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Gnut & Co. reinterpretano “Vola Colomba” per il Cotugno di Napoli

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Esce oggi, martedì 7 aprile, Vola Colomba, la riedizione del brano con cui Nilla Pizzi vinse il secondo Festival di Sanremo del 1952. Oltre 30 musicisti, invitati a partecipare dal cantautore partenopeo Gnut, hanno deciso di collaborare alla registrazione di questo pezzo, rispondendo alla comune idea di fare qualcosa insieme per sentirsi più vicini.

Fabio Rondanini, Carmelo Pipitone, Francesco Forni, Michele Signore, Rodrigo D’Erasmo, Mattia Boschi, Fabrizio Cammarata, Ilaria Graziano, Folco Orselli, Awa Ly, Flo, Dario Sansone, Alessio Bondì, Roberto Colella, Luca Carocci, Andrea Tartaglia, Emanuele Colandrea, oltre ovviamente allo stesso Gnut, sono alcuni dei musicisti che hanno deciso di aderire al progetto e hanno mandato la loro versione di ‘Vola Colomba’.

Ascolta il brano sugli store digitali: https://spoti.fi/34fW9FI Ascolta il brano su Youtube: https://youtu.be/HjPL1JzA3C4

Durante i primi giorni di quarantena ho avvertito una forte voglia di risentire vecchi amici musicisti, conosciuti in giro per l’Italia nel corso degli anni, che immaginavo, così come me, costretti a casa – racconta Gnut. Mi è venuta l’idea di utilizzare la rete per registrare una canzone a distanza. Dopo una brevissima ricerca la scelta è caduta su “Vola Colomba” di Nilla Pizzi. Questa canzone mi ha offerto molteplici spunti di riflessione ma soprattutto è servita a distrarmi dalla situazione drammatica che stiamo vivendo a livello internazionale. Grazie a questo esperimento ho risentito molti amici che stimo e che non potrò riabbracciare nell’immediato futuro ed insieme a loro, inviare un messaggio di speranza a chi ci ascolterà”.

Il testo, apparentemente d’amore, in realtà nasconde un altro significato legato alla città di Trieste, che in quel periodo storico era una città-stato indipendente sotto la protezione delle Nazioni Unite e divisa in due aree, una sotto il controllo angloamericano (comprendente anche Trieste), e l’altra gestita dalla Jugoslavia; ciò fino al 1954 quando con il ‘Memorandum di Londra’ la zona angloamericana iniziò ad essere gestita direttamente dall’Italia e infine nel 1963 Trieste divenne capoluogo di una nuova regione dello Stato italiano: il Friuli Venezia Giulia. In quel contesto storico gli Italiani nell’Istria settentrionale avevano dovuto abbandonare le proprie case e separarsi dai propri affetti.

Il simbolo della colomba da sempre rappresenta pace e liberazione…

La canzone parla proprio della voglia di riabbracciare la persona amata ed è straordinariamente rappresentativa anche di questo periodo storico in cui siamo costretti a restare distanti. “Vola colomba diglielo tu che tornerò e dille che non sarà più sola e che mai più la lascerò”.

I proventi derivanti dalla diffusione e vendita del brano saranno destinati alla raccolta fondi per finanziare la ricerca medica contro il Coronavirus messa in campo dal Pascale e dal Cotugno di Napoli. Maggiori info a questo link: https://bit.ly/2QVuIvz

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Ischia, Coronavirus: bloccati gli sbarchi durante la Settimana Santa

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Sono 33 i casi registrati di Coronavirus sull’isola di Ischia. I sindaci dei sei comuni dell’isola hanno emanato una nuova ordinanza che vieta lo sbarco per tutta la durata della Settimana Santa. L’ordinanza, volta a contrastare la diffusione del contagio, è rivolta ai proprietari delle seconde case. Sono migliaia le persone che non risiedono stabilmente sull’isola e che, solitamente, approfittano della Settimana Santa per godersi l’isola.

Per i trasgressori è prevista una multa e la quarantena per due settimane presso la propria abitazione.

Enzo Ferrandino, sindaco di Ischia ha commentato così la decisione: “Abbiamo deciso di interdire lo sbarco per i nostri concittadini napoletani, proprietari di seconde case sulla nostra isola. Il quadro normativo vigente già vietava lo sbarco, ma con l’ordinanza n. 46 abbiamo rinvigorito le conseguenze sanzionatorie per i probabili trasgressori, prevedendo per questi ultimi il reimbarco ad horas a loro spese. Questa misura assolutamente non vuole essere figlia di rigurgiti discriminatori o di inospitalità ma diretta conseguenza dell’emergenza sanitaria e delle conseguenti politiche di isolamento e contenimento sociale.

