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“Dracula” al Bellini di Napoli: Quando il mostro è dentro di noi – La Recensione

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“Dracula” dal romanzo di Bram Stoker, al Teatro Bellini di Napoli, con Luigi Lo Cascio e Sergio Rubini: il riadattamento dell’opera più gotica di sempre!

Sono tante le interpretazioni di “Dracula”, romanzo dell’irlandese Bram Stoker pubblicato nel 1897. La sua fortuna editoriale fu legata inizialmente alla passione del tempo per il gotico e solo in seguito è stato celebrato come capolavoro della letteratura di fine Ottocento (motivo per cui è una delle opere più riutilizzate e riadattate). Pare che Stoker abbia impiegato diversi anni tra ricerche sul folklore dell’Europa dell’Est e lo studio della storia di quella terra e del suo popolo che agli occhi, soprattutto britannici, risultava fortemente misteriosa e ben si prestava alla leggenda e al mito.

Probabilmente l’opera ha avuto tanto successo perché Stoker è riuscito a rendere protagonista assoluto di un romanzo fatto di diari, lettere e ritagli di giornali, un personaggio che non compare mai. La figura del vampiro è sì descritta con precisione esemplare ma sempre con toni e stili molto diversi, rendendolo un fantasma terrificante e inafferrabile.

Sergio Rubini e Carla Cavalluzzi riadattano “Dracula” al teatro e creano uno spettacolo che attraverso il gioco di luci e ombre, avvolgono il pubblico e rievocano in modo perfetto il testo originale. I diversi toni e stili letterari con cui sono descritti luoghi e personaggi, sono esattamente riproposti sul palcoscenico. Tutti gli effetti speciali e i suoni non fanno solo rabbrividire lo spettatore ma gli permettono di sentirsi dentro la scena e di passare dal manicomio a Londra alla chiesa sconsacrata, dal castello in Transilvania alla soleggiata Withby.

Il ritmo è stato lento ma gli attori sono tutti così bravi che l’attenzione non poteva non essere richiamata di continuo anche solo e semplicemente da un loro gesto e dalle continue espressioni di orrore. La scena conduce lo spettatore attraverso le nebbiose strade londinesi e i sinistri vascelli che trasportano la cassa della bestia, in una caratterizzazione fortemente psicologica fino ad arrivare agli aspri Carpazi dove gli sfortunati protagonisti inseguiranno il nemico invisibile per trafiggergli il cuore e mozzargli la testa, mettendo fine alla maledizione.

Evocativo il finale: dopo tre anni, quella porta che mai sarebbe dovuta essere aperta, sprigiona mémoire e vestiti intrisi di male. Il mostro era nell’anima e sembrava essere stato sconfitto ma una lieve folata di vento basta per spazzare via ogni sprazzo di luce della vita quotidiana.

Sergio Rubini nei panni del professor Van Helsing e Luigi Lo Cascio che interpreta l’avvocato Harker, tornano insieme a teatro dopo il successo di Delitto e Castigo, confermando la scelta di mettersi in gioco riproponendo un classico senza tempo.

SCHEDA TECNICA 

Dracula, da Bram Stoker
adattamento Carla Cavalluzzi, Sergio Rubini

con Luigi Lo Cascio, Sergio Rubini

e con Lorenzo Lavia (R. M. Rainfield), Roberto Salemi (Dottor Seward), Geno Diana (Conte Dracula), Alice Bertini ( Mina Murray)

scene Gregorio Botta
costumi Chiara Aversano
musiche Giuseppe Vadalà
progetto sonoro G.U.P Alcaro
luci Tommaso Toscano
regia Sergio Rubini
regista collaboratore Gisella Gobbi

produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo

Durata 2h senza intervallo, in scena al Teatro Bellini di Napoli fino al 26 gennaio!

