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Campania, Nuova ordinanza di De Luca: Prime aperture con precauzioni obbligatorie

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Ecco in sintesi la parte ordinativa:

1. Con decorrenza dal 27 aprile 2020 e fino al 3 maggio 2020, su tutto il territorio regionale sono consentite:

a) previa comunicazione al Prefetto competente, le attività conservative e di manutenzione, di pulizia e sanificazione nei locali ed aree adibiti allo svolgimento di attività commerciali e produttive, ancorché sospese per effetto della vigente disciplina statale e/o regionale, ivi comprese le attività alberghiere e ricettive in genere nonché quelle balneari e quelle relative alla manutenzione, conservazione e lavorazione delle pelli;

b) l’attività edilizia nei limiti delle attività con codici ATECO ammessi dalla vigente disciplina nazionale (DPCM 10 aprile 2020).

2. E’ approvato il documento Allegato 1 al presente provvedimento per formarne parte integrante e sostanziale, recante le misure precauzionali obbligatorie per la sicurezza nei cantieri edili. Le indicate misure di sicurezza e precauzionali si applicano, altresì, agli esercenti ed operatori impegnati nelle attività di cui alla lettera a) del punto 1 della presente Ordinanza, per quanto compatibili in relazione alle attività da svolgere.

3. A parziale modifica dell’Ordinanza n.37 del 22 aprile 2020, dal 27 aprile 2020 e fino al 3 maggio 2020, sono consentite le attività e i servizi di ristorazione – fra cui pub, bar, gastronomie, ristoranti, pizzerie, gelaterie e pasticcerie- con la sola modalità di prenotazione telefonica ovvero on line e consegna a domicilio, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie nelle diverse fasi di produzione, confezionamento, trasporto e consegna dei cibi e salvo quanto previsto al successivo punto 4, con i seguenti orari:

3.1. quanto ai bar, pasticcerie, gelaterie, rosticcerie, gastronomie, tavole calde e similari, dalle ore 7,00 e con possibilità di effettuare l’ultima corsa di consegna alle ore 14,00;

3.2. quanto ai ristoranti e pizzerie, dalle ore 16,00 e con possibilità di effettuare l’ultima corsa di consegna alle ore 23,00.

3.3 Negli orari di cui ai precedenti punti 3.1 e 3.2 non è computato il tempo necessario alle operazioni di pulizia e organizzazione dell’attività, anteriori e successive alla stessa, da svolgersi ad esercizio chiuso.

4. E’ fatto obbligo, agli esercenti ed operatori impegnati nelle attività di cui al precedente punto 3 e per gli utenti, di osservare le misure di sicurezza e precauzionali prescritte nel documento Allegato sub 2 al presente provvedimento per formarne parte integrante e sostanziale, che sostituisce l’Allegato A all’Ordinanza n.37 del 22 aprile 2020.

5. Per la durata di vigenza della presente ordinanza resta vietata la vendita al banco di prodotti di rosticceria e gastronomia da parte delle salumerie, panifici e altri negozi di generi alimentari. Resta consentita la vendita con consegna a domicilio dei prodotti opportunamente confezionati e con obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale di cui all’art.16 del decreto legge n.18/2020 da parte degli addetti alle consegne.

6. Con decorrenza dal 27 aprile 2020 e fino al 3 maggio 2020, fermo restando il divieto di svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto, è consentito svolgere individualmente attività motoria all’aperto, ove compatibile con l’uso obbligatorio della mascherina, in prossimità della propria abitazione, e comunque con obbligo di distanziamento di almeno due metri da ogni altra persona- salvo che si tratti di soggetti appartenenti allo stesso nucleo convivente- nelle seguenti fasce orarie: – ore 6,30-8,30; – ore 19,00-22,00.

Napoli, 25 aprile 2020

Napoli: nato un bambino da madre positiva al Coronavirus

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È nato stanotte al Policlinico Federico II di Napoli il primo bimbo di madre Covid positiva.

Il piccolo, 3.8 Kg, sta bene ed è stato sottoposto a tampone per poter verificare l’eventuale trasmissione del contagio: l’esito dell’esame si conoscerà nell’arco della giornata.

Ricoverata al Policlinico Federico II, la madre non mostra particolari sintomi e le sue condizioni non destano al momento alcuna preoccupazione. La donna, già monitorata telefonicamente nei giorni precedenti il parto, è stata accolta al triage (tenda 2).

