giovedì, Dicembre 18, 2025
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Castellammare di Stabia: Carabinieri interrompono una festa di compleanno

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di Raffaele Accetta- La Pandemia e il conseguente decreto ministeriale non hanno fermato una famiglia di Castellammare di Stabia, residente nel quartiere Monte Persica, che organizzato una festa di compleanno per una 16enne. E’ stato necessario l’intervento dei Carabinieri che hanno dovuto interrompere i festeggiamenti dopo diverse segnalazioni per schiamazzi e musica ad alto volume.

Alla festa erano presenti 7 familiari. I presenti sono stati tutti sanzionati amministrativamente. Inoltre, su segnalazione dei Carabinieri, l’ASL ha sottoposto tutti i componenti della festa alla quarantena obbligatoria per due settimane.

De Luca: “Rischiamo una riesplosione del contagio tra due settimane”

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Il governatore della Campania Vincenzo De Luca, tramite i suoi canali social, invita categoricamente la popolazione a restare a casa per contenere il contagio da Coronavirus.

De Luca ha espresso tutte le sue perplessità verso la circolare del Viminale che apre alle passeggiate vicino casa e ha ribadito nella serata di ieri: “In Campania è assolutamente vietato uscire per strada, al di là dei casi consentiti”. Poi si rivolge “al Governo nazionale perché confermi in maniera chiara e forte l’obbligo per tutti di rimanere a casa, salvo che per l’acquisto di beni alimentari o di medicinali“.

L’appello del governatore è inequivocabile: “Ai nostri concittadini chiedo di rispettare rigorosamente l’ordinanza regionale che vieta le uscite. Sappiamo bene tutti noi quanto sia grande e pesante l’impegno richiesto. Ma sarebbe un delitto vanificare i sacrifici fatti in queste settimane abbandonandosi ora a comportamenti irresponsabili. Se in un quartiere escono cinquecento genitori con bambini al seguito, chi controlla il distanziamento di almeno un metro tra genitore e genitore, fra bambino e bambino? Chi controlla che la passeggiata avvenga nelle vicinanze dell’abitazione? Chi controlla che l’uscita duri un’ora e non una mattinata? Chi controlla i motivi di necessità? Non oso neanche immaginare quello che succederebbe in queste condizioni, nel fine settimana di Pasqua. Sarebbe come dare il via libera a tutti: una tragedia“.

Poi continua: “Il risultato sarebbe una riesplosione del contagio tra due settimane, dopo l’incubazione del virus. E così, anziché ridurre il calvario di questi giorni, lo si prolunga all’infinito con un danno incalcolabile per la salute dei cittadini. Mentre si lavora al rilancio graduale dell’economia, si farebbe ripiombare l’Italia nell’emergenza più drammatica. E questo ancora di più al Sud, dove arriva solo ora l’onda forte del contagio, e dove si è riuscito a stento a governare l’ondata dei rientri dal Nord.  Anziché dare respiro ai bambini e agli anziani, rischiamo di doverli tenere chiusi in casa a giugno e a luglio! Questa sì sarebbe una tragedia. Le forze dell’ordine, sono tenute a far rispettare le nostre ordinanze, pena comportamenti omissivi o elusivi dell’ordine dell’autorità sanitaria. Le ordinanze hanno valore di norma obbligatoria. Le “circolari” interpretative assolutamente no“.

Continuano incontri e passeggiate a Fuorigrotta: La denuncia dei residenti

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Continuano gli incontri e le passeggiate, nonostante l’emergenza da Coronavirus, a Fuorigrotta. Fioccano le denunce dei residenti.

Sono passate ben 4 settimane dall’inizio dell’emergenza e in queste settimane sono fioccate restrizioni e decreti governativi e regionali affinché possano essere attutiti i duri colpi inflitti dal Coronavirus. Purtroppo però, c’è chi ancora non ha capito la situazione difficile in cui ci troviamo e continua a uscire imperterrito, in barba anche al buon senso.

