domenica, Dicembre 21, 2025
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Coronavirus, Scarcerazione dei boss. Borrelli dice No: “Da lunedì sciopero della fame”. Aderisce Raffaele del Giudice.

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“In meno di 24 ore, centinaia di cittadini campani hanno aderito alla nostra iniziativa per dire ‘no’ alla scarcerazione dei boss. Ci hanno messo la faccia per me mandare un messaggio forte e chiaro alle istituzioni: chi ha causato la morte di centinaia di persone, chi ha avvelenato e tormentato la nostra terra, deve restare dietro le sbarre.”

E’ quanto dichiarato da Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi. All’iniziativa da lui lanciata ha aderito anche Raffaele Del Giudice storico ambientalista e assessore all’Ambiente del comune di Napoli.

“I boss devono restare in carcere, – Continua Borrelli – che gli paga comunque la collettività, e lì devono scontare la pena ed essere curati. Molti di loro tra l’altro sono in isolamento e quindi non corrono alcun rischio di contagio come ci hanno spiegato diversi medici. Rischiamo il paradosso di avere le persone perbene confinate in casa e i boss di nuovo liberi. Da lunedì partiremo con lo sciopero della fame, per dimostrare che la nostra non è una mera iniziativa social, ma un’azione forte e concreta. E questo lo hanno capito anche i criminali, che hanno iniziato a mandare le prime risposte. Sono già arrivati decine di commenti da una fetta di popolazione che continua a difendere a spada tratta i camorristi. In un video inviatomi da un cittadino, un cialtrone offende volgarmente chi ‘giudica i carcerati’. Come se fossero loro ad essere nella parte della ragione, e noi persone del bene nel torto.

Ma noi non ci fermiamo e andiamo avanti, c’è bisogno di una forte risposta popolare. Per aderire allo sciopero contro la liberazione dei boss basta comunicarlo mandando la propria foto con la scritta no alla scarcerazione dei boss per il corona virus alla pagina facebook pubblica di Borrelli o al numero whatsapp 366 266 2829”.

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Napoli, arrestato un latitante scappato da Milano: è positivo al coronavirus

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Napoli: arrestato un latitante, scappato da un ospedale di Milano, dove era ricoverato perché positivo al coronavirus.

La polizia ferroviaria ha arrestato oggi un latitante, che aveva fatto perdere le sue tracce già da inizio aprile.
La fuga del pregiudicato è ancor più grave per il fatto che l’uomo è positivo al coronavirus. Egli infatti è scappato da Milano, dove era ricoverato.

Gli agenti hanno fermato il latitante sul treno Frecciarossa Torino – Salerno. In seguito ad un controllo sulle banche dati, hanno scoperto la sua identità e ora è in isolamento in una struttura sanitaria di Napoli.

I controlli e i tamponi ai passeggeri continuano anche su altri treni. Infatti, precisamente su un Frecciarossa Milano – Napoli, è emerso un possibile caso positivo al coronavirus.

Si attendono però ancora i risultati ufficiali del tampone.

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Assobus Campania, Il Presidente Pennino: “Sostegno subito al settore oppure ricadute drammatiche”

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Una videoconferenza per fare il punto della situazione, così come impongono le norme per il distanziamento sociale. Con queste modalità il Presidente di Assobus Campania Alberino Pennino ha parlato ai rappresentanti della regione delle linee riguardanti una possibile riapertura.

“Siamo certi che, anche prevedendo una lenta riapertura di una buona parte delle categorie di attività commerciali, purtroppo il settore risulterebbe ancora penalizzato dal distanziamento sociale nonché dalle prescrizioni ancora in corso”

Ha puntualizzato il presidente di Assobus Alberino Pennino

“Si consideri che la maggior parte delle aziende di noleggio autobus operano nel settore turistico e in misura ridotta in quello scolastico e privato. Inoltre il periodo in cui c’è più lavoro va da marzo ad ottobre con maggior fatturato in questi mesi.”

La perdita di Fatturato infatti ammonterebbe a circa 80 milioni di euro, una perdita che investe circa 4mila autobus in servizio, 1.050 aziende di noleggio e circa 5mila addetti ai lavori. 

