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Coronavirus, De Luca: “Evitare viaggi all’estero già programmati”

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Coronavirus: De Luca tuona contro comportamenti irresponsabili e chiede di evitare i viaggi all’estero anche se già programmati.

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca dopo i contagi aumentati con il rientro di cittadini campani da località estere, commenta così l’accaduto:

Non ci sono parole per censurare comportamenti di incredibile superficialità che sono alla base dei nuovi contagi causati dai rientri da vacanze all’estero, in particolare da Malta, Grecia, Ucraina, Croazia, Spagna. La convivenza civile comporta doveri di responsabilità ineludibili, per se stessi, per le proprie famiglie e per la comunità. E’ intollerabile la totale indifferenza a questi doveri. Tanto più nel momento in cui vengono colpiti centinaia di concittadini al di sotto dei 35 anni e alla vigilia dell’apertura dell’anno scolastico”.

Il governatore ha inviato una lunga nota in cui chiede di evitare viaggi all’estero, anche quelli già programmati. Nella nota si legge:

“Qualche esempio concreto: un giovane di un Comune del casertano è risultato positivo dopo un viaggio in Grecia e ha indicato solo dopo alcuni giorni gli altri amici della comitiva. Risultato: 15 positivi al termine del contact tracing. Dopo un viaggio in Spagna, nel salernitano, è risultata positiva un’intera famiglia e sono sottoposte ora a tampone decine di altri familiari e contatti vari avuti dai singoli componenti (al momento 5 positivi)”.

Aggiunge:

“Desidero ringraziare le decine di dipendenti delle Asl e il personale sanitario rientrato dalle ferie per contrastare tempestivamente i possibili ulteriori casi di Covid, gli operatori della Napoli 1, dell’Istituto Zooprofilattico che hanno consentito di spegnere sul nascere il focolaio di Sant’Antonio Abate, dove è stata straordinaria la collaborazione dei cittadini e della sindaca, che ringrazio”.

E poi conclude:

“Senza senso di responsabilità tutto diventa più difficile e grave. La situazione è pienamente sotto controllo ma occorre evitare comportamenti irresponsabili e sbagliati, come ad esempio recarsi nei Pronto Soccorso degli ospedali per sottoporsi a tampone appena rientrati dall’estero, senza considerare il periodo di incubazione del virus. Siamo ovviamente impegnati a fornire i risultati dei tamponi nei tempi più rapidi possibili, tenendo conto del lavoro enorme che si sta facendo. L’impegno continua senza sosta, come è stato per l’intero mese di agosto. Parte a breve anche l’effettuazione dei tamponi per chi rientra dall’estero anche all’aeroporto di Capodichino. Ritengo doveroso infine, invitare i nostri concittadini ad evitare viaggi all’estero eventualmente già programmati”.

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Ritrovato il corpo del piccolo Gioele

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Le Forze dell’Ordine hanno trovato resti ossei a circa 200 metri dall’Autostrada Messina – Palermo dove Viviana Parisi e suo figlio Gioele ebbero un incidente lo scorso 3 agosto.

Secondo fonti di Polizia quello che è stato rinvenuto da un volontario dei Carabinieri in pensione che si era unito alle ricerche sarebbe all’99% quel che resta del piccolo Gioele. Le squadre che partecipano alle operazioni di ricerca si sono concentrate sul posto per un sopralluogo, insieme al Procuratore di Patti, Angelo Cavallo, che coordina le indagini e con la geologa nominata dal procuratore come esperta.

Nei pressi del ritrovamento ci sono anche gli zii e il padre del piccolo Gioele. La madre Viviana Parisi fu trovata morta dopo una caduta da un traliccio dell’alta tensione lo scorso 8 agosto. Con il ritrovamento dei resti del piccolo Gioele le ricerche verranno sospese ma bisognerà capire cosa è avvenuto lo scorso 3 agosto. Bisognerà ricostruire le cause della morte sia della madre e sia del bambino di 4 anni.