Le denunce e le segnalazioni dei cittadini, non hanno sortito effetto e la piazza dell’Oasi del Cerlone a Fuorigrotta, continua ad essere un luogo di ritrovo per i più giovani. Lo scenario ha scatenato la rabbia e la preoccupazione di chi, dai balconi delle proprie abitazioni, vi assiste.

Ecco quanto affermato dai residenti:

«Noi rimaniamo in casa ma quanto pare siamo i soli. C’è chi ancora non comprende il rischio che corre nel frequentare le strade senza motivo. Le passeggiate e le soste in piazza sono continue e le nostre denunce non sono servite a niente. L’Oasi del Cerlone continua ad essere zona franca per chi non rispetta i decreti e nessuno riesce a risolvere il problema. A questo punto chiediamo dei presidi fissi delle forze dell’ordine, perché questi ragazzi mettono a rischio la salute di tutto il quartiere».

I cittadini avvertono, in effetti, come necessario l’immediato intervento delle forze dell’ordine.

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M5s, Ciarambino: “Taglio stipendi per aiutare nuovi poveri da CoVid-19”

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Ritorna in auge il cavallo di battaglia dei 5 stelle in questo periodo di forte necessità di fondi per sostenere la sanità pubblica e le famiglie che hanno subito il contraccolpo economico dell’espandersi del virus.

Stiamo parlando ovviamente della restituzione degli stipendi, e a promuovere l’iniziativa questa volta è la consigliera regionale della Campania Valeria Ciarambino: 

«Cresce di giorno in giorno il livello di povertà e di disagio sociale di una percentuale sempre più alta e preoccupante di cittadini della nostra terra – spiega il capogruppo alla Regione Valeria Ciarambino – a cui questa emergenza ha tolto un lavoro e qualunque forma di entrata. Sono sempre più numerose le famiglie in Campania che non hanno più le risorse necessarie neppure per mettere il piatto a tavola. Tra taglio delle indennità di carica, la rinuncia totale alle indennità di funzione per gli incarichi dei presidenti di giunta e del Consiglio regionale, dei membri dell’ufficio di presidenza regionale e delle presidenze delle Commissioni, oltre a una decurtazione del 30% dei rimborsi forfettari, si risparmierebbero circa 250mila euro al mese. Il fondo può inoltre essere alimentato anche da privati o altri enti pubblici, mediante apposite donazioni su un conto corrente dedicato».

«Noi politici – sottolinea Ciarambino – abbiamo una grande responsabilità. Noi siamo quelli a cui lo stipendio e le risorse non mancano e dunque, mai come in questa fase storica, è nostro dovere prioritario dare fondo a tutte le nostre indennità per dare una mano concreta a chi ne ha bisogno. Per noi del Movimento 5 Stelle non cambierà nulla, perché lo stipendio ce lo tagliamo già da cinque anni, alle indennità abbiamo sempre rinunciato e i rimborsi non rendicontati li restituiamo da sempre per donarli alla nostra gente. Ora dobbiamo farlo tutti e non consentire che questo male oscuro, dopo averci strappato agli affetti persone care, tolga anche dignità alla nostra gente».

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Coronavirus, Napoli: Strutture alberghiere ospiteranno sanitari senza alloggio

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Strutture alberghiere ed extra alberghiere rispondono all’appello del Comune di Napoli: ospiteranno medici, infermieri e tutto il personale sanitario senza alloggio.

Ben 42 strutture alberghiere ed extra alberghiere, per un totale di 154 posti letto, hanno risposto all’appello del Comune di Napoli per dare ospitalità a medici, infermieri e a tutto il personale sanitario che necessitino di alloggio.

La manifestazione d’interesse è stata varata con delibera a firma del vicesindaco, Enrico Panini e degli assessori Eleonora De Majo e Francesca Menna, venerdì scorso. La delibera è stata anche approvata dalla Giunta che l’ha resa operativa.

Ecco quanto dichiarato dall’assessore De Majo:

“In pochi giorni abbiamo raccolto molte adesioni e questo testimonia ancora una volta la grande generosità degli imprenditori napoletani”.

