Un violento temporale ha colpito Napoli nella notte, causando numerosi disagi: allagata la stazione di piazza Garibaldi della linea 2 della metropolitana.
Purtroppo ormai è risaputo. Maltempo a Napoli vuol dire anche affrontarne le conseguenze e riparare i danni. Tutta la stazione sotterranea di piazza Garibaldi della linea 2 della metropolitana di Napoli è allagata per il violento acquazzone di stanotte. Le circolazioni dei treni della linea 2 sono infatti state interrotte a partire dalle 4 di stanotte.
La linea 2 collega piazza Garibaldi, quindi la città di Napoli, con tutta la zona flegrea. I treni sono fermi proprio tra la stazione Campi Flegrei e San Giovanni Barra, altro capolinea dei treni.
A riparare il guasto sono intervenuti subito i tecnici di RFI (Rete Ferroviaria Italiana). Oltre ad essere allagata l’intera stazione sotterranea, a causa del temporale ci sono stati anche guasti ai sistemi tecnologici. Non appena i tecnici risolvono i danni, anche la circolazione dei treni sarà ripristinata. Il “quando” però non è ancora noto.
Sono passati 34 anni dalla morte di Siani, giornalista italiano assassinato dalla camorra, ma la sua memoria continua a vivere anche grazie all’assegnazione dell’omonimo premio. Lunedì 23 settembre, come ogni anno, la giornata sarà piena di eventi in suo ricordo.
Il ricordo alle Rampe Siani
La giornata inizierà con il sindaco che, alle 9:30, lascerà dei fiori alle Rampe Siani, al Vomero.
L’inaugurazione della sala e la presentazione della sala Siani
A seguire, alle 10.30, si avrà al Pan l’inaugurazione della “Sala della Mehari“, dedicata al cronista ucciso dalla camorra così alle altre vittime innocenti della criminalità organizzata. Ci sarà inoltre la presentazione della Fondazione Giancarlo Siani a cura di Paolo Siani e Gianmario Siani. Ospiti della celebrazione saranno il direttore de “Il Mattino”, Federico Monga, il Procuratore della Repubblica di Napoli e il presidente dell’Ordine Nazionale dei giornalisti, Carlo Verna. Sarà presente anche il Questore Alessandro Giuliano (di cui abbiamo parlato qui La drammatica storia di Boris Giuliano ) e altre autorità.
Il premio Siani
Dalle 11:30 alle 13:30 sarà invece la volta dell’assegnazione del premio Siani. I premiati:
Maria Franco, per il libro “Esercizi di stile per un congedo”, edito da Guida Editori;
Angela Mallardo, per “Giancarlo Siani, il bambino che vivrà per sempre”, edizioni Buk Buk;
Raffaele Sardo per la trilogia dedicata alle storie di vittime con “Al di là della notte”, “Come nuvole nere” e “La sedia vuota”;
Federica Angeli per “A mano disarmata”, edito da Baldini e Castoldi;
Dario Cirrincione per “Figli del Boss”, edizioni San Paolo;
Nello Trocchia per “Casamonica”, edizioni Utet;
Paolo Borrometi per “Un morto ogni tanto”, edito da Solferino;
l’Associazione Opportunity ONLUS per il video “Una grande comunità contro la Camorra.
Tutte le opere sono state premiate per le modalità con cui sono state raccontate e denunciate le attività della criminalità organizzata. Il riconoscimento istituito nel 2004 è consegnato e promosso dall’Ordine dei giornalisti della Regione Campania, l’Associazione napoletana della stampa, l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, il Centro studi Siani e il quotidiano Il Mattino.
La visita del presidente della Camera dei deputati
Infine, il presidente della Camera dei deputati, on. Roberto Fico visiterà la sala della Mehari di Giancarlo Siani e sala della Memoria. E dalle 15:00 alle 17:00 si terrà un corso di formazione per giornalisti sulla Deontologia professionale, a cura dell’OdG, nonché una tavola rotonda sul tema della libertà d’informazione con gli autori premiati.
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I medici del Ruggi d’Aragona di Salerno portano a termine il parto di una donna di 225 kg.
Una donna di 225 kg ha portato a termine una gravidanza a rischio a causa di complicazioni relative anche alle sue condizioni fisiche. La donna di 225 kg è giunta all’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno con uno scompenso cardiaco e una cistosi in condizioni critiche. La gravidanza però ha avuto esito positivo grazie all’intervento compiuto dai medici del Ruggi d’Aragona.
