lunedì, Agosto 18, 2025
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Maltempo e ancora crolli a Pompei

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A causa dell’ultima ondata di maltempo una trave ha ceduto in una delle più eleganti Domus del sito archeologico di Pompei.

Si tratta della  “Casa della Fontana Piccola”, restaurata con i fondi del Grande progetto Pompei e riaperta nel 2015. Il cedimento della trave, che era di recente realizzazione, è avvenuto poco dopo le 15 in seguito alle piogge intense della mattinata di domenica.

A quell’ora, nonostante il maltempo, numerosi turisti erano in visita agli Scavi. Fortunatamente, nessuno del folto gruppo che si trovava all’interno della Domus è rimasto ferito. Altrettanto fortunatamente, la fontana piccola che si trova nella casa che dà il nome alla Domus e che risale agli inizi del I secolo a.C., non ha riportato danni. Indenni anche gli affreschi alle pareti.

Tempestivo l’intervento del personale della Sovrintendenza archeologica di Pompei che, messa in sicurezza la zona, ha puntellato la trave.

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#comprasud: il boicottaggio meridionale dei vini veneti

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Bar deVENETizzati e hashtag #comprasud stanno dilagando negli ultimi giorni nei locali del sud, ma soprattutto sul web.

Si tratta della sfida lanciata dallo scrittore e giornalista Pino Aprile, padre del best seller “Terroni”, che ha proposto ai bar del sud Italia di devenetizzarsi.

Il motivo? La decisione della Regione Veneto di trattenere il residuo fiscale.

Nei bar aderenti dove spicca lo stesso volantino lanciato in rete si spiega che non si servono vini, prosecchi e spumanti prodotti in Veneto per favorire i prodotti del sud.

Il volantino spiega anche che trattenendo il residuo fiscale, il Veneto trattiene tutte le sue tasse e che, quindi, non solo le aziende venete si arricchiranno con i soldi dei cittadini meridionali, ma finanzieranno esclusivamente i servizi della regione.

La risposta dei leghisti –come al solito – non si è fatta attendere.

“Sono davvero amareggiato dal fatto che un dibattito serio e importante come quello sull’autonomia sia stato sbeffeggiato da alcuni cittadini calabresi sui social in questo modo” afferma Nicola Finco, capogruppo della Lega in Consiglio regionale del Veneto.
Poi suggerisce: “gli utenti di quella pagina Facebook se la prendano con i loro amministratori, spesso accusati di collusione con la mafia e di sperpero del denaro pubblico. Se i loro bilanci regionali o la loro economia sono in sofferenza, non è certo colpa del Veneto”.
“I dati dell’export parlano da soli. Le vendite all’estero del nostro prosecco continua a crescere, arrivando a toccare i 36 milioni e mezzo di bottiglie. Numeri impressionanti che dimostrano come non saranno le offese di alcuni cittadini calabresi a danneggiarci” conclude.
Quest’ultima affermazione, in effetti, presenta un dato inconfutabile.

A questo punto bisogna capire a cosa miri effettivamente l’hashtag #comprasud.

Perché se è effettivamente un mero – e apparentemente debole – tentativo boicottaggio delle aziende venete e del nord, i risultati saranno sicuramente fallimentari.
Ma se si pensasse all’hashtag non più come un invito a “fare un dispetto” alle aziende del nord, ma a riscoprire e apprezzare davvero i prodotti del sud, allora ben venga.

Abbiamo davvero bisogno di guerre interne al Paese ancora nel 2019?
Sono ancora necessari boicottaggi alle aziende del nord e accuse di esportazione mafiosa al sud?
Ma, soprattutto, vale davvero la pena rinunciare ad uno spritz in queste calde serate estive?

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Dall’autopsia sul corpo di Mario Cerciello Rega emergono nuovi dettagli

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Le versioni che si sono susseguite nelle ultime ore sul caso del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega sono diverse e contrastanti.

