giovedì, Dicembre 18, 2025
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Paziente ricoverato a Napoli, sospetto di Coronavirus

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di Raffaele Accetta- Nuovo ricovero questa notte all’ospedale Cotugno di Napoli dove un uomo è arrivato con febbre, dolori addominali e tosse.

Il paziente è rientrato da Pechino, dopo aver soggiornato nella provincia di Hubei.

In questo momento si stanno svolgendo i controlli per escludere il coronavirus.

Al Tram va in scena “Ad occhi chiusi”: La verità di un carnefice raccontata a teatro

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Al Tram, “Ad occhi chiusi”, la verità di un carnefice raccontata a teatro.

(COMUNICATO STAMPA)

LA VERITÀ DI UN CARNEFICE RACCONTATA A TEATRO

IL REGISTA ROMANO LUCA PIZZURRO RIPORTA IN SCENA “AD OCCHI CHIUSI”

AL TRAM DA GIOVEDÌ A DOMENICA

ANDREA FIORILLO VESTE GLI SCOMODI PANNI DI UN CRIMINALE

Da giovedì 6 a domenica 9 febbraio

Dal 6 al 9 febbraio al Teatro TRAM va in scena “Ad occhi chiusi”, scritto e diretto da Luca Pizzurro e interpretato da Andrea Fiorillo. Un monologo denso di suspense che racconta una verità terribile affrontando un tema sempre più attuale e scottante. E lo fa assumendo il punto di vista del carnefice.

Luca Pizzurro, regista e autore romano, direttore artistico del Teatro del Torrino, ha elaborato e messo in scena per la prima volta lo spettacolo dieci anni fa, ma la tematica, che si scopre solo alla fine, è ancora una delle più discusse dall’opinione pubblica. Torna così con un nuovo allestimento e lo fa nella piccola sala di Via Port’Alba a Napoli, sempre attenta alla ricerca e alle produzioni indipendenti.

“AD OCCHI CHIUSI” è un testo in cui l’autore, immedesimandosi nella psiche di un “carnefice”, ne porta in scena pensieri, soliloqui, immaginazioni. Quello che l’autore sceglie di adottare è un punto di vista scomodo, insolito, destabilizzante, decidendo di seguire i pensieri di un uomo che compie le sue “azioni” in nome di quello che lui definisce amore.

Sulla scena ritroviamo un personaggio che si mostra affascinante, ci apre le porte della sua casa romana, regalandoci il piacere di sentire l’odore del caffè appena fatto, dell’ascolto di buona musica e del fascino di un libro di cui non sapremo mai il titolo.

Dietro questa rassicurante apparenza, però, si nasconde una realtà terribile ed inaccettabile per la società: ma non per lui che, “ad occhi chiusi”, commette i suoi crimini dettati e reiterati da una sua coerente visione dell’amore, dietro la quale si nasconde una verità indicibile.

“AD OCCHI CHIUSI risponde perfettamente alla necessità che ho quando scrivo, di trovare una storia che sento il bisogno di raccontare – spiega Luca Pizzurro – e la storia di Bruno, protagonista del mio spettacolo, si riesce a raccontare soltanto se ti abita dentro, o perché l’hai vissuta o perché l’hai conosciuta. Ciò su cui mi sono interrogato in occasione di questo nuovo allestimento è perché ritornare tra le pagine di quel copione dopo dieci anni dal suo debutto. E la risposta è stata semplicemente tragica, perché è una storia, ancora oggi, terribilmente attuale. Una storia ruvida da toccare, difficile da guardare, e che non può lasciare indifferente”.

