martedì, Maggio 6, 2025
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XHU Live al CellarTheory

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La rivoluzione di nuovo linguaggio musicale

Venerdì 6 ottobre  – Ore 22.00

 

Parte dalla Campania il tour degli XHU, band di origine napoletana ma con un respiro più che internazionale.  Dopo Scafati, suoneranno al CellarTheory di Napoli (ore 22.00- vico Acitillo 58 – 6 euro comprensivo di consumazione) il prossimo 6 ottobre.

Lo scorso  22 maggio è uscito per MArteLabel, Nheven, il primo singolo degli XHU che è anche il primo lavoro in assoluto che sia totalmente musicale e non legato alle Lab Session, format con cui la band e il progetto, sono stati presentati al pubblico negli ultimi anni.

La caratteristica principale ed esclusiva degli XHU è sicuramente la forma comunicativa. La band canta in una lingua di fonemi, la lingua Xhu, da cui prende il nome, nata inizialmente come codice solo visivo ma con il tempo sviluppato in fonemi a metà tra il simbolico e il sonoro.

Una lingua concepita partendo dal gusto pittorico e non dal rigore logico di un linguista, curata nel visivo e che continua a svilupparsi su questo intento, tra significato, senso e suono. Lo Xhu è una scrittura basata su crittogrammi e ideogrammi, con corrispondenti fonemi per ogni segno e simbolo. Questo permette oggi di scrivere a parlare in lingua Xhu. Sul sito della band è possibile trovare una vera e propria grammatica di questo codice primitivo(https://goo.gl/g55stt ).

Dal punto di vista sonoro i fonemi permettono di fondere lo strumento vocale con quello musicale per dare vita ad un’unica pasta sonora ed emotiva. Il risultato è un sound fortemente evocativo.

Nheven ha rappresentato il tentativo di sintetizzare in un unico brano e in modo non banale, diversi mondi musicali, molteplici sfere sonore: è possibile rintracciare sfumature del rock melodico, orecchiabilità del pop, tracce elettroniche.

Se dovessimo definire in un unico genere quello che gli XHU fanno e che veicolano in questo primo singolo, potremmo sicuramente definirlo new wor(l)d. Dove convive un legame forte con la world music e l’intento di dare vita ad un nuovo linguaggio.

La band attualmente è a lavoro sul secondo singolo e sul disco, in uscita il 2018.

LA BAND

XHU è una band. Un progetto di ricerca sonora con l’intento di proporre una visione alternativa della musica; un laboratorio in cui sperimentare nuove soluzioni ritmiche e sonore, attraverso un linguaggio inedito e rivoluzionario.

Uno spazio nato dalla necessità di Alessandro Capasso di fondere in una band la produzione artistica fluita all’interno delle Lab sessions, format audio-visivo curato e prodotto dal Collettivo Cerchi, fondato dallo stesso Alessandro nel 2014; Il Collettivo è un’officina di ricerca creativa di più arti, in cui la musica fa da mastice/collante universale. XHU è anche un codice espressivo, in origine solo visivo, ma che con il tempo e la ricerca si è evoluto fino a diventare fonetico, quindi trasmissibile oralmente. Un nuovo idioma generato da grafemi prima inesistenti, una scrittura primitiva con una propria grammatica coerente e un corrispondente apparato fonetico. Ogni testo viene composto e cantato in lingua Xhu, da cui la band prende, appunto, il nome.
L’esclusività del progetto e la sua innovazione sta proprio nella forma espressiva utilizzata. Alessandro Capasso ha dato vita ad una vera e propria grammatica, un linguaggio, una forma di comunicazione rivoluzionaria. In principio nata come l’esperimento di un bambino per nascondere agli altri i propri pensieri, anche se lasciati sotto gli occhi di tutti, divenuta poi un sistema comunicativo più complesso. Dopo anni di lavoro su crittogrammi e ideogrammi si è arrivati ad una maturazione tale dello Xhu, da rendere possibile scriverlo e parlarlo. Un linguaggio concepito da un bambino, che si è evoluto anche sulla base delle suggestioni, degli esperimenti, delle empatie provenienti dal percorso di maturazione e crescita di un individuo.
In tutta Europa e forse anche oltre, attualmente, non esiste un progetto artistico che sia spinto in una sperimentazione espressiva così profonda e radicale, arrivando a sovvertire la forma di comunicazione più elementare e istintiva che è il linguaggio.  Né esiste, o quantomeno non è mai stato pubblicato, un tentativo di dare vita ad una nuova forma di linguaggio come questo, con una grammatica e una struttura che ne permette la traduzione e l’utilizzo.
Il sound degli XHU è fortemente ispirato da artisti come Peter Gabriel, Genesis, TV on the Radio e altri nomi della scena world rock mondiale. Ma a plasmare più di ogni cosa il suono sono le suggestioni sonore raccolte in giro per il mondo, durante gli innumerevoli viaggi di Alessandro. Le diverse sfumature che è possibile rintracciare nei brani degli XHU hanno radici proprio nei luoghi fotografati, filmati, ripresi e custoditi in questi viaggi di ricerca-azione. Africa, India, Cina, Medioriente, Europa. Un’unica rotta: il loro suono, la loro matrice sonora.