L’operazione è stata effettuata dall’equipe coordinata da Mario Polichetti, responsabile dell’unità per le gravidanze a rischio, e Francesco Marino, responsabile del reparto di ginecologia del Ruggi d’Aragona. La donna ha dato alla luce una splendida bambina.
Adesso la paziente sta seguendo un regime alimentare che l’ha portata a raggiungere il peso di 162 kg. “Sono grata ai medici dell’ospedale di Salerno. Hanno strappato alla morte me e mia figlia. Io e mio marito gli saremo sempre riconoscenti per aver ricevuto in dono la nostra Antonia Maria Rosaria, nata due settimane fa”.
Al via la XXI edizione del Napoli film festival, la rassegna si svolgerà dal 23 settembre all’1 ottobre.
A due maestri del cinema italiano, Pupi Avati e Gianni Amelio, è stato assegnato il Premio alla Carriera di questa edizione. Protagonisti della manifestazione diretta da Mario Violini, saranno anche anche il regista francese Benoit Jacquot, gli attori Toni Servillo, Lino Guanciale, Valeria Golino e Lunetta Savino con anteprime, “incontri ravvicinati”, cinque concorsi, rassegne d’autore, mostre, libri, musica e convegni.
Quartier generale del festival l’Institut Français Napoli, con eventi anche all’Instituto Cervantes, Goethe-Institut Neapel, Castel dell’Ovo, Cinema delle Palme e Cinema Vittoria.
9 giorni di grande cinema
Ben nove i giorni “a tutto cinema” con oltre 150 proiezioni, 30 “incontri ravvicinati” con gli ospiti e 5 concorsi per l’assegnazione dei Vesuvio Awards ma anche tanti premi volti a garantire una maggiore visibilità delle opere prime e seconde. In gara i nuovi autori europei per Europa/Mediterraneo (Institut Français), tra le opere due anteprime mondiali, “Danimarca” del regista britannico Adrian Shergold e per l’Italia in concorso “Mai per sempre” di Fabio Massa, con film anche dal Marocco, Germania e Croazia. Raccontano la città le sezioni corti, doc e scuola di Schermo Napoli, a cura di Giuseppe Colella. Il concorso Videoclip Sessions (Castel dell’Ovo) è curato dalla redazione di www.freakoutmagazine.it, rivista musicale coordinata da Giulio Di Donna. La cerimonia di premiazione si terrà domenica 29 settembre alle ore 19 all’Institut Français Napoli, seguirà “Zaleska sonorizza Nosferatu”, progetto audiovisivo della contrabbassista Caterina Palazzi. Tutti i film vincitori di SchemoNapoli e Videoclip Sessions saranno proiettati lunedì 30 settembre alle ore 17 all’Instituto Cervantes.
L’apertura lunedì 23 settembre con Benoit Jacquot e Valeria Golino
Sarà l’incontro con il regista Benoit Jacquot e Valeria Golino a inaugurare il festival lunedì 23 settembre alle 21,15 nella sala Dumas dell’Institut Français cui seguirà il film, in anteprima nazionale, “Dernier Amour”, sulla passione di Giacomo Casanova (Vincent Lindon) per una cortigiana (Stacy Martin), nell’Inghilterra di fine Settecento, tratta dal libro di memorie dell’avventuriero veneziano “Storia della mia vita”. Nel cast del film Valeria Golino interpreta la prima donna sedotta da Casanova. L’incontro con il pubblico sarà condotto dal giornalista e critico cinematografico Antonio Fiore.
Tutti gli ospiti del Napoli Film Festival 2019
Protagonista martedì 24 settembre Toni Servillo (ore 21,15 – Institut Français) che si racconterà in un talk con il giornalista Marco Lombardi, prima della proiezione del suo film “5 è il numero perfetto” diretto da Igort, che introdurrà il film.
Toni Servillo al Napoli film festival
Pupi Avati sarà al Cinema Vittoria giovedì 26 settembre alle ore 21 con il suo ultimo film “Il signor Diavolo” che segna il ritorno del regista al genere horror. Conduce l’incontro con il pubblico Marco Lombardi.
Attualmente sul set de “Il Commissario Ricciardi”, che negli ultimi mesi ha restituito alla città di Napoli le atmosfere anni ’30 del romanzo di Maurizio de Giovanni da cui è tratta la fiction, il protagonista Lino Guanciale sarà ospite del festival venerdì 27 settembre alle ore 21 all’Institut Français per presentare in anteprima la commedia “La freccia del tempo” di Carlo Sarti, anch’egli in sala.