Bio

Luca Pizzurro studia al DAMS; a questo unisce un percorso formativo che lo mette in contatto con le tecniche recitative di maestri del teatro come Eugenio Barba, Jerzy Grotowsky, Dario Fo. Dal 1993 inizia una intensa carriera di autore, regista e attore che lo vede protagonista in teatri nazionali ed europei e in produzioni televisive al fianco di importanti registi e attori italiani, tra i quali Arnoldo Foà, Giancarlo Sepe, Walter Manfrè, Luigi De Filippo, Monica Guerritore. Dal 1995 è fondatore e direttore della Compagnia Teatrale “Viaggi&Miraggi”, e dal 2008 ha in gestione la conduzione e la Direzione Artistica del Teatro del Torrino di Roma. Tra i premi: con “Salmocinquantacinqueversodiciotto” ha vinto nel 2001 il primo premio come migliore spettacolo del Festival del Teatro Classico di Altamura (BA) e il premio come miglior adattamento da Teatro Classico del Concorso Carola Fornasini-E.T.I., Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico; on “Fuori Sede” ha vinto nel 2013 il primo premio come miglior spettacolo del Concorso Teatro Giovani indetto dall’AGIS; con “L.P. Nome e Cognome” ha vinto nel 2015 il Premio Internazionale di drammaturgia “Lago Gerundo” di Milano; con “Je m’en fous” ha vinto nel 2016 il Premio Fersen alla Regia – Milano; con “Charlie Chaplin a Man’s Story” ha vinto nel 2017 il Premio L’Italia dei Visionari – Cantù e il terzo posto del Premio Internazionale di drammaturgia Lago Gerundo Milano.

Andrea Fiorillo si è formato presso il Teatro Sancarluccio di Napoli dove, sotto la direzione artistica di Bianca Mastrominico e Pina Cipriani, ha studiato dal 1994 al 1999, per poi entrare in compagnia come attore professionista. Ha lavorato con Julia Varley dell’Odin Teatret presso il Teatro Mercadante di Napoli, ha preso parte alla Mobile Academy a Berlino, sotto la direzione di Chen Shi Zheng, Qian Yi e Jossi Wieler, ed ha studiato Commedia Dell’Arte con Ferruccio Soleri.

Premiato nel 2003 come attore emergente, ha lavorato in teatro tra gli altri con Bianca Mastrominico, Franco Zaccaro, Manuele Morgese, Ugo Gregoretti, Nadia Baldi e Luca Pizzurro. Ha prestato più volte il suo volto al cinema ed alla televisione accanto a registi come i fratelli Taviani e Maurizio Scaparro. Recita spesso in lingua inglese e si divide tra Napoli, Roma e Madrid, dove ha in serbo progetti futuri.

Date e orari

da giovedì 6 a domenica 9 febbraio 2020

giovedì e venerdì: ore 21.00 – sabato: ore 19.00 – domenica: ore 18.00

Prezzi

intero: € 12,00 | under 26 e Web: € 10,00


Ufficio stampa Teatro Tram
Chiara Di Martino 338-4794358
tram.stampa@gmail.com

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“Confini Aperti”, al via gli appuntamenti della rassegna in scena al Teatro Politeama

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Al teatro Politeama, il via agli appuntamenti della rassegna “Confini Aperti”.

COMUNICATO STAMPA

Al teatro Politeama di Napoli, in Via Monte di Dio 80, gli appuntamenti della rassegna “Confini Aperti”, progetto che conferma e consolida il partenariato tra Teatri Associati di Napoli e il Teatro Augusteo. Tre appuntamenti unici con il contemporaneo al teatro Politeama, un viaggio attraverso i diversi linguaggi della scena.

A inaugurare la rassegna, sabato 8 febbraio 2020 alle ore 21:00, sarà Daniele Finzi Pasca con lo spettacolo “Bianco su Bianco”, protagonisti Helena Bittencourt e Goos Meeuwsen: uno spettacolo teatrale e clownesco interpretato da due attori con una grande esperienza circense. La storia è raccontata da un’attrice e da un tecnico di scena che, supportandola in modo maldestro, la aiuta a comporre immagini che portano il pubblico in un mondo surreale.

A seguire, sabato 21 marzo 2020 alle ore 21:00, “Sorry, Boys” di e con Marta Cuscunà: dietro a volti di lattice e ferro, nel nero della scena, due schiere di teste mozze, appese. Da una parte gli adulti, i genitori, il preside, l’infermiera della scuola. Dall’altra i giovani maschi, i padri adolescenti. Sono tutti appesi come trofei di caccia, tutti inchiodati con le spalle al muro da una vicenda che li ha trovati impreparati. Uno spettacolo liberamente ispirato a fatti realmente accaduti a Gloucester, Massachusetts.