Non è possibile riassumere in un unico genere il sound della band. La matrice è sicuramente l’elettronica, ma nell’accezione più ampia del termine. Se elettronica definisce  l’utilizzo della tecnologia a favore della composizione musicale e della “sintetizzazione” del suono allora gli XHU sono un gruppo di musica elettronica; con la capacità però di dialogare contemporaneamente con elementi multipli,  dai futuristi synth fino alle vibrazioni profonde e ancestrali di legni, ottoni, tamburi. Alessandro sperimenta costantemente l’utilizzo di oggetti apparentemente lontani dall’ iconografia musicale, ma che possono essere reinventati e impiegati sotto nuova forma,  come ad esempio le macchine da scrivere.
La musica degli XHU è una alchemica miscela: Rock, Pop, World Electro e tanta sperimentazione. L’impronta è quella della contaminazione sonora. Il suono come mappa del mondo ha portato a mettere, in tutti i brani, in scontro e in tensione, sonorità estreme, diverse, facendole convivere nello stesso arrangiamento, cercando sempre il comfort orecchiabile e musicale. L’utilizzo degli archi accompagna i “riff” di chitarre . Synth analogici impastati con frequenze puramente digitali; il tutto con una cura maniacale del ritmo, della modulazione, dell’emozione semplice e potente.
Il sound degli XHU, insieme all’utilizzo cantato dei fonemi, restituisce al pubblico un’esperienza sensoriale unica che si sintetizza in una pasta emotiva e musicale senza precedenti.

Gli XHU sono Alessandro Capasso (testi, voce, vocoder, tastiere, synth, synth bass theremin, programming); Gian Marco Libeccio alla chitarra, Marco Sarracino alla batteria, Francesco Lapenna al basso, Armando Taranto sound engineer della band

CellarTheory – Napoli – Vico Acitillo 58

 

Positano gourmet” all’hotel Le Agavi di Positano

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Cena a 4 mani con gli chef Luigi Tramontano e Vincenzo Guarino

 Venerdì 6 ottobre ore 20.30

Quarto ed ultimo appuntamento con la rassegna “Positano Gourmet” venerdì 6 ottobre al ristorante “La Serra” dell’Hotel Le Agavi di Positano (via G. Marconi, 169 – www.leagavi.it – 089 81 19 80)

Un sorprendente incontro di cucine, un dialogo fra culture e tradizioni diverse in nome del gusto: sapori decisi, cotture sapienti e reinterpretazioni della cucina classica nel vernissage a 4 mani che questa volta vede protagonisti il Resident ChefLuigi Tramontano, e l’ospite, lo Chef Vincenzo Guarino, stella Michelin del “Ristorante Il Pievano” nel Chianti, dove tradizione e rispetto per i prodotti di ogni stagione, si sposano con estro e originalità.

Gli chef

 Luigi Tramontano, chef originario della Campania formatosi all’Etoile Academy, ha collaborato con alcuni dei più apprezzati alberghi e ristoranti italiani, tra cui il De Russie di Roma ed il Grand Hotel Quisisana di Capri, ma anche il “Don Alfonso 1890”, 2 stelle Michelin di Sant’Agata sui due Golfi, che lo ha consacrato come uno dei massimi interpreti della cucina mediterranea. Grazie al suo tocco di Re Mida “Il Flauto di Pan” a Villa Cimbrone (Ravello) ha ottenuto la stella Michelin, e la “Terrazza Bosquet” del Grand Hotel Excelsior Vittoria di Sorrento – dove ha lavorato come Executive Chef – è stata inserita nella Guida Michelin. Da quest’tanno è alla guida delle cucine dell’albergo Le Agavi, che domina l’intera baia di Positano.

Grazie a una vasta conoscenza gastronomica ottenuta con esperienze In Italia e all’Estero, lo chef Vincenzo Guarino è in grado di proporre interessanti rivisitazioni delle specialità tradizionali in chiave moderna e creativa. La sua è una cucina che ha conquistato le vette della ristorazione, riuscendo a sorprendere e sedurre anche i palati più esigenti. Una grande passione e tutta l’abilità dello chef stellato Guarino, rendono la cucina del “Ristorante Il Pievano” un’esperienza di gusto indimenticabile.

Il ristorante

Aperto dal 1982 con un terrazzo da cui è possibile ammirare tutta la splendida baia, il ristorante “La Serra” è stato completamente rivisitato quest’anno dallo scenografo Gennaro Amendola. La sala è dominata da cupole decorate con foglie dorate e pavimento in maiolica azzurra. I tavoli per l’esterno, particolarissimi, sono stati realizzati a mano su disegno, che si è ispirato a differenti tipologie di marmo, le tappezzerie ed il tovagliato sono realizzati ad hoc, sempre su disegno. Propone piatti tipici e specialità nazionali ed internazionali a pranzo, gourmet solo la sera. La cantina, curata da Nicoletta Gargiulo, con annessa champagneria guarda il mare e gode di una vista eccezionale.

