domenica, Agosto 3, 2025
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Incendio boschivo ad Ischia, durante la notte evacuate abitazioni e strutture turistiche

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ISCHIA INCENDIO
ISCHIA INCENDIO

Notte di paura a Ischia per un incendio di considerevoli dimensioni divampato nella tarda serata di ieri in una zona collinare compresa tra Panza e Serrara Fontana, nel versante sud-ovest dell’isola.

Le fiamme hanno bruciato almeno cinque ettari di macchia mediterranea, alimentate dal forte vento che soffiava già dalla mattina, e sono arrivate a lambire anche case e strutture ricettive tanto da rendere necessaria l’evacuazione temporanea di oltre una decina di persone da alcune abitazioni particolarmente vicine al fuoco. Per domare l’incendio sono intervenuti tutti gli uomini disponibili del distaccamento ischitano dei vigili del fuoco ma, vista l’estensione del fronte del fuoco, in piena notte sono arrivati a dare man forte anche altri pompieri giunti sull’isola per mezzo di una motovedetta.

Insieme a diversi volontari, i pompieri hanno lavorato tutta la notte e stamane verso le 6.30, le fiamme sono state domate e tutti gli abitanti delle case sgomberate hanno potute farvi ritorno.

Stamattina l’intera zona andata a fuoco è stata monitorata dall’alto con i droni allo scopo di accertare la presenza di eventuali focolai ancora attivi ma anche per rintracciare i punti di innesco da cui le fiamme sono partite: l’origine dell’incendio infatti appare dolosa al pari di altri divampati nella stessa zona, quasi sempre nel periodo estivo.

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Caivano: estorsioni aggravate a tappeto, 8 misure cautelare nel clan Ciccarelli

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I carabinieri del Nucleo investigativo del gruppo di Castello di Cisterna (Napoli) oggi hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Dda, a carico di otto indagati (di cui sette già in carcere, a seguito della esecuzione dei decreti di fermo di indiziato di delitto eseguiti lo scorso 9 luglio), ritenuti responsabili, a vario titolo, di reati di associazione di tipo mafioso ed estorsione continuata e aggravata dal metodo e dalle finalità mafiose.

L’attività ha permesso di ipotizzare la perdurante operatività nel territorio del comune di Caivano dello storico clan Ciccarelli, egemone in quel territorio, nonché di evidenziare le nuove dinamiche criminali emerse a seguito dei riassetti conseguenti agli arresti degli esponenti di vertice del clan Angelino-Gallo.

Le indagini, condotte dallo scorso mese di ottobre 2024, hanno consentito di raccogliere plurimi elementi indiziari, avvalorati dal gip di Napoli che ha applicato la misura cautelare in relazione a diversi episodi di estorsione aggravata ai danni di imprenditori e commercianti dell’area.

In sede di esecuzione della misura cautelare è stato altresì rinvenuto e sottoposto a sequestro un importante documento sul quale risultano annotate cifre e nominativi di diversi soggetti considerati potenziali vittime delle attività illecite poste in essere dal sodalizio criminale.

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Operai morti per crollo montacarichi a Napoli, la Procura ha autorizzato il rilascio delle salme: presto i funerali

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La Procura di Napoli (pm Stella Castaldo, procuratore Antonio Ricci) ha autorizzato il rilascio delle salme di Vincenzo Del Grosso, 54 anni, di Napoli, di Ciro Pierro, 62 anni e di Luigi Romano, 67 anni, rispettivamente di Calvizzano e Arzano, i tre operai deceduti venerdì scorso a Napoli.

Ieri si sono svolti gli esami autoptici disposti dagli inquirenti nell’ambito delle indagini per omicidio colposo plurimo che puntando a fare chiarezza sul grave incidente avvenuto nel Rione Alto della città, dove i tre lavoratori hanno perso la vita precipitando da un’ altezza di circa venti metri, a causa del cedimento della parte alta del montacarichi che li stava portando sul lastrico solare.

A questo punto le esequie potrebbero tenersi anche in giornata se le famiglie lo riterranno opportuno.

