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Ballottaggi in Campania: il centrosinistra vince (quasi) ovunque

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elezioni 2019
elezioni 2019

In Campania erano ben 19 i Comuni che ieri, 9 giugno, hanno affrontato i ballottaggi per le elezioni dei nuovi sindaci.  Complice probabilmente il primo vero weekend di Sole, su tutti c’è una vittoria schiacciante: quella dell’astensionismo. In provincia di Napoli, solo a Nola l’affluenza ha superato il 50%, mentre ovunque è stata a minoranza degli aventi diritto a decidere a chi assegnare la fascia tricolore. Caso limite Casoria, dove a votare è solo un cittadino su tre.

Stando a risultati, nonostante il successo della Lega sfatato anche al Sud nel voto alle europee, è il centrosinistra ad avere la meglio. Il PD e le liste civiche (più o meno apertamente) ad esso legate mostrano così di reggere ancora bene il colpo ed anzi mostrano tutta la loro forza sul voto territoriale, specie su sfida diretta.

La partita, dunque, è tutta aperta per le regionali del 2020: intanto, però, vediamo i risultati dei vari Comuni provincia per provincia.

I risultati dei ballottaggi in provincia di Napoli

Nel napoletano si è tornati alle Urne a Bacoli, Casavatore, Casoria, Grumo Nevano e Nola e a vincerla – quasi ovunque – è il centrosinistra.

A Casoria – nonostante l’appoggio alla candidata del centrodestra Angela Russo sia venuto prima da Mara Carfagna e poi dalla venuta del Ministro Matteo Salvini –  il candidato Raffaele Bene (sostenuto da Casillo, e dunque uomo di De Luca) riesce a bissare il successo del primo turno vincendo con il 57,6 %.

A Casavatore, i partiti di centrodestra non sono neanche riusciti ad arrivare al secondo turno e Luigi Maglione (sostenuto da liste civiche) dopo un tiratissimo testa a testa contro Pasquale Sollo, che in prima battuta prevaleva per appena otto voti di differenza, vince la sfida interna al centrosinistra staccando il 53,3 %.

Il centro destra perde sonoramente anche a Bacoli, dove pur riuscendo a superare il candidato del PD al primo turno, nulla può contro l’ex Primo Cittadino Josi Della Ragione, che torna così alla guida della città sostenuto da tre liste civiche e ottenendo il 62,8 %.

Storica conquista in un classico feudo del centrodestra è poi quella di Gaetano Minieri che a Nola (senza simbolo del PD, ma con una coalizione civica orientata a sinistra) vince con il  62,3 per cento.

Unica eccezione nel napoletano è la vittoria di Gaetano di Bernardo a Grumo Nevano. Qui, però la sfida era tutta interna al centro destra: l’avv. Di Bernardo, detto “Gianco”, sostenuto da liste civiche, vince con il 61,2 sull’avversario Angelo Campanile, sostenuto da Forza Italia e Lega.

I risultati dei ballottaggi in provincia di Avellino

In Irpinia si votava nel capoluogo di provincia Avellino, ad Ariano irpino e nel piccolo paese di Castel Baronia. Qui, si è arrivati al secondo turno perché al primo entrambi i contendenti avevano ottenuto 438 voti: al ballottaggio a vincere la sfida è Felice Martone con 469 voti.

La vera sorpresa è però ad Avellino, dove il “dissidente” (pur con con ascendenze zingarettiane) Gianluca Festa con il 51,5 % soffia sul traguardo la fascia tricolore a Luca Cipriano, candidato “ortodosso” del Pd.

Altrettanto clamoroso è, però, anche il sovvertimento che si è avuto ad Ariano Irpino:  qui scavalca Domenico Gambacorta, sindaco uscente del centrodestra (che al primo turno aveva la bellezza di 28 punti percentuali in più) il candidato del centrosinistra Enrico Franza che diventa Primo Cittadino col 52,7 %

I risultati dei ballottaggi in provincia di Caserta

Nel casertano erano 4 i Comuni a tornare al voto: Aversa, Capua, Casal di Principe e Castel Volturno.