La gestione del caso è stata affidata a Giuseppe Bifulco e Maria Vittoria Locci.

Ad assisterla, nel corso della notte sino alla nascita del piccolo, anche Massimo Pontillo, l’anestesista Ciro Di Martino, il coordinatore di sala operatoria Catello Esposito, l’ostetrica Alessandra Menna, la neonatologa Giusy Mazzarella e l’infermiere Vincenzo Signoriello.

Riaperture: Dal 4 maggio finalmente rivedremo amici e parenti

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Impazza in ogni dove il dibattito riguardante la cosiddetta fase 2, ed assieme a questo, la riflessione sull’opportunità di aprire alla mobilità dei cittadini o dare spazio a maggiore cautela.

Il governo al momento non si sbilancia:  “C’è bisogno di altro tempo, la situazione è troppo complessa, gli indici dell’epidemia instabili”, ma l’insofferenza insorge e l’esigenza di rompere le righe preme sempre più, tanto che nella giornata di domani lo stesso Conte ha promesso di illustrare il piano con le linee guida per la ripartenza. 

Il Dpcm, che dovrebbe uscire lunedì, è quindi già quasi pronto e da questo cominciano a trapelare informazioni importanti:

Secondo quanto trapelato, non sarà un “liberi tutti”, e non sarà neanche obbligatorio indossare la mascherina, tranne per quando si entra in negozi, bar, ristoranti bus o qualsiasi altro luogo pubblico.

Ulteriore importante indiscrezione riguarderà la possibilità di frequantare, con le dovute cauzioni, amici e parenti, senza la necessità dell’autocertificazione. Ovviamente questa aspettativa non deve assumersi come “assoluta”: I governatori di regione avranno comunque un ruolo molto influente e, nonostante le direttive spingano per l’apertura, non è detto che tutti obbediscano “alla lettera” alle line guida del governo.

Quanto alle riaperture, pare che si deciderà a cadenza bisettimanale, valutando quindi eventuali effetti sui contagi e, in ultimo, si concretizza l’ipotesi di una “patente” di sicurezza per le aziende che attesterà avvenute sanificazioni, distribuzione di mascherine, gel sanificanti e misurazione della temperatura all’ingresso per i dipendenti.

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Napoli, confermato l’annullamento della processione di San Gennaro

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Dopo le prime ipotesi, ecco che arriva la conferma ufficiale: quest’anno a Napoli, a causa dell’emergenza causata dalla pandemia di Covid-19, non si terrà la consueta processione di San Gennaro, che si svolge ogni anno nel pomeriggio del sabato che precede la prima domenica di maggio dal Duomo alla Chiesa di Santa Chiara, con la teca contenente il sangue, il busto del Santo Patrono della città di Napoli e di altri Santi compatroni.

Si terrà, per l’occasione, unicamente la Celebrazione Eucaristica nel Duomo, a porte chiuse: la teca con il sangue del Santo Martire verrà tirata fuori dalla cassaforte a cura del Cardinale Crescenzio Sepe, il quale, da solo, la porterà sull’altare maggiore del Duomo per dare inizio alla celebrazione. Al termine, il Cardinale Sepe riporterà la teca nella cappella.

 

 

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Elettrosmog (5G): La nota del centrodestra: “Siamo attenti ai timori dei cittadini casoriani”

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In una nota diffusa dalla coalizione di Centrodestra a Casoria, i portavoce ed i rappresentanti fanno sapere che:

Con due Interrogazioni il centrodestra ha dato voce alle paure dei cittadini. I due documenti, sottoscritti da Angela Russo, Gennaro Trojano, Gennaro Fico e Alessandro Puzone e condivisi da Fratelli D’Italia e Unione di Centro (UDC) mostrano la vicinanza delle richiamate forze d’opposizione alle esigenze dei cittadini.

Circa la presenza sul Territorio di numerose antenne e ripetitori, si è formalmente chiesto di accedere agli atti del dossier relativo agli impianti di telecomunicazione operanti ubicati in Comune di Casoria indipendentemente dalla potenza dell’impianto e dalla procedura con la quale il Comune è interessato dall’impianto stesso (es. SCIA, SCIA semplice, Comunicazione, autocertificazione di attivazione ecc), e comunque comprendenti anche impianti per trasmissione punto a punto, impianti c.d. “DAS” ovvero Distributed Antenna System, impianti “Small Cell”, impianti con potenza al connettore di antenna inferiore ai 5W, impianti di cui ai commi 4 e 4bis dell’art. 35 D.L. 98/2001, convertito con modificazioni dalla L. 111/2011 e s.m.i.”.

interessandosi delle paure sentite dai cittadini di veder collocate sul proprio territorio cittadino antenne 5G, il centrodestra ha espressamente chiesto di sapere se il Comune di Casoria ha rilasciato autorizzazione all’installazione di antenne 5G sul territorio ed in caso positivo di fornire copia agli scriventi delle autorizzazioni emesse.