Infine, sabato 18 aprile 2020 alle ore 21:00, Roberto Zappalà torna a Napoli con una prima assoluta in Campania: “Instrument Jam”, che vedrà in scena 7 danzatori e 3 musicisti. Uno spettacolo frutto di una lunga ricerca tra musica e danza.

Informazioni e biglietti sono disponibili sul sito del teatro Politeama e al botteghino la sera degli spettacoli; inoltre al botteghino del teatro Augusteo tutti i giorni dalle ore 10:30 alle 19:30, la domenica fino alle ore 13:30, telefono 081414243.

Costo dei biglietti:

Platea e palco 1° livello: 20,00 euro

Palco 2° e 3° livello: 15,00 euro

Solo al botteghino del teatro Augusteo, promozione per CRAL e abbonati: 15,00 euro (Posto in platea e/o palco 1° livello)

Teatro Politeama

Marco Calafiore 3926075948

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Regionali, In Campania il M5s compatto: “Mai con il PD” – VIDEO

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Napoli – Si riunisce la base campana del M5S per pronunciarsi su un tema spinoso in vista delle imminenti elezioni politiche Regionali: Alleanza col PD si o no?

Ben 7 ore sono durati gli interventi di oltre 120 militanti e attivisti che si sono riuniti all‘Hotel Ramanda di Napoli, i quali, con una maggioranza schiacciante del 96%, hanno votato compatti contro l’alleanza con il PD. Un paradosso se si considera che i due partiti in questo momento governano insieme il Paese.

Respinti anche gli accordi con le liste civiche, considerati da molti come espediente per i politici legati ai partiti nazionali di raggiungere con altri mezzi le istituzioni. I pochi che si sono espressi a favore di un’alleanza con il PD sono stati coperti di fischi, sintomo che dopo l’esperienza con la Lega e a margine dell’attuale con il PD, il sentimento di sfiducia che aveva contraddistinto il M5s nei confronti dei tradizionali partiti è stato nettamente alimentato.

In sala anche Roberto Fico, Presidente della Camera dei Deputati e attento osservatore dello svolgimento della kermesse. Nonostante fico abbia in qualche modo invitato a ragionare gli attivisti sui possibili aspetti positivi di un’apertura al PD in campania, il risultato è stato una chiusura netta, nei confronti di qualsiasi ipotesi di alleanza.

Ecco un estratto dell’intervento di Roberto Fico all’Hotel Ramanda

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Sciopero Anm: Lunedì nero per i napoletani

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Anm, scattano 24 ore di sciopero. Lunedì nero per i napoletani: rischio stop per metro, funicolari, metropolitana e bus.

Anm, scatta lo sciopero per 24 ore, indetto da Usb, Faisa Confail e Orsa. Tra le motivazioni della protesta c’è l’esigenza di migliorare la gestione del personale e il rispetto delle norme per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. Il servizio sarà regolare soltanto in alcune fasce garantite.

La Linea 1 della metropolitana funzionerà con la prima corsa alle 6,46 da Colli Aminei e da Garibaldi alle 7,20. L’ultima corsa utile del mattino partirà alle 9,16 e da Garibaldi alle 9,20. Si riprende poi nel pomeriggio alle 17,16 da Colli Aminei e da Piazza Garibaldi alle 17,50. Le ultime due corse partiranno rispettivamente alle 19,46 e alle 19,50. L’ultima corsa garantita del mattino sulle funicolari Centrale, Chiaia e Mergellina partirà alle 9,20. Il servizio riprende alle 17, ultima corsa alle 19,50.

I bus saranno in circolazione invece dalle 5,30 alle 8,30 del mattino e dalle 17 alle 20. Per ulteriori aggiornamenti è possibile consultare il sito dell’Anm o chiamare direttamente il numero verde 800 639525 attivo.

In una nota diffusa dai sindacati, si scrive:

“I lavoratori incroceranno ancora una volta le braccia per denunciare la scarsa sicurezza sui mezzi Anm, l’indecenza di un trasporto pubblico incapace di garantire il diritto alla mobilità quotidiano ai cittadini, in modo particolare nelle periferie, la mancanza di principi generali di imparzialità e legalità nella gestione del personale”.

