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Napoli al tempo del Coronavirus, 1500 i negozi aperti: Ecco quali

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Con il decreto Conte, la stragrande maggioranza delle attività commerciali ha dovuto chiudere per limitare il contagio da coronavirus, costringendo tutti i cittadini all’isolamento forzato. Ma è bene specificare che non proprio tutti gli esercizi commerciali sono chiusi: restano infatti aperti circa 1500  negozi in città fino alle 18.

Come ci illustra Tiziana Cozzi su “La Repubblica”, restano aperte ben 130 attività al Vomero, di cui 69 edicole, compresa l’Arenella , 35 a Chiaia, incluse le edicole, tra cui la storica di piazza dei Martiri, 700 salumerie pronte a servire i clienti tra centro storico e Fuorigrotta-Bagnoli, 650 le tabaccherie accessibili in tutta l’area cittadina.

Nella zona collinare, chiusi invece Coin e Oviesse ma resta aperto il mercatino alimentare di Antignano, ma solo i negozi, non le bancarelle. La macelleria di via Cimarosa, la panetteria Ambrosino di via Kerbaker e via Scarlatti, la salumeria Amodio aperta in varie zone della città, la panetteria Finelli, la macelleria in via Mario Fiore.

Numerosi poi i negozi di prima necessità aperti tra piazza Muzii, via Simone Martini, via Caldieri e via Santa Maria della Libera. Tra il Vomero e l’Arenella sono aperte tutte le tabaccherie senza bar. Numerose anche le edicole, ben 69 aperte fino alle 14 tra il Vomero e l’Arenella.

Alla Pignasecca va invece il record di offerta alimentare: Quaranta tra salumerie, panifici e negozi di frutta e verdura restano aperti all’interno del mercatino. Tra questi, lo storico panificio Coppola, la salumeria Russo in piazza Pignasecca, lo storico Flor do Cafè. Due i supermercati Superò accessibili su via Monteoliveto e in via Tarsia in via Soriano.

“Stavamo aspettando il decreto da giorni – spiega Rosario Ferrara, presidente centro Toledo-Spaccanapolicerto, ora vedere la città così vuota fa impressione ma andiamo nella giusta direzione per contrastare il contagio. Ci aspettiamo che ci sia un aiuto importante dal governo. Ci sono una marea di microimprese che vivono con incassi giornalieri, hanno tutti bisogno di aiuto”.

Offerta non cessa neanche a Fuorigrotta, con numerosi negozi: 6 edicole, 4 farmacie, tra cui Cotroneo e Ferrar, 8 supermercati, da Carrefour in viale Giochi del Mediterraneo a Sole 365 in via Lepanto e via Diocleziano, 20 salumerie, 15 macellerie, 10 negozi tra telefonia, Tim in via Giulio Cesare, e articoli per la casa, tra cui Russo, in via De Gennaro, 4 le tabaccherie, 6 gli ottici disponibili.

A Chiaia, sono invece meno di 40 le attività aperte. Tra gli altri, panificio Moccia, l’antica latteria Papaccioli in via San Pasquale, 3 supermercati: Conad, Carrefour e Flor Do Cafè, 4 tabaccai, 6 farmacie, 2 negozi di detersivi,tra cui Amato in Largo Ferrandina, la lavanderia in via Vannella Gaetani, per i telefonini e materiale elettrico c’è Expert in via Vittorio Imbriani.

Stessa situazione a Mergellina, dove sono una trentina le saracinesche alzate, anche gli alimentari nel mercatino della Torretta.

“Ci auguriamo di riuscire ad avere contributi per gli affitti troppo alti, vista la situazionechiede Carla Della Corte, presidente di Chiaia Commercioc’è bisogno che ognuno tenda una mano, noi abbiamo teso la nostra. Il governo sta facendo cose importanti, diamogli il tempo. Era importate chiudere, stare a casa e bloccare il virus. Ora stringiamo i denti e aspettiamo i risultati”.