Dall’autopsia è emerso un dettaglio molto importante: sono ben 11 le coltellate inflitte dall’americano Elder Finnegan Lee (apparso nelle ultime ore in una foto durante un interrogatorio che lo ritrae bendato e ammanettato, dividendo l’opinione pubblica).

Dalle prime indagini, invece, le coltellate che hanno provocato l’emorragia al carabiniere napoletano, sembravano 8.

Domani ci saranno i funerali del vicebrigadiere presso la chiesa di Santa Croce di Somma Vesuviana. 

VIDEO | Incidente navale nel porto di Pozzuoli

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Le raffiche di vento che da questa notte stanno interessando con particolare intensità sono foste le causa dell’incidente navale nel porto di Pozzuili.

La grande nave traghetto Medmar ha “strusciato” la LadyCarmela della Gestour provocando non pochi danni.

Un incidente le cui cause sono al vaglio, le cui perizie hanno rallentato il traffico nel porto causando ritardi anche ingenti.

Leggende della Campania: i segreti della Grotta Azzurra

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Questa settimana #BussoLaLeggenda vi porta in uno dei luoghi più incantevoli della Campania: la Grotta Azzurra di Capri, tanto bella quanto spaventosa.

Si dice infatti che sia abitata da creature spaventose: diavoli, demoni, mostri marini… e, forse, ninfe e qualche sirena.

La Grotta dei Mostri

Un angolo di paradiso blu: questo è quello che viene in mente visitando la Grotta Azzurra.

Oggi questa grotta di Capri è visitata da turisti di tutto il mondo ed apprezzata per la sua bellezza, ma in passato non ha goduto di buona reputazione. I pescatori dell’isola l’hanno infatti evitata per secoli, abbandonandola, convinti che fosse abitata da demoni, diavoli e mostri marini. Guardando la bellezza della grotta non è facile capire come siano potute nascere leggende tanto spaventose sul suo conto.

Tuttavia, guardando sul fondale delle sue acque azzurre e meravigliose, è possibile scorgere i contorni di una verità, di un passato sommerso che forse può dar senso all’intera storia…

Acqua azzurra e tesori d’argento: il segreto (fisico) della Grotta

I pescatori e i marinai che visitavano in passato la grotta erano convinti che questa fosse abitata da creature magiche o maledette anche per via della colorazione dell’acqua. Il suo vividissimo azzurro era così carico, così alieno rispetto gli altri colori della natura da parer quasi sovrannaturale; inoltre, i visitatori della grotta si resero conto che qualsiasi oggetto fosse immerso nelle sue acque riluceva d’argento, come se fosse ricoperto d’una patina preziosa.

Il segreto della grotta, vale a dire il motivo a cui si deve la satura colorazione dell’acqua, è una finestra subacquea. La finestra subacquea filtra la luce che si rifrange, e assorbe i colori rossi di quest’ultima  lasciando passare esclusivamente quelli blu, dando vita al fenomeno che ha reso celebre la Grotta.

La colorazione argentea degli oggetti che vi sono immersi è dovuta invece al fatto che la loro superficie viene ricoperta da delle bolle d’aria. Queste, avendo un indice di rifrazione differente da quello dell’acqua, riescono a riflettere la luce.

Le bolle donano così agli oggetti la patina argentea che ha tanto spaventato (e affascinato) i pescatori ed i marinai.

Ninfe, Nereidi, Mostri e Sirene: la riscoperta della Grotta

Ma c’è anche un secondo motivo, un secondo segreto che ha accresciuto le leggende spaventose che riguardano questo luogo incantevole.

La Grotta, sebbene fosse nota sin dai tempi dei romani, venne abbandonata come abbiamo detto per secoli. Venne “riscoperta” nel 1826, quando un pescatore di nome Angelo Ferraro vi portò in visita il pittore Ernst Fries e lo scrittore August Kopish, che, colpito dalla bellezza mozzafiato di quel luogo segreto, lo inserì nel suo “Annuario d’Italia”, dedicandovi un intero capitolo intitolato “La scoperta della grotta Azzurra”.