I legali dei quattro indagati, gli avvocati Mauro Zollo e Giovanni Fusco, hanno scelto di non delegare un proprio consulente per gli esami irripetibili, a differenza di uno delle parti offese, e cioè l’ avvocato Daniele Cacciapuoti, che rappresenta la famiglia Pierro. Nell’inchiesta dell’ ufficio inquirente coordinato dal procuratore Nicola Gratteri sono quattro le persone indagate: si tratta degli imprenditori degli imprenditori Vincenzo Pietroluongo e Carlo Napolitano, e di Luca Luciani e Gianluca Di Franco, rispettivamente l’ amministratore del condominio in cui si stavano effettuando i lavori e il responsabile della sicurezza del cantiere.

I legali degli indagati annunciano invece di voler delegare propri consulenti invece per la perizia tecnica sull’ impianto che gli inquirenti si stanno preparando a disporre, un accertamento dirimente per risalire alla causa del grave incidente costato la vita a tre manovali, tutti al lavoro senza imbragatura.

Sul punto, l’avvocato Dezio Ferraro, legale dell’amministratore del condominio in cui è avvenuto il grave incidente, fa sapere che “presumibilmente, entro la fine della settimana, si procederà all’accertamento tecnico irripetibile sul montacarichi”.

“Ad oggi – aggiunge il professionista – l’amministratrore di condominio ha già provveduto a fornire tutta la documentazione in suo possesso alla polizia giudiziaria”.

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Caivano: erano delivery della droga tramite richiesta su smartphone, arrestati due 17enni

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Hanno entrambi 17 anni, girano in un’auto bianca e spacciano. Siamo a Caivano (Napoli) e le nuove leve agiscono nascondendo la droga nelle campagne vicine per poi andare a prendere ciò che serve per lo spaccio delivery.

Arriva la richiesta sullo smartphone e la dose arriva in pochi minuti, giusto il tempo di andare a prenderla.

I carabinieri della stazione di Caivano hanno adocchiato quell’utilitaria bianca ma ancora non sanno quale sia il punto di ritiro.

Grazie alle telecamere i carabinieri riescono così a ricostruire il percorso dei due: i militari organizzano un servizio ad hoc e attendono nei pressi di quel fondo agricolo l’arrivo dei due che non tardano ad arrivare.

I ragazzi scendono dall’auto e entrano nel vicolo, i carabinieri osservano. I minorenni scavano tra i detriti e sotto quel materiale di risulta prendono due buste. I militari bloccano i ragazzi e trovano nelle confezioni appena raccolte una quarantina di dosi tra cocaina e crack. Nelle tasche di uno dei due 30 euro in contanti.

I pusher – uno è incensurato mentre l’altro è già noto alle forze dell’ordine – vengono arrestati e trasferiti nel centro di prima accoglienza dei Colli Aminei.

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Progetto “L’officina dei Talenti” nell’ex ospedale psichiatrico, Geolier testimonial

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OFFICINA DEI TALENTI
OFFICINA DEI TALENTI

Aperta presso l’ex Ospedale Psichiatrico Leonardo Bianchi, in presenza del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e dell’artista Geolier, testimonial del progetto, “l’Officina dei Talenti.

Il progetto, promosso dal Dipartimento di Salute mentale della ASL Napoli 1 Centro, è un progetto permanente che promuove cultura, inclusione e benessere psicosociale attraverso il teatro e le arti performative. Coinvolge operatori, pazienti e familiari dei servizi di Salute Mentale, scuole, cittadini, enti locali, compagnie amatoriali, artisti professionisti, creando spazi di espressione condivisa e crescita personale.

“Attraverso laboratori creativi, spettacoli scolastici e serali, festival multidisciplinari e percorsi di formazione, dichiara Luisa Russo, Capo Dipartimento della ASL Napoli 1 Centro, il progetto favorisce la partecipazione attiva e il protagonismo sociale di tutti i membri della comunità, compresi quelli con fragilità (autismo), rafforzando le reti territoriali e promuovendo il benessere collettivo”.

La struttura dispone di numerose sale, che permettono di mettere in atto le varie discipline artistiche e creative, offrendo spazi adeguati per prove, spettacoli, incontri e attività laboratoriali.

