venerdì, Dicembre 19, 2025
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Torre del Greco, Coronavirus: altri 5 tamponi positivi

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Picco di contagi registrato a Torre del Greco con altre 5 persone positive al Covid-19. Salgono a 49 le persone attualmente positive, di cui 32 in isolamento domiciliare e 17 ricoverati in ospedali. Bollettino preoccupante per Torre del Greco, tra le città più colpite dal Coronavirus. 

 

L’aggiornamento sui dati dei contagiati è stata data da Giovanni Palomba, sindaco della città: ”Dobbiamo continuare a restare a casa – ribadisce il primo cittadino – I dati ci dimostrano che siamo ancora in una fase attiva dell’emergenza epidemiologica per cui è necessario rispettare le misure restrittive imposte dall’autorità governativa. Il dato nazionale, da qualche giorno confortante, non ci autorizza a calare l’attenzione in un momento delicato e serio. Restare a casa è oggi un’espressione di rispetto per noi stessi e per l’intera collettività alla quale apparteniamo”.

Intanto il Governatore della Campania Vincenzo De Luca ha richiesto maggiore presenza da parte dell’esercito sulle strade proprio di Torre Del Greco, ma anche di Casoria e Afragola, altre due città duramente colpite dal Virus.

Il Pascale sperimenta un nuovo farmaco per la lotta al Coronavirus

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I ricercatori del Pascale, dopo aver individuato un farmaco capace di migliorare notevolmente le condizioni dei pazienti affetti da Coronavirus, il Tocilizumab, stanno valutando l’efficacia dell’Avigan, un farmaco antivirale.

Lo studio dell’ospedale napoletano vedrà la partecipazione anche di equipe mediche cinesi. La proposta è arrivata proprio dall’Ambasciata italiana in Cina, attraverso una lettera indirizzata al governatore della Campania Vincenzo De Luca.

Wang Guiqiang, presidente della Chinese Society of Infectious Diseases, si è esposto in prima persona per chiedere ai ricercatori napoletani di sperimentare il farmaco finora conosciuto come antivirale.

I rapporti tra l’Istituto Pascale e la Cina sono sempre stati più che solidi. Il direttore della Virologia del Pascale, Franco Buonauguro, è costantemente in contatto con China GVN oltre ad avere un rapporto di reciproca stima professionale e personale con Tsung-Dao Lee, premio Nobel per la fisica nel 1957 e ultimo allievo di Enrico Fermi. Senza dimenticare che negli ultimi tre anni, oltre 500 medici cinesi hanno lavorato al Pascale. Nei prossimi giorni presso l’ospedale napoletano arriverà il farmaco per dare il via alla sperimentazione, ma anche mascherine, tute protettive e altro materiale sanitario.

Il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi, si dimostra entusiasta del consolidamento dell’asse Napoli-Cina per trovare un’altra cura per combattere il Coronavirus: “Raccogliamo con piacere l’invito degli amici cinesi, che conferma la proiezione internazionale del livello di ricerca all’interno del nostro Istituto. Voglio ringraziare il Presidente de Luca, che ha attivamente favorito i collegamenti, i nostri ricercatori, e il personale tutto, che con abnegazione e passione, ci consente di assicurare la assistenza più adeguata al paziente oncologico ai tempi del Coronavirus“.

Anche Gerardo Botti, direttore scientifico dell’Irccs di Napoli, è intervenuto in merito alla sperimentazione: “Sappiamo che per avere un vaccino i tempi sono lunghi. E’ più che mai necessario, dunque, in questo momento riunire tutte le forze per trovare una cura per questa terribile malattia. Il Pascale da sempre impegnato nella ricerca, benché oncologica, non poteva rimanere a guardare”.

#BussoLaLettura // “Campania Felix”, la recensione

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Campania Felix, piccolo saggio edito dalla casa editrice Homo Scrivens che porta la firma di Carlo Ricci, è un piccolo gioiello che ci parla di leggende e non solo. 

La penna dell’autore si snoda senza alcuna difficoltà lungo un immaginario percorso che va da Sorrento ad Ascea, portandoci a vedere statue e castelli, ville, porte e strade leggendarie. La scrittura è fluida, mai macchinosa e sempre piacevole.