Lo scorso dicembre, in occasione dello sciopero proclamato dalle stesse sigle sindacali, si è registrata un’adesione del 22% della Linea 1 della metro, del 44% sulle funicolari e del 30% per i bus.

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BussoLaLingua // Le origini della gestualità Napoletana

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Entro la fine del 2020, sui dispositivi IOS ed Android il gesto italiano diventerà un’emoji: tuttavia, forse non tutti sanno che queste “mani a cuoppo” tanto celebri oltreoceano fanno parte della gestualità Napoletana.

In occasione di questa simpatica notizia, #BussoLaLingua indaga sulle origini del linguaggio corporeo e dei gesti partenopei: si tratta d’un viaggio assai lungo, che ci porterà fino all’antica Grecia.

Il “Gesto Italiano” diventato virale è in realtà Napoletano

Le mani a coppa sono diventate, nei mesi scorsi, virali sui social network.

Incollate nelle fotografie più diverse e disparate, sono state utilizzate come base per vignette divertenti che portavano tutte la didascalia “how italians people…” (come gli italiani…), riferendosi proprio alla tendenza degli italiani a gesticolare tanto durante le conversazioni.

Questo gesto che ha tanto colpito la fantasia di internet è un gesto che, più che italiano, è napoletano.

Ormai noto come “pincher fingers“, questa gestualità ha tantissimi significati: può infatti voler dire “ma che vuoi?“; oppure: “cosa stai dicendo?“; o ancora: “ma che stai facendo?“. Per capire precisamente cosa si voglia intendere quando si mettono le mani a coppa, determinante è il tono della voce.

L’emoji del gesto italiano

Non è noto a tutti che la standardizzazione delle emoticon è un processo affidato ad una vera e propria organizzazione, la Unicode Consortium.

Adriano Faranostartupper originario della costiera amalfitana che ha creato la propria fortuna  nella Silicon Valley grazie ad una app che riunisce notizie e video-notizie di diverse emittenti in un unico canale creando una sorta di telegiornale personalizzato sul proprio smartphone – vedendo l’improbabile successo che il gesto delle pincher fingers riscuoteva sul web, ha proposto all’Unicode Consortium di standardizzare quel gesto e trasformarlo in emoji.

La richiesta è stata (come annunciato su twitter) accettata, e così entro la fine del 2020 le mani a cuoppo saranno presenti su tutti i nostri smartphone. La notizia, già diventata virale, ha incontrato consenso ed ilarità su tutti i principali social network.

Felice che la sua proposta sia stata felicemente accettata, Adriano Farano così commenta:

Ho sempre pensato che le emoji le avessimo inventate noi italiani, in particolare a Napoli, secoli fa, con la nostra gestualità.

E questo gesto, “ma che vuò?”, tipico dei napoletani, è usato in tutto il mondo e in tutte le culture, ma non nella nostra vita digitale.

Così mi sono divertito a studiare un’emoticon che ci rappresentasse e fosse orgoglio per l’Italia.

 

Un popolo che parla col corpo

Le parole di Antonio Farano sono fondate: secondo Isabella Poggi, docente dell’Università Roma Tre, la nostra gestualità è così ricca e complicata da poter essere paragonata ad un vero e proprio linguaggio dei segni.

I partenopei, si sa, sono un popolo comunicativo – parlano con il corpo, e probabilmente le mani svelano più della voce i loro pensieri.

Provate a dire ad un napoletano di conversare senza muovere le mani, o, peggio ancora di tenerle in tasca: lo ammutolirete all’istante. I gesti sono così importanti da essere un supporto fondamentale alle parole, al punto da essere imprescindibili allo scopo di sostenere una qualsiasi conversazione.

Le origini della gestualità Napoletana: i Greci e le corna

Questa caratteristica dei napoletani ha origini molto antiche. 