Il regista Gianni Amelio, prossimamente al cinema con l’atteso “Hammamet” su Bettino Craxi, sarà l’ospite di sabato 28 settembre alle ore 21 all’Institut Français per presentare due cortometraggi: “Casa d’altri”, sul dolore del popolo di Amatrice dopo il terremoto del 2016 e “Passatempo” con Renato Carpentieri, evento speciale alla Settimana internazionale della critica all’ultimo festival di Venezia. L’incontro è moderato da Marco Lombardi.
Gli appuntamenti pomeridiani
Tra gli appuntamenti pomeridiani anche l’incontro con il regista Gianfranco Pannone per la proiezione del suo nuovo film documentario “Scherza con i fanti”, diretto con Ambrogio Sparagna, applaudito alle Giornate degli Autori di Venezia (giovedì 26 settembre, ore 18,45 – Institut Français). L’attrice Lunetta Savino presenterà in anteprima “Rosa” di Katja Colja (venerdì 27 settembre, ore 19,15- Institut Français).
Le anteprime
In anteprima mondiale sarà proposto “Dance again with me Heywood!” di Michele Diomà con il leggendario autore James Ivory, Premio Oscar 2018 per la sceneggiatura del film di Luca Guadagnino “Call me by your name” (Sabato 28 settembre, ore 19,15 – Institut Français). Chiude il festival l’appuntamento dell’1 ottobre (ore 18 – Instituto Cervantes) con la regista spagnola Diana Toucedo che porta in anteprima italiana la sua opera prima “Trenta fuochi”.
I percorsi d’autore e le altre rassegne
Tornano anche i “Percorsi d’autore”. Il primo è dedicato al giovane regista canadese Xavier Dolan con la proiezione dei primi quattro film che lo hanno reso uno dei più amati cineasti internazionali. Di Silvio Siano, regista neorealista nato a Castellammare di Stabia, sarà proposta una retrospettiva completa con alcune versioni restaurate, in collaborazione con Luciano Cuomo (Quaderni di Cinemasud) e lo storico del cinema Paolo Speranza. Tra le altre rassegne previste, il Napoli Film festival proporrà un omaggio alla cinematografia tedesca dal titolo “Focus 1989-2919: la caduta del muro di Berlino” con la proiezione di film inediti in Italia in occasione dei trent’anni anni dallo storico evento, in collaborazione con il Goethe-Institut Neapel. Un altro anniversario importante sarà celebrato con la rassegna “Autour 1959… la Nouvelle Vague”, da Godard a Truffaut, a sessant’anni dalla nascita dell’innovatore movimento cinematografico francese. All’Instituto Cervantes una sezione sarà dedicata al cinema spagnolo con la proiezione di opere prime (tra cui l’anteprima di “Trenta fuochi” di Diana Toucedo) e la sezione “Gli Invisibili” con titoli di successo mai distribuiti in Campania. Completa il cartellone delle rassegne “Spazio agli autori”: film ed eventi tra cui “Sono Gassman! – il re della commedia” e incontro con il regista Fabrizio Corallo, “L’uomo che rapì Truffaut” con il regista Luciano Del Prete e il protagonista Antonio Fiore, “Anna Politkovskaja”, concerto per voce solista di Ferdinando Maddaloni e l’incontro con Enrique del Pozo dopo la proiezione del suo documentario “The man behind the woman”.
Ospiti e proiezioni per la sezione dedicata agli studenti delle scuole superiori “Parole di Cinema”, organizzata in collaborazione con Mobydick di Rita Esposito. Al cinema Vittoria, da martedì 24 a venerdì 27 settembre, si alterneranno le attrici Angela Fontana e Denise Tantucci con l’anteprima campana di “Likemeback” di Leonardo Guerra Seragnoli; il regista Francesco Prisco con “Bob & Marys”; l’attore Gianpiero De Concilio con “Un giorno all’improvviso” di Ciro D’Emilio. In programma anche l’anteprima campana di “Ed è subito sera” di Claudio Insegno, il film su Dario Scherillo vittima innocente di camorra nel 2004, saranno presenti il fratello Pasquale Scherillo, Carmen del Core e Geppino Fiorenza.