Inoltre, attraverso un’altra ordinanza, il comune di Ischia ha reso obbligatorio l’utilizzo della mascherina per lasciare le proprie abitazioni.

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Covid-19 e immunità: dall’Italia arriva il primo test sierologico

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Completamente sviluppato in Italia, è pronto un nuovo test sierologico: basterà una sola ora per avere il risultato e scoprire se si è immuni al virus. 

Un esame efficace, veloce ed economico

Nel corso delle ultime sei settimane, al Policlinico San Matteo di Pavia sono stati condotti degli studi riguardanti un esame sierologico che permetterà di verificare efficacemente la presenza di anticorpi sviluppati al contatto con il virus Covid-19 nel sangue umano. 

Il test è stato sviluppato da un gruppo di 50 ricercatori nei laboratori di Saluggia, in provincia di Vercelli, della multinazionale diagnostica DiaSorin. Dopo settimane di sperimentazione, questo test  che permetterà di diagnosticare la patente di immunità entro un’ora è quasi pronto al lancio sul mercato: costerà meno di cinque euro a persona. Entro due settimane è attesa la certificazione Ce.

Il funzionamento del test italiano

Questo test permetterà di scoprire chi possiede la cosiddetta “patente di immunità“:permetterà cioè di sapere chi, considerato guarito dal covid-19 ha sviluppato gli anticorpi che gli permetteranno di non ammalarsi nuovamente.

Come si effettua il test? Vengono prelevati pochi microlitri di sangue dal paziente; il campione viene poi messo in contatto con una proteina sintetica sviluppata nei laboratori DiaSorin utilizzando frammenti del virus Sars-Cov-2. Se la proteina, entrata a contatto con il campione, si legherà ad un anticorpo neutralizzante sarà possibile stabilire con facilità che il paziente ha sviluppato la patente di immunità: anche se esposto al virus, quel paziente non si ammalerà più.

Non è tuttavia dato sapere ancora quanto questa immunità sia duratura: per scoprire se gli anticorpi rimarranno presenti nel sangue dei pazienti guariti per qualche mese, qualche anno o per sempre sarà necessario ripetere il test a distanza di tempo. 

Gli altri test rapidi sul mercato e il futuro

Il test italiano è diverso da quelli attualmente presenti sul mercato.

Sin dai primi giorni del mese di Aprile, la National Medical Products Administration (NMPA), massima autorità cinese del farmaco, ha infatti reso noto attraverso una nota ufficiale che i test rapidi sierologici attualmente presenti sul mercato non hanno tutti ottenuto una certificazione di validità e sicurezza in Cina in quanto dotati di bassa sensibilità.

Molti dei test sul mercato, presenti ed utilizzati anche in Italia, non sono cioè in grado di indicare con certezza chi sia venuto in contatto con il virus.

Questo non accade con il test sviluppato in Italia, che fornirebbe risultati validi ed attendibili. Si stima che nella sola Italia si potranno effettuare oltre 500.000 test al giorno, e questa sarebbe una nuova, importante arma nella lotta al covid-19, in quanto in una seconda fase della pandemia permetterà di analizzare il sangue dei pazienti asintomatici presenti nella popolazione, scoprendo con certezza chi è venuto in contatto con il virus sviluppando anticorpi sebbene in assenza di sintomatologie importanti.

Con i mezzi attualmente in nostro possesso sarebbe molto difficile, se non impossibile, effettuare test per una fascia così ampia della popolazione: effettuare tanti tamponi nasali – gli unici strumenti a dare risultati validi – sarebbe irrealizzabile in quanti vi è una carenza mondiale di reagenti.

Le cose, con il nuovo test italiano, potrebbero cambiare: lo screening della totalità della popolazione, reso possibile dal nuovo test sierologico, potrebbe essere decisivo per l’esito positivo di questa terribile battaglia.

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Antonio Parlati è il nuovo direttore del Centro di Produzione Rai di Napoli

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Antonio Parlati è stato nominato nuovo direttore del Centro di Produzione Tv Rai di Napoli. Succede a Francesco Pinto, andato in pensione nel luglio 2019. Parlati è in Rai dal 1984 ed è presidente della sezione “Editoria Cultura e Spettacolo” dell’Unione Industriali di Napoli.

È stato promotore dell’iniziativa che ha portato il teatro in Tv con i tre spettacoli di Vincenzo Salemme proiettati in diretta su Rai 2. Nel 2013 e nel 2014 è stato capostruttura del Festival di Sanremo. Oltre ad aver aver  partecipato attivamente alla produzione del programma “Stasera tutto è possibile”.