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Avellino: si suicida per le minacce dell’amante: “Pagami o dico tutto a tua moglie”

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Sonia Matei, prostituta romena di 44 anni residente a San Giorgio del Sannio, è attualmente rinviata a giudizio con l’accusa di istigazione al suicidio ed estorsione. Un camionista di 47 anni di Ariano Irpino decise di suicidarsi perché ricattato dall’ amante. La donna chiedeva in continuazione denaro dalla sua vittima, minacciandolo di rivelare tutto a sua moglie. La pesantezza della pressione avrebbe spinto la vittima a uccidersi. Il suicidio avvenne il 31 ottobre del 2017, la notte di Halloween. Soltanto oggi arriva la decisione dal Gup del Tribunale di Benevento competente per territorio, di spedire a processo Sonia Matei. È in pericolo anche il presunto complice, Francesco Festa, di 63 anni, suo protettore, con l’accusa di favoreggiamento della prostituzione.

Le conversazioni al telefono e i messaggi WhatsApp avrebbero incastrato Sonia. Dal tenore delle note vocali è stata ricostruita la rete di ricatti, nonché il terrore che viveva sulla propria pelle il 47enne di Ariano Irpino. L’uomo cercava di tenere nascosta la relazione, mentre lei lo soggiogava con richieste estorsive sotto la minaccia di dire tutto alla famiglia. Una volta, addirittura, pare che gli scrisse di essere incinta.

L’uomo aveva mandato un messaggio vocale alla cittadina straniera, cercando di farla desistere: “Mi sto suicidando per colpa tua, passerai i guai, non ti preoccupare, non fa niente, che cosa che mi hai fatto, perchè io… non… giusto una semplice cosa… io mi sto suicidando per colpa tua… viene tutto registrato non ti preoccupare”. “Mi me interessa tu mi porti – soldi – hai capito?”, aveva risposto la donna. “Non sto scherzando…veramente non sto scherzando… perchè il mio onore è grande… non sto scherzando… la puoi prendere come vuoi…”, fu l’ultima replica del camionista.

«Dico tutto a tua moglie», ripeteva più volte. E lui sprofondava di più nello sconforto di essere scoperto e rovinare la sua famiglia. Una scappatella che diviene il terrore di una vita.

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La Galleria Umberto a rischio chiusura

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Uno dei monumenti simbolo di Napoli versa nel totale degrado. I residenti chiedono la sua chiusura

I cittadini chiedono a gran voce un piano per salvare la Galleria Umberto, avanzando talvolta veri e propri progetti per la sua salvaguardia. La situazione, tuttavia, sembra essere abbastanza complicata stando a sentire le opinioni degli addetti ai lavori.

Le problematiche

La Galleria Umberto è ormai da anni oggetto di soprusi e sfruttamento. Se i senzatetto sono quasi obbligati a ripararsi lì durante le notti invernali  – e talvolta anche di giorno – a causa dell’assenza di strutture apposite, sicuramente meno giustificabili sono altri gesti. Partite di pallone durante le ore di chiusura delle attività commerciali, sfregi a decorazioni e ad alberi di Natale sono solo alcuni degli spiacevoli episodi che deturpano uno dei più famosi monumenti di Napoli.

Le possibili soluzioni

Due sono le soluzioni per salvaguardare la Galleria. La più attuabile sarebbe la presenza stabile di controlli nell’area: nel periodo i cui il comandante della Polizia Municipale Sementa aveva predisposto controlli in Galleria 24 ore su 24, i problemi erano di fatto risolti. Ma a quanto pare oggi non esistono più risorse per finanziare un intervento simile. Spesso si parla quindi di un intervento diverso: l’installazione di cancellate per bloccare l’accesso alla Galleria dopo l’orario di chiusura. Sia i residenti che le diverse municipalità hanno preso in considerazione l’idea, ma secondo gli esperti non è questa una soluzione applicabile. Secondo Rosaria De Divitiis, presidente regionale del Fondo ambiente italiano (Fai), infatti, un intervento simile comprometterebbe uno stravolgimento del monumento inammissibile. Per la presidente la soluzione da scegliere sarebbe quella dei controlli, ma non è l’unica cosa che potrebbe salvare la Galleria Umberto. La soluzione più efficiente, secondo lei, sarebbe quella dell’educazione dei cittadini, un’educazione che va insegnata sin da piccoli grazie ad interventi mirati delle scuole. A questo scopo, il Fai sostiene numerosi progetti in collaborazione con le scuole, affinché si impari ad amare e, soprattutto, rispettare la storia delle proprie città.