“Noi immaginiamo che anche nella Fase 2 non ci sarà un facile utilizzo di questi mezzi di trasporto, almeno fino alla scoperta di un vaccino che risulterà la chiave di volta per la ripartenza dell’economia mondiale e che riporterà la vita sociale ad un livello più alto con una libertà di movimento delle persone e delle merci. Ma questo si prevede che non avverrà prima dei mesi di settembre – ottobre con seguente perdita della stagione di proiezione di ripartenza del settore non prima della primavera 2021. Per questo motivo, – ha concluso il Presidente Pennino – Se non vi sono misure importanti e urgenti a sostegno della nostra categoria possiamo solo immaginare il crollo totale delle aziende anche nella cosiddetta Fase 2. I giorni di chiusura hanno penalizzato in maniera pesantissima il settore e rialzarsi sarà davvero molto complicato.”

 

Napoli, da Milano 2 sospetti positivi al Covid arrivano eludendo quarantena

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Desta preoccupazione la notizia di due giovani giunti da Milano alla Stazione Centrale di Napoli. I due sarebbero sospetti positivi al coronavirus. Un’ambulanza del 118 li ha trasportati nella serata di ieri all’Ospedale Cotugno, presumibilmente con sintomi. Al Cotugno verranno sottoposti al tampone.

Resta da capire come i due giovani abbiano potuto eludere i controlli della quarantena e come siano arrivati a Napoli da Milano. Le forze dell’ordine dovranno adesso accertare come è possibile che la coppia di giovani abbia viaggiato nonostante le misure di contenimento adottate e quali persone abbiano incontrato lungo il tragitto.

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Somma Vesuviana, muore una 25enne, i suoi organi salveranno vite

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Dramma a Somma Vesuviana, in provincia di Napoli. Muore una donna di 25 anni. A stroncare Anna, giovane mamma, un’emorragia cerebrale. La 25enne aveva accusato un malore. I familiari avevano allertato subito il 118. Era ricoverata all’Ospedale del Mare da alcuni giorni. E’ morta dopo aver lottato tra la vita e la morte. Lascia due bambini e un marito.

Dopo il decesso, i familiari hanno subito deciso per la donazione degli organi così com’era volontà di Anna. A conclusione dell’operazione, due organi sono stati destinati a ospedali napoletani mentre gli altri sono stati prelevati dalle equipe di medici arrivati da Roma, Bologna, Verona e Palermo.

Tantissimi i messaggi di cordoglio apparsi per Anna. “Ho memoria di te tra i banchi di scuola. Una ragazza estremamente intelligente, contraria a qualsiasi ingiustizia. Eri sempre pronta a combattere perché le cose volgessero come tu volevi. Già matura a 15 anni”, il ricordo di Annamaria.

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Vittorio Feltri rilancia: “Voglio trasferirmi al Vomero e fare il parcheggiatore abusivo”

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Il direttore di Libero Vittorio Feltri, dopo le tante polemiche dei giorni scorsi, ha scritto un nuovo editoriale per tentare mettere in chiaro, definitivamente, il suo pensiero.

Vorrei girare la frittata. Sono stato linciato perché ho dichiarato in tv che i meridionali hanno meno opportunità di lavoro rispetto ai settentrionali, quindi, dal punto di vista economico, sono inferiori ai settentrionali. Visti gli esiti della mia banale e ovvia osservazione, per nulla offensiva bensì oggettiva, lungi da me l’idea di pentirmi (non saprei di cosa), vorrei ribaltare i termini del mio vituperato discorso. Milano e Brescia al confronto delle comunità vesuviane sono un casino, pullulano di poveracci che si arrabattano per recuperare una manciatella di euro, abitano in catapecchie, in due stanze alloggiano in dieci persone. Insomma, un disastro che rende i residenti in Lombardia simili agli appartenenti alle tribù rom. Nel mio piccolo aspiro a trasferirmi al Vomero al fine di respirare un po’ di aria pura, concedermi una pizza ogni tanto per rinfrancarmi il corpo e lo spirito. Sono impaziente di migrare in Campania o a Potenza allo scopo di sollevarmi dalla fame orobica, aggravata dal virus. Confido di ottenere un posto nel ruolo di posteggiatore abusivo o contrabbandiere, meglio ancora: spero di essere assoldato, magari contando sulla raccomandazione di un’anima pia, da qualche cosca che mi dia la gioia di prendere in locazione un bilocale alle Vele che sono in vetta alle mie aspirazioni. Se poi mi fosse offerta l’occasione di recitare in un film tipo Gomorra, toccherei il cielo con un dito. Tutto questo dimostra la superiorità del Sud e la inferiorità (economica, civile e sociale) delle terre padane e alpine. Noi polentoni siamo degli straccioni, e io faccio ammenda per aver parlato di inferiorità dei meridionali. Perdonatemi, il sistema produttivo del nostro Mezzogiorno rappresenta un modello eccelso ed efficiente”.

