domenica, Dicembre 28, 2025
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Preoccupa il drastico aumento dei contagi, si va verso la chiusura delle discoteche

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Le Regioni dovranno adeguarsi al dpcm del 7 agosto scorso che recita: “restano sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso”. Questa – a quanto si apprende – la posizione che sarà sostenuta dagli esponenti dell’Esecutivo alla riunione delle 16 con le Regioni. In particolare, il ministro della Salute, Roberto Speranza, potrebbe presentare un provvedimento che vieta esplicitamente alle Regioni di derogare al dpcm. Anche il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, nei giorni scorsi aveva ipotizzato la “chiusura dopo Ferragosto in tutte le Regioni”. Ed i dati quotidiani dei contagi in continua crescita spingono verso lo stop al ballo.

Col nuovo stop all’orizzonte per le discoteche “sono a rischio quattro miliardi di euro”. A tanto ammonta il fatturato annuale di questi esercizi in Italia secondo le stime del Silb (il sindacato italiano locali da ballo). “Ad oggi solo il 10% dei circa 3.500 locali ha riaperto ed è questo che crea problemi? Da domani si rischierà di più con l’abusivismo”, dice all’ANSA Gianni Indino, presidente del Silb Emilia-Romagna. Dal Governo, aggiunge, “finora non è arrivato un euro: ora chiederemo compensazioni, anche Iva al 4% e Cig ai nostri lavoratori”.

Avventori senza mascherina, assembramenti e mancato rispetto delle norme anti-Covid sono costati la sospensione di 5 giorni di sospensione dell’attività alla discoteca ‘King’Club’ di Jesolo, una delle più note della località veneziana. Lo ha deciso la Questura dopo i controlli eseguiti nella serata e la notte di Ferragosto. L’ispezione è stata condotta dalla squadra della divisione Polizia amministrativa e sociale della Questura di Venezia. I poliziotti hanno riscontrato assembramenti di persone senza mascherina, sia in coda per entrare nel locale, sia all’interno, sulla pista da ballo e intorno ai tavoli. Accertato quindi che non era rispettato il distanziamento sociale e che molti ragazzi non utilizzavano in modo corretto le mascherine, gli agenti hanno applicato la sanzione prevista dalla nuova ordinanza regionale del 14 agosto, in vigore dalle ore 13 di ieri, con la sospensione dell’attività per 5 giorni. Una sanzione che la norma dispone obbligatoriamente, una volta verificati i presupposti.

Capri, tre 19enni di rientro da Corfù positive al Coronavirus

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Erano andate a Corfù per festeggiare il diploma di maturità, ma sono tornate a Capri con il Coronavirus. E’ la storia di tre amiche di 19 anni, residenti sull’isola azzurra che, quando hanno fatto rientro in Italia dopo la vacanza in Grecia, hanno scoperto di essere affette da Covid-19. Tre le giovani positive: due sono di Capri e una terza di Anacapri. Per una quarta ragazza il tampone è risultato negativo.

Le neo diplomate sono rientrate a Capri lo scorso venerdì 7 agosto e, come disposto dalla Regione Campania, hanno prima effettuato i test sierologici e poi i tamponi. Secondo quanto si apprende, le 19enni stanno bene e non hanno sintomi. Effettuati i test anche ai loro familiari per accertare se vi siano altri contagiati. Per le giovani donne è scattato l’isolamento domiciliare per almeno 14 giorni.

236 incendi boschivi registrati in Campania da inizio anno

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Sono 236 gli incendi boschivi scoppiati dall’inizio dell’anno in Campania, un dato in linea con quello dello scorso anno. Oltre 653 ettari di superficie forestale in cenere: una riduzione rispetto allo stesso periodo del 2019.

Dodici le persone denunciate dai Carabinieri Forestali della Regione Campania, in prima linea nel contrasto ai reati ambientali: oltre 21mila euro l’importo delle sanzioni comminate per le violazioni ai divieti di accensione di fuochi nelle aree verdi nel corso degli oltre 1100 controlli disposti. Controlli intensificati anche oggi, per assicurare un Ferragosto sicuro ai cittadini.

