lunedì, Maggio 19, 2025
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Napoli Est: sequestrata discarica abusiva

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Grazie all’intervento della Polizia Municipale di Napoli e dell’Esercito Italiano, una discarica abusiva nella zona est di Napoli è stata sequestrata. All’interno di essa vi erano materiali di ogni tipo: copertoni, rottami di carrozzeria, imballaggi di prodotti domestici e sanitari e molto altro ancora.

Una via d’uscita

Risultato di un’iniziativa volta a garantire la bonifica del territorio campano dai roghi di rifiuti speciali e dalle tonnellate di rifiuti illegalmente depositati, il sequestro della discarica non è altro che l’inizio di una lunga serie.

Analisi delle tracce

E’ stato inoltre possibile attraverso un sodalizio tra gli agenti di polizia e l’azienda comunale di igiene, prelevare numerosi campioni di DNA attraverso i quali sarà possibile risalire ai fautori dell’opera illegale. Il tutto è stato possibile anche grazie all’utilizzo di materiali specifici per il prelievo di probabili prove a favore della causa.

Probabile risoluzione del caso

In seguito ad approfondite analisi svolte da enti specializzati, è stato inoltre possibile capire che il deposito di rifiuti abusivo è stato utilizzato da aziende di diversi comuni non molto lontani dalla discarica stessa. Di fondamentale importanza è stato senz’alcun dubbio l’unione di agenti municipali appartenenti a diversi comuni.

Patrimoni nascosti: Cave ed ex rifugi nel mirino della Corte dei Conti

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cave ed ex rifugi
cave ed ex rifugi

Cave ed ex rifugi antiaerei nel mirino della Corte dei Conti. Richieste di risarcimento per 9 tra dirigenti e funzionari dell’agenzia del Demanio.

Di Nicola Avolio – La Guardia di Finanza di Napoli ha stimato un danno alle casse pubbliche di 29 milioni di euro. Nell’indagine per l’uso indebito di beni demaniali da parte di enti privati si è scoperto che su 30 cave soltanto 3 presentavano regolare concessione (Napoli Sotterranea, Tunnel Borbonico, Parcheggio Morelli), ma ad un canone irrisorio rispetto all’effettivo valore del bene (9.700 euro annui per Napoli Sotterranea, 9.000 per il garage Morelli a fronte di un’indennità rideterminata di 209.000 euro annui).

Altre 27 cavità risultano occupate senza titolo, tra queste il cinema Metropolitan di Chiaia (con un’indennità annua di 366.000 euro) e il ristorante Il Ciclope di Posillipo.

Il pm Marco Catalano condanna la negligenza dei responsabili del danno – tra cui  i direttori del Demanio dal 2008 Cesare Sarchiapone, Roberto Di Giannantonio, Dario Di Girolamo, Edoardo Maggini -, che non hanno riscosso i canoni o scacciato gli occupanti abusivi.

 

Nunzia Schiano arriva al Piccolo Bellini con “Ranavuottoli”

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Nunzia Schiano
Nunzia Schiano

Dopo il grande successo della scuorsa stagione, dal 14 al 19 maggio al Piccolo Bellini di Napoli Nunzia Schiano porterà in scena “Ranavuottoli” con la regia di Lello Serao.

Il regista offre un nuovo punto di vista sul mondo partendo dalla fiaba di Cenerentola ma leggendola non già dal consueto punto di vista della “vincente” Cinderella ma da quello delle due sconfitte: le Sorellastre. Nella fiaba, l’allampanata Anastasia e la tarchiata Genoveffa sono la quintessenza di una cattiveria che è pari soltanto alla loro bruttezza: sono brutte dentro e brutte fuori. Ma Roberto Russo e Biagio Musella ci insinuano il dubbio che la causa della loro sgradevolezza non sia meramente cromosomica, ma che sia conseguenza di un brutto vissuto, esibito come forma di protesta nei confronti di un mondo che ci pretende belli e vincenti. Con un registro squisitamente comico, Ranavuottoli si addentra nei meandri della psiche delle sorellastre, scandagliando il loro vissuto e le possibili ragioni del loro “mal di vivere” con ironia e leggerezza, utilizzando un linguaggio originalissimo che è una sorta di helzapoppin, una miscellanea in cui il registro fiabesco si fonde con quello comico grottesco.