Non ci sono più zone rosse in Campania

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Non ci sono più zone rosse in Campania. Nella giornata di ieri è scaduto il provvedimento del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che per sei giorni, ha blindato Saviano, in provincia di Napoli, dopo gli assembramenti verificatisi in occasione del funerale del sindaco, Carmine Sommese, ucciso dal coronavirus. Vicenda sulla quale la Procura di Nola ha aperto un’indagine mentre i Carabinieri hanno notificato 54 sanzioni amministrative ad altrettante persone individuate tra i presenti in occasione del tragitto del feretro presso l’ospedale di Nola e il Comune di Saviano. Sono tuttora in corso attività per l’identificazione di ulteriori partecipanti agli assembramenti.

In precedenza era man mano state ‘liberate’ le altre zone precedentemente dichiarate rosse. L’ultima in ordine di tempo Ariano Irpino (Avellino) dove si era verificato un numero record di contagi, il più alto del Sud in proporzione alla popolazione.

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Napoli: uno sciame sismico sveglia la città. Epicentro a Pozzuoli

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Paura questa notte a Napoli e provincia per uno sciame sismico con epicentro a Pozzuoli in cui sono state avvertite 3 scosse di terremoto.

La prima alle ore 4.16 di magnitudo 2.0, la seconda alle ore 4.26 di magnitudo 1.6 (con una 6 profondità di soli 5 chilometri) e la terza avvertita alle 4.59 di magnitudo 3.1.

L’epicentro è stato individuato a Pozzuoli nei pressi della Solfatara.

Il susseguirsi delle scosse, in modo crescente, ha svegliato l’intera città poco prima dell’alba.

Nell’ultimo caso, il terremoto è stato avvertito indistintamente non solo nell’area flegrea, epicentro del sisma, ma anche in tutta l’area a nord di Napoli.

In tanti hanno lanciato l’allarme anche dai quartieri occidentali della città di Napoli, da Agnano e Pianura a Fuorigrotta e Bagnoli. Centinaia le segnalazioni sui social.

Fortunatamente non si registrano danni a cose o persone.

L’appello degli infermieri costretti a lottare prima con la Burocrazia, poi con il Covid

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Sono circa circa 6000 gli infermieri idonei nella graduatoria del concorso S.Andrea della Regione Lazio e le iniziative rivolte al reclutamento di personale per colmare i vuoti aziendali per far  fronte all’emergenza  in corso mirano, secondo la denuncia degli infermieri idonei, alla precarietà, all’incertezza, alla non stabilità, tramite reclutamenti di 12 mesi e/o ricorso ad avvisi pubblici e cooperative.

Con una lettera aperta, gli infermieri idonei hanno voluto far sentire la loro voce, sensibilizzando su quanto sia difficile superare gli ostacoli della burocrazia anche solo per essere presenti in un momento di generale criticità per il Paese come quello che stiamo vivendo. Di seguito il testo integrale della lettera aperta:


“Cari governatori,

doveva arrivare il Corona Virus per farvi capire che la Sanità Italiana era già al collasso. Siamo certi non vi sfugga la situazione che la professione infermieristica sta attraversando. 

Dopo anni di blocco del turnover e dopo aver superato una dura selezione, tantissimi colleghi hanno conseguito l’idoneità in uno dei concorsi per infermieri più grandi d’Italia, il concorso Regionale Sant’Andrea bandito dalla Regione Lazio.