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Fabio Volo provoca Salvini: “Citofona ai camorristi se hai coraggio”

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Fabio Volo, durante il suo programma su Radio Deejay “Il Volo del Mattino“,  ha commentato l’episodio di Bologna che ha visto come protagonista Matteo Salvini.

L’ex ministro degli interni ha citofonato un tunisino, chiedendogli se fosse uno spacciatore, suscitando il malumore del noto scrittore che ha così commentato: “Vai a suonare ai camorristi se hai le palle. Fallo con i forti lo splendido, non con i deboli“.

Maxiblitz dei carabinieri: scovato il nuovo clan di Napoli est

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Maxiblitz oggi a Napoli est.  I carabinieri, coordinati dalla Dda, hanno arrestato 34 persone ritenute affiliate alla cosca Luongo D’Amico, legata al clan Mazzarella.

Secondo le indagini, il nuovo clan aveva esteso il proprio dominio dal quartiere di San Giovanni a Teduccio al territorio di San Giorgio a Cremano e di Portici.  L’estensione da Napoli est è stata resa possibile anche alla detenzione dei maggiori esponenti del clan Vollaro.

​Le accuse che vengono contestate nell’ordinanza del Gip che ha emesso le ordinanze di custodia cautelare sono, a vario titolo, associazione di tipo mafioso, usura, estorsione, lesioni personali, detenzione e porto in luogo pubblico di materiale esplodente, danneggiamento aggravato, minaccia ed atti persecutori, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illecita e cessione di sostanza stupefacente.

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Ancora spari al centro storico di Napoli: ferito alla gamba un ventenne

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Ancora spari nel centro storico di Napoli: questa notte un 20enne è stato colpito da un colpo d’arma da fuoco mentre si trovava in via dei Tribunali.

Secondo alcune voci di quartiere, ad aprire il fuoco sarebbe stato un gruppo di ragazzini che viaggiavano a tutta velocità a bordo di scooter per i vicoli del centro storico. Il ventenne, nato a Napoli e di origini straniere, ha affermato alla polizia di avere sentito un improvviso bruciore alla coscia destra mentre stava camminando. Gli agenti del commissariato di polizia dei Decumani hanno poi rivenuto nei pressi del tratto di strada dove è stato ferito il giovane anche la presenza di un foro sulla saracinesca di una trattoria. Sul caso indaga la polizia di Stato.

Soccorso dall’ambulanza del 118 che lo ha trasportato all’ospedale Loreto Mare, il giovane colpito dagli spari al centro storico è stato poi trasferito all’ospedale del Mare dove è attualmente ricoverato.

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“Apologia” al Mercadante di Napoli: Commovente e divertente storia di una famiglia

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“Apologia” con Elisabetta Pozzi, andrà in scena al Teatro Mercadante di Napoli dal 28 gennaio al 2 febbraio.

(COMUNICATO STAMPA)

Dal 28 gennaio al 2 febbraio al Teatro Mercadante
Elisabetta Pozzi protagonista dello spettacolo
APOLOGIA
testo di Alexi Kaye Campbell
messo in scena dal regista Andrea Chiodi
che lo ha definito come “un Čhecov contemporaneo”

Tra incomprensioni, antiche ruggini e dialoghi taglienti pieni di humour britannico si dipana la storia di una famiglia, fatta di scomode verità domestiche, di grandi speranze e altrettanto cocenti disillusioni, fino a una sorprendente, emozionante conclusione. Si tratta di Apologia, commedia profonda e divertente firmata da Alexi Kaye Campbell, tra gli autori più originali e importanti della scena anlgosassone, che nella traduzione di Monica Capuani e la regia di Andrea Chiodi lo Stabile propone al Teatro Mercadante da martedì 28 gennaio a domenica 2 febbraio.
Nelle scene di Matteo Patrucco, i costumi di Ilaria Ariemme, le musiche di Daniele d’Angelo e le luci di Cesare Agoni, una straordinaria compagnia di interpreti capitanata da Elisabetta Pozzi nel ruolo di Kristin Miller, con Alberto Fasoli (Hugh, amico di Kristin), Christian La Rosa (Peter, figlio di Kristin), Emiliano Masala (Simon, figlio di Kristin), Francesca Porrini (Trudi, fidanzata di Peter), Martina Sammarco (Claire, fidanzata di Simon).
La produzione dello spettacolo è del Centro Teatrale Bresciano, Teatro Stabile di Catania.