Leggere queste pagine è un po’ come lasciarsi ammaliare dalla voce delle Sirene di cui spesso di parla in questo libriccino prezioso. L’autore, fra le pagine del saggio, riporta una citazione di Omero – si tratta del commento delle Sirene alla vicenda che ha visto Ulisse prestare orecchio e resistere al loro canto:

Nessuno è mai passato di qui con la nera nave

senza ascoltare con la nostra bocca il suono di miele,

ma egli se ne va dopo averne goduto e sapendo più cose.

Ed è esattamente questo che accadrà a coloro che leggeranno Campania Felix: il canto d’inchiostro di queste melliflue pagine arricchirà la mente di chiunque vi posi il suo sguardo.

Le Sirene tra conoscenza e sensualità

Il saggio inizia parlandoci della penisola di Sorrento e del mito delle Sirene. Sarà proprio seguendo alcune di queste creature fantastiche che il lettore potrà percorrere l’immaginario viaggio ideato da Carlo Ricci: le Sirene tra queste pagine sono il fil rouge che unisce tutti i luoghi (o quasi) che la penna dell’autore disegnerà per noi.

Ma, prima che queste Sirene nuotino via precedendoci nel nostro navigare come fossero delle polene, l’autore si sofferma ad indagarne la natura, divisa tra cielo ed acqua: chiunque conosca anche solo superficialmente la mitologia sa, infatti, che in principio le Sirene avevano volto di donna e corpo da uccello e che solo successivamente si siano trasformate nelle sinuose creature marine che noi tutti oggi conosciamo.

Carlo Ricci inizia a dipanare la matassa del mito spiegandoci come le prime Sirene – quelle dotate di piume e di ali, capaci del volo – fossero creature che erano metafora di desiderio di conoscenza: ciò che prima insinuava maggiormente le menti degli uomini era appunto il desiderio quasi ingordo di sapere.

Con l’avvento del Cristianesimo le Sirene – sempre disturbanti tentatrici – si trasformarono perché mutate erano le priorità degli uomini: adesso ciò che maggiormente turbava e tentava non era la conoscenza, ma la sensualità femminile.

Ed ecco che allora le Sirene cambiano forma, diventano sensuali pesciolini che non riescono più ad alzarsi in volo – ecco che le fiabe, le favole e i miti – campani o meno che siano – parlano di storie d’amore e di seduzione e non più di sapere.

Le Sirene e la magia che si spegne

Per quanto affascinanti, le Sirene tuttavia non sono le protagoniste di queste pagine: spesso sono poco più che una scusa per avventurarci in determinati luoghi, per sperderci in certe città; talvolta però hanno un ruolo un po’ meno marginale e si mostrano al lettore in veste di metafora.

Le Sirene rappresentano in questo libriccino la magiaquella certa atmosfera incantata che in alcuni luoghi della Campania ancora si riesce a respirare, anche se a stento. Le Sirene sono la magia che si trasforma, che cambia forma e diventa sempre più debole, fino a sparire del tutto.

In alcuni luoghi, secondo l’autore, le Sirene ci sono ancora – questi luoghi mantengono cioè quasi intatta la loro magia, la loro atmosfera d’incanto. Riguardo Napoli – di cui nel libro di accenna appena, avendone l’autore parlato in un altro libro – troviamo infatti le parole di Matilde Serao, che recitano:

Parthenope non è morta, Parthenope non ha tomba, ella vive, splendida giovane e bella, da cinquemila anni; corre sui poggi, sulla spiaggia. E’ lei che rende la nostra città ebbra di luce e folle di colori, è lei che fa brillare le stelle nelle notti serene, è lei che fa contorcere di passione, languire ed impallidire d’amore la città. Parthenope, la vergine, la donna, non muore, non muore, non ha tomba, è immortale… è l’amore.

Non altrettanto fortunata è invece, a dire dell’autore, Capri – a cui è dedicato il capitolo più lungo del libro; dell’isola azzurra Carlo Ricci infatti scrive:

Con l’avvento del consumismo più sfrenato, con la ricerca del profitto ad ogni costo, l’atmosfera magica di Capri si è spenta. Le sirene hanno abbandonato anche questa splendida isola.

Campania Felix: oltre le leggende

Come abbiamo già accennato, in questo saggio non si parla solo di leggende. Ed anzi: queste non sono decisamente il punto centrale della narrazione.

