lunedì, Agosto 4, 2025
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Pesci e topi morti a Forio di Ischia: è pericolo ambientale

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Pesci e roditori morti sull’arenile di Forio di Ischia. Si è in attesa delle analisi di laboratorio per far luce sulle cause del disastro.

Allarme ambientale scattato nelle prime ore di ieri mattina a Forio di Ischia. Una scena allarmante per la Guardia Costiera dell’isola. Avvertiti da una segnalazione intorno alle 6:30, i militari hanno rinvenuto decine di pesci spiaggiati, soprattutto cefali, e venti topi morti sul litorale, nella zona meridionale, quelle adiacente all’imbarco degli aliscafi, in piazzale Marinai d’Italia.

La Guardia Costiera ha immediatamente avvisato l’ASL e l’amministrazione comunale, procedendo ad informare anche altri organi competenti, tra i quali la Stazione Zoologica Anton Dohrn e l’Istituto Zooprofilattico.

Dalle verifiche effettuate prontamente dalla Guardia Costiera sugli altri tratti del litorale di Ischia, il fenomeno sembrerebbe circoscritto alla zona portuale di Forio.

Le indagini 

Ora resta da fare chiarezza sulle cause e sulle circostanze del decesso degli animali. Sul fenomeno sta indagando la Capitaneria di Ischia, in collaborazione con l’ASL e con gli organi competenti. A questo proposito, sono stati prelevati alcuni esemplari, per essere sottoposti a rigorose analisi di laboratorio, condotte dall’Istituto Zooprofilattico di Napoli, tra le quali gli esami tossicologici.

In attesa dei risultati, si avanzano le prime ipotesi. Sebbene non si escluda ancora del tutto la possibilità di un fenomeno naturale – quale, ad esempio, un’epidemia batterica – le supposizioni che si stanno facendo largo nelle ultime ore fanno rabbrividire. Escluso un collegamento con la disinfestazione contro le blatte, l’ipotesi più accreditata per il momento, sostenuta anche dal settore tecnico dell’Evi (l’azienda che gestisce il servizio idrico integrato ad Ischia) sarebbe lo sversamento illecito di veleni chimici e/o altri prodotti tossici per la pulizia industriale. Il materiale tossico avrebbe potuto uccidere i roditori nelle condotte fognarie, per avvelenare, successivamente, i pesci più vicini alla riva, una volta arrivato in mare.

Se questa ipotesi dovesse essere confermata, accertare le responsabilità potrebbe rivelarsi un problema non facile da risolvere, poiché nella zona incriminata convergerebbero una serie di abitazioni, di attività commerciali e di strutture ricettive, che avrebbero potuto scaricare materiale tossico nelle fogne.

La questione ambientale ad Ischia

È (tristemente) interessante far notare che Ischia è stata già al centro di questioni di carattere ambientale. La scorsa primavera, migliaia di meduse morte hanno ricoperto la costa nord-orientale dell’isola. Il fenomeno è stato attribuito al riscaldamento globale e ai cambiamenti climatici. Lo scorso gennaio, invece, una distesa di gamberetti morti è stata trovata sul litorale sabbioso di San Montano a Lacco Ameno.

Questo ritrovamento di pesci e topi morti sul litorale suona come un ennesimo campanello d’allarme, che richiama interventi incisivi in materia di salvaguardia ambientale. Proprio ad Ischia, sabato 14 settembre, Greenpeace combatterà un’altra forma molto pericolosa di inquinamento, quello marino da plastica. Un’iniziativa che si inserisce nell’ambito della campagna #BreakFreeFromPlastic.

Bambino getta una carta in un cestino e perde il dito mignolo

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Un bambino di cinque anni ha perso il dito mignolo dopo essere andato a buttare una carta in un cestino di un centro commerciale. Indaga ora la procura di Torre Annunziata.

Dramma per un bambino di cinque anni che è andato a buttare una carta in un cestino e ha perso il dito mignolo. Siamo al Centro Commerciale La Cartiera, a Pompei. Ieri pomeriggio, un bimbo di cinque anni, dopo essere andato a gettare una carta in un cestino, si è ritrovato con il dito mignolo tranciato. Secondo le prime ricostruzioni, sarebbe rimasto incastrato con la mano nel cestino e le lesioni sarebbero state dovute ai bordi troppo taglienti dello stesso. Il piccolo, avendo urlato dal dolore, è stato subito portato dai genitori all’ospedale Santobono per un’operazione di urgenza. Inutilmente, però, perché i gravi tagli hanno impedito ai medici una migliore operazione, e il bambino è rimasto così mutilato.

