domenica, Agosto 17, 2025
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Onoranze funebri e camorra ad Acerra: Sequestrati beni da 5 milioni di euro a uomo vicino al clan Crimaldi

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Ad Acerra (Napoli), la Polizia di Stato ha dato corso all’esecuzione di un decreto di sequestro finalizzato alla confisca di beni emesso dal Tribunale di Napoli – Sezione Misure di Prevenzione nei confronti di Salvatore Giordano Pacilio, 56 anni, pluripregiudicato e ritenuto contiguo ad ambienti della criminalità organizzata.

Il provvedimento, adottato in accoglimento della proposta avanzata dal Questore di Napoli, è scaturito da un’articolata attività di accertamento, condotta da personale della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Napoli, che ha fatto emergere la pericolosità del proposto, già condannato in via definitiva per delitti aggravati dal metodo mafioso – tra cui ricettazione, incendio, detenzione illegale di armi, bancarotta fraudolenta e lesioni personali – alcuni dei quali riconducibili al contesto del clan Crimaldi, storicamente radicato nell’area di Acerra.

Il sequestro ha interessato beni immobili siti nel comune di Acerra, nonché l’intero compendio aziendale di diverse società operanti nel settore delle onoranze funebri, con sedi ad Acerra e a Santa Maria Capua Vetere, veicoli e numerosi rapporti finanziari.

Tutti i beni, pur formalmente intestati a soggetti terzi, sono risultati nella disponibilità effettiva di Pacilio. L’operazione si inserisce nel più ampio contesto delle attività di contrasto alla criminalità organizzata, attraverso l’aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati. Il valore complessivo dei beni sottoposti a sequestro di prevenzione ammonta a circa cinque milioni di euro.

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Napoli, Mappatella Beach presa di mira dalla criminalità: 49 furti in una settimana e atto vandalico alla palestra pubblica

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Situazione critica alla spiaggia pubblica della Rotonda Diaz, nota come Mappatella Beach, dove nell’ultima settimana sono stati denunciati 49 furti. Solo nella giornata di lunedì 21 luglio si sono registrati otto episodi, due dei quali ai danni di turisti stranieri. Le vittime – due ragazze di Arzano, due napoletani e quattro stranieri – sono state derubate di telefoni cellulari, portafogli, zaini, vestiti e scarpe.

La Polizia è intervenuta sul posto, ma il fenomeno appare ormai sistematico. Secondo le segnalazioni raccolte, i furti sarebbero opera di gruppi organizzati con vedette e modalità coordinate.

Sempre lunedì è stato compiuto un nuovo atto vandalico ai danni della piccola palestra all’aperto installata nei mesi scorsi dal Comune di Napoli, con il supporto della Fondazione Marinelli–Gaeta e altri soggetti privati. È stato rubato per la terza volta in tre mesi il sacco da boxe, dopo che è stata tranciata la fune che lo ancorava alla sbarra. L’attrezzatura era stata ritrovata in precedenza abbandonata sulla sabbia. Le restanti strutture risultano integre e continuano a essere utilizzate da sportivi abituali.

Nella stessa mattinata, intorno alle 10:00, una donna ha denunciato il furto del proprio cellulare, indicando come presunto responsabile un giovane marocchino. Il ragazzo, privo di documenti, è stato fermato dai Carabinieri e condotto in caserma per l’identificazione, ma non è stata rinvenuta refurtiva. L’episodio ha generato momenti di tensione tra la denunciante e una donna presente sulla spiaggia che affitta abusivamente ombrelloni e sdraio.

Nonostante la presenza delle forze dell’ordine, l’attività di noleggio abusivo di attrezzature da spiaggia è proseguita. Gli oggetti vengono estratti da un ripostiglio ricavato in una nicchia del muro in prossimità della scalinata d’accesso all’arenile. Questa pratica, pur irregolare, è consolidata da anni.

Nel frattempo, sull’arenile di Donn’Anna a Posillipo, l’associazione Mare Libero ha dato vita a una manifestazione pacifica per chiedere più spazi di costa non in concessione. La spiaggia libera si è ampliata dopo la revoca della proroga alla concessione balneare del Bagno Elena, confermata dal Consiglio di Stato con ordinanza cautelare. L’area è stata liberata da ombrelloni e lettini, ma resta in corso un contenzioso amministrativo tra lo stabilimento balneare e il ristorante confinante Palazzo Petrucci.

