mercoledì, Agosto 13, 2025
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Incendiate le auto di un consigliere comunale di San Giorgio a Cremano

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Due automobili appartenenti a Ciro Russo, consigliere comunale di San Giorgio a Cremano, sono state incendiate la scorsa notte.

Il sindaco Giorgio Zinno, a cui qualche giorno fa pure fu incendiato uno scooter, parla di «atto criminale vile e meschino» e si esprime così sull’accaduto: “Ho sentito Ciro e come sempre è pronto alla battaglia di legalità contro chiunque abbia compiuto questo atto. Se qualcuno tenta di fermare il consigliere tramite atti del genere significa che non conosce Ciro Russo. Condanniamo e condanneremo sempre atti di vigliaccheria come questo e ogni gesto che mina la serenità di cittadini e di rappresentanti delle Istituzioni. Sia chiaro che non arretreremo mai”, conclude il sindaco di San Giorgio a Cremano.

Lo stesso consigliere ha postato sui social il video dell’incendio: “Tutti devono sapere il costo che si paga ad essere una persona onesta e perbene. Non mi fermerete mai”.

Avellino: rubano capi d’abbigliamento in un centro commerciale, arrestate due donne

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Due donne di origini albanesi ma residenti a Serino, una di 50 anni e l’altra di 43, sono state arrestate questa mattina dai Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Avellino per aver rubato alcuni indumenti nel Centro commerciale Appia e, successivamente, aggredito fisicamente un dipendente dell’esercizio commerciale.

Le due donne sono state immediatamente condotte in caserma: la 50enne è stata arrestata per rapina impropria e sottoposta ai domiciliari, mentre la 43enne è stata denunciata per furto aggravato.

Successivamente, i vestiti rubati sono stati recuperati e restituiti all’esercizio commerciale di competenza.

Napoli, record di scippi nei pressi del Pio Monte della Misericordia

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110mila turisti all’anno visitano il Pio Monte della Misericordia, dove sono custodite le Sette Opere di Misericordia di Caravaggio. Ma in zona piazzetta Sforza pare che le rapine siano ancora all’ordine del giorno.

Al Pio Monte della Misericordia è custodita una delle opere più importanti di Caravaggio: le Sette Opere di Misericordia. Qui arrivano 110mila visitatori all’anno, ma pare che le rapine siano all’ordine del giorno. Gli stessi residenti, sabato, hanno cercato di impedire l’ennesima rapina ai danni di un’anziana con nipoti al seguito. Un ragazzino sullo scooter tenta di sfilare la borsa alla donna. Dopo le urla, l’operatore del museo e un gruppo di donne intervengono e gli impediscono di portare a termine lo scippo. “La microcriminalità a danno dei turisti – dice Enzo De Filippo, negoziante – influisce molto anche sul commercio”.

Piazzetta Sforza e dintorni sono al bivio tra essere location turistica di livello internazionale e terreno fertile per la criminalità. La base dello scippo è dunque a due passi dal capolavoro di Caravaggio che, per ironia della sorte, veicola un messaggio di carità. Una telecamera ci sarebbe, ma non funziona. Il ripristino dell’occhio elettronico a oggi non è pianificato. “È incredibile che qui dove è ospitata una delle opere d’arte più prestigiose d’Europa come le Sette Opere di Misericordia – afferma Alessandro Pasca di Magliano, sovrintendente del Pio Monte – si verifichino quotidianamente scene di violenza contro persone che ingenuamente hanno creduto alle tante dichiarazioni di buona accoglienza che aleggiano in aulici discorsi. Abbiamo sollecitato il Comune offrendo la disponibilità ad assumere ogni onere per l’installazione di telecamere e abbiamo sollecitato un presidio di forze dell’ordine”. La risposta del Comune sembra essere stata che non risulterebbe avere competenza sul ripristino delle telecamere.

Se il numero di turisti è cresciuto del 60% dal 2017, in zona Duomo la situazione vivibilità rimane decisamente migliorabile. Scritte spray macchiano le mura principali del Duomo, attualmente affacciato sui cantieri di rifacimento del manto stradale e sui rifiuti lasciati per strada. In più, i clochard che si riparano ai piedi della cattedrale rivelano la solita sincrasi di splendore e miseria.

