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Coronavirus, un italiano a Miami sperimenta alcuni farmaci anti-diabete

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Secondo uno studio pubblicato sulla rivista «Diabetes Research and Clinical Practice», oltre al recettore Ace2, che si trova soprattutto nel sistema respiratorio, il Coronavirus sfrutterebbe anche il recettore Dpp4, presente in tutte le cellule. Lo studio è condotto da Gianluca Iacobellis, endocrinologo e ricercatore dell’University of  Miami.

Questo tipo di recettore aveva un coinvolgimento anche nella diffusione della Sars. Col nuovo studio, si apre la prospettiva di valutare se farmaci che interferiscono con il recettore Dpp4, possano portare benefici contro il Coronavirus. A Miami è iniziata infatti una sperimentazione su pazienti contagiati, che saranno trattati con alcuni farmaci anti-diabete già noti.

Per Iacobellis, la scoperta del meccanismo che coinvolge quest’altro recettore, “potrebbe aprire una via terapeutica per chi ha la malattia Covid-19 in forma moderata”. Anche Maurizio Sanguinetti, microbiologo e infettivologo del Policlinico Gemelli di Roma, afferma che così “si apre una nuova prospettiva che però va indagata in modo approfondito”. In ogni caso, lo studio spinge la ricerca ad approfondire i meccanismi di aggressione del virus alle cellule, per potere mettere a punto i farmaci più efficaci possibile.

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Salvini bacchetta De Luca: “In Campania ospedali inutilizzati”

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Il leader della Lega Matteo Salvini chiede al Governo di intervenire sulla mancata utilizzazione nel contrasto all’epidemia di Coronavirus di due ospedali della Campania, a Cerreto Sannita ed a S. Bartolomeo in Galdo, nel Beneventano.

“Un terzo ospedale – afferma Salvini – a S. Agata dei Goti «è da utilizzare meglio».

«Anche se Mastella e De Luca si offendono – aggiunge Salvini – ho il dovere di segnalare i problemi di Benevento e di tutta la Campania, tra case di riposo con record di infettati, personale senza protezione, medici e infermieri stremati».

«Chiedo al governo di intervenire – conclude il leader della Lega – al presidente De Luca di sciogliere questi nodi, al sindaco Mastella di collaborare anziché offendersi con la Lega». 

Anche gli stabilimenti balneari sono in “lockdown”. Quando partirà l’Estate 2020?

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Arriva il caldo, e con questo, inevitabilmente, cresce la voglia di andare al mare, ma in periodo i Covid-19, una domanda sorge spontanea: Come sarà l’estate 2020?

Stanto a quanto disciplinato fin ora, per i lidi vale lo stesso provvedimento valido le altre attività commerciali, quindi il lockdown, ad oggi, sarebbe fino al 13 aprile prossimo. Di conseguenza l’unica certezza, per ora, è questa: gli stabilimenti balneari non riapriranno prima di quella data, Pasqua compresa. E non si esclude un’ulteriore proroga della chiusura fino ai primi di maggio.

Nemmeno i gestori infatti, stando alle disposizioni, possono recarsi presso il proprio lido a effettuare le attività di allestimento e di manutenzione necessarie a preparare le spiagge all’apertura,

Ciò comporta inevitabilmente probabili quanto pesanti conseguenze economiche su tutto il turismo, che al sud rappresenta un fattore produttivo non secondario. Le attività preparatorie richiedono infatti almeno un mese di tempo per esser pronte ad accogliere i turisti, ciò significa infatti ritardare ulteriormente l’apertura estiva dei lidi.

È quanto temono le associazioni di categoria di ogni località costiera

“Purtroppo, nella crisi in cui si trovano le imprese turistiche, gli stabilimenti sono nella situazione più incerta: non sono al momento considerati dalla politica perché si pensa erroneamente che il loro lavoro non sia ancora iniziato e non hanno le necessarie condizioni normative per stare tranquilli, essendo in possesso di concessioni in scadenza nel 2033 o, peggio, nel 2020“,

si legge sul sito di Mondo Balneare.

