sabato, Agosto 16, 2025
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Fuga di gas ed esplosione ad Ischia, ferito un anziano

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ISCHIA FUGA DI GAS
ISCHIA FUGA DI GAS

Una forte esplosione ha risvegliato stamane poco dopo le 5 il popoloso quartiere di San Ciro ad Ischia Porto: una fuga di gas all’interno della abitazione di due anziani coniugi ha provocato lo scoppio gettando nel panico gli abitanti della zona.

Secondo le prime ricostruzioni, il marito avrebbe provato ad accendere il fuoco per prepararsi il caffè innescando l’esplosione, causata da una perdita di gas dal tubo di collegamento dalla bombola alla cucina. Fortunatamente la quantità di gas fuoriuscita dal tubo difettoso era limitata e l’anziano è rimasto ferito in modo lieve.

All’uomo, trasportato all’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno, sono state diagnosticate ustioni di primo grado mentre per la moglie nessuna conseguenza fisica di rilievo ma solo un grande spavento.

Sul posto sono quindi intervenuti gli agenti del commissariato della Polizia di Stato, i cui uffici sorgono a poca distanza dal luogo dell’esplosione, ed i Vigili del Fuoco della caserma isolana che hanno spento l’incendio divampato a seguito dello scoppio. I poliziotti hanno quindi circoscritto la zona attorno alla casa dove si è verificata l’esplosione mentre i pompieri, dopo aver spento le fiamme stanno effettuano controlli sulla abitazione che per il momento risulta inagibile.

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Incendio doloso a San Carlo all’Arena: “Siamo vivi per miracolo”

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INCENDIO SAN CARLO ALL'ARENA
INCENDIO SAN CARLO ALL'ARENA

La notte tra il 17 e il 18 luglio si è sfiorata la tragedia tra via Abate Minichini e via Nicola Nicolini, nel quartiere San Carlo all’Arena. Intorno alle 4 del mattino, ignoti hanno dato fuoco ai bidoni della spazzatura posizionati davanti a quattro palazzi. Il rogo ha causato danni significativi alle strutture, in particolare al civico 19 di via Abate Minichini, dove le fiamme hanno letteralmente lambito l’ingresso dell’edificio.

Siamo vivi per miracolo”, raccontano i residenti del palazzo più colpito. “Com’è possibile che oggi, nel 2025, il passatempo di qualcuno sia dare fuoco ai rifiuti nel cuore della notte? È una follia che poteva costare vite umane”. Nonostante siano passati diversi giorni, i resti dei rifiuti bruciati giacciono ancora sull’asfalto, emanando fumi e odori tossici. “Ormai è da una settimana che respiriamo sostanze nocive. Siamo costretti a chiudere finestre e balconi perché la puzza è asfissiante. Sono state inviate diverse PEC all’Asia, corredate da foto e segnalazioni, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta. È inaccettabile”.

Il deputato dell’Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, informato dell’accaduto, ha commentato duramente: “Ci troviamo di fronte a un atto criminale gravissimo che ha messo in pericolo la vita dei cittadini. È inconcepibile che a distanza di giorni nessuno abbia provveduto alla rimozione dei residui tossici. L’Asia deve dare risposte immediate e intervenire con urgenza per tutelare la salute pubblica e la sicurezza. Non possiamo permettere che i napoletani siano ostaggi di delinquenti e della burocrazia”.

Abbiamo inviato una richiesta formale di intervento agli organi competenti. La cittadinanza è esasperata e chiede che si accendano i riflettori su una vicenda che, per fortuna, non si è trasformata in una tragedia, ma che avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche”.

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Afragola, tensione in consiglio comunale. Giustino denuncia: “polizza fideiussoria relativa al cantiere PINQUA del Rione Salicelle è falsa”

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AFRAGOLA GIUSTINO
AFRAGOLA GIUSTINO

Mattinata ad alta tensione ad Afragola durante il consiglio comunale svoltosi alla presenza del dirigente responsabile del PNRR e di numerose figure istituzionali, tra cui il comandante della locale stazione dei Carabinieri, il luogotenente Raimondo Semprevivo.

A scuotere profondamente l’aula è stato l’intervento del consigliere comunale Gennaro Giustino, che ha lanciato un’accusa precisa e diretta: ⁠“La polizza fideiussoria relativa al cantiere PINQUA del Rione Salicelle è falsa”. Una dichiarazione pronunciata senza esitazioni, che ha gettato nello sconcerto l’intera sala consiliare, lasciando per diversi secondi i presenti in un silenzio carico di stupore.