Sono invece circa 250 i negozi aperti tra Gianturco, via Sanfelice, piazza Garibaldi, corso Garibaldi, corso Umberto, via Marina, lato Loreto Mare. A corso Umberto, porte aperte alla Conad in via Padre Luigi Tosti e a 4 negozi per telefonini tra cui Vodafone, Tim e Fastweb. Nella zona tra corso Arnaldo Lucci e corso Garibaldi lato via Marina, 6 i supermercati aperti: Conad-Margherita e Sigma in via San Cosmo a Porta Nolana.

“Sono d’accordo sulla chiusura dei negozi – commenta Ulderico Carraturo, presidente Fipe Bar e pasticcerie e titolare dell’omonima pasticceriama dovrebbero chiudere tutti perché soltanto così si può tornare a riaprire il più presto possibile. Il settore della pasticceria è penalizzato. Ci eravamo preparati per San Giuseppe, avevamo ordinativi di zeppole, per noi è un periodo importante paragonabile al Natale. Mi stavo organizzando per l’asporto, invece l’ordinanza del presidente De Luca che vieta l’asporto mi ha bloccato e ho dovuto rinunciare. Un danno economico non indifferente”.

 

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Coronavirus, il Premier Inglese: “Abituatevi a perdere i vostri cari”

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«Molte famiglie perderanno i loro cari».

E’ la frase shock pronunciata da Boris Jonson, attuale premier del regno unito e forte promotore della Brexit che con queste parole così pungenti esprime quella che sostanzialmente è la linea del governo inglese contro il coronavirus:

Semplicemente nessuna linea: Mentre infatti sul Continente i governi prendono misure sempre più drastiche, Londra letteralmente se ne lava le mani. Il consiglio del governo inglese contro il coronavirus resta infatti quello di usare acqua e sapone; chi ha sintomi è invitato a starsene a casa per una settimana; ma per il resto è tutto come prima. Niente chiusure, niente emergenze: la vita a Londra continua a scorrere normale.

Secondo Jonsono quindi,  prendere misure severe non farebbe grande differenza e potrebbe addirittura risultare controproducente. I massimi esperti scientifici e sanitari britannici, hanno spiegato che bloccare il virus è impossibile e che l’unica strategia è quella di spalmarne la diffusione nel tempo, in modo da consentire al sistema sanitario di gestire la situazione.

Hanno sostenuto inoltre che non è desiderabile che nessuno venga contagiato, perché, secondo le loro opinioni,  è preferibile che la popolazione sviluppi da sé anticorpi al virus. Un approccio che è stato criticato da più parti, sia a livello sanitario che politico: ma che oggi il governo ha continuato a difendere.

Ma c’è da considerare che è anche una questione culturale: i britannici vanno fieri del loro stiff upper lip, letteralmente “il labbro superiore rigido”, cioè lo stoicismo, fino all’indifferenza, di fronte alle difficoltà, senza abbandonarsi a reazioni emotive.

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UEFA, Barcellona-Napoli rinviata! Sospese Champions e Europa League

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Barcellona-Napoli non si giocherà. Dopo un periodo di forti contrasti, arriva finalmente la decisione ufficiale da parte dell’UEFA: una scelta che era comunque nell’aria da un po’ di tempo e che ha acquisito ancora più forza nelle ultime ore, dopo che il Coronavirus Covid-19 ha cominciato ad estendersi un po’ ovunque in Europa toccando squadre come la Juventus, l’Inter, l’Arsenal, il Chelsea e il Real Madrid.

Tutte le partite di Champions League e di Europa League, quindi, sono rinviate a data da destinarsi, in attesa di ulteriori sviluppi in occasione dell’assemblea UEFA che si terrà  martedì 17 marzo circa le date in cui far disputare le varie partite.

 

 

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A Napoli il Farmaco che batte il Covid-19: “estendere la cura ad almeno 250 pazienti”

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Richiesto un protocollo nazionale

Sono ad oggi 8 le persone positive al Covid-19 trattate con il Tocilizumab, farmaco anti-artite che aiuta i pazienti in condizioni critiche.