Cene, disco e club privé: la mappa “Milano da bere” nell’inchiesta per corruzione

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Cena, disco e club privè di Milano nel mirino dell’inchiesta per corruzione di politici e imprenditori della Lombardia.

Cena, disco e club privé nel mirino delle indagini. Continua l’inchiesta per corruzione che ha creato scompiglio nei palazzi del potere della Lombardia e colpendo, a 20 giorni dalle elezioni europee, esponenti di Forza Italia, amministratori pubblici e imprenditori. Ben 43 arresti e 96 indagati totali, tra cui D. D., figura centrale dell’inchiesta che, tra le tante, ha affermato:

«Faccio una figura della Madonna, stasera c’ho mezza Forza Italia di Varese lì, figa».

Imprenditore del settore rifiuti e bonifiche ambientali, D. D., in base a quanto affermano i magistrati, corromperebbe, finanzierebbe, distribuirebbe consulenze e regalerebbe vacanze e serate degne della “Milano da bere”, con in testa solo un obiettivo: garantirsi una corsia preferenziale per accaparrarsi appalti pubblici e lavori privati.

Sempre secondo gli inquirenti, dietro di lui ci sarebbe una cosca della ‘ndragheta e con le commesse vinte, li sosterebbe economicamente, assumendo gli uomini indicati dai boss. D. D. infatti, è uno dei 9 indagati a cui è stata contestata l’aggravante mafiosa.

Nell’ordinanza, il gip descrive questo giro di favori e denaro come un sistema pseudofeudale in cui c’è un dominus – N. C.– che distribuisce incarichi e consulenze ai suoi vassalli; questi ultimi, in segno di fedeltà, gli corrispondono una «decima», «premurandosi di consegnargliela direttamente nel luogo da cui esercita il suo potere direttivo», ossia un bar di Gallarate. A suggerire l’immagine del feudo al giudice è stata una scena catturata probabilmente dal sistema di videosorveglianza installato dagli inquirenti nel bar.

Il magistrato, ha scritto nell’ordinanza, che:

«N. C. è il grande burattinaio nell’attività di insediamento di uomini chiave in enti pubblici che gestiscono rilevantissimi flussi di denaro, che egli indirizza verso destinatari a lui prossimi ottenendone diretti benefici in termini economici, prelevando una quota percentuale e incrementando il proprio potere».

Secondo il giudice, la condanna definitiva per concussione subita da N. C. non ha sortito alcun effetto;in una conversazione captata dagli inquirenti, il manovratore di Forza Italia confessa di avere paura di essere arrestato e di volersi trasferire in Islanda:

«Se mi prendono devono buttare via le chiavi, capito?».

Sarà “Napoletano dell’anno”, il cameriere che ha messo al riparo Noemi

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Nasce un nuovo premio: “Napoletano dell’anno”. Il primo a ricevere il riconoscimento, sarà il cameriere che ha messo al riparo Noemi da ulteriori spari.

Il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli e il conduttore de “La Radiazza”, Gianni Simioli, hanno annunciato che il cameriere che ha messo al riparo la piccola Noemi da ulteriori spari, durante l’agguato in piazza Nazionale dello scorso 3 maggio, sarà insignito del titolo “Napoletano dell’anno”.

Nasce un nuovo premio che onorerà i napoletani che si distinguono per il coraggio e il rispetto che mostrano per la città e la premiazione avverrà in occasione del premio San Gennaro.

Ecco ciò che è stato detto da Borrelli e Simioli, in merito:

“Ha affrontato gli spari per portare via Noemi dall’inferno dell’agguato in piazza Nazionale. La sua storia di coraggio e generosità ci ha spinto ad insignirlo con la prima edizione del premio “Napoletano dell’anno”, che abbiamo deciso di istituire dinanzi ad un gesto tanto nobile. La consegna avverrà a settembre, in occasione del Premio San Gennaro. In questo modo porteremo a questo grande uomo il ringraziamento a nome di tutti i napoletani per il suo atto eroico”.