La cena

 

Finger Food

–       Gamberi crudi di Mazara con scomposta di parmigiana melanzana

–       Mazara prawns with eggplant parmigiana

–       Rocher di tartare di Chianina in granella di nocciole su crema di pecorino

–       Beef “Chianina” rocher tartar, in hazelnuts crumble and pecorino cheese sauce

 

Il sottobosco…

Tagliolini alle alghe con ricci di mare taratufi erba cipollina e pomodori confit

 

Antipasto

–       Astice, Guancia di maiale ,cavolfiore e tartufo

–       Risotto Carnaroli con pomodorino giallo, stacciata di bufala, triglia e polvere di basilico

–       Maiale nero con confit di limone, spuma di patate affumicate, caviale e salsa di alici di Cetara

Predessert

Mont Blanc evoluzione del momento

Dessert

Ganache soffice di the verde, gel di amarene e gelato alla cannella di Ceylon

Posti limitati.  Prenotazione obbligatoria.

Informazioni e prenotazioni: telefono: 089811890 | email: laserra@agavi.it |WhatsApp: 3317232960 (segnando nome, cognome ed e-mail)

 

La scrittrice Stefania Serrapica a “Ricomincio dai libri” – Fiera del libro di Napoli

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Sabato 30 settembre Stefania Serrapica incontra i lettori a Napoli, all’indomani dell’uscita del suo primo romanzo
“Bienvenue en Miles Gris”

A “Ricomincio dai libri” – Fiera del libro di Napoli, sarà presente Stefania Serrapica, giovane autrice campana di “Bienvenue en Miles Gris”, a cura di Edizioni Eiffel. All’indomani dell’uscita del suo romanzo d’esordio, prevista per il 29 settembre, la scrittrice sarà presente in fiera con uno stand per incontrare i lettori e introdurli nel suo racconto noir – fantasy, primo di una trilogia. Un romanzo dalle atmosfere gothic, scelto per essere ospitato all’interno della fiera “Ricomincio dai libri” che darà spazio soltanto a dieci scrittori esordienti al giorno, per un totale di trenta per tutta la durata della manifestazione.

La fiera, ad ingresso gratuito, sarà ospitata nei locali dell’Ex Ospedale della Pace, in via dei Tribunali 227 (Napoli).
L’appuntamento con Stefania Serrapica e il suo romanzo d’esordio, “Bienvenue en Miles Gris”, è previsto per sabato 30 settembre, dalle 10 alle 21.

Titolo: Bienvenue en Miles Gris
Autrice: Stefania Serrapica
Edizione: Edizioni Eiffel
Copertina:
Data di uscita: 29 Settembre 2017

“Per un attimo chiudete gli occhi e immaginate di vedere qualcosa che nessun altro può vedere: il mostro più terribile di tutti, la morte. È questo il “dono” di Mina, la protagonista di Bienvenue en Miles Gris, romanzo d’esordio della giovane scrittrice e artista visiva Stefania Serrapica. Mina è una studentessa sola, senza famiglia, né amici che cerca di mantenersi vendendo per strada ritratti a buon mercato e provando a difendersi dalle sue visioni dando loro forma attraverso la pittura. Tutto sembra andare storto nella sua vita, la madre in manicomio, gli incubi dai quali non riesce a liberarsi, la sua povertà estrema, finché un giorno un incontro inaspettato rovescia completamente le sorti della sua esistenza, catapultandola in una dimensione sospesa in mezzo al tempo. In una combinazione di atmosfere gotico fantastiche, la scrittrice è capace di costruire un anti-mondo la cui sorte, inestricabilmente legata a quella del nostro, è nelle mani di una piccola comunità di prescelti senza speranze ma dotati di capacità fuori dal comune. Non mancano l’avventura, la tensione e la suspense e soprattutto non ci si dimentica che la cosa più importante è incontrare e lasciarsi incontrare.”

BIOGRAFIA DELL’AUTRICE
Stefania Serrapica nasce a Pompei nel 1981. Figlia di un’artista e di un numismatico, si appassiona all’arte all’età di 13 anni. Durante l’adolescenza subisce il fascino del cinema horror, scoprendo i due maestri John Carpenter e George Romero, che fungono da ispirazione per molti dei suoi dipinti. Ha frequentato la scuola d’Arte e successivamente la facoltà di Scultura, all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Nel 2005 crea e dirige il progetto Artesia, galleria itinerante d’arte. La sua produzione, vanta centinaia di opere, tra sculture e dipinti. È nel 2014 che entra a far parte del collettivo letterario Gruppo9.

