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Massimo Ranieri torna all’Augusteo con “Malìa, notti splendenti”

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Massimo Ranieri torna con uno spettacolo inedito, unico, destinato a toccare le corde dell’anima degli spettatori: “Malìa, notti splendenti. Napoli 1950-1960” al teatro Augusteo, dal 22 novembre al 1 dicembre.

Massimo Ranieri torna con uno spettacolo unico, al teatro Augusteo di Napoli in scena da venerdì 22 novembre fino a domenica 1 dicembre 2019 con lo spettacolo “Malìa, notti splendenti. Napoli 1950-1960”. L’artista partenopeo, grande interprete della canzone italiana, torna per un concerto unico dedicato a tutti gli amanti della musica napoletana che ha contraddistinto le indimenticabili serate degli anni ’50 e ’60.

Massimo Ranieri porta in scena una rivisitazione delle indimenticabili canzoni di quegli anni, intramontabili hit come “Anema e core”, “Tu si’ na cosa grande”, “Luna rossa” e “Torero” , accompagnato da una band di musicisti di grande calibro, superstar del panorama musicale italiano come Stefano Di Battista ai sassofoni, Marco Brioschi alla tromba e al flicorno, Rita Marcotulli al pianoforte, Riccardo Fioravanti al contrabbasso e Stefano Bagnoli alla batteria. Gli arrangiamenti che renderanno unico questo spettacolo, sono di Mauro Pagani.

L’artista non deluderà il suo pubblico e proporrà anche i suoi successi, da “Rose Rosse” a “Perdere L’Amore” e sarà accompagnato sul palco da un meraviglioso ospite, il maestro di Tip Tap, Giorgio De Bortoli. L’organizzazione generale si deve a Marco De Antoniis. Una serata unica in cui il grande e amatissimo Massimo Ranieri, regala emozioni senza tempo a tutti gli amanti della musica.

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Napoli non si lega: le Sardine nuotano fino alla città partenopea

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Negli ultimi giorni in Italia nelle piazze ci sono migliaia persone, strette come Sardine, per contestare le politiche della Lega di Salvini.

Dopo Bologna e Modena,  fine Novembre anche a Napoli ci sarà una manifestazione analoga a quelle avute luogo nelle due città dell’Emilia Romagna.

Non serve il mare per nuotare.

Anche se lì non c’è il mare, le Sardine, persone che contestano le idee e politiche della Lega di Salvini, hanno cominciato a nuotare a Bologna ed hanno viaggiato fino a Modena, contagiando nel frattempo i pesciolini di Sorrento (di cui La Bussola ha parlato qui). Le idee, si sa, non hanno bisogno del mare per nuotare e corrono veloci.

Le Sardine a Piazza del Gesù

Ben decise a non fermarsi, sui social network annunciano che approderanno a Napoli il 30 Novembre: l’appuntamento è alle 19 a Piazza del Gesù Nuovo.

Il nuovo flashmob delle Sardine

Il nuovo evento delle Sardine su Facebook è diventato subito virale: il suo nome è Napoli Non si Lega. Nella descrizione possiamo leggere più nel dettaglio gli scopi e le intenzioni di questa iniziativa:

Flash mob per partecipare, per contarci, per far nascere una nuova speranza contro le destre.

Nato a Bologna da un gruppo di quattro amici, il flash mob @sardine ha radunato il 14 novembre in Piazza Maggiore 15mila persone per sfidare in contemporanea Matteo Salvini che ha lanciato dal palco del Paladozza la candidatura di Lucia Bergonzoni alla presidenza della regione Emilia-Romagna.

Da allora in pochi giorni il flash mob si sta diffondendo in tante altre città italiane.

Ci vediamo a Napoli in Piazza del Gesù Nuovo sabato 30 novembre alle ore 19 perché anche NapoliNonSiLega.

Nessuna bandiera politica. Nessuno slogan offensivo.

Portate con voi una sardina disegnata o creata come volete.

 

 

Ricerca: i finanziamenti solo a Milano

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La ricerca scientifica rischia di diventare una prerogativa di Milano a causa del divario tra Human Technopole e tutti gli altri centri di ricerca italiani.

