di Raffaele Accetta- “La dirigente scolastica ha accolto l’allievo da febbraio 2019. L’alunno ha sempre ricevuto maggiori attenzioni e cure da parte della maestra, rispetto agli altri bimbi della sua età, poiché seppur non certificato al momento dell’iscrizione presso la scuola materna, il piccolo presentava difficoltà cognitive e problemi comportamentali palesati dalla madre“. Queste le parole dell’avvocato Franzese, legale della maestra e della dirigente scolastica del bimbo con sospetto autismo escluso da una recita a scuola.
Il legale, in una telefonata effettuata alla nostra redazione, aggiunge di essere in possesso di messaggi audio e di testo tra la maestra e la mamma del piccolo che confermano il giusto trattamento riservato al bambino. L’avvocato ha anche resa nota la disponibilità della dirigente scolastica per un’intervista che vada a chiudere definitivamente questa storia.
L’avvocato Franzese poi afferma: “Le maggiori attenzioni e cure gli hanno permesso di fare grandi passi in avanti – sottolinea il legale – per la sua educazione e crescita, tanto è vero che la madre del piccolo si è sempre complimentata definendo gli sviluppi fatti dal minore come un vero ‘miracolo‘”. “Ne è prova – spiega l’avvocato Franzese – la volontà della madre del piccolo di voler rinnovare l’iscrizione presso l’istituto scolastico per l’anno 2019/2020“.
“After the end” di Dennis Kelly, uno tra gli autori più acclamati della scena contemporanea inglese nella traduzione di Monica Nappo va in scena al teatro Sannazzaro. La regia, concentrandosi sul lavoro con gli attori e su un particolare impianto scenico, sviluppa uno spettacolo site-specific che amplifica la dimensione claustrofobica del testo ed elimina la distanza tra attore e spettatore. In scena Denise Capezza ed Eduardo Scarpetta.
Abbiamo costruito questo thriller psicologico in un ambiente molto simile al luogo dell’azione: un bunker antiatomico degli anni ottanta in cui un ragazzo e una ragazza si sono rifugiati per sfuggire a una presunta esplosione nucleare. Lei si sveglia e si ritrova da sola con lui che le ha salvato la vita. I giorni passano. Lui è pazzo d’amore per lei. Lei è angosciata, come una creatura selvaggia che cerca la vita, vorrebbe liberarsi da questa cattività morbosa e asfissiante. Col passare del tempo la relazione si fa sempre più estrema, fino a quando l’apocalisse di fuori lascia spazio alle macerie sentimentali che si addensano tra Mark e Louise. Lo spazio angusto di questa detenzione forzata diventa il campo di battaglia di un perverso meccanismo di controllo che genera paure e violenze, trasformando il rapporto tra i due in un gioco al massacro in cui si confondono i ruoli di vittima e carnefice. Tutto è sensato, plausibile, nel rifugio di questa vita ‘artificiale’ in cui due ragazzi provano a consumare il tempo in attesa che il mondo di fuori torni a rispondere e a sembrare vivo” commenta il regista Francesco Saponaro.
After the end riesce a scandagliare l’animo umano e ci invita a riflettere su una questione cruciale: fino a che punto l’amore che dovrebbe salvarci dalle ferite del mondo giustifica i suoi mezzi
Date e orari
21 Dicembre h 18.00 22 Dicembre h 21.30 27 Dicembre h 19.00 28 Dicembre h 24.00 1 Gennaio h 20.00 2 Gennaio h 21.00
La Protezione Civile della Campania, tramite bollettino, ha diramato una nuova allerta meteo.
L’allerta, di colore giallo, è prevista a partire dalle ore 9.00 di domani giovedì 19 Dicembre 2019 fino alle ore 6.00 di venerdì 20 dicembre 2019, salvo ulteriori variazioni. Nel bollettino si legge che l’allerta è stata prontamente diffusa per “rischio idraulico e idrogeologico per gli aspetti di protezione civile”.
