La piccola Ginevra deve di nuovo combattere con il tumore al cervello. Inizia la gara di solidarietà per raccogliere fondi.
Ginevra ha 7 anni e una vita intera davanti a sé. Nel 2015 aveva già combattuto e vinto contro un tumore al cervello, ma purtroppo l’incubo si è ripresentato. Ed ecco che parte la raccolta fondi per aiutare lei e i suoi genitori, Fabio e Stefania.
Per martedì 29 ottobre è infatti prevista la partenza di Ginevra e della sua famiglia per Hannover. Lì la piccola sarà sottoposta ad un impegnativo intervento chirurgico, presso l’ International Neuroscience Institute (INI). L’intervento però richiede anche un’ingente cifra di denaro, che la famiglia non dispone. Il padre di Ginevra ha quindi dato il via ad una raccolta fondi via internet, chiedendo un aiuto alla ragnatela globale del world wide web. È partita una vera e propria gara di solidarietà ed ognuno sta contribuendo come può e con quanto può.
Certo la cifra da raggiungere è molto alta, si tratta infatti di circa 55mila ai quali bisognerà poi aggiungere i costi delle cure. L’importo è da versare entro il 24 ottobre. È davvero una corsa contro il tempo, eppure con 5, 10 o anche 100 euro alla volta, si può far tanto!
Per partecipare alla raccolta fondi con una donazione clicca qui!
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Che Napoli sia diventato uno dei set cinematografici più gettonati degli ultimi tempi non è più un mistero. A compiacersene su Facebook è il sindaco della città Luigi de Magistris che ieri sera con un post ha sottolineato l’impegno della sua giunta comunale in questo senso.
“Dal 2015 ad oggi – scrive de Magistris – l’Ufficio Cinema del Comune di Napoli ha registrato ben oltre 900 produzioni nazionali ed internazionali”. Tra queste produzioni figurano fiction e film, ma anche spot pubblicitari, shooting fotografici e sfilate. Il sindaco ha poi citato alcuni titoli importanti: da “Gomorra” a “L’amica geniale”, da “Napoli Velata” di Ferzan Ozpetek e “Il Sindaco del Rione Sanità” di Mario Martone alla prossima uscita “Ritorno al crimine” di Massimiliano Bruno, solo per citarne alcuni.
De Magistris passa poi ai numeri.
Secondo quanto scrive nel post, il comune avrebbe investito ben 13 milioni di euro per rendere Napoli uno dei set più ambiti sul panorama nazionale ed internazionale. I soldi investiti hanno portato anche all’impiego di circa 500 persone tra troupe e cast artistico e a ben 11.000 comparse in un solo anno.
“Noi non vogliamo nascondere i problemi” conclude poi il primo cittadino. “Ma non vogliamo nemmeno nascondere ciò che di positivo c’è, frutto di chi ci ha creduto e di chi ha lavorato affinché tutto questo potesse accadere”.
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Fabio Manduca, il tifoso napoletano arrestato dalla Digos per l’omicidio di Daniele Belardinelli, investito negli scontri Inter-Napoli del 2018, avrebbe avuto rapporto con “Genny a carogna” e diversi precedenti.
Fabio Manduca, il tifoso napoletano arrestato stamani dalla Digos a Napoli per l’omicidio di Daniele Belardinelli, investito negli scontri prima di Inter-Napoli del 2018, avrebbe avuto secondo alcune fonti rapporti con il gruppo ultras partenopeo dei “Mastiffs” che era capeggiato da Gennaro De Tommaso, detto “Genny a carogna”, ora diventato un collaboratore di giustizia e che divenne noto perché, il 3 maggio 2014 allo stadio Olimpico di Roma, intavolò una trattativa prima della finale di Coppa Italia“Napoli-Fiorentina”, segnata dall’omicidio di Ciro Esposito.
Massimo Manduca, fratello del 39enne arrestato, interpellato da “Repubblica” dice:
“Mio fratello non è un ultrà, non ha rapporti con la camorra. Denunceremo chi dice il contrario Sulla pagina Facebook di Fabio Manduca un’immagine di Raffaele Cutolo, il capo della Nuova camorra organizzata, e alcune frasi da lui pronunciate come: “Mi sono pentito davanti a Dio, ma non davanti agli uomini”. Tra gli altri messaggi condivisi, un’immagine del film ‘Il padrino’ con su scritto “Chi ha tradito … tradisce e tradirà … perché infami non si diventa … si nasce”.