Grazie alla collaborazione con la Regione Campania, la Specialità Forestale dell’Arma dei Carabinieri è stata in grado di rinforzare i servizi di vigilanza e monitoraggio del territorio e nelle aree forestali e rurali più vulnerabili dove sono più frequenti gli incendi.

Forte l’attenzione al territorio dei rilievi di Sarno e della costiera cilentana e quelle del Parco Nazionale del Cilento nelle cui aree sono stati impiegati militari provenienti da altre regioni d’Italia e due elicotteri per ospitare a bordo esperti repertatori ed investigatori da trasportare velocemente nelle zone bersagliate dalle fiamme.

La Regione Campania, attraverso l’attuazione del regolamento forestale recentemente approvato, ha introdotto specifiche sanzioni per le violazioni agli obblighi da parte di proprietari di terreni e frontisti, di manutenere le scarpate e i cigli stradali. Ha imposto la creazione di fasce di protezione sgombre da vegetazione in prossimità di insediamenti produttivi, delle abitazioni e dei villaggi turistici e nelle aree adibite ad attività ricreative.

In questo periodo è fatto divieto assoluto di accensione di fuochi in aree forestali e di bruciare residui vegetali o scarti derivanti dall’agricoltura e dalla manutenzione di parchi e giardini.

Lite tra pizzaioli a Napoli a colpi di pala e coltello

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Lite tra pizzaioli, a Napoli, a colpi di pala e di coltello. E’ avvenuto nel primo pomeriggio di ieri nel cuore della città, in via dei Tribunali.

La lite, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, sarebbe scattata per futili motivi. Dalle parole, però, si è passati ai fatti. E così durante la colluttazione, il padre del titolare della pizzeria “del Purgatorio” , 56enne, ha colpito il titolare della pizzeria “Al Portico”, 58enne, con una coltellata alla gamba. Quest’ultimo ha, invece, colpito l’altro alla testa con una pala per pizza. Entrambi sono stati portati all’ospedale Pellegrini.

L’accoltellato è in fase di medicazione, le lesioni sono comunque lievi.

L’uomo colpito con la pala per pizza se la caverà con 7 giorni di prognosi.

Indagini in corso dei Carabinieri del nucleo operativo della compagnia Napoli Centro per ricostruire l’esatta dinamica.

Coronavirus: La Sonrisa non fornisce elenco partecipanti eventi all’Unità di Crisi

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La struttura ricettiva La Sonrisa di Sant’Antonio Abate (Napoli), seppur sollecitata dalla Unità di Crisi della Regione Campania, non ha fornito elenchi e indicazioni precise sui partecipanti ai vari eventi, feste e iniziative di qualsiasi tipo, che si sono svolte nelle ultime settimane.

Nel comune si è riscontrata una mini zona rossa per un focolaio registrato nell’hotel, noto per le registrazioni del programma tv Il Castello delle Cerimonie. La struttura tuttavia non ha consegnato elenchi ed informazioni sui partecipanti agli eventi organizzati nelle ultime settimane. Tutto questo malgrado l’Unità di crisi abbia invitato la struttura a collaborare e a fornire urgentemente i dati richiesti.

In una nota l’Unità di Crisi regionale ha fatto sapere:

Finora è stato possibile ricostruire i contatti per sole poche decine di partecipanti. Della mancata esibizione degli elenchi è stata già informata l’autorità giudiziaria.

Le parole di De Luca

Il Governatore De Luca invita la direzione dell’Asl a:

Richiedere ufficialmente l’impegno diretto e immediato delle forze dell’ordine affinchè vengano forniti gli elenchi di quanti hanno partecipato agli eventi per poter procedere all’individuazione tempestiva di eventuali altri contagi e perchè vengano perseguiti comportamenti irresponsabili che vanno oltre il tollerabile.