Rischio contaminazione ad alimenti per celiaci in un noto supermercato napoletano

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Napoli: mancato rispetto delle norme igienico sanitarie previste dal regolamento di protezione alimenti per celiaci in un supermercato del quartiere Arenella.

Una grave denuncia, comprovata da alcune foto, ci giunge in redazione. Un lettore ci ha informato di aver visto che nel reparto salumeria di uno dei supermercati più frequentati e forniti del quartiere Arenella abbiano preparato panini imbottiti sullo stesso tagliere usato per tagliare prodotti senza glutine, contaminando quindi il banco di lavoro. Ciò non è permesso dalle norme dell’AIC, l’Associazione Italiana Celiachia. Come ben sanno i celiaci, infatti, anche una “semplice” contaminazione di una briciola di pane potrebbe causare danni anche molto importanti.

Un noto supermercato del quartiere Arenella non rispetta le norme sanitarie dell’AIC.

A partire dal luglio 2005, il Ministero della salute ha riconosciuto la celiachia come malattia sociale. L’AIC ha dunque emanato una normativa, che promuovesse interventi a favore dell’inserimento sicuro dei celiaci nella vita sociale.

In merito alla vendita a banco, l’AIC esclude i rischi di tossicità per contaminazione dal contatto con affettatrici, ma vieta la manipolazione del pane o la preparazione di panini imbottiti sul banco alimentari. In quel caso il rischio di contaminazione sarebbe infatti altissimo. 

Nonostante più segnalazioni nel rispetto di questa semplice, ma necessaria regola, sembrerebbe invece che i dipendenti del supermercato del quartiere Arenella continuino a mettere a rischio la salute dei loro clienti, anche se incosciamente.

Si invitano dunque i clienti intolleranti e celiaci a prestare massima attenzione alla loro spesa. Soprattutto si spera che nei supermercati ci sia una sempre maggiore coscienza e rispetto delle norme per la protezione degli alimenti per celiaci. 

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Tre bare davanti al Municipio, ma non è un flashmob di Halloween

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Tre bare sono state poste davanti i cancelli del Municipio di Napoli. All’interno, a turno, entrano gli addetti alle sepolture. Lo slogan è semplice: “Se va avanti così saremo noi ad essere seppelliti”.

Il sit-in dei seppellitori nelle bare davanti alla sede del Municipio della città si potrebbe dire in tema con il periodo dell’anno, ma non si tratta di un semplice flash-mob a tema Halloween. Sono i lavoratori del cimitero di Napoli che chiedono il risarcimento per numerose mensilità arretrate.

In 28 seppellitori chiedono a gran voce la restituzione delle mensilità a loro negate dalla nuova ditta privata che gestisce la struttura dopo la sua privatizzazione.

Il portavoce degli addetti denuncia come le rassicurazioni sulla continuità del loro impiego sia stata infranta in questi mesi.

“Quello che è successo che abbiamo mesi di paga arretrati alcuni di noi anche ha raggiunto le 10 mensilità di lavoro non retribuito”.

La protesta dei seppellitori,  di grande d’effetto, ha inevitabilmente scatenato commenti e gesti scaramantici da parte dei passanti.

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Emergenza rifiuti a Napoli: l’esasperazione delle mamme

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Emergenza rifiuti a Napoli. Ieri mattina alcune donne hanno rovesciato i cassonetti vicino alla scuola. Esasperazione dopo il freno alla raccolta.

Di nuovo emergenza rifiuti a Napoli, dove la spazzatura sta sommergendo tutti i quartieri del capoluogo, dal Vomero alla Riviera di Chiaia, dalla periferia al centro storico. I sacchetti e i cassonetti stracolmi in Piazza Bellini e in Via Toledo sono un pugno in un occhio e un duro colpo all’olfatto. Nei Quartieri Spagnoli, la situazione è diventata particolarmente intollerabile: ingenti quantità di rifiuti sono ammassate nei vicoli, in un’“enclave” ormai invivibile.