Autentiche protagoniste del libro sono le storie vere che si sono svolte nelle città, nelle ville e nelle isole della Campania di cui si tratta in questo libro – e cioè Sorrento e la penisola sorrentina, Massa Lubrense, Li Galli, Capri, Elea-Velia, Castellammare de la Bruca ed Ascea.

Così tra le parole di Carlo Ricci riprendono vita imperatori, re e traditori; patrizi romani, pescatori e sacerdotesse.

Nella quarta di copertina possiamo leggere che l’autore “ha trascorso la sua vita tra gli aridi numeri della professione di ingegnere, finché già avanti negli anni si è interessato ai temi storici“, e la precedente vita da ingegnere di Carlo Ricci è evidente nel modo in cui racconta le storie di questi luoghi: rigorosamente ed in modo asciutto, precisamente e senza troppi fronzoli – ma in modo sempre chiaro e spesso funzionale al procedere del viaggio.

Storie di Pirati e di eccessi

Se le Sirene sono la scusa con cui l’autore inizia la navigazione tra le mille storie racchiuse in questo libriccino, i Pirati sono certamente i collaterali co-protagonisti di queste pagine. Ci sono storie – purtroppo vere – di scorribande piratesche quasi ad ogni pagina; i Pirati sono onnipresenti. Se le Sirene rappresentano la magia di cui erano (sono?) cosparsi i luoghi dove avviene la narrazione, i Pirati sono la manifestazione della violenza e crudeltà che sono proprie della realtà.

Omicidi, devastazione, rapimenti: nel bel mezzo dei miti arrivano Barbarossa ed i Saraceni a portare distruzione ed orrore, a strappare bocconi di magia dalla bocca di chi legge, affamato di splendore, questi capitoli. Il contrasto tra fantasia è realtà è così forte da essere quasi doloroso.

I Pirati non sono tuttavia l’unica cosa a strappare il velo dell’incanto che i miti avevano ricamato per noi: ci sono gli eccessi dei visitatori di alcuni di questi luoghi – soprattutto, stando a quanto narrato dall’autore, le decine di personaggi che hanno visitato Capri nel corso degli anni – e del già citato consumismo, che cercando di trarre profitto da ogni cosa ha imbarbarito la bellezza in un certo senso pura della Campania.

Come può la magia sopravvivere alle scorribande di mostri dalle fattezze umane?

Come potrebbero mai le Sirene continuare a nuotare nei nostri mari?

E’ davvero questa Campania ancora felice, anche se depauperata della sua magia?

A chi è consigliato Campania Felix?

Campania Felix è consigliato sì a tutti coloro che amano il mito delle Sirene, ma anche e soprattutto a chi è interessato a conoscere meglio la storia della Campania; a chi apprezza il rigore nella ricerca storica; a chi non ama gli arzigogoli di una scrittura pomposa.

 

Titolo: Campania Felix

Autore: Carlo Ricci

Casa editrice: Homo Scrivens

Copertina (flessibile): 87 pagine

ISBN: 978-8832780192

Prezzo: 12,00 euro

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Covid-19 Noi Vinciamo: l’iniziativa di 6 psicologhe campane

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“Covid-19 Noi Vinciamo” è uno spazio dedicato al supporto psicologico gratuito e alla condivisione di contenuti in pillola, carichi di energia e positività.

In questo momento di emergenza, in cui il distanziamento sociale ci ha costretti a sacrificare molte delle nostre abitudini, non è soltanto la nostra salute fisica a rischiare di essere compromessa, ma anche la nostra salute mentale. «Ovviamente misure così rigide, così anomale per noi non possono che destare uno stato emotivo intenso nella collettività; un senso di pericolo, un senso di panico. Anche il fatto di stare in casa può portare a delle conseguenze non necessariamente piacevoli per tutti», ha spiegato il dr. Alberto Vito, responsabile di Psicologia Clinica all’Ospedale dei Colli (leggi la nostra intervista completa).

Per rispondere attivamente alle esigenze della comunità, sei dottoresse in psicologia campane hanno deciso di mettere in campo le proprie competenze professionali e la propria esperienza. È così che nasce “Covid-19 Noi vinciamo”, una pagina Facebook con la quale le sei professioniste si mettono a disposizione dell’altro. Si tratta di un luogo virtuale concepito come spazio di ascolto per chiunque senta la necessità di un supporto psicologico. Ma anche per tutte le persone che, in questo momento storico così delicato, vogliono trasmettere e ricevere positività, condividendo contenuti orientati al benessere.

