il treno sarebbe dovuto arrivare anche alla stazione di Napoli Centrale per poi terminare la sua corsa arrivando a Salerno alle 11:27. Sulla tratta però la circolazione risulta momentaneamente sospesa, con ritardi che superano l’ora di attesa.

_

Continua a seguire il nostro sito e la pagina Facebook de La Bussola per orientarti e informarti in Campania. Siamo anche su Instagram!

 

Novak Djokovic, l’Imperatore d’Australia

0

Con l’ottava vittoria su otto finali il serbo si porta a 17 titoli dello slam e riprende la vetta della classifica mondiale

 

Con questo Australian Open iniziava per il mondo del tennis un nuovo decennio, dove moltissimi fan e addetti ai lavori credono possa esserci l’ascesa della tanto attesa Next Gen, il nuovo che avanza.

In finale difatti si è presentato il giovane Thiem con alle spalle una finale al Roland Garros con Nadal e la voglia di essere il primo nato negli anni ’90 a potersi fregiare del titolo di campione di uno slam.

Eppure, nonostante ci sia andato davvero vicino, anche questa volta l’appuntamento è stato rimandato, e la colpa è come sempre di uno di quei 3 vecchietti malefici che non vogliono saperne proprio nulla di lasciare qualcosa alla giovane concorrenza.

Per l’ottava volta dunque, su altrettante finali, il campione degli Australian Open è il fenomenale Novak Djokovic, ormai l’indiscusso padrone della terra dei canguri distaccando di due lunghezze Roger Federer, tra l’altro sconfitto in semifinale anche in questa occasione.

Il campione serbo ha avuto non poche difficoltà per avere la meglio del giovane austriaco, riuscito ad issarsi fino a guidare 2 set ad 1 ed avere la chance per il break anche nel quarto set, salvata da un Nole che pareva in affanno e pronto alla resa.

Il momento della svolta del match è stato forse il Medical Time Out chiesto dal serbo che era parso in difficoltà fisica, come poi da lui stesso confermato, che dopo uno stop and go nello spogliatoio è ripartito forte prendendo sempre più le redini del match fino alla resa del numero 5 del mondo.

L’episodio ha fatto arrabbiare non poco Thiem, che invano ha chiesto al giudice di sedia delucidazioni e di far velocizzare le operazioni al campione in carica, finendo per cadere nella trappola serba perdendo attenzione e lucidità, pagate care alla ripresa del match.

La finale è stata dunque protratta al quinto set dove Nole è apparso in comando e pronto da un momento all’altro per sferrare il colpo decisivo al crollo austriaco, riuscendo poi a condurre in porto il set e quindi la partita senza dare troppe chance ad un Thiem comunque fantastico e molto audace.

L’austriaco può dunque consolarsi con la prima finale slam lontano dal rosso e con prospettive ottime per il resto della stagione, corroborate dal best ranking di numero 4 del mondo e da un torneo in cui ha saputo crescere partita dopo partita e battere il numero 1 del mondo prima di questo torneo, Rafa Nadal.

Il torneo di Dominich può assolutamente essere considerato di altissimo livello, battere Nadal e Djokovic nel medesimo torneo è forse impresa improba e lui è andato davvero ad un passo dal farcela, perdendosi forse sul più bello proprio come Federer a Wimbledon, vicino alla medesima impresa.

Probabilmente la tensione mentale di una doppia sfida di questo livello è difficile da poter sostenere, e proprio sul piano mentale è arrivata la svolta della finale.

Djokovic dopo due set costantemente in apnea ha saputo trovare nuovo brio e a costringere i potenti colpi dell’avversario sempre più al limite fino a quando gli errori non sono cominciati ad aumentare troppo.

Il serbo ha vinto un torneo con diversi alti e bassi tra semifinale e finale dove però ha saputo mostrare come nei momenti decisivi la sua tempra da campione sia difficilmente intaccabile.

Se infatti il suo tennis non è apparso continuo e chirurgico come sempre, le sue partite hanno sempre dato l’impressione che la mente del campione serbo potesse aiutarlo a determinare i momenti chiave, che in match tanto tesi ed equilibrati sono i veri momenti di svolta tra la gloria e la sconfitta.

Gloria che ormai è tutta del numero 1, capace di issarsi su vette incredibili fino a poco tempo fa, riuscendo a dominare gli slam a 32 anni compiuti e dimostrando una brillantezza fisica e mentale che può far ben sperare sulle sue chance di proseguire, almeno per questo 2020 come assoluto favorito con buona pace dei competitors e soprattutto dei giovani.

Djokovic giunge quindi a 17 slam, a sole 3 lunghezze dal record di Federer, ormai sempre più traballante sotto gli attacchi dei due rivali di sempre ormai giunti a tiro dello svizzero.