Giustino ha poi rincarato la dose: ⁠“Quanto ho denunciato oggi è gravissimo e non può essere ignorato. In aula era presente anche il comandante della stazione dei Carabinieri, il luogotenente Raimondo Semprevivo, che sono certo avrà preso atto di tutto”.

Ma c’è un altro dettaglio che il consigliere ha voluto sottolineare: ⁠“Questa mattina, prima dell’inizio della seduta, ci è stato comunicato che l’assessore ai lavori pubblici si è dimesso. Una coincidenza? Forse. Ma il momento in cui avviene questa uscita fa inevitabilmente sorgere qualche dubbio”.

Anche dai banchi della maggioranza non sono mancati segnali di inquietudine. Il consigliere Affinito, pur confermando pieno sostegno al sindaco Pannone, ha sottolineato la necessità di verificare attentamente gli atti, definendo “stravaganti” alcune anomalie documentali, tra cui proprio la polizza al centro della denuncia. Duro anche il Consigliere Caiazzo che sottolinea come sia la maggioranza che l’opposizione abbiano perso ogni fiducia nell’operato del Dirigente.

Il caso riguarda il progetto PINQUA (Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare), che interessa il Rione Salicelle, oggetto di lavori di riqualificazione finanziati con fondi del PNRR. L’eventuale irregolarità nella polizza fideiussoria solleva questioni di rilevanza non solo amministrativa ma anche potenzialmente penale.

Si attendono ora verifiche e accertamenti da parte degli organi competenti. La denuncia pubblica di Giustino ha aperto un nuovo capitolo che potrebbe cambiare radicalmente la narrazione dei lavori in corso nel quartiere.

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Morte DJ Michele Noschese a Ibiza, l’avvocato: “L’autopsia è stata incompleta, ne chiederemo una nuova”

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“Per noi l’esame autoptico è incompleto”.

A dirlo all’ANSA è l’avvocata Rosanna Alvaro, che a Ibiza, insieme con il collega spagnolo Jaime Roig, sta tutelando la famiglia di Dj Godzi, il trentacinquenne Michele Noschese morto venerdì scorso in circostanze non chiarite. Gli esiti dell’autopsia, alla quale non ha partecipato un perito di parte, non sono ancora noti, mentre un primo esame medico effettuato poco dopo il decesso non avrebbe evidenziato lesioni riconducibili a percosse.

Tuttavia, viene sottolineato dal legale, “potremmo averne oggi la certezza solo se fossero state eseguite una tac o una risonanza magnetica. Cosa che non è avvenuta. Riteniamo che gli esami finora eseguiti siano incompleti e ora stiamo valutando se chiedere l’esecuzione di una nuova autopsia, o comunque altri accertamenti, questa volta in presenza di un nostro consulente di parte”, un professionista di Palma di Maiorca che sta coadiuvando le indagini difensive dei due legali.

Riguardo poi a quanto riferito alla stampa da Raffaele Rocco, l’amico di Michele che avrebbe assistito al presunto pestaggio da parte della Guardia civil, l’avvocata si limita a confermare che un testimone avrebbe visto cosa è accaduto, aggiungendo però che sono informazioni non acquisite dagli atti ufficiali delle forze di polizia locali. Intanto, secondo quanto si è appreso, sarebbe giunta alla procura di Roma, competente a indagare sui delitti riguardanti i cittadini italiani all’estero, la notizia di reato trasmessa dalle autorità inquirenti iberiche relativa alla morte di Noschese.

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Incidente stradale a Caivano: morto Aniello Savarese, 45enne di Maddaloni

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Aniello Savarese Maddaloni
Aniello Savarese Maddaloni

Grave incidente stradale sulla Statale Sannitica 87 nei pressi della zona Asi di Caivano.

La vittima è Aniello Savarese, 45enne di Maddaloni, l’uomo che si trovava in sella alla moto quando per cause in corso di accertamento si è scontrato con una Citroen C3.

Le condizioni del 45enne sono apparse immediatamente molto gravi. Sul posto sono intervenuti immediatamente i sanitari del 118, ma Aniello Savarese era già deceduto. Illeso invece l’automobilista.

Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Caivano che si stanno occupando di chiarire la dinamica del sinistro.

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Febbre del Nilo: disinfestazione in tre comuni del Casertano

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FEBBRE DEL NILO CASERTANO
FEBBRE DEL NILO CASERTANO

Dopo i casi riscontrati di febbre del Nilo, il dipartimento di prevenzione dell’Asl di Caserta ha predisposto interventi straordinari di disinfestazione.

I comuni coinvolti sono quelli di Cellole, Orta di Atella e Sessa Aurunca. Le operazioni inizieranno questa sera dalle 22.