È a questa condizione vergognosa che si sono ribellate alcune donne, le quali hanno rovesciato i cassonetti della spazzatura, riversando in strada e sui marciapiedi, nei pressi della Piazzetta di Montecalvario, i sacchetti accumulati. Un forte disagio, soprattutto se si considera che l’episodio è avvenuto vicino alla scuola dell’infanzia ed elementare Paisiello, e che adulti e bambini hanno dovuto fare slalom e acrobazie per evitare l’immondizia.

Tuttavia, questo atto di protesta è carico di indignazione: esasperate dall’insopportabile puzza e dalla costante presenza di topi, soprattutto di notte, quando è più facile per i roditori sgattaiolare indisturbati tra i rifiuti, queste donne hanno reputato necessario manifestare il proprio sdegno verso un sistema ormai in panne.

I motivi

Già. Perché il motivo per cui, da circa una settimana, enormi quantità di rifiuti solidi urbani, occupano i quartieri di Napoli si nasconde dietro alle falle nel sistema di raccolta, ormai in stallo. Colpa della chiusura del termovalorizzatore di Acerra? Assolutamente no; il termovalorizzatore funziona a pieno regime. Semplicemente, si tratta di una cattiva gestione del processo di raccolta e di riciclaggio, e dello stop alla raccolta di plastica.

Il problema sembra essere uno e uno solo, ovvero l’incapacità di smaltire correttamente i propri rifiuti. Tempismo perfetto, se pensiamo che lo stallo si è verificato in concomitanza con la pubblicazione dell’ultimo dossier di Legambiente sulla raccolta differenziata, in cui si fa chiaro riferimento alle difficoltà di smaltimento dei rifiuti in Campania, e alla situazione, ancora insoddisfacente, della città metropolitana di Napoli e della sua provincia.

Al sostanziale problema del commissariamento dell’Asìa, l’azienda di proprietà comunale deputata alla raccolta dei rifiuti, va aggiunta la chiusura dell’unico sito di stoccaggio dell’ex-Icm, a causa di una gestione non adeguata. Inoltre, come riporta “Il Mattino”, non manca il caos della plastica. In particolare, la Cina avrebbe ridotto l’acquisto del materiale differenziato in tutta Italia, causandone, a Napoli, l’accumulo in strada.

Davvero una brutta esperienza per Napoli, che rischia di passare da città decadente a città degradata anche agli occhi dei turisti, che in questo momento dell’anno ancora affollano le strade del capoluogo campano. Insomma, in questi giorni sembra di aver fatto un passo indietro, riscoprendo una Napoli ancora vittima dei propri fantasmi.

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Premio Terre di Campania apre alle scuole, in palio borse di studio nel segno di Leonardo Da Vinci

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L’Associazione Culturale Terre di Campania, in collaborazione con TermoClima Group, in partenariato con il Comune di Marigliano e con il sostegno della Regione Campania, promuove nell’ambito della VI edizione del Premio “Terre di Campania”, il bando di concorso Leo500 in onore del 500esimo anniversario dalla Morte di Leonardo Da Vinci.

Il tema dell concorso è dedicato ad un problema di stringente attualità, che dovrà essere affrontato con un taglio scientifico dagli studenti, esprimendo il proprio pensiero al riguardo: “Le nostre acque, il nostro mare. Salviamo la vita, eliminiamo la plastica”.

Il Concorso è riservato agli alunni delle scuole secondarie di secondo grado su tutto il territorio Italiano. Il Concorso Leo500 ha come obiettivo il settore della ricerca scientifica, per la precisione intende stimolare  la creatività dei giovani e prepararli al confronto su temi rilevanti dei tempi odierni.

Si vuole così celebrare Leonardo da Vinci e il cinquecentenario dalla sua morte: il poliedrico artista ebbe un profondo rispetto per la vita e e un interesse. Non smise mai di pensare che l’ingegnosità della natura fosse superiore al disegno umano e comprese che sarebbe stato saggio rispettarla e imparare da essa. In ciò si ravvisa la chiara presenza, all’ interno della straordinaria sintesi di arte e scienza che caratterizza l’opera di Leonardo, di una marcata consapevolezza ecologica.

