mercoledì, Maggio 14, 2025
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Pasqua e pasquetta al Museo Ferroviaria di Pietrarsa

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MUSEO FERROVIARIO DI PIETRARSA
MUSEO FERROVIARIO DI PIETRARSA

Il Museo nazionale Ferroviario di Pietrarsa (Napoli) offre anche quest’anno la possibilità di trascorrere le festività pasquali in modo alternativo e piacevole.

Domenica 20 e lunedì 21 aprile il polo museale della Fondazione FS aprirà i suoi cancelli per consentire l’accesso ai padiglioni e ai viali fioriti affacciati sul mare a chi vorrà vivere giornate all’insegna della tranquillità, del divertimento, della cultura e della bellezza. N

on solo si potranno ammirare gloriose locomotive e carrozze d’epoca che rappresentano tasselli importanti nella storia delle ferrovie e del Paese, ma si potrà anche consumare una gustosa colazione a bordo dell’elegante vagone ristorante Vesuvio, completamente restaurato e riportato all’antico splendore. La carrozza, i cui arredi e allestimenti interni costituiscono pregevole esempio di stile Liberty, è posta al centro dei giardini botanici del Museo con vista sullo spettacolare Golfo di Napoli e delle isole Capri e Ischia.

La colazione, a base di prodotti tipici, sarà servita in due turni: dalle 9 alle 10:30, e dalle 11 alle 12:30. Nel giorno di Pasquetta, inoltre, è stata organizzata la Caccia al Tesoro Botanico, gioco interattivo destinato ai più piccoli che, attraverso un percorso tra le aiuole del Museo, scopriranno le curiosità del sito e dei suoi rigogliosi giardini, abbelliti da piante provenienti dai Cinque Continenti.

L’attività è pensata per bambini di età compresa tra sei e dieci anni ed è organizzata in tre diversi orari: 11, 12:30 e 16. Le iniziative, con limitata disponibilità di posti, prevedono la prenotazione obbligatoria che può essere fatta via Whatsapp al numero 3356422368. Informazioni e dettagli telefonando allo 081472003, oppure inviando una e-mail a museopietrarsa@fondazionefs.it.

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A Caserta il giuramento degli allievi dell’Accademia Aeronautica

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CASERTA GIURAMENTO ACCADEMIA AERONAUTICA
CASERTA GIURAMENTO ACCADEMIA AERONAUTICA

Il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, é intervenuto alla cerimonia di giuramento degli Allievi Ufficiali del corso Falco VI dell’Accademia Aeronautica.

“Care Allieve, cari Allievi, oggi, nel giorno del vostro giuramento, mi inchino davanti a ciascuno di voi. Lo faccio non solo come Ministro, ma a nome del Governo e di 60 milioni di italiani che avete scelto di proteggere. Grazie. Sono qui per onorare la vostra decisione di indossare l’uniforme dell’Aeronautica Militare: una scelta coraggiosa, che parla di responsabilità, dedizione e amore per il Paese. Servire lo Stato, oggi, può sembrare un concetto difficile da spiegare, da raccontare sui social. Ma guardandovi negli occhi vedo oltre le divise: vedo donne e uomini che hanno deciso di difendere me, le mie persone care, tutti noi” ha detto il Ministro Crosetto che ha poi aggiunto:

“Il futuro vi chiederà di dominare tecnologie sempre più avanzate, ma sarà la forza dei valori antichi – quelli che vi trasmetterà la vostra nuova famiglia, la Difesa – a guidarvi davvero. Perché solo quei valori vi permetteranno, sempre, di distinguere il bene dal male. E in questo, l’Intelligenza Artificiale non potrà sostituirvi”.

All’evento, svolto a Caserta, hanno preso parte, tra gli altri, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Luciano Portolano, il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, autorità civili, militari e religiose.

Dopo il Giuramento dei 129 Allievi del 1° Anno dei corsi Regolari dell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, ha avuto luogo il Battesimo del corso, momento in cui il gagliardetto, attraverso un ideale passaggio di consegne tra i padrini delle generazioni dei precedenti corsi Falco, è stato affidato al Capo corso del Falco VI.

