Il governatore della Campania Vincenzo De Luca, tramite un post su Facebook, commenta l’episodio clamoroso che si è verificato ad Eboli, dove una 72 enne di Pompei, positiva al Coronavirus, era stata ricoverata in reparto, in barba alle procedure previste per i presunti casi di Covid-19.
È davvero sconcertante il livello di irresponsabilità che abbiamo registrato nella vicenda di Eboli. Il trasferimento da una struttura privata di un paziente con patologie respiratorie direttamente in un pronto soccorso senza controllo preventivo, ha determinato una situazione di emergenza e la perdita temporanea di personale sanitario. C’è da essere indignati. È l’ennesima occasione per richiamare tutti al senso di responsabilità , a pensare prima di agire, e a non porre in essere comportamenti che possono determinare conseguenze per le comunità . Non tutti hanno capito che la situazione è seria. E senza la responsabilità di ognuno, può diventare drammatica.
Sono 14 i nuovi casi di Coronavirus in Campania. I positivi passano dai 63 di ieri a 77. La comunicazione arriva, come sempre, dalla regione Campania:
“L’Unità di Crisi della Protezione civile della Regione Campania comunica che nella mattinata di oggi sono stati esaminati in laboratorio, presso il centro di riferimento dell’ospedale Cotugno, 48 tamponi. 14 di questi sono risultati positivi. Come per tutti gli altri, si attende la conferma ufficiale da parte dell’Istituto Superiore di Sanità “.
Totale positivi in Campania: 77 di cui uno guarito.
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Le Discoteche sono chiuse ma vinerie, bar e localini aperti tra Napoli e Aversa. La sospensione di tali attività per contrastare il Coronavirus ha spinto molti campani in cerca di svago a riversarsi all’ interno di locali e bar più piccoli per consumare un aperitivo. Ignorando così, naturalmente, le disposizioni che il Governo ha imposto per contenere il contagio da coronavirus.
Alcuni bar della circumvallazione esterna, cioè tra Villaricca, Melito e Giugliano, hanno registrato posti a sedere esauriti e un boom di consumazioni al bancone. Ad Aversa, dove nel comprensorio hanno già registrato altri tre casi, diverse vinerie e lounge bar, anche della zona del centro storico, erano pieni di clienti, pronti a ignorare le disposizioni sulla distanza pur di non rimanere in casa il venerdì sera.
La stessa situazione si ripresenta anche a Chiaia, caposaldo della vita sociale napoletana. Nel capoluogo, dove pure pare esserci un calo di presenze, moltissimi hanno invaso le stradine dei baretti per bere qualche bevanda in compagnia. Testimoniano quest’atto di irresponsabilità collettiva i numerosi video e foto sui social network. Su Instagram a Facebook, infatti, sono parecchie le storie che dipingono comitive a stretto contatto a scambiarsi drink e abbracci. La distanza di sicurezza di un metro è una chimera.
Le misure anti-contagio sono state in questo modo disattese favorendo la circolazione silenziosa del virus. In Campania, poi, la situazione non è delle migliori: ieri i casi positivi al virus sono saliti a 63 e si registra il primo decesso a Mondragone, in provincia di Caserta. A questo punto molti cittadini si chiedono chi debba vigilare sul rispetto delle ordinanze regionali e del decreto del Consiglio dei Ministri. Il rischio è che i provvedimenti contenenti le misure di contenimento del contagio ad attività pubbliche e commerciali restino ignorati fra la popolazione. Le aggregazioni di molte persone sono tra i principali responsabili della diffusione del virus. Tuttavia, se le forze dell’ordine non si coordinano per sorvegliarli, gli sforzi sostenuti da altre attività pubbliche e private per contenere la diffusione del contagio saranno vani.
I nuovi provvedimenti della Regione
Oltre alla chiusura delle discoteche, la Regione Campania ha ordinato le limitazioni degli sbarchi ad Ischia, Capri e Procida. Il presidente della Regione De Luca lo vieta alle comitive turistiche provenienti da Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e dalle province di Pesaro ed Urbino, Savona, Piacenza. In particolare il provvedimento prevede il divieto di imbarco sulle linee marittime per i gruppi turistici superiori a sei unità diretti alle isole. Dispone, inoltre, controlli individuali e di rilevazione della temperatura corporea per tutti i passeggeri in partenze per le tre isole. Questi ultimi saranno effettuati attraverso l’installazione di quattro punti di controllo ai porti di Napoli Beverello e Porta di Massa, Sorrento e Pozzuoli. Le compagnie di navigazione dovranno inoltre provvedere alla sanificazione delle unità navali impiegate sulle rotte per le isole. Infine, dovranno vigilare sul mantenimento delle distanze minime tra i passeggeri in attesa d’imbarco.