Testimonial del progetto è Geolier, artista profondamente legato al territorio e alle tematiche della periferia, dell’identità e del riscatto sociale, che sostiene con convinzione il valore trasformativo delle arti performative come strumento di inclusione, crescita e consapevolezza. A tal proposito, il rapper ha deciso di donare alla struttura e ai ragazzi alcuni strumenti musicali e di mettere a loro disposizione un insegnante professionista che possa guidarli nella formazione.

“Abbiamo immaginato questo luogo come un laboratorio permanente di possibilità, sostiene il direttore generale Ciro Verdoliva, dove si possa sperimentare, sbagliare, imparare, sentirsi liberi. “Lo abbiamo fatto con la convinzione che l’accompagnamento di questi nostri ragazzi, prosegue il direttore generale, passa anche attraverso la bellezza, attraverso le relazioni umane e il potere trasformativo dell’arte”. “Voglio ringraziare, continua Verdoliva, il nostro testimonial d’eccezione Geolier per la sua partecipazione generosa e sentita a questo nostro progetto”.

“Quel che lui riesce ad esprimere con la sua arte, aggiunge ancora Verdoliva, racconta Napoli, racconta verità racconta vissuti spesso difficili ma lo fa con forza, autenticità e rispetto”.

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Febbre del Nilo: Morto un 69enne in provincia di Caserta, è la terza vittima in Campania

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FEBBRE DEL NILO TERZA VITTIMA CAMPANIA
FEBBRE DEL NILO TERZA VITTIMA CAMPANIA

Un sessantottenne di Trentola Ducenta, in provincia di Caserta, è il terzo morto per il virus West Nile in Campania, il settimo in Italia da inizio anno: l’uomo, secondo quanto si è appreso, è deceduto ieri sera al presidio ospedaliero di Aversa (Caserta).

Il paziente, secondo quanto emerso, pare presentasse un quadro clinico già compromesso da patologie pregresse e il virus avrebbe agito come concausa scatenante, aggravando ulteriormente il suo stato di salute.

Secondo i dati forniti dalla Regione (settore Prevenzione collettiva e Sanità animale), in Campania ad oggi vi sono 23 casi di West Nile tra sospetti e confermati.

Quattordici domiciliati in provincia di Caserta, di cui due probabilmente esposti al contagio nel Lazio; 8 domiciliati in provincia di Napoli, di cui uno esposto probabilmente al contagio in provincia di Caserta; uno domiciliato in Basilicata, ma esposto probabilmente al contagio in provincia di Napoli.

Di questi 23 pazienti, tre sono morti: un paziente a Napoli e due in provincia di Caserta.

La Regione Campania le Aziende sanitarie e ospedaliere regionali e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, “seguono attentamente l’evoluzione, attuando tutte le necessarie misure”.

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Zone Rosse, il Prefetto di Napoli impugna decisione Tar: “Sono provvedimenti che coniugano libertà e sicurezza”

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ZONE ROSSE PREFETTO NAPOLI
ZONE ROSSE PREFETTO NAPOLI

Con riferimento alla sentenza del Tar Campania pubblicata il 28 luglio scorso in merito alle proroghe dell’originario provvedimento relativo alla istituzione delle cd zone rosse nel Comune di Napoli, il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, fermo restando il rispetto della pronuncia giurisdizionale intervenuta, tramite l’Avvocatura distrettuale dello Stato, ne ha attentamente valutato il contenuto.

Si tratta di provvedimenti che consentono – alle forze di polizia – l’allontanamento di soggetti molesti e dediti ad attività illecite da zone connotate da significativa incidenza di fenomeni di degrado e criminalità diffusa, con i quali, in modo proporzionato ed equilibrato e col minor sacrificio possibile degli interessi concorrenti, sono state definite zone ad accesso limitato nella città di Napoli, a tutela della sicurezza urbana, coniugando adeguatamente la libertà di circolazione con la sicurezza e l’ordine pubblico.