Come a Casoria, la venuta ad Aversa di Matteo Salvini non riesce a far passare la città in mano al centrodestra: qui la sfida “Golia contro Golia” è vinta dal candidato del PD Alfonso Golia che supera il leghista Gianluca con 66,1 %

La giornata di ballottaggi in provincia di Caserta vede poi a Casal di Principe la riconferma con il 53,1 % del sindaco uscente Renato Natale; e a Capua la vittoria del candidato del PD Luca Branco con il 56,1% contro Angelo di Rienzo, candidato forzista e leghista.

Unica città del casertano che va a destra è Castel Volturno: qui è Luigi Petrella, sostenuto in maniera compatta da FI, Forza Italia e Lega, a strappare la fascia tricolore con il 56,6 per cento a Nicola Oliva (sostenuto da liste civiche, mentre il candidato del pd non arriva neanche al secondo turno).

I risultati dei ballottaggi in provincia di Salerno

Infine, la provincia di Salerno che ha visto tornare al voto i Comuni di Baronissi, Capaccio- Paestum, Pagani, Sarno e Scafati.

Paradossalmente è proprio nel territorio del governatore piddino Vincenzo De Luca che il centrodestra ottiene i suoi risultati migliori. Confermati a Sarno e a Capaccio-Paestum, rispettivamente i deluchiani Giuseppe Canfora (con il 55,1%) e Francesco Alfieri, l’uomo delle ormai mitiche fritture di pesce,( con il 53,6%). A Baronissi, vince la scelta del PD Gianfranco Valiante con il 54,4%. Ma a Pagani e Scafati sono i candidati della lega ad avere la meglio: Alberico Gambino vince con il 61,2% a Pagani e Cristoforo Salvati con 51,9 a Scafati.

“Napoli ha bisogno di tante maestre e non solo di Carabinieri”

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“Napoli ha bisogno, sì di tanti Carabinieri, ma soprattutto di tantissime maestre elementari. Ha bisogno di normalità, di essere ricambiata dell’amore che dà.”

Con queste parole il generale Vittorio Tomasone ha concluso il suo discorso lo scorso 5 giugno per il 205º anniversario dell’Arma dei Carabinieri. Inaugurata dal Messaggio del Presidente della Repubblica, la cerimonia è stata celebrata nella storica caserma Salvo D’Acquisto di Napoli, alla presenza di autorità religiose, civili e militari.

Tra i vari interventi colpisce quello del generale Tomasone per aver rimarcato il concetto dell’importanza della figura dei maestri e dell’educazione scolastica nel prevenire la criminalità a Napoli. Il territorio partenopeo rappresenta infatti una realtà complessa in cui sono presenti fenomeni di devianza giovanile, che spesso sfociano in atti criminali. Oltre a perseguire i colpevoli, è importante quindi prevenire il comportamento deviante e la criminalità.

Nel suo discorso, il generale Tomasone ha sottolineato l’importanza che i maestri hanno in tale compito: essi sono i primi a promuovere “quella prima fioritura intellettuale su cui poi ciascuno edifica il proprio futuro.” Così infatti affermava anche la pedagogista Elisa Frauenfelder, ex docente dell’Università di Napoli Federico II e Presidente del Corso di Laurea magistrale in Scienze della Formazione Primaria dell’Università Suor Orsola Benincasa, deceduta il 31 dicembre 2017.

I maestri sono quindi da considerare i professionisti del futuro e bisogna rivalutare positivamente il loro ruolo nella formazione dei bambini, così come quello dei professori nella crescita di un ragazzo.

“Napoli ha bisogno soprattutto di tante maestre” è una dichiarazione che rievoca anche quella dello scrittore Gesualdo Bufalino (1920-1996), vincitore del premio Strega nel 1988. Egli affermava infatti che “la mafia sarà vinta da un esercito di maestre elementari”, sottolineando l’importanza della cultura nella lotta contro la criminalità.