Scuola, tra le novità del decreto previste 4.500 nuove assunzioni

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Il nuovo decreto sulla scuola prevede l’assunzione di 4.500 nuovi insegnanti. Dubbi e ipotesi del Ministero sullo svolgimento di esami di terza media e Maturità, ma un’unica certezza: niente 6 politico. 18 Maggio giorno della verità per migliaia di studenti.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto presentato dal Ministero dell’istruzione sotto la guida del ministro Azzolina. Sarà dunque via libera per il piano di assunzioni chiesto dal Ministero dell’Istruzione per recuperare alcuni dei posti liberati l’estate scorsa grazie a quota 100. Ben 4.500 posti da assegnare ad altrettanti insegnanti, tramite concorso o tramite Graduatoria ad esaurimento.

Abilitazione

Nella bozza del decreto si legge che:

In relazione al protrarsi dello stato di emergenza, con uno o più decreti del Ministro dell’università e della ricerca possono essere definite, anche in deroga alle attuali disposizioni normative, l’organizzazione e le modalità della prima e della seconda sessione dell’anno 2020 degli esami di Stato di abilitazione all’esercizio delle professioni di odontoiatra, farmacista, veterinario, tecnologo alimentare, dottore commercialista ed esperto contabile, nonché delle prove integrative per l’abilitazione all’esercizio della revisione legale.

Specificato anche che:

modalità di svolgimento diverse da quelle ordinarie, comprese modalità a distanza, per le attività pratiche o di tirocinio.

L’analogo vale per quelle previste nell’ambito degli attuali ordinamenti didattici dei corsi di studio (e quindi successive al conseguimento del titolo di studio) anche se finalizzate al conseguimento dell’abilitazione professionale.

Maturità e esame di Terza Media: il 18 Maggio giorno della verità

Sulla maturità e sugli esami di terza media invece, il Ministero non si sbilancia molto; troppo presto dire come evolverà lo scenario in queste settimane. Il Ministero comunque vaglia diverse ipotesi, che saranno adottate o meno in base alle notizie che giungeranno in queste settimane sulla situazione sanitaria in Italia.

Per quanto riguarda la maturità, se si rientrerà in classe entro il 18 maggio, potrebbero esserci esami più completi con

commissione tutta interna con il presidente esterno.

Se si dovesse tornare a scuola entro questa data gli studenti avrebbero 4 settimane di lezione di tempo in vista dell’esame; quest’ultimo in tal caso dovrebbe svolgersi con i criteri che già conosciamo ma con qualche differenza. Il 17 giugno al via il tema di italiano, prova nazionale uguale per tutti. Non sarà di carattere nazionale, invece, la seconda prova; essa sarà infatti

 Predisposta dalla singola commissione di esame affinché sia aderente alle attività didattiche svolte nel corso dell’anno scolastico.

L’altra ipotesi (rientro non previsto, o comunque previsto dopo il 18 Maggio)  consiste nella solo prova orale da sostenere con ogni probabilità online.

Il Ministro Azzolina ha inoltre ribadito in tv che gli studenti saranno tutti ammessi all’esame, ma questo non vuol dire che saranno tutti automaticamente promossi: da scartare quindi l’ipotesi “6 politico”.

Per quanto riguarda l’esame di terza media, invece, anche in questo caso il giorno X è quello del 18 maggio: se il rientro a scuola non dovesse essere previsto entro tale data infatti la prova non sarà effettuata; ci si limiterà invece alla consegna di una tesina e al voto finale che sarà assegnato tramite scrutinio. In questo caso, promozione assicurata per tutti.

In caso di rientro per tempo si opterà per un esame semplificato.

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Pozzuoli: uomo suicida nei pressi della sua abitazione

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Nel corso della serata di ieri, un uomo si è tolto la vita nei pressi della sua abitazione. L’episodio è avvenuto a Pozzuoli.

Sul posto sono giunti immediatamente gli uomini del 118 che, però, hanno potuto solo constatare il decesso.

Restano sconosciute le ragioni dell’insano gesto. La salma è stata sottoposta a sequestro.

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Coronavirus, Campania: Le proposte del Forum Regionale dei Giovani

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Il Forum Regionale dei Giovani – Campania, si esprime in merito alla situazione Coronavirus, attraverso le parole del suo presidente, Giuseppe Caruso.

-COMUNICATO STAMPA-

Nessuno resti indietro

“L’emergenza coronavirus, sta mettendo tutti a dura prova e, nell’associarmi agli “appelli” dei rappresentanti delle istituzioni – a vari livelli – e dei tanti luminari della scienza medica allo stare a casa, sento il dovere di avviare un fase di confronto con i giovani della nostra Regione, per elaborare proposte che nei prossimi giorni sottoporremo all’attenzione dei rappresentanti istituzionali della Regione Campania, per uscire al meglio ed al più presto da questo periodo di crisi.”