L’idea però, non è partita da loro ma da un ascoltatore del programma di Simioli;hanno, infatti, spiegato che:

“L’idea nasce da un ascoltatore che, durante la puntata di martedì de “La Radiazza” ci ha fatto notare quanto sia stato eroico e coraggioso il cameriere. Il nuovo premio sarà rivolto a tutti i cittadini che si distinguono per coraggio e senso civico. Sarà realizzato dal maestro Salvatore Iodice, un artista che realizza le sue opere con materiali riciclati. L’edizione 2019 vedrà premiato il dipendente del Bar Elite che ha portato al sicuro Noemi e speriamo che il suo coraggio possa essere di stimolo a tutti i napoletani per mostrare il meglio sotto il profilo del coraggio e della civiltà e spinga chi sta coprendo l’assassino a parlare”.

Indagata Piera Aiello: “Il suo nome non esiste. Non avrebbe potuto candidarsi”

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Piera Aiello

Finisce nei guai giudiziari la 51enne deputata del Movimento 5 stelle Piera Aiello, la quale, per candidarsi alle ultime elezioni politiche nelle quali è risultata eletta, ha dovuto fornire “fase attestazioni”.

E’ quanto riporta la procura di Sciascia, che iscrive nel registro degli indagati la grillina. L’accusa è “Falso in atto pubblico”. Stando a quanto riporta il sito TP24, successivamente ripreso dall’agenzia Adnkronos, la Aiello avrebbe fornito un nome, quello di Piera Aiello appunto, che non esiste più, in quanto testimone di giustizia.

Il suo nome, quindi,  non sarebbe presente nell’Ufficio anagrafe del Comune di Partanna, dove la deputata è nata proprio perché da 27 anni vive, sotto protezione, senza la sua vera identità al Nord Italia.

La sua candidatura in parlamento, secondo la Procura di Sciacca,  sarebbe il frutto di una vera e propria forzatura, ai limiti della legalità.

Quando l’anno scorso si è candidata alle elezioni politiche, la Aiello ha fatto la campagna elettorale senza mostrare il suo vero volto. Si è, infatti, fatta vedere in pubblico soltanto tempo dopo.

In questi giorni il giornalista del sito Tp24, come riportato anche da Il Giornale, ha fatto visita all’ufficio anagrafe di Partanna e ha richiesto i documenti relativi alla deputata pentastellata.

“Ci hanno detto che la signora non è certificabile”, ha spiegato. La posizione della grillina, insomma è congelata. È come se non ci fosse. “Dal Comune di Partanna – fanno sapere – non può uscire alcun certificato a suo nome”.

La fiaccolata per Noemi a San Giovanni a Teduccio

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noemi

La fiaccolata di solidarietà a San Giovanni a Teduccio, dopo l’agguato di Piazza Nazionale che ha colpito la piccola Noemi.

La manifestazione

A San Giovanni a Teduccio, periferia est di Napoli, alcune persone – soprattutto madri con i loro figli – si sono date appuntamento in Via Vigliena per la fiaccolata di solidarietà a Noemi, la bambina di 4 anni che lotta ancora tra la vita e la morte, dopo essere stata colpita da un proiettile nell’agguato avvenuto lo scorso venerdì in Piazza Nazionale. Se, nella serata di lunedì, alcune persone si sono riunite all’esterno del Santobono, nella serata di ieri altre sono scese in strada a San Giovanni per fare lo stesso. Una manifestazione di vicinanza alla bambina, alla sua famiglia e alla causa contro la camorra che ha visto la partecipazione di alcuni cittadini con candele, striscioni e palloncini bianchi, riunitisi per dire “forza Noemi”. Tra la folla anche l’attore Francesco Di Leva, impegnato sul territorio con le attività del Teatro Nest. Il corteo – di cui è innegabile costatare la partecipazione non molto estesa – sfila sul Corso San Giovanni e prega per la bimba che è in ospedale: “Siamo in piazza per lei e per la nostra libertà. Basta camorra”.

Assuefarsi all’agguato

L’obiettivo dell’agguato dello scorso 3 maggio nel quale è rimasta ferita Noemi era Salvatore Nurcaro, un pregiudicato originario di San Giovanni a Teduccio. Una parte del quartiere alla periferia est e dei suoi abitanti ha voluto dimostrare la sua vicinanza alla bambina; abitanti che sanno bene cos’è un agguato in pieno giorno, che mette in pericolo persone innocenti. Soltanto lo scorso 9 aprile, nel Rione Villa, Luigi Mignano veniva ammazzato all’esterno della Vittorino da Feltre, mentre accompagnava il nipote. L’omicidio si consumò infatti sotto gli occhi del bambino e di altri che come lui in quel momento si recavano verso la scuola.