Pagina Facebook Stefania Serrapica: https://www.facebook.com/stefaniaserrapicascrittrice/

Contatti casa editrice Edizioni Eiffel
Via Tazzoli n. 81 Caserta
http://www.edizionieiffel.com/

 

“SISIFO FELICE” A preta ca’ cammina

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Un’azione ludico-performativa promossa dai Maestri di strada ed il collettivo ATI suffix nei quartieri di Ponticelli, Barra e San Giovanni a Teduccio in collaborazione con la Biennale di Architettura di Orlenas

 

Giovedì 28 settembre, a partire dalle ore 15 da Viale Due Giugno (San Giovanni a Teduccio), si terrà laParata per le strade dei 3 quartieri (Ponticelli, Barra e San Giovanni a Teduccio) con “Sisifo Felice: A’ Preta ca’ Cammina”.

L’idea nasce dal desiderio di immaginare la scuola del futuro, coinvolgendo tutti i protagonisti della comunità educante, aperta ai sogni dei giovani.

Tra settembre e ottobre 2016 l’Associazione Maestri di Strada ONLUS apriva l’anno scolastico, partendo dal territorio, dalle sue contraddizioni, con la Fiera dell’Est.

Fiera dell’est riprende un titolo da favola per proporre un’esperienza favolosa: la favola di abitanti delle periferie emarginate della città, che si trasformano in guide turistiche di un paesaggio desolato ma in realtà ricco di significati, ri-significato proprio attraverso le esperienze ed i racconti degli abitanti.

La premessa è che è più forte chi ha accesso alle risorse della città, le conosce, ed è capace di usarle. Così recita il documento base del “cantiere di una città del noi”. Duemila e cinquecento anni fa qualcuno si era espresso in termini simili:

“Non sono le case di bei tetti né le pietre di mura ben costruite, né i canali o i cantieri navali che fanno la città bensì gli uomini nobili capaci di usare le occasioni che si offrono loro” (Aristide il Giusto).

Possiamo leggere questa citazione anche al contrario: gli uomini diventano ‘nobili’ quando sono capaci di usare le risorse della città. E sono poveri gli uomini che non hanno accesso alle risorse della città, ossia a quelle relazioni, a quei beni culturali, a quei servizi che rendono la vita della città più desiderabile della vita solitaria (Cesare Moreno).

Quest’anno Maestri di Strada e ATI suffix* propongono l’apertura di un cantiere comune finalizzato alla rappresentazione metaforica delle complesse dinamiche dei territori fisici e psichici, per sognare un futuro per sé pensando anche al quartiere in cui si vive. Per esplorare e condividere i fondamenti educativi immaginando il futuro, è stato scelto il mito di Sisifo. Basandoci sulla reinterpretazione di Camus ci domandiamo come si possa immaginare Sisifo, l’uomo che si prese gioco degli dei, felice mentre trasporta per l’eternità il suo assurdo masso.

L’idea è di costruire questa grande pietra evocando i fardelli personali e collettivi che ognuno porta con sè su e giù per la montagna, ricominciando ogni volta daccapo.

A questo proposito nel mese di settembre i giovani e gli adulti coinvolti nelle attività di Maestri di Strada e gli allievi delle scuole Cavalcanti, Don Milani, Marino, Moro, Vittorino da Feltre sono stati invitati a riflettere su se stessi e sui loro pesi più grandi, su come raffigurarli e come trascinarli per le strade al seguito della Preta ca’ cammina. Contemporaneamente, per emanciparsi dall’esistenzialismo esasperato della metafora, i ragazzi si confrontano sulla componente salvifica dell’assurdo di Sisifo, così facendo sono spinti a sognarsi come oggi non sono, passando quindi dal fardello al sogno.

 

28 SETTEMBRE giovedì:

 

ore 15.00- 19.00 Parata per le strade dei 3 quartieri con “Sisifo Felice: A’ Preta ca’ Cammina”.

Concepita come una sfilata festosa e comunitaria, la pietra sarà sospinta dal cortile del Liceo Don Milani all’altezza del Parco Troisi ( viale due giugno, San Giovanni  )  al plesso lotto G della Scuola Marino( Ponticelli). Lì il corteo  terminerà con una azione Teatrale , intitolata “SisiFu Felice“ , e tutti i partecipanti saranno accolti da un piccolo rinfresco “A’ PRETA CA’ S’ MANGIA – fardelli commestibili”. preparato anche grazie all’aiuto delle mamme.

Al termine del percorso spingeremo il masso verso il Ponte sul nulla, che per l’occasione trasformeremo concettualmente nel Ponte dei sogni interrotti e potenziali.

Per a preta ca’ cammina sògnati è la consegna di questo momento e sognàti è il risultato del progetto educativo.