Arte e letteratura
Due le mostre allestiste per il festival: all’Institut Français, dal 23 al 29 settembre, “Immagini della Nouvelle Vague”, a cura dello storico del cinema Orio Caldiron, e “BioPICS 3 – The End”, di Fabio Govoni, già in corso e fino al 29 settembre a Castel dell’Ovo, tele sui grandi personaggi dell’umanità con i volti degli attori che li hanno interpretati, a cura di Nello Arionte, promossa dall’associazione Promuoviamoarte.
Spazio anche alla letteratura con la presentazione di due libri alla Mediateca André Malraux dell’Institut Français: “Destinazione Tina Pica” di Gioconda Marinelli (martedì 24 settembre, ore 18) con introduzione di Giulio Baffi e Valerio Caprara, e letture di Ingrid Sansone; “I film mai girati” (mercoledì 25 settembre, ore 19) di Emanuele Canzaniello, con introduzione di Giuseppe Merlino e Valeria Sperti, e letture di Alessio Sica.
In programma due convegni: “Informazione e cinema” in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti della Campania e attribuzione di crediti. Partecipano Ottavio Lucarelli, Marcella Cerciello, Mario Violini e Gianni Russo; “La sfida del terzo settore per le organizzazioni culturali” a cura di Marco D’Isanto, interviene Rosanna Romano (Regione Campania).
I film in concorso
Il concorso internazionale Europa Mediterraneo presenta cinque film europei inediti di giovani autori che saranno in visione all’Institut Français alle 17,30. Dalla Croazia arriva “Aleksi” di Barabara Vekaric: una ragazza prova a scappare dalla vita noiosa che la famiglia le ha imposto (Anteprima Italiana – Lunedì 23 settembre).
Dalla Germania il thriller “A clear felling” di Max Glescinski, la storia di due amici che si ritrovano venti anni dopo ad affrontare oscure verità (Anteprima Italiana – Martedì 24 settembre). Dalla Gran Bretagna il film “Danimarca” una commedia agrodolce sulle vicende di un uomo sfortunato e senza lavoro che viaggiando in Europa prova a farsi arrestare per avere un letto dove dormire (Anteprima mondiale – Mercoledì 25 settembre).
Dal Marocco “La guaritrice” di Mohamed Zineddaine: alla periferia di Khouribga, una città vicino a una miniera di fosfato, i treni pieni di minerali tossici viaggiano notte e giorno tra le miniere e la grande fabbrica, un moloch che domina, si nutre e lentamente uccide la città e i suoi abitanti (Anteprima Campana – Venerdì 27 settembre).
Dall’Italia “Mai per sempre” di Fabio Massa, la drammatica storia di amicizia, amore e di una lotta interna tra il bene e il male. È la vita di Luca, un giovane che, nonostante il conforto della sua famiglia, preferisce spaccarsi la schiena in un’officina che possiede lontano da Napoli dove è cresciuto e dove la madre Silvana vive ancora col nuovo marito, Saverio, un avvocato di prestigio, del quale Luca non condivide il modo malvagio di essere e comportarsi (Anteprima mondiale – Sabato 28 settembre).
La giuria coordinata dal Prof. Giuseppe Borrone storico del cinema è composta dagli studenti dell’Università Federico II del Corso di laurea magistrale in discipline della musica e dello spettacolo e del Corso di Laurea Archeologia e Storia delle Arti, curriculum Spettacolo, dagli studenti delle scuole di cinema campane, ABAN – Accademia di Belle Arti di Nola, ASCI Scuola di Cinema a Napoli, Scuola di Cinema di Napoli, Scuola di Cinema Pigrecoemme.
I cortometraggi
Per Schermo Napoli Corti si presentano 32 titoli tra cui spiccano “Veronica non sa fumare” di Chiara Marotta, Miglior Corto della Settimana della Critica 2019 del festival di Venezia, “La scelta” di Giuseppe Nuzzo, presentato alla Settimana della critica 2019 con Cristina Donadio e “Wash me” di Francesco Prisco con Massimiliano Gallo. La giuria è composta dall’attore Adriano Pantaleo, la giornalista e regista Ilaria Urbani, e dal regista e docente Pino Sondelli. Schermo Napoli Doc propone 17 titoli, tra cui “Denise – Al di là del vetro” di Gianfranco Gallo sulla figlia di Raffaele Cutolo, “So sempe chille” di Romano Montesarchio sul cantautore Franco Ricciardi, e “Sfizzicariello” della giornalista Rossella Grasso, storie di riscatto per un gruppo di ragazzi con disagi psichici che gestisce una piccola gastronomia nel centro storico di Napoli. A giudicarli saranno il regista Fulvio Iannucci il giornalista Alessandro Savoia e l’antropologa Helga Sanità. Completa la sezione il concorso Schermo Napoli Scuole con 17 opere provenienti dalle scuole elementari, medie e superiori della Campania. In giuria la giornalista Carmen Credendino, Igor Scognamiglio, docente di comunicazione presso l’Università Suor Orsola Benincasa e il regista e docente Vincenzo Albano.