I provvedimenti adottati dal Prefetto erano scaturiti da decisioni – peraltro condivise con i Sindaci e talvolta richieste dagli stessi – assunte in seno ad apposite sedute del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, nel corso delle quali si era dato atto che le zone rosse corrispondono a luoghi particolarmente esposti al rischio criminogeno e, in quanto tali, necessitano di misure ulteriori, di pronta attivazione, adeguate alla piena agibilità e fruibilità dello spazio pubblico da parte dei cittadini.

Peraltro, nelle riunioni del Comitato, era stata fissata una durata limitata di efficacia del dispositivo, collegato a specifiche esigenze di cautela, indicando le ragioni straordinarie che ne legittimavano l’adozione; erano state individuate le aree, estremamente limitate nel loro perimetro e collegate ad episodi di movida violenta e molesta, risse, significativa incidenza di fenomeni di degrado o aggressioni per futili motivi, atti di vandalismo, consumo eccessivo di alcool e inquinamento acustico, e criminalità diffusa, in particolare con riferimento di reati contro il patrimonio, contro la persona, in materia di stupefacenti e armi; erano, anche, stati individuati i destinatari delle misure di controllo nei soggetti che, già segnalati per determinati reati, assumono atteggiamenti “aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti”.

Tale era il presupposto delle proroghe oggetto del contenzioso definitosi con la sentenza in esame, che sarà prontamente appellata innanzi al Consiglio di Stato.

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A settembre esce “La sfida”, il nuovo libro di De Luca “Tra terzo mandato, nuovi padroni, guerre genocidio e trumpismo”

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VINCENZO DE LUCA LIBRO LA SFIDA
VINCENZO DE LUCA LIBRO LA SFIDA

Esce il 2 settembre in libreria “La sfida. Tra terzo mandato, nuovi padroni, guerre di genocidio e trumpismo”, il nuovo libro di Vincenzo De Luca, governatore della Campania (Piemme, 304 pagine, 19.90 euro).

Lo annuncia lo stesso De Luca sui social. Il volume, come si legge su Amazon che lo ha in prevendita, parte dall’idea che “non si ricorda una stagione politica così convulsa, così esposta a cambiamenti repentini e imprevedibili, così faticosa e complicata da seguire e accompagnare con riflessioni ragionevolmente fondate e sufficientemente stabili.

Per questa ragione Vincenzo De Luca, con uno stile sempre brillante, a tratti sarcastico, provocatorio e diretto, prova ad analizzare le difficoltà che la politica italiana e internazionale stanno vivendo di fronte ai grandi stravolgimenti epocali di questi ultimi mesi. I problemi storici si aggravano, dalla palude burocratica alle riforme impossibili (sanità, fisco), mentre le istituzioni perdono radicamento sociale e capacità operativa. E questo, in un quadro che vede il mondo ridursi allo stato di natura, abbandonare il diritto internazionale e ogni regola di convivenza, scivolando verso conflitti drammatici”.

“Il filo conduttore di tutto il libro – si legge ancora – è la crisi irreversibile della democrazia liberale, la convinzione che la stagione storica della democrazia sia giunta a fine corsa. E che senza innovazioni radicali si rischi il prevalere di nuove espressioni di autoritarismo. Il dilagare del trumpismo segnala la gravità di questa evoluzione in atto. La sfida è cogliere con lucidità i pericoli di questa fase, e mettere in campo le azioni in grado di contrastarli e sconfiggerli”.

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Ischia: casa dichiarata abusiva e da abbattere, corteo di solidarietà

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ISCHIA CASA ABUSIVA CORTEO
ISCHIA CASA ABUSIVA CORTEO

A Ischia non si placano le polemiche per gli abbattimenti delle case ritenute abusive ma che in alcuni casi risulterebbero sanate da condoni, rilasciati e regolarmente pagati.

È il caso del prossimo abbattimento programmato a Lacco Ameno e disposto per una abitazione che i proprietari affermano essere sanata; questa vicenda, resa pubblica attraverso una lettera aperta pubblicata dai media isolani, ha generato una forte reazione di solidarietà nei confronti della famiglia De Simone (composta da sei persone tra cui un 92enne invalido al 100%) che sfocerà domenica in un corteo di protesta.