 

Percorso:

il percorso della parata sarà il seguente

– Ore 15:00 Partenza da Viale Due Giugno (San Giovanni a Teduccio – altezza Liceo Statale Don Milani)

– Alla rotonda la parata proseguirà su Via Gerardo Chiaromonte

– Superata la stazione della Circumvesuviana di Barra e la rotonda si svolterà a sinistra, prendendo Via Ponte Cavalcavia Ponticelli

– Alla rotonda proseguiremo su Via Luigi Volpicella continuando poi su Via Angelo Camillo de Meis

– Successivamente si svolterà a destra su Via Bartolo Longo

– per poi giungere in via Curzio Malaparte

 

* ATI suffix è un collettivo romano interdisciplinare e dall’identità aperta. Lo spirito del gruppo è ben rappresentato dalla scelta poetica di cambiare costantemente nome e metodologia nelle azioni e negli interventi artistici proposti. L’adozione del suffisso grammaticale -ATI racconta l’intento di concepire ogni progetto come un’azione reciproca: un imperativo verso il pubblico e allo stesso tempo una trasformazione autonoma degli stessi membri del progetto. Nel corso degli anni il collettivo artistico ha partecipato con nomi diversi a numerose esposizioni internazionali, tra gli altri: Biennale di Istanbul, Biennale di Venezia, Amsterdam Light Festival, Joanneum Museum, Istanbul Modern ecc.

Javaspritz, parte la terza edizione

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Aperitivo per gli informatici Made in Napoli

Giovedì 5 ottobre 2017 ore 18:00, Museum Shop & Bar, Largo Corpo di Napoli 

Con l’autunno torna Javaspritz, l’originale happening pensato per gli sviluppatori e i programmatori ideato dall’agenzia di comunicazione digitale Livecode.

La formula resta invariata: talk brevi su temi inerenti informatica e comunicazione digitale, la possibilità per chiunque voglia di proporre un argomento inerente le sue passioni e le sue attività in ambito informatico, aperitivo incluso nella prenotazione.

Rispetto alle prime edizioni – spiega Valerio Granato, CEO di Livecode – abbiamo notato che gli sviluppatori e i programmatori mostrano interesse vivo e reale anche per altre sfere attinenti al loro lavoro, come il design e il SEO.

Per questo la platea dei nostri utenti si allarga ma restiamo fedeli alla nostra idea di creare un appuntamento destinato a chi lavora nell’IT che somigli più a quegli happy hour solitamente affollati di esperti di comunicazione e marketing”.

Il primo appuntamento della terza edizione di Javaspritz si terrà il 5 ottobre a partire dalle 18:00 presso il Museum Shop & Bar di Largo Corpo di Napoli (nei pressi di Piazzetta Nilo, nel centro storico della città partenopea).

Gli interventi che accompagneranno l’aperitivo saranno della designer Marcella Ariosto e di Lucia Rocco di AdHoc.

Per informazioni, visitare la pagina http://www.javaspritz.it mentre per prenotarsi https://pico.ly/JavaSpritz3

Pub Dèmodè, la novità di Caivano

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I gestori della nuova “Beef and Audio Room” di Caivano fieri sostenitori del fuori moda

Opening Party giovedì 28 settembre ore 20 in piazza C. Battisti a Caivano

 

Dèmodè, il nuovo pub di Caivano con sede nella storica piazza C. Battisti, nei pressi del Castello, aprirà giovedì 28 settembre alle ore 20. Un grande appuntamento per i cultori del vintage, per gli old-fashioned lovers e per quelli che vivono all’antica. Praticamente per tutti i Dèmodè.

Questo nuovo progetto di Giovanni Falco si incentra sulla creazione di una “Beef and Audio Room” e già il naming la dice lunga sul concetto di questo nuovo spazio.

Demodè proporrà una cucina che fonde il genere del pub con quello della steakhouse, con un angolo cocktail che occuperà mezzo locale e design, interno ed esterno, che strizza più di un occhio al ri-utilizzo, al riciclo creativo e, in generale, al vintage.

Tutto curato dallo studio ingegneria e architettura dell’Ing. Mauro Pecchia.

Fieri di essere fuori tempo, fieri di essere fuori luogo, fieri di essere fuori moda!” questo il motto che appare sulla pagina fb del locale che conta già un numero cospicuo di followers che aspettano la festa inaugurale.

Un’idea innovativa, concepita da giovani imprenditori che hanno sentito l’esigenza di investire in un territorio che ha “fame” di spazi aperti al food and drink di qualità e alla sana socialità.

Un progetto ambizioso che si dichiara “fuori moda”, ma che di sicuro colmerà aspettative ed esigenze di quel vasto pubblico di giovani e meno giovani dell’area a nord di Napoli che saranno sicuramente entusiasti dell’iniziativa.

Sta per nascere un posto #nuovo ma, allo stesso tempo, all’antica, un posto Demodè” – si legge ancora sul contatto Instagram del nuovo spazio.

 

Quando: Giovedì 28 settembre ore 20

Dove: Piazza C. Battisti a Caivano

Per seguire l’evento su Fb basta cliccare qui.