Ogni giorno in Italia, in particolare nel Sud Italia, un ricercatore si alza e sa che dovrà vedersela con la mancanza di fondi per poter portare avanti la propria ricerca dignitosamente. In realtà, la ricerca italiana andrebbe premiata, per la sua straordinaria capacità di ottenere ottimi risultati, pur combattendo costantemente con una diffusa scarsità di fondi.

Fondi che, com’è noto, tendono a mancare soprattutto negli atenei meridionali. Questi sono fortemente penalizzati, a differenza di quelli settentrionali, dalla localizzazione in territori economicamente più deboli, il che non consente loro di raggiungere un equilibrio economico-finanziario stabile. Se poi aggiungiamo che i soldi chiamano soldi, l’impoverimento degli atenei meridionali comporta la significativa emigrazione degli studenti verso il Nord, e con loro anche l’emigrazione dei fondi nazionali, in uno spaventoso circolo vizioso.

In aggiunta all’annoso divario Nord Vs Sud, concretizzato in particolar modo in termini di finanziamenti alla ricerca scientifico-accademica, quello che rischia di diventare un moderno pomo della discordia è la Fondazione Human Technopole, localizzata nell’area ex-Expo (Arexpo), istituita con la legge di bilancio 2017 (legge n.232 dell’11 dicembre 2016), che ne regola anche in finanziamento. Il motivo è chiaro e sembra essere l’ennesima conferma di come l’asse portante dell’economia e del lavoro in Italia sia oggi tremendamente sbilanciato a favore del Nord, della Lombardia, di Milano, a discapito del Sud Italia e di tante altre regioni.

Human Technopole: una scommessa?

Fondata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), dal Ministero della Salute e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), la Fondazione, che gestisce privatamente il centro Human Technopole (HT), può ricevere finanziamenti pubblici e privati. All’HT sarà possibile fare ricerca nei centri di Genomica, Neurogenomica, Biologia Strutturale, Biologia Computazionale e nel centro per le Analisi Decisioni e Società.

Organismo di ricerca con vocazione internazionale e multidisciplinare, l’HT ha l’obiettivo di «imprimere il maggior impulso allo sviluppo delle tecnologie umane e della long life, incrementando gli investimenti pubblici e privati nei settori della ricerca diretta alla prevenzione e alla salute, coerentemente con il Programma nazionale per la ricerca (PNR) e sviluppando un approccio multidisciplinare ed integrato nelle discipline della salute, della genomica, dell’alimentazione e della scienza dei dati e delle decisioni, con particolare riguardo al  progetto scientifico e di ricerca Human Technopole, anche in raccordo con il sistema universitario e degli enti di ricerca

La questione fondi: il pomo della discordia

Sembra, quindi, che l’HT rappresenti il biglietto vincente per il potenziamento e il rilancio, sulla scena internazionale, della ricerca Made in Italy.

Tuttavia, il nocciolo della questione, che trasforma Milano nella nuova mantide religiosa della ricerca, nel centro che può fagocitare tutti gli altri ‘competitors’, è l’ingente fondo pubblico riservato esclusivamente al finanziamento di questo unico centro di ricerca. Dalla sua istituzione e fino al 2023, per l’HT lo Stato ha stanziato quasi ottocento milioni di euro; cifra che si assesterà a centoquaranta milioni di euro all’anno per sempre a decorrere dal 2023. 140 milioni di euro annuali destinati, a prescindere, a progetti di ricerca che sono, così, esenti dal lungo, e talvolta sfiancante, processo di selezione che normalmente i team di ricerca devono affrontare per ottenere finanziamenti.

Squilibri e competizioni

Ma quelle finanziate all’HT saranno davvero le idee più innovative con cui l’Italia può contribuire al progresso della ricerca? Oppure, ad esempio, nel profondo meridione italiano, qualche ricercatore con la stessa brillante idea– o, perché no, una migliore – non ha potuto realizzare il proprio progetto perché il suo dipartimento è a corto di fondi?