Le zone interessate
Di seguito vi elenchiamo le aree che saranno interessate dall’allerta indicate dalla Protezione Civile:
1 (Piana Campana, Napoli, Isole, Area Vesuviana)
2 (Alto Volturno e Matese),
3 (penisola Sorrentino-Amalfitana, Monti di Sarno, Monti Picentini)
5 (Tusciano e Alto Sele)
6 (Piana Sele e Alto Cilento)
8 (Basso Cilento)
La Protezione Civile tiene anche a far sapere che in queste aree sono previste precipitazioni sparse (anche a carattere di rovescio o temporale) puntualmente di moderata intensità con possibilità di raffiche di vento nei temporali.
La stessa Protezione Civile della Campania ha inoltre dichiarato:
“I fenomeni temporaleschi saranno caratterizzati da un’ incertezza previsionale e rapidità di evoluzione, con danni alle coperture e strutture provvisorie dovuti a raffiche di vento, fulminazioni, possibili grandinate e a caduta di rami o alberi. Sono possibili allagamenti di locali interrati e di quelli a pian terreno; scorrimento superficiale delle acque nelle sedi stradali e possibili fenomeni di rigurgito dei sistemi di smaltimento delle acque meteoriche con tracimazione e coinvolgimento delle aree urbane depresse e occasionali fenomeni franosi superficiali”.
E’ possibile consultare l’elenco dei bollettini meteorologici presenti sul sito della Protezione Civile della Campania cliccando qui.
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Un graveincidente è avvenuto questa notte sull’autostrada A1, nei pressi del casello all’uscita Caserta Sud. Un ragazzo di 19 anni avrebbe perso il controllo dello scooter per cause ancora sconosciute, riversandosi sull’asfalto.
Le forze dell’ordine e il 118 arrivati sul posto hanno solo potuto constatarne il decesso.
Memorabile performance dei Pink Floyd Legend, che arrivano all’Augusteo con “The Dark Side of the Moon”. Ecco il racconto di una vera “Floyd Experience”.
Lunedì 16 dicembre il palco del teatro Augusteo si è infiammato a colpi di basso, chitarre, tastiere, batteria, acuti e sax. È il caso di dirlo, i Pink Floyd Legend, migliore tribute band italiana del celebre gruppo rock britannico, sono stati ‘leggendari’ e non hanno deluso le aspettative del pubblico.
La band ha portato a Napoli uno dei più grandi successi di tutti i tempi: “The Dark Side of the Moon” (ve ne abbiamo parlato dettagliatamente qui). Un concept album la cui potenza si manifesta in una narrazione che attraversa la vita dell’uomo, dalla nascita e dalla paura verso lo scorrere del tempo, alle follie della società, che ingabbiano e confinano l’uomo sull’altra faccia della luna.
Accolti in una location piuttosto insolita per un concerto del genere, l’Augusteo conferisce allo spettacolo un tocco di originalità: un’atmosfera raccolta, eppure esplosiva, che accoglie un pubblico straordinariamente eterogeneo. C’è la generazione dei giovani degli anni ’70 che i Pink Floyd, quelli veri, li ha pure visti dal vivo – e c’è chi li commenta, con un po’ di nostalgia, nei momenti che precedono l’inizio del concerto. Ma tanti anche i giovani e i giovanissimi che lunedì sera hanno affollato la platea dell’Augusteo, per uno spettacolo da quasi tutto esaurito. Questo sancisce, ancora una volta, l’intramontabile sound dei Pink Floyd, che va oltre i confini generazionali e racchiude in sé significati ed emozioni universali.
Kick-off @21
Solo qualche minuto di attesa, poi le luci si abbassano e comincia lo spettacolo. E che spettacolo! Sullo schermo centrale, che riproduce il famoso occhio, introdotto proprio dai Pink Floyd nel tour di The Dark Side of the Moon, cominciano a susseguirsi in sequenza le immagini: video ed effetti dell’epoca, immagini dei membri della band britannica – con omaggio soprattutto a David Gilmour – ma anche fotogrammi contemporanei, che integrano con la loro potenza visiva il significato dei testi.