Centro Teatro Spazio: stagione 2017/2018

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Quando si crea un progetto, una stagione teatrale, un evento di qualche genere, perché questa venga presa in considerazione da qualcuno, si cerca la notizia. Allora tutti a chiedersi, qual è la notizia? C’è qualche nome importante? Qualche novità apportata? Un progetto avveniristico e nuovo? Molto spesso in giro, di nuovo non c’è proprio niente e la notizia va più inventata che presa dalla realtà dei fatti.

Ecco però, forse una notizia c’è: il Centro Teatro Spazio esiste ancora. Tanti spazi chiudono, altri se ne aprono, ma il teatro in cui ha militato Massimo Troisi è lì, sopravvive da un trentennio e migliora, e non certo grazie al compianto artista di San Giorgio a Cremano.

Sopravvive grazie a una serie di progetti importanti. Sopravvive, per il quarto anno O’ Curto (inizi di giugno), festival di corti teatrali che l’anno scorso ha visto professionisti dello spettacolo provenire da tutta Italia.

Sopravvive l’accademia e contemporaneamente incrementa i propri iscritti, grazie a un progetto serio e a una serie di insegnanti tutti formatisi al Centro Teatro Spazio, che ne condividono, dunque, la progettualità e assicurano la continuità fra le materie e gli anni di corso, garantendone le finalità educative e di formazione allo spettacolo.

Continua la rassegna amatoriale, che offre la possibilità agli amanti del teatro, seppur non in stagione teatrale, di recitare davanti a un pubblico in uno spazio che è sempre stato votato al professionismo, ma che si apre ora a nuove proposte e lascia spazio a chi il teatro lo fa solo per passione. Sopravvive la stagione teatrale, con un filo conduttore preciso: professionisti del teatro e lavori di qualità.

Vincenzo Borrelli, direttore artistico del teatro, firmerà le regia di un autore come Brecht (VITA, MISERIE E QUASI MORTE DI MACKIE MESSER tratto da L’opera da tre soldi di BRECHT) proponendo anche però spettacoli contemporanei come MACEDONIA E VALENTINA di Pasquale ferro e 1647 da lui scritto e diretto.

La stagione comincerà con MACEDONIA E VALENTINA, dal 27 ottobre, ma dopo si avvicenderanno sul palco tanti professionisti dello spettacolo, come Sannino, che metterà in scena un adattamento del MEDICO DEI PAZZI, ancora Vincenzo Borrelli con Maurizio Tieri firma la regia di  VITA, MISERIE E QUASI MORTE DI MACKIE MESSER Myriam Lattanzio e PMS con Maria Pacilio porta in scena STORIE DI DONNE. Andrà poi in scena lo spettacolo di Libero De Martino dal titolo I FIORI DEL KAOS tratto da opere di Pirandello cui seguiranno S’AMAVANO, scritto e diretto da Enrico Maria FalconiNiko Mucci metterà in scena LOCAS, Rodolfo Fornario un inedito Beckett con ASPETTANDO DON GODO’, ancora Giovanni Meola con TRE.

LE SORELLE PROZOROV da Cechov, c’è poi nel mese di Aprile lo spazio dedicato ai giovani: si parte con Simone Somma e Francesco Spiedo con COSI’ NON SI VA AVANTI, Francesco Rivieccio in BAGARìA,Giulia Cacciamani con FRAMMENTI (spettacolo vincitore del premio ‘O CURT 2016) chiude lo spazio dedicato ai giovani Valerio Bruner con MEA CULPA.  A Maggio concludono il cartellone gli spettacoli di Stefano Ariota dal titolo I DEMONI E GLI DEI e 1647 di Vincenzo Borrelli.

Nasce per questa stagione PALCOSCENICI IRREGOLARI, una rete regionale che unisce il CENTRO TEATRO SPAZIO alle realtà del LABORATEATRO (Salerno), MAGMA TEATRO (Torre del Greco) e TEATRO DI SOTTO (Napoli). La scelta di inaugurare un circuito campano di collaborazione tra spazi si pone come finalità la diffusione di una cultura teatrale su tutto il territorio. Il progetto prevede la realizzazione di uno spettacolo coprodotto dalle diverse realtà ed eventi site specific in location suggestive della regione.

Insomma, una stagione ricca, nel segno della qualità e delle continuità, che promette di regalare sorprese , sempre in nome della collaborazione reciproca e della stima fra tutti gli artisti, uniti per un solo scopo, fare teatro, e farlo bene.

Foto conferenza stampa: Carmine De Falco Photographer

MOSTRA OPERAZIONE SAN GENNARO  ART 2017

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Sabato 23 settembre alle ore 11 a Napoli

“All’Appartamento Storico del Domenichino del II piano del Museo del Tesoro di San Gennaro in via Duomo sabato 23 settembre alle 11 sarà inaugurata con un vernissage la VII edizione della mostra Operazione San Gennaro Art 2017, organizzata dal Club per l’UNESCO di Napoli in collaborazione con la Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, e con il patrocinio morale del Comune di Napoli. La mostra Operazione San Gennaro Art 2017 sarà visitabile fino all’1 ottobre”.