Paolo Ascierto, oncologo all’istituto Pascale di Napoli, richiede un protocollo nazionale affinché il Tocilizumab venga usato nei pazienti affetti da Covid-19. Dichiara il medico:

Il farmaco ha dimostrato di essere efficace contro la polmonite da Covid-19.  A Napoli sono stati trattati i primi 2 pazienti in Italia, in 24 ore la terapia ha evidenziato ottimi risultati e domani sarà estubato uno dei due pazienti, perché le sue condizioni sono migliorate.

Aggiunge Vincenzo Montesarchio, direttore della Uoc di Oncologia dell’Ospedale dei Colli:

Già a distanza di 24 ore dall’infusione, sono stati evidenziati incoraggianti miglioramenti soprattutto in uno dei due pazienti, che presentava un quadro clinico più severo.

L’uso del farmaco sarebbe estremamente importante nella lotta contro il Coronavirus: aiutando nel trattamento della polmonite ridurrebbe la mortalità e libererebbe posti in terapia intensiva.

Vincenzo Montesarchio

Il protocollo, messo a punto da Paolo Ascierto, Vincenzo Montesarchio, Franco Perrone e Roberto Parrella in tempi brevissimi, è stato già inviato all’AIFA, l’agenzia italiana del farmaco. Le informazioni e lo studio degli specialisti di Napoli sono stati messi a disposizione dei colleghi delle altre regioni italiane. 

Noi siamo pronti. Vogliamo estendere la cura ad almeno 250 pazienti per confermarne l’efficacia con uno studio clinico e adesso aspettiamo l’autorizzazione.

Un’idea contro il Covid-19 che arriva dall’Oncologia

Ma come si è potuto pensare di usare un farmaco anti-artite nel trattamento della polmonite da Covid-19? Ce lo spiega Paolo Ascierto:

Il processo di affaticamento dei polmoni causati dal coronavirus è molto simile all’effetto collaterale che dà un farmaco per la leucemia, e da qui l’idea.

Il Pascale ha un rapporto molto stretto con le università cinesi, che hanno utilizzato questo specifico farmaco per curare le persone affette da Covid-19, avendo dei risultati.

Questo avveniva venerdì pomeriggio, venerdì sera ho contattato il mio collega Montesarchio, gli ho spiegato l’idea, sabato mattina abbiamo messo in piedi una task force e insieme abbiamo deciso di trattare due pazienti, forti dell’esperienza cinese.

Se il paziente viene trattato con questo farmaco prima che si sia aggravato e quindi prima di andare in terapia intensiva, si evita che la situazione degeneri, riuscendo così anche ad alleggerire i reparti.

I due pazienti trattati sono migliorati considerevolmente e questo fa ben sperare. Noi non andiamo a colpire il virus, ma andiamo a risolvere una situazione di complicanza dovuta al virus.

C’è una necessità di un coordinamento nazionale. Sappiamo che ha iniziato Bergamo, Milano e lo Spallanzani, ma abbiamo bisogno i dati più precisi. Stiamo cercando di cercare un protocollo sperimentale.

Il farmaco è a disposizione, con un quantitativo importante, quindi incrociamo le dita. Trattando i tumori, abbiamo esperienza con questo tipo di farmaco e, in più, c’era l’esperienza dei colleghi cinesi.

L’abbiamo ritenuta la strada giusta e l’abbiamo diffusa, e non vogliamo che sia un tipo di trattamento riservato a pochi. Oggi verrà stubato il primo paziente, che attualmente ossigena bene.

Ecco come funziona il Tocilizumab

Il funzionamento del farmaco anti-artrite

Il Tocilizumab è un anticorpo monoclonale.

Il suo funzionamento di base è semplice: è una proteina che si lega ad una struttura presente nell’organismo – l’antigene. Il Tocilizumab si lega a quelle che vengono chiamate molecole messaggere – una citochina; nello specifico, si lega alla citochina chiamata Interleuchina-6 (IL6). 