Al momento i casi riscontrati e certificati delle autorità sanitarie sono otto di cui. Quattro di questi pazienti versano in condizioni gravi e sono attualmente ricoverati in terapia intensiva all’Ospedale Moscati di Aversa e al Cotugno di Napoli.

Ma come si trasmette la “West Nile”, lo spiega Ivan Gentile, ordinario di malattie infettive all’Università Federico II di Napoli: “Il vettore sono le zanzare comuni che abbiano precedentemente punto uccelli selvatici infetti. Ma non c’è una trasmissione diretta tra le persone. Si può prevenire eliminando ristagni d’acqua in casa e in giardino. Nei casi sintomatici, la west nile ha un tasso di mortalità del 30%“.

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Attesa ondata di calore in Campania, la Protezione Civile lancia l’allerta

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Il Centro Funzionale della Protezione Civile della Regione Campania, in considerazione del quadro meteo in atto, ha emanato un avviso di criticità per “Ondate di calore”.

È valido dalle 12 di domani mattina, giovedì 24 luglio, alle 8 di sabato 26 luglio.

In Campania, si prevedono temperature che potranno essere superiori ai valori medi stagionali di 5-6°C, associate ad un tasso di umidità che, soprattutto nelle ore serali e notturne sul settore costiero, potrà superare anche il 60-70%.

Si raccomanda di non uscire di casa nelle ore più calde della giornata, di non esporsi al sole o praticare attività all’esterno e di limitare gli spostamenti con l’auto. Particolare attenzione devono prestare i cardiopatici, gli anziani, i bambini e i soggetti a rischio. Tenere sempre correttamente arieggiati gli ambienti. Provvedere a tenersi idratati bevendo acqua. Prestare attenzione anche agli animali domestici.

Le autorità locali competenti sono invitate a mantenere in essere le procedure di propria pertinenza relative alla vigilanza per le fasce fragili della popolazione.

 

A Scampia ieri fiaccolata in ricordo delle vittime del crollo della Vela Celeste, presenti le istituzioni

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A Napoli una fiaccolata per ricordare il crollo della Vela Celeste di Scampia, che provocò la morte di tre persone: Roberto, Patrizia e Margherita. Una tragedia avvenuta il 22 luglio dello scorso anno che provocò anche il ferimento di 11 persone, tra cui sette bambini. L’appuntamento è alle 21 in via Gobetti, proprio nel luogo in cui cedette un parapetto, per snodarsi nel quartiere.

A promuovere l’iniziativa è il comitato Vele Scampia che, in una nota, ha rievocato il dolore di quella notte: “Sembra ieri che un pezzo delle nostre case veniva giù in pochi secondi. E invece è passato un anno. Ricordiamo quella prima notte, la più brutta, in cui nessuno di noi sapeva cosa dire. Figuriamoci cosa fare”.

“Noi ricordiamo tutto. Il boato. Le urla. L’orrore. Ma anche quella solidarietà che travolse i cuori di tutti e tutte, una solidarietà coraggiosa, determinata, concreta, che raggiunse l’università di Scampia, lì dove una comunità sgomenta e terrorizzata per quanto stava accadendo ritrovò brandine, cibi a lunga conservazione, giocattoli per bambini, carta igienica, omogeneizzati. Quelle lacune istituzionali lasciarono il posto ad una rete straordinaria, travolgente, con pochissimi precedenti e per la quale non smetteremo mai di ringraziare artisti, associazioni, militanti, semplici cittadini”, si legge ancora nella nota.

“Un anno fa, il crollo della Vela Celeste a Scampia ci ha lasciati senza parole. Tre vite spezzate, un dolore collettivo che ha segnato profondamente la città. Ricordo ancora con lucidità quella giornata: lo sgomento sui volti, la paura, il silenzio sospeso tra le macerie. Quel giorno ci ha consegnato un compito chiaro: trasformare una ferita in responsabilità. A un anno di distanza, la memoria di quella tragedia non si dissolve. Al contrario, continua a guidarci nel lavoro quotidiano per rendere più giusto, sicuro e umano l’abitare”.

Così, in una nota, il vicesindaco di Napoli, Laura Lieto.

“Oggi a Scampia si sta scrivendo una storia diversa, fatta di ascolto, relazioni e spazi di vita. Stiamo lavorando per restituire alle famiglie soluzioni abitative stabili e dignitose, e per garantire che ogni scelta urbanistica nasca dal confronto con le persone che quei luoghi li abitano ogni giorno. Non è semplice, non è immediato. Ma è una responsabilità collettiva che come amministrazione facciamo nostra, perché a Scampia, come in ogni altro quartiere della città, abitare deve significare poter vivere in sicurezza. E questo impegno non può venire meno. Scampia merita un futuro all’altezza della sua forza. È da qui che stiamo ripartendo”, ha concluso.