Uno dei gesti più celebri della gestualità Napoletana è quello delle corna. Sono un simbolo scaramantico, certo – quando si sta per pronunciare un’ipotesi infausta, si può infatti mostrare il gesto delle corna e dire “facendo corna, ma…”, e questo dovrebbe scongiurare il verificarsi della cosa negativa di cui stiamo parlando – ma, soprattutto, sono il modo con il quale si indica una persona che è stata tradita.

Ma perché si mostrano le corna, quando una persona subisce un tradimento? Le radici di questo gesto affondano fino all’epoca dell’antica Grecia, ed in particolare al mito di Minosse.

Quando il re di Creta venne tradito dalla moglie Pasifae, questa lo tradì avendo un rapporto sessuale con un Toro bianco donato da Poseidone – che, appunto, era un essere dotato di corna. Il toro era stato donato dal dio affinché Minosse lo sacrificasse in suo onore, ma il re disobbedì, pensando che quell’animale fosse troppo bello per essere ucciso.

Poseidone si vendicò di Minosse facendo nascere in Pasifae un’insana passione nei confronti del toro. Per avere un rapporto con quell’animale chiese aiuto a Dedalo, che per la regina costruì una vacca di legno cava. Pasifae infilatasi nel marchingegno costruito da Dedalo, sì unì al toro e da quell’unione nacque il Minotauro.

Il popolo cretese ricordava il tradimento di Pasifae proprio facendo il gesto delle corna, gesto che è sopravvissuto allo scorrere dei secoli solo nella città partenopea.

La mimica degli antichi: lo studio di Andrea Jorio

Il legame tra gestualità Napoletana ed antica Grecia è stato oggetto di indagine da parte dell’etnologo di Procida Andrea Jorio.

A cavallo tra il 1700 ed il 1800, lo studioso scrisse una celebre opera intitolata “La mimica degli antichi investigata nel gestire Napoletano“.

Andrea Jorio arrivò alla conclusione che ci fosse un collegamento tra il gesticolare tipico dei napoletani e i Greci a partire dallo studio di alcuni vasi antichi, sui quali erano raffigurate delle figure che si muovevano, assumendo pose davvero molto simili a quelle che Jorio poteva riscontrare nei suoi contemporanei partenopei.

La gestualità Napoletana oggi

Ancora oggi la gestualità è particolarmente importante per i Napoletani.

Il gesto delle “mani a cuoppo” e le corna di cui abbiamo già parlato non sono gli unici esempi di gesti popolari che ancora oggi vengono utilizzati. Le fattispecie ancora in uso sono tantissime, e sarebbe impossibile descriverle tutte: per questo ci limiteremo alle tre più famose:

  • Mannaggia!: per dire “mannaggia” (espressione di cui abbiamo già discusso qui), si può mettere una mano completamente aperta tra i denti. La mano così posta servirebbe a frenare la lingua e a non lasciarsi andare ad improperi ben peggiori.
  • Ma perché?: per esclamare con i propri gesti un esasperato “ma perché?“, oppure un “ma chi te l’ha fatto fare?” sarà sufficiente unire le proprie mani – un po’ come se fosse una preghiera – e muoverle portandole prima vicino al torace e poi allontanandole.
  • Si sono proprio trovati!: per indicare che due persone stanno bene insieme o che fanno comunella c’è un gesto decisamente molto semplice da fare: sollevare gli indici di entrambe le mani ed unirli ripetutamente.

 

 

Adesso che conoscete qualche gesto in più ed anche il motivo per cui a Napoli si gesticola tanto potrete agitare le vostre mani, durante le vostre conversazione, con cognizione di causa.

Quando poi arriverà l’emoji del “gesto napoletano” sui nostri cellulari, potremo utilizzarla con una punta d’orgoglio ed anche, naturalmente, un pizzico di ironia.

Scopri i segreti di altre parole e modi di dire:

Se vuoi approfondire la tua conoscenza sulla nostra cultura regionale o leggere altre storie della Campania, non perderti le nostre rubriche sulle Leggende e sui Sapori della nostra regione : #BussoLaLeggenda e #BussoLaTavola

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“In Nera Luce”: Performance dedicata alle sette opere di Misericordia di Caravaggio

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“In Nera Luce”, performance dedicata alle sette opere di Misericordia di Caravaggio, a cura di Renato Fiorito e Antonio Raia.