Inoltre si è chiesto che il Sindaco vieti con poteri di ordinanza l’installazione di impianti a tecnologia 5G fino a quando non sia accertata la sua compatibilità con la tutela della salute umana e l’impatto sull’ambiente. Si spera che il Sindaco, almeno questa volta, decida degnare i cittadini e le forze politiche di una risposta, nel rispetto del ruolo istituzionale che ricopre! Il benaccetto sviluppo tecnologico non può ledere gli indisponibili diritti alla salute e dell’ambiente. Ogni decisione deve essere consapevolmente ponderata e condivisa.”

Napoli: protesta davanti al comune durante le celebrazioni per il 25 aprile

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Un gruppo di manifestanti si è riunito davanti Palazzo San Giacomo, dove è in programma il posizionamento della corona di alloro sulla targa commemorativa della Liberazione, per chiedere maggiori garanzie durante questo periodo complicato.

Il gruppo, composto da centri sociali e aderenti al gruppo disoccupati “7 novembre” ha esposto uno striscione con scritto: “Salario, reddito e tamponi per tutti. Stop ad affitti e bollette”. Gli stessi striscioni erano stati esposti questa mattina nei quartieri di Montesanto e Bagnoli. I manifestanti richiedono un reddito universale per tutti, così come annunciato da De Magistris qualche settimana fa.

All’arrivo della Polizia i manifestanti sono stati allontanati.

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Sorbillo ci ripensa: «5/6 giorni e riapriremo»

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Dopo gli appelli per la riapertura, Sorbillo non consegnerà a domicilio da lunedì 27 aprile. La scelta fa discutere e non mancano le polemiche. Ma ora ci ripensa?

Da lunedì ripartono le consegne a domicilio in Campania. Molti ristoratori non vedono l’ora di far ripartire la propria attività, nonostante le limitazioni imposte per motivi di sicurezza dall’ordinanza 37 della regione Campania. Ma c’è chi ha deciso di non riaprire la propria attività da lunedì 27 aprile. Almeno per il momento. Tra questi, il celebre pizzaiolo napoletano Gino Sorbillo che, però, ora sembra ripensarci.

La campagna per la riapertura

Sorbillo ha da subito evidenziato le gravi perdite economiche dovute alla chiusura delle attività e, in particolare, alle dure restrizioni imposte dal governatore De Luca per cercare di ridurre i contagi in Campania.

Per questo motivo, Sorbillo è stato in prima linea nella campagna per la riapertura delle attività di ristorazione in Campania, chiedendo più volte alla Regione di far riprendere almeno la consegna a domicilio.

«Chiediamo alla Regione di poter riprendere almeno le consegne a domicilio. Dovrò chiudere almeno quattro locali: quello sul lungomare di Napoli, che ha costi d’affitto molto alti, Zia Esterina al Vomero, ma anche due punti vendita di Milano, credo Olio a Crudo e Zia Esterina».

Gli appelli per le consegne a domicilio

«Meglio avere la macchina che cammina a filo di gas, piuttosto che tenerla spenta per tre mesi e ripartire da zero», aveva dichiarato Sorbillo in riferimento alla possibilità della consegna a domicilio in questo periodo di emergenza. Il famoso pizzaiolo campano aveva, poi, perorato la sua causa elogiando il metodo di  ‘confezionamento’ della pizza e l’uso della pellicola alimentare come ulteriore garanzia di sicurezza. «Le pizze vengono cotte a 450 gradi – ha spiegato Sorbillo – poi immediatamente confezionate, insomma molto inferiori i rischi per l’asporto. Almeno quello il governatore potrebbe riaprirlo» (leggi l’intero articolo sui problemi per la ristorazione campana).

L’appello di Sorbillo è stato raccolto da centinaia di pizzaioli. A ribadirne l’importanza anche Massimo di Porzio, presidente della Fipe Confcommercio per Napoli, che aveva definito le consegne come «un piccolo palliativo che possono contribuire a salvare qualcuno, visto che prevediamo che un terzo dei locali di ristorazione non riapriranno dopo questo lockdown».