Significativo è il congedo di “Chiuso per lutto”, poesia del 1992:

Nessuna mano solleverà

la pietra dei vostri sepolcri…

Nessuna schioderà

le bare dalle maniglie di bronzo…

Forse solo la tua, bambino.

Uomo si lancia nel cratere del Vesuvio: salvato dal soccorso Alpino

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Soccorso ALPINO vesuvio
Soccorso ALPINO vesuvio

di Filomena Cristiano – Vagava per i sentieri del Vesuvio da mesi, ma risale a stamattina il folle gesto: un uomo di 35 anni si è arrampicato sulla cima del vulcano e ha provato a buttarsi nel cratere.

Fortunatamente, si sono accorti di lui alcune guide vulcanologiche. Tempestivamente sono dunque giunti sul posto i carabinieri della tenenza di Ercolano e due elicotteri del Soccorso Alpino e Speleologico della Campania-Cnsas, i cui operatori con il supporto delle guide lo hanno tratto in salvo.

L’uomo, che rischiava di morire per crollo di massi, è stato dunque immediatamente trasportato dagli operatori del 118 all’ospedale Maresca. Residente a Boscotracase, il 35enne, è al momento fuori pericolo di vita, ma sembrerebbe soffrire da tempo di problemi psicologici.

Il Gran Cono del Vesuvio per permettere il suo salvataggio è stato oggi chiuso ai turisti per oltre tre ore.

Claudio Santamaria racconta “Storie dal Decamerone. Il Potere”

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Claudio Santamaria storie dal decomeron
Claudio Santamaria storie dal decomeron

Recensione di “Storie dal Decamerone. Il Potere” uno degli spettacoli di apertura dell’attesissimo Napoli Teatro Festival 2019, in scena al Teatro Sannazzaro di Napoli, l’8 giugno 2019.

Storie dal Decamerone. Il Potere”

Lo spettacolo fa parte di una tetralogia che vuole rappresentare, in chiave moderna, il Decameron di Giovanni Boccaccio, adattandolo alla nostra epoca e mostrando che ancora oggi, a secoli di distanza, resta intatto il suo potere lenitivo e analitico sulla realtà che ci circonda.

Storie dal Decamerone comprende infatti quattro capitoli: Un Amore, Una Guerra, Il Potere, Il Caso e l’Invenzione.  Come scrive Michele Santeramo, già premiato drammaturgo italiano, che firma lo spettacolo:  “Ciascuna di queste storie è una storia di malessere, di presa di coscienza di quel malessere, di quella propria personale “peste”. Ciascuno di questi personaggi ha fatto il suo percorso: è finito in una valle, dove alcune persone si raccontano storie, convinti che ogni storia possa essere un faro, e rappresentare una guarigione”.

Recensione dello spettacolo

“Raccontami una storia, e salvami dalla Peste e dalla perdizione dei tempi nostri”: pare questo il monito lanciato da Claudio Santamaria, all’occasione monologhista, durante la messinscena di Storie dal Decamerone.

Il sipario si apre, e ci troviamo di fronte ad un allestimento “inesistente”; gli individui in scena sono due: Claudio Santamaria, con dinanzi a sé un leggio, e di fianco a lui il violoncellista Francesco Mariozzi, la cui musica scandirà durante tutto lo spettacolo il tempo e il ritmo della narrazione.

Santamaria comincia la lettura e ci presenta il suo personaggio: un uomo di potere, dalle cui decisioni dipendono la vita e la morte delle persone cosiddette normali; questi si renderà conto, dopo una vera e propria epifania, di non essere in grado di vivere in maniera spensierata e di non riuscire ad afferrare quello che è il vero significato della vita, troppo accecato dal suo ruolo e dal suo rapporto simbiotico e malato con il potere. Spinto allora alla ricerca di questo significato, si ritroverà in questa metaforica radura, in cui altri “appestati” come lui si raccontano delle storie, che avranno il potere di cambiare la vita, regalando nuove chiavi di lettura della realtà che li circonda.