August Kopish, parlando della grotta, svela uno dei suoi segreti; racconta infatti ciò che Angelo Ferraro ha loro narrato, e cioè che, in un indefinito anno del seicento, dei preti sarebbero fuggiti terrorizzati dalla grotta. Il motivo della loro fuga sarebbe stato la scoperta di un tempio pagano, circondato da spaventosi simulacri raffiguranti demoni e spiriti maligni. Da lì si diffuse l’idea che la grotta fosse infestata da creature infernali o, nella migliore delle ipotesi, non amichevoli.

Alcuni raccontavano anche che la grotta fosse abitata da dei monstri marini, mentre altri pensavano che la grotta offrisse rifugio alle Nereidi. Le Nereidi, figlie di Nereo, metà uomo e metà pesce, erano le uniche creature amichevoli che fosse possibile secondo le leggende trovare nella grotta: belle d’aspetto e gentili, passavano le giornate ad intrecciarsi i capelli e a decorarli con le perle, cavalcando delfini ed aiutando i marinai che avevano perso la rotta a ritrovarla.

La celebrità della grotta e delle sue creature s’accrebbe al punto che lo scrittore Hans Christian Andersen la inserì nel suo romanzo “L’improvvisatore”. 

Ma perché i pescatori ed i marinai erano convinti della veridicità delle leggende? Anche per questo quesito abbiamo oggi una risposta.

Le creature di pietra della Gradola: il segreto (archeologico) della Grotta

Come abbiamo infatti detto, la grotta, che all’epoca veniva chiamata Gradola, era nota anche ai tempi dei romani. Collegata alla villa dell’imperatore Tiberio tramite un passaggio oggi distrutto, questi la usava come ninfeo marino.

Alle pareti della Grotta c’erano infatti numerose statue raffiguranti dei e creature marine. Sebbene ad oggi sia stato possibile recuperare solo due statue, quella di Nettuno e di Tritone, gli archeologi pensano che il fondale possa nascondere almeno altre quattro statue. 

Ad ogni modo è questa la probabile verità, ancora parzialmente sommersa, alla base delle leggende che riguardano la Grotta Azzurra: i pescatori, i preti e marinai, vedendo queste statue raffiguranti creature e dei sconosciuti, rilucenti d’argento, avranno creduto di essere al cospetto di esseri vivi, reali. Alla luce (azzurra) di queste scoperte (argentate), la loro fuga terrorizzata appare un po’ più giustificata.

La magia (quella vera) della Grotta

La Grotta ha svelato alcuni dei suoi segreti, ma nonostante questo, riuscirà a stregarvi con la sua magia blu: a dispetto delle evidenze fisiche, archeologiche e razionali, non potrete fare a meno di avere l’impressione che qualcosa, una sirena o un demonietto d’argento, possa sbucare dalle sue acque.

Visitatela e lasciatevi incantare, perché, anche se non dovesse esserci nessuna creatura, potrete lo stesso godere della bellissima magia della Grotta Azzurra.

Per le altre leggende della Campania:

BussoLaLeggenda I : Da dove nascono le Janare? 

BussoLaLeggenda II : Il fantasma del Caffè Gambrinus

BussoLaLeggenda III: La maledizione della Gaiola

BussoLaLeggenda IV: La Strega del Vesuvio

BussoLaLeggenda V: La Tomba di Dracula

BussoLaLeggenda VI: L’amore tra Posillipo e Nisida

BussoLaLeggenda VII: Giovanna la pazza e i suoi amanti senza riposo

BussoLaLeggenda VIII: la Bella ‘Mbriana e l’ospitalità

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Il Parco nazionale del Vesuvio si libera dagli abusi edilizi

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Il Parco nazionale del Vesuvio verrà certamente liberato da tutte le costruzioni abusive che sono al suo interno. Grazie a un protocollo di intesa redatto e sottoscritto da vari procuratori, ci si impegna ufficialmente nella tutela del territorio.