Torna per il secondo anno il concorso Videoclip Sessions a cura dalla redazione di www.freakoutmagazine.it, storica rivista musicale italiana coordinata da Giulio Di Donna: diciotto nazioni rappresentate, dagli USA al Sud Africa passando per il centro Europa e 60 lavori selezionati con oltre 600 videoclip giunti alla giuria composta dal toscano Michele Faggi, content manager presso il magazine Indie-eye.it, la giornalista Cecilia Donadio e Alfredo Capuano, responsabile del festival Cuore di Napoli e professore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.
In un’era in cui la fruizione del video è ridotta ai microschermi per smartphone e ad un audio insufficiente, nasce la voglia di riproporre in forma cinematografica i video realizzati da giovani e affermati videomakers. Molto forte la compagine delle clip di genere: la trap e il rap che fotografano il fenomeno del momento. Tra i video in gara troviamo i lavori degli italiani Max Gazzè, Sick Tamburo, /handlogic, Egon, Gio Evan, Le Capre a Sonagli, Assalti Frontali, In Arte Gibilterra ma anche il ritorno del vincitore della scorsa edizione, il regista portoghese João Pombeiro che propone il nuovo video di Nightmares On Wax. Spicca il lavoro in 2D di una band cilena con alla voce Chino Moreno dei Deftones e quello della star tedesca-canadese Alice Merton e della star spagnola India Martínez. Folta la pattuglia degli artisti partenopei con: Libera Velo, Hapax, Capone&BungtBangt, Ferraniacolor, Napoli Milionaria che propongono l’anteprima assoluta dell’opera “‘A nuttata è passata”, omaggio alla città e al suo santo patrono, gli Indubstry, i Profugy, Malatja, Drakmah, Tidal Waves e Carl Hyle.
Il Vesuvio Award
Tutti i concorsi in gara vedono in palio il Vesuvio Award, scultura di bronzo realizzata da Lello Esposito, e una serie di premi volti a garantire una distribuzione alle opere. Per Europa/Mediterraneo è in palio il premio Augustus Color che consiste in 10 copie in formato DCP per ciascun vincitore, per favorirne l’acquisizione da parte della distribuzione italiana. Anche Schermo Napoli assicurerà ai selezionati visibilità riproponendoli nelle rassegne itineranti organizzate dall’Associazione Napolicinema (41. Parallelo presso la Casa Italiana Zerilli-Marimò, New York University Department of Italian Studies, Cinema al Castello a Morra de Sanctis). Infine Diregiovani in collaborazione con l’Agenzia di stampa Dire assegnerà ilPremio Giovani Visioni all’opera che si è distinta per un’idea originale che coniughi informazione, linguaggio narrativo ed efficacia del messaggio trasmesso. Al miglior documentario il Premio Cinemaitaliano.info con l’inserimento nel circuito home video.
Il Napoli Film Festival è organizzato dall’Associazione Napolicinema in collaborazione con Institut Français Napoli, Instituto Cervantes Napoli, Goethe Institut Neapel e le Università Suor Orsola Benincasa, Federico II e L’Orientale, Promuoviamoarte e Openart, con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Mibac), il patrocinio Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur), EUNIC – European Union National Institutes for Culture, Regione Campania, Comune di Napoli, CFCC – Coordinamento Festival Cinematografici Campania, FCRC – Film Commission Regione Campania, Agis Campania, Anec Campania, Fice Campania.
Svolta nell’inchiesta sul disastroso incendio di Sarno sul quale sta indagando la Procura della Repubblica di Nocera Inferiore. Il pubblico ministero Anna Chiara Fasano, attraverso i carabinieri, ha acquisito le prime immagini dei sistemi di videosorveglianza grazie alle quali sarebbe stato individuato un gruppo di ragazzini sospettati di aver appiccato il fuoco sulla collina del Saretto.