Le nuove disposizioni di De Luca sarebbero una chiara risposta a queste richieste. Un sospiro di sollievo.

Ma non per tutti.

Sorbillo ringrazia ma dice no alle consegne…per ora.

Era arrivata subito, infatti, la risposta negativa di Sorbillo. Dopo aver lamentato perdite di fatturato tali da obbligarlo probabilmente a chiudere 3 pizzerie su 4, e dopo aver ribadito la necessità, per la ristorazione campana, del servizio di delivery per restare a galla.

Ad annunciarlo lo stesso Sorbillo con un post su Facebook, dopo aver ringraziato comunque De Luca per aver ascoltato gli appelli. Il famoso pizzaiolo ha scritto pubblicamente che non riaprirà i battenti con le consegne a domicilio lunedì 27.

«Buon lavoro a tutti coloro che ricominceranno a lavorare con il delivery del food in Campania da lunedì 27 aprile. Noi per ora non lo faremo, non riapriremo, ci sistemeremo e ci confronteremo per valutare le altre problematiche da segnalare sempre e solo per il bene di tutte le attività di ristoro».

Il motivo di questa scelta sarebbe da collegare alle modalità di servizio offerte normalmente dalla pizzeria, che non includono la consegna a domicilio. «Noi da tempo non facevamo l’asporto», ha dichiarato Gino Sorbillo in un’intervista a NapoliToday. Il pizzaiolo napoletano si sarebbe fatto, però, portavoce di tutti i ristoratori, lanciando forti appelli alla regione Campania per aiutare l’intera categoria. La motivazione sarebbe nata anche dal confronto con piccole realtà, quelle che con il servizio di delivery riuscirebbero almeno a far rientrare parte dei costi, scacciando il fantasma della chiusura.

Dubbi sulle condizioni imposte all’apertura dei locali, considerate piuttosto restrittive. «Di sicuro il tempo è limitato – ha spiegato Sorbillo – per ora è dalle 16 alle 22». Tuttavia, il pizzaiolo ha assicurato che non è questo il motivo della sua decisione.

Polemiche di famiglia

Considerata la non-riapertura, è nato il dubbio che la campagna per le consegne a domicilio portata avanti da Gino Sorbillo potesse essere parte della propria campagna di marketing. A pensarla così, almeno, sembra essere Luciano Sorbillo, cugino di Gino, e anche lui pizzaiolo a Napoli.

«Spesso mi chiedo perché confondere la passione e la tradizione con il business e la politica» – ha scritto Luciano su Facebook. «A nome di tutti i Sorbillo chiedo scusa a cloro che vivono di pizzerie e si spaccano le ossa per portare la pagnotta a casa, non siamo attori, né politici. Siamo umili lavoratori che non invidiano il lavoro degli altri, anzi lo apprezzano».

Forte critica, quella lanciata a Gino Sorbillo dal cugino, che lo accusa di aver messo in atto una «ennesima trovata pubblicitaria di cattivo gusto». Lo definisce come colui che «si sente il portatore nonché creatore della pizza», concludendo il suo intervento con un’ennesima critica al suo comportamento.

«Ci scusiamo e vi chiediamo di giustificare il gesto di una persona presa dall’egocentrismo e dal delirio di onnipotenza».

Sorbillo ci ripensa?

Arriva sempre dai social il commento di Gino Sorbillo che risponde alle polemiche sollevate dalla sua inaspettata decisione. Lo condivide attraverso un altro post su Facebook e Instagram:

«In questi giorni vi siete scatenati (ricordiamo a qualcuno che esistono anche toni civili) accusandoci di chiedere il delivery che invece dovevamo lasciare alle attività più piccole. Abbiamo deciso quindi di non farlo subito adesso, di rimandare l’apertura di qualche giorno dopo aver sistemato bene le cose e dopo aver seguito alla lettera tutte le indicazioni che ci sono state date dalla Regione e continuate a fare casino? Bah… ».

Una questione di tempo, insomma. Tempo necessario per attrezzarsi al fine di garantire la sicurezza richiesta dall’ordinanza di De Luca.

Post pubblicato su Instagram (Gino Sorbillo, 24 aprile 2020).