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Caivano: ricoverato nuovamente al Santobono il bambino morso dal ragno violino

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CAIVANO RAGNO VIOLINO
CAIVANO RAGNO VIOLINO

Il bambino di Caivano (Napoli) morso dieci giorni fa da un ragno violino, è stato nuovamente ricoverato all’Ospedale Santobono.

Il piccolo di quattro anni è ricoverato da venerdì a causa di febbre alta che non accenna a diminuire nonostante il lavoro incessante dei medici del nosocomio pediatrico. A quanto pare si tratta di un riacutizzarsi dell’infezione provocato dal morso del ragno violino.

Il bimbo del centro storico di Caivano durante il primo ricovero aveva subito un piccolo intervento chirurgico per asportare la pelle andata in necrosi attorno al punto in cui aveva subito il morso dell’aracnide.

La comunità di Caivano spera che il bambino e la sua famiglia possano mettersi quanto prima mettersi alle spalle questa brutta storia e tornare alla vita normale.

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Il Tar rinvia la chiusura del Castello delle Cerimonie dopo l’opposizione della famiglia Polese

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IL CASTELLO DELLE CERIMONIE
IL CASTELLO DELLE CERIMONIE

Nuovo rinvio per la confisca del “Grand Hotel La Sonrisa” di Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli, che ora potrà continuare a operare fino al 29 gennaio 2026.

È quanto ha disposto il Tar della Campania (settima sezione) a cui la famiglia Polese si è rivolta per bloccare il provvedimento che consegna di fatto l’area all’amministrazione locale. La confisca, ormai definitiva, fu disposta per il reato di lottizzazione abusiva, ma, facendo leva, tra l’altro, su due consulenze di esperti in urbanistica e in geologia e su riprese video, i tre professionisti stanno cercando di convincere l’autorità giudiziaria che gli interventi edilizi in questione non hanno trasformato il territorio, nè vi è stato alcun pregiudizio per l’ambiente e il paesaggio. Nel frattempo però pendono due processi penali riguardanti l’incidente di esecuzione e la richiesta di revisione del processo.

È un provvedimento giudiziario che non va commentato, ma va rispettato. I giudici avranno altro tempo a disposizione per valutare correttamente l’iter amministrativo intrapreso dai nostri uffici con il massimo della trasparenza e della condivisione istituzionale“, fa sapere la sindaca di Sant’Antonio Abate, Ilaria Abagnale. Lo scorso aprile, davanti alla Corte di Appello di Roma, è approdata la richiesta di cancellazione della confisca avanzata da Concetta Polese.

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Irpinia: operaio 41enne morto in un cantiere edile dopo una caduta

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Operaio Morto Torre la Nocelle
Operaio Morto Torre la Nocelle

Torre le Nocelle (Avellino) – Ennesima vittima sul lavoro in Campania, questa volta si tratta di un operaio edile di 41 anni, morto a Torre la Nocelle in Irpinia in provincia di Avellino.

A quanto pare l’uomo stava lavorando quando è improvvisamente caduto battendo la testa su alcune pietre. Resta da chiarire la dinamica dell’incidente.

Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Mirabella Eclano che hanno sequestrato l’area per consentire gli accertamenti. La salma è stata trasferita all’obitorio dell’ospedale Moscati di Avellino, dove verrà eseguita l’autopsia.

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Lusciano: evade dai domiciliari e i Carabinieri lo sorprendono in un negozio

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LUSCIANO CASERTA
LUSCIANO CASERTA

I Carabinieri della Stazione di Lusciano (Caserta) hanno tratto in arresto un 59enne del posto, ritenuto responsabile del reato di evasione dagli arresti domiciliari.

L’uomo, sottoposto alla misura cautelare presso la propria abitazione, è stato sorpreso, nel corso dei controlli di routine finalizzati a garantire il rispetto delle misure restrittive, all’interno di un esercizio commerciale del luogo, in evidente violazione delle disposizioni imposte dall’autorità giudiziaria.