Note di regia

«Trovarsi davanti a questa serata in famiglia che si trasforma in una sorta di resa dei conti della vita di tutti è stato come trovarsi davanti a un Čhecov contemporaneo. Per tematiche, ma soprattutto per la costruzione dei rapporti tra i personaggi e delle scene tra di essi.
Ho voluto immaginarmi una casa come luogo privilegiato ed esclusivo, chiuso e nascosto, dentro cui si muovono i pensieri, gli sguardi, le difese e gli scontri di tutti. Il testo di Campbell, cosi perfettamente orchestrato, con un ritmo serratissimo e un plot molto chiaro, ci ha permesso di cercare di lavorare sui ritmi e sui silenzi quali momenti privilegiati per la riflessione e il pensiero.
In una serata succede tutto, si riaprono ferite, si rivivono ricordi. Si spalancano le grandi domande che ci hanno interrogato per tutto il lavoro: il possibile fallimento delle rivolte studentesche e del ‘68, l’imborghesimento di chi ne faceva parte e poi ancora domande sul consumismo e sulla fede, sui rapporti umani, sul coltivare i propri talenti e sulla relazione tra genitori e figli, cosa si è lasciato loro in eredità di quel periodo. Peter e Simon sono le due facce di una stessa medaglia: è così che la figura del figlio prende valore nello spettacolo, interpretata a sere alterne dai due attori o dallo stesso attore in un vero gioco teatrale, non fine a se stesso, ma capace di raccontare in maniera sorprendente diversità e similitudini dei due ragazzi, feriti in modo diverso e uguale. Dentro queste grandi tematiche abbiamo dovuto muoverci e dar vita a una situazione privata, con il desiderio di renderla universale, senza dare delle risposte ma raccontando l’eccezionalità che è l’umano quando si mette in ricerca. Tutto questo passando da Giotto, quale vero artista rivoluzionario, che offre a noi l’occasione di riguardare ai grandi del passato per capire meglio come essere artisti oggi, ripartendo dalle esigenze reali e importanti che ci muovono».

Andrea Chiodi

Durata spettacolo:
1h e 15’ primo atto, 50’ secondo atto

Info e orario rappresentazioni su www. teatrostabilenapoli.it
Biglietteria tel. 081.5513396 | biglietteria@ teatrostabilenapoli.it

Apologia
di Alexi Kaye Campbell
traduzione di Monica Capuani

regia di Andrea Chiodi

con
Elisabetta Pozzi Kristin Miller
e con
Alberto Fasoli Hugh, amico di Kristin
Christian La Rosa Peter, figlio di Kristin
Emiliano Masala Simon, figlio di Kristin
Francesca Porrini Trudi, fidanzata di Peter
Martina Sammarco Claire, fidanzata di Simon

scene Matteo Patrucco
costumi Ilaria Ariemme
musiche Daniele d’Angelo
luci Cesare Agoni

produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro Stabile di Catania

Alexi Kaye Campbell
Nato ad Atene nel 1966, figlio di madre britannica e padre greco, Alexi Kaye Campbell studia letteratura inglese e americana all’Università di Boston, prima di studiare recitazione alla Webber Douglas Academy of Dramatic Art.
Debutta nel mondo del teatro come attore, recitando in prestigiose compagnie e importanti teatri londinesi. Sempre come attore partecipa a molte serie televisive britanniche.
Nel 2008 esordisce come drammaturgo con Death in Whitbridge, mentre nel 2009 ottiene un grande successo con la sua pièce The Pride, che si aggiudica il Laurence Olivier Award, rappresentata anche in Italia nel 2010. Da allora ha scritto altre quattro opere teatrali: Apologia nel 2009, The Faith Machine nel 2011, Bracken Moor nel 2013 e Sunset at the Villa Thalia nel 2016.
Nel 2015 debutta al cinema come sceneggiatore scrivendo il film Woman in Gold con Helen Mirren.
È dichiaratamente omosessuale ed è impegnato in una relazione con il regista Dominic Cooke dal 1997.

