sabato, Maggio 3, 2025
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Don Patriciello: Dopo Papa Francesco non si torna più indietro

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DON PATRICIELLO
DON PATRICIELLO

Avremo un Papa come il Signore vuole e penso anche che avremo un Papa sulle orme di Francesco“. Così don Maurizio Patriciello, parroco anticamorra del Parco Verde di Caivano, a margine di un incontro con gli studenti dell’Università degli Studi di Salerno.

La domanda che ci facciamo tutti è questa: si continuerà sulla scia di Francesco? Io penso di sì. Penso che indietro non si torni“, ha ribadito don Patriciello per il quale “ogni Papa è innanzitutto un cristiano battezzato, un successore di Pietro, ma è anche un figlio del suo tempo“.

Indietro non si torna, sono convinto che i cardinali questo l’abbiano compreso. Anche se ci sono dei cardinali che magari hanno un po’ di nostalgia, non della vecchia Chiesa, ma del passato perché quando andiamo avanti c’è sempre il timore di poter deragliare e di sbagliare, invece no. Intanto, il padrone del conclave è lo Spirito Santo ed è lui che agisce. E sono convinto – ha concluso – che i cardinali si lasciano guidare dallo Spirito Santo“.

I social stanno facendo anche un grande male. Possono fare bene, ma anche male. Cerchiamo di educare i nostri ragazzi a usarli bene“.

A dirlo è padre Maurizio Patriciello, parroco della chiesa del Parco Verde di Caivano, a margine del seminario ‘mafie, diritto e società’ al dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione dell’Università di Salerno.

Penso che questo mondo dei social ci abbia colpito all’improvviso, non eravamo preparati. Come sempre succede nelle epoche di grandi cambiamenti, c’è sempre il primo momento che è molto problematico“, aggiunge. “I social – sostiene il sacerdote – sono un coltello nelle nostre mani. Con il coltello possiamo tagliare il pane o la frutta, ma possiamo anche ammazzare le persone. Purtroppo questo coltello viene dato nelle mani di bambini e di ragazzini, cui non abbiamo ancora avuto il tempo di insegnare la differenza tra il bene e il male, la virtu’ della prudenza e della sapienza“.

I social stanno facendo anche un grande male. Possono fare bene, ma anche male. Cerchiamo di educare i nostri ragazzi a usarli bene“.

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Napoli: incidente stradale nella zona orientale, 54enne ricoverato in gravi condizioni

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NAPOLI INCIDENTE STRADALE
NAPOLI INCIDENTE STRADALE

Un uomo di 54 anni, residente a Torre Annunziata, stava percorrendo il ponte dei Granili in direzione del capoluogo a bordo di uno scooter Piaggio Beverly, quando, all’altezza del civico 25, ha perso il controllo del mezzo ed è caduto a terra, finendo violentemente contro alcune auto in sosta.

Le sue condizioni sono apparse subito molto gravi. L’uomo è stato trasportato d’urgenza all’Ospedale del Mare, dove è stato ricoverato in condizioni critiche. Sul posto sono intervenuti gli agenti dell’unità operativa Infortunistica stradale della Polizia locale di Napoli, che hanno effettuato i rilievi e avviato le indagini per ricostruire la dinamica dell’accaduto e accertare le cause che hanno portato il 54enne a perdere il controllo dello scooter.

Resta da chiarire l’eventuale coinvolgimento di altri veicoli. Il Piaggio Beverly è stato posto sotto sequestro.

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Omicidio Santo Romano: chiesti 17 anni di reclusione per il minorenne reo confesso

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SANTO ROMANO
SANTO ROMANO

Omicidio del giovane calciatore Santo Romano: chiesta la condanna a 17 anni di reclusione per il minorenne reo confesso.

Da questa mattina in viale dei Colli Aminei a Napoli, all’esterno del tribunale per i Minorenni, è in corso un sit-in di studenti, amici e familiari di Santo Romano, il 19enne portiere dell’ASD Micri, ucciso a colpi di pistola lo scorso novembre a San Sebastiano al Vesuvio.

L’udienza, che vede come unico imputato un 17enne del quartiere Barra, si è chiusa poco fa con la richiesta di condanna a 17 anni di reclusione. Assistito dall’avvocato Luca Raviele, l’imputato minorenne attendende la sentenza, prevista nel pomeriggio, al termine della camera di consiglio. Il giudice si è ritirato pochi minuti fa per decidere.