Il torneo dello campione di Basilea è stato un susseguirsi di passeggiate al limite del baratro, con un sali scendi di emozioni davvero incredibili.

Iniziando dal terzo turno fino alla semifinale, il 6 volte campione ha messo a dura prova i cuori di tutti i suoi fan con un susseguirsi di match al cardiopalmo, soprattutto contro Millman dove nel tie break del quinto set pareva ormai spacciato trovandosi sotto 8-4, prima di un incredibile rimonta fino al 10-8 finale. Non era tuttavia finita qui, anzi, il meglio doveva ancora arrivare con la folle partita contro l’americano Tennys Sandrgren, il giustiziere dei nostri Fognini e Berrettini.

L’americano infatti è riuscito a guadagnarsi ben 7 volte la palla per vincere il match, senza tuttavia riuscire mai ad assestare il colpo decisivo e patendo quindi la rimonta di un Federer palesemente acciaccato dalla fine del primo set ma con un cuore indomito e l’animo del campione senza tempo.

Cuore ed anima sono le uniche cose con le quali lo svizzero si è presentato al cospetto di un Djokovic conscio della situazione fisica dell’avversario, tanto da riconoscere la grandezza dell’otto volte campione di Wimbledon, capace di andare anche ad 1 solo punto dal vincere il primo set e magari girare la partita, che invece si è definitivamente consegnata nelle mani del serbo.

L’altro semifinalista invece è parso in grandissima crescita, infatti Alexander Zverev, nonostante la sconfitta con Thiem può dirsi assolutamente soddisfatto di quanto mostrato in terra Aussie dove ha raggiunto la sua prima semifinale slam e dove per la prima volta è parso a suo agio nei tornei dello slam dopo le già ottime prestazioni fornite tra master 1000 ed ATP finals.

Tra i 4 migliori del torneo non è invece giunto Rafa Nadal, partito con i favori del pronostico nella parte alta del tabellone che ha però come detto lasciato il passo ad un formidabile Thiem, seppur anche in questo caso l’indomito maiorchino abbia lottato strenuamente, costringendo l’austriaco a 3 durissimi tie break e 4 set tiratissimi ed estremamente equilibrati.

Se forse Nadal può essere considerato il primo tra i delusi, sicuramente possiamo annoverare tra questi Medvedev e Tsisipas, sulle quali pendevano probabilmente le maggiori speranze della next gen, malamente naufragate, forse sotto i colpi della pressione, forse su uno stato di forma non apparso ancora eccellente, costandogli un eliminazione precoce e non certo nei pronostici.

Certamente ci si attendeva di più dai due next Gen più quotati ma non meglio è andato il torneo del nostro giovane, quel Matteo Berrettini, numero 8 del mondo, che ha salutato il torneo australiano al secondo turno, contro quella che a tutti gli effetti si è dimostrata la rivelazione del torneo, Tennys Sandgren, che con il senno di poi rende più comprensibile la sconfitta tanto di Matteo quanto successivamente di Fognini, issatosi dal baratro del primo match sotto di 2 set fino ad un ottavo lottato contro l’americano.

Seppur autore di un grande torneo, quasi capace di eliminare Federer, l’americano Sandgren rappresenta quel tipo di giocatori che se vorrà essere uno stabile top-10, Matteo dovrà imparare a gestire anche se in un momento di esaltazione tennistica.

Gli italiani in generale possono dunque sorridere a metà, con un Fognini che comunque ha dato grande prova di carattere rimontando un match che pareva ormai perso con Opelka e che invece ha ripreso grazie anche alla seconda chance datagli dalla pioggia.

Anche il nostro araldo più anziano, Seppi può dirsi soddisfatto, fermato al quinto set da un ottimo Wawrinka, e da Sinner, riuscito a lanciarsi fino al secondo turno, non certo poco per un giovanissimo alle prime armi.

Si chiude dunque il sipario sul primo Slam dell’anno, lasciandoci quindi nelle mani del nuovo numero 1 del mondo Novak Djokovic e di tante domande interessanti a cui dare risposta, dal se i next Gen riusciranno finalmente a spezzare il dominio dei 3 marziani, se Nadal riuscirà a raggiungere a quota 20 slam Federer, se quest’ultimo sarà capace di sollevare ancora una coppa dei 4 major e tanto altro ancora.

Come fare a conoscere le risposte a queste domande? Goderci questo 2020 di tennis e vedere cosa accadrà!

 

Le Sardine napoletane “scacciano” la Lega da Scampia

0

Con un pressing uomo-uomo, le Sardine non cedono il passo alla Lega di Matteo Salvini anticipando tatticamente ogni mossa del Capitano, intento ad incalzare col tour elettorale che lo vederà tra i protagonisti delle prossime elezioni regionali.