Domato solo nella mattinata di ieri solo con l’arrivo dei Canadair, l’incendio ha distrutto la chiesetta storica di Sarno e devastato il 90% della pineta con conseguenti gravi rischi idrogeologici. La notte da incubo per i tanti abitanti ancora scossi dalla tragica alluvione del 1998, però, a quanto risulterebbe dalle prime indagini, non sarebbe altro che il frutto di una “bravata”.
I giovanissimi che sono sospettati di aver appiccato il fuoco sono sei minorenni e un maggiorenne, tutti del luogo. Inchiodati dalle telecamere di videosorveglianza e da due testimoni chiave, nelle loro abitazioni sono stati ritrovati abiti segnati dal fumo e dalle fiamme.
La confessione del minorenne: ” Volevamo scherzare”
Il primo ad essere fermato ha 16 anni ed è crollato davanti alle domande incalzanti degli inquirenti, sostenuto dagli assistenti sociali. Il ragazzo che è di origini sud americane ha spiegato che volevano scherzare. I giovani indagati appartengono a famiglie molto conosciute in città, alcuni dei quali con alle spalle delle storie piuttosto complesse. Al momento, rischiano la denuncia anche se non è scattato ancora alcun fermo. Le indagini infatti continuano.
I rischi dell’incendio di Sarno
Sulla matrice dolosa dell’incendio non vi erano stati dubbi fin dall’inizio. Il sindaco di Sarno Giuseppe Canfora aveva chiarito che : «Quella è una zona rossa, non ci sono pascoli e non è neppure edificabile». Il primo cittadino ha dunque chiesto l’intervento dell’Esercito per pattugliare le zone pedemontane in questo periodo e presenterà un esposto alla Procura della Repubblica per chiedere lo stato di calamità naturale.
Sul caso c’è stata anche un’interrogazione parlamentare. L’allerta è massima anche per il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia il quale ha rassicurato i cittadini della zona dichiarando che: « nelle prossime ore e nei successivi giorni, continueranno i rilievi e le valutazioni volti a definire la reale entità del danno. Quel territorio è caratterizzato da un importante dissesto idrogeologico, che nel 1998 ha portato alla terribile frana di Sarno e Quindici. La pericolosità è elevata. Bisogna assicurarsi che il fuoco non abbia danneggiato troppo le radici che svolgono la funzione di contenere le piogge e potenziali smottamenti del terreno».
Ferma la pozione del ministro dell’Ambiente Sergio Costa: «Un atto scellerato che mette a grave rischio idrogeologico un territorio fortemente instabile».
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Dagli errori, si dice, possono nascere gli insegnamenti e le esperienze migliori. Talvolta i detti popolari dicono proprio la verità, e questa settimana vogliamo parlarvi di uno degli errori culinari più deliziosi che ci siano: la Torta Caprese.
A tutti sarà capitato di assaggiarla e nessuno potrà dire di non averla gradita. La Torta Caprese è uno dei piatti dolci più apprezzati della cucina campana e questa storia, che si muove tra malavita americana e cuochi ispiratamente distratti, parla proprio di lei.
Il cuoco di Capri
Le origini di questa ricetta tanto buona risalgono circa al 1920. In quegli anni viveva a Capri un cuoco un po’ distratto, noto per esser sempre con la testa tra le nuvole ma dotato di incredibile talento. Il suo nome era Carmine Fiore e uomini e donne da tutta Italia e talvolta anche da più lontano giungevano al suo negozio e laboratorio per assaggiare qualcuna delle sue creazioni.
Carmine era infatti sì distratto, ma anche appassionato ed ambizioso. Particolarmente famosa era la sua Torta di Mandorle.
Tre Malavitosi
Proprio per assaggiare la sua specialità, giunsero al negozio di Carmine tre uomini poco raccomandabili: si trattava di tre malavitosi americani, giunti fino a Capri per acquistare delle ghette per Al Capone. Il povero Carmine, scosso e preoccupato da quell’incontro, cercò di metter particolare cura nella preparazione della Torta di Mandorle ordinata dai tre uomini, per evitare in qualsiasi modo di infastidirli o contrariarli.
Purtroppo, forse per la sua solita distrazione o forse per l’agitazione, Carmine commise un errore: dimenticò di mettere, nell’impasto del dolce, la giusta quantità di farina. Ormai convinto che quella piccola dimenticanza gli sarebbe costata la vita, estrasse dal forno la Torta, terrorizzato e disperato.
Delizie impreviste
Il cuoco quasi non credette ai suoi occhi quando vide ciò che aveva cucinato: dal forno emerse una Torta diversa da quella che era solito preparare, ma dall’aspetto altrettanto delizioso.