 

Coronavirus, Meta di Sorrento impone mascherine in spiaggia

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Il comune di Meta di Sorrento, frequentato centro vacanziero della penisola, impone delle nuove normative per contenere la diffusione del coronavirus, nel panico degli ultimi giorni. Il sindaco Giuseppe Tito ha firmato un’ordinanza valida fino al 31 agosto, che obbliga l’uso della mascherina su tutte le spiagge libere e nei lidi “quando non si staziona sotto il proprio ombrellone o non si sta in acqua“.

Le disposizioni anti-coronavirus

È prevista una multa di 2500 euro per chi viola le disposizioni. È vietato stazionare sugli arenili dalle 20 alle 6. Bar, pasticcerie, ristoranti e pizzerie devono obbligatoriamente restare chiuse dalla mezzanotte alle sei del mattino. Sono sospese, per evitare assembramenti, tutte le manifestazioni pubbliche in programma. Prevista inoltre una sanzione di mille euro ai trasgressori delle misure relative al distanziamento e all’uso obbligatorio delle mascherine.

 Un’ordinanza che va a sommarsi con la discussa misura adottata per l’estate nelle spiagge libere di Meta, vietate del tutto ai pendolari. L’accesso, infatti, è possibile soltanto ai residenti e alle persone che alloggiano a Meta per vacanza
o lavoro. Per quanto riguarda invece bar, pasticcerie, ristoranti e pizzerie, in tutto il territorio comunale l’orario di chiusura è fissato alle ore 24 con riapertura al pubblico alle ore 6. Onde evitare assembramenti, infine, fino al 31 agosto il sindaco ha sospeso tutte le manifestazioni comunali in programma. Per i trasgressori sarà adottato il pugno duro: i lidi e i locali che non rispetteranno l’ordinanza dovranno chiudere i battenti per 5 giorni e pagare la già citata sanzione di 2500 euro.

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Diego, Rosalba e le bomboniere solidali al Pascale di Napoli

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La coppia, che convola a nozze il prossimo 29 agosto, ha dedicato un pensiero alla ricerca oncologica napoletana.

Dopo 20 anni di fidanzamento, Diego Famularo e Rosalba Gesummaria diventeranno finalmente marito e moglie a Buccino (Salerno). Ma il loro non sarà un matrimonio da ricordare solo perché celebrato in tempo di Covid. I futuri sposi, infatti, hanno deciso di devolvere in favore della ricerca oncologica il costo delle bomboniere. A beneficiare del nobile gesto di Diego e Rosalba sarà, dunque, l’istituto “Pascale” di Napoli, anche se in un primo momento era stato impossibile per gli sposi non pensare alla ricerca sul Coronavirus.

Siamo rimasti molto colpiti, in questi mesi di pandemia, dall’impegno del professore Paolo Ascierto e in più in generale da tutti i ricercatori del Pascale e in un primo momento avevamo deciso di dare questi soldi alla ricerca sul vaccino. Poi abbiamo pensato che era più giusto devolverli alla ricerca oncologica. Il Pascale è un grande ospedale, che da sempre si batte per sconfiggere i tumori. Il nostro gesto altro non è che un grazie al lavoro di ricercatori come Ascierto e di tutti i bravi professionisti come lui.”

Per questo motivo, i circa 100 invitati al matrimonio di Diego e Rosalba riceveranno una pergamena con la scritta “La nostra bomboniera per un gesto di amore e di speranza”. Tutti, al matrimonio, potranno inoltre assistere ad un videomessaggio di ringraziamento agli sposi del professor Ascierto e del direttore generale del Pascale Attilio Bianchi. Poprio Bianchi ha già rivolto un pensiero di sentito ringraziamento agli sposi.

Ricordarsi di chi soffre in un momento di felicità è il segno di una sensibilità estrema che facciamo nostra nell’impegno di meritare ogni giorno la fiducia che ci viene accordata.

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Cava di Ischia a rischio idrogeologico

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Cede ancora il costone della Cava dell’isola, nonostante le precauzioni applicate nel tempo.