Due ore di puro spettacolo, in cui Napoli sembra un po’ meno Napoli, e un po’ più la Londra degli anni ’70. Luci, suoni, colori, voci, virtuosismi vocali e strumentali si fondono insieme per regalare una vera Pink Floyd Experienceche cattura il pubblico partenopeo. L’apertura è affidata a Shine On You Crazy Diamond: perfetto per entrare nel mood che caratterizzerà l’intero concerto.
Scelta molto efficace anche quella di dividere lo spettacolo in due parti: mentre la prima riprende grandi successi del gruppo britannico, che ha ridefinito e rivoluzionato i confini della musica rock, i Legend dedicano la seconda parte a “The Dark Side of the Moon”, disco-capolavoro dei Pink Floyd, ancora oggi tra i più amati al mondo.
Molto più di un tribute
Se generalmente si tende ad essere un po’ scettici sulla natura e sulla bravura delle tribute band, questo non è il caso dei Pink Floyd Legend. Per niente facile riuscire ad essere fedeli alle particolarità sonore e vocali della band britannica, a regalare al pubblico un’esperienza veramente floydiana, evitando, però, di scadere in banali e mediocri imitazioni. Eppure, i Legend ci sono riusciti. Sorprendenti per somiglianza alle voci dei membri originali del gruppo – straordinaria soprattutto la fedeltà, per niente scontata, alla voce di Waters – le performance di Errichetti e Castaldi, che pure riescono ad esprimere, però, una propria individualità. La band romana, infatti, è stata in grado di costruire uno show rappresentando molto accuratamente le caratteristiche delle leggende britanniche, riuscendo, però, a mantenere e a mostrare una propria identità.
I ragazzi della band si divertono sul palco, lo occupano e lo padroneggiano. Sono in 9, ma gestiscono lo spazio alla perfezione. Castaldi interagisce continuamente e fisicamente con il pubblico: lo cerca, lo intrattiene, e il pubblico risponde con grande partecipazione, in particolare in momenti topici della serata, come durante l’esecuzione di Pigs, Time, Money, Eclipse, Wish You Were Here, Comfortably Numb. Riscontro molto positivo anche per The Final Cut, forse una delle interpretazioni più emozionanti, che non poteva che dissolversi in un lungo applauso del pubblico.
La spettacolarizzazione dello spettacolo
La prima parte del concerto è puro spettacolo: fantastici giochi di laser multicolori fanno la loro prima apparizione in Learning to Fly. I raggi irradiano tutta la platea, trasportando il pubblico in una dimensione alternativa, onirica. I protagonisti delle performance sono gli strumenti: magnetici gli assoli e i riff in Another Brick in the Wall, ipnotiche le note di Learning to Fly e Keep Talking. Per non parlare dell’ingombrante presenza del professore materializzatosi durante Another Brick in the Wall.
A riprova che la narrazione dei Pink Floyd è sempre attualizzabile, i Legend riescono a ri-contestualizzare la critica sociale delle canzoni del gruppo britannico. Ciò raggiunge l’apice soprattutto con la ‘messa in scena’ di Pigs. Proprio qui emerge tutta la potenza comunicativa delle immagini, ancora più taglienti se aggiunte ai suoni e alle parole urlate dal palco.
Siamo, a questo punto, completamente catturati dall’interazione tra musica, colori e immagini: una comunicazione caleidoscopica che, in Pigs, evidenzia come “fear builds walls” (trad. la paura costruisce muri). Questo il messaggio riportato sul maiale volante, sospeso sul palco per tutta la durata della canzone. Questo maiale, richiamo a quello che sorvola la centrale elettrica di Battersea sulla copertina di Animals, invitabilmente denuncia chi di questa politica è esponente. Non a caso, insieme alle storiche immagini, sullo schermo vengono proiettate fotografie che ritraggono Donald Trump.
Pink Floyd Legend – Teatro Augusteo. Ph. Fabrizio Grossi.