Con l’obiettivo di offrire momenti di distensione in una quotidianità diventata troppo stretta, “Covid-19 Noi vinciano” propone, infatti, non solo consulenze gratuite, ma anche pillole cariche di energia e ottimismo, e informazioni utili per affrontare al meglio il periodo di isolamento.

Insomma, se il distanziamento sociale ci tiene lontani gli uni dagli altri, la tecnologia digitale, ancora una volta, si configura come veicolo di solidarietà, essenziale per ‘fare rete’, scardinando i confini fisici.

Come contatto le dottoresse per una consulenza? Posso contribuire alla condivisione di contenuti? Perché il mio benessere psicologico è importante?

La Dr. Mariangela Cerasuolo (Ph.D., psicologa), una delle ideatrici di “Covid-19 Noi Vinciamo”, ci ha parlato dell’importanza del benessere psicologico e di tutti i dettagli del progetto.

Come nasce “Covid-19 Noi vinciamo”?

«La pagina FacebookCovid-19 Noi vinciamo” nasce questo 22 Marzo a partire dall’idea di quattro psicologhe specializzande in psicoterapia sistemico-relazionale e cognitivo-comportamentale e di due studentesse di psicologia della provincia di Napoli che hanno sentito il dovere di fare la propria parte in questo momento di grande fragilità che unisce l’Italia ed il mondo intero. Dovevamo fare qualcosa e mettere a disposizione la nostra professionalità ci è sembrato il minimo che potessimo fare.»

Quali sono i contenuti della pagina?

«La pagina vuole creare uno spazio di ascolto per tutte le persone che hanno bisogno di un sostegno psicologico, ma anche per tutti coloro che vogliono dedicare tempo ai pensieri positivi e continuano a credere nella forza del cambiamento.

Oltre a mettere a disposizione la nostra professionalità con consulenze telefoniche o online gratuite, ogni giorno cerchiamo di farci compagnia con messaggi carichi di energia, ottimismo, speranza, condividendo pillole di benessere psicologico ed informazioni utili per affrontare insieme questo momento così delicato che stiamo vivendo. Il cuore della pagina batte grazie alle tante persone che stanno contribuendo ad arricchirla, mandandoci le foto dei loro piccoli, raccontandoci con dei videomessaggi come stanno vivendo la situazione, come colorano le loro giornate, e donando consigli per occupare piacevolmente il tempo.

Insomma, cerchiamo di mandare il messaggio che anche nelle situazioni più critiche possiamo ancora stupirci delle risorse che abbiamo e che proprio questi momenti possono diventare importanti occasioni di crescita personale e sociale.»

A chi si rivolge la pagina?

«La pagina “Covid-19 Noi vinciamo” si rivolge a tutti coloro che hanno il coraggio di chiedere aiuto, che sentono la necessità di condividere pensieri e stati d’animo e ricevere consigli su come affrontare questo momento delicato. Questo è un periodo molto particolare per tutti noi ed è normale provare emozioni altalenanti e spesso disregolate. La quotidianità è pregiudicata e molto spesso ci si sente inermi di fronte agli innumerevoli cambiamenti da affrontare. Vogliamo che le persone che ci seguono possano imparare ad accettare il momento presente, a tirar fuori le loro risorse e a cambiare la propria prospettiva. Non tutto è perduto e si può imparare e crescere anche in questa situazione!»

Perché è così importante tutelare il benessere psicologico?

«Riteniamo sia fondamentale sempre e oggi più che mai preservare il benessere e la salute mentale delle persone. Manca un’adeguata “cultura psicologica” e spesso le persone hanno difficoltà a chiedere aiuto e sperano che le cose si mettano magicamente “a posto” da sole. Oggi ci troviamo di fronte ad un altro problema rilevante: per molte persone il “lockdown” imposto dal nostro Paese ha significato chiudersi ulteriormente in se stessi, aumentando l’impotenza percepita e abbassando il senso di autoefficacia.