A destare preoccupazione tra molti ristoratori, infatti, continuano ad essere proprio le modalità di riapertura, ovvero le procedure di sanificazione, la gestione degli spazi, l’uso dei dispositivi di protezione, la distanza di sicurezza da mantenere necessariamente anche durante la preparazione del cibo, nonché durante la preparazione della consegna. Insomma, procedure che richiedono tempo e preparazione. Senza la corretta applicazione di queste, riaprire con delivery sarebbe inaccettabile.

Questione che Sorbillo sembra aver preso molto a cuore, poiché scrive in un post su Facebook:

«Noi invece ci stiamo #attrezzando bene in questi giorni per #rispettare tutte le precise e particolari indicazioni che la #Regione ha stabilito da pochi giorni per effettuare il #ServizioDeliveryFood in #Sicurezza»

E ancora:

Post Gino Sorbillo Artista Pizza Napoletana (Facebook, 24 aprile 2020)

Sembra, quindi, che dopo le polemiche Sorbillo ci abbia ripensato. Uno spiraglio che si apre anche per le sue consegne a domicilio? In ogni caso, ci sarà ancora da aspettare. Almeno 5 o 6 giorni.

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Campania, arrivano i contributi per gli affitti: fino a 750 euro per 3 mesi

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La direzione generale dell’Assessorato al Governo del territorio della Regione Campania ha pubblicato un avviso che concerne il sostegno all’affitto delle abitazioni principali, con un importo totale di 6.450.674 euro. Il contributo sarà disponibile, stando ai criteri stabiliti nell’avviso, per i nuclei familiari che dispongono di un contratto di locazione il cui reddito è calato a causa delle misure restrittive per la pandemia da Coronavirus. Il contributo concesso sarà pari alla metà del canone mensile per tre mesi, con un importo massimo complessivo pari a 750 euro.

La domanda per la concessione del contributo deve essere presentata al Comune in cui si trova l’immobile condotto in locazione, attraverso l’autocertificazione del possesso dei requisiti di accesso (fra i quali c’è la diminuzione del volume d’affari per i titolari di reddito di impresa, arte o professione e/o la riduzione del reddito da lavoro dipendente). La domanda per la concessione del contributo potrà essere presentata da un componente maggiorenne del nucleo familiare. Potrà farlo anche chi non è intestatario del contratto di locazione, a patto che alloggi nell’immobile oggetto del contratto di locazione.

I Comuni potranno acquisire le domande anche col supporto dei Centri di assistenza fiscale oppure delle organizzazioni sindacali. Le amministrazioni comunali sottoporranno le regolarità formale delle autocertificazioni a degli attenti controlli. Inoltre, predisporranno un elenco dei beneficiari con indicazione del contributo che spetta a ciascuno, una volta raccolte le domande dei nuclei familiari in possesso dei requisiti previsti dalla Regione Campania.

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Elezioni Regionali e Coronavirus, De Luca: “Luglio data ideale”

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“Qualcuno dovrà imparare a prendere lezioni dal Sud non darne e rendersi conto che esistono eccellenze. La Campania oggi è un modello di concretezza e rigore amministrativo”.

A parlare è Vincenzo De Luca, durante la diretta Fb del venerdì che ormai da due mesi è il mezzo privilegiato per “fare il punto’ sull’emergenza Covid-19 in Campania”.

Parla della data le Elezioni Regionali 2020 in Campania, De Luca:

“È stata prorogata, ovviamente, c’era una finestra molto ampia da luglio all’autunno, a ottobre-novembre. Ma la data va fissata col ministero della Salute perché bisogna votare in sicurezza. Noi abbiamo valutato che se si vota a fine luglio, cioè tra 3 mesi non avremo grandissimi problemi. Credo che a fine maggio bisognerà prendere una decisione e se come noi speriamo il contagio rientra al 90% , l’ultima settimana di luglio è una settimana utile per votare. Ma se non c’è situazione utile, diventa complicato. A settembre? Il 20 dovrebbero aprire le scuole. Per andare a votare bisogna presentare le liste un mese prima e bisogna raccogliere le firme. Poi bisogna sanificare le scuole, serve una bonifica generale. In autunno temiamo un’altra ondata di Coronavirus, come ci dicono gli epidemiologi. E noi rischiamo di avere anno scolastico aperto, epidemia influenzale, Coronavirus. E in una situazione del genere non possiamo avere Regioni nel guado. Altrimenti rischieremmo di andare al prossimo anno, nel 2021″.