Sul profilo Fb l’uomo arrestato ha postato frasi del tipo:
“Anche l’uomo più forte al mondo ha bisogno di avere una donna al suo fianco, perché quando la sua vita è un casino, proprio come in una partita a scacchi, la regina protegge sempre il suo re”.
Manduca non ha precedenti di camorra ma li ha per furto, ricettazione, commercio di prodotti falsi e truffa; è stato sentito come teste in un’indagine degli investigatori di Napoli che ha portato al sequestro di alcune società di servizi funebri legate alla famiglia dei Cesarano, a sua volta collegata ai clan della camorra dei Nuvoletta e dei Polverino di Marano di Napoli.
L’ultrà napoletano in questo momento è detenuto nel carcere di Poggioreale, il suo avvocato Dario Cuomo chiederà di non trasferirlo a Milano per questioni di sicurezza. Nella fase delle indagini, si è sempre valso della facoltà di non rispondere.
Troppe morti sul lavoro in Campania, in continuo aumento nel 2019. Pochi controlli e pochi ispettori del lavoro. Edilizia e agricoltura i settori più colpiti.
Ben 52 morti bianche in Campania fino al 31 agosto. Tra loro il 77 % sono ultracinquantenni, in qualche caso anche 75enni caduti da impalcature edili o sfiancati a schiena china nei campi. La strage silente continua e per la regione Campania, i dati quest’anno sono in crescita rispetto al 2008 che ha contato 56 vittime. Nella regione, al terzo posto nella classifica dei decessi sul lavoro, dopo Lombardia e Veneto, Napoli è maglia nera con 24 casi in soli 8 mesi (più del 2018 quando si contavano 18 vittime); seguono Avellino (11), Caserta (10), Salerno (5) e Benevento (2) (dati Cgil). Sono l’edilizia e l’agricoltura, i settori più colpiti.
Vincenzo Maio, segretario regionale Fillea-Cgil, ha commentato così i dati:
“C’è un aumento esponenziale delle vittime purtroppo dipende dalla volontà politica di nascondere un fenomeno degenerativo della nostra società. Si parla così tanto di immigrati ma c’è la precisa volontà politica di spostare l’attenzione, non c’è una cultura sulla sicurezza, bisognerebbe invece iniziare dalle scuole”.
Sono 49 gli italiani che hanno perso la vita mentre lavoravano, due comunitari e un extra comunitario, 47 i maschi e 5 le donne, 46 i morti nelle industrie e 6 quelli in agricoltura. Si tratta per lo più di persone che non potrebbero sostenere i ritmi di questi lavori e vanno avanti fino allo sfiancamento ed è soprattutto la mancanza di comunicazione, uno dei nodi più difficili da risolvere, come spiega Maio:
“Noi sindacalisti non riusciamo più a raggiungere i luoghi di lavoro come una volta né tantomeno riusciamo a sviluppare politiche sindacali perché i diritti sono diventati un costo. Oggi facciamo fatica a parlare con i lavoratori. Non lo facciamo noi, né la scuola né gli organi ispettivi. Questo significa che questo tema esce fuori da qualsiasi contesto. Non lo fa nemmeno il compagno di lavoro che avverte l’altro e lo invita a prestare attenzione. Nessuno si difende, si lavora a testa bassa, inconsapevoli dei propri diritti. Spesso si baratta il lavoro con la paga, la sicurezza e i diritti”.
Il problema in Campania dipende anche dal fatto che gli ispettori del lavoro sono veramente pochi e per questo le aziende sono sicure di non avere controlli e di poter lavorare nell’illegalità. Mandano a morire nei cunicoli o sui ponteggi i lavoratori perché sono senza strumenti e senza tutele.
Fermata la nomina al DNA (Direzione Nazionale Antimafia) di Catello Maresca, coordinatore delle indagini sfociate nel 2011 nella cattura del boss dei casalesi Michele Zagaria dopo una lunghissima latitanza: Nino Di Matteo, consigliere del CSM (Consiglio Superiore di Magistratura) fresco di elezione, ha infatti sparigliato le carte a Palazzo dei Marescialli, contribuendo al rinvio del voto del plenum sulla nomina di tre nuovi sostituti alla Procura Nazionale Antimafia: Sergio Amato e Simona Di Monte.