The Dark Side of the Moon
Il pubblico è già visibilmente in delirio per i capolavori della prima parte, quando, dopo soli 10 minuti di break, grazie alle immagini proiettate sullo schermo oculare, finalmente atterriamo on the dark side of the Moon. I suoni elettronici di On the Run, le immagini psichedeliche e i chiari riferimenti alla pazzia – tra l’altro chiave di lettura dell’intero concept album – presenti nel video della canzone e proiettati sul grande occhio ci accompagnano in questa transizione, finché il pubblico non impazzisce letteralmente per l’eccezionale performance di Time – Breathe (reprise). Sullo sfondo, ovviamente, orologi con lancette impazzite che roteano e che ci ricordano che il tempo corre, veloce, disordinato e disorientato, fino alla morte.
Momento di elevato spessore tecnico è l’esecuzione di The Great Gig in the Sky: primo piano sulle coriste che occupano l’intera scenamusicale con la potenza delle proprie voci e dei propri acuti. E poi, Money: impossibile non lasciarsi trascinare dal tintinnio delle monete e dalle note del fantastico sax. A questo punto il pubblico non può lesinare applausi, perché l’atmosfera è davvero da brividi. Anche se, nella seconda parte, diminuiscono gli ‘effetti speciali’, il pubblico è incapace di staccare gli occhi dal palco, catturato, ipnotizzato, anche quand’è il turno di Us and Them. Per non parlare di Brain Damage, forse uno dei momenti più significativi dello spettacolo. Sulle sue note, immediata è la reazione del pubblico alle immagini che scorrono sullo schermo centrale. I volti sono quelli di alcuni personaggi della politica italiana, quasi a voler concludere un’aspra quanto melodica denuncia sociale emersa già in Pigs.
Buonanotte?
E quando, allegoricamente, le ultime note di Eclipse ci ricordano che «everything under the Sun is in tune, but the Sun is eclipsed by the Moon», il pubblico si lascia andare a un applauso scrosciante, celebrativo di una serata da ricordare.
Un finto “buonanotte!” gridato da Castaldi, e il volume delle voci del pubblico cresce a dismisura. L’applauso, infatti, non segna la fine del concerto, bensì l’impaziente richiesta di un ultimo assaggio. Perché è difficile lasciare andare una serata come questa. Manca ancora qualcosa, e la si vuole assaporare fino in fondo.
Pink Floyd Legend. Ph. Fabrizio Grossi.
Eccola, dunque, la canzone iconica che non poteva mancare per niente al mondo. Le prime note che fanno vibrare l’anima, quei virtuosismi e quegli assoli che rendono Wish You Were Here semplicemente inconfondibile, in un’esecuzione che sfiora la perfezione. E mentre il pubblico si unisce all’unisono al refrain di una delle canzoni più conosciute e amate, sullo sfondo vengono proiettate anche alcune immagini di Syd Barrett, fondatore e ideatore del nome della band britannica.
Visibilmente in delirio per Comfortably Numb, gli spettatori regalano alla band una splendida standing ovation, convinti che – come c’era da aspettarsi per la magnifica e trascinante esecuzione – questo sia il pezzo conclusivo dello show partenopeo. Tutti persi in un lunghissimo applauso conclusivo per ringraziare i Legend per la loro magnifica performance.
E invece, non è finita. Perché la band decide di chiudere in bellezza, seguendo le orme dei loro miti, e lasciando il pubblico di Napoli con le note di un’elettrizzante versione di Run like Hell.
Pink Floyd Legend – Pubblico in delirio al Teatro Augusteo. Ph. Fabrizio Grossi.
Prossima occasione di vedere i Pink Floyd Legend?
L’esperienza dei Pink Floyd Legend è stata davvero positiva. Si tratta di una gruppo, insieme dal 2005, in grado di abbattere i pregiudizi dei più verso le cover band. Perciò devono essere ascoltati dal vivo, in uno dei loro tanti show che mettono in scena la Floyd Experience a trecentosessanta gradi. Qui sono elencate tutte le loro prossime date. Prossimo appuntamento con “The Dark Side of the Moon” in programma martedì 10 marzo 2020 a Genova, presso Politeama Genovese (ore 21).