Ben cotta all’esterno e soffice dentro, la Torta (sbagliata) alle Mandorle si rivelò essere forse ancor più buona della versione originale, e venne apprezzata anche dai tre malavitosi, che gli chiesero addirittura la ricetta.
Carmine Fiore, incredulo della propria fortuna,trasse finalmente un sospiro di sollievo. Quell’errore non solo non gli costò la vita come aveva temuto che accadesse, ma addirittura fu la sua vera fortuna: cominciò a vendere il dolce-sbagliato chiamandolo “Torta Caprese” riscuotendo non poco successo e guadagnando fama e denaro.
La storia fortunata d’una torta sbagliata
Chiunque abbia assaggiato la Torta Caprese sa quanto possa essere buona e chi ha provato a cucinarla sa quanto possa essere complicato rendere giustizia alla ricetta: vi sareste mai aspettati che un dolce così delizioso fosse nato in circostanze tanto bizzarre e da un errore?
È proprio il caso di dire che sia la storia fortunata d’una torta sbagliata; e, per nostra fortuna, potremo continuare a godere tutti di questo spettacolare errore.
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La storica esponente della sinistra napoletana Graziella Pagano passa a Italia Viva, la neonata formazione politica di Matteo Renzi.
Graziella Pagano, vecchio volto della sinistra napoletana ed erede della trafila PCI-PDS-DS-PD, ora ha deciso di traslocare in Italia Viva, il neonato partito di Renzi. La Pagano, intervistata a «la Repubblica», parla di una scelta “lacerante” e assicura che “nel PD resterà sempre un pezzo di me, insieme con tanti amici a cui voglio bene, con cui ho condiviso e spero ancora di condividere battaglie lungo la strada”.
Alla fluidità delle sue scelte politiche, risponde di essere stata “sempre coerente anche nel PCI. Ho sostenuto sempre il cambiamento, appoggiando prima la piattaforma di Morando al congresso di Pesaro e poi votando per Veltroni”. Provando a giustificare la scelta di lasciare il Partito Democratico, rivela che forse è dettata “dall’impazienza di andare avanti” e incide anche “la mia personale e particolare condizione”. Graziella Pagano si riferisce al fatto che sta affrontando il cancro. Ma venendo ai motivi politici, la Pagano parla di un PD “bloccato”. Parla di amici che le chiedono di rimanere “a combattere in un grande partito” pur ammettendo che “così com’è, il PD non va”. Dice che Zingaretti ha promesso un cambiamento all’interno del partito, auspicato da lei stessa, “ma andando al sodo il discorso si fa vago”. In realtà, la cosa che rimane vaga – come spesso accade quando di cambiamento si parla – è la direzione politica di questo fantomatico cambiamento voluto dalla Pagano.
Poi la Pagano risponde sui motivi dell’aderire a un progetto politico centrista come quello di Renzi. Dice di non credere più “che il PD possa diventare un partito riformista radicale”, lasciando intendere di sostenere che possa diventarlo Italia Viva. Dice di non condividere “l’evolversi di un’alleanza con l’M5S“, dimenticando che l’ha voluta lo stesso Renzi per evitare la messa all’angolo da parte di Zingaretti, che avrebbe firmato le nuove liste parlamentari in caso di voto. Poi evoca l’immagine di “una tela che puntualmente viene disfatta”, riferendosi a progetti politici a lungo raggio – “prima Veltroni, poi Renzi” – interrotti dalle contingenze. Dice di comprendere che “c’è bisogno di un grande partito contro il sovranismo”, ma di riconoscere “che il PD è ancora inadeguato per la sfida”. Dunque per Graziella Pagano il sovranismo si combatte dal centro liberale. Alle domande sugli errori di Renzi, è in accordo – come sempre – su quelli comunicativi, ma mai su quelli politici. Lo dimostra ribadendo che l’ex premier “ha avuto il merito di portare a casa risultati significativi per il paese. Quelli, per me, valgono di più dei suoi limiti”.