Sergio Amato ha trascorso un lungo periodo alla Dda ed è uno dei pm che nel 2011 ritrovarono ben sette milioni in contanti murati nell’abitazione di Mario Potenza, ex contrabbandiere di Santa Lucia poi dedicatosi all’usura, mentre Simona Di Monte ha a sua volta maturato una lunga esperienza in Dda, seguendo in particolare le inchieste sui clan nella zona nolana e coordinando le ricerche che portarono alla cattura dei fratelli Pasquale, Salvatore e Carmine Russo, temibili latitanti. Successivamente è passata alla Procura generale.
Sarà ora il procuratore Giovanni Melillo a decidere quali sezioni coordineranno i due nuovi aggiunti, che hanno preso il posto di Filippo Beatrice, scomparso nel giugno del 2018, e di Alfonso D’Avino, nominato il mese successivo procuratore di Parma. Affiancheranno gli altri aggiunti in carica: Rosa Volpe, Vincenzo Piscitelli, Raffaello Falcone, Giuseppe Lucantonio, Giuseppe Borrelli e Luigi Frunzio. Resta ancora vacante il terzo posto, quello occupato fino a ottobre dello scorso anno da Nunzio Fragliasso, mentre sta per liberarsi quello di Giuseppe Borrelli, proposto come nuovo procuratore di Salerno.
Di Matteo, insieme al consigliere Sebastiano Ardita, danno notizia, al posto di Maresca, di un nuovo nome: quello di Domenico Gozzo, attualmente sostituto Pg a Palermo. Da procuratore aggiunto a Caltanissetta fu lui a far riaprire le indagini sulla strage di via D’Amelio e a scoprire il depistaggio, realizzato con il falso pentito Scarantino, costato l’ergastolo a sette innocenti.
Come annunciato anche dal Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico in un suo post su Facebook, l’Ufficio di presidenza di Montecitorio ha deliberato la revoca del vitalizio da ex deputato di Forza Italia e coordinatore regionale di Forza Italia in Campania Nicola Cosentino.
Cosentino venne coinvolto in una vicenda giudiziaria risalente ad alcuni anni fa, quando era parlamentare. Oltre a lui, è stato revocato il vitalizio anche ad Enrico Cavaliere (Lega Nord).
E’ stato invece deciso di concederenuovamente il vitalizio a Raffaele Mastrantuono, eletto alla Camera nel Psi, e che è stato riabilitato.
di Maria D’Angelo – Un’onda rosa è pronta a invadere sabato 19 ottobre 2019 alle ore 16.00 il Real Bosco di Capodimonte per la seconda edizionedel Bosco in Rosa – Corri tra i capolavori.
La manifestazione podistica, a iscrizione gratuita, riservata alle sole donne si snoderà lungo un percorso di 5 km tra le bellezze settecentesche del parco napoletano voluto da Carlo III di Borbone.
Saranno in cinquecento le protagoniste di questa lunga passeggiata (pochissimi i pettorali ancora disponibili), runners che prenderanno parte a un appuntamento che in soli due anni è diventato tra i più attesi del calendario podistico partenopeo.
Per tutte le atlete e runners che parteciperanno alla maratona il biglietto di ingresso al Museo e alla mostra Napoli Napoli di lava, porcellana e musica sarà di 10 euro (anziché 14.00 euro) nei giorni di sabato 19 e domenica 20 ottobre 2019 mostrando in biglietteria la pettorina della gara.
Il percorso della gara
Il percorso della gara è immerso in autentici capolavori d’arte e botanici che il polmone verde per eccellenza di Napoli conserva. Il tracciato prevede l’attraversamento dei cortili della Reggia che ospita opere come la Flagellazione di Cristodi Caravaggio, il Ritratto di Paolo III con i nipotidi Tiziano, la Crocifissione di Masaccio, la Cassetta Farnesedi Manno di Bastiano Sbarri e Giovanni Bernardi e il Grande Cretto Nero di Alberto Burri.