Il cestino, che a un primo esame sembrerebbe a norma, è stato posto sotto sequestro per verificare se sia stato reso pericoloso da eventuali manomissioni; i carabinieri della stazione di Pompei, guidati dal maggiore Simone Rinaldi, comandante della Compagnia di Torre Annunziata, e dal maresciallo Tommaso Canino, analizzeranno le telecamere di video sorveglianza per ricostruire l’accaduto. Intanto, la procura di Torre Annunziata ha aperto un fascicolo per lesioni contro ignoti.

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Napoli: da domani torna l’estate, previsti oltre 30 gradi

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di Filomena Cristiano – Dopo la frescura degli ultimi giorni, il caldo torrido torna a minacciare Napoli e la Campania. Le temperature previste da domani sono di oltre 30°.

Dal sito www.ilmeteo.it è arrivata la notizia di una spinta di correnti calde africane che comporterà il ritorno di temperature elevate nel corso di tutto il mese di settembre, in particolare nei giorni 17 e 18.

Ritorno a scuola in Campania: tra disagi e plastic free

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In Campania, gli studenti che oggi hanno iniziato la scuola sono in totale più di 144.000. La Regione è pronta al nuovo anno scolastico?

Sono numerose le problematiche dell’imminente ritorno a scuola in Campania, primo tra tutti la mancanza di docenti di sostegno: ne servirebbero 10.000 in tutta la regione. La notizia comunque potrebbe essere positiva per chi ha la specializzazione di sostegno e aspetta di essere convocato.

Altra questione da risolvere per la Regione Campania è la manutenzione del verde all’interno dei vari istituti. L’assessore Giovanni Pagano della Municipalità 8 di Napoli, la più verde, ha affermato:

«Le erbacce sono ben oltre l’altezza dei bambini e in esse parassiti che vi trovano rifugio. Abbiamo richiesto almeno interventi celeri per il nido Fata Colorella e per le scuole Monterosa e  Carafa-Salvemini».

Il presidente della prima Municipalità, Francesco De Giovanni, ha invece garantito un intervento di decespugliamento entro venerdì per le scuole Viviani e Poerio. Sarà la Napoli Servizi ad effettuare tali pulizie e a rendere più sicure e agibili le scuole napoletane.

La situazione del Madonna Assunta di Bagnoli

Un’ altra urgenza alla quale dover far fronte colpisce l’istituto comprensivo Madonna Assunta di Bagnoli. Durante l’estate infatti l’istituto è stato derubato almeno 7 volte e ad oggi mancano ancora circa 100 banchi e 100 sedie. La dirigente Rosanna Cassese darà il via al nuovo anno scolastico con un’inevitabile rotazione delle classi, in attesa di poter risolvere il problema. La dirigente Cassese inoltre afferma:

«Ci sono sedie e banchi disponibili nelle scuole limitrofe che hanno avuto un calo di iscritti. Mi auguro che la Municipalità 10 si attivi per portarli da noi, così da non dare ai bambini l’ennesimo disagio».

L’istituto Madonna Assunta ha numerosi ed eccellenti progetti di accoglienza per disabili, infatti ne conta un’altissima percentuale. Sono circa una dozzina i docenti di sostegno che ancora mancano solo in quell’istituto.

Ritorno a scuola in Campania: non solo problematiche

Grazie al metodo dell’assessore all’istruzione Annamaria Palmieri, la refezione scolastica in Campania è efficace. Essa partirà dal primo ottobre poiché è stata ottenuta una proroga del contratto con la ditta affidataria. A dicembre poi ci sarà la nuova aggiudicazione della gara.

L’assessore Palmieri lancia inoltre un’altra sfida: iniziare l’anno all’insegna del “plastic free”:

«Con l’amministrazione comunale, ABC e altri assessorati avvieremo azioni di salvaguardia ambientale e riduzione dell’uso delle plastiche. In autunno ci saranno interventi sul tema “Acqua Bene Comune”, facendo anche dono di borracce eco-compatibili agli alunni delle scuole partecipanti».

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Non solo studio: a scuola si insegna il rispetto per l’ambiente

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La regione donerà a ogni istituto campano un albero di cui prendersi cura. Così da apprezzare e diffondere “il pollice verde” tra gli studenti.