(N.B. La foto utilizzata è puramente rappresentativa.)
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Ha dell’incredibile quanto successo stamani in via Benedetto Cozzolino, strada che unisce molti centri della zona vesuviana: all’altezza del civico 151, infatti, sono dovuti intervenire la Polizia del Commissariato di Portici-Ercolano, i tecnici del Comune di Ercolano con il vicesindaco Luigi Fiengo e la Protezione Civile per mettere in sicurezza la zona in cui sono presenti dei pini secolari, tagliati con la motosega da ignoti e a rischio crollo sulle automobili di passaggio.
Tre pini secolari presentano delle fessure profonde oltre 30 cm e le Forze dell’Ordine hanno dovuto provvedere, dopo i rilievi del caso, a mettere in sicurezza l’area e chiudere parte della strada.
Interviene sulla vicenda anche il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto: “Volevo informare i cittadini che la strada non è stata chiusa per l’allarme Coronavirus, ma per questo problema che risolveremo domani”.
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Primo caso di Coronavirus all’Ospedale del Mare di Napoli dove un uomo è stato ricoverato due giorni fa, per poi essere trasferito al Cotugno. Si tratta di un anziano, posto da subito in isolamento, anche prima di effettuare il tampone.
L’ASL Napoli 1 Centro comunica: “La direzione generale dell’Ospedale del Mare ha sanificato il pronto soccorso e l’area di degenza dove era stato ricoverato l’uomo attivando anche la quarantena per sette sanitari che erano stati a contatto ravvicinato col paziente“.
Sulla questione è intervenuto anche Ciro Verdoliva, manager Asl: “Creare dei veri e propri cordoni sanitari aiuta a prevenire le situazioni a rischio ma non dobbiamo sottovalutare l’importanza di tutelare i sanitari che in questo momento sono un anello importante nella catena dell’assistenza che sta fronteggiando questa emergenza. Per questo invito chi si reca al pronto soccorso di comunicare immediatamente i sintomi sospetti ai sanitari così da far inquadrare il caso sospetto nella fase di pre Triage e fornire tempi e spazi maggiori ai medici e agli infermieri per isolarlo e assisterlo“.
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Per la sua esemplare condotta, il Comandante della Diamond Princess, Gennaro Arma, è stato nominato Commendatore al Merito della Repubblica Italiana da Mattarella.
Ieri, 5 marzo 2020, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha insignito Gennaro Arma,Comandante della nave da crociera Diamond Princess, dell’onorificenza di Commendatore al Merito della Repubblica Italiana, per il suo ineccepibile comportamento. La notizia è stata comunicata con una nota ufficiale dal Quirinale.
Gennaro Arma: annuncio del Quirinale su Twitter
«Non sapevo nulla, grazie di cuore al presidente Mattarella» – questa è la prima reazione della moglie del Comandante Arma, alla notizia del conferimento dell’onorificenza, come riportato da LaRepubblica. «Apprendo ora questa notizia» – continua –  più tardi sentirò via Skype Gennaro, come ogni sera, e ne gioiremo insieme.»
Il 45enne di Meta di Sorrento era al comando della Diamond Princess quando è scoppiata un’epidemia di coronavirus a bordo, che ha costretto l’intero equipaggio e i 3700 passeggeri alla quarantena. Centinaia i contagiati sulla nave da crociera, inclusi alcuni morti. Eppure, il Comandante Arma ha sempre mantenuto il sangue freddo, persino in una situazione di tale drammaticità ed emergenza.
«Un eroe»
Cercando di non farsi travolgere dall’attenzione dei media e di non cadere in allarmismi, Arma ha gestito la crisi al meglio, ha mantenuto il comando e, quando è giunto il momento, è stato l’ultimo a lasciare la nave. Le sue azioni e decisioni hanno fornito un esempio di grande valore e coraggio. Il Comandante, attualmente in quarantena in Giappone, ha espresso un forte senso del dovere che, in un certo senso, a volte viene dato per scontato. In questo l’esempio di Gennaro Arma si oppone evidentemente all’episodio che ha coinvolto un altro comandante campano, in particolare proprio di Meta di Sorrento, Francesco Schettino, nelle vicende della Costa Concordia.