Uno spettacolo che vale la pena vedere e che sottolinea ancora una volta l’immortalità di opere quali il “Decameron”, anche a secoli di distanza, poiché è vero che l’umanità progredisce e continua nel suo cammino attraverso secoli e millenni, ma è anche vero che l’uomo, come unità, nelle sue passioni, pulsioni e pensieri primordiali, resterà sempre lo stesso.

DI Miche Santaremo
CON Claudio Santamaria
MUSICHE ORIGINALI E VIOLONCELLO Francesco Mariozzi
PRODUZIONE FONDAZIONE TEATRO DELLA TOSCANA – FESTIVALDERA

 

Articolo a cura di Maria. M. Annibale

Leggende della Campania: Il fantasma del Caffè Gambrinus

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Per la 2a puntata della rubrica #BussoLaLeggenda, che si occupa delle leggende della Campania, vi raccontiamo del fantasma del caffè Gambrinus

Le strade di Napoli sono affollate di leggende ed esoterismo, ma, soprattutto, di fantasmi. Stando alle storie che tramanda la tradizione orale partenopea ad ogni angolo di strada ci sono spiriti, più o meno benevoli, morti in modo cruento, improvviso, imprevisto. Hanno tutti con dei conti in sospeso che li spingono a rimanere tra asfalto e sampietrini per cercare di trovare risposte o porre rimedio a qualche colpa.

Si aggira però tra le favole e le leggende della nostra città un fantasmino atipico, divertito e dall’origine sconosciuta, che è noto a tutti per la sua golosità: stiamo parlando della bambina che infesta il  Gran Caffè Gambrinus.

Un caffè speciale

 Caffè Gambrinus
Caffè Gambrinus

Il caffè Gambrinus è noto ad ogni napoletano. Fondato nel 1860 – ma inaugurato solo trent’anni dopo – è famoso per aver ospitato tra i suoi tavolini personalità di spicco come Matilde Serao, Gabriele d’Annunzio, Oscar Wilde, Ernest Hemingway, Jean Paul Satre e persino l’imperatrice Sissi. Chiuso per un lungo periodo durante il periodo fascista, il caffé oggi è ancora aperto e, conservando il suo stile liberty, continua a servire bibite, caffè e soprattutto dolci. Ascoltando questa storia, si direbbe che siano dolci tanto buoni da risvegliare i morti…

Una bambina golosa

Alcuni clienti del caffè infatti riferiscono di aver visto aggirarsi tra i tavoli una bambina, con indosso vesti d’inizio novecento, che ridendo prova a rubare dolci agli avventori del bar. Il fantasmino non parla mai, si limita a ridere e mangiare, quando ci riesce, le delizie posate sui tavolini. Pare che prediliga in modo particolare il torrone dei morti, e per questo le sue apparizioni avverrebbero per la maggior parte nel periodo che va da Ognissanti a Capodanno, quando è possibile acquistarlo. Non è tuttavia l’unico periodo (né l’unico dolce) caro al piccolo fantasma – se siete abbastanza fortunati potrete vederlo anche in Autunno o persino in Estate.

Nessuno è riuscito a conoscere la storia di questa bambina golosa, e, a differenza di quasi tutti gli altri fantasmi di Napoli, non sembra essere legata a nessun caso di cronaca nera. Probabilmente era semplicemente una bambina che adorava i dolci.

Il simbolismo del torrone

Sembra che la preferenza del fantasma per il torrone non sia nel tutto casuale: è infatti composto in gran parte da frutta secca, che simboleggia nella nostra tradizione il contatto coi morti. Non è un caso infatti che venga servito per la festa di Ognissanti; gli antichi credevano che, all’interno di nocciole, noci e mandorle fosse possibile trovare spiritelli benevoli, demoni o ricevere in dono, mangiandoli, doni sovrannaturali.

Che sia dunque il torrone del Gambrinus, e non il bar, ad essere infestato? O che sia forse mangiare il torrone e la frutta secca servita al bar a donare agli avventori la capacità di vedere il fantasma della bambina? Non lo sapremo probabilmente mai. Di questa leggenda non abbiamo che questo dolce e saporito assaggio.