Il giovane movimento di Greta Thumberg

Dopo il successo della campagna portata della giovane attivista svedese, in tutto il mondo si sono viste numerose iniziative nell’ultimo anno. L’attenzione per salvaguardia dell’ambiente sembra essere talmente diffusa da coinvolgere anche le istituzioni locali ed è proprio dal tentativo di formare la collettività che nasce questo progetto.
Durante l’anno scolastico infatti, oltre ad affrontare le tipiche materie di studio, gli studenti avranno la responsabilità di curare una pianta o un albero. L’obbiettivo è diffondere tra i più giovani l’amore per la natura, insegnandogli ad adottare tutte le abitudini che consentono di preservarla nel quotidiano.

Non solo alberi

Piccoli gesti come ridurre gli imballaggi inutili, scegliere soluzioni ecosostenibili, limitare i viaggi in auto e il consumismo sfrenato sono solo alcune delle azioni che possono contenere l’impatto ambientale di ogni cittadino. E quale modo per educarli se non la scuola? La speranza è che attraverso i piccoli si responsabilizzino anche gli adulti della stessa famiglia. Costruendo un futuro migliore grazie alla collaborazione tra le diverse generazioni.

Dal Kenya al Monaldi: salvata la vita di una bimba africana

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Napoli ancora una volta è esempio di solidarietà: grazie al tempestivo aiuto dell’ospedale Monaldi è stata salvata la vita di una neonata del Kenya.

La bimba africana era arrivata a Napoli a maggio 2019 e aveva solo 3 settimane di vita, con gravi problemi al cuore. Il miracolo è tutto merito dell’intervento dei medici napoletani e dell’associazione Kenya Invisible Kids.

L’associazione K.I.K. collabora con il reparto di neonatologia e pediatria dell’Ospedale di Malindi e accompagna con amore le famiglie di circa 50 bambini, aiutandole anche nelle spese sanitarie. Marco Vita e un collaboratore dell’associazione e a proposito del caso della bimba salvata a Napoli, spiega:

«Dei tanti casi che abbiamo trattato non ci eravamo mai trovati di fronte a pazienti che non potevano essere curati nel paese d’origine. Quando siamo stati informati invece di questo caso, abbiamo cercato un ospedale in Europa che potesse effettuare questo particolare intervento e l’Ospedale Monaldi, con il dottore Guido Oppido, si è dichiarato disponibile ad aiutarci. È stato grazie al suo supporto che abbiamo trovato la forza di combattere per ottenere in tempi record i permessi e i documenti per partire. Senza lui e la sua equipe, la bambina sarebbe sicuramente morta».

Il dottor Guido Oppido con la bimba africana
Il dottor Guido Oppido con la bimba africana

Il dottor Guido Oppido è il direttore dell’UOC (Unità Operativa Complessa) di Cardiochirurgia Pediatrica dell’Azienda Ospedaliera dei Colli. Egli stesso ha operato la bimba africana con un difficile intervento di trasposizione dei grandi vasi. Il dottor Oppido ha dichiarato:

«La piccola è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico con il quale abbiamo corretto il difetto, ricostruendo il cuore. L’abbiamo seguita attentamente per circa tre mesi ed è stata riaffidata alle cure della famiglia e del medico che l’ha seguita alla nascita. Grazie a questo intervento, che è definitivo e correttivo, avrà una prospettiva di vita assolutamente normale».

La città di Napoli e i medici napoletani hanno dunque dato esempio di quanto sia importante mettere in pratica le parole che Papa Francesco pronunciò qualche anno fa:

«Costruite ponti, non muri. Noi non vogliamo vincere l’odio con più odio. La nostra risposta a questo mondo in guerra si chiama fraternità».

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Il giornale del professore: il rientro

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Un nuovo anno scolastico si avvia a iniziare e non poteva mancare (o forse si) la nostra rubrica satirica sul mondo mirabolante della scuola. Inauguriamo la ripresa delle cronache tragicomiche dell’universo parallelo della Pubblica Istruzione con uno scritto sul Big Bang della cultura liceale: il ritorno ovvero il rientro nelle aule.

Nostos è la parola greca arcaica che indica il viaggio di ritorno dell’eroe. Questo peregrinare è accompagnato da un sentimento di struggente malinconia per la terra natia ed è caratterizzato dalle peripezie avventurose che il guerriero deve affrontare per rivedere la patria. Nostoi era un poema epico che narrava i viaggi di ritorno degli eroi greci dopo la distruzione di Troia e il nostos più famoso è quello affrontato da Ulisse per rientrare a Itaca.

