sabato, Dicembre 20, 2025
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Vendita mascherine in Campania: si va verso il prezzo fisso

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L’emergenza Covid ha portato ad un rincaro generale – e, in parte, giustificato – dei prodotti di prevenzione quali mascherine, guanti e igienizzanti. I rappresentanti dei commercianti spiegano il perché dei rincari e propongono una soluzione.

Federfarma, Confcommercio e Confersercenti propongono il prezzo fisso per le mascherine. Una semplice soluzione in favore dei cittadini, soprattutto in previsione di una fase 2 dove ogni attività sociale sarà da svolgere con le necessarie precauzioni sanitarie.

Daremo un’indicazione sul ricarico equo da apportare sul prezzo delle mascherine, individuando solo due prodotti: la monouso chirurgica e la Ffp2 senza valvola.

Sono le parole di Michele Di Iorio, presidente di Federfarma Napoli, il quale spiega anche il motivo degli eccessivi rincari durante l’emergenza Coronavirus.

Siamo stati obbligati a sottostare al prezzo imposto dai fornitori, alto rispetto al valore del prodotto: la richiesta ha fatto il prezzo. L’americana Tre Emme e la comasca Pic, i nostri fornitori storici, non sono bastati a soddisfare la domanda e ci siamo affidati ad aziende sconosciute. In un regime liberale lo Stato non può calmierare i prezzi, ma si potevano prendere delle misure importanti. Si poteva abbassare l’Iva al 4% sui prodotti sanitari diventati di prima necessità. Lasciandola al 22% si è dato campo libero agli speculatori.

Pasquale Russo, direttore di Confcommercio Napoli, ha ammesso che è impossibile negare la speculazione. Il prezzo della candeggina è passato da poco più di €1,50 fino a €2,30; i disinfettanti in gel da 2 fino a 6,50 euro, una confezione da 100 guanti da 4 a 10 euro. Secondo Russo, però, ci sono anche dei motivi per i quali questi prezzi sono lievitati.

Ci sono dei processi di mercato che rispondono all’inflazione. Non riusciamo a trovare un prezzo di mercato congruo sui costi del trasporto: se i camion tornano senza carico, come avviene in questo periodo di produzioni al palo, non si coprono i costi del viaggio di ritorno. Il fermo produttivo ha spinto i fornitori ad alzare i prezzi. Lo Stato verifichi le speculazioni, ma il prezzo fisso richiederebbe un altro contesto giuridico.

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Ritrovato dopo 8 giorni il paziente positivo al Coronavirus scappato dall’ospedale

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Un uomo di 57 anni si era reso protagonista di una fuga dall’ospedale di San Giovanni Bosco di Napoli il 7 aprile. L’uomo, di origini tunisine, prima di ricevere l’esito del tampone per il Coronavirus, effettuato dopo un’operazione, era scappato dal nasocomio napoletano.

Il 57enne è stato beccato dalla polizia, riconosciuto grazie ad una grossa ferita sull’addome, ed è destinatario di un ordine di espulsione.

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Coronavirus: Castiello (Lega), De Luca accolga sos pizzaioli ‘Presidente Regione Campania autorizzi servizio delivery’

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“Se quella della pizza e’ un’arte che ci invidia il mondo, quella di De Luca, capace, da campano e presidente di regione, di inimicarsi la categoria dei pizzaioli, non e’ da meno. Ora, e’ vero che il governatore vive un momento di autoesaltazione dal quale destarsi sara’ traumatico.”

Lo dichiara la deputata campana della Lega, Pina Castiello, la quale aggiunge:

“Ma forse, accettando la condizione umana secondo cui anche a lui puo’ capitare di sbagliare, farebbe bene a spegnere le telecamere per le sue dirette e a consentire l’accensione dei forni dei pizzaioli. Ai quali andrebbe garantito almeno l’esercizio dell’asporto. Che gli piaccia o no, il governatore deve prendere atto che ci sono purtroppo migliaia di famiglie, impegnate nel settore delle pizzerie, che non vivono dei suoi comizi. Bene farebbe allora il governatore a prendere in carico l’appello rivoltogli dai pizzaioli campani, tra i quali, in rappresentanza del comparto, Ciro Salvo, Gino Sorbillo, Franco Pepe e Massimo Di Porzio: tutti invocanti l’autorizzazione al servizio delivery”.

 

Grigliata in una scuola a Napoli nel giorno di Pasquetta

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Non è di certo stata una Pasqua normale quella di quest’anno, ma c’è chi non ha voluto rinunciare alle solite abitudini.