Saranno presenti, oltre agli artisti partecipanti, il presidente del Club per L’UNESCO di Napoli professor Fortunato Danise, il rappresentante della Deputazione Dott. Mariano Bruno, il consigliere comunale professor Francesco Vernetti, la professoressa Margherita Calò Storico e il critico d’arte Daniela Wollmann.

Questo evento rientra nel percorso formativo che il Club per l’UNESCO di Napoli sta realizzando in  vari settori culturali come la poesia, l’artigianato, la letteratura. Attraverso l’arte, e con la rappresentazione di questo personaggio e del suo mito, gli artisti hanno realizzato opere con lo stile personale e la tecnica che li caratterizza, spaziando dalla pittura alla fotografia, e ovviamente fino alla scultura.

La Mostra, oltre ad essere un omaggio al santo protettore e patrono di Napoli e alla Deputazione di San Gennaro (istituzione che risale al 1600 e che comprende i rappresentanti dei sedili napoletani e del popolo, con il compito di amministrare la cappella e il tesoro), vuole essere un omaggio alla città e un contributo alla diffusione di conoscenze. Le stesse che rientrano in quel percorso umano di  “educazione permanente”  alla base della pace e del rispetto dei diritti umani nel mondo, secondo il monito dell’Unesco.

Elenco artisti pittori, scultori e fotografi partecipanti alla mostra collettiva (da inserire e lasciare se possibile):

RENATO AIELLO

CIRO DI COSTANZO

LUCIA VECCHIARELLI

GIOVANNI DI CECCA

LORETTA BARTOLI

ROGER PEERAERTS

ENA VILLANI

PASQUALE MANZO

STEFANIA COLIZZI

CHRISOPHE MOUREY

VITTORIO MUSELLA

PINA CATINO

MASSIMO MACI

DANIELE GALDIERO

FRANCISCO ANTONIO. BASILE PASCALE

CAMILLA DE FALCO

ANNAMARIA BALZANO

FORTUNATO  DANISE

ARTURO VASTARELLI

PASQUALE  GATTA

MARISA PERROTTA

AURORA MICIELI DE BIASE

Lisistrata al Mann

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Regia di Nicola Laieta, in collaborazione e con la partecipazione degli educ-attori dell’Associazione Trerrote

Domenica 24 settembre, alle ore 18 a Napoli

 

Domenica 24 settembre, alle ore 18, al MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, va in scena Lisistrata – Colei che scioglie gli eserciti da Aristofane, con la regia di Nicola Laieta.

«Per me e per i ragazzi è la realizzazione di un sogno – spiega il regista Nicola Laieta – Sin dalla sua prima rappresentazione, abbiamo sognato di recitare Lisistrata in un luogo che richiamasse le radici comuni dei giovani e dei luoghi  culturali della città. Produrre bellezza insieme ai nostri giovani allievi è per noi la maniera migliore di creare in loro consapevolezza del proprio valore. Rappresentare le loro capacità in uno dei siti più significativi e conosciuti di Napoli, rientra in un processo di cittadinanza e di riappropriazione della città nella sua interezza e del contesto storico-culturale di cui fanno parte anche loro».

Lisistrata di Aristofane è interpretata dai giovani allievi del Laboratorio Territoriale delle Arti dei Maestri di Strada attivo nella periferia di Napoli Est, insieme agli educ-attori dell’Associazone Trerrote, con le coreografie di Ambra Marcozzi, i costumi di Annalisa Ciaramella e le scene di Peppe Cerillo. Per questa speciale replica, lo spettacolo si arricchirà della musica dal vivo di Francesco Di Cristoforo.

Duemilacinquecento anni fa i greci, dopo aver affrontato insieme il nemico esterno, cominciano a scannarsi tra di loro nella guerra del Peloponneso. La tragedia è grande ma Aristofane ne fa una commedia, inventandosi lo sciopero dell’amore di Lisistrata e delle donne per la pace sullo sfondo tragico della lotta fratricida. Quando a questa commedia hanno assistito le famiglie dei nostri giovani allievi, anch’esse schierate in opposte fazioni di una guerra che insanguina le nostre periferie in modo cronico, riunite di nuovo insieme, hanno riso e si sono commosse come i greci di due millenni orsono: le emozioni non cambiano nel tempo.

Lo sciopero del sesso che Lisistrata conduce insieme alle giovani ateniesi affinché termini la guerra fratricida che insanguina la Grecia, è stato rappresentato più volte e ha ispirato riproposizioni importanti e divertenti da Monicelli a Spike Lee fino a Radu Mihăileanu che riscrisse qualche anno fa una versione di Lisistrata ambientata nel mondo medio-orientale ispirandosi ad un fatto realmente accaduto: in un villaggio della Turchia, le donne improvvisarono uno sciopero del sesso per ottenere maggiore rispetto e ascolto dai loro uomini nonché il loro aiuto nel lavoro quotidiano del villaggio. Una storia vera che racconta il cambiamento di un piccola comunità musulmana , per affermare la necessaria partecipazione attiva delle donne alla vita sociale come nell’Atene sognata di Aristofane.