Ora si sa, il nostro non è un tempo epico e il pertinace relativismo della nostra epoca ha annientato, disarticolato, usurato gli antichi valori. La nostra è un Odissea grottesca e avviene nel quotidiano, in un giorno qualsiasi secondo Joyce. Il novello Ulisse potrebbe essere senz’altro rappresentato da un giovane studente che mitologicamente dovrà “ritornare” verso una inevitabile patria. E quale se non il ritorno a scuola è il ritorno dei ritorni, l’archetipo contemporaneo del rientro, la madre di tutte le avventure? In questa Odissea allucinata e capovolta, il giovane Ulisse ha come dei avversi i professori, come petulanti consigliere le madri, come divinità offese gli Autori (che non ha studiato). La maga Circe sarà la professoressa di matematica, che minaccia di trasformare tutti in…asini, le Sirene saranno Wikipedia e Splash Latino, i Ciclopi i collaboratori scolastici che, alla richiesta della Dirigente se tutti siano entrati, continueranno a urlare accecati “Nessuno, Nessuno”. I Proci usurpatori invece saranno quei compagni che ruberanno i banchi delle ultime file dove si copia una bellezza! Ma il novello Odisseo ce la farà anche stavolta a varcare il cancello di Ade.

Il rientro a scuola è una liturgia che si ripete da tempi immemorabili, è come il Natale o la Pasqua, come le crisi di governo o le eclissi, sempre uguale e sempre nuova allo stesso tempo. È un approdo e un inizio, un’origine e una meta. Gli esami di riparazione sono alle spalle così come la preparazione, a dire il vero quella forse ancora deve iniziare, vera idea platonica a cui sempre si tende e mai si giunge. Gli assegni per le vacanze sono stati anche quest’anno un desiderio irrealizzato dei docenti più che un compito da svolgere; tranne pochissimi iniziati nessuno li ha svolti! E allora ecco la corsa folle degli ultimi giorni a cercare conoscenze impossibili, appunti unti, compagni in odore di santità, riassunti dei riassunti in un delirio conoscitivo che trasformerà I fratelli Karamazov in migranti ucraini, Giotto in una fabbrica di pastelli, Ampere nell’elettricista sotto casa, Darwin in una marca di jeans e Hegel in un cantante tedesco della scena underground. Si salvi chi può.

E dire che l’estate era iniziata piena di buoni propositi: “mi metterò al passo, recupererò tutto, non mi ridurrò mai più così, questo che inizia sarà il mio anno migliore!”. Peccato che abbiano prevalso i falò, manco ferragosto durasse due mesi, peccato che le nottate a inseguire stelle cadenti abbiano generato vocazioni astronomiche, peccato che Instagram sia meglio della congiura di Catilina. La volontà di studiare è diventata un miraggio estivo in cui i libri hanno assunto le sembianze dei lettini e gli esercizi di ripasso quelle dei pedalò. E allora vai con giornate intere sui social che al confronto Salvini è un dilettante! Sarebbe bastato accedere a Insta per monitorare aperitivi, locali, pizze, disco, spiagge da urlo, fisici abbronzati, tarante e tarantelle che il Papeete mi fa un baffo.

Ma si sa l’estate vola e si torna. La Scuola è come l’eterno ritorno di Nietzsche: ciclica e infinita.

Solo i giovanissimi studenti del primo anno non sono preparati all’evento, all’eterno ritornare del rientro. Per loro sarà davvero un primo giorno, indelebile e poetico nella memoria futura. Saranno emozionati, timorosi, incerti, candidi. Il primo giorno in una prima è come un sogno desto: tutti gli allievi ligi, educati, sistemati nei banchi, silenti, che addirittura si alzano in piedi per salutare gli insegnanti. Basterebbe tornarci un mese dopo per dubitare che fossero indemoniati dormienti, che erano abitati da un furore detto ammuina che attendeva solo di risvegliarsi. Ma il primo giorno è il primo giorno, ed essi appaiono anime sulla via della beatitudine, allievi finlandesi in procinto di diventare geni.