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Nella prima puntata della rubrica #BussoLaLeggenda ci siamo occupati delle origini delle Janare, se vuoi saperne di più: clicca qui.

Pulcinella Music Festival: svelato il quarto ospite

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Luché Pulcinella Music festival
Luché Pulcinella Music festival

Svelato il quarto ospite del Pulcinella Music Festival, evento che si terrà ad Acerra, in Piazza Calipari dal 25 al 28 giugno

Il Pulcinella Music Festival

Tutto è iniziato nel 2014, e per puro caso.

Era un po’ di tempo che i Tiromancino non lanciavano nuovi album. Ma nell’anno di “Liberi” e di “Immagini che lasciano il segno”, il comune di Acerra decise di scommettere su di loro e il tour della band partì proprio da lì. Fu un enorme successo per il gruppo, ma anche per il comune campano che intuì le potenzialità di un simile concerto.

Oggi l’evento si è ingrandito: il festival si tiene in piazza Calipari, per accogliere più di 10mila persone e un palco di maggiori dimensioni; la safety e la sicurezza sono aumentate. Inoltre, l’evento è rimasto ad ingresso gratuito.

Pulcinella music festival

Gli ospiti di quest’anno

Quest’anno il Pulcinella Music Festival ospita quattro grandi artisti:

  • Il 25 giugno salirà sul palco Alex Britti
  • Il 26 giugno sarà la volta di Giusy Ferreri
  • il 28 ci saranno Le Vibrazioni a chiudere il Festival

…e il 27? Solo da 12 ore è stato svelato il quarto ospite: il rapper napoletano Luchè, che si è imposto sulla scena nazionale con hit di successo e importanti collaborazioni (tra cui quella con Sfera Ebbasta), ha confermato ieri la sua presenza al Festival.

I quattro concerti saranno gratuiti!

Non solo musica

Ma ad animare le quattro serate non sarà soltanto la musica live! Durante gli eventi, infatti, sarà possibile visitare il Museo di Pulcinella, ubicato nel Castello dei Conti di Acerra, unico museo nazionale dedicato alla maschera nata proprio ad Acerra. Ancora, gli Archibugieri Trombonieri Senatore hanno annunciato che saranno presenti alle 4 serate del Festival per presidiare il palco con le guardie in alta uniforme.

Insomma, il Pulcinella Music Festival sembra avere tutte le carte per essere anche più di un evento musicale: un modo per far incontrare nuove e vecchie generazioni, per unire la musica alla storia, e, scusate se è poco, cultura e spensieratezza.

 

Napoli: commerciante muore colpito dai calcinacci

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Napoli
Napoli

Rosario Padolino, commerciante 66enne, è morto questa mattina in via duomo colpito da alcuni calcinacci staccatesi da un balcone di un palazzo.

La vittima gestiva un negozio di abbigliamento e risiedeva nel quartiere Stella. Immediato l’intervento del Cto, ma non c’è stato nulla da fare. Rosario è morto poco dopo aver raggiunto il pronto soccorso.

Christian De Sica a lavoro per “Ghostbusters” all’italiana

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Sono cominciate lo scorso 3 giugno a Napoli e continueranno per 8 settimane le riprese di “Sono solo fantasmi”, il nuovo film di Christian De Sica. Il film, in uscita il prossimo 14 novembre, ha tra i protagonisti anche Carlo Buccirosso e Gianmarco Tognazzi che, insieme a De Sica, interpreteranno tre fratelli alle prese con il mestiere di acchiappafantasmi.

Il soggetto è di Nicola Guaglianone e Menotti, mentre la sceneggiatura è stata curata da Andrea Bassi, Luigi di Capua e dallo stesso Christian De Sica; Gianluca Ansanelli ha curato l’adattamento dei dialoghi.

La sinossi ufficiale di questo “Ghostbusters” all’italiana è già stata divulgata.