L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato ricondotto presso la propria abitazione e nuovamente sottoposto agli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.

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Al Festival di Venezia in anteprima fuori concorso “Nino. 18 giorni”, il film su Nino D’Angelo

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Sarà presentato in anteprima Fuori Concorso alla 82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia “NINO. 18 GIORNI”, il film documentario su Nino D’Angelo diretto dal figlio Toni D’Angelo, un racconto intenso e toccante che scava nell’anima di un artista capace di attraversare generi, palcoscenici e generazioni, restando sempre fedele alle proprie radici. Prodotto da Isola Produzioni s.r.l. con Rai Cinema, MAD Entertainment e Stefano Francioni produzioni, “NINO. 18 GIORNI” arriverà nei cinema italiani in autunno distribuito da Nexo Studios in collaborazione con il media partner MYmovies.

Nino D’Angelo, negli anni ’80 è stato il caschetto biondo più famoso d’Italia dopo Raffaella Carrà. Oggi non ha più il caschetto e non fa più quelle canzoni che lo resero famoso allora, come “‘Nu jeans e ‘na maglietta”.

I suoi capelli si sono ingrigiti, anche se glieli taglia lo stesso barbiere che inventò il caschetto.

Vive a Roma, circondato dalla sua numerosa famiglia, e la sua musica – che compone in un piccolo studio sulla Cassia – ha il suono del Mediterraneo. L’ultimo concerto allo Stadio Maradona di Napoli è un saluto definitivo agli anni ’80, al caschetto e a quel tipo di musica.

A vivere con lui questo momento, nascosto dietro un telefonino, suo figlio, Toni, regista. Lo incalza con le domande, registra tutto, anche e soprattutto i momenti più intimi. Chi era suo padre negli anni ’80? Com’è arrivato al successo e al benessere dalla povertà più assoluta? E perché, una volta raggiunto il successo, nel bel mezzo degli anni ’80, quando Toni era piccolo, hanno dovuto abbandonare la città che aveva reso celebre suo padre?

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Napoli: operato all’Ospedale Vanvitelli giovane con scoliosi grave

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POLICLINICO VANVITELLI SCOLIOSI GRAVE
POLICLINICO VANVITELLI SCOLIOSI GRAVE

Una nuova schiena. La chirurgia vertebrale cambia una vita. Un intervento altamente complesso ha restituito a un ragazzo di sedici anni la possibilità di camminare, respirare meglio e guardare al futuro con speranza.

È accaduto presso il Policlinico ‘Vanvitelli’ di Napoli, dove un giovane affetto da una grave scoliosi con una curvatura superiore ai 130 gradi, è stato sottoposto con successo a due operazioni chirurgiche. A guidare l’equipe un’eccellenza della chirurgia vertebrale italiana: il professor Enrico Pola, Direttore della Clinica Ortopedica e della Scuola di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia. Dopo una degenza regolare e una risposta post-operatoria positiva, il 16enne è ora in riabilitazione e in pieno recupero funzionale.

L’intervento su questo giovane rappresenta un esempio virtuoso di come la sanità pubblica possa fare la differenza nella vita delle persone, soprattutto dei più giovani– ha dichiarato il direttore generale del Vanvitelli, Ferdinando Russo- Siamo orgogliosi del lavoro delle nostre equipe multidisciplinari, che uniscono competenze chirurgiche di alto livello a un’attenzione costante alla qualità del percorso assistenziale. Il Policlinico Vanvitelli si conferma centro di riferimento per la patologia vertebrale complessa a livello internazionale“.

Il giovane di 16 anni era arrivato insieme alla sua famiglia al Policlinico ‘Vanvitelli’ nel dicembre 2024. La diagnosi era severa: una scoliosi idiopatica a doppia curva superiore ai 130 gradi. Dopo una approfondita valutazione specialistica condotta dal professor Pola e dal professor Luigi Aurelio Nasto, è stato deciso di intraprendere un percorso terapeutico strutturato.