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“Riccardo 3 – L’avversario” in scena al Teatro Nuovo Napoli

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Al Teatro Nuovo Napoli andrà in scena “Riccardo 3 – L’avversario” di Francesco Niccolini: un libero adattamento dell’autore aretino ispirato a una delle più note e complicate tragedie del Bardo in chiave contemporanea e ai crimini di Jean-Claude Romand.

(COMUNICATO STAMPA)

In un luogo pieno di fantasmi, rivive la vicenda del malvagio più malvagio, ma, al tempo stesso, più terribilmente simpatico mai creato dal genio umano, e dei suoi omicidi seriali in Riccardo 3 – L’avversario di Francesco Niccolini, che debutterà mercoledì 22 gennaio 2020 alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 26) al Teatro Nuovo di Napoli, per la regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi.

In scena Enzo Vetrano, nel ruolo di Riccardo, Stefano Randisi è Lady Anna, ma anche un sicario, Giorgio di Clarence, Buckingham, Edoardo e Richmond, e Giovanni Moschella è tutti gli altri personaggi: un altro sicario, Hastings, Elisabetta, il principino, Margherita, il sindaco di Londra, Stanley.
Il testo rilegge in chiave contemporanea un grande classico di Shakespeare, Riccardo III, oggi demone recluso e indomito, che è qui sottratto al medioevo inglese, e diventa abitante del presente, dando vita a una messa in scena che non è una pura variazione sul tema ma qualcosa di “meno rassi¬curante”.

La seconda parte del titolo, L’avversario, è un esplicito riferimento al romanzo verità di Emmanuel Carrère che racconta un’altra vicenda, a noi contemporanea, di “male assoluto”, quella del pluriomicida Jean-Claude Romand.
L’ambientazione non è quella di una sala da palazzo reale quattrocentesca, ma sul palcoscenico tutto ricorda molto da vicino la stanza di un ospedale.

Forse ci troviamo all’interno di un ospedale psichiatrico o un manicomio criminale e forse stiamo per assistere a una terapia sperimentale che porterà un paziente ad affrontare gli orrori di cui si è macchiato. O forse, siamo proprio dentro la sua mente, abitata da incubi e fantasmi.

Uno spazio algido dove tutto è fatto della stessa sostanza de¬gli incubi, in cui i “forse” sono più delle certezze e governano la messa in scena, gli scambi di ruoli, le ambiguità dei personaggi.
Come nell’originale shakespeariano il male si ammanta del fascino più irresistibile, qui il gioco è rendere quel male invisibile, scambiabile per il bene e viceversa: nell’epoca delle false identità e dei travestimenti (digitali, analogici, teatrali o domestici che siano) il crimine, anche il più efferato, non è mai facile da riconoscere né da confessare. L’allestimento, presentato da Arca Azzurra Produzioni e Emilia Romagna Teatro in collaborazione con Le tre corde/Compagnia Vetrano Randisi, si avvale delle scene e costumi a cura di Mela Dell’Erba e le luci di Max Mugnai.