Questa molecola messaggera è coinvolta nel processo di infiammazione tipico dell’artrite reumatoide – malattia per cui viene usato solitamente il Tocilizumab: il farmaco, legandosi a questa molecola, impedisce il verificarsi dell’infiammazione.

E lo stesso succede durante il decorso del Covid-19: i pazienti sviluppano una gravissima polmonite, ma grazie al Tocilizumab questa terribile infiammazione non si verifica con una violenza tale da imporre l’uso di respiratori.

Maurizio de Cicco, amministratore delegato della casa farmaceutica Roche, che in Italia commercializza il Tocilizumab con il nome di RoActemra, ha comunicato oggi che il farmaco sarà offerto gratuitamente a tutti gli ospedali che ne faranno richiesta.

Si tratta certamente di una notizia che ci aiuta a guardare con un po’ più di speranza al domani.

Grazie alla competenza dei medici Napoletani e Cinesi ed ad una casa farmaceutica che è riuscita a guardare oltre il profitto per solidarietà umana e spirito di fratellanza, presto forse sarà disponibile un aiuto per tutti coloro che combattono contro il temibile nemico che questo 2020 ci ha messo di fronte.

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Palestra a Posillipo trasgredisce quarantena, 10 denunce

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Dieci denunciati a Napoli per aver trasgredito le ultime regole dettate dal Governo. Tra gli irriducibili del fitness, anche un boss.

Alcuni dei soci di una palestra in via Manzoni a Posillipo non ci stanno e decidono di trasgredire le limitazioni di quarantena. Peccato, però, essere stati scoperti dai Carabinieri di Napoli, i quali hanno esposto denuncia contro dieci trasgressori. I denunciati hanno un’età compresa tra i 20 e i 53 anni e tra di loro spicca la presenza di uno dei boss del clan Calone che opera proprio in zona.

Ricordiamo che, da decreto, palestre, centri sportivi e piscine hanno l’obbligo di rimanere chiusi almeno fino al 3 aprile. Allenarsi fuori casa è sconsigliato, ma comunque concesso: bisogna, però, mantenere sempre la distanza di sicurezza di almeno un metro da altre persone.

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Coronavirus: chiuso centro commerciale Campania

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Coronavirus: chiude anche il centro commerciale Campania. Nella serata di ieri la  comunicazione ufficiale.

Ecco le parole dell’avviso della chiusura del centro commerciale Campania (CE):

“Cari clienti preso atto della prescrizione di cui al DPCM 11 marzo 2020, ai sensi del quale è ordinata la chiusura, fino alla data del 25 marzo 2020, di tutte le attività commerciali, vi comunichiamo che il centro rimarrà chiuso dal giorno 12 marzo sino a disposizione diversa delle autorità. Siamo certi che seguendo i consigli e le indicazioni fornite dagli organi competenti presto torneremo alla normalità.”

Inizialmente i responsabili del centro commerciale avevano solo modificato gli orari di apertura e chiusura durante la settimana, decidendo di chiudere solo nel weekend. La decisione di ieri è stata però necessaria, come dispone il DPCM 11 marzo 2020, così come i piccoli sacrifici che tutti gli italiani stanno facendo in questi giorni.

Come dice la comunicazione del centro commerciale Campania, però, “presto torneremo alla normalità”.

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La Federico II promuove la lettura “digitale”

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La Federico II promuove la lettura ‘digitale’ ai tempi del Coronavirus. Gli studenti possono prendere in prestito, leggere, acquistare e-book grazie al CAB.

Il Coronavirus ci sta imponendo di modificare significativamente le nostre abitudini, costringendoci a restare in casa per non mettere a rischio la nostra salute e quella delle altre persone. Dunque, come spendere le nostre giornate, di colpo diventate più lunghe, non soltanto per l’avvicinarsi della primavera? Semplice, riempiamole di libri e diamo spazio alla lettura!