La Lega ha infatti annullato il meeting di giovedì 6 febbraio a Scampia, dopo l’annuncio della presenza delle sardine che avevano annunciato una contestazione nello stesso quartiere ed in contemporanea alla manifestazione leghista.

Le Sardine hanno allo stesso tempo annullato la contestazione, ma non il flash mob che giovedì si terrà lo stesso. Esponenti della Lega saranno presenti invece con alcuni gazebo, durante la giornata di domenica.

Attraverso la propria pagina Facebook le sardine napoletane hanno commentato la scelta della Lega di tirarsi indietro, il cui merito molti avevano loro attribuito:

“Stamattina i titoli di giornali attribuiscono alle sardine il merito di aver fermato l’evento elettorale organizzato dalla Lega a Scampia giovedì 6 febbraio. Non sappiamo se tale evento si terrà in altra sede e in altra data. Tuttavia, con questo comunicato intendiamo sovvertire da subito la narrazione e dire, con molta semplicità, che il merito è di Scampia, delle persone che vivono nel quartiere, delle associazioni e dei comitati che da anni lottano sul territorio. Se Scampia dimostra ancora una volta di non volersi “legare” è sempre grazie alla sua gente. Il nostro ruolo è dare risalto alle loro istanze”.

 

Continua a seguire il nostro sito e la pagina Facebook de La Bussola per orientarti e informarti in Campania. Siamo anche su Instagram!

Ricercatori campani: storie di ordinaria precarietà

0

Per migliaia di giovani ricercatori campani il ritorno a casa rimane un miraggio a causa di contratti precari e condizioni di lavoro sempre in bilico

Sebbene il Ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi abbia intenzione di assumere 1600 ricercatori, ad oggi la loro posizione resta complicata. La maggioranza degli scienziati campani, infatti, lavora con contratti a tempo determinato, in una situazione tanto precaria quanto stressante. L’unica soluzione, per molti, è quella di andare via: spostamenti in Italia o all’estero sono un sacrificio che i giovani ricercatori spesso sono disposti – o costretti – a compiere per portare avanti le loro ricerche.

Francesca Colavita: la donna che ha isolato il Coronavirus

Uno degli esempi più significativi di questa migrazione è sicuramente quello di Francesca Colavita. La ricercatrice fa, infatti, parte del team dello Spallanzani che è riuscito ad isolare per la prima volta il Coronavirus. Anche Colavita, però, lavora solamente grazie ad un contratto a tempo determinato.

Alessio Botta, precario da 17 anni

Non getta la spugna, invece, Alessio Botta che a 43 anni aspetta ancora la sicurezza di un contratto che gli garantisca un po’ di stabilità. “Dopo la laurea ho seguito il classico iter ma ci sono stati anche due anni senza un centesimo” racconta Botta, oggi icercatore precario di Sistemi di elaborazione delle informazioni al Dipartimento di Ingegneria elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione dell’Università Federico II. “Sono ricercatore a tempo determinato di tipo B, non ancora stabile ma al termine del triennio potrei aspirare a una cattedra da professore associato” continua, raccontando poi di come abbia visto molti suoi colleghi gettare la spugna e di come abbia dovuto fare i conti con numerose delusioni amorose. “Sono finite molte storie perché non potevo pianificare un futuro. Da alcuni anni sono sposato e ho due bimbi piccoli perché ho trovato una donna che ha capito cosa significa questo lavoro”.

Valeria Di Dato, ricercatrice per la cura contro il cancro

La precarietà pesa anche su chi, come Valeria Di Dato, svolge importanti ricerche su cure importantissime, come quella contro il cancro. Valeria in questi giorni ha cominciato a lavorare con un contratto a tempo indeterminato, ma questa stabilità arriva per lei all’età di 44 anni. “Il mio più grande errore è stato tornare in Italia dopo tre anni trascorsi in Francia, perché qui è tutto rallentato dalla burocrazia” racconta. Oggi Di Dato lavora alla Stazione Zoologica Anton Dohrn, dove studia le diatomee e la sostanza che produce per difendersi dai predatori e che sta testando come antitumorale.

Claudia Corbo e il suo sogno di ritornare a Napoli

Laureata in Chimica, la 33enne Claudia Corbo sogna di ritornare a Napoli mentre lavora come ricercatrice di tipo B a Milano Bicocca. “Tornare alla Federico II per me sarebbe importante. Ora sono a Milano e constato la difformità di valutazione economica: qui gli assegni sono più consistenti perché arrivano più fondi. Non me ne capacito, è un’assurdità anche perché in molti siamo meridionali a portare avanti la ricerca”. Anche lei ha dovuto rinunciare ad alcune storie d’amore a causa della sua precarietà lavorativa: “Sono la prova dell’assioma che i ricercatori possono stare solo con altri ricercatori” afferma. In attesa di un contratto a tempo indeterminato, però, Corbo prepara un piano B: “Aprire un bar. Spero che non accada perché credo nel mio lavoro”.