Rimanendo nel rispetto della persona, è difficile non rendersi conto che la sua vicenda politica, di cui certo non rappresenta l’unico caso, esemplifica al meglio una generazione che ha disatteso le sue sfide e rinnegato se stessa. Macropoliticamente, la sua generazione ha spianato la strada al macello sociale, rispondendo inadeguatamente ai rigurgiti delle trasformazioni globali. Micropoliticamente, la classe politica locale di cui è stata volto di spicco, ha lasciato in eredità miseria e disastri ambientali insoluti. Graziella Pagano ci lascia però una chiosa intellettualmente onesta: “in Campania la situazione continua ad essere complicata e c’è un problema di asfissia vera. Lo dico con enorme rispetto e ammirazione di quanti si impegnano e continuano a lottare sui territori. Ma ci vogliono più giovani, più aria nuova“.
Anne De Carbuccia e i ragazzi del centro educativo la Tenda hanno realizzato in via Sanità un murale per l’ambiente. L’opera, realizzata a più mani con writer locali, fa parte del progetto “One Planet One Future”.
Il progetto “One Planet One Future”
E’ da sei anni che l’iniziativa artistica spopola a livello mondiale, nel tentativo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul cambiamento climatico e la salvaguardia dell’ambiente. De Carbuccia racconta:
“Sto documentando ciò che abbiamo, ciò che stiamo per perdere e quello che abbiamo già perso in giro per il mondo, dall’Antartide all’Amazzonia. Il nostro messaggio è legato al cambiamento climatico e proviamo a portarlo per il mondo. Siamo felici di essere alla Sanità, un quartiere bellissimo e speciale.“
All’inaugurazione dell’opera, oltre ai vertici della III Municipalità, era presente anche il sindaco De Magistris, dichiaratosi contento di vedere partecipazione a un progetto tanto nobile, stimolando la partecipazione delle nuove generazioni.
Il progetto #Assafà
Anche un altro murale verrà inaugurato a breve: facente parte del progetto di street art #assafà e realizzato dai ragazzi dell’Educativa Teritorriale Don Bosco, in collaborazione con Gosh. Il tema però è quello dell’ascolto e coinvolge oltre 296 educative Territoriali della città, avvalendosi di circa 300 operatori sociali e 1700 ragazzi. Tutti al lavoro per riqualificare le zone urbane della città, sensibilizzando i più giovani verso il proprio territorio e la sua salvaguardia.
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Scampia, nella periferia settentrionale di Napoli, il locale campo rom è stato coinvolto in un incendio. Pare che il rogo si sia generato da alcune sterpaglie attigue al campo, estendendosi poi a 3-4 baracche che sono state avviluppate dalle fiamme: non risultano feriti né intossicati. Sono arrivati celermente sul posto i vigili del fuoco, che si sono adoperati per estinguere il rogo. Dall’incendio si è destata un’alta e densa colonna di fumo nero visibile da molti punti di Napoli. Ad accertarsi della situazione al campo rom di Scampia sono intervenuti anche l’assessore ai Diritti di Cittadinanza del Comune di Napoli Laura Marmorale e il consigliere regionale del Pd Giovanni Chianese.
Gli incendi a Sant’Antonio Abate e Sarno
Non è il primo rogo in Campania oggi. In mattinata, un incendio si è sviluppato a Sant’Antonio Abate, nella provincia di Napoli, dove le fiamme hanno divorato alcuni capannoni di un’azienda florovivaistica in via Nocerelle. Dal rogo si è sviluppata una colonna di fumo alta e densa a tal punto che, nell’epicentro dell’incendio, il cielo era oscurato. I vigili del fuoco hanno avuto non poche difficoltà a domare le fiamme. Anche i carabinieri hanno raggiunto i capannoni in fiamme. Le indagini per stabilire la natura dell’incendio sono ancora in corso.
Disastroso, invece, l’incendio ha interessato, a partire dal pomeriggio di ieri, la vegetazione del monte Saretto a Sarno, nella provincia di Salerno. L’incendio, sicuramente doloso, come ha confermato il sindaco a, è stato di così vaste proporzioni da richiedere l’evacuazione della zona. Addirittura, questa mattina le scuole sono rimaste chiuse a causa del rogo.
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Di Martina Orecchio- Pochi minuti fa a Napoli, all’interno della galleria Vittoria, un’auto ha tamponato un ciclista. L’uomo è stato portato all’Ospedale Cardarelli in gravissime condizioni.
La galleria è stata immediatamente chiusa al traffico nel senso di marcia in cui è avvenuto l’incidente.
Secondo le prime ricostruzioni l’auto procedeva in direzione Via Acton ed ha tamponato il ciclista che ha sfondato il parabrezza dell’auto dato il forte impatto. Il corpo dell’uomo è stato trascinato, arrivando a circa 60 metri dall’impatto.