Riccardo 3 – L’avversario di Francesco Niccolini
Mercoledì 22>domenica 26 gennaio 2020 @ Teatro Nuovo Napoli
Inizio spettacoli ore 21.00 (mercoledì e giovedì), ore 18.30 (venerdì e domenica), ore 19.00 (sabato)
info 0814976267 email botteghino@teatronuovonapoli.it
Da mercoledì 22 a domenica 26 gennaio 2020
Teatro Nuovo Napoli

Arca Azzurra Produzioni, Emilia Romagna Teatro
in collaborazione con Le tre corde/Compagnia Vetrano Randisi
presentano

Riccardo 3
L’avversario
di Francesco Niccolini
liberamente ispirato al Riccardo III di William Shakespeare
e ai crimini di Jean-Claude Romand

con
Enzo Vetrano, Stefano Randisi, Giovanni Moschella

scene e costumi Mela Dell’Erba
luci Max Mugnai

regia Enzo Vetrano e Stefano Randisi

durata 90’ circa

Enzo è Riccardo. Stefano è Lady Anna, ma è anche un sicario, Giorgio di Clarence, Buckingham, Edoardo e Richmond. Giovanni è tutti gli altri personaggi: un altro sicario, Hastings, Elisabetta, il principino, Margherita, il sindaco di Londra, Stanley.
Pochi attori e molti forse. In questa messa in scena i forse sono più delle certezze: perché in questo spazio algido tutto è fatto della stessa sostanza di cui sono fatti gli incubi, le sbiadite e le apparizioni.
Quando lo spettacolo inizia, Enzo si sveglia da un lungo sonno iniziato prima dell’ingresso del pubblico.
È seduto su quello che dovrebbe essere un trono. Ma intorno tutto è bianco e verde acido, ricorda molto da vicino la stanza di un ospedale: un letto, una sedia a rotelle, un grande specchio. Forse addirittura siamo all’interno di un ospedale psichiatrico. Peggio: un manicomio criminale. O forse il manicomio è dentro la testa di Enzo.
Due uomini parlano sottovoce. Forse sono dei sicari. Forse. O forse sono due incubi venuti per tormentare Riccardo. O Enzo.

Il dramma ha inizio: la corona passa da una testa a un’altra, la ghigliottina si abbatte feroce, le campane suonano a festa o a morto, mentre un corvo si aggira, come se quel luogo gli appartenesse. Un luogo pieno di spettri e fantasmi.
Mentre rivive la vicenda di Riccardo di Gloucester – il malvagio più malvagio ma al tempo stesso più terribilmente simpatico mai creato dal genio umano – e dei suoi omicidi seriali, di tanto in tanto, la vita ospedaliera si mescola alla finzione. Da fuori si sentono tuoni e fulmini, ci sono inattesi silenzi, una cartella clinica da leggere, aggiornare o firmare. E soprattutto, c’è un’iniezione che incombe, come una spada di Damocle. O piuttosto di Richmond, in questo caso.
Tra un omicidio, una risata, un funerale e una pausa, la commedia va avanti fino alla sua conclusione naturale. O quasi.

Perché al momento del gran finale – giusto un istante prima della morte («Un cavallo, un cavallo, il mio regno per un cavallo!») – Enzo risorge dai suoi peccati, e con il suo ultimo monologo visionario si congeda, accoglie la liberazione che gli giunge non dalla spada di Richmond ma dall’iniezione che gli viene somministrata: sedato, ridotto alla passività, rinchiuso in una camicia di forza, che assume le fattezze di un costume di scena da tiranno assassino. Forse morto.
Parafrasando Macbeth e il suo «Tomorrow and Tomorrow and Tomorrow», a noi resta soltanto un «Forse e Forse e ancora Forse».
Parafrasando Amleto, tutto il mondo non è solo una prigione, ma un manicomio. E la via d’uscita, una sola.

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“MisStake” al Teatro Elicantropo di Napoli: L’amore e le sue (im)possibilità

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Al Teatro Elicantropo di Napoli andrà in scena “NapoliMisStake” di e con Fabiana Fazio: un monologo di parole e canzoni che, partendo dalla più famosa tragedia di Shakespeare, affronta il tema dell’amore e delle sue infinite (im)possibilità.

(COMUNICATO STAMPA)

Sarà in scena al Teatro Elicantropo di Napoli, giovedì 23 gennaio 2020 alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 26) lo spettacolo MisStake originale monologo/soliloquio di e con Fabiana Fazio, che, attraverso parole e canzoni e partendo dalla tragedia più famosa di Shakespeare, Romeo e Giulietta, affronta il tema dell’amore e delle sue infinite (im)possibilità.