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Omicidio Luigi Magrino a Mondragone, la confessione di Giancarlo Pagliaro: “Ho sparato dopo minacce ai miei figli”

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Avrebbe sparato in seguito alle minacce di morte ai suoi figli l’imprenditore 67enne Giancarlo Pagliaro, arrestato ieri a Mondragone (Caserta) dai carabinieri per l’omicidio del 41enne Luigi Magrino, avvenuto nell’area di un distributore di benzina sulla statale Domiziana, ubicato proprio a fianco al mobilificio di Pagliaro.

I due, ha raccontato Pagliaro, si erano incontrati per risolvere alcuni contrasti pendenti da tempo; in particolare l’imprenditore ha riferito che Magrino voleva estorcergli del danaro nell’ambito di una vicenda nata alcuni mesi prima, e si era presentato all’incontro con una pistola in vista, posta tra i due sedili.

Quando Magrino avrebbe minacciato di uccidere i suoi figli, Pagliaro avrebbe preso la pistola sparando dal basso verso l’alto, e colpendo il 41enne al collo, poi l’avrebbe continuato a colpire al capo mentre era agonizzante, probabilmente con il calcio della pistola.

Un testimone e un carabiniere libero dal servizio che stava prendendo il caffè al bar di fronte al distributore sono subito intervenuti; sul posto sono poi arrivati i carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone, che hanno fermato Pagliaro, totalmente alterato e sotto choc, portandolo in caserma.

L’arma, di piccolo calibro, non è stata trovata, ma è stato rinvenuto il caricatore; Pagliaro avrebbe esploso un proiettile, almeno così emergerebbe dal foro della ferita di Magrino, l’autopsia potrà stabilire se Pagliaro abbia fatto fuoco più volte. L’imprenditore ha ammesso di aver sparato e di fronte al sostituto della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere Stefania Pontillo e ai carabinieri ha detto che in seguito darà chiarimenti sul movente.

La convalida dell’arresto dovrebbe avvenire domani. Sono in corso verifiche anche sull’attività della vittima, pluripregiudicato per truffa ed estorsione con un profilo Facebook piuttosto particolare, che riporta come foto principali come quella del capoclan dei Casalesi Michele Zagaria e dell’ex esponente dei Nar e della Banda della Magliana Massimo Carminati, condannato nel processo noto come “Mafia Capitale”.

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Torre del Greco: arrestato pusher, il cliente è stato visto in strada con pantofole e pigiama

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TORRE DEL GRECO
TORRE DEL GRECO

I Carabinieri della sezione radiomobile di Torre del Greco, in provincia di Napoli, hanno arrestato per spaccio di droga un 45enne del posto, già noto alle forze dell’ordine.

Intervenuti nell’abitazione di una donna, preoccupata per una richiesta di denaro fatta dal figlio, i militari hanno scoperto che quella somma sarebbe stata verosimilmente utilizzata per acquistare droga. Così hanno aspettato che il giovane uscisse, in pigiama e pantofole, e l’hanno seguito fino al citofono di una palazzina popolare. Davanti al portone, una mano furtiva ha consegnato al giovane una dose di cocaina in cambio di 50 euro.

I Carabinieri sono intervenuti arrestando il pusher, sanzionando il cliente notturno per uso di droga. Sequestrata la dose di cocaina, i carabinieri hanno trovato nell’abitazione del 45enne altri 8 grammi circa della stessa sostanza e una stecchetta di hashish. L’arrestato è ora in carcere, in attesa di giudizio.

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Prefettura Napoli: adottate 6 interdittive antimafia

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INTERDITTIVE ANTIMAFIA PREFETTURA DI NAPOLI
INTERDITTIVE ANTIMAFIA PREFETTURA DI NAPOLI

Nell’ambito dell’intensa attività di prevenzione antimafia, avviata dalla Prefettura con il supporto delle Forze dell’ordine e della Divisione Investigativa Antimafia, nella giornata di ieri 28 aprile, il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha adottato 6 ulteriori interdittive antimafia nei confronti di altrettante ditte, operanti nei settori dell’edilizia, della produzione di derivati del latte, della vendita di autoveicoli e della pulizia generale di edifici, con sedi nei Comuni di Napoli, Marano di Napoli, Quarto e Villaricca.

Il lavoro messo in campo presso la Prefettura rappresenta una valida risposta dello Stato per contrastare l’inquinamento dell’economia sana da parte delle imprese strumentalizzate o condizionate dalla criminalità organizzata, nonché un significativo contributo per la salvaguardia dell’ordine pubblico economico, la tutela della libera concorrenza fra le imprese e il buon andamento della Pubblica Amministrazione.

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Tragedia a Marigliano: una bambina è morta in casa tra le braccia della madre

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MARIGLIANO BAMBINA MORTA
MARIGLIANO BAMBINA MORTA

Tragedia lunedì pomeriggio a Marigliano (Napoli) nel complesso Residence sul Corso Umberto I. Una bambina di 8 anni è morta mentre era in casa con la madre e la nonna.