Un nuovo importante crollo ha interessato il costone della Cava dell’isola di Ischia. Panico tra i bagnanti al momento della frana che, in alcuni punti, ha superato le recinzioni protettive installate. La Cava di Ischia, che si trova su una delle spiagge più affollate dell’isola, è sempre di più a rischio idrogeologico. Già in passato si erano verificati, infatti, alcune piccole frane, anche se mai avevano raggiunto l’entità di questa più recente.
Ad accorrere sul posto, subito dopo il cedimento, la Polizia Municipale, la Guardia Costiera e Polizia. Gli agenti hanno tranquillizzato i bagnanti e interdetto la zona del crollo. Tra le cause della frana, le Forze dell’Ordine non escludono l’azione aggressiva del cemento che, negli anni, si è aggravata sempre di più.

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Incidente sull’A1, muoiono padre e figlio di 10 anni

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Uno schianto contro il guard rail è stato fatale per un uomo e suo figlio di appena 10 anni.

Erano originari della provincia di Salerno le due vittime del fatale incidente avvenuto questa mattina sull’autostrada Napoli-Roma. Un uomo di 40 anni e suo figlio di 10 hanno perso la vita quando, al km 699 dell’A1, l’uomo ha perso il controllo della sua moto. Lo schianto del veicolo contro il guard rail è risultato fatale per i due viaggiatori.

Lunghe code sull’autostrada

A seguito dell’incidente, si sono formate lunghe code sull’autostrada che, a tratti, raggiungono i 2 km. In aggiunta, altri due incidenti hanno causato ulteriori rallentamenti. Il primo in direzione Sud tra Valmontone e Colleferro e l’altro in direzione Nord, tra Anagni e Colleferro. Pertanto, per una migliore viabilità, si consiglia di effettuare percorsi alternativi. In particolare, ai viaggiatori che da Roma si dirigono in direzione Napoli, si consiglia di uscire a Pontecorvo, percorrere la SS6 Casilina e rientrare a Caianello.

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Discoteche si, discoteche no: un tira e molla di cui non avevamo bisogno

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Riaperte il 14 luglio, richiudono il 17 agosto. Il punto sulla (breve) storia delle discoteche italiane al tempo del Covid-19.

Alla luce di un incremento significativo dei contagi in Italia*, il governo ha disposto la chiusura delle discoteche sull’intero territorio nazionale a partire da oggi 17 agosto 2020. La decisione è arrivata ieri, dopo il confronto in videoconferenza tra i ministri Francesco Boccia, Roberto Speranza e Stefano Patuanelli ed i presidenti delle Regioni.

Ma cerchiamo di fare il punto della situazione.

La riapertura delle discoteche

Dopo uno dei momenti più difficili della storia contemporanea, un confinamento durato mesi, con enormi sacrifici da parte di tutti per cercare di rallentare una disastrosa pandemia, lo scorso 14 luglio il governo ha dato il via libera per le riaperture delle discoteche a discrezione delle amministrazioni regionali. La decisione ha diviso l’opinione pubblica sin dall’inizio ed è stata al centro di diverse polemiche.

Se l’importanza e la necessità di una ripresa economica sono fattori inoppugnabili, è pur vero che la cautela inziale con la quale si era deciso di far ripartire la vita sociale sembra non aver trovato un riscontro adeguato con la riapertura delle discoteche.

Perché è chiaro che la discoteca in sé è l’antitesi del distanziamento sociale.

Per loro stessa natura, questi luoghi di aggregazione sociale, dimora di quegli ‘assembramenti’ tanto odiati per mesi, rappresentano, di fatto, un inevitabile veicolo di contagio. Poi, aggiungiamoci pochi controlli, l’illusione che il virus fosse ormai acqua passata, qualche occhio chiuso sulle misure anti-contagio, ed ecco che, dopo poche settimane dall’apertura, si sono già tirate le somme. E sembra che l’esperimento non sia stato un gran successo.

Il divertimento poco controllato in discoteca

Pur consapevoli di non poter fare di tutta l’erba un fascio, come sempre ciò che è evidente è l’effetto causato dai più.