Nel cortile della scuola e nido Ammaturo del Rione Amicizia a Napoli, il giorno di Pasquetta, c’è stata una vera e propria grigliata. Un gruppo di persone, dopo aver vandalizzato l’edificio da poco ristrutturato, hanno pensato bene di non rinunciare alla consuetudine pasquale. Ivo Poggiani, presidente della III Municipalità, che comprende anche il Quartiere Sanità di Napoli, si sfoga sui social.

Hanno portato fuori nel giardino tavoli e sedie, acceso una brace e festeggiato così il lunedì in albis. Non ho parole per voi, siete il male di questa città. Il premio “Deficienti 2020, anno del Corona Virus“. Alla Preside, al personale scolastico, ai tanti genitori e residenti nel quartiere, alle associazioni che proprio nei mesi scorsi ci avevano dato una mano a dipingere, abbellire la scuola, organizzato attività con i bambini, posso solo dire che sto con voi. Una volta finito questo periodo torneremo a lavorare ancora di più per rendere quello spazio pubblico più sicuro e più accogliente per i tanti ragazzi del quartiere.

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#Adottaunalibreria: l’appello per sostenere le librerie indipendenti

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Dalla collaborazione tra l’associazione Ricomincio dai Libri e la Fondazione Quartieri Spagnoli (FoQus) nasce l’iniziativa: #adottaunalibreria

L’emergenza sanitaria e il lockdown che ne è derivato hanno messo in difficoltà diverse attività di ogni forma e misura. In questo elenco vanno annoverate le librerie, soprattutto quelle indipendenti, spesso piccole realtà che nonostante i problemi portano avanti numerosi progetti culturali oltre alla naturale vendita di libri.

“La chiusura delle librerie come la nostra – spiega Miryam Gison, libraia e fondatrice di Ricomincio dai Libri – ha provocato un brusco stop a tutte le attività culturali in programma e con forte impatto sociale sul territorio”.

“Con l’iniziativa #adottaunalibreria possiamo sostenere concretamente queste realtà – continua Gison – con un gesto molto semplice. La proposta è quella di spendere in questo periodo il bonus della carta docenti per l’acquisto di libri presso una libreria indipendente a propria scelta. Ricomincio dai Libri si farà carico della mappatura delle librerie via via già adottate o ancora da adottare. Una opportunità già colta da FoQus con la scelta di acquistare libri proprio dalle librerie indipendenti di Napoli e provincia e poi donarli a 200 famiglie dei Quartieri Spagnoli, un numero di 3 testi a famiglia”.

Dalla pagina Facebook di Ricomincio dai Libri e dal sito sarà possibile consultare la lista delle librerie più vicine che sarà continuamente aggiornata.

“Pertanto chiediamo – conclude Miryam Gison – alle librerie indipendenti di contattarci per essere incluse nell’elenco. La natura di Ricomincio dai Libri è quella di stare accanto a tutti coloro che vivono di editoria e cultura e con questa iniziativa si può sostenere concretamente tutta la filiera”.

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Napoli: 20enne si toglie la vita nel giorno del suo compleanno

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Una vera e propria tragedia è avvenuta a Pollena Trocchia, in provincia di Napoli, dove un ragazzo è morto suicida nel giorno del suo compleanno.

In questo momento sono in corso le indagini dei Carabinieri ma, stando alle prime testimonianze, il giovane si sarebbe lanciato dal balcone del palazzo in cui abitava.

Gli uomini del 118, arrivati dopo pochissimo tempo sul posto, hanno potuto solo constatare il decesso.

Ancora sconosciute le ragioni dell’insano gesto.

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Turismo a Napoli: Persi 50 milioni in 2 mesi, situazione allarmante in Campania

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 Turismo a Napoli, il Coronavirus genera perdite da 50 milioni in 2 mesi. Situazione drammatica in tutto il territorio campano.

A causa della pandemia generata dal Coronavirus, il settore turistico napoletano ha perso ben 50 milioni in soli due mesi. La stima riguardante i mesi di marzo e aprile ha considerato che sono andati persi ben 3,5 milioni solo per le festività pasquali, rispetto allo scorso anno.

Per quanto riguarda invece, l’intero territorio campano c’è stata una riduzione di entrate per centinaia di milioni di euro. Dati allarmati che fanno supporre un tracollo del settore. Le 150 strutture alberghiere di Napoli sono quasi tutte chiuse, tranne una decina, quelle che si sono offerte di ospitare personale sanitario e forze dell’ordine.