Revoca Siri, Di Maio:”Non è una vittoria del M5S ma degli italiani onesti”

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Al termine del Cdm durante il quale il Premier Conte ha revocato l’incarico del Sottosegretario ai Trasporti Armando Siri – Siri è fuori dal Governo. Il Premier gli ha revocato l’incarico -, non è tardata ad arrivare la reazione del Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio.

Nel corso della conferenza stampa tenutasi subito dopo il Cdm, il Vicepremier Di Maio ha espresso la sua soddisfazione per la revoca dell’incarico ad Armando Siri, sottolineando che non è una vittoria del M5S ma degli italiani onesti.

Luigi Di Maio ha dichiarato:

“Questo è un governo che non protegge chiunque. Non è una vittoria M5S ma degli italiani onesti che ci chiedono atti forti contro la corruzione”. “La corruzione è un’emergenza nazionale”. “Il Consiglio dei ministri ha deciso di avviare una procedura di revoca dell’incarico di sottosegretario a Siri non perché sia colpevole ma semplicemente perché quando si parla in una inchiesta di corruzione e mafia e ci sono condotte inaccettabili per un governo del cambiamento, la politica deve agire prima dei giudici e dei magistrati”.

Il leader del M5S ha poi proseguito:

“Non abbiamo creato un pericoloso precedente perché valuteremo caso per caso”.

Siri è fuori dal Governo. Il Premier gli ha revocato l’incarico

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di Filomena Cristiano – Il Premier Giuseppe Conte, nel corso del Cdm, ha illustrato le ragioni che sono alla base della revoca dell’incarico del  sottosegretario ai Trasporti Armando Siri, indagato per corruzione.

Durante il consiglio dei ministri durato due ore e mezza, le due compagini governative sono rimaste ferme sulle rispettive posizioni. Da un lato c’era il Premier Conte sostenuto dagli esponenti del Movimento 5 stelle, dall’altro il ministro della Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, a rappresentare la Lega nella difesa di Siri. Nel corso della discussione sono intervenuti anche i Vicepremier Di Maio e Salvini.

La posizione della Lega

Dalla Lega si appeende che si è trattato di una “discussione civile e pacata” e, al termine del Cdm, il Carroccio ha ribadito la “fiducia nel premier” ma è persistita la “difesa del sottosegretario Armando Siri, innocente fino a prova contraria come tutti i 60 milioni di Italiani”.

Dalla Lega è stato inoltre aggiunto:

“Basta coi litigi e con le polemiche, ci sono tantissime cose da fare: flat tax per famiglie, imprese e lavoratori dipendenti, autonomia, riforma della giustizia, apertura dei cantieri, sviluppo e infrastrutture: basta chiacchiere, basta coi No e i rinvii”.

 

La previsione di Zingaretti: “Presto i 5 stelle si sgretoleranno”

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Pubblicare un libro in campagna elettorale è ormai una sorta di rituale per i vertici del Partito Democratico, e Zingaretti non si sottrae e questa usanza ormai consolidata.

Sarà infatti disponibile domani nelle librerie il nuovo libro del Segretario del PD Zingaretti dal titolo “Piazza Grande”, il quale raccoglierà i più celebri discorsi del Presidente della Regione Lazio con un’inedita intervista firmata Gad Lerner.

Un punto saliente del libro sarà quello di rendere chiaro il punto di vista del leader del PD con rispetto ai 5 stelle. Dalle parole che egli stesso usa nel definirli, ne esce un’immagine di un movimento in “disgregazione”, un “campo disomogeneo e precario”, “destinato a ridursi ancora di più”.

Non poteva certo mancare poi l’autocritica, più volte osannata dalla base disaffezionata e al quale Zingaretti ha voluto dare voce, rassicurando sul fatto che con la sua direzione ci sarà un radicale cambio negli obiettivi del Partito.

“E’ sbagliato pensare sempre al governo e solo al governo” 

Tona il segretario, definendosi un anti-leader e contrapponendosi velatamente a Renzi, peraltro mai citato, ma inevitabilmente presente tra le righe dedicate alle critiche nei confronti delle scelte che hanno dimezzato i consensi del partito negli ultimi 3 anni.

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