Alcuni sostengono che i comportamenti dei giovani non vadano demonizzati e che non ci siano solo le discoteche dietro il recente incremento dei contagi. Sicuramente, la ripresa dell’epidemia è frutto di fenomeni di diversa natura. Tuttavia, non era difficile immaginare che le discoteche avrebbero rappresentato un catalizzatore per la trasmissione del virus. In luoghi come questi, il rischio di contrarre il Covid-19 è significativamente maggiore, per ragioni oggettive. Questo, infatti, trova terreno fertile soprattutto negli spazi chiusi, dove il distanziamento sociale è pressoché impossibile da mantenere. Se a questo aggiungiamo che – come abbiamo visto nelle ultime settimane – molti giovani frequentatori dei templi del divertimento moderno non sembrano aver considerato le potenziali conseguenze delle proprie azioni più di tanto, evitando di indossare dispositivi di protezione individuali e adottando comportamenti piuttosto irresponsabili, il quadro è pressoché completo.

A questo proposito tanti – troppi – gli esempi di inosservanza delle misure di sicurezza nelle discoteche in tutta Italia, specialmente nelle zone turistiche. Tra gli episodi campani, il più recente riguarda la chiusura di una famosa discoteca a Policastro (SA), in Cilento. Come riporta Il Mattino, nel locale al momento del controllo erano presenti all’incirca 500 persone, mentre altre 200 erano in attesa per entrare. Oltre al mancato distanziamento sociale, all’interno della discoteca l’80% dei clienti era privo di mascherina.

Non si possono certamente incolpare esclusivamente le discoteche dell’aumento dei contagi. Eppure, considerando i dati, nelle ultime settimane si è registrato anche un abbassamento dell’età media dei contagiati, che si aggira ora intorno ai 40 anni. Ciò che emerge, dunque, sembra una correlazione tra l’ondata dei nuovi contagi di fine estate e una vita sociale più attiva, soprattutto tra i più giovani. Ecco anche il motivo per cui la cosiddetta ‘movida’ giovanile, con a capo le discoteche, è finita sul banco degli imputati.

Discoteche sì, discoteche no

Ma se è universalmente riconosciuto che le discoteche non sono fatte per il distanziamento sociale, era necessario riaprirle così presto? Mossi da necessità economiche comprensibili, si pensava che le linee guida espresse dal Comitato tecnico-scientifico potessero permettere, questa volta, di salvare capra e cavoli. Ma, evidentemente, qualcosa non ha funzionato. Così, dopo poco più di un mese, il governo è costretto a un’inversione a U, correndo ai ripari e cercando di tamponare il danno. Speriamo in tempo utile.

E quindi, dopo il primo sì di luglio, è arrivato il definitivo no di agosto. Complice anche la riapertura delle scuole prevista per il 14 settembre, si è ritenuto opportuno fare una scelta di buon senso, e segnare la fine anticipata della stagione estiva per i locali che prevedono attività di ballo.

Tuttavia, se qualcosa andava fatto, è pur vero che questo dietro-front repentino risulta piuttosto destabilizzante. E arriva come una doccia fredda soprattutto per gli operatori del settore, poiché si attendono danni economici significativi per i gestori dei locali e, di rimando, per l’economia.

“La discoteca è un grandioso capro espiatorio” – ha dichiarato il presidente di Silb-Fipe Maurizio Pasca. “Noi non ci sentiamo responsabili. Osserveremo nei prossimi mesi se a discoteche chiuse il ‘contagio’ si fermerà! Lo osserveremo attentamente. E agiremo di conseguenza”.

“Il danno atteso dalla chiusura delle discoteche è grosso” – ha affermato Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo Economico. “Ma non vedo alternative, serve maggiore attenzione per evitare di tornare ai dati di marzo.”

Per far fronte alle difficoltà economiche che questa decisione causerà agli operatori del settore – si lamenta una perdita di 4 miliardi di euro –  saranno riconosciuti contributi economici.

Insomma, la situazione risulta spinosa, come un po’ tutto ciò che riguarda il Covid-19. E si riduce sempre allo stesso (paradossale) binomio tra economia e salute pubblica.

Discoteche chiuse e mascherine obbligatorie dal 17 agosto

A partire da oggi 17 agosto tutte le discoteche resteranno chiuse, con uno stop alle deroghe regionali.

Oltre alle chiusure di sale da ballo, discoteche e attività simili, le disposizioni dell’ordinanza del 16 agosto prevedono anche l’obbligo di mascherina dalle 18 alle 6  “negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie, lungomari) ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea e/o occasionale”.