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Corsa al tampone al Cotugno, ma si creano assembramenti

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Al rientro dalle vacanze, molti cittadini campani si sono riversati in massa all’ospedale Cotugno per testare la propria positività al virus.

Si tratta di una vera e propria corsa al tampone quella che molti cittadini della regione stanno effettuando, in questi giorni, al rientro dalle vacanze. Persone con addirittura i bagagli ancora al seguito, vestiti con abiti vacanzieri, hanno assalito la struttura ospedaliera dedicata al Covid in Campania. Molti dei soggetti che ieri si accalcavano all’ingresso dell’ospedale, inoltre, erano sprovvisti di mascherina, il che ha richiesto addirittura l’intervento dei Carabinieri perché venisse quantomeno rispettato il distanziamento sociale. Adirato dall’incosciente comportamento dei cittadini,  il direttore generale dell’Azienda sanitaria Colli Maurizio Di Mauro, ritiene che questi comportamenti possano “vanificare il lavoro di mesi”.

L’iter da seguire

Inutile e pericolosa, la corsa al tampone al rientro dalle vacanze va evitata a tutti i costi. Il comportamento da seguire per chi rientra dall’estero dopo le vacanze è ben spiegato nell’ordinanza regionale emessa giusto qualche giorno fa. Di Mauro ci tiene a ribadirla in parole ancora più concrete.

La persona che torna dall’estero deve portarsi nel proprio domicilio e contattare l’Asl territoriale che attraverso le Usca si reca nelle abitazioni per effettuare il tampone e rilasciare il certificato.

I tempi di attesa perché le Asl arrivino a casa ed effettuino il tampone è di un paio di giorni. Nel frattempo, fino all’arrivo dell’esito del test, rimane obbligatoria la quarantena fiduciaria.

Si tratta di un sacrificio richiesto a coloro che rientrano dalle vacanze, soprattutto a coloro che hanno soggiornato in luoghi particolarmente a rischio come Grecia, Croazia e Spagna. Ma la situazione in Campania, seppur ancora sotto controllo, non è di certo delle migliori. Le terapie intensive aprono le porte a due nuovi casi, sette ricoveri sono per la terapia subintensiva e altre sette persone sono in ricovero ordinario.

“Purtroppo si rischia di tornare ai mesi precedenti – conclude Di Mauro – ed è un peccato perché vanifichiamo tutto il lavoro fatto. Bisogna usare le mascherine, tenere il distanziamento e rispettare le regole“.

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Caserta, cavallo muore alla Reggia mentre trainava una carrozza

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di Maria D’Angelo – Aveva una temperatura corporea molto alta il cavallo morto ieri alla Reggia di Caserta mentre trasportava una carrozza. Un particolare riscontrato dal medico veterinario dell’Asl subito dopo la morte, e che fa ipotizzare, sebbene i cavalli abbiano in media due gradi corporei in pìù rispetto agli esseri umani, come il caldo torrido, con una temperatura di quasi quaranta gradi, possa aver giocato un ruolo rilevante nel decesso dell’animale. La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha aperto un’indagine ma attende l’esito dell’autopsia per capire se il cavallo, di circa dieci anni, era in buone condizioni.

Dagli accertamenti effettuati dalla Polizia di Stato (Squadra Volanti diretta da Luigi Ricciardi) e dalla Polizia Municipale di Caserta (comandante Luigi De Simone), è emerso che il cavallo era ospitato in un maneggio di Caserta, e sembra fosse trattato bene. Nello stesso maneggio sono ospitati alti sette cavalli (otto in totale usati da quattro titolari di carrozze) che svolgono servizio alla Reggia. Il proprietario del maneggio, ieri oggetto di sopralluogo degli agenti di polizia, spiega che “la mia struttura si occupa di dar da mangiare ai cavalli, e il cavallo in questione stava bene. Ogni giorno i titolari delle carrozze vanno alla Reggia con un cavallo mentre l’altro riposa. I vetturini – prosegue – sono gli unici con cui ho contatti“.