I professori invece erano già “ritornati”, la loro Odissea era iniziata il primo settembre. Saluti di rito, baci mai tanti, Collegio Docenti disciplinato e sereno, Dipartimenti rapidi e sorridenti. Ma già il due settembre apparivano stanchi come reduci dalle miniere belghe, anime malinconiche con negli occhi i riflessi del mare perduto, atterriti dalla imminente trincea didattica per cui non hanno elmetti in dotazione, pervasi di saudade brasiliana per ciò che è stato troppo breve: l’estate. E giù programmazioni, schede di valutazione, schede per il recupero, esami di riparazione, esami di integrazione, organizzazioni, proposte per il PTOF (che non è una casa farmaceutica né un nuovo tipo di diagnostica). Almeno a consolarli c’è un nuovo ministro dell’istruzione, il quale ha subito annunciato che “la scuola ha bisogno di fondi” (uno statista vero, insomma!). I docenti, dal canto loro, hanno creato gruppi di preghiera perché semplicemente non faccia nulla, non sia animato da delirante spirito riformatore ma resti immobile, salvando così quel brandello di scuola che resta.

Poi ripensando alla fine di un tizio che brandiva un rosario, hanno smesso di pregare e si sono rivolti a Buddha e a Shiva, con pratiche yoga direttamente sulle cattedre.

Buon rientro, buon inizio.

W la Scuola, sempre.

A cura di Michele Salomone

I corti sul lettino: 5 giorni di cinema e psicanalisi | Intervista a Ignazio Senatore

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E’ sotto il segno del cinque l’undicesima edizione del Festival internazionale di cortometraggiI Corti sul lettino Cinema e psicoanalisi”, ideato da Ignazio Senatore, psichiatra giornalista e critico cinematografico, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli.

Cinque (e non più quattro) sono i giorni, infatti, di durata del festival, come i premi (miglior corto, attore, attrice, corto straniero e il neonato “Elvira Notari” al miglior corto diretto da un regista napoletano) e sono cinque anche le targhe alla carriera; a Peppe Barra, Bendetto Casillo, Isa Danieli, Rosalia Porcaro e Andrea Renzi. Due gli eventi speciali.

In occasione dell’inaugurazione abbiamo intervistato il direttore artistico Ignazio Senatore.

 

Denyse è al di là del vetro

Il 10 si è aperto con la proiezione, in anteprima a Napoli, del corto “Denyse è al di là del vetro” di Gianfranco Gallo, che ruota intorno alla figlia di Raffaele Cutolo. Al termine, dibattito con il regista, il giornalista Sandro Ruotolo, Catello Maresca, giudice della Commissione Antimafia, l’avvocato Gaetano Aufiero e Annamaria Torre, figlia di Marcello Torre, ex sindaco di Pagani ucciso dalla camorra.

 

“Ossidiana”

Il giorno successivo, il secondo evento speciale, un omaggio a Silvana Maja, regista recentemente scomparsa, con la proiezione del film “Ossidiana”, che narra la tragica vicenda della pittrice napoletana Maria Palliggiano, sposa di Emilio Notte, allora direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.

La pellicola interpretata da Renato Carpentieri, Teresa Saponangelo e Andrea Renzi, sarà commentata da Silvana Leonardi, produttrice del film, Franco Montini (presidente del sindacato dei Critici Cinematografici Italiani) e Federico Russo (presidente Festival Salute Mentale). Al termine verrà consegnata una targa alla carriera ad Andrea Renzi.   Il 12 proiezione corti stranieri e premiazione del miglior corto straniero (scelto dal pubblico). A illustrarli Filippo Germano (CortoDino), Francesco Bellofatto (Procida Film Festival), Paolo Speranza (Rivista CinemaSud) e Agnese Servodidio (CortiSonanti).

I premi

Il 13 settembre sarà la volta della proiezione dei corti diretti da registi napoletani, che concorreranno al Premio (scelto dal pubblico) “Elvira Notari”, la prima regista italiana, nata a Salerno, alfiere del cinema muto. Saranno proiettati, tra gli altri, corti con Gianfranco e Massimiliano Gallo, Massimiliano Gallo, Antonella Morea, Laura Borrelli e, in anteprima a Napoli, “Sufficiente di Maddalena Stornaiolo e Antonio Ruocco, presentato all’ultima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.

Al termine verranno consegnate le targhe alla carriera a Isa Danieli e a Rosalia Porcaro. Chiusura il 14 con l’assegnazione dei premi come miglior corto, migliorattore e migliore attrice. A presiedere la giuria l’attrice Cristina Donadio che sarà affiancata da Peppe Barra e da Michelangelo Messina, direttore artistico dell’Ischia Film Festival. A fine proiezione targhe alla carriera a Peppe Barra e a Benedetto Casillo.