Nonostante gli sforzi per rianimarla da parte dei medici del 118, per la bambina non c’è stato nulla da fare. Sul posto sono giunti anche i Carabinieri. La Procura di Nola ha disposto l’autopsia sulla salma. Ma sul corpicino non ci sarebbero segni di violenza. A quanto pare la bambina avrebbe accusato un malore improvviso e fulminante.

I genitori della bambina sono separati e al momento della tragedia in casa il padre non era presente, c’erano la madre e la nonna, disperate e sotto shock per quanto vissuto in quei tremendi attimi.

La notizia della tragedia si è rapidamente diffusa in città a Marigliano generando tantissima tristezza ma anche purtroppo dicerie e chiacchiericci di pessimo gusto in una situazione drammatica del genere. Alimentata, spesso e purtroppo, da “operatori dell’informazione” non preparati adeguatamente per trattare certe situazioni.

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Napoli: folla di familiari e amici all’esterno del tribunale per i minorenni per Santo Romano

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SANTO ROMANO
SANTO ROMANO

Vogliamo giustizia, non deve succedere mai più una tragedia del genere“. Lo chiedono familiari e amici di Santo Romano, il giovane ucciso lo scorso anno a San Sebastiano al Vesuvio dopo una lite per un paio di scarpe sporcate, radunati all’esterno del Tribunale per i Minorenni di Napoli per la seconda udienza del processo al 17enne imputato del delitto, avvenuto la notte tra l’1 e 2 novembre a San Sebastiano al Vesuvio.

La sentenza potrebbe arrivare in giornata. Amici e conoscenti esibiscono un cartellino al collo con su scritto ‘L’Esercito di Santo’, pagina creata su Tik Tok in memoria della vittima e contro la violenza. Davanti alla sede del Tribunale per i Minorenni tanti striscioni e foto che ricordano Santo Romano, ucciso per un movente assurdo: a fare scattare la lite sfociata nell’omicidio, infatti, fu un paio di scarpe Gucci sporcate.

La vittima, giovane promessa del calcio, 19 anni, militava come portiere nella squadra di Eccellenza Asd Micri di Pomigliano d’Arco.

Il mio appello è che venga fatta giustizia vera. Non solo per Santo ma per tutte le vittime innocenti. Stanno morendo tanti ragazzi, basta. Noi mamme non possiamo più piangere i nostri figli per futilità, siamo tutti genitori e noi genitori diciamo basta“. Così Filomena De Mare, la mamma di Santo Romano, risponde ai cronisti, all’ esterno del Tribunale per i Minorenni di Napoli.

Mi chiedo quando lo Stato inizierà a dire basta e a fermare tutto questo. Mi aspetto una pena giusta, una pena severa ma soprattutto una pena da scontare davvero. Non possiamo fare le tarantelle o i Pulcinella, condannare a 15 o 20 anni e poi in appello si scala, poi in Cassazione si scala e poi diamo il premio e poi ancora un altro. E alla fine una pena così grande si riduce a 5 anni. No, se un giudice condanna a quindici anni che siano scontati tutti e quindici“.

La madre di Santo è entrata ora nel Tribunale accompagnata dal grido “giustizia” di parenti e amici radunati all’esterno.

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Elezione comunali nel napoletano: delusione per mancato accordo PD e M5S a livello locale

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ELEZIONI AMMINISTRATIVE PROVINCIA DI NAPOLI
ELEZIONI AMMINISTRATIVE PROVINCIA DI NAPOLI

Per la tornata elettorale prevista il 25 e 26 maggio in alcuni comuni in provincia di Napoli non si sarà alleanza tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. La vicenda è stata commentata da Roberto Fico e Marco Sarracino.

Non c’è nessun tipo di fallimento nei Comuni in provincia di Napoli, perché la nostra alleanza con il Pd è assolutamente stabile e forte e il Comune di Napoli è un esempio. Non ci facciamo ingannare da qualche territorio dove ci sono delle condizioni particolari“.

Lo ha detto Roberto Fico, ex presidente della Camera e possibile candidato alla presidenza della Regione Campania, commentando la mancata alleanza tra M5s e Pd in cinque Comuni della provincia di Napoli in cui si vota il 25 e 26 maggio. Comuni grandi come Giugliano e Nola, ma anche Marigliano, Volla e Casavatore. Fico, a margine dell’evento organizzato da M5s e Pd a Secondigliano sul tema delle periferie, ha spiegato: “Un esempio su tutti è Giugliano, dove abbiamo deciso di non presentarci anche perché c’è una commissione di accesso che deve completare una relazione e quindi aspettiamo i risultati, oltretutto siamo ora anche nella formazione del nostro gruppo territoriale del Movimento 5 Stelle. Abbiamo deciso di non presentarci ma non c’è un problema strutturale col Partito Democratico, assolutamente“.