Maria Romano e il concorso appena vinto

La più fortunata di tutti è Maria Romano, biotecnologa 33enne. Dopo la laurea a Napoli si trasferisce ad Oxford, dove ha iniziato a muovere i primi passi nella professione di ricercatrice. Riguardo la sua esperienza, Romano afferma “consiglio a tutti alcuni anni all’estero, si rientra più forti e determinati”. Da qualche mese però è ritornata a Napoli dove è ricercatore a tempo indeterminato dell’Istituto di Biostrutture e Bioimmagini del Cnr, diretto da Marcello Mancini. La ricerca di Maria Romano si occupa delle patologie infettive antibiotico resistenti: dopo un concorso fatto senza molte speranze, la ricercatrice è riuscita a mettere delle basi solide per il suo futuro.

Continua a seguire il nostro sito e la pagina Facebook de La Bussola per orientarti e informarti in Campania. Siamo anche su Instagram!

Napoli, tenta di strangolare il portiere dell’Hotel Romeo: arrestato 28enne

0

Un giovane 28enne di origini maliane è stato arrestato la scorsa notte, a Napoli, dopo aver aggredito il portiere dell’Hotel Romeo e, successivamente, le altre guardie armate e due poliziotti che erano intervenuti.

I fatti sono accaduti nella notte tra il 3 e il 4 febbraio: il giovane, apparentemente senza motivo, ha aggredito il portiere dell’Hotel Romeo, struttura situata in via Cristoforo Colombo, stringendogli le mani al collo, ma il tentativo di strangolamento è andato a vuoto a causa dell’intervento degli addetti alla sicurezza, che hanno inseguito l’aggressore fino in via De Gasperi, dove è arrivata anche una pattuglia dell’Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Napoli, allertata da una segnalazione arrivata al 113.

Il giovane, dopo aver aggredito uno dei due poliziotti con un coltello, è stato poi bloccato con lo spray al peperoncino e le fasce di contenimento in velcro presso via Nuova Marina, all’altezza della facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Napoli Federico II: ora è stato arrestato con le accuse di duplice tentato omicidio, lesioni, resistenza a Pubblico Ufficiale, minacce aggravate, porto abusivo di coltelli e soggiorno illegale nel territorio dello Stato.

 

 

Continua a seguire il nostro sito e la pagina Facebook de La Bussola news per orientarti e informarti in Campania. Siamo anche su Instagram!

 

 

“Segui la forma”: a Castel Sant’Elmo un corrimano che mostra Napoli ai non vedenti

0

“Follow the Shape – Segui la Forma” è un lavoro artistico di Paolo Puddu, che rende accessibile la bellezza a tutti coloro che siano interessati a goderne: la bellezza è per tutti e tutti devono poterla raggiungere.   

Un angolo di bellezza sconosciuta

Napoli è un’opera d’arte a cielo aperto: oltre il caos e la ressa delle sue strade, al di là dello stress e del nervosismo che colmano le nostre giornate, se alziamo gli occhi dalle nostre faccende quasi sempre ci ritroveremo davanti ad opere d’arte più o meno moderne.

Tra gli angoli di bellezza sconosciuta che Napoli nasconde, ce n’è uno che può essere visto davvero da tutti, anche dai non vedenti: stiamo parlando dell’opera di Paolo Puddu, “Follow the shape – Segui la Forma”.

Segui la forma

Si tratta di un corrimano che si trova a Castel Sant’Elmo e riporta, per mezzo della scrittura Braille, la descrizione del panorama che si può vedere dal luogo dov’è il corrimano.

L’opera ha vinto la V edizione del concorso “Un’opera per il castello”, che aveva come tema “Uno sguardo altrove – relazioni e incontri”, ed è stata installata permanentemente al posto del vecchio corrimano per volontà del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

La Bellezza è per tutti

Grazie alle parole di autori che hanno visitato Napoli ed hanno potuto coglierne lo spirito e la bellezza, visitando Castel Sant’Elmo tutti potranno godere della bellezza del panorama, anche i non vedenti. La bellezza è per tutti e il merito di quest’opera è quello di averla resa raggiungibile a chiunque voglia goderne.

_

Continua a seguire il nostro sito e la pagina Facebook de La Bussola news per orientarti e informarti in Campania. Siamo anche su Instagram!

Ads Blocker Image Powered by Code Help Pro

Ads Blocker rilevato!!!

Abbiamo rilevato che stai utilizzando estensioni per bloccare gli annunci. Sostienici disabilitando il blocco degli annunci.

Powered By
Best Wordpress Adblock Detecting Plugin | CHP Adblock
error: IL CONTENUTO È PROTETTO