E i capolavori botanici del giardino anglo-cinese: un maestoso Canforo, un Taxodium (Taxodium mucronatum), un Eucalipto(Eucalyptus camaldulensis) e alcune camelie.
Nei boschetti circostanti si trovano magnolie, tassi, cipressi, pini, uno splendido Cedro del Libano e una Melaleuca, pianta rara, detta ‘albero della carta’.
La gara/camminata non competitiva di 5 km è organizzata dalla Napoli Running in sinergia con il Direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Sylvain Bellenger e al fianco dell’Associazione Sostenitori Ospedale Santobono Onlus.
Bosco in rosa
L’invito è rivolto a donne e bambini – ricorda Antonio Fogliano, Presidente della Napoli Running – donne in quanto vogliamo regalare una giornata di benessere tutta rivolta alle runners in rosa, bambini perché è prevista anche una zona accoglienza e animazione per quanti vogliano far divertire i loro piccoli in sicurezza mentre si godono la passeggiata nel bosco.
Il Real Bosco di Capodimonte – sottolinea Sylvain Bellenger, Direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte – offre uno scenario straordinario per praticare ogni tipo di sport, il grande polmone verde della città frequentato ogni giorno da centinaia di runners.
Per questo sono particolarmente felice di ospitare la corsa organizzata da Napoli Running per sabato 19 ottobre: un percorso di 5 km rivolto a tutte le donne.
Sarà una giornata di festa e l’occasione per scoprire la bellezza e la ricchezza botanica del nostro bosco e tutte le opportunità che offre il nostro campus culturale.
Il dottor Ugo de Luca, Presidente dell’Associazione Sostenitori Ospedale Santobono Onlus, sottolinea:
Siamo lieti di condividere e promuovere l’iniziativa Il Bosco in Rosa in collaborazione con la Napoli Running e il Museo e Real Bosco di Capodimonte, perché la salute di tutta la famiglia passa attraverso la salute delle donne, e lo sport, la condivisione e il poter vivere lo spazio verde straordinario del nostro bosco in città, sono il miglior modo per stare bene.
Napoli Running, progetto di espansione Europea supportato da RunCzech (1.2 milioni di corridori dal 1995), organizza una serie di eventi podistici nell’area metropolitana di Napoli con l’obiettivo di creare percorsi di qualità certificata da organizzazioni ed istituzioni nazionali ed internazionali (Aims, IAAF, Fidal, IAU, IUTA, EA).
Entro il 2021, si prevede un totale di 25.000 partecipanti registrati, provenienti da tutta Italia e da 70 paesi diversi, per eventi competitivi e non competitivi, tra cui: Sorrento Positano (Ultramarathon 54 Km e Panoramica 27 Km, Napoli City Half Marathon, Staffetta aziendale (10 Km +11,0975 Km), Family Run& Friends (2.5 Km), Il Bosco in Rosa (5 Km) ed altri eventi durante l’anno.
Napoli Running è per la sostenibilità aziendale promuovendo eventi plastic free e facendo, in collaborazione dell’Asia, della plastica una moneta di scambio per l’iscrizione della Family Run& Friends.
Per il Bosco in Rosa 2019 il ritrovo delle partecipanti è previsto alle ore 14.00 all’interno del Real Bosco di Capodimonte, nei pressi della Fagianeria, vicino all’ingresso di porta Miano dove è possibile effettuare anche le iscrizioni:
Maltempo in Campania nel week-end (19-20 ottobre): Si annunciano piogge e temporali sparsi e poi di nuovo si arriverà a temperature intorno ai 30 gradi.
Un fine settimana all’insegna del maltempo quello che attende Napoli e la Campania. Il meteo per il 19-20 ottobre sarà inclemente, con piogge diffuse a caratteri temporaleschi un po’ ovunque e che costringeranno dunque i più al primo fine settimana in casa o quasi. Niente fine settimana al mare o a fare trekking in montagna: ma sarà una frase transitoria. A partire da lunedì 21 ottobre, infatti, un nuovo anticiclone proveniente dal Nord Africa arriverà da Sud e dunque investirà in pieno la Campania la prossima settimana, per poi spostarsi sempre più verso nord. Si preannunciano nuove giornate estive nonostante novembre sia alle porte: temperature di nuovo attorno ai 30 gradi e cielo limpido su gran parte della regione.