L’iniziativa è del coordinamento dei Comitati per il Diritto alla Casa della Regione Campania che ha dato appuntamento a tutti gli isolani per le ore 20 in piazza Capitello, nel comune lacchese, per il corteo di solidarietà nei confronti della famiglia De Simone che percorrerà il corso principale di Lacco Ameno per giungere a piazza Santa Restituta, dinanzi al municipio, dove si terrà il comizio conclusivo e l’incontro con il sindaco Giacomo Pascale.

“Il primo cittadino di Lacco Ameno – affermano i rappresentanti del comitato organizzatore della manifestazione – ci ha confermato che per la casa da abbattere era stata ottenuta la sanatoria e quindi era stata pienamente legittimata dal comune stesso e dalla Soprintendenza, ma dovrà comunque essere demolita entro il 27 agosto nonostante il 25 settembre sia stata fissata la data per l’udienza dell’incidente di esecuzione in tribunale. E allora ci chiediamo: perché tutta questa fretta? Perché prima di abbattere non si attende almeno la pronuncia del Giudice?”.

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Napoli: nuova terapia genica, 38enne torna a vedere. È il primo paziente al mondo

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Nuova Terapia Genica
Nuova Terapia Genica

NAPOLI – Torna a vedere il primo paziente al mondo trattato con una nuova terapia genica a ‘doppio vettore’ per una rara malattia della retina.

Il risultato sul primo paziente al mondo trattato, ottenuto dalla Clinica oculistica dell’Università degli Studi della Campania ‘Vanvitelli’, è stato presentato oggi nella sede del Rettorato dell’Ateneo.

La terapia è stata messa a punto dall’Istituto Telethon di Genetica e Medicina di Pozzuoli (Tigem). Il 38enne era affetto dalla sindrome di Usher di tipo 1B, una rara malattia genetica che si manifesta con cecità e sordità. A un anno dall’intervento la vista è stata recuperata.

Ho accettato di essere il primo paziente, non solo per me, ma per tutti quelli che vivono le mie stesse difficoltà. Prima della terapia genica tutto era confuso, indistinto. Ora riesco a uscire la sera da solo, riconosco i colleghi, le forme degli oggetti, leggo i sottotitoli in TV anche da lontano, vedo le corsie del magazzino dove lavoro senza inciampare. Non è solo vedere meglio: è iniziare a vivere“. Questo è il commento paziente.

L’intervento di terapia genica non è, in sé, particolarmente complesso – spiega Francesca Simonelli, ordinaria di Oftalmologia, direttrice della Clinica Oculistica e Responsabile del Centro di Terapie Avanzate Oculari dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” – Si svolge in anestesia generale e prevede di iniettare nello spazio al di sotto della retina due vettori virali distinti, che trasportano ciascuno metà dell’informazione genetica necessaria per produrre la proteina che manca nei pazienti. Il recupero dall’intervento è rapido e l’effetto sull’acuità visiva è visibile già dopo pochi giorni: a due settimane di distanza, per esempio, il primo paziente trattato mostrava già un miglioramento della capacità visiva e a un mese era in grado di vedere meglio anche in condizioni di scarsa luminosità. A oggi, di fatto, gli è stata restituita la vista”. 

I dati preliminari raccolti sugli altri 7 pazienti trattati finora, confermano la sicurezza e tollerabilità della terapia genica – aggiunge Simonelli – Non si sono registrati eventi avversi seri a nessuna delle due dosi testate e l’infiammazione oculare osservata in alcuni pazienti è poco frequente, limitata e si risolve con una terapia a base di corticosteroidi. Questi risultati molto incoraggianti costituiscono una speranza per tanti pazienti con malattie retiniche ereditarie. Il nuovo metodo, frutto della ricerca italiana, potrà aiutare a recuperare o preservare la funzione visiva di chi soffre della sindrome di Usher di tipo 1B, ma anche di pazienti con altre patologie ereditarie dell’occhio che dipendono da difetti in geni che finora non potevano essere trasferiti attraverso le procedure standard di terapia genica”.

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