sabato, Agosto 2, 2025
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Sapori Leggendari: tra lacrime, lava e re peruviani, il pomodorino del piennolo

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Per il pomodorino del piennolo, che cresce solo alle pendici del Vesuvio, intervengono vulcani e divinità, sgorgano fiumi di lacrime ed anche di lava. Tra storia e leggende, questo pomodorino rossissimo ha viaggiato fino alla Campania dal lontano Perù ed ha deliziato il palato di tutti: contadini, popolani e re.

Questa settimana vogliamo ripercorrere i suoi lunghissimi viaggi e le sue storie scottanti per raccontarvele.

Il piennolo e lo spongillo

Il pomodorino del piennolo ha una forma assai curiosa e decisamente caratteristica, soprattutto se paragonato agli altri pomodori: ha un colore rosso vivo, una forma allungata e una piccola punta all’ingiù. Sono caratterizzati anche da un’alta concentrazione di zuccheri ed acidi, probabilmente dovuti al terreno vulcanico in cui cresce. Il suo aspetto, così come il suo sapore, lo rendono insomma inconfondibile.

Questo pomodorino, detto del “piennolo” o “spongillo”, ha una forma a grappolo. Quando cominciò a diffondersi in Campania, si soleva raccogliere i suoi grappoli ed appenderlo ai balconi: è da qui che deriva il nome “piennolo”, che altro non vuol dire se non “pendolo“. Il nome “spongillo”, invece, deriverebbe dalla sua forma a punta.

Le lacrime di Cristo, il Vesuvio e le mogli dei pescatori

Sul pomodorino del piennolo ci sono tre leggende, tanto brevi quanto graziose.

  • La prima leggenda ha inizio ai tempi della creazione del mondo e, in particolare, della città di Napoli. La città partenopea sarebbe stata creata non dal buon Dio ma da Lucifero in persona. Lucifero creò, per tentare di competere con il Signore, la città rubando un pezzetto del paradiso e mettendolo sulla terra; tuttavia il suo tocco malvagio rese infertile la terra. Gesù Cristo, alla vista di questo spettacolo, si sarebbe lasciato andare ad un pietoso e disperato pianto: le sue lacrime, cadendo alle pendici del Vesuvio, resero la terra che circondava il vulcano nuovamente fertile. Nacque da quelle terre il pomodorino del piennolo, il più buono e più rosso di tutti i pomodori, che deve il suo sapore divino addirittura al figlio di Dio.
  • La seconda leggenda racconta invece delle peripezie di una piccola piantina che cercava di crescere sul Vesuvio. Non riuscendo a crescere con quello che le sue radici riuscivano a trovare in superficie, la piantina le spinse sempre più in profondità. Le radici crebbero fino ad incontrare la lava del vulcano, e di quella si nutrirono, dando vita ad un frutto dal colore