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Assembramenti in Posta a Casoria. Ciaramella: “chiuso accordo per pensioni a domicilio”

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“A partire dalla segnalazione della chiusura della sede di Poste Italiane di Casoria – Cittadella in via Nazionale delle Puglie, ho avviato un proficuo confronto con Poste”.

lo ha affermato la Consigliera Ciaramella, che ha proseguito:

Questa chiusura è un disagio per la comunità casoriana, che può rappresentare un vero e proprio rischio per la salute dei miei concittadini, costretti ad andare nell’unico altro ufficio postale aperto nella frazione di Arpino creando frequenti assembramenti. Ho proposto di diluire il servizio con continuità territoriale e temporale per tutta la settimana interfacciando Sindaco e direzione territoriale Sud delle poste”.

Infine ha concluso:

“In attesa di aggiornarvi sullo specifico caso,  si è chiuso importante accordo per la consegna a domicilio delle pensioni per ultra 75 enni. Tra cgil pensionati e Poste. Il numero da chiamare è 800 55 66 70”.

Didattica digitale: al Sud almeno uno studente su tre ha difficoltà a seguire lezioni

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In tempi di distanziamento sociale, i professori e gli alunni, insieme alle loro famiglie, hanno dovuto adattarsi a nuove tecniche di apprendimento. L’accesso alle piattaforme online, però, ha sottolineato il secolare divario tra nord e sud.

La didattica digitale è una delle novità alle quali ci si è dovuti adattare in quarantena. Un’innovazione improvvisa che, dopo un primo momento di destabilizzazione, sembra stia perdendo piede al punto da non escludere il suo utilizzo anche quando ritorneremo alle nostre vite normali. L’utilizzo della didattica online ha, però, fatto notare quante difficoltà siano ancora presenti nel Mezzogiorno. Si tratta di difficoltà che al nord, invece, sono limitate o inesistenti.

I dati

Secondo l’Istat, in Campania il 41% delle famiglie non è dotata di dispositivi necessari per accedere alle varie piattaforme. In Puglia, il dato si alza al 43%. Per questo, al Sud almeno uno studente su tre ha difficoltà a seguire lezioni e a consegnare compiti sulle apposite piattaforme: Google Classroom, Meet, Collabora, Zoom e Microsoft Teams sono solo alcuni dei nomi che sono, ormai, divenuti familiari ad alunni ed insegnanti. Un primo passo per la risoluzione di questo ingiusto divario è stato fatto da Open Fiber, guidata dall’amministratrice delegata Elisabetta Ripa. L’azienda sta, infatti provvedendo all’installazione della fibra ottica in tutte le zone bianche del territorio italiano, ossia quelle zone ancora non raggiunte dalla banda larga.

Che ne sarà dell’anno scolastico?

La Ministra Azzolina nella conferenza di ieri sera ha annunciato che il 18 maggio sarà una data importante: è quando si deciderà se sarà possibile o meno tornare a scuola. La Ministra ribatte l’importanza della didattica a distanza nel caso le scuole non dovessero riaprire. In tal caso, infatti, gli alunni saranno valutati anche attraverso il loro impegno dimostrato nella partecipazione alle piattaforme.

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De Luca-DeMa: è scontro sulle pastiere a domicilio

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Il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha vietato categoricamente la riapertura delle pasticcerie nei giorni che precedono le festività  pasquali e, inoltre, ha bloccato ogni forma di consegna a domicilio se non per beni di prima necessità, invitando la popolazione a cimentarsi autonomamente nella realizzazione dei dolci tipici pasquali.

Il sindaco De Magistris è intervenuto sulla vicenda ai microfoni di Mattino Cinque: “Condivido l’appello di tutti e anche del presidente De Luca a stare a casa, ma è un grave errore non consentire la consegna di cibo a domicilio. Anche la pastiera in questo modo sarebbe potuta arrivare nelle case delle persone e si sarebbe anche andati nella direzione di ridurre il numero di gente in strada. In Campania c’è questo divieto assurdo per le consegne a domicilio che, invece, se attuate in condizioni di sicurezza potrebbero anche dare un po’ di respiro alle attività produttive. Anche la comunità scientifica ha precisato che il cibo a domicilio non comporta alcun rischio se vengono rispettate le norme igienico-sanitarie”.

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Polizia ritrova uova di Pasqua rubate e il titolare le dona al Santobono

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Un bellissimo esempio di giustizia e altruismo: la polizia ha ritrovato alcune uova di Pasqua rubate ad un supermercato di Napoli e il titolare ha deciso di donarle  all’ Ospedale Santobono.