Come da tradizione, il Presidente del Gruppo Medaglie d’Oro al Valor Militare, Generale di Corpo d’Armata Rosario Aiosa, ha letto il messaggio augurale ai giovani allievi che hanno giurato fedeltà alla Repubblica Italiana.

Il sorvolo delle Frecce Tricolori ha suggellato la solennità della cerimonia e dato simbolicamente il benvenuto al corso Falco VI nella grande famiglia della Difesa.

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Mondragone: discarica di amianto e resti di auto, a due passi degli scavi archeologici

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MONDRAGONE
MONDRAGONE

A Mondragone le campagne nei pressi degli scavi archeologici una discarica di amianto e il canale un cimitero di auto. Il WWF denuncia dal 2021 ma ancora nessuna bonifica. Borrelli: “Porto il caso in Commissione Ecomafie. L’ambiente muore, la gente si ammala e si continua a non vedere”

Lo scorso gennaio le Guardie Giurate del WWF – nucleo provinciale di Caserta- hanno scoperto una vera e propria discarica abusiva di rifiuti di ogni genere, tra cui il pericoloso amianto, anche sbriciolato e dunque estremamente pericoloso. Si trova nel Comune di Mondragone (Caserta) a due passi dagli scavi archeologici dell’Appia Antica e vicino a meravigliose ville romane. È stato l’ambientalista Alessandro Longo, simpatizzante del WWF, il primo a individuare il sito e a segnalare la situazione alle Guardie volontarie dell’Associazione.

In un altro sito di Mondragone le Guardie WWF hanno addirittura scoperto un cimitero di auto tagliate e abbandonate in un corso d’acqua chiamato “Fosso Riccio”.
Ad oggi, come riferisce l’ambientalista Longo al deputato di alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, nulla è cambiato e gli interventi di bonifica richiesti ancora non sono stati eseguiti.

“Ci risulta che le guardie abbiamo denunciato questo scempio già nel 2021 eppure tutto è rimasto invariato”- dichiara Borrelli- “Perché non si è intervenuti? Chiediamo un’urgente bonifica anche perché vi sono materiali pericolosi e vi potrebbe essere pericolo di incendi, ma non basta, è assolutamente necessario e vitale fare prevenzione installando fototrappole e facendo monitorare le due aree. Chiederò alla Commissione Ecomafie di intervenire su queste discariche, simbolo evidente dei reati ambientali perpetrati dalla criminalità. La terra viene avvelenata, la natura muore, i cittadini si ammalano eppure gli ecocrimini sono in aumento perché si da poco supporto ai magistrati che si occupa dei casi, che per la maggior parte finisce in prescrizione”.

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Morto il boss del Vomero e dell’Arenella Luigi Cimmino

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LUIGI CIMMINO
LUIGI CIMMINO

Luigi Cimmino insieme a due uomini del suo clan fu il bersaglio del raid costato la vita a Silvia Ruotolo, l’11 giugno del 1997 in salita Arenella.

Un commando del clan Alfano sparò una raffica di colpi, ben trenta e uccise la donna che teneva per mano Alessandra, la figlia di 5 anni che era andata a prendere all’asilo. Per anni è stato il ras dell’Arenella e del Vomero Luigi Cimmino, morto a 64 anni dopo una lunga lotta contro un tumore in una località protetta dove si trovava agli arresti domiciliari.

Figura di spicco nella camorra napoletana per oltre trent’anni, era noto soprattutto per l’influenza che la sua cosca riusciva a esercitare su appalti e contratti nel settore sanitario. Il suo clan, insieme al clan Lo Russo e al clan Licciardi, aveva una forte influenza sugli ospedali della città.

Dal 2022, dopo l’ultimo blitz che ha portato a numerosi arresti nel clan Cimmino-Caiazzo, la decisione di collaborare con la Giustizia che ha portato a nuove ordinanze di custodia cautelare.