La compagnia del Vesuvio

L’ente del parco ha sentito l’esigenza di garantire un maggior numero di azioni amministrative volte al miglioramento delle condizioni del territorio. Attraverso questo protocollo, si cerca di concretizzare le già precedentemente annunciate demolizioni degli abusi edilizi che da decenni si ergono indisturbati nella zona.

Questo protocollo è frutto della collaborazione fra membri della Procura ed Ente. Hanno collaborato nella stesura: Giovanni Melillo, procuratore della Repubblica di Napoli; il capo dell’ufficio Demolizioni Nunzio Fragliasso; il presidente dell’Ente Parco nazionale del Vesuvio Agostino Casillo e il direttore del Parco, Stefano Donati.

Una nuova responsabilità

Nonostante il continuo impegno della Procura che quotidianamente dedica energie e tempo nell’organizzazione del piano nazionale per la tutela del territorio, l’assenza di una prospettiva futura e concreta determina un dispendio di risorse, specialmente per quanto riguarda il lavoro dei magistrati, che cercano di contrastare le violazioni legali e le speculazioni che caratterizzano l’area. Grazie alla sinergia fra autorità giudiziaria e l’Ente Parco, si cercherà inoltre di stabilire un nuovo coordinamento delle pubbliche istituzioni, nel tentativo di responsabilizzare tutta la regione per la promozione del bene pubblico, che rappresenta un importante patrimonio naturale e culturale non solo della regione ma di tutta la nazione.

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80 anni di Peppino di Capri: tanti auguri allo chansonnier napoletano [video]

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Buon compleanno a Peppino di Capri che oggi, 27 luglio, compie 80 anni.

Ripercorriamo la sua carriera nel nostro video tributo:

https://www.facebook.com/labussolanews.it/videos/403811410237455/

Al secolo Giuseppe Faiella,  fu Mario Cenci a proporgli il nome d’arte. Peppino di Capri è ora uno degli artisti italiani più amati al mondo nonché uno dei rari esempi di longevità artistica. Solo lo scorso anno, sul prestigioso palcoscenico del Teatro San Carlo, ha festeggiato 60 anni di carriera. La sua voce, dal timbro inconfondibile, ha attraversato più di mezzo secolo facendo sognare, ballare e innamorare almeno tre generazioni di italiani.

Vero e proprio Enfant prodige, si è esibito per la prima volta al pianoforte all’età di 4 anni per dei militari americani in soggiorno a Capri. E tanto gli è rimasto di quell’esperienza se, all’inizio della sua carriera, decise di dedicarsi esclusivamente alla nascente musica rock d’oltreoceano.

“Peppino di Capri e i suoi Rockers” fu il nome della sua prima band e forti in quel periodo sono i riferimenti, anche nel look,  alla figura del rocker texano Buddy Holly, che pare persino omaggiare nella tipica tecnica del canto a singhiozzo in canzoni come “Don’t Play that song”. 

Forse non tutti sanno che Peppino di Capri è anche stato l’unico italiano ammesso alla corte dei Beatles, sul palco prima di loro nella celebre tournée italiana del 1965.

È, però, come grande interprete della tradizione napoletana rivisitata in chiave moderna che Peppino di Capri ha saputo conquistare un pubblico sempre più ampio. Con ‘Me chiamme ammore’ ha vinto l’ultimo Festival di Napoli nel 1970. Con ‘Un grande amore e niente più” nel 1973 e con ‘Non lo faccio più” nel 1976 ha vinto due dei quindici Festival di Sanremo cui ha partecipato.

Dal primo successo “‘Malatia” a “Roberta’, da ‘Auguri’ a ‘Il sognatore’, da ‘Amare di meno’, sigla del mitico Rischiatutto a “Luna caprese”, nella sua sterminata discografia è difficile scegliere la canzone più rappresentativa. Optiamo – come le grandi occasioni richiedono – per Champagne perché anche se il suo ottantesimo compleanno coincide con un momento particolarmente triste della sua vita privata, la perdita dell’amata Giuliana, è impossibile non festeggiare uno dei più grandi chansonnier napoletani.