Si parla di pochissimi territori – ha aggiunto – alcuni dei quali in condizioni particolari. Il Movimento ha fatto anche questa scelta, ma totalmente indipendente dalla Regione e dagli accordi che faremo anche in altri Comuni, non solo nel Napoletano o nella Campania. Guardiamo Genova dove andiamo avanti spediti e forti in un Comune importantissimo. Se non c’è l’accordo in qualche Comune non cadono gli accordi regionali, nazionali. Ci sono semplicemente condizioni territoriali a volte particolari, come spiegavo su Giugliano. E’ tutto qui“.

Quando ci sarà per la Campania la coalizione sul modello di Napoli si farà una proposta programmatica importante e i cittadini sceglieranno in totale democrazia e libertà se votare noi, votare altri o non votare“, ha concluso.

Mi dispiace aver sentito in queste ore molti dirigenti territoriali un po’ delusi dalle scelte che sono state compiute. Cinque anni fa nessuno aveva scommesso su quegli accordi, in particolar modo su quello di Giugliano, invece alla fine ci hanno portato a vincere in Comuni che non erano assolutamente scontati. E anche se sapevamo che la battaglia era difficile c’era un grande entusiasmo. Oggi quell’entusiasmo rischia di perdersi“.

Lo ha detto Marco Sarracino, responsabile Sud della segreteria nazionale del Pd, commentando la mancata alleanza tra M5s e dem in diversi Comuni della provincia di Napoli in cui si vota il 25 e 26 maggio.

Noi adesso siamo tutti impegnati – ha detto a margine dell’evento organizzato da M5s e Pd a Secondigliano sul tema delle periferie – perché le elezioni vadano bene, ma al netto di come andranno una discussione la apriremo perché quel modello che ha caratterizzato anche la vittoria sul Comune di Napoli dopo dieci anni di sconfitte è il modello che vogliamo replicare in Regione Campania“.

Sarracino sottolinea che l’alleanza “non è riuscita – ha detto – per una serie di motivazioni che andrebbero chieste ai gruppi di dirigenti territoriali, a livello provinciale. Noi come partito nazionale abbiamo sempre lavorato perché l’accordo potesse riuscire e adesso siamo tutti quanti impegnati ovviamente nel sostenere i nostri candidati, dopo avremo una discussione. L’iniziativa di oggi è la dimostrazione che nonostante qualcuno abbia in qualche modo disincentivato la costruzione del campo largo, noi lavoriamo perché possa essere un modello per le prossime elezioni regionali e poi anche per le prossime elezioni politiche nazionali. Se in questa regione avessimo fatto l’accordo con il Movimento 5 Stelle all’epoca delle elezioni politiche, ad esempio, avremmo vinto tutti i collegi uninominali. Quindi è un patto, un’alleanza che si sigla su cose concrete“, ha concluso Sarracino.

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Carmela Quaranta trovata morta in casa nel salernitano, c’è un indagato

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La Procura di Nocera Inferiore ha iscritto nel registro degli indagati una persona per l’omicidio di Carmela Quaranta, la 42enne di Mercato San Severino trovata senza vita all’interno della sua casa, nel giorno di Pasqua. Come riporta Il Mattino, La sua iscrizione è legata a degli accertamenti irripetibili che il sostituto procuratore ha disposto per i prossimi giorni, quando la casa della vittima sarà ispezionata dalle forze dell’ordine.

Nell’appartamento in via Trieste, dove la donna viveva, saranno eseguiti rilievi tecnici, magari anche con l’ausilio di corpi speciali.

Secondo quanto emerso, il corpo di Carmela presentava segni evidenti sul collo, particolare che ha immediatamente insospettito gli inquirenti e spinto ad approfondire ogni possibile scenario. Non è ancora chiaro se tali segni siano riconducibili a un’aggressione o a cause di altra natura: sarà l’autopsia, affidata a un medico legale incaricato dalla Procura, a stabilirlo. I risultati definitivi degli esami autoptici sono attesi entro novanta giorni.

Nè nell’abitazione né nella sua automobile è stato rinvenuto il telefono cellulare, un elemento che lascia spazio a diverse ipotesi: furto, occultamento di prove o addirittura un delitto mirato. Gli investigatori non escludono neppure il coinvolgimento di terzi in dinamiche più oscure.

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