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Afragola: rapinatori in fuga dopo colpo al benzinaio, catturati in autostrada

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Rapinatori in fuga dopo un colpo ad un distributore di carburanti: fermati in autostrada dopo un lungo inseguimento.

Nella serata di ieri, personale del Commissariato di polizia di Afragola (NAPOLI) ha dato esecuzione al decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura di NAPOLI Nord nei confronti di due soggetti di Afragola, di 39 e 36 anni, gravemente indiziati di rapina pluriaggravata in concorso e porto in luogo pubblico di arma da sparo.

Le attività di indagine, svolte sotto la direzione della Procura di NAPOLI Nord, hanno consentito agli investigatori di ricostruire tre rapine ai danni di altrettanti distributori di benzina, perpetrate tra i Comuni di Afragola e Casoria, tra il 3 ed il 15 aprile, tutte consumate con modalità aggressive e con l’uso di un’arma da sparo.

Grazie all’analisi delle immagini estrapolate dagli impianti di videosorveglianza pubblica e privata, nonché attraverso attività tecniche e numerosi servizi di osservazione e controllo effettuati su strada dal personale di polizia, i rapinatori sono stati identificati in un 39enne ed un 36enne dispiaciuto Afragola, fermati ieri dopo un inseguimento in autostrada dai poliziotti.

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Castellammare: non è soddisfatto delle visita e aggredisce medico

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OSPEDALE CASTELLAMMARE DI STABIA
OSPEDALE CASTELLAMMARE DI STABIA

Non era soddisfatto della visita ortopedica e così prima ha colpito il medico con la stampella, poi quando la vittima è fuggita via barricandosi in una stanza, ha rotto il vetro della porta. È accaduto questa mattina all’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia (Napoli).

Sono stati i Carabinieri ad essere intervenuti per la violenza messa in atto da un 57enne, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo ha colpito più volte il dottore con la propria stampella per poi utilizzarla per danneggiare la struttura.

I Carabinieri hanno bloccato l’uomo e lo hanno arrestato per lesioni a personale sanitario. Il medico ha riportato lesioni giudicate guaribili in 15 giorni.

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Camorra: morto il boss Pignataro, partecipò al commando che uccise Simonetta Lamberti

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ANTONIO PIGNATARO NCO NOCERA
ANTONIO PIGNATARO NCO NOCERA

È morto a Scalea (Cosenza) il boss di Nocera Inferiore Antonio Pignataro era ai domiciliari. Il boss doveva scontare diverse condanne, soprattutto una di 30 anni per l’omicidio di Simonetta Lamberti 11 anni, figlia del giudice Lamberti, avvenuto in un agguato al magistrato nel 1982.

Pignataro era un esponente di spicco della NCO e nell’82 partecipò (per sua stessa ammissione) al commando che uccise Simonetta Lamberti, che in quei tragici momenti dormiva in auto mentre il padre, il Magistrato Alfonso Lamberti era alla guida, rimase soltanto ferito e sfiorato da diversi proiettili.

Nel 2019 la sorella di Simonetta si rivolse al programma “Le Iene” per cercare un confronto con Antonio Pignataro, che dopo il pentimenti e l’accettazione della condanna, fece ricorso fino in cassazione avverso ai 30 anni di reclusione, tutti i ricorsi furano rigettati.

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Aggrediscono uomo a Pozzuoli poi si danno alla fuga, due fermi per tentato omicidio

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Un’aggressione violenta che per poco non è sfociata in un omicidio. C’è questo dietro il ricovero di un uomo, ieri pomeriggio, all’ospedale Santa Maria delle Grazie. Due uomini di 22 e 24 anni sono stati sottoposti a fermo dalla Polizia di Stato e sono gravemente indiziati del reato di tentato omicidio.

Gli agenti del Commissariato di Pozzuoli, a seguito di un’attività di indagine lampo, hanno accertato, anche grazie alla visione delle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza presenti sul luogo, che l’uomo era stato aggredito dai due nei pressi di uno stabile, ponendolo in pericolo di vita.