La sanificazione prevista prima e dopo l’alloggio del personale sanitario, sarà a carico del Comune che contribuirà con una cifra forfettaria ai costi delle utenze delle strutture.

L’elenco delle strutture disponibile sarà presente sul sito del Comune di Napoli.

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ISS, Brusaferro: «Stiamo arrivando al plateau, le misure stanno funzionando»

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ISS: il plateau è vicino e le misure funzionano. Brusaferro, però, avverte: «la discesa può iniziare se continuiamo a porre la massima attenzione.»

«La curva ci mostra che sembra stiamo arrivando a una specie di plateau. Questo è un dato che ci dimostra che le misure stanno funzionando» – ha spiegato il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), Silvio Brusaferro, durante la conferenza stampa sull’andamento epidemiologico del COVID-19. Nel corso della conferenza, sono stati presentati i dati finora raccolti e attualmente disponibili sul sito dell’ISS.

«Arrivare al plateau non vuol dire che abbiamo conquistato la vetta e adesso è finita» – ha chiarito, però, Brusaferro. «Vuol dire che dobbiamo cominciare la discesa. E la discesa può iniziare se continuiamo a porre la massima attenzione a quello che facciamo quotidianamente.» Il plateau individua una fase in cui il ‘picco’ si stabilizza. «Dire che siamo arrivati al plateau – ha spiegato il presidente – vuol dire che siamo arrivati al picco, ma il picco non è una punta bensì un pianoro da cui ora dobbiamo discendere.»

Abbassare la guardia in questo momento sarebbe, quindi, un grave errore. Al contrario, diventa fondamentale mantenere un livello di attenzione alto su tutto il territorio nazionale, e continuare a mettere in pratica tutte le misure di contenimento alle quali siamo ormai abituati. Siamo arrivati ad un momento cruciale nell’evoluzione dell’infezione perché, avverte Brusaferro, «dalla situazione di pianoro l’epidemia può ripartire se molliamo rispetto alle misure di contenimento e isolamento in atto». Secondo il presidente dell’ISS è necessario «evitare che qualsiasi misura che venga presa porti la curva a risalire o porti ad una situazione di non controllo dell’epidemia.»

Gli scenari attuali

Come sottolineato dal presidente dell’ISS, al momento l’Italia è caratterizzata da tre scenari di diffusione epidemiologica del COVID-19.

«Abbiamo delle aree a più alta circolazione, e sono praticamente le aree del Nord; delle aree a circolazione intermedia, con un numero di casi limitato; e altre regioni con un numero contenuto di casi, e quindi ‘a limitata circolazione’. La scommessa è che in queste aree la circolazione rimanga bassa, è l’obiettivo a cui puntiamo. Questa rimane bassa se manteniamo le regole, gli atteggiamenti e i distanziamenti sociali che in questo momento sono attivi nel nostro Paese.»

Contagiosità in calo

La contagiosità del virus sembra essere in diminuzione. L’indice di trasmissione è, infatti, in calo. Un segnale, questo, che le misure di distanziamento sociale stanno dando i propri frutti. «L’indice di contagiosità è ora vicino a 1. L’obiettivo è andare al di sotto dell’1», ha affermato il Presidente dell’ISS, suggerendo che «dobbiamo mantenere tale indice sotto l’uno, intorno allo 0,5, con misure efficaci.». Per l’esperto «il fine ultimo quello di arrivare a zero.»

Nessun azzeramento dei contagi in tempi brevi

La curva disegnata, nel complesso, da questi dati sembrerebbe, per alcuni versi, positiva. Seguendo l’andamento dell’epidemia ‘contenuta’ dal distanziamento sociale, infatti, saremmo vicini alla fase di plateau. Come spiegato anche da Brusaferro, questa situazione permette di raggiungere un ‘picco’ meno elevato, seppur più lentamente. Parallelamente, anche la discesa sarà più lenta, tuttavia più ‘contenuta’, posto che continuiamo a mantenere il massimo livello di attenzione. Ciò dovrebbe permettere di evitare conseguenze drammatiche per la popolazione e per il sistema sanitario. Superata la fase di plateau, dovremmo avviarci verso un periodo in cui, progressivamente, non dovrebbero registrarsi nuovi casi e in cui, parallelamente, dovrebbe aumentare il numero di guariti.