Nel 2019 Napoli ha avuto una crescita pari al 13,6% rispetto all’anno precedente. Nell’ultimo decennio, il turismo è stato in crescita continua e le festività pasquali, con una presenza negli ultimi quattro anni di quasi il 90%, hanno rappresentato l’avvio di una florida stagione primaverile ed estiva.

Anche la Penisola Sorrentina, rispetto all’inizio della primavera 2019, il calo è stato del 90% e del 100% per il weekend di Pasqua. Il presidente regionale di Federalberghi, Costanzo Iaccarino ha affermato che:

“Il governo deve dichiarare al più presto lo stato di crisi per il settore turistico perché questo è uno dei settori più colpiti ed è quello che ripartirà più lentamente, in quanto la gente avrà bisogno di un tempo psicologico per riabituarsi all’idea di spostarsi e viaggiare. Siamo anche un settore sul quale c’è grande incertezza sulle modalità della ripartenza”.

Situazione drammatica anche per case vacanza e b&b che rappresentano il primo settore ricettivo extralberghiero e che contribuiscono per il 14% al Pil nazionale.Il presidente regionale dell’Associazione B&B e affittacamere, Agostino Ingenito, ha spiegato che:

“Se calcoliamo una media di 80 euro a notte per una stanza doppia a Napoli e ipotizziamo una permanenza di tre notti per Pasqua, moltiplicando questa cifra per le 7mila strutture presenti in città, abbiamo una perdita di circa 1,7 milioni, quasi 3 milioni per le 12mila strutture della Campania”.

Tutto il settore della ristorazione e i siti culturali contribuiscono sempre all’economia del territorio e a quella nazionale e sono altrettanto colpiti. Per consentire ai proprietari di recuperare un po’ di liquidità, in molti si stanno organizzando offrendo on line dei voucher a prezzo scontato, da acquistare oggi e utilizzabili dal momento della riapertura per tutto il 2021.

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De Luca: “Focolaio al Vomero” e valuta la chiusura, il Comune risponde

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Coronavirus – Vincenzo De Luca valuta l’ipotesi di dichiarare zona rossa il Vomero ma dal Comune fanno sapere che non c’è focolaio.

Coronavirus al Vomero: il governatore della Campania Vincenzo De Luca sostiene che in quest’area della città di Napoli, ci sia un focolaio di contagi e non si riferisce soltanto a nuclei familiari in stretto contatto.

La quinta municipalità (Vomero- Arenella)è in effetti, quella che fin dall’inizio ha la percentuale più alta di contagiati: il 17,34% della città: casi che nel giro di pochi giorno sono anche raddoppiati.

L’ipotesi al tavolo del governatore è dichiarare l’area collinare zona rossa, con conseguente isolamento dal resto della città. Da Palazzo Santa Lucia precisano che:

“È uno scenario ipotetico che sarà preso in considerazione solo se la situazione dovesse peggiorare nei prossimi 2- 3 giorni “.

Il Vomero è il quartiere dove risiede lo stesso sindaco di Napoli, Luigi de Magistris e pare che tra i motivi per cui in questa zona ci siano più contagi c’è la presenza di categorie professionali come medici e avvocati, più colpiti dal Covid-19.

A seguire c’è la prima municipalità (Chiaia-San Ferdinando- Posillipo) dove c’è il 16% dei contagi. Le altre zone mantengono un basso numero di contagiati e nel totale, il 62,7% è in isolamento domestico, il 19,45% in degenza ospedaliera e per fortuna, solo l’1,40% in terapia intensiva; la percentuale dei decessi è del 4,90%.

Il Comune di Napoli ha risposto all’ipotesi della Regione, con una nota firmata dall’assessore alla Salute, Francesca Menna in cui è riportato che:

“Dai dati che il Comune riceve ogni giorno dalle competenti autorità sanitarie, non si evince la presenza di un focolaio specifico”.

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Pozzuoli: commissariato l’ospedale, più di 300 tamponi effettuati

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All’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli la dott.ssa Monica Vanni affiancherà la direzione sanitaria. 380 i tamponi effettuati finora, 23 i positivi. In arrivo nuovo reparto Covid19.