(COMUNICATO STAMPA)
Performance dedicata alle Sette Opere di Misericordia di Caravaggio,
a cura di Renato Fiorito e Antonio Raia.

Venerdì 7 febbraio 2020
IN NERA LUCE
Pio Monte della Misericordia
Via dei Tribunali, 253 Napoli
Inizio performance ore 19.30
Biglietto 10 euro, in vendita presso la biglietteria del Pio Monte della Misericordia in Via dei Tribunali 253, Napoli.
Parte del ricavato sarà devoluto alla Associazione di Promozione Sociale “Realtà Futura”.
I posti sono limitati.

Il duo formato dal sassofonista Antonio Raia e dal compositore elettroacustico Renato Fiorito, dopo il recente live performativo in compagnia degli artisti dell’immagine Cyop&Kaf, torna ad esibirsi a Napoli ma questa volta nella prestigiosa cappella, a pianta ottagonale, del Pio Monte della Misericordia di Napoli.

Oramai il duo è considerato un punto di riferimento per la scena italiana avant e sperimentale grazie all’album “Asylum” (pubblicato nel 2018 per la portoghese Clean Feed Records) che ha ricevuto attestati di stima dalla critica ed è stato ampiamente promosso sia in Italia che all’estero con molteplici live in festival prestigiosi, spesso condividendo il palco con illustri colleghi (Colin Stetson al Time Zones di Bari, Joe McPhee all’Area Sismica di Forlì, Thurston Moore al Jazz is Dead festival di Torino, Peter Brötzmann al Ground Music Festival in Franciacorta).

La nuova sfida musicale targata Raia/Fiorito si è concentrata su un capolavoro: Le Sette Opere della Misericordia. La rappresentazione del pittore Michelangelo Merisi da Caravaggio, dipinto tra il 1606 e il 1607, è esposta nella cappella dell’edificio monumentale di Napoli situato in piazza Riario Sforza lungo il decumano maggiore. L’opera, unica per bellezza e importanza, è tra le più importanti pitture del Seicento e fu commissionata dai sette giovani nobili napoletani che fondarono il Pio Monte mettendo in atto a loro spese un programma di opere assistenziali.

In seguito ad un lungo periodo di attenti studi sull’opera del Merisi e sul luogo che ospita il dipinto fin dalla sua creazione, i due compositori partenopei si esibiranno in un dialogo per quadrifonia e sassofoni realizzato espressamente per questo evento.

La performance, ideata per dare una rappresentazione sonora delle Sette Opere di Misericordia, verrà eseguita in esclusiva in questa occasione, esaltando particolarmente la capacità del suono di narrare e muoversi all’interno dello spazio che ospita l’evento e accentuandone così il carattere site specific, nel tentativo di tradurre in musica quelle porzioni di vita quotidiane che quasi inconsapevolmente diventano ambasciatrici del sacro.
L’umano agire, nelle sue mancanze e redenzioni, irrompe con forza diventando un tentativo di vedere ciò che sta dentro e oltre le cose.

L’evento è curato da Maurizio Burale ed è coordinato da Luisa Terminiello che dichiara:
«Qui, in questo tempo, non siamo divisi in chirurghi e malati, chi incide e sutura è lo stesso che sanguina. Esposti dalla parte solare del dubbio, la luce è nera, il bianco è il sollievo dei ciechi:
in riconoscenza della bellezza e dello strazio da cui siamo generati, in potenza per volontà, in tenerezza per misura, non siamo qui per possedere né per creare, siamo qui per essere operati dal nostro fare, poiché solo nel fare abbiamo trovato la cura»

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Afragola, La famiglia del bambino autistico escluso dalla recita incontra il Ministro

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Si è tenuto nella giornata di ieri l’incontro tra la famiglia del bimbo autistico escluso dalla manifestazione natalizia da una scuola privata di Afragola

“Siamo molto soddisfatti di questo incontro – dichiara la madre – siamo stati finalmente accolti dalle istituzioni, dal Direttore della Direzione Generale per lo Studente incaricata dalla Ministra per ascoltare la nostra storia. Per questo oggi ringraziamo la Ministra Azzolina.