Il cambiamento radicale delle nostre abitudini, l’impotenza di fronte a qualcosa che non conosciamo, che non possiamo né vedere né toccare, le preoccupazioni per la nostra salute e per quella dei nostri cari, l’incertezza sul “domani”, sui nostri obiettivi di vita, stanno mettendo a dura prova noi stessi e ci chiedono di mettere in gioco ogni giorno tutte le risorse che abbiamo per fronteggiare questo momento così delicato.»

Come si può contattare la pagina?

«Tutti possono liberamente interagire con i contenuti che postiamo ogni giorno e possono anche inviarci foto e video che vorrebbero condividere con gli altri. Per quanto riguarda le richieste di sostegno, è possibile lasciare il proprio recapito telefonico inviando un messaggio privato alla pagina, per poi essere ricontattati quanto prima in ordine di prenotazione. Oppure è possibile contattarci direttamente ai seguenti numeri:»

  • Dott.ssa Autiello Rosaria Anna 338 22 81 372
  • Dott.ssa Alaia Raffaella 331 85 80 321
  • Dott.ssa Cerasuolo Mariangela 338 47 33 562
  • Dott.ssa Panico Speranza 392 12 98 062
  • Dott.ssa Russo Viviana 392 23 00 700
  • Dott.ssa Valo Alberta 347 255 8643

«È importante oggi più che mai coltivare la cultura del benessere e imparare a prenderci cura anche della nostra salute mentale», conclude la Dr. Cerasuolo, esortando tutti a dare la giusta rilevanza al benessere psicologico in questo tempo di crisi e di grande fragilità.

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Nuovo focolaio Coronavirus a Napoli: chiusa una casa di riposo

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L’Asl ha predisposto la temporanea chiusura di una casa di riposo di Fuorigrotta. Ospiti spostati in strutture attrezzate in base alle loro condizioni di salute.

Un nuovo focolaio sembra essere scoppiato a Napoli, nella casa di riposo “Casa di Mela” in via delle Scuole Pie a Fuorigrotta. L’accertamento è arrivato dopo il nuovo decesso in pochi giorni di una donna presso l’Ospedale San Paolo che è poi risultata positiva al Covid-19. Già nello scorso fine settimana altri 3 ospiti della casa, risultati positivi al virus, sono morti. Oggi i contagiati tra gli ospiti della struttura sono 24.

Le misure adottate

Per questo motivo, l’Asl è intervenuta con una task force per sgomberare la struttura e mettere gli ospiti e i lavoratori in sicurezza. I già positivi al virus con sintomi da Covid-19 sono stati trasportati all’Ospedale Loreto Mare che, in questi giorni, è totalmente occupato da malati Covid. Gli ospiti negativi al virus che necessitavano ospedalizzazione per altre patologie legate alle condizioni igieniche poco favorevoli della casa di riposo, invece, hanno trovato posto in strutture nosocomiali. Gli anziani positivi al Coronavirus che non presentano gravi sintomi hanno trovato alloggio in strutture private con disponibilità posti letto per casi Covid. Infine, i dipendenti della struttura sono tutti in auto-quarantena.

Si attendono i risultati di altri 17 tamponi effettuati agli altri ospiti della casa di riposo.

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Barbara D’Urso indagata per diffamazione di un giovane di San Giorgio a Cremano

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La conduttrice televisiva Barbara D’Urso è, insieme ad altre cinque persone impegnate nella realizzazione della trasmissione «Pomeriggio 5», al centro di un processo per diffamazione nei confronti di un giovane di San Giorgio a Cremano.

L’accusa è di aver violato la sua privacy, creandogli danni gravissimi con la messa in onda (nel  settembre 2017) di un servizio dal titolo «Inchiesta shock su don Euro: soldi e amanti ai danni della Curia».

Il servizio riguardava l’ex sacerdote Luca Morini – noto con il soprannome di Don Euro – che aveva avuto diversi rapporti l’ex gigolò Francesco Mangiacapra, che ora si dedica alla scrittura di saggi. Nel corso della trasmissione, pur riferendosi a Mangiacapra, che aveva raccontato pubblicamente i suoi trascorsi con l’ex parroco della provincia di Massa, vennero trasmesse le immagini di una terza persona, il  giovane di San Giorgio a Cremano, senza oscurarne il volto.