E’ quanto afferma il Presidente del Forum Regionale dei Giovani – Campania, Giuseppe Caruso.

“Attraverso un form su tutti i nostri canali ufficiali ci stiamo confrontando con i giovani delle associazioni e dei forum giovanili comunali per elaborare proposte che nei prossimi giorni sottoporremo all’attenzione dei rappresentanti istituzionali della Regione Campania, per uscire al meglio ed al più presto da questo periodo di crisi.”

Sottolinea che:

“Ad oggi abbiamo già proposto un sostegno per i giovani che stanno seguendo percorsi di pratica e di tirocinio per iscriversi agli albi professionali, che purtroppo attualmente sono esclusi dai provvedimenti già in vigore. Le misure economiche e sociali messe in campo per superare l’emergenza sanitaria sono necessarie affinché, specie al Sud e nelle aree interne, nessuno resti indietro una volta sconfitta la pandemia”.

 

 

 

 

 

 

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Coronavirus, Campania: Un team gestirà i pazienti a distanza

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La Campania sta registrando un tasso basso di ospedalizzazione rispetto alle medie nazionali per la gestione a domicilio e a distanza dei pazienti positivi o in attesa di tampone e sottoposti alla quarantena obbligatoria ma c’è ancora moltissima confusione. L’Asl di Caserta sta attuando un modello virtuoso e organizzato, l’Asl dell’intero territorio napoletano è in attesa di fare lo stesso e di essere dotato degli stessi strumenti.

Sono più di tremila i pazienti affetti da Coronavirus in Campania: un  numero sicuramente maggiorato dai casi sospetti in attesa di tampone e coloro che sono in quarantena obbligatoria. Troppe sono, purtroppo, le segnalazioni di mancate notifiche del risultato dei tamponi, di abbandono assistenziale e del ricorso al 118 solo nelle fasi di aggravamento che potrebbe portare inevitabilmente esiti anche drammatici.

Iniziare le cure a casa e individuare sintomi con la valutazione della migliore strategia terapeutica da attuare è compito della medicina in questa situazione di emergenza. La Campania sta mettendo a punto strategie in tal senso e muove i primi passi tra le cure domiciliari territoriali anche se le varie Asl sono in attesa delle linee guida comuni dall’unità di crisi.

Si farà riferimento, quasi sicuramente allo schema attuato dall’Asl di Caserta: composto da un team di Covid, Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA), info point, epidemiologi, servizi di prevenzione dei distretti e medici di famiglia. Hanno tutti un compito prestabilito nella gestione dei pazienti o dei presunti tale e la parola d’ordine è coordinazione.

Il team Covid è costituito da specialisti di varie discipline; l’USCA integra le attività del team in quanto dotati di mezzi mobili, tute e mascherine necessari per l’accesso ai domicili; l’info point riceve chiamate o mail e risolve i nodi amministrativi aggiornando anche quotidianamente la piattaforma regionale su cui condividono le cartelle cliniche a cui i medici possono avere più facilmente accesso in questo modo.

Tramite l’info point è possibile anche geo-localizzare i positivi, i sospetti e i guariti e gestire meglio i tamponi di guarigione.I medici dei distretti sorvegliano i contatti degli asintomatici e e segnalano l’eventuale comparsa dei sintomi. I medici di famiglia che conoscono la storia clinica del paziente svolgono un ruolo fondamentale.

Al momento l’Asl Napoli 2 Nord sta attivando la distribuzione per ciascun malato di un kit con disinfettante per le mani, mascherine, saturimetro e farmaci introvabili. Il medico di base dovrà inoltrare la richiesta e la consegna avverrà in meno di 24 ore. A Napoli centro ci sono ben 2500 soggetti in isolamento domiciliare fiduciario in sorveglianza attiva ma il risultato dei tamponi, soprattutto se negativo, tarda a essere comunicato.

A Napoli 3 Sud è stata attivata una piattaforma telematica con cui i medici controllano i pazienti in remoto, a cui sarà applicato un cerotto Bluetooth che monitorerà lo stato di salute. Nell’intera zona del napoletano, si è in attesa di attuare lo stesso protocollo casertano.

La sorveglianza domiciliare sta dando buoni frutti con tassi di ospedalizzazione più bassi rispetto ai dati nazionali ma è necessaria una migliore organizzazione gestione e l’attivazione di un protocollo unitario ed efficiente.