Thomas (De Sica) è un ex mago in ristrettezze economiche e suo fratello Carlo (Buccirosso) è un napoletano sottomesso da moglie e suocero settentrionali: i due si ritrovano a Napoli in occasione del funerale del padre Vittorio. Qui scoprono dell’esistenza di Ugo (Tognazzi) che si rivela essere loro fratello: all’apparenza Ugo sembra un po’ tonto, ma in realtà è un vero genio.
I tre fratelli scoprono che a causa dei debiti, l’eredità lasciata da loro padre sfuma, ma non si perdono d’animo. Decidono, infatti, di sfruttare la superstizione napoletana e diventare degli acchiappafantasmi. Inaspettatamente, l’attività riscuote molto successo, ma c’è un intoppo: il fantasma di loro padre Vittorio si impossessa di Carlo, mentre quello di una strega minaccia di distruggere Napoli. Con l’aiuto del padre i tre fratelli cercheranno di salvare la città.

Chalet Ciro apre un nuovo punto vendita alla stazione di Napoli Centrale

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Chalet Ciro, uno degli esercizi commerciali più famosi di Napoli, apre una nuova filiale alla Stazione Centrale di Napoli. Ottima notizia per gli assidui frequentatori della stazione: dai pendolari ai turisti che assalgono la città durante tutto l’anno.

Il bar-pasticceria di Antonio De Martino è uno dei simboli di Napoli, oltre che punto di ritrovo per i tanti giovani della città e non solo. Offre una grande varietà di prodotti: dalle graffe calde ai gelati, passando per i classici babà e sfogliatelle.

La sede storica di Mergellina è stata fondata nel 1952 da Ciro Fummo. Un piccolo bar che attraverso la varietà dei prodotti e la qualità di essi è diventato una vera e propria tappa obbligatoria per tutti i golosi.

Il titolare De Martino, spiega la scelta della location per la nuova sede: “La location è stata individuata con molta cura. un punto strategico al quale tenevamo molto per essere i primi ad accogliere i turisti che arrivano in città ed essere gli ultimi ad accompagnare i nostri concittadini napoletani quando partono. Anche alla stazione saremo presenti con la nostra pasticceria per servire i dolci più rappresentativi della tradizione gastronomica di Napoli. Dolci e gelati facilmente trasportabili con ghiaccio secco e confezioni termiche con una tenuta di circa 10 ore che non penalizzino la qualità del prodotto“.

The Voice: trionfa la Campania con Gigi D’Alessio e la sua Carmen

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The Voice

Ha 16 anni ma è già proprio brava, è un mix tra Giorgia ed Elisa, sono emozionato ed è la prima volta a 52 anni che vado sul palco ad alzare un premio. Sono stato fortunato perchè è stata lei a scegliere me. Io continuerò a essere il suo coach. Ora dipende dalla Universal ma io sono a disposizione per lei“.

Queste le parole di Gigi D’Alessio a The Voice, che ha potuto premiare la sua pupilla emozionato. Carmen Pierri, infatti, trionfa a “The voice of Italy”, il talent in onda su Rai due condotto da Simona Ventura. La sedicenne è nata a Salerno e residente a Montoro, in provincia di Avellino.

La finale

Durante la finale Carmen ha sconfitto la ventunenne cremonese Brenda Carolina Lawrence del team di Gué Pequeno. Una vittoria tra le polemiche degli altri coach che hanno contestato il televoto.

È stato un percorso dal quale ho imparato molto – ha detto oggi Carmen all’Ansa, dopo una nottata passata insonne per l’emozione – e nel quale sono entrata bambina e sono uscita sempre bambina ma con una consapevolezza maggiore. Quello di ieri sera è stato un annuncio di vittoria sui generis, perché da minorenne, Carmen non ha potuto essere presente in studio al momento topico della serata. “E’ stato strano assistere all’annuncio dall’albergo dove mi avevano già riportato – ha detto la giovane cantante – ma sono stata felice che sul palco ci fosse Gigi, perché mi fido di lui e per me è stato un grandissimo coach”.
Per me è veramente un sogno – ha detto Carmen a proposito dell’appuntamento live – perché l’Arena di Verona l’ho sempre vista in televisione. Avere la possibilità di salire adesso su quel palco, alla mia età, è qualcosa a cui ancora non riesco credere“.

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