Napoli, manifestazione contro il degrado dei pontili turistici campani

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Manifestazione contro il degrado dei pontili turistici campani. Appuntamento giovedì 13 agosto alle 12, a Napoli, davanti al pontile Saint Tropez.

Napoli, in programma una manifestazione popolare e dei membri campani dei Verdi-Europa Verde contro il degrado e l’abbandono dei pontili turistici del territorio campano. L’appuntamento è alle ore 12:00 di giovedì 13 agosto, in via Caracciolo, davanti al pontile Saint Tropez, simbolo di decadimento e di lentezza burocratica.

La situazione del pontile Saint Tropez è, infatti, tristemente nota. «Abbiamo più volte denunciato la vicenda del pontile Saint-Tropez – ha affermato il consigliere regionale dei Verdi-Europa Verde Francesco Emilio Borrelli – e portato diverse interrogazioni sulla questione in Consiglio Regionale per smuovere una situazione divenuta insostenibile ed insopportabile a causa delle inadempienze della Autorità Portuale».

Lo scopo: manifestare contro il degrado dei pontili turistici

«Noi manifesteremo per far sì che questo pontile sia affidato, in tempi stretti, a dei privati, attraverso gara pubblica – ha spiegato Borrelli – per dar vita a dei progetti di riqualificazione che potranno dare una svolta al turismo e all’economia del territorio e portare nuovi posti di lavoro, ora più che mai indispensabili ed urgenti».

Tuttavia, pur partendo dalla situazione di degrado in cui versa il pontile Saint Tropez, la manifestazione avrà orizzonti ben più ampi.

«Manifesteremo affinché tutti i pontili turistici del territorio non vengano abbandonati al degrado ma vengano riqualificati per risollevare il nostro territorio», ha dichiarato Borrelli.

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La Giornata Mondiale dell’Elefante // Un Elefante alla corte del Re di Napoli

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Oggi è la giornata mondiale dell’Elefante. Questa ricorrenza venne istituita nel 2012 grazie all’impegno della regista canadese Patricia Sims e all’aiuto dell’Elephant Reintroduction Foundation. Da allora, la data del 12 Agosto è diventata un’occasione per celebrare questi maestosi animali e organizzare eventi e raccolte fondi volti a tutelarli. La preservazione e protezione degli elefanti diventa infatti ogni anno una preoccupazione sempre più pressante.

Quest’oggi, approfittando di questa ricorrenza, vi raccontiamo una storia vera, accaduta in Campania secoli fa, che ha per protagonista proprio un elefante.

Un elefante alla corte del Re

Il Re Carlo III di Borbone, nella sua Reggia di Portici, creò uno splendido giardino esotico. Questo luogo curatissimo non ospitava soltanto fiori e piante particolari, ma anche e soprattutto specie animali provenienti dai luoghi più disparati – tra alberi e arbusti si aggiravano persino animali feroci come leoni e pantere.

Il Re amava molto il suo giardino, e questo era noto a tutti: nobili di altri regni gli regalavano spesso animali sempre più particolari ed esotici nel tentativo di ingraziarselo. Tra gli altri, così fece anche il Marchese di Salas, che fece recapitare al Re un elefante.

Tra Portici e il san Carlo

Il Re apprezzò moltissimo il regalo del Marchese e in pochissimo tempo il “piccolo” elefante (che in verità era un elefante maschio indiano adulto, che mediamente pesa 6000 kg) divenne il suo animale preferito tra quelli della sua collezione. Tutta la famiglia reale lo amava molto e la popolazione lo apprezzava e ammirava ogni volta che il Re lo sfoggiava pubblicamente durante le parate ufficiali. L’elefante venne ritratto – su commissione – in molte opere artistiche, tra cui un quadro dipinto dall’artista Giuseppe Bonito e una statuetta di terracotta di Gennaro Reale.