I due erano poi riusciti a darsi alla fuga. I poliziotti, in poco tempo, sono riusciti a risalire all’identità dei presunti aggressori che sono stati raggiunti e bloccati nelle rispettive abitazioni in cui sono stati rinvenuti anche alcuni capi di abbigliamento corrispondenti a quelli utilizzati per commettere il reato.

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Frattamaggiore: GdF sequestra un milione di euro di prodotti contraffatti

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FRATTAMAGGIORE ORTA DI ATELLA
FRATTAMAGGIORE ORTA DI ATELLA

Frattamaggiore – Oltre 40mila prodotti contraffatti – tra profumi, cosmetici, accessori, capi di abbigliamento e materiale hi-tech – per un valore stimato in circa un milione di euro, sono stati sequestrati nei giorni scorsi, dai militari del comando provinciale della Guardia di finanza di Napoli a Orta di Atella, in provincia di Caserta.

I finanzieri del gruppo di Frattamaggiore hanno denunciato per contraffazione e ricettazione due 30enni della provincia di Napoli, che, con fare circospetto, stavano sistemando dei pacchi all’interno di un locale seminterrato. La successiva perquisizione ha consentito di scoprire gli oltre 40 mila articoli contraffatti stoccati in vero e proprio “deposito del falso”: il packaging era visibilmente difforme da quello originale e dalla verifica dei codici qr è emerso che, diversamente dai prodotti autentici, non reindirizzavano i browser ai siti web ufficiali delle note case produttrici.

La merce, se immessa sul mercato, avrebbe fruttato oltre un milione di euro, considerati i prezzi praticati al dettaglio dei prodotti originali, molti dei quali di largo consumo e sponsorizzati su piattaforme online come tendenze del momento.

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“Bimbo autistico diffamato da maestre”, pm chiede archiviazione

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Bimbo autistico diffamato da maestre
Bimbo autistico diffamato da maestre

“Non svegliate il can che dorme”, “Speriamo che dorme e che non stia arrivando” e “Magari torna miracolato”: sono le frasi che tre insegnanti, a Roma, avrebbero rivolto a un loro alunno, affetto da un disturbo delle spettro autistico, inviate su un gruppo WhatsApp usato solo dalle maestre.

Esternazioni che, secondo la Procura capitolina, non sarebbero “meramente denigratorie della reputazione del minore”. Sulla base di questa considerazione gli inquirenti hanno infatti chiesto l’archiviazione del fascicolo aperto nei confronti delle docenti con l’ipotesi del reato di diffamazione e suscitando la disapprovazione della famiglia del giovane e del loro legale, l’avvocato napoletano Sergio Pisani che ha presentato un’istanza di opposizione all’archiviazione.

“Le suddette conversazioni, – spiega Pisani – ampiamente documentate mediante screenshot allegati alla denuncia in atti, manifestano un chiaro disprezzo nei confronti del minore, la cui assenza da scuola viene accolta con ilarità, sollievo e con emoticon beffarde. Contrariamente a quanto sostiene il pubblico ministero – aggiunge Pisani – sono commenti che trascendono ogni normale manifestazione di disagio lavorativo e assumono un chiaro connotato denigratorio, discriminatorio e lesivo della dignità del bambino”.

A parere del legale, infine, quelle affermazioni, anche se inviate in una chat privata, “denotano volontà di sminuire, ridicolizzare e stigmatizzare il minore per la sua condizione patologica, in un contesto lavorativo (scuola) dove invece egli dovrebbe essere tutelato e l’utilizzo di emoticon canzonatorie rafforza il tono offensivo e volontario, ben al di là di un generico malessere lavorativo”.

“Siamo sconvolti e arrabbiati: questa richiesta di archiviazione potrebbe creare un bruttissimo precedente in Italia che permetterebbe ad altri insegnanti di emulare il gesto di questi loro colleghi senza tutela alcuna per alunni disabili e familiari”.

Così, in una nota, Asia Maraucci, presidente dell’associazione “La Battaglia di Andrea”. “Combatteremo insieme all’avvocato Sergio Pisani affinché sia data giustizia al piccolo”, aggiunge Maraucci.

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