L’allestimento, che si avvale della collaborazione ai movimenti scenici di Maura Tarantino e il disegno luci di Marco Perrella, prende in “prestito” la celeberrima frase del balcone “Romeo, Romeo, perché sei tu Romeo…” e prova ad analizzarla in tutte le sue declinazioni e le sfumature.
Se la storia non fosse andata così, in che altro modo sarebbe andata? La tragedia è tragedia, comunque, perché non può andare altrimenti, qualsiasi cosa si faccia.

Prendono vita, così, appassionate riflessioni sull’amore, quello con la A maiuscola, sempre ammesso che esista. E’ l’amore impossibile e perciò tanto voluto (“volere è potere, ma potere è volere?”), quello ostinato (“che amore non è, che cos’è?”), quello illusorio, quello ideale, quello sempre sognato (“Il mio Romeo”), quello smarrito, l’amor perduto nel tempo e nello spazio (“Romeo, Romeo… perché sei tu Romeo?”, “Io non so più come chiamarti per farti tornare, Amore. Mio”).

MisStake è anche un originale gioco di parole, che prendono vita dalle suggestive crasi, declinazioni e incastri lessicali mutuati dalle parole anglosassoni miss e take, considerando e percorrendo i loro molteplici sensi e significati, secondo il contesto.
Fabiana Fazio conduce lo spettatore nella sua idea di Giulietta e Romeo, senza Verona a fare da scenario: Giulietta e Romeo, una Giulietta e un Romeo.

E così, dopo la primordiale storia, ecco dipanarsi le storie di tanti Giulietta e Romeo qualsiasi, quasi compulsivi nel loro personale desiderio del raggiungimento del ‘per sempre’ e del ‘vissero felici e contenti’.
Essi rappresentano l’essere in un “non luogo” a ripetersi sempre la stessa frase, continuare nelle stesse azioni, gli stessi discorsi, perpetuamente. O anche, tornare indietro, riformulare le domande, porsi la domanda giusta, se la si trova, provare con altre risposte, magari, fino a non trovarne più e continuare in eterno, sempre uguale nel tempo.
Per una serie di sventurate coincidenze tutto finisce, l’amore, la vita, il conflitto. Per una serie di stupidi errori (What a mistake!, appunto) tutto va come deve andare, affinché sia, comunque, la tragedia che deve essere.

MisStake di e con Fabiana Fazio
23˃26 gennaio 2020 @Teatro Elicantropo Napoli
Inizio spettacoli ore 21.00 (da giovedì a sabato), ore 18.00 (domenica)
Info e prenotazioni al 3491925942 (mattina), 081296640 (pomeriggio)

Giovedì 23˃domenica 26 gennaio 2020
Teatro Elicantropo Napoli
(repliche da giovedì al sabato ore 21.00, domenica ore 18.00)

MisStake
scritto, diretto e interpretato da Fabiana Fazio

disegno luci Marco Perrella
collaborazione ai movimenti di scena Maura Tarantino
assistenti alla regia Angela Carrano e Giulia Musciacco
foto di scena Loredana Carannante

durata della rappresentazione 80’

MisStake è anche un modo per giocare con le parole, cominciando dal titolo dello spettacolo, come mistake (sbaglio), oppure to mistake (scambiare, confondere, travisare, fraintendere).
MisStake è anche miss (reginetta, signorina), o ancorta mistress (padrona, signora, del proprio destino?).
MisStake, è ancora miss-take: to miss (mancare il bersaglio, non riuscire, fallire, mancare e sentire la mancanza, non comprendere, perdere, non prendere), ma anche to take (prendere, accettare, portare, portare via, catturare, sopportare).
Take come “attenzione!”, take care. Take come smontare, separare, take apart. Take come opinione, punto di vista. Take come registrazione, ripresa. Take come presa.