Siamo sulla buona strada, insomma, ma questa sembra ancora piuttosto lunga. «Probabilmente oggi è difficile immaginare un azzeramento in tempi brevi» ha affermato Brusaferro.

La ‘riapertura’ dell’Italia

Nell’attesa che la curva dei contagi inizi a scendere, si pensa alla ripresa delle attività nel nostro Paese che, comunque, sembrerebbe da escludere nel breve termine. Innanzitutto, «dobbiamo capire con che velocità scende la curva – ha rimarcato il presidente dell’ISS – perché prendere dei provvedimenti implica aver raggiunto una certa soglia di contenimento e poi volerla mantenere».

Di conseguenza, è chiaro che la riapertura dell’Italia dovrà essere necessariamente graduale. Secondo Brusaferro, al momento sarebbe troppo prematuro immaginare scenari concreti. Nonostante ciò, si è già cominciato a prendere in esame le prime misure possibili circa la ripresa delle attività su lungo periodo.

A questo proposito, Brusaferro ha evidenziato che occorre riflettere bene sulle misure da adottare, specificando che, in effetti, manca un’ampia letteratura scientifica di riferimento. «Stiamo andando a individuare, modellizzare e ipotizzare scenari che finora non sono stati percorsi. Non a caso siamo visti come Paese pilota, anche nelle misure che stiamo prendendo.»

Il Presidente dell’ISS ha, quindi, affermato:

«Poi dovremo cominciare a muoverci individuando quelle forme che ci consentano di riprendere delle attività ma di far in modo che alcune aree più fragili, o i trigger, ovvero i moltiplicatori dell’infezione, vengano tenuti strettissimamente sotto controllo

Mascherine: autorizzazioni e tempi rapidi

Durante la conferenza stampa è emerso anche il tema “mascherine”, la cui (in)disponibilità ha generato non pochi dibattiti nelle ultime settimane.

Il presidente dell’ISS ha affrontato il tema dell’autorizzazione alla produzione delle mascherine da parte delle aziende riconvertite, specificando che queste devono assicurare che i dispositivi abbiano il potere filtrante. «La capacità di filtrare i microrganismi diventa un fattore decisivo per la sicurezza soprattutto degli operatori e di chi è esposto all’infezione», ha sottolineato Brusaferro, chiarendo che è necessario unire «questo enorme sforzo di riconversione (delle aziende, ndr)» con la garanzia che gli standard vengano effettivamente assicurati. Dal canto suo, l’ISS sta assicurando un’interlocuzione in tempo reale con le aziende, fornendo tutte le specifiche che devono essere garantite per la produzione di mascherine.

«Abbiamo previsto che, laddove ci siano prove che fanno pensare che funzioni, si autorizzano le ditte a produrre e si supportano per acquisire nel più breve tempo possibile le prove definitive dal punto di vista microbiologico», ha affermato Brusaferro. «Abbiamo dato oltre 70-80 autorizzazioni a produrre, in attesa che quanto prima ci vengano portate le prove tecniche sulla capacità di filtraggio dei microrganismi. Nel momento stesso in cui le riceviamo, e sono coerenti con le norme UNI internazionali, noi ci mettiamo un’ora a rilasciare l’autorizzazione, però nel frattempo il produttore può produrre». L’idoneità dei dispositivi di protezione in termini di filtraggio è il core del problema per il presidente dell’ISS, che ha concluso: «non possiamo permetterci di mettere in circolazione strumenti che non hanno le performance richieste»

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Napoli, Nas sequestrano confezioni di igienizzante mani

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Sequestri e controlli a tappeto tra Napoli e Caserta, da parte dei Nas. Scovati laboratori di produzione illecita di igienizzante per le mani. Sequestrate un gran numero di confezioni.