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Lauro è il settimo comune campano in zona rossa

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Il settimo comune in zona rossa a causa del Coronavirus è di nuovo in Irpinia: un intero nucleo familiare di 10 persone infettato

Lauro diventa, fino al 10 aprile, il settimo comune campano in zona rossa. L’ordinanza, partita sotto richiesta del sindaco Antonio Bossone, è arrivata subito da parte del presidente della Regione Vincenzo De Luca, data la gravità del contagio. La famiglia positiva al Covid-19 di Lauro, infatti, gestisce un supermercato della zona: sebbene i casi accertati siano per il momento 10, tutti appartenenti al nucleo familiare, si teme che il contagio possa allargarsi parecchio. Si stima, infatti, che almeno 200 persone possano essere state contagiate dalla famiglia di Lauro. Il virus avrebbe potuto espandersi a macchia d’olio tra clienti e fornitori, soprattutto a causa dei contatti avvenuti nella fase asintomatica della malattia. Ancora fino ad oggi, comunque, tutti i contagiati non presentano sintomi gravi e sono tutti in quarantena domiciliare.

Cos’è la “zona rossa”?

Salgono, quindi, a sette i comuni campani dichiarati zona rossa, insieme ad Ariano Irpino (Avellino), Sala Consilina, Polla, Atena Lucana, Auletta e Caggiano (Salerno). Sebbene tutte le nostre città siano in lockdown, essere in “zona rossa” prevede restrizioni ancora maggiori. Ecco le misure alle quali da oggi anche i cittadini di Lauro dovranno adeguarsi:

  • divieto di allontanamento dal territorio comunale da parte di tutti gli individui ivi presenti.
  • divieto di accesso nel territorio comunale.
  • sospensione delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di
    pubblica utilità.
  • È fatta salva la possibilità di transito in ingresso ed in uscita dal territorio comunale da parte degli
    operatori sanitari e socio-sanitari, del personale impegnato nei controlli e nell’assistenza alle attività relative all’emergenza, nonché degli esercenti le attività consentite sul territorio ai sensi dei DDPCM 11 marzo 2020, 22 marzo e 1 aprile 2020 e ss.mm.ii. e quelle strettamente strumentali alle stesse,
    limitatamente alle presenze che risultino strettamente indispensabili allo svolgimento di dette attività
    e a quelle di pulizia e sanificazione dei relativi locali e con obbligo di utilizzo di dispositivi di
    protezione individuale.
  • Nel territorio comunale oggetto della presente ordinanza è disposta la chiusura delle strade
    secondarie, come individuate dal Comune sentita la Prefettura competente.
  • La ASL competente assicura il rafforzamento e l’ampliamento degli screening sanitari, dando
    priorità alla popolazione del Comune oggetto della presente Ordinanza rispetto a quelle degli altri
    Comuni.
  • Il mancato rispetto delle misure di contenimento di cui al presente provvedimento è sanzionato ai
    sensi e per gli effetti di cui all’art.4 del decreto legge 25 marzo 2020, n.19, al quale integralmente si
    rinvia.

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Domenica delle palme in quarantena: “Non pensiamo solo a quello che ci manca”

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Domenica delle palme e inizio settimana Santa: l’attesa della Pasqua vissuta da un credente in quarantena.

Oggi con la domenica delle palme, per un credente inizia la settimana Santa, la “settimana delle settimane”. Soprattutto in una città come Napoli, così legata alla tradizione, durante questo giorno c’è l’abitudine di iniziare la messa con una processione di adulti, ragazzi e bambini che agitano ramoscelli di ulivo. Una tradizione che riprende l’entrata di Gesù a Gerusalemme, qualche giorno prima della sua crocifissione. Eppure oggi, così come da circa un mese, la città di Napoli era vuota.

Non è certo facile dal punto di vista di un cristiano vivere questi giorni senza le celebrazioni del triduo pasquale, ma soprattutto senza la propria comunità parrocchiale, senza la vivacità che si crea in una chiesa al momento del segno della pace. Già dal 9 marzo, infatti, la CEI (Conferenza Episcopale Italiana) ha dato lo “stop” alle messe, pur consentendo alle chiese di rimanere aperte al personale, nel rispetto del DPCM emanato lo stesso giorno.

Consentire la partecipazione alla messa almeno a Pasqua?