Fabiana Fazio

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Jazz: dove ascoltarlo a Napoli… e dintorni

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Con il suo sound caldo e avvolgente, il jazz è l’alternativa quando cerchiamo un’atmosfera rilassante con una buona dose di originalità. Ma dove ascoltarlo a Napoli e ‘dintorni’? Eccovi alcune possibilità.

Lascia spazio all’estro, all’improvvisazione. Ci accarezza, e ci circonda con le note del suo piano, e del sax, in un mix di delicatezza, allegria…e, a volte, una punta di malinconia. L’atmosfera jazz è unica e inconfondibile. E ci trasporta inevitabilmente un po’ indietro nel tempo, in quei club americani di inizio secolo scorso, dove, in un mélange di culture e influenze musicali, nasceva questo genere che oggi è quasi d’élite.

Bene, ma dove possiamo trovare un po’ di buona musica jazz in Campania? La risposta non è semplice, poiché i jazz club non abbondano nella nostra regione. Eccovi, però, un piccolo elenco da tenere a portata di mano per i momenti in cui vi sale quell’irrefrenabile voglia di jazz.

Bourbon Street – jazz and spirits bar

Se volete teletrasportarvi nel tempo e nello spazio, dovete varcare le porte del Bourbon Street. Vi sembrerà di ritrovarvi negli USA, in una serata di primo novecento, a sorseggiare distillati. Uno dei primi locali di musica jazz nati in area partenopea, questo ‘jazz and spirits bar’ ha visto passare artisti di grande fama, come Billy Cobham, Miles Griffith e Lynn Jordon. Il programma musicale è denso e spazia tra i generi, con appuntamenti che includono concerti ma anche jam sessions. Insieme alla musica jazz, la possibilità di gustare cocktail e spirits più tradizionali, insieme ad altre prelibatezze per passare una buona serata in compagnia.

La missione del Bourbon Street? “Fare della città uno dei templi del jazz mondiale”.

Dove: Via Vincenzo Bellini 52, Napoli.

Contatti: +39 338 8253756 – info@bourbonstreetjazzclub.com.

Orari di apertura: Dal martedì alla domenica a partire dalle 20. Lunedì chiuso.

 

Around Midnight by Upstroke

Restiamo a Napoli con l’Upstroke – Around Midnight, che si trova al Vomero. Dopo un’opera di restyling, questo locale continua a rappresentare una perla storica, dove il jazz si fa di venerdì, mentre il giovedì è dedicato all’Aperijazz.

Non solo jazz, però. Perché in questo locale il sabato è dedicato anche a generi che si discostano un po’ dalle note della Louisiana. Inoltre, all’Around Midnight si possono gustare anche dei buoni antipasti e primi piatti, accompagnati da una selezione di bevande alcoliche.

Dove: Via Giuseppe Bonito, 32, Vomero, Napoli.

Contatti: 329 421 1510

Orari di apertura: Tutte le sere a partire dalle 20, escluso il lunedì.

 

Round Midnight

Ritorna la ‘mezzanotte’. Ma da Napoli scendiamo a Salerno; e dalla città, ci spostiamo in provincia. A Fisciano (SA) per l’esattezza. Più rustico nei lineamenti, il Round Midnight è un locale la cui storia è davvero lunga. Sul suo palco si sono alternati artisti di fama nazionale e internazionale. Una piccola perla nascosta in periferia.

Dove: Via Canfora 47, Fisciano (SA).

Contatti: 335 809 5233.

 

La Contessa Jazz Club

Chiudiamo con questo club dal nome reale, in provincia di Avellino. Su un palco dai colori sgargianti, La Contessa Jazz Club propone artisti di fama internazionale, con eventi che hanno luogo esclusivamente il venerdì a partire dalle 21. Il programma di questo jazz club è piuttosto corposo, e pieno di artisti di rilievo, del calibro di Peter Erskin, Olivia Trummer, Sarah Jane Morris e tanti altri. Il prossimo venerdì, 24 gennaio, l’esibizione con Alessandro Quarta Duo.

Dove: Via Ammiraglio Bianco Mercogliano, 83014 Avellino.

Contatti: 392 155 4207.

Orari di apertura: aperto solo il venerdì dalle 21 alle 24.

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