Da oggi la direzione sanitaria dell’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli è affiancata dalla direttrice sanitaria della ASL Napoli 2 Nord, la dottoressa Monica Vanni. Questa misura è stata adottata in piena emergenza Covid19 allo scopo di garantire rapidità nella gestione dei controlli sanitari sul personale, permettere la sanificazione dei reparti dell’ospedale e assicurare massima sicurezza nella riapertura del Pronto Soccorso.

L’emergenza all’ospedale di Pozzuoli

Questa operazione fa seguito alle vicende che hanno recentemente coinvolto l’ospedale di Pozzuoli e alle successive richieste di sanificazione e controlli ‘a tappeto’ sul personale sanitario e sui pazienti avanzate dai sindaci dell’area flegrea.

L’ospedale flegreo, infatti, è al centro dell’attenzione dopo i casi di contagio da Covid19 emersi nel reparto di Medicina. Come comunicato dalla direzione dell’ospedale, sono 380 i tamponi effettuati finora sul personale in servizio presso l’ospedale Santa Maria delle Grazie. Per il momento risultano 23 casi confermati, mentre altri tamponi sono in corso di effettuazione. Si tratta del maggior numero di tamponi effettuati in Campania su una piccola comunità lavorativa ad alto rischio come quella del personale ospedaliero.

La direzione della ASL Napoli 2 Nord sta nominando una Commissione composta da esperti esterni all’Azienda, al fine di verificare l’efficacia delle procedure adottate. Tra gli esperti, l’infettivologo dell’ospedale “Cotugno”, il dottor Alessandro Perrella, già impegnato nel team regionale della Protezione Civile per la gestione dell’emergenza Covid19.

In arrivo il nuovo reparto

Intanto il 15 aprile sarà consegnato all’ospedale di Pozzuoli un nuovo reparto per la degenza da Covid19. La struttura ospiterà 11 posti letto, di cui 4 dedicati alla terapia subintensiva. Realizzato in tre settimane, il reparto sarà collocato in un edificio autonomo da quello principale.

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Napoli: Dopo le proteste, rimosse le antenne 5G a Fuorigrotta

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Vincono i Comitati dei residenti di Cavalleggeri d’Aosta: smontate le antenne 5G costruite sui piloni di proprietà della Mostra d’Oltremare.

Marco Gaudini: “Occorre urgentemente dotare il comune di un piano regolatore per l’installazione degli impianti”.

Il Progetto 5G, le proteste contro l’elettrosmog e le verifiche

L’ente fieristico Mostra d’Oltremare – il cui  socio di maggioranza è il Comune di Napoli – aveva avviato un progetto che prevedeva la realizzazione di una stazione radio base sulla cima del pilone dell’ex-funivia di Posillipo, sito in Cavalleggeri d’Aosta, Fuorigrotta.

Le antenne sarebbero dovute sorgere nei pressi di via Neghelli ma, dal 2018, Comitati dei residenti di Cavalleggeri d’Aosta si sono mobilitati, preoccupati per la vicinanza dei ripetitori alle abitazioni.

Sempre nel 2018 iniziano le richieste al comune di Napoli, che a sua volta si rivolge all’ARPAC – Agenzia Regionale per l’Ambiente della Campania – per avere risposte riguardo i campi elettromagnetici generati dall’impianto.

Si ottiene dunque una prima risposta: a seguito delle verifiche effettuate, l’ARPAC ha stabilito che le emissioni elettromagnetiche generate sono entro i limiti di esposizione. 

Il Comune, il Comitato e la rescissione del contratto

Il Comune, in accordo con il comitato, muove tuttavia una protesta riguardante le modalità tramite cui è stata fatta la misurazione; questa, infatti, non sarebbe stata fatta nei pressi del pilone.

Se, quindi, inizialmente la Mostra d’Oltremare era andata avanti nell’installazione dei ripetitori, in seguito alle continue proteste ha deciso di rescindere dal contratto stipulato con la società installatrice. L’ente fieristico si è però disponibile ad una mediazione al fine di evitare cause.

Ciò ha portato allo smantellamento delle strutture che erano state costruite. L’eliminazione è avvenuta a metà del mese di Marzo, nel pieno dell’emergenza coronavirus.

Marco Gaudini: è urgente un piano regolatore

Il presidente della Commissione Ambiente del comune, Marco Gaudini, riguardo la vicenda ha dichiarato:

Occorre urgentemente dotare il Comune di Napoli di un piano regolatore per l’installazione degli impianti 5G.

E’ una mappa che al momento non esiste, che consentirà di monitorare lo sviluppo di questa tecnologia in vista della crescita del numero delle installazioni nei prossimi mesi.

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