Questa è la domanda da un milione di dollari. O da centoquaranta milioni di euro. Infatti, se all’HT si potrà godere di ingenti finanziamenti per ricerche ad alto potenziale, è anche vero che in Italia esistono già laboratori di ricerca specializzati e che, ogni anno, 51 istituti di ricerca (IRCCS) si contendono poco meno di centosessanta milioni di euro totali, attraverso serrate selezioni. Invece, quanto all’HT, nonostante il suo potenziale innovativo, il suo statuto e la legge che ne ha dichiarato l’istituzione restano piuttosto vaghi, soprattutto in materia di accessibilità di risorse e attrezzature per gli scholars in Italia. Chi avrà accesso alle risorse dell’HT? In che modo? La paura è che l’uso di queste risorse possa diventare del tutto discrezionale.

Il dilemma Technopole rischia, perciò, di creare una malsana competizione tra i centri di ricerca italiani e l’HT, accentuando il divario già esistente e problematico, non solo tra Nord e Sud, ma, a questo punto, tra Milano e il resto dell’Italia. Una forma di lotta per la vita, insomma, che vedrebbe soccombere, per l’ennesima volta, gli atenei più deboli, localizzati nelle aree più fragili dal punto di vista economico-finanziario. In merito alla questione, il Ministro dell’Istruzione ha dichiarato prioritario evitare una tale contrapposizione: «La Fondazione deve essere una opportunità per il Paese, ma bisogna agire come una squadra, pensando a un ecosistema. Mettendo a sistema, appunto, i finanziamenti» – così Fioramonti a Il Messaggero.

Le proposte

In riferimento all’ultima legge di bilancio, è in discussione un emendamento, su proposta della senatrice Cattaneo, che mira a normalizzare e regolamentare i finanziamenti dello Stato all’HT. Lontano dal sottrarre risorse economiche alla Fondazione, o a rallentare la costruzione, lo sviluppo e l’indipendenza scientifica dell’HT, questo emendamento proporrebbe alcuni vincoli e garanzie circa l’utilizzo dei fondi destinati al Technopole.

Cattaneo propone il modello dello svedese Science For Life Lab, una struttura che comprende oltre 40 facilities alle quali hanno accesso tutti i ricercatori delle università e dei centri di ricerca della Svezia. In questo modo, insieme allo sviluppo di linee di ricerca indipendente, il centro favorisce la realizzazione di progetti e lo sviluppo di competenze a livello nazionale.

In particolare, per l’HT  viene proposto che almeno 80 milioni di euro degli annuali 140 vengano destinati all’implementazione di facilities e strumentazione nazionale HT, alle spese di mobilità dei ricercatori delle Università, degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) e degli Enti Pubblici verso l’HT, nonché ai costi di realizzazione dei progetti. Inoltre, è richiesto che tutto questo avvenga attraverso criteri di selezione meritocratici.

Il parere favorevole

Sembra che questa linea d’azione incontri il favore di molti esponenti della politica. A questo proposito, il Ministro Fioramonti si è dichiarato pienamente favorevole all’emendamento, come anche il presidente dell’HT, Marco Simoni, il quale ha auspicato che tutti i ricercatori italiani possano usufruire delle infrastrutture del Technopole, per rafforzare l’intero sistema della ricerca in Italia.  Anche il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha sostenuto che le considerevoli risorse pubbliche stanziate dallo Stato a favore dell’HT dovranno essere utilizzate per finanziare i più brillanti scienziati e i migliori progetti di ricerca, attraverso meccanismi competitivi.

Di fatti, solo in questo modo sarà possibile dare alla ricerca italiana una concreta possibilità di miglioramento, rendendola più trasparente, competitiva, e soprattutto omogeneamente sviluppata, da Nord a Sud.

Minimarket abusivi della camorra a Milano

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Un blitz dei Carabinieri smaschera due minimarket illegali a Milano

Due appartamenti usati come minimarket abusivi: è la scoperta di alcuni Carabinieri a Milano, in via Comunale Cotugno. Trovati all’interno degli appartamenti beni di consumo di vario tipo: detersivi, assorbenti, biscotti, barattoli di Nutella e le immancabili sigarette di contrabbando.

Le massaie milanesi potevano così fare la spesa a prezzi ridotti.