Il furto era avvenuto venerdì scorso, presso un minimarket di via Nicolardi, ai Colli Aminei.  Un uomo a volto coperto era riuscito a sottrarre  32 uova di Pasqua poste in esposizione all’esterno del negozio.

Gli agenti del commissariato Arenella le hanno poi ritrovate, lo stesso pomeriggio,  nell’androne di un edificio in vico Lungo Montecalvario. Nel momento in cui le hanno restituite al titolare dell’attività commerciale che aveva subito il furto, l’imprenditore ha però  deciso di donarle all‘ospedale Santobono di Napoli. 

La consegna è avvenuta stamattina a cura degli stessi poliziotti del Commissariato Arenella che, con la III  Municipalità e la Rete dei Commercianti zona collinare, hanno acquistato altre uova di cioccolato da regalare ai piccoli pazienti della struttura ospedaliera.

Uova di pasqua rubate donate al Santobono

 

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Coronavirus, via libera al decreto imprese: pronti 400 miliardi

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Coronavirus: è terminato ieri sera a Palazzo Chigi il Consiglio dei Ministri, che dopo una lunga gestazione durata l’intera giornata, il CdM ha dato il via libera al Decreto Legge per la liquidità delle imprese.

Così ha parlato il premier Conte nel corso della conferenza stampa: “Con il Decreto appena approvato daremo liquidità immediata per 400 miliardi di euro alle nostre imprese, 200 per il mercato interno, altri 200 per potenziare il mercato dell’export. E’ una potenza di fuoco”.

Che poi continua: “Quando l’incubo del coronavirus sarà finito ci sarà una nuova primavera e la vivremo tutti insieme per l’Italia. Abbiamo adottato uno strumento molto efficace per tutelare tutte le imprese che svolgono una qualche attività di rilievo strategico.
Attraverso il potenziamento del golden power potremo controllare operazioni societarie e scalate ostili non solo nei settori tradizionali, ma in quelli assicurativo, creditizio, finanziario, acqua, salute, sicurezza.

È uno strumento che ci consentirà di intervenire nel caso ci siano acquisizioni di partecipazioni appena superiori al 10% all’interno dell’UE”.

“Lo Stato offrirà una garanzia perché i prestiti avvengano in modo celere, spedito. Potenzieremo il fondo centrale di garanzia per le pmi e aggiungiamo il finanziamento dello Stato attraverso Sace, che resta nel perimetro di Cassa depositi e prestiti, per le piccole e medie e grandi aziende”, conclude poi Conte.

 

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“MaLaMèNTI” il corto di cui avevamo bisogno in quarantena

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Per dare una parvenza di normalità alle nostre giornate i personaggi del mondo dello spettacolo si sono adeguati al momento e stanno portando la loro arte nelle nostre case di diretta in diretta. Abbiamo potuto assistere a concerti in diretta Facebook o Instagram, addirittura a spettacoli teatrali organizzati nel salotto delle abitazioni degli stessi attori.

Uno dei primi fautori di questa iniziativa è stato Francesco Di Leva che ha portato il suo “Muhammad Ali” nelle case degli italiani, attraverso una diretta Facebook.

Proprio Francesco Di Leva ha dato la possibilità, per 24 ore, di poter guardare un cortometraggio unico nel suo genere: “MaLaMèNTI”.

Il corto, presentato alla Mostra del Cinema Venezia e vincitore di un “Nastro d’argento 2018 corti del futuro per l’innovazione del linguaggio”, è stato girato tra Napoli e l’Asinara e in 13 minuti Di Leva ha cercato (con successo) di farci vivere la realtà attraverso immagini tanto forti quanto paradossali. L’opera è girata attraverso la fotocamera frontale di un cellulare e alle immagini sono stati attribuiti effetti “solarizzati” attraverso il montaggio di Gianluca Paoletti.

I protagonisti del corto MaLaMèNTI

Francesco Di Leva, tra i protagonisti del cortometraggio insieme a Ciro Petrone, ne ha curato anche la regia ed è riuscito in 13′ a farci entrare a pieno nella vita e nella mente dei due personaggi principali: Ciccio detto “O’ Pazz” e Ciruzzo detto “Pesce bello”, due assassini che, come accade nella maggior parte dei casi, si accaniscono sui più deboli. La smania di potere e di voler prevalere su tutto e su tutti, porta i due protagonisti a sviluppare un avversione addirittura contro due animali: Severino l’asinello e Piero il Cinghiale.

Il corto vede la partecipazione di Sergio Rubini e Nicola Di Pinto ed stato prodotto da Terra Nera (società di produzioni di Francesco Di Leva e Adriano Pantaleo ndr.) e da Parallelo 41, storica cooperativa di produzione e promozione del cinema di Ponticelli.

 

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