Ingresso gratuito

Come negli anni precedenti il Festival si terrà al PAN | Palazzo Arti Napoli (Sala Di Stefano), dal 10 al 14 settembre, a partire dalle ore 17.00 alle 19.15. L’ingresso al Festival è gratuito, fino ad esaurimento posti.

Furti in casa da finti carabinieri: 10 arresti a Napoli

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10 arresti a Napoli per il gruppo di criminali che, durante l’ultimo anno, ha svaligiato case in diversi quartieri di Napoli, ad Afragola (nel napoletano) e Marcianise (nel Casertano).

Era da circa un anno che un gruppo di criminali, fingendosi carabinieri, si introduceva nelle case di Napoli per compiere furti. I veri carabinieri però erano già sulle loro tracce.

Dopo un’indagine nel quartiere Marianella di Napoli, le forze dell’ordine hanno effettuato in totale 10 arresti, nei confronti di pregiudicati. Essi infatti erano già indagati per rapina, porto abusivo d’arma da fuoco, sequestro di persona e furto.

I primi 4 arresti erano già avvenuti a gennaio per rapina a mano armata. A carico degli altri 6 sono emersi recentemente degli indizi di colpevolezza per diversi furti in abitazione. L’arresto è però avvenuto a seguito di una rapina sventata dagli stessi carabinieri.

Il gruppo di criminali aveva infatti puntato una donna facoltosa di Marcianise, che pedinavano da giorni per studiarne le abitudini. Il colpo non è andato a segno grazie all’intervento dei carabinieri, che hanno anche sequestrato i loro “attrezzi da lavoro”.

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Asili nido: Napoli assume a tempo indeterminato 70 educatori

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Assunzioni a tempo indeterminato per 70 educatori ed educatrici negli asili comunali di Napoli. Assessore Palmieri: Napoli è in controtendenza: apre nidi mantenendo le tariffe basse.”

Ottima notizia per gli educatori del capoluogo campano: sono in corso, proprio in queste ore, le assunzioni  a tempo indeterminato di 70 educatori ed educatrici, da collocare negli asili nido di Napoli.

Il Comune di Napoli sta attingendo alla graduatoria degli idonei stilata in seguito al concorso per istruttori socio-educativi che si è svolto nel 2014.

“Mentre il rapporto di Save the Children focalizza l’attenzione sulle disparità tra le diverse regioni del Paese nell’accesso ai servizi di prima infanzia, continua l’impegno della nostra Amministrazione, fortemente voluto dal Sindaco, di investire sui più piccoli e mettere in sicurezza in modo strutturale i nidi e micronidi realizzati coi fondi europei del Piano di Azione e Coesione” – dichiara l’assessore alla scuola e all’istruzione, Annamaria Palmieri.

Di fatti, questa grande manovra di assunzione permetterà di internalizzare sei nidi realizzati proprio con i fondi del Piano di Azione e Coesione (fondi PAC). Inoltre, l’apertura dei nidi e la creazione di posti di lavoro sono segnali estremamente positivi per la città di Napoli che, quindi, potrebbe diventare un ‘paese (anche) per piccoli’.

Crediamo che la gestione diretta dei nidi sia una giusta risposta alle esigenze di numerose famiglie, specie nei quartieri più difficili” – continua l’assessore Palmieri – “E abbiamo contemporaneamente in corso le gare per assicurare il funzionamento di altri sei nidi in tutta la città”.

Quali asili e dove

Le iscrizioni sono aperte al micro-nido “Cucciolo” della municipalità 5, al nido “Piazzi” della municipalità 3 e ai nidi della seconda municipalità.

Inoltre, grazie all’utilizzo dei fondi PAC, le iscrizioni sono riaperte anche al nido di Vico Santa Maria Apparente, posizionato nella prima municipalità. Apertura a breve prevista anche per il nido “Savy Lopez”, al Vomero, e per alcuni nidi nelle municipalità 7, 8, 9 e 10.

Napoli è in controtendenza, apre nidi mantenendo le tariffe basse, a differenza del centro-nord, che fa ricadere il costo dei servizi sulle famiglie.” – così l’assessore Palmieri – “E perciò ha il diritto-dovere di chiedere alla politica nazionale un investimento strutturale che trasformi il servizio nido in servizio essenziale, riconosciuto come tale anche dallo Stato. Altrimenti piangere sulle disuguaglianze è solo esercizio retorico”.

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