Le canzoni
(Part 1): Shine on you crazy diamond – Learning to fly – Keep talking – The final cuts – Another brick in the wall – Mother – Pigs. (Part 2): Speak to me / breathe – On the run – Time / Breathe (reprise) – The great gig in the sky – Money – Us and them – Any colour you like – Brain damage / Eclipse. Bis: Wish you were here – Comfortably numb – Run like hell.
La Circumvesuviana è la peggior linea per i pendolari: a dirlo è una classifica di Legambiente. De Luca commenta: “per 35 anni non si è fatta una mazza”.
Un triste primato per la Circumvesuviana
La Circumvesuviana è stata eletta dal dossier “Pendolaria” di Legambiente come peggior linea ferroviaria per i pendolari, seguita dalla linea Roma Nord – Viterbo e dalla linea Roma – Ostia Lido.
Ormai sono anni che la Circumvesuviana merita questo triste primato, nonostante la linea sia frequentata da migliaia di persone ogni giorno. Purtroppo, proprio per via delle condizioni sempre peggiori in cui versano linea ferroviaria e treni, la quantità di utenti che la utilizzano diminuisce di giorno in giorno.
I problemi dei treni Campani
In Campania i treni sono decisamente vecchi, la loro età media è di più di 19 anni, i ritardi sono continui ed l‘aumento di prezzi che si è verificato nel corso del tempo non è stato correlato alla qualità del servizio offerto (che è anzi stato ridotto del 15%).
Chi può farlo sceglie di utilizzare la propria automobile, mentre chi è costretto ad utilizzare i treni ha sempre paura di incorrere in qualche guasto, problema o ritardo.
Legambiente: “la condizione dei pendolari è una priorità”
Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania, commenta così i risultati del dossier “Pendolaria”:
Quando si parla di incompiute in Italia ci si concentra sempre sulle grandi opere, senza guardare a quelle più urgenti che sono proprio dove c’è larga parte della domanda di trasporto nel nostro Paese.
Il rilancio della mobilità su ferro nelle città e la condizione che vivono i pendolari devono diventare una priorità dell’agenda politica nazionale.
Oggi questo purtroppo non avviene e al nuovo ministro dei Trasporti Paola De Micheli chiediamo di dedicare ai pendolari almeno la stessa attenzione che ha messo in questi mesi per il rilancio dei cantieri delle grandi opere.
La situazione che si vive sulle linee peggiori d’Italia è inaccettabile, al Ministro chiediamo di esercitare un vero potere di controllo, verifica ed intervento rispetto alle situazioni di più grave disagio, arrivando a commissariare le linee peggiori.
Sono infatti in larga parte le risorse statali a garantire il servizio di queste linee e i diritti dei cittadini alla mobilità devono essere garantiti.
È necessario un cambio di passo radicale. I pendolari sono stanchi di inaugurazioni di nuovi treni, di promesse o annunci di avvio di lavori: vogliono certezze e segnali concreti visto che ad aumentare oltre alle tariffe sono i disagi quotidiani, mentre sono totalmente assenti i miglioramenti attesi da anni.
De Luca: “Stiamo buttando il sangue”
Il Presidente della Campania de Luca invece usa toni molto più coloriti per commentare la classifica di Legambiente:
I pendolari… Io lo so, li capisco… E allora? allora dobbiamo fare quello che stiamo facendo senza rilanciare cose demagogiche.
Bisogna spiegare perché siamo in queste condizioni, perché per 35 anni non si è fatto una mazza. È chiaro? ci vogliono i tempi che ci vogliono e noi stiamo buttando il sangue.
Una fievole speranza per la Circumvesuviana
L’unica speranza per i pendolari e per coloro che sono occasionalmente costretti ad utilizzare la Circumvesuviana è che questo dossier e la sua classifica rappresentino la scossa necessaria affinché le cose cambino finalmente in positivo per la linea ferroviaria.
E’ una fievole speranza, ma l’unica che i viaggiatori, al momento, hanno.
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Un bambino autistico di 5 anni viene escluso dalla recita di Natale in una scuola del napoletano. La madre afferma: «a gennaio cambierà scuola».