A questo proposito, l’Università di Napoli “Federico II” ha dato vita ad un’interessante iniziativa, offrendo agli studenti dell’Ateneo un innovativo servizio di promozione alla lettura, attraverso il Centro di Ateneo per le Biblioteche (CAB) “Roberto Pettorino”.

Schermata servizio lettura digitale CAB

Una volta effettuato il log in con le credenziali di posta elettronica di Ateneo, gli utenti hanno a disposizione un ricco catalogo di titoli. Questi sono consultabili per argomento, fascia d’età, lingua, editore, prezzo e non solo.  Gli studenti potranno prendere in prestito da 1 a 4 e-book dalle biblioteche digitali, e leggere ed eventualmente acquistare libri in formato digitale di narrativa e saggistica dei principali editori e gruppi editoriali italiani.

Come fare?

Per poter usufruire del servizio, basta visitare il sito MLOL Plus del Centro di Ateneo per le Biblioteche e avere a portata di mano le proprie credenziali di posta elettronica di Ateneo.

 

 

E una volta finita la lettura, perché non guardare un bel film? Ecco i film che vi suggeriamo per la quarantena!

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Coronavirus: la situazione in Campania al 12 marzo

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L’Unità di Crisi della Regione Campania comunica che dal pomeriggio sono stati esaminati 147 tamponi presso il centro di riferimento dell’ospedale Cotugno. 22 di questi sono risultati positivi. Complessivamente, nella giornata, sono 42 i tamponi risultati positivi.

Come per tutti gli altri, si attende la conferma ufficiale da parte dell’Istituto Superiore di Sanità.

Positivi in Campania: 222
Guariti: 4
Deceduti: 1

Nel silenzio dei media, incendia un deposito di rifiuti a Sarno

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di Maria D’Angelo – Un grosso incendio si è sviluppato ieri sera a Sarno, in provincia di Salerno, nella zona industriale di via Ingegno.

L’incendio è scoppiato all’interno di uno stabilimento di un’azienda che lavora nel recupero dei rifiuti, in particolare quelli speciali e non pericolosi. Le fiamme erano visibili anche a diversi chilometri di distanza. Il dramma, che si aggiunge ai danni provocati da una “bravata” ancora visibili sul monte Saretto, è passato quasi sotto silenzio. 

“Stiamo fronteggiando una nuova emergenza! Per favore chiudete le finestre”, l’appello lanciato dal vice sindaco del Comune di Sarno e assessore alla Protezione Civile, Roberto Robustelli.

Arriva solo il giorno successivo, ma durissimo il commento del Ministro dell’ambiente Costa:

Un altro attacco della criminalità organizzata.

Il settore dei rifiuti è sotto attacco e neanche in un periodo di grave emergenza sanitaria come questo che stiamo vivendo, i piani criminali rallentano o si fermano, con spregio di ogni norma e di ogni morale.

Appena ho saputo dell’incendio all’impianto di riciclo della plastica di Sarno, nel salernitano, ho immediatamente attivato il NOE perché le indagini vengano condotte con incisività e vigore. Questi ecocriminali devono andare via dal nostro territorio.

Sono come dei tumori: vanno estirpati via con decisione

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Napoli: stufo della quarantena con i familiari, chiede il carcere ai carabinieri

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Ha dell’incredibile quanto accaduto stamattina a Napoli: Un uomo si è presentato alla stazione dei Carabinieri di Napoli di San Pietro a Patierno chiedendo di essere portato in carcere perché stufo della quarantena in casa con i familiari. 

Il 35enne napoletano si è presentato in caserma con una valigia e stringendo tra i denti una lametta con la minaccia di di farsi del male se non fosse stato accontentato.

 Riportato alla calma, i militari hanno recuperato la lametta e successivamente arrestato il 35enne, già ai domiciliari, per evasione. L’uomo è ora in camera di sicurezza in attesa di giudizio.

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