Il ministro Boccia al termine della riunione di ieri con i governatori:

“Restiamo uno dei paesi più sicuri al mondo per la sicurezza sanitaria. Questa condizione non è casuale ma figlia dei sacrifici che abbiamo fatto e che vanno difesi. Ora è il momento di andare avanti ma limitando al massimo le attività che presuppongono contatti fisici e assembramenti incontrollabili. Utilizziamo il passaggio parlamentare del Dl agosto per ristorare le attività che subiranno perdite”.

* I dati del monitoraggio in Italia nella settimana 3-9 agosto 2020 riportano una situazione a rischio peggioramento, con focolai in aumento per due settimane consecutive. Qui i dati dei contagi nella regione Campania, aggiornati al 16 agosto 2020.

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Polemica per le parole di un parroco di Parete: “Sciogliete il cuore, togliete le mascherine”

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Polemica per le parole di un parroco di Parete (CE): “forza, sciogliete il cuore, toglietevi le mascherine!”

Accade durante la celebrazione dell’Assunzione. Sabato 15 agosto, un parroco di Parete (CE) invita i fedeli a togliere le mascherine. Il video, ora cancellato, sulla pagina facebook della parrocchia di Ss. Trinità Oblati di San Giuseppe ha permesso di ascoltare le parole del parroco:

«C’è troppo isolamento in giro. C’è bisogno di socializzare, di conoscerci, di sorriderci. Alla faccia della pandemia, che ci ha costretto a non salutarci, a non abbracciarci, a stare uno lontani dall’altro. Stasera all’aperto possiamo anche stare insieme. Forza! sciogliete il cuore, togliete le mascherine, non ne abbiamo bisogno!»

Senza dubbio il coronavirus ci ha costretto a vivere mesi surreali, durante i quali è stata dura stare lontani. Molte parrocchie hanno infatti dimostrato tanta fantasia per continuare a fare comunità (per averne un esempio clicca qui), ma le parole del parroco di Parete non sono un buon esempio da seguire. L’invito a togliere le mascherine stona con l’aumento dei contagi che sta vivendo la Campania e l’Italia in generale.

La nuova ordinanza del governo prevede infatti l’obbligo di mascherine all’aperto quando ci sono assembramenti, proprio a causa dell’eccessiva leggerezza estiva che ha fatto abbassare la guardia a troppe persone.

Le parole del parroco di Parete e la seguente polemica hanno anche attirato l’attenzione del sindaco Gino Pellegrino:

«Finora padre Gennaro ha sempre fatto rispettare in chiesa le regole covid con mascherina, distanziamento e sanificazione. Ho constatato personalmente il rispetto delle norme. In questi giorni, invece, aveva celebrato nel cortile all’aperto. L’obbligo della mascherina era ancora solo per i luoghi chiusi. Solo perché si stava all’aria aperta e c’era sufficiente distanziamento, ha invitato i fedeli a togliere le mascherine. Credo abbia comunicato male il suo pensiero.»

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Giugliano: Uccide moglie e poi inscena un suicidio

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Ha ucciso la moglie, strangolandola, e ha cercato di far credere che la donna fosse morta, invece, suicida. E’ quanto è stato scoperto in seguito alle indagini del carabinieri di Giugliano, coordinati dalla Procura di Napoli Nord, in merito alla morte di una donna lo scorso 12 luglio nel Napoletano, a Lago Patria.

L’indagato aveva allertato i carabinieri e il 118 asserendo che al suo risveglio aveva trovato la moglie, priva di vita, impiccata al cordino delle tende, nel salotto della loro abitazione. Fin dal sopralluogo sono emersi dubbi sulla sua versione: l’esame autoptico ha confermato che la causa del decesso è stata strangolamento preceduto da colluttazione.

5 contagi a Roccamonfina dopo il rientro di un ragazzo dalla Grecia

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Mini focolaio a Roccamonfina, in provincia di Caserta, dopo il rientro di un ragazzo dalla Grecia. Il paese, fino a pochi giorni fa, non aveva riscontrato nessun caso di Coronavirus.

Il sindaco Montefusco ha disposto la quarantena obbligatoria per le persone venute a contatto con i contagiati, sospeso anche il mercato settimanale.

Nessuno dei contagiati è in condizioni preoccupanti.

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