C’è tuttavia chi chiede il permesso di poter consentire la partecipazione alla messa almeno domenica prossima, a Pasqua. Ad esempio, Matteo Salvini ha avanzato tale richiesta, facendosi forse portavoce anche di altri credenti:

«Sostengo le richieste di coloro che chiedono, in maniera ordinata, composta e sanitariamente sicura, di farli entrare in chiesa. Far assistere per Pasqua, anche in tre, quattro o in cinque, alla messa di Pasqua. Si può andare dal tabaccaio perché senza sigarette non si sta, per molti è fondamentale anche la cura dell’anima oltre alla cura del corpo. Spero che si trovi il modo di avvicinare chi ci crede».

Andare a comprare le sigarette nuoce di più al proprio organismo, rispetto alla partecipazione ad una messa. Questo è certo. Eppure siamo in un periodo critico nella lotta al coronavirus. Per quanto un credente possa sentire la mancanza della celebrazione eucaristica, il buon cristiano non lo si riconosce dal “fare il cristiano”, ma dall’ “essere cristiano”. Celebrare una messa in tre, quattro o in cinque sarebbe triste quanto non assistervi.

L’invito di papa Francesco

Venerdì 27 marzo, la benedizione urbi et orbi di papa Francesco ha commosso il mondo. L’immagine di un uomo anziano che percorreva sotto la pioggia una piazza San Pietro vuota è sicuramente un pezzo di storia, per credenti e non.

Ancora oggi, durante l’omelia per la messa della domenica delle palme, il papa ha dato l’input per come vivere al meglio l’imminente settimana Santa.

«Il dramma che stiamo attraversando ci spinge a prendere sul serio quel che è serio, a non perderci in cose di poco conto, a riscoprire che la vita non serve se non si serve. Perché la vita si misura sull’amore. Allora, in questi giorni santi, a casa, stiamo davanti al Crocifisso, guardate il Crocifisso, che è la misura dell’amore di Dio per noi. (…) Cerchiamo di contattare chi soffre, chi è solo e bisognoso. Non pensiamo solo a quello che ci manca, ma pensiamo al bene che possiamo fare».

Pensiamo quindi al bene che possiamo fare semplicemente restando a casa. Contattiamo chi soffre e diamo spazio alla creatività per poter vivere al meglio la settimana Santa, anche se distanti. Inoltre in sostituzione delle celebrazioni alle quali non si può partecipare, molte parrocchie stanno già organizzando iniziative attraverso il web. Ad esempio, la parrocchia di Santa Maria della Salute (Napoli, quartiere Avvocata, limite Arenella) è diventata celebre per le messe sul terrazzo, alle quali i fedeli possono partecipare tramite facebook (per saperne di più, clicca qui).

Insomma basta poco per fare comunità. Oggi è senza dubbio una particolarissima domenica delle palme, ma bisogna quindi prendere l’imminente settimana Santa come metafora di questo periodo. Un periodo buio, che certamente terminerà con una rinascita.

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Napoli, i sanitari: «Su di noi test Covid rapidi, ma senza distanza di sicurezza»

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In Campania si procede alla sperimentazione dei test Covid rapidi per rilevare gli anticorpi di risposta al virus e quindi l’indizio di possibile presenza dello stesso. Vengono effettuati ai sanitari, la fascia che più ha bisogno di essere tutelata in questo momento. Però, all’Asl Napoli 1, la scelta di luoghi e modi per la procedura suscita perplessità negli stessi operatori sanitari sottoposti al test. All’Ospedale del Mare, in particolare, si denuncia che i prelievi degli operatori del 118 sono avvenuti con troppe persone presenti nello stesso luogo.

Su 748 esami effettuati ieri, sono risultati positivi solo 13 operatori sanitari. Si tratta di operatori asintomatici, in cui sono state rilevate le Igm e le IgG, anticorpi prodotti durante la risposta immunitaria al virus. I 13 positivi dovranno restare in quarantena e effettuare un tampone per verificare l’effettivo stato di portatore di Covid. Medici, infermieri e operatori negativi dovranno invece ripetere il test tra 6 giorni.

In merito alla procedura di screening con i test rapidi arriva intanto una circolare del Ministero della Salute. «I test sierologici sono molto importanti nella ricerca e nella valutazione epidemiologica della circolazione virale. Diversamente, come attualmente anche l’Oms raccomanda, per il loro uso nell’attività diagnostica d’infezione in atto da SARS-CoV-2, necessitano di ulteriori evidenze sulle loro performance e utilità operativa».

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