Una buona notizia insomma per chi vorrà godersi ancora qualche giornata estiva completamente fuori programma, sebbene il meteo campano ha abituato da tempo a improvvisi “ritorni di fiamma” dell’estate anche in pieno autunno. Stavolta è in arrivo una vera e propria mini-ondata estiva che sarà un’autentica manna per cittadini e turisti. L’anticiclone proveniente dal Nord Africa resterà sulla Campania per diversi giorni, durante la sua fase transitoria verso il Nord: una volta scomparso dalla regione, il clima tornerà quello autunnale, con le temperature di nuovo vicine alle medie stagionali.
Dopo trent’anni riapre al pubblico la Casa del Bicentenario, gioiello di Ercolano. Alla conferenza stampa di mercoledì 23 anche il Ministro Franceschini.
Dopo un’attesa lunga trent’anni, a partire da giovedì 24 ottobre, il pubblico potrà visitare il ‘Cantiere Open’ della Casa del Bicentenario, preziosa domusromana di Ercolano. I visitatori avranno accesso ad alcuni ambienti della famosa residenza, vero gioiello di architettura e di vita domestica. “Dopo il successo delle precedenti esperienze” – si legge nella nota di presentazione – “diventa stabile il progetto di condivisione del dietro le quinte dei cantieri di conservazione messo in atto dal Parco Archeologico di Ercolano.”
Il restauro di questa famosa domus è frutto di un progetto internazionale, condotto dal Parco Archeologico di Ercolano e dal Parco Archeologico di Pompei, in collaborazione con l’Herculaneum Conservation Project e con il Getty Conservation Institute.
L’inaugurazione della Casa del Bicentenario
La conferenza stampa per l’inaugurazione di questo nuovo percorso archeologico è prevista per mercoledì23 ottobre alle ore 11 al Decumano Massimo. Dopo l’incontro, i giornalisti potranno partecipare ad una visita guidata degli ambienti ora fruibili della Casa del Bicentenario, accompagnati dai principali attori che ne hanno curato la rinascita.
Alla cerimonia di presentazione, interverranno Michele Barbieri, presidente dell’Istituto Packard Beni Culturali, la responsabile dell’Herculaneum Conservation Project, JaneThompson, e la restauratrice per il Getty Conservation Institute, Leslie Rainer. Saranno presenti alla conferenza anche Francesco Sirano, direttore degli scavi di Ercolano, Massimo Osanna, direttore degli scavi di Pompei, e il generale Mauro Cipolletta, direttore del Grande Progetto Pompei, insieme al sindaco di Ercolano, Ciro Bonajuto. A chiudere i lavori, interverrà l’On. Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini.
Curiosità
La Casa del Bicentenario è chiamata così perché riportata alla luce nel 1938 da Amedeo Maiuri, esattamente duecento anni dopo l’inizio delle prime ricerche sulla città di Ercolano. Si tratta di una struttura risalente all’epoca giulio-claudia, con un’estensione di circa 600 mq., riccamente decorata e realizzata quasi completamente in opus reticolatum in tufo giallo.
Il ministro per il Sud e la coesione territoriale Giuseppe Provenzano, tramite Twitter, annuncia la svolta sulla questione navigator: “La giornata si apre con una buona notizia: lo stallo sui 471 navigator in Campania è finalmente sbloccato. Grazie al governatore della Campania Vincenzo De Luca e al presidente Anpal Domenico Parisi che in questi minuti firmano un accordo. Ricordiamocelo: il lavoro è dignità“.
Il governatore De Luca commenta l’incontro positivo in una nota: “Si è svolto un cordiale incontro, la Regione ha sollecitato la stabilizzazione dei lavoratori precari presenti in Anpal da oltre un decennio e la contrattualizzazione dei navigator con un’assunzione piena ed esclusiva di responsabilità da parte di Anpal. La Regione ha sollecitato anche un impegno ad affrontare e risolvere altre emergenze occupazionali. Sarà bandito a breve il nuovo concorso per 650 nuove assunzioni stabili nei Centri per l’impiego, e si sta lavorando per avviare a conclusione già entro quest’anno il primo concorso bandito dalla Regione per i primi tremila giovani da mandare a lavorare nei Comuni. Stiamo aprendo davvero una stagione straordinaria per il Lavoro.