La compagnia Princess ha pubblicamente ringraziato, con un post su Facebook, il capitano per il suo eccezionale lavoro, definendolo «un eroe, agli occhi di tutti coloro che sono parte della comunità globale Princess.»* L’immagine (foto di copertina) di Arma in divisa che abbandona la nave da solo, pubblicata dalla compagnia, ha fatto il giro del mondo. Tanti applausi, gratitudine, e orgoglio dettato da quell’italianità positiva di cui abbiamo bisogno.
Originario di Meta di Sorrento, Gennaro Arma si è diplomato all’istituto Nautico di Piano di Sorrento. Arma non ha abbandonato la Penisola Sorrentina, e infatti vive con la famiglia a Sant’Agnello. «Gennaro è un uomo di mare ed ha eseguito quello che i capitani devono fare: essere a capo, guidare e prendere decisioni» – così a LaRepubblica la moglie del Comandante, la quale aggiunge che Arma ora «è tranquillo per aver concluso questa esperienza nel miglior modo possibile.»
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* «he is a hero in the eyes of all of us who are a part of the Princess global community.»
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C’è il primo morto per Coronavirus in Campania: è un 47enne  di Mondragone che soffriva di patologie pregresse.
L’uomo si è spento due giorni fa e il test è stato effettuato ieri, dopo il decesso. Dalla tac, infatti, i medici avevano riscontrato una forma di polmonite sospetta. Il tampone dovrà essere ora processato anche dall’istituto superiore di sanità per la conferma definitiva.
Dall’inizio dell’emergenza, il suo è decesso numero 197 registrato in Italia.
Primo caso di positività al coronavirus a Casoria, ad annunciarlo il Sindaco Raffaele Bene. Ecco le sue parole:
Mi è stato comunicato dall’ASL NA 2 Nord la presenza in città di un caso di Covid19. La persona interessata è stata immediatamente messa in isolamento, unitamente al proprio coniuge, dal Dipartimento di Prevenzione dell’ASL. Ho provveduto ad attivare tutte le misure di sicurezza sanitarie ed amministrative ed in particolare, il C.O.C. (Centro Operativo Comunale), ha attivato il tavolo permanente per l’adozione di tutti i provvedimenti necessari, così come disposto dal D.P.C.M. La situazione è nel pieno ed assoluto controllo da parte delle autorità sanitarie che hanno provveduto anche alla mappatura degli spostamenti del soggetto interessato. Ho personalmente contattato il nostro concittadino accertandomi delle sue condizioni di salute, per manifestargli vicinanza ed assicurargli la piena e totale disponibilità per qualsivoglia esigenza. Vi invito a seguire con ancora maggiore accortezza i consigli utili forniti dal Ministero e dall’ASL e che sto pubblicando periodicamente sui miei canali social e sul mio sito web.
L’Unità di Crisi della Protezione civile della Regione Campania ha comunicato che nella mattinata di oggi sono stati esaminati in laboratorio, presso il centro di riferimento dell’ospedale Cotugno, 47 tamponi.
Sette di questi sono risultati positivi.
Come per tutti gli altri, si attende la conferma ufficiale da parte dell’Istituto Superiore di Sanità .
La vittima di soli 10 anni avrebbe denunciato grazie ad un disegno gli abusi avvenuti fra le mura domestiche
A Castellammare di Stabia una bambina consegna alla maestra un disegno allarmante che racconta di presunti abusi da lei subiti. Poi, spronata dall’insegnante, arriva anche la confessione: “mio zio mi ha toccata”. La maestra ha quindi subito allertato Carabinieri ed assistenti sociali i quali, accorsi a scuola, hanno subito portato la bambina in un luogo sicuro e hanno fatto partire le indagini.
Il caso
Sotto accusa finisce uno zio della bambina, il quale risiede a pochi metri da lei e la sua famiglia. Proprio per questo, la giovanissima vittima è stata allontanata da casa e portata in una struttura protetta. In questo modo, infatti, la bambina non sarà in condizioni di pericolo e, inoltre, l’allontanamento da casa garantirà la veridicità delle indagini. Inutile, quindi, l’appello dei genitori, i quali vorrebbero che la figlia tornasse a casa nel più breve tempo possibile.