In una scuola privata del napoletano, un bambino autistico viene escluso dalla recita di Natale. Il piccolo in questione ha 5 anni ed è affetto da iperattività regressa con ritardo cognitivo e sospetto autismo. A detta della maestra infatti il bambino non parla e non rispetta la fila in cui viene posizionato. Ecco quindi il motivo dell’esclusione dalla recita.
La mamma del bambino escluso viene a conoscenza della scelta della maestra solo tramite un messaggio audio su whatsapp. La maestra “si difende” però affermando di avere avuto comunque intenzione di avvertire la donna sul comportamento di suo figlio. Eppure la decisione di escludere il bambino autistico dalla recita già era stata presa.
La mamma del bambino in questione afferma infatti che in famiglia c’era molto entusiasmo per la recita e anche i soldi per la raccolta fondi erano già stati versati. Eppure sui 16 alunni della classe, l’unico escluso dalla recita (ma non dalla raccolta fondi!) risultava proprio suo figlio.
In una lettera inviata all’Ansa, la signora esprime tutto il suo amore per il figlio e il suo dispiacere per l’accaduto, annunciando inoltre che suo figlio dal mese prossimo cambierà scuola. Ecco le sue parole:
«Non era un’audizione per Broadway o una prima al San Carlo, ma una rappresentazione tra bimbi della stessa classe, di età compresa tra i 4 ed i 5 anni. Dico “era” e non “è”, perché il mio piccolo non parteciperà, non lo voglio il contentino, non lo accetto, a gennaio il mio bambino andrà anche in un’altra scuola»
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Partiranno il 7 gennaio i lavori sul Lungomare Caracciolo che ridurrà la strada da 10 a 6 metri
I lavori per il nuovo elettrodotto di Terna partiranno tra una ventina di giorni e già è pronto il piano per la circolazione del traffico. I lavori, inoltre, procederanno a ritmo serrato in modo da non danneggiare in alcun modo le attività della zona. I lavori dovrebbero terminare entro fine marzo 2020. Alla fine degli scavi dovrebbero poi partire i lavori per la pedonalizzazione permanente di via Partenope.
Il Piano Traffico
Il Comune ha messo a punto un piano per rendere la circolazione il meno caotica possibile. Pertanto, i cantieri sul tratto pedonale (vicino alla Rotonda Diaz) del Lungomare riguarderanno circa 30 metri di strada al giorno e ogni scavo sarà richiuso in giornata. Gli operai lavoreranno dalle 8 alle 16 dal lunedì al venerdì, per lasciare la circolazione libera durante il weekend e favorire le attività di ristorazione della zona. Il tratto di via Caracciolo aperto alle auto, invece, sarà ridotto da 10 a 6 metri.
I cantieri di Fuorigrotta
Anche a Fuorigrotta si scava per l’elettrodotto Terna. I lavori, già avviati, riguarderanno dal 7 gennaio al 7 febbraio via Terracina, via Barbagallo, via Vecchia Agnano, via Beccadelli e via Provinciale San Gennaro. D a qui, l’elettrodotto si unirà a quello che sarà installato a via Caracciolo.
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E’ ormai nota la notizia secondo cui una soldatessa di trent’anni, Caterina Glorioso, si sia tolta la vita nella metropolitana di Roma di piazzale Flaminio. E’ stata ritrovata una lettera di quindici pagine in cui la giovane spiegherebbe le ragioni del suo gesto. Il documento è adesso al vaglio del procuratore aggiunto di Roma, Nunzia d’Elia.
Caterina Glorioso
Caterina Glorioso aveva origini campane: era nata e viveva infatti in provincia di Caserta, a Vitulazio.
La ragazza era nell’esercito da 4 anni e 8 mesi e prestava servizio a Piacenza, poi distaccata a Roma per l’operazione “Strade Sicure“.
Ieri mattina, indossata la propria uniforme e dopo essersi recata alla stazione di piazzale Flaminio, la soldatessa è entrata nei bagni della stazione; poco dopo sono stati esplosi colpi di pistola, ed i vigili del fuoco, entrati nei bagni, hanno rinvenuto il corpo ormai senza vita di Caterina Glorioso.