La donna inoltre dichiara, che la battaglia giudiziaria proseguirà comunque anche in tribunale, poichè la dovranno essere chiarite molte cose, dall’emarginazione sociale del bambino alle fatture delle divise mai ricevute dalla scuola, passando ad una quota che la scuola privata chiese alle mamme oltre alla retta per pagare le spese del riscaldamento.

“Queste e tante altre cose – conclude la donna – la scuola deve essere un esempio di integrazione, e questa purtroppo non lo è, la giustizia farà il suo corso”.

Benevento, Mastella si è dimesso da Sindaco: Ecco le motivazioni

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Clemente Mastella ha rassegnato le dimissioni dalla carica di sindaco di Benevento.  L’ex ministro ha però fatto sapere che che correrà alle elezioni regionali in Campania con una propria lista.

L’ex ministro lo aveva promesso e ha mantenuto fede alla sua decisione all’indomani della visita a Benevento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, una promessa sostenuta da un post su facebook del Sindaco dell’unico capoluogo di provincia della campania guidato dal centrodestra

Qualche giorno fa, sulla sua pagina Facebook, Mastella aveva scritto:

“Vedo nella mia maggioranza quasi ex, anche se molti dichiarano fiducia nella mia persona, cose che non mi convincono. Io ho chiesto di fare il sindaco per la gente, per risolvere qualche problema alla citta’. Tanti sono stati risolti, altri avviati a soluzione. Qualcuno non ricorda che mi sono dimesso da ministro per la mia dignità. A questa non rinuncio. Dopo la visita del presidente Mattarella, che su mio invito e dell’Università verrà a Benevento prenderò le mie decisioni”.

A celare un velo di mistero sulle dimissioni resta però un fatto accaduto a dicembre, quando Mastella aveva accusato un malore, finendo in terapia intensiva per difficoltà respiratorie.

Campania, Vuoti in organico degli assistenti sociali nei Comuni: Un convengo sensibilizza sul tema

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“Da nessuno, ad uno a cinquemila – Il servizio sociale professionale livello essenziale in Campania a Napoli”

è il tema di convegno organizzato dall’Ordine degli assistenti sociali della Campania che si è tenuto giovedì 30 gennaio  presso il Centro Direzionale Auditorium C3.

A fare gli onori di casa Gianmario Gazzi e Gilda Panico, rispettivamente presidenti del Consiglio nazionale e di quello regionale degli assistenti sociali. In scaletta gli interventi di Gennaro Izzo, Paolo Manfredi, Andrea Di Fiore (su: “Campagna advocay: nessuno, uno, cinquemila”); Salvatore Poidomani (“Il ruolo del SUNAS per servizi sociali efficienti”); Massimo Corrado (“L’importanza del servizio sociale professionale in sanità”). A testimoniare l’impegno della Regione Campania per il servizio sociale professionale Lucia Fortini, assessore regionale politiche sociali; Chiara Marciani, assessore regionale alle pari opportunità; Stefano Graziano consigliere regionale e presidente della V commissione Sanità; Tommaso Amabile consigliere regionale presidente della VI commissione Politiche Sociali.

Al convegno sono stati invitati a portare i saluti istituzionali il governatore Vincenzo De Luca; Carlo Marino, presidente dell’ANCI Campania e Luigi De Magistris, sindaco di Napoli. Ad introdurre e moderare i lavori il giornalista Franco Buononato.

“Gli assistenti sociali – dice Gilda Panicosono una figura importante e portante nelle relazioni umane, anello di congiunzione strategico tra i cittadini in condizioni di fragilità”,

commenta la presidente Gilda Panico, sostenitrice della campagna per eliminare i vuoti in organico degli assistenti sociali nei Comuni, dove la legge prevede la presenza di un assistente sociale ogni cinquemila abitanti, una norma peraltro disattesa. Legge che se applicata porterebbe a colmare i vuoti di questo profilo nei comuni della Campania con la nascita di almeno mille posti di lavoro.

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