Abbiamo affrontato una sfida chirurgica molto impegnativa, sia per la gravità della deformità sia per l’età del paziente– spiega il professor Enrico Pola- La scelta di procedere in due tempi (toracico e posteriore) ha permesso di ottenere una correzione efficace e sicura. Fausto ha risposto molto bene a ogni fase del trattamento, dimostrando forza e determinazione“.

Il percorso chirurgico è iniziato con una fase preparatoria fondamentale: la trazione vertebrale con sistema Halo, avviata a marzo 2025. Questa metodica prevede l’applicazione di un telaio metallico collegato al cranio, che consente un allungamento graduale della colonna, riducendo le tensioni pre-operatorie. Dopo due mesi di trazione e monitoraggio clinico, il 29 aprile si è svolto il primo intervento, il cosiddetto “tempo toracico”, eseguito per via anteriore. Il 7 maggio, a sei giorni di distanza, è stato effettuato il secondo e definitivo “tempo posteriore”, con l’inserimento di barre e viti per la stabilizzazione e la correzione definitiva della scoliosi. Entrambe le procedure si sono svolte senza complicanze intra-operatorie e successive all’intervento. La famiglia del giovane ha espresso “profonda gratitudine” per il risultato ottenuto, definendolo l’inizio di una nuova vita. Papà e mamma hanno voluto ringraziare il professor Pola, il professor Nasto, l’intero staff medico e infermieristico, e il personale del reparto per aver seguito il figlio con “grande competenza e umanità”. Il ragazzo 16 enne ha raccontato che oggi cammina e respira meglio e che per questo motivo si sente “finalmente libero nel proprio corpo”.

Questa, ha concluso la famiglia, non è solo una storia clinica, ma un “esempio concreto di come la sanità pubblica, quando animata da rigore, dedizione e visione, possa davvero trasformare la vita”.

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Mare agitato a Formia: salvati dalle onde due ragazzini di Napoli

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FORMIA SCAURI
FORMIA SCAURI

FORMIA SCAURI – Tra domenica e lunedì bagnini all’opera per trarre in salvo soprattutto ragazzi che si sono avventurati a largo nonostante il mare agitato

È successo nel tratto di mare antistante il Lido Italia a Scauri. Protagonista Christian Di Mattia della Cooperativa Escara che ha messo al sicuro due fratelli adolescenti di Napoli, una ragazza di 13 anni e il più piccolo di 10 anni.

Il bagnino 19enne di Scauri ha notato i due in difficoltà sul materassino spinti anche dal mare agitato per il forte vento. Erano giunti più o meno al limite della zona sicura di balneazione. Christian Di Mattia non ha esitato ed ha tratto in salvo i fratellini raggiungendoli a nuoto.

Intervento decisivo anche di Giuseppe Lagni, bagnino 17enne di Formia che opera al Parco Acqua Azzurra a S.Croce. Ha messo al sicuro 9 ragazzini i quali si erano avventurati a largo sul materassino raggiungendoli con il pattino. Giuseppe Lagni è successivamente intervenuto per trarre in salvo una bambina di 3 anni che si trovava quasi a riva ma che stava rischiando per le condizioni del mare mosso, delle risacche e delle onde.

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Spaccio di stupefacenti tra Napoli e Marano: smantellato giro d’affari per 8 milioni di euro

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NAPOLI OPERAZIONE ANTIDROGA
NAPOLI OPERAZIONE ANTIDROGA

Gli agenti della Squadra Mobile partenopea e i finanzieri del Comando provinciale di Roma hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal gip del tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di 12 indagati, dei quali otto in carcere e quattro agli arresti domiciliari.

I reati contestati a vario titolo sono associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e di detenzione, ai fini di spaccio, di droga. Un giro d’affari, tra Napoli e Marano, del valore di oltre otto milioni di euro.

Nel corso delle indagini sarebbe emersa l’operatività di due organizzazioni dedite al traffico di hashish e marijuana, attive prevalentemente a Napoli e a Marano. Sequestrate, inoltre, circa 5 tonnellate di droga anche provenienti dall’estero e talvolta trasportate all’interno di confezioni contenenti generi agroalimentari. Stupefacenti che, immessi sul mercato illegale, avrebbero fruttato profitti per oltre otto milioni di euro.

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