sabato, Aprile 20, 2024
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Corsa al tampone al Cotugno, ma si creano assembramenti

Al rientro dalle vacanze, molti cittadini campani si sono riversati in massa all’ospedale Cotugno per testare la propria positività al virus.

Si tratta di una vera e propria corsa al tampone quella che molti cittadini della regione stanno effettuando, in questi giorni, al rientro dalle vacanze. Persone con addirittura i bagagli ancora al seguito, vestiti con abiti vacanzieri, hanno assalito la struttura ospedaliera dedicata al Covid in Campania. Molti dei soggetti che ieri si accalcavano all’ingresso dell’ospedale, inoltre, erano sprovvisti di mascherina, il che ha richiesto addirittura l’intervento dei Carabinieri perché venisse quantomeno rispettato il distanziamento sociale. Adirato dall’incosciente comportamento dei cittadini,  il direttore generale dell’Azienda sanitaria Colli Maurizio Di Mauro, ritiene che questi comportamenti possano “vanificare il lavoro di mesi”.

L’iter da seguire

Inutile e pericolosa, la corsa al tampone al rientro dalle vacanze va evitata a tutti i costi. Il comportamento da seguire per chi rientra dall’estero dopo le vacanze è ben spiegato nell’ordinanza regionale emessa giusto qualche giorno fa. Di Mauro ci tiene a ribadirla in parole ancora più concrete.

La persona che torna dall’estero deve portarsi nel proprio domicilio e contattare l’Asl territoriale che attraverso le Usca si reca nelle abitazioni per effettuare il tampone e rilasciare il certificato.

I tempi di attesa perché le Asl arrivino a casa ed effettuino il tampone è di un paio di giorni. Nel frattempo, fino all’arrivo dell’esito del test, rimane obbligatoria la quarantena fiduciaria.

Si tratta di un sacrificio richiesto a coloro che rientrano dalle vacanze, soprattutto a coloro che hanno soggiornato in luoghi particolarmente a rischio come Grecia, Croazia e Spagna. Ma la situazione in Campania, seppur ancora sotto controllo, non è di certo delle migliori. Le terapie intensive aprono le porte a due nuovi casi, sette ricoveri sono per la terapia subintensiva e altre sette persone sono in ricovero ordinario.

“Purtroppo si rischia di tornare ai mesi precedenti – conclude Di Mauro – ed è un peccato perché vanifichiamo tutto il lavoro fatto. Bisogna usare le mascherine, tenere il distanziamento e rispettare le regole“.

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