Poterono dunque vederlo in compagnia di don Morini centinaia di persone – tra cui i suoi genitori – che non sapevano dei suoi orientamenti sessuali. Il giovane – come spiega l’avvocato Giovanna Ziello che lo assiste nel processo, fu più volte definito «gigolò» ed «omosessuale».

A causa dello scandalo che la trasmissione provocò nel paese, il giovane perse il lavoro, fu lasciato dal fidanzato e lasciò in tutta fretta San Giorgio a Cremano. Inevitabile, successivamente, la decisione di presentare querela per diffamazione.

«La cosa grave — afferma ancora l’avvocato Ziello — è che, quando inviai la diffida, mi sentii rispondere che la redazione di Pomeriggio 5 aveva esercitato il diritto di cronaca. Una follia: poteva valere per il sacerdote, non certo per il mio assistito, che era un illustre sconosciuto».

Al termine delle indagini preliminari, il pm Claudio Onorati, con il coordinamento del procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli, ha chiesto il rinvio a giudizio per diffamazione nei confronti di Barbara d’Urso e di altri cinque colleghi della nostra trasmissione di Mediaset. Prosegue intanto il processo civile, dove per conto del giovane di San Giorgio a Cremano la difesa ha chiesto un risarcimento di 500.000 euro.

 

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Emergenza COVID-19: la Federico II sostiene il Policlinico con una raccolta fondi

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Durante l’emergenza COVID-19, la comunità della Federico II sostiene un progetto di crowdfunding destinato al potenziamento delle attività del Policlinico.

Tantissime sono le iniziative nate nelle ultime settimane per sostenere i reparti e gli ospedali campani impegnati nella lotta al Coronavirus. Si fa appello, in questo modo, alla grande generosità e allo spirito di solidarietà di chi, pur non trovandosi in prima linea con il personale sanitario, voglia dare il proprio contributo. Anche la comunità dell’Università di Napoli “Federico II” scende, quindi, in campo per fronteggiare l’emergenza COVID-19. Lo fa, in particolare, sostenendo un progetto di crowdfunding mirato a potenziare le attività emergenziali già attive presso il Policlinico della stessa università partenopea.

Lo scopo della raccolta

La raccolta fondi, pubblicata sulla piattaforma internazionale Gofundme, ha lo scopo di potenziare il laboratorio certificato di diagnostica COVID-19, i reparti dedicati al COVID-19, e il percorso per la gestione delle donne in gravidanza affette da questa malattia, riconosciuto come hub regionale materno-infantile per l’emergenza COVID-19.

Il beneficiario di questo progetto è il Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali, al quale sarà destinato l’importo raccolto. Per il momento, l’obiettivo da raggiungere è 150.000 euro. Quanto finora raccolto lascia ben sperare. Infatti, in un solo giorno sono stati raccolti più di ventimila euro. Finora è stata raggiunta la cifra di €32.669 (aggiornato al 2 aprile 2020), ma l’importo è in costante aumento.

Gli organizzatori (Federico II In Campo Contro Il COVID-19) descrivono così l’obiettivo del crowdfunding:

La prima campagna di donazioni ci vede impegnati a sostenere l’acquisto di:

  • Kit diagnostici basati sull’analisi degli acidi nucleici (procedura di riferimento) e Kit utilizzabili con apparecchiature più avanzate per screening rapido.
  • Attrezzature per i reparti COVID-19, in particolare ventilatori polmonari per terapia sub-intensiva, erogatori di ossigeno ad alti flussi, sistemi portatili di ecografia e di radiologia da usare direttamente sul letto eliminando la necessità di spostare il paziente e riducendo il rischio di propagare l’infezione, emogasanalizzatore, saturimetri.
  • Attrezzature per potenziare il nuovo Centro assistenza ai neonati da donne COVID-19, quali: incubatrice, monitor multiparametrico e sonda ecografica dedicati, ventilatore polmonare neonatale.

Una precedente iniziativa per il Cotugno

Una delle prime raccolte ‘nate dal basso’ ha visto impegnata Federica, aspirante medico. La studentessa 23enne ha dato avvio ad una raccolta fondi che ha ottenuto un grandissimo successo, riuscendo ad andare ben oltre l’obiettivo prefissato di 100.000 euro. Il suo crowdfunding si avvicina ora al milione di euro (€892.507, aggiornato al 2 aprile 2020).