Partendo da tale premessa gli studenti sono tenuti ad affrontare il problema del dannoso effetto sull’ ambiente, soprattutto marino, causato dall’ eccessivo consumo di plastica, attraverso un’analisi del problema e la ricerca di soluzioni originali.

In palio per i vincitori ci sono borse di studio per il valore totale di €1.000,00. Si tratta della sesta edizione dell’iniziativa: il Premio Terre di Campania è nato come riconoscimento per le personalità eccellenti della nostra regione, che si sono distinte in campi fra cui eno-gastronomia, cultura, arte, spettacolo, impresa, ricerca, turismo, mondo sociale e sport. Apre per la prima volta alle scuole di tutto il territorio nazionale.

La cerimonia di consegna del premio avverrà presso il Santuario della Madonna della Speranza, Convento dei Frati Minori di San Vito in Marigliano (NA), venerdì 06 dicembre 2019, a partire dalle ore 19,30.

Scarica il bando su: www.terredicampania.it

Per eventuali info e contatti: Associazione Culturale Terre di Campania, cell. 3409951101 o, in alternativa,  inviare mail all’indirizzo info@premioterredicampania.it.

 

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Napoli: due bambini affetti da tumore al cervello operati e dimessi in 24 ore

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Di Anna Menale – Ottime notizie arrivano dall’ospedale Santobono-Pausilipon di Napoli dove due bambini sono stati sottoposti ad un intervento per rimuovere un tumore cerebrale condotto dall’équipe del neurochirurgo Giuseppe Cinalli.

L’intervento è stato effettuato con la tecnica di Termoterapia Interstiziale Laser, disponibile in Italia dal 2018 e utilizzabile solo da due mesi per il trattamento dei tumori cerebrali infantili.

Le parole del Professor Cinalli sono arrivate subito dopo la dimissione dei due bambini avvenuta dopo sole 24 ore dall’intervento: “Un bambino che viene dimesso dopo solo 24 ore invece dei 7  giorni dell’intervento tradizionale ed è già sorridente la sera stessa dell’intervento, è un vantaggio immenso. I benefici sono molti e i rischi si riducono al minimo. Abbiamo distrutto un tumore cerebrale in due bambini utilizzando semplicemente una fibra laser, il cui calore ha lentamente distrutto il tumore, sotto diretto controllo della risonanza magnetica“.

Napoli: edicole in crisi, parte la raccolta firme per salvarle

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“Una firma per salvare le edicole” è il titolo di un volantino distribuito a Napoli per aiutare i giornalai, categoria in crisi da anni.

Nel 2019 almeno 80 edicole hanno chiuso a Napoli e nella periferia. Uno dei quartieri più colpiti è quello collinare del Vomero. Proprio qui infatti in questi giorni, in via Scarlatti, il SiNaGi (Sindacato Nazionale Giornalai d’Italia), in collaborazione con SLC di Napoli (Sindacato Lavoratori Comunicazione), hanno allestito una raccolta firme per salvare la categoria degli edicolanti.

La crisi dei giornali cartacei sicuramente è un dato di fatto e forse inevitabile, ma a prescindere da ciò l’edicola rimane comunque un luogo di incontro quotidiano. Un luogo importante soprattutto per una città come Napoli, dove  spesso il commerciante che si incontra tutti i giorni diventa quasi un amico. Attraverso la raccolta firme del Vomero, gli edicolanti chiedono al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio, tramite il sottosegretario con delega all’editoria, di destinare alle edicole una parte destinata oggi alle case editrici. L’80% del fatturato del settore editoriale passa infatti per le edicole e questo grazie a tutti i giornalai che lavorano, sin dalla mattina all’alba per accogliere i giornali freschi di stampa.

Tra le 200 firme raccolte in sole due ore di sabato mattina, anche quella del deputato PD Paolo Siani:

«Le edicole sono un presidio di democrazia e legalità. (…) L’editore deve avere interesse a sostenerle. Possono lavorarci i ragazzi autistici e i familiari delle vittime innocenti di criminalità. Dopo Natale parte una proposta di legge già discussa in commissione. Comuni e Regioni devono aiutarle».