La conclusione della procedura selettiva ha portato alla formazione di una graduatoria di circa 7400 infermieri. Di questi, solo 1486 sono stati chiamati a prendere servizio a tempo indeterminato presso le varie aziende sanitarie. Il restante, circa 6000 infermieri idonei, sono ancora in attesa di chiamata.

Un considerevole numero è stato contattato dalla stessa graduatoria per fare fronte all’emergenza Covid-19 con la proposta di un contratto a tempo determinato. Le modalità di tali chiamate sono state del tutto particolari, 24h per dare risposta e disponibilità a prendere servizio in cinque giorni e nessuna disponibilità all’aiuto per un alloggio, come invece è successo in altre regioni.

È bene ricordare che il concorso era regionale e aperto a tutti e che molti colleghi erano e sono fuori dalla regione Lazio, pertanto impossibilitati (in alcuni casi dalle limitazioni dettate dall’emergenza quali malattia, quarantena forzata ecc.) a prendere servizio. Di conseguenza “scavalcati” da infermieri in posizione inferiore. Non si vorrebbe assistere ad una situazione per la quale, terminata l’emergenza, le posizioni ufficiali della graduatoria venissero trascurate con un “ormai è andata così” e si procedesse con la stabilizzazione di coloro che hanno potuto accettare a discapito degli aventi diritto.

Con questo non vogliamo remare contro il principio per il quale il precariato vada contrastato, ma sostenere piuttosto l’idea che non debba proprio essere creato, non per poi uscirne fuori calpestando i diritti di chi, un posto, l’ha sudato e guadagnato.

Vogliamo che la graduatoria, le posizioni della stessa e la legge siano rispettati, almeno all’interno della gestione di un concorso pubblico, che deve svolgersi nell’ottica del rispetto del lavoro e dell’essere umano, cercando di operare per questo e non per la costruzione di decisioni articolate in base a cavilli burocratici di comodo grazie ai quali scavalcare le persone.

Chiediamo pertanto di voler sostenere la nostra istanza a far sì che si realizzi lo scorrimento della graduatoria e che si assegnino i posti di lavoro in base alle posizioni dei candidati, sia ora che in futuro, alla fine di questa emergenza.

Senza considerare poi, l’enorme mole di pensionamenti (Quota 100) che a partire da quest’anno interesserà la nostra professione.

Occorre precisare, che al pari di altre graduatorie anche questa ha validità triennale a partire dalla data di pubblicazione della stessa e che, alla luce degli immani vuoti, si vorrebbe evitare di giungere, al termine del triennio, a chiedere un prolungamento della validità della stessa visto che la Regione Lazio è una Regione in Piano di Rientro dovuto all’uscita recente dal commisionamento.

No ad agenzie interinali, cooperative o contratti precari di 12 mesi per tenere calme le acque.

No a professionisti Usa e Getta.  

Idonei graduatoria Sant’Andrea”

 

Clicca QUI per firmare la petizione

 

Napoli, festeggia scarcerazione con cantante e fuochi d’artificio, arrestato nuovamente

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Un 28enne di Pozzuoli ha organizzato una festa in occasione della sua scarcerazione con tanto di cantante neomelodico e fuochi d’artificio due mesi fa ed è stato arrestato nuovamente nella giornata di ieri.

Organizza un party per festeggiare la scarcerazione e torna nuovamente in cella. È quanto successo a Pozzuoli, dove il pregiudicato C.G. di 28 anni, vicino agli ambienti del clan Longobardi-Beneduce (che controllano l’area flegrea), ha dato una festa nel giardino della sua abitazione nei pressi di Monteruscello. Alla festa molti gli invitati esterni al nucleo familiare; presenti anche fuochi d’artificio e addirittura un cantante neomelodico. I fatti risalgono al 22 Febbraio, data di scarcerazione del 28enne.

I Carabinieri lo hanno dunque colto in flagrante e nuovamente arrestato, in esecuzione della misura cautelare di aggravamento degli arresti domiciliari emessa dalla Corte di Appello di Napoli. Dalle indagini è emerso che era stato lo stesso pregiudicato ad organizzare la festa nel cortile del proprio condominio.  Oltre a questo alle accuse si aggiungono anche la diffusione di musica dal vivo fino a tarda notte e l’uso di fuochi d’artificio. Il pregiudicato aveva partecipato affacciato al proprio balcone.

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