Omicidio Cerciello Rega: uno dei fermati confessa l’omicidio

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Sono due americani gli uomini fermati dalla polizia per l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, accoltellato questa notte a Roma (Come vi avevamo raccontato qui).

Uno dei due ha confessato di aver ucciso il carabiniere originario di Somma Vesuviana, dopo un interrogatorio serrato con i magistrati della procura di Roma. Restano ancora molti dubbi sulle dinamiche dell’omicidio e le versioni sono diverse e confusionarie. Le prossime ore saranno decisive per avere un quadro più preciso della situazione.

I funerali del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega si terranno nella stessa chiesa dove si era sposato appena un mese fa. Il comune di Somma Vesuviana ha annunciato che la funzione si terrà alle 12 di lunedi 29 luglio nella chiesa di Santa Croce.

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Spritzerò a Fuorigrotta: spritz gratis per la nuova apertura

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Spritzerò Aperitvo Italiano apre a Fuorigrotta venerdì 2 agosto! Per l’occasione, spritz gratis, gadget e nuovi drink.

Nuova apertura per Spritzerò, il cocktail bar di Aperol che ha già due sedi a Napoli (a Largo Antignano 1, Vomero; Vicoletto Belledonne 4, Chiaia;) e una a Salerno (Via Giovanni da Procida, 3) . Venerdì 2 agosto, la famiglia si allarga, aprendo un nuovo bar a Fuorigrotta, in Traversa Giulio Cesare, 5. La zona è uno dei centri della movida napoletana, e riunisce giovani e meno giovani, che possono così trascorrere ore di svago e divertimento. Non poteva mancare, dunque, la prima Spritzeria chiringuito nel mondo e flagship store Aperol Spritz.

Un nuovo drink per lo Spritzerò a Fuorigrotta

Ma la nuova apertura non sarà un’inaugurazione come un’altra! Per l’evento, infatti, il bar metterà a disposizione hostess, spritz gratis, gadget e l’inconfondibile Ape Car tutta arancione. Altra sorpresa, il nuovo San Paolo spritz, in onore della fede calcistica napoletana e del nuovo Stadio San Paolo.

Insomma, l’evento è assolutamente imperdibile. E restate sintonizzati, perché presto si aggiungerà ancora un altro Spritzerò, questa volta ai Colli Aminei. 

Il programma:

Quando: venerdì 2 agosto dalle 19:30 alle 21:00

Dove: Traversa Giulio Cesare 5, Fuorigrotta, Napoli

Per maggiori info consultare la pagina facebook 

 

Sversamento illecito di rifiuti a Pomigliano d’Arco

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A Pomigliano d’Arco una ditta interrava rifiuti illeciti. Denunciato imprenditore locale.

Blitz su via Rossellini di Pomigliano d’Arco, nella zona della ex masseria Chiavettieri, al confine con le frazioni di Tavernanova e Casarea di Casalnuovo. I carabinieri della forestale di Marigliano hanno interrotto un sotterramento illecito in un terreno di 10mila metri quadrati. Una ditta edile pomiglianese stava depositando e spianando terreno per ricoprire rifiuti già scaricati su quell’area.

I militari hanno pertanto proceduto al sequestro di un’area vasta circa 4mila metri quadrati, per la maggior parte inquinata da rifiuti plastici, guaine bituminose e scarti edili sversati illecitamente e coperti dal terreno.

Il controllo della documentazione ha accertato che i lavori erano abusivi né c’erano certificati che chiarissero il tipo e la provenienza del terreno depositato che perciò è stato considerato come rifiuto.

Il titolare dell’impresa, un 51enne di Pomigliano d’Arco, è stato denunciato per gestione illecita e deposito incontrollato di rifiuti. Le indagini proseguono. Si cerca di capire per quale motivo l’imprenditore pomiglianese stesse nascondendo i rifiuti. Nell’area non ci sono lavori edili in procinto di cominciare.

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