Coronavirus, in arrivo buoni spesa dal Comune di Napoli

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Il Comune di Napoli procede alla distribuzione del fondo di solidarietà per contrastare l’emergenza sociale. Consisterà in buoni spesa del valore di €100 a settimana per un massimo di tre settimane + €20 a settimana per ogni figlio da 0 a 12 mesi.

Sono rivolti ai cittadini senza reddito o con reddito perso per effetto dei provvedimenti restrittivi. I buoni potranno essere utilizzati solo per l’acquisto di alimentari di base, salute e cura della persona, pulizia e cura della casa. È in fase di pubblicazione sul sito del Comune il bando finalizzato a raccogliere le disponibilità di esercizi commerciali interessati a fornire generi di prima necessità.

Gli esercizi devono avere locali idonei a garantire le seguenti:

  • condizioni di sicurezza e prevenzione;
  • essere disponibili ad effettuare uno sconto;
  • omaggiare ogni nucleo familiare di un uovo pasquale;
  • avere un terminale informatico per verificare dati ed emettere fattura elettronica;
  • disporre la consegna domiciliare per chi è impossibilitato a recarsi presso l’esercizio.

Il fondo parte da 1 milione di euro di fondi comunali. La Protezione civile nazionale ha stanziato, all’interno di un provvedimento che riguarda tutti i Comuni, 7 milioni e 300mila euro che si aggiungeranno a quanto già disponibile.

Come partecipare al finanziamento dei buoni spesa del Comune di Napoli?

Il fondo potrà essere finanziato anche con donazioni spontanee di singoli cittadini. Coloro che vogliono contribuire con donazioni possono effettuare un bonifico all’IBAN IT39H0306903496100000300114 intestato a “Comune di Napoli”. Nella causale i donatori devono indicare “Emergenza covid-19 FONDO COMUNALE DI SOLIDARIETA – IL CUORE DI NAPOLI”. Sul sito del Comune le informazioni necessarie.

L’assessore alle politiche sociali e al lavoro Monica Buonanno e l’assessore al commercio Rosaria Galiero commentano la misura del Comune volta a contrastare l’emergenza sociale:

Siamo molto soddisfatti di questo primo risultato di un lavoro incessante dell’amministrazione da quando solo tre giorni fa è stato istituito il fondo di solidarietà comunale Il Cuore di Napoli. La rapidità nelle risposte ai cittadini da parte delle amministrazioni pubbliche è fondamentale per evitare che i sistemi criminali si alimentino sul disagio dei più fragili. Siamo certi che tanti operatori economici aderiranno all’iniziativa che, in questo momento così difficile, rappresenta una risposta concreta verso i più deboli e fragili.

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Il Mann diventa protagonista del docufilm “Agalma”

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Il Mann (Museo Archeologico Nazionale di Napoli), diventa protagonista di un docufilm “Agalma”, diretto da una regista giovane, a cui hanno collaborato una troupe di under 35. La vita e l’umanità che ruotano intorno a un grande patrimonio artistico-culturale.

Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (Mann) diventa protagonista di un film: si tratta di un viaggio fatto di immagini che racconta le bellezze del Mann, la cura di chi conserva questo patrimonio culturale inestimabile e chi lo ammira: i restauratori, i conservatori, l’umanità che compone il Museo, i visitatori. Il docufilm , s’intitola “Agalma”, scritto e diretto da Doriana Monaco, una giovane regista beneventana, archeologa e autrice di diversi corti, ed è ora in fase di montaggio.

Il lavoro, che coinvolge una troupe di under 35, soprattutto donne, sarà terminato appena finirà l’emergenza. La produzione è affidata ad Antonella Di Nocera e Lorenzo Cioffi, Parallelo 41 e Ladoc con il Mann, il contributo della Regione e con la Film Commission Campania e Arci Movie.

Il direttore del Mann, Paolo Giulierini, ha spiegato, in un’intervista a “La Repubblica – Napoli”:

“Il progetto mi ha subito entusiasmato e proprio in giorni così difficili parlarne credo sia significativo. Chi lo ha realizzato ha vissuto questi straordinari anni al Mann dall’interno, con noi. Il lavoro è stato lungo, scrupoloso, e potrei dire inedito dal punto di vista della narrazione. Ed è per questo che abbiamo deciso non solo di aprire le porte del museo ma anche di sostenere la produzione e di accompagnarne il percorso”.