Altri pareri e dichiarazioni sulla crisi delle edicole di Napoli

Aldo Esposito, segretario del SiNaGi di Napoli ed edicolante del Vomero dichiara:

«Le edicole garantiscono la libertà di stampa e sono anche un deterrente contro i furti, sin dall’alba. Chiediamo al premier Conte e al presidente Mattarella un nuovo accordo con la Federazione Italiana Editori: siamo fermi dal 2004. (…) Al governatore De Luca chiediamo invece una nuova legge regionale, ferma da 20 anni».

Tra le edicole che stanno subendo le conseguenza della crisi ci sono anche quelle “storiche”. Una di esse è quella di via Girolamo Santacroce, di fronte la fermata della metropolitana di Salvator Rosa. A tal proposito, si era espresso il consigliere del comune di Napoli, Federico Arienzo. Il suo post su facebook racconta un bel siparietto napoletano e testimonia in pieno le difficoltà degli edicolanti, che ormai vendono più cartine di Napoli e vari gadget che giornali:

«Ogni mattina lui prendeva una pila di giornali e si catapultava nel traffico di Salvator Rosa. “Mentre siete fermo un bel giornale dotto’?”. Occhi stanchi, azzurro ghiaccio e sorriso immancabile. Negli ultimi tempi era diventata troppo dura. “Dotto’ la gente non legge più, rifiuta quasi con disprezzo, come se vendessi cose inutili per guadagnare qualche soldo. Io non ho potuto fare tutte le scuole, non ho viaggiato, ma con i miei giornali ho girato il mondo e imparato cose che non avrei mai creduto”. Oggi saracinesca abbassata e un bigliettino che non riesco a leggere dall’auto Il mondo cambia, le nostre abitudini, i nostri quartieri mutano tra un negozio storico che viene superato e una attività online che parte da qualche pc di casa. È la storia di chi non può adeguarsi, non ha le possibilità per farlo e si ritrova indietro e poi nell’oblio. Senza quel sorriso, il traffico mattutino sarà meno sopportabile».

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Start Cup Campania: i ragazzi di BeyondShape si aggiudicano il premio per INBODY

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Al PAN (Palazzo delle Arti di Napoli) si è svolta la cerimonia di premiazione di Start Cup Campania 2019, premio assegnato alle idee imprenditoriali basate sulla ricerca e l’innovazione promosso dalle Università campane.

Il progetto vincente si chiama INBODY-Instant Body Scanner,avanzato scanner ideato dal team BeyondShape (di cui avevamo già parlato in questo articolo) che tramite delle foto restituisce le forme anatomiche del corpo umano.

Il progetto

INBODY è un body scanner tridimensionale fotogrammetrico (la fotogrammetria è una tecnica che permette di acquisire dati metrici di un oggetto, quali forma e posizione, mediante l’analisi di una coppia di foto, N.d.R.). Lo scanner, infatti, è in grado di restituire istantaneamente e accuratamente le forme anatomiche del corpo umano partendo da semplici fotografie. Rappresenta dunque uno strumento ausiliare molto utile per lo screening e il monitoraggio di patologie legate alle deformità spinali. Il sistema punta a migliorare la qualità dei processi produttivi di apparecchi biomedicali indossabili come protesi e ortesi,anche grazie alla sua precisione nell’ordine del millimetro.

Il team

 

Il progetto è stato sviluppato dai ragazzi di BeyondShape, dell’Università di Napoli Federcio II.

Il team, eterogeneo e multidisciplinare, comprende eccellenze provenienti da vari settori di ricerca; al suo interno troviamo infatti membri provenienti dal DII (Dipartimento di Ingegneria Industriale) e dal DIETI (Dipartimento di Ingegneria Elettrica e Tecnologie dell’Informazione). Tra questi troviamo Teodorico Caporaso,Giuseppe Di Gironimo, Stanislao Grazioso, Dario Panariello e Mario Selvaggio. Del team fanno inoltre parte Angela Palomba, ricercatrice del Dipartimento Multidisciplinare di Specialità Medico-Chirurgiche e Odontoiatriche, e Roberta Antonia Ruggiero dell’azienda ortopedica Ortopedia Ruggiero srl.

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