L’origine dei beni venduti clandestinamente è ancora ignota, ma è molto probabile che si tratti di merci rubate. Il commercio era florido, tanto che i Carabinieri hanno sequestrato, oltre alle merci, un incasso pari a poco più di 14mila Euro. Il tutto era gestito da una famiglia vicina all’ex clan dei Capitoni, oggi in rotta.

La “titolare” dei supermarket è stata denunciata, ma non è nuova alle Forze dell’Ordine.

Già in passato, infatti, la signora ha subito un arresto insieme al marito: il motivo era la detenzione illegale di un vero e proprio arsenale nascosto in un’auto rubata e parcheggiata davanti casa. Tra le armi ritrovate all’epoca figurano 5 pistole, 3 kalashnikov, un mitra, una carabina di precisione e migliaia di proiettili.

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Rivoluzione nella sanità, gli esami si potranno fare dal medico di base

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Al vaglio un disegno di legge che stanzia 235 milioni di euro per apparecchiature diagnostiche a favore dei medici di famiglia. Sarà possibile fare esami dal medico di base.

Secondo il disegno di legge di bilancio (da approvare entro il 31 dicembre) dal 2020 i medici di base riceveranno apparecchiature per poter effettuare diagnostica di primo livello nei loro studi.

Le novità

Si tratta, nello specifico, di apparecchiature quali elettrocardiogramma, holter pressorio, dermatoscopio e spirometro (gli ultimi due relativamente per la diagnosi dei tumori della pelle e della capacità respiratoria). E poi ancora sono previsti macchinari per la retinografia, per monitorare l’evoluzione di eventuali patologie della retina, e la polisonnografia, per valutare le modificazioni delle attività vitali durante il sonno. Saranno inoltre offerti servizi di telemedicina interfacciandosi con il database.

Sono inoltre previste ulteriori modifiche al sistema sanitario: aumento di 2 miliardi del Fondo sanitario nazionaleabolizione del superticket dal prossimo 1° settembre e conferma dei due fondi, da 500 milioni ciascuno, per i farmaci innovativi e innovativi oncologici.

Scopi e benefici

La platea di persone che potrebbe avvantaggiarsi di queste novità è di notevole dimensioni. Si stima, infatti, che ogni medico di base in Italia abbia una media di 1.211 pazienti adulti. Federico Gelli, esponente del Pd e presidente della Fondazione Italia in Salute, ha annunciato che i medici di famiglia che lavorano da soli riceveranno 10mila euro. Previsti, invece, 12mila euro per gli studi aggregati.

Il testo di legge ha lo scopo di: “migliorare il processo di messa in cura dei pazienti nonché ridurre il fenomeno delle liste di attesa“.

I fondi (235 milioni in totale) da destinarsi alle regioni saranno stanziati in base ad un piano dei fabbisogni. Tale piano dovrà poi essere approvato con un decreto del Ministro della salute entro il 31 gennaio del 2020.

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Castellammare: uomo 46enne si schianta contro un muro

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Deceduto un uomo 46enne di Vico Equense a Viale Europa, Castellammare. L’uomo avrebbe perso il controllo della vettura schiantandosi contro un muro e morendo sul colpo.

Le dinamiche dell’incidente

Il conducente viaggiava nei pressi di Villa Stabia a bordo di una Smart. All’altezza del raccordo autostradale, però, ha perso il controllo della vettura. Si sospetta che l’uomo abbia avuto un malore mentre era alla guida. A fermare l’auto è stato un muro di recinzione. Il forte impatto a causato danni fatali per il conducente.

Tentativi di soccorso

Dopo l’impatto, alcuni automobilisti di passaggio hanno allertato il 118. I soccorsi hanno provato invano a rianimare l’uomo, ma ormai era troppo tardi. Le forze dell’ordine hanno aperto un’inchiesta su quanto accaduto, acquisendo le immagini del sistema di videosorveglianza della zona. La dinamica del sinistro non è del tutto chiara, ma gli inquirenti non hanno trovato segni di frenata di altri veicoli sul luogo dell’incidente. La Procura di Torre Annunziata è stata informata e potrebbe disporre l’esame autoptico sul corpo dell’uomo per stabilire ulteriori cause del decesso.