Le riprese sono durate ben due anni, dall’inizio 2018 alla fine del 2019. Giulierini fa sapere che:

“Da quel ” Viaggio in Italia” di Rossellini con Ingrid Bergman rapita davanti a tanta bellezza, alla ” Napoli Velata” di Ozpetek fino al videoclip per la colonna sonora di ” Chiamami con il tuo nome” di Guadagnino il Mann è stato sfondo ed ispiratore del grande cinema. Con “Agalma” proviamo a raccontarci attraverso uno sguardo giovane. Con l’ambizione di una operazione culturale internazionale”.

La regista Doriana Monaco ha affermato che:

“Non solo opere d’arte ma opere materiche che necessitano di cura e abitano uno spazio in continuo movimento a discapito di un’idea di museo statico e immobile. Ho scelto la parola greca “Agalma” che significa statua, ma anche immagine. Per gli antichi Greci le statue rappresentavano un’icona che colmava un vuoto rappresentativo, ad esempio quello del divino”.

E ancora:

“Avrei desiderato scene silenziose e invece irrompeva il cosiddetto ” fuori”. Poi mi sono imbattuta nel saggio di Giuliana Bruno ” Atlante delle emozioni” che analizza la centralità dei ” rumori” di Napoli in alcuni film. E ho capito che la scelta era giusta”.

La produttrice, Antonella Di Nocera, racconta che:

“Per raccontare un luogo ricco di storia e arte necessitava uno sguardo ambizioso e fresco. E un rigore estetico non comune nel cinema documentario come invece è quello di Doriana. Le abbiamo affiancato una giovane filmmaker francese, Marie Audiffren, anche lei allieva di Filmap, una talentuosa montatrice, Enrica Gatto, con la quale ho già realizzato ” Pagani”, e giovani collaboratrici alla macchina e al suono come Rosa Maietta e Rosalia Cecere. Ci sono anche dei maschi, non li voglio dimenticare, sempre giovani: Martin Errichiello, Alessando Gattuso, Ennio di Donato e al suono in presa diretta Filippo Puglia”.

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L’Italia, il Sud e le sue eccellenze riconosciute a fatica: Il caso del Cotugno

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“Ma a Napoli c’è anche un’eccellenza nella lotta contro il Coronavirus: Il Cotugno”

Titola così l’articolo di Open, testata web del già direttore del TG di La7 Enrico Mentana, un titolo che lascia attoniti i molti che colgono nella scelta dello stesso una vena di sufficienza nei confronti del contesto sanitario napoletano, nei confronti del quale il Cotugno rappresenterebbe, si interpreta, l’eccezione che conferma la regola.

Quello di Sky News è un vero e proprio elogio all’ospedale Cotugno di Napoli che, in prima linea contro il Coronavirus, è riuscito in un’impresa (quasi) impossibile: quella di non avere sanitari infetti, Mentre al Nord medici e infermieri sono le prime vittime di questa pandemia, al Sud, e in particolar modo a Napoli, si registra un’eccezione. Il Cotugno è l’unico ospedale in cui incredibilmente, finora, neanche un membro dello staff medico è stato contagiato.”

Riporta il giornale Open, richiamando un servizio di Sky news firmato Stuart Ramsay, inviato britannico che ha saputo dare rilievo nazionale all’eccellenza del Cotugno.

“Mentre al Nord il diffondersi dell’epidemia ha colto tutti di sorpresa con il personale medico che si è trovato senza protezioni, al Cotugno le cose sono andate diversamente” ha spiegato l’inviato di Sky News, il quale afferma come al Cotugno vi sia un “livello completamente differente rispetto a quanto visto finora”, in tutte le altre strutture d’Italia.

Insomma, per riconoscere che anche il Sud Italia è in grado di esprimere eccellenze dalla portata internazionale c’è stato bisogno dell’onestà intellettuale del giornalista inglese, richiamata dal noto giornale web ma non senza una vena retorica, quasi a sottolineare come in fondo, in Italia, ciò che la fa davvero da padrone non sono i fatti ed il merito, ma i luoghi comuni e le etichette di popolo.

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