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Onoranze funebri e camorra ad Acerra: Sequestrati beni da 5 milioni di euro a uomo vicino al clan Crimaldi

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Ad Acerra (Napoli), la Polizia di Stato ha dato corso all’esecuzione di un decreto di sequestro finalizzato alla confisca di beni emesso dal Tribunale di Napoli – Sezione Misure di Prevenzione nei confronti di Salvatore Giordano Pacilio, 56 anni, pluripregiudicato e ritenuto contiguo ad ambienti della criminalità organizzata.

Il provvedimento, adottato in accoglimento della proposta avanzata dal Questore di Napoli, è scaturito da un’articolata attività di accertamento, condotta da personale della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Napoli, che ha fatto emergere la pericolosità del proposto, già condannato in via definitiva per delitti aggravati dal metodo mafioso – tra cui ricettazione, incendio, detenzione illegale di armi, bancarotta fraudolenta e lesioni personali – alcuni dei quali riconducibili al contesto del clan Crimaldi, storicamente radicato nell’area di Acerra.

Il sequestro ha interessato beni immobili siti nel comune di Acerra, nonché l’intero compendio aziendale di diverse società operanti nel settore delle onoranze funebri, con sedi ad Acerra e a Santa Maria Capua Vetere, veicoli e numerosi rapporti finanziari.

Tutti i beni, pur formalmente intestati a soggetti terzi, sono risultati nella disponibilità effettiva di Pacilio. L’operazione si inserisce nel più ampio contesto delle attività di contrasto alla criminalità organizzata, attraverso l’aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati. Il valore complessivo dei beni sottoposti a sequestro di prevenzione ammonta a circa cinque milioni di euro.

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Napoli, Mappatella Beach presa di mira dalla criminalità: 49 furti in una settimana e atto vandalico alla palestra pubblica

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Situazione critica alla spiaggia pubblica della Rotonda Diaz, nota come Mappatella Beach, dove nell’ultima settimana sono stati denunciati 49 furti. Solo nella giornata di lunedì 21 luglio si sono registrati otto episodi, due dei quali ai danni di turisti stranieri. Le vittime – due ragazze di Arzano, due napoletani e quattro stranieri – sono state derubate di telefoni cellulari, portafogli, zaini, vestiti e scarpe.

La Polizia è intervenuta sul posto, ma il fenomeno appare ormai sistematico. Secondo le segnalazioni raccolte, i furti sarebbero opera di gruppi organizzati con vedette e modalità coordinate.

Sempre lunedì è stato compiuto un nuovo atto vandalico ai danni della piccola palestra all’aperto installata nei mesi scorsi dal Comune di Napoli, con il supporto della Fondazione Marinelli–Gaeta e altri soggetti privati. È stato rubato per la terza volta in tre mesi il sacco da boxe, dopo che è stata tranciata la fune che lo ancorava alla sbarra. L’attrezzatura era stata ritrovata in precedenza abbandonata sulla sabbia. Le restanti strutture risultano integre e continuano a essere utilizzate da sportivi abituali.

Nella stessa mattinata, intorno alle 10:00, una donna ha denunciato il furto del proprio cellulare, indicando come presunto responsabile un giovane marocchino. Il ragazzo, privo di documenti, è stato fermato dai Carabinieri e condotto in caserma per l’identificazione, ma non è stata rinvenuta refurtiva. L’episodio ha generato momenti di tensione tra la denunciante e una donna presente sulla spiaggia che affitta abusivamente ombrelloni e sdraio.

Nonostante la presenza delle forze dell’ordine, l’attività di noleggio abusivo di attrezzature da spiaggia è proseguita. Gli oggetti vengono estratti da un ripostiglio ricavato in una nicchia del muro in prossimità della scalinata d’accesso all’arenile. Questa pratica, pur irregolare, è consolidata da anni.

Nel frattempo, sull’arenile di Donn’Anna a Posillipo, l’associazione Mare Libero ha dato vita a una manifestazione pacifica per chiedere più spazi di costa non in concessione. La spiaggia libera si è ampliata dopo la revoca della proroga alla concessione balneare del Bagno Elena, confermata dal Consiglio di Stato con ordinanza cautelare. L’area è stata liberata da ombrelloni e lettini, ma resta in corso un contenzioso amministrativo tra lo stabilimento balneare e il ristorante confinante Palazzo Petrucci.

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