La lettera della soldatessa
I vigili del fuoco hanno rinvenuto anche una lettera. Il documento, di quindici pagine, spiegherebbe le ragioni dell’estremo gesto ed è ora al vaglio del procuratore aggiunto di Roma, Nunzia d’Elia. Il procuratore ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, come sempre accade in questi casi.
Non è stato diffuso il contenuto della lettera scritta da Caterina Glorioso; si sa soltanto che ha chiesto scusa ad amici e parenti per la sua scelta di togliersi la vita. La famiglia, avvisata da ufficiali dell’esercito del terribile accaduto, è sconvolta ed addolorata.
“Le donne belle sono quelle felici”
Alcuni, ascoltando le dichiarazioni di alcuni abitanti di Vitulazio, hanno proposto l’ipotesi secondo cui la soldatessa si sarebbe suicidata per via della fine di una relazione molto lunga, ma è soltanto una supposizione non ancora confermata.
L’unica certezza è che una giovane di trent’anni ha scelto di morire e che questo è l’ennesimo caso di suicidio tra i soldati che prestano servizio nell’operazione Strade Sicure.
Uno degli ultimi messaggi condivisi da Caterina Glorioso sul proprio profilo facebook adesso ha un sapore strano, decisamente triste; il messaggio recita: le donne belle sono quelle felici.
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Il professor Antonio Giordano (Temple University di Philadelphia e Università di Siena) ha dato mandato all’avvocato Giovanni Siniscalchi di rappresentarlo contro Vincenzo De Luca. Il governatore è accusato per le affermazioni in merito a Veritas, lo studio che evidenzia livelli fuori norma di metalli nel sangue di residenti nella Terra dei fuochi.
Dopo la conferenza alla Camera per la presentazione di Veritas, è scoppiata la polemica sulla metodologia scientifica adottata. Ad alzare i toni sono stati soprattutto gli istituti di ricerca che lavorano per la regione. Antonio Limone, direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico, aveva detto:
“Da quando mi occupo della Terra dei fuochi incontro scienziati che fanno i politici. Se Antonio Giordano si reca alla Camera e stabilisce una correlazione tra l’esposizione ad alcuni contaminanti ambientali e la patologia neoplastica con 95 pazienti e 27 individui sani, non posso fare meno di nutrire forti perplessità. La verità in ambito scientifico è sempre parziale e temporanea. In questo studio, l’assoluta assenza di rigore metodologico e la scarsa significatività dei dati, condite da comparazioni arbitrarie e traballanti, mi preoccupano per gli effetti che una falsa verità può determinare nella pubblica opinione. Veritas presenta grandi limiti. Prima di tutto la totale mancanza di caratterizzazione ambientale, per cui non vi è riferimento alcuno alle concentrazioni di metalli e composti organici persistenti nelle zone di studio. In secondo luogo manca completamente rigore scientifico nella caratterizzazione e nella selezione della coorte di individui arruolata“.
Ma è alle dichiarazioni diramate dal governatore che si fa riferimento nell’accusa di Antonio Giordano:
“La regione Campania è l’unica istituzione che ha lavorato e si è impegnata concretamente per la Terra dei fuochi. Per la bonifica delle discariche, per creare centri di coordinamento interforze, per finanziare i pattugliamenti con risorse aggiuntive, per dare all’arma dei Carabinieri strumentazioni per il monitoraggio, per acquistare i droni, per attivare il registro dei tumori. In questo campo, le cose vanno fatte con serietà applicando un metodo scientifico rigoroso, non facendo demagogia. I riferimenti per il monitoraggio sull’impatto ambientale per la salute nella Terra dei fuochi sono l’Istituto Nazionale Tumori IRCCS “Fondazione G. Pascale”, un’eccellenza mondiale nello studio e nella lotta ai tumori, le strutture pubbliche e l’Istituto Zooprofilattico. Tutto il resto è inutile propaganda“.
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