 

Dopo le sardine a Bologna, le fravaglie gialle a Sorrento per Salvini

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Sorrento non abbocca: così si chiama la manifestazione organizzata in risposta alla visita di Salvini in costiera, sul modello della protesta delle “sardine” a Bologna.

Matteo Salvini sarà in visita giovedì 21 novembre a Sorrento presso il circolo Forestieri per “celebrare” l’ingresso nella Lega del sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo, e del sindaco di  Positano, Michele De Lucia. I sorrentini però rispondono coalizzandosi in una manifestazione pacifica, contro l’ex ministro: siamo le fravaglie gialle, figlie delle sardine.

Così infatti è scritto sull’ironico post di facebook che pubblicizza l’evento. La manifestazione di Bologna ha sortito dunque i suoi effetti. La protesta delle fravaglie gialle a Sorrento ha infatti lo stesso scopo anti-salviniano delle sardine bolognesi.

Le sardine, piccoli pesci che si stringono e si spostano in gruppo di fronte allo «squalo» dell’ex ministro dell’Interno, rappresentano pesci piccoli e indifesi. Si muovono però insieme, compatti e fanno “massa”. Le sardine nella penisola sorrentina sono dunque diventate fravaglie gialle, più piccole ma anche più buone e croccanti, gialle come i limoni tipici del territorio.

Dunque nonostante il passaggio alla Lega dei due sindaci, sembra ancora che in Campania ci sia resistenza a tale partito. Ecco infatti le parole degli organizzatori della protesta sorrentina anti-Salvini:

«Quante volte hai letto incredulo notizie riguardanti la Lega? Quante hai detto: “si dovrebbe scendere in piazza per contrastare questo schifo?!” Bene, è arrivato il momento di rimboccarsi le maniche e agire. Non ne possiamo più di dover abbassare la testa sentendoci dire “la penisola è fascista”».

Inoltre tutti i partecipanti sono invitati a “salvare 5 anni del loro futuro”, portando un libro e “donandolo” a Salvini. Così facendo dunque Sorrento mostra di essere tutt’altro che fascista!

Per avere maggiori informazioni sulla manifestazione delle fravaglie gialle clicca qui!

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+++ULTIM’ORA: ALLARME BOMBA ALLA STAZIONE DI PISCINOLA+++

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Allarme bomba alla stazione di Piscinola: L’allarme è stato diramato solo pochi minuti fa, mandando in tilt la circolazione dei treni.

Chiude infatti la stazione della linea Eav MetroCampania nord Est dove è stata ritrovata una valigetta e si attendono gli artificieri.

Chiuso anche un tratto della circolazione della metro linea 1, confinante con la stazione Eav per motivi di sicurezza, limitando la circolazione alla tratta Colli Aminei -Garibaldi.

Gli artificieri sono in questo momento al lavoro per accertarsi che il possibile ordigno non sia pericoloso.

Napoli: rapinatore rischia la morte per il furto di un cellulare

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In via Giacinto Gigante a Napoli, una ragazza è stata rapinata del suo cellulare da un uomo che l’ha minacciata con una pistola. Il servizio di geolocalizzazione del cellulare ha consentito alle forze dell’ordine di rintracciare l’uomo in via Genova, zona Vasto.

Il rapinatore, una volta resosi conto di essere stato scoperto, si è dato alla fuga, andando a sbattere con lo scooter contro uno spartitraffico. L’uomo è stato ricoverato in ospedale ed ha riportato un trauma toracico-polmonare ed in questo momento la sua situazione è grave.

Il cellulare è stato restituito alla legittima proprietaria.

Napoli: incendio a bordo di un treno alla stazione centrale

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Alla stazione centrale di Napoli all’interno di un treno è divampato un incendio, causato probabilmente da un guasto al motore dello stesso. Panico tra i passeggeri che sono letteralmente scappati alla vista delle fiamme. Il treno in questione sarebbe dovuto partire da Napoli centrale alle 17:06 e l’incendio ha provocato numerosi disagi all’utenza, bloccando parzialmente arrivi e partenze alla stazione centrale.

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