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Al via Pomigliano Jazz on air: attività online e concerti in streaming

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Pomigliano Jazz presenta dal 25 aprile al 9 maggio 2020 PJ ON AIR un programma di attività online e concerti ad accesso gratuito, realizzato in collaborazione con l’Ente Parco Nazionale del Vesuvio e JIP – Jazz Italian Platform. Un rassegna virtuale necessaria in questo periodo, visto il perdurare dell’emergenza Covid-19 e l’incertezza che che ha colpito il mondo della musica e dello spettacolo dal vivo. Puntando in questa prima fase a sostituire la classica attività live con dirette streaming e contenuti web. Il tutto, in attesa di conoscere direttive e linee guida per questa estate, quando sarà programmata la XXV edizione del festival diretto da Onofrio Piccolo.

La rassegna rientra nel più ampio cartellone JIP on streaming – il primo festival nazionale di jazz sul web – realizzato da otto storiche organizzazioni italiane riunite nell’associazione Jazz Italian Platform. Oltre a Pomigliano Jazz fanno parte dell’associazione anche Umbria jazzCrossroadsVeneto jazz, Saint Louis college of musicBologna jazzVisioninmusica e Jazz in Sardegna.

Ad inaugurare PJ ON AIR nel giorno della Liberazione (alla mezzanotte tra venerdì e sabato) sarà una inedita versione di “Bella Ciao” e “This is not America” realizzata dall’Orchestra Napoletana di Jazz diretta da Mario Raja. In scena, ognuno dalla propria abitazione, i 14 musicisti dell’ensemble partenopeo daranno vita a una performance emozionante che fonde in un unico corpo la canzone per antonomasia della resistenza con il brano cult di David Bowie e Pat Metheny. Un 25 aprile diverso dagli altri, che oggi assume un significato ancora più forte, con la Liberazione festeggiata dall’auto-isolamento e con un ulteriore bisogno di condivisione.

In collaborazione con il Parco Nazionale del Vesuvio nasce la sezione Vesuvius Jazz che rafforza la sinergia tra l’ente e il festival. Domenica 26 aprile alle 20 verrà presentato il video-racconto di Giuseppe Pesce e Giovanni Maria Pacchiano, “Vesuvius Jazz – Storie di Jazz in Campania”. Il docufilm ripercorre la magia dell’evento che ha proposto sul Gran Cono del vulcano più famoso del mondo, a partire dal 2014, le note di grandi interpreti del jazz e non solo. Tra questi Richard Galliano, Louis Sclavis, Enrico Rava, Enzo Avitabile, Maria Pia De Vito, Marco Zurzolo e Roberto Taufic.

Martedì 28 aprile alle 20, invece, Giovanni Guidi presenterà “Vesuvio: a piece of earth/heart” un concerto per immagini e pianoforte che racconta la bellezza della natura che riconquista i suoi spazi. Dai sentieri del Vesuvio alla fauna fino al cratere del Gran Cono, le composizioni di Guidi faranno da colonna sonora a riprese con il drone, fotografie e immagini realizzate per l’occasione.

Il concerto verrà trasmesso anche nel Covid Center di Boscotrecase e sarà dedicato ai medici, a tutti gli operatori sanitari e ai pazienti dell’Ospedale di Boscotrecase.

La storica collaborazione tra l’Ente Parco Nazionale del Vesuvio e la Fondazione Pomigliano Jazz continua anche in questo momento così difficile” sottolinea presidente Agostino Casillo. “Avevamo in programma una serie di eventi importanti nel corso del 2020 per celebrare due anniversari importati, i 25 anni del parco e del Pomigliano Jazz Festival che ovviamente sono stati rinviati. Ma attraverso la tecnologia abbiamo voluto provare a tenere accesa l’attenzione e l’impegno su questo importante progetto di promozione del territorio attraverso la musica e la sostenibilità ambientale”.

Infine, dal 6 al 9 maggio PJ ON AIR presenterà ogni sera 4 home concert: si inizia mercoledì 6 con “Tales of freedom” del pianista Andrea Rea. Il giorno seguente (7 maggio) toccherà al trombonista Alessandro Tedesco presentare un curioso live solo per trombone ed elettronica. Venerdì 8 maggio sarà volta del piano solo del compositore Francesco D’Errico mentre a chiudere la rassegna il 9 maggio alle ore 20 toccherà al pianista stabiese Francesco Nastro.

Tutte le iniziative proposte sono ad accesso gratuito e verranno trasmesse in streaming sulle pagine facebook di Pomigliano Jazz, Parco Nazionale del Vesuvio e Jazz Italian Platform.

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