L’animale ebbe anche una breve e brillante carriera d’attore: Re Carlo III prestò infatti l’animale al teatro San Carlo per mettere in scena l’opera di Metastasio “Alessandro nelle Indie“. La gente adorava l’elefante e, per poterlo osservare da vicino per qualche minuto, arrivò persino a cercare di corrompere le guardie del re.

All’elefante venne affidata persino una guardia ufficiale personale, che aveva come unico compito quello di prendersi cura dell’animale: l’uomo, un Caporale, divenne in brevissimo tempo una celebrità.

Bonus Track BussoLaLingua: ecco perchè si dice “Capurà, è morto ‘alifante!”

Purtroppo, nonostante le cure e l’affetto, l’elefante morì dopo qualche anno, secondo qualcuno per via della scorretta alimentazione. La salma dell’animale venne imbalsamata alla Reale Università degli Studi e successivamente esposto al Museo di Zoologia. Qui, purtroppo, vennero trafugate le zanne d’avorio e la pelle.

Alla morte dell’elefante, la sua guardia ufficiale personale si ritrovò nuovamente a dover svolgere le sue normali funzioni da Caporale e ben presto perse il prestigio di cui aveva goduto. I commilitoni dell’uomo erano soliti prenderlo in giro, al suo passaggio, gridandogli:

Capurà, è morto ‘alifante! // Caporale, è morto l’elefante!

Ancora oggi questo modo di dire viene utilizzato per riferirsi a qualcuno che, dopo aver vissuto un periodo particolarmente felice, ricco o privilegiato, deve tornare alle sue mansioni quotidiane.

La vita del Caporale non si concluse felicemente: depresso per essere tornato alla sua vecchia vita, spese tutti i soldi guadagnati durante il suo periodo da guardia del corpo in alcool e donne.

Se vuoi approfondire la tua conoscenza sulla nostra cultura regionale o leggere altre storie della Campania, non perderti le nostre rubriche: #BussoLaLeggenda , #BussoLaTavola e #BussoLaLingua.

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Coronavirus, 2 giovani positivi rientrati a Salerno dall’estero

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Torna il pericolo Coronavirus a Salerno

Individuati e registrati due casi positivi al Coronavirus in provincia di Salerno questa mattina. Entrambi erano di recente rientrati dall’estero: si tratta di un giovane di Cava de’ Tirreni che si era recato in Grecia e di un ragazzo positivo a Ravello di rientro dalla Croazia. Le norme imporrebbero l’obbligo di segnalarsi entro 24 ore dal rientro da un paese fuori dall’area Schengen al competente Dipartimento di prevenzione della ASL Napoli 1 Centro. Ivi occorre sottoporsi a test sierologici o tamponi e monitoraggio della situazione epidemiologica.

Le disposizioni dell’Ordinanza

L’ASL Napoli 1 Centro rende noto che per effetto dell’Ordinanza del Presidente Giunta Regione Campania n°67 dell’11 agosto 2020, fatte salve tutte le disposizioni nazionali e regionali già vigenti in tema di rientri dai Paesi extra Schengen e da quelli individuati dai competenti organi statali come a maggior rischio, a tutti i cittadini residenti in Campania che fino al 31 agosto 2020 facciano rientro da vacanze dall’estero, con tratte dirette o attraverso scali o soste intermedie nel territorio nazionale, è fatto obbligo di segnalarsi entro 24 ore dal rientro al competente Dipartimento di prevenzione della ASL al fine della somministrazione di test sierologici e/o tamponi e del monitoraggio della relativa situazione epidemiologica.

Per quanto concerne il territorio di competenza dell’ASL Napoli 1 Centro (cittadini residenti a Napoli, Capri e Anacapri) la segnalazione è da indirizzarsi alla email dichiarazione.viaggiatore@aslnapoli1centro.it

Nella email andranno indicati per ogni cittadino che dovrà essere sottoposto a test sierologici o tamponi: nome, cognome, data e luogo di nascita, codice fiscale, indirizzo di residenza, cellulare, paese di provenienza, giorno di arrivo in Italia.

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