Sequestrate dal Nas di Napoli, 439 confezioni di un igienizzante per le mani venduti presso un ipermercato del napoletano. Il Nas ha proceduto al sequestro penale perché l’igienizzante è stato posto in vendita come «biocida», riportante in etichetta la dicitura «elimina fino al 99,9% batteri, funghi e virus…attivo su virus (coronavirus, HIV, HBV, HCV)», senza l’indicazione di alcuna autorizzazione ministeriale.

I controlli sul prodotto sono arrivate sino al laboratorio di produzione dell’igienizzante, sito a Napoli. I locali del suddetto sono stati sequestrati, comprese le attrezzature, i materiali per il confezionamento (etichette, confezioni, tappi) e altre 586 confezioni del prodotto, su cui è stata posta l’indicazione della ditta produttrice che è risultata inesistente.

Un’operazione non nuova ai Nas di Caserta e di Napoli che in questi giorni, presso un ingrosso di alimenti e generi vari sito in provincia di Caserta, hanno sequestro 5.580 confezioni di igienizzante, privo della prescritta registrazione come biocida e presidio medico-chirurgico. In questo caso, è stato denunciato un farmacista, in quanto fabbricante del prodotto. La denuncia è per frode nell’esercizio del commercio e immissione sul mercato di prodotti privi di registrazione.

Nel periodo dell’emergenza, lo sciacallaggio e la produzione illegale e non controllata di prodotti igienici, necessari come prima difesa dal virus, non sono purtroppo, cessate.

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Il gruppo Nestlé-Buitoni dona 100mila euro al San Pio di Benevento

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Grande atto di solidarietà da parte del gruppo “Nestlé-Buitoni” che ha deciso di donare 100mila euro al San Pio di Benevento per l’acquisto di attrezzature e dispositivi medici per l’assistenza ai pazienti affetti da Covid-19.

Il comunicato: “L’azienda  ha deciso di dare un aiuto concreto alla comunità di Benevento, a cui è fortemente legata grazie alla presenza dello stabilimento Buitoni e di tutte le persone che vi lavorano. L’azienda, aderendo all’iniziativa Una lista per la vita promossa da Confindustria Benevento, una raccolta fondi per l’ospedale San Pio, ha voluto esprimere la sua vicinanza al territorio e la sua riconoscenza al personale sanitario, alla Protezione Civile e a chi è in prima linea per fronteggiare questa emergenza“.

Napoli, Polizia Stradale effettua controlli anti-contagio a 500 automobilisti

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La Polizia Stradale ha effettuato 500 controlli sugli automobilisti: erano quasi tutti medici e infermieri. Appena 18 non hanno saputo giustificare lo spostamento. Un automobilista si da alla fuga.

Proseguono le misure anti-contagio. La polizia stradale ha effettuato controlli a tappetto sugli automobilisti tra tangenziale e raccordo Napoli Nord (A1 direzione Napoli). I controlli, svolti tra le 9 e le 13 della mattina del 30 Marzo hanno visto coinvolti 500 veicoli. La verifiche della polizia stradale, diretta dal vice questore Maria Pia Rossi, hanno evidenziato il grande senso civico che i cittadini stanno mostrando in questa emergenza; infatti su 500 automobilisti appena 18 (pari al 3,6%) non hanno saputo giustificare il loro spostamento. Gli altri, invece, si sono rilevati essere militari e, nella stragrande maggioranza, personale sanitario; proprio per medici e infermieri i controlli sono stati accelerati per esigenze sanitarie. Un solo automobilista, appena visto il blocco all’altezza di Agnano Est, ha tentato di darsi alla fuga ma è stato bloccato; è stato inoltre multato e la sua patente ritirata.

Sono previsti ulteriori controlli nei seguenti giorni.

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Varchi chiusi e rientri sorvegliati: Costiera amalfitana si tutela contro il coronavirus

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