Il presidente di Maestri di Strada, Cesare Moreno racconta così Lisistrata: «Syria (la giovane attrice che interpreta Lisistrata n.d.r.) quando si muove sul palco, non muove il suo corpo ma dirige un’orchestra: gli attori sulla scena e il pubblico sono nelle sue mani. Anche dopo tante prove, la sera della prima sono stato rapito dallo spettacolo in un modo che mi auguro possa coinvolgere i fortunati spettatori che parteciperanno alle repliche del Bellini».

Lisistrata – colei che scioglie gli eserciti

da Aristofane

adattamento e regia Nicola Laieta

coreografia Ambra Marcozzi

scene Peppe Cerillo

costumi Annalisa Ciaramenella

musica dal vivo Francesco Di Cristoforo

con Domenico Bisogni, Gabriele Buo, Rosa Capuano, Nadia Carfagna, Filomena Carillo, Roberta Chianese, Alessio Dava, Giuseppe Di Somma, Salvatore Esposito, Veronica Formisano, Gabriele Gigante, Francesco Giglio, Syria Giulietti, Maria Improta, Francesca Liberti, Luca Navarra, Carmine Marino, Antonio D’Amato, Giuseppe Esposito, Giulia Menna, Lucia Pia Noviello, Gennaro Pantaleo, Chiarastella Riccio, Martina Scognamiglio, Antonio Taurisano

produzione Maestri di Strada Onlus in collaborazione con Trerrote con il sostegno del Centro Giovanile Asterix di San Giovanni a Teduccio

Kami Beach: club supremo dell’estate

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Il club estivo si conferma location di successo

Sabato 23 settembre ore 23:45 Yang Saturday

 Il Kami Beach anche quest’anno ha regalato ai suoi affezionati eventi unici ed interessanti.

Il club estivo non ha deluso le aspettative, promuovendo serate di alto livello durante tutta l’estate 2017, tra ospiti, spettacoli, djs, dancers, e tanti effetti speciali.

Eventi vissuti intensamente dal fedele pubblico partenopeo.

Ad impreziosire questa incredibile stagione del Kami Beach sarà uno show che fonderà ancora una volta buona musica, sano divertimento e tanti effetti speciali: Yang Saturday.

Tra Gli Eventi principali svolti quest’estate ricordiamo:  

Janice Robinson, artista americana che in questi ultimi anni ha fatto cantare e ballare tutto il mondo.

Voce di importanti brani di musica house, tra cui la hit mondiale “There must be love” insieme al dj David Morales.

Kami Sutra: Il manuale del divertimento e del piacere, un evento assolutamente originale durante il quale tutti sono stati protagonisti.

Una serata che ha onorato la sensazione che femmine e maschi vorrebbero sempre provare: l’orgasmo.

Strepito poi l’evento: Circo Nero, Circo della Musica e delle Passioni che urlano dentro, una storia con tanti personaggi e performer con la loro teatralità.

Spazio anche al Fitness con Imperial: il sabato delle emozioni e della musica per una vera e propria Notte da Leoni.

Una serie di eventi che assieme ad altre serate di successo hanno impreziosito la stagione vincente del Club Supremo.

 Il Club Supremo

Il concept del Club estivo Kami Beach deriva dalla parola giapponese “Kami” appunto, che indica gli oggetti di venerazione nella fede shintoista.

I “Kami” sono identificati, in alcuni casi, come vere e proprie divinità, simili agli Dei dell’antica Grecia o dell’antica Roma.

In altri invece, come il fenomeno della crescita, gli oggetti naturali, o forze della natura.

Location ideale anche per eventi privati.

Stabilimento balneare con più servizi per eventi di vario tipo Il Kami Beach si presta con un ristorante esclusivo in riva al mare.

Una struttura che unisce tradizione e comfort per la realizzazione di eventi indimenticabili.

Il Club Supremo che si rinnova ogni anno, stupendo i suoi clienti anche questa stagione.

La sua atmosfera suggestiva nasce da una serie di combinazione geniali come la spiaggia di sabbia fine, i tendaggi di lino bianco, i particolarissimi divani scultura su cui si poggiano i soffici cuscini e le antiche lanterne.

Un servizio curato nei minimi particolari, da uno staff attento e professionale insieme alla maestria di Chef capaci di soddisfare i palati più esigenti, sono l’ultimo valore aggiunto di questa incantevole location.

INFO

Quando: sabato 23 settembre ore 23:45

Dove: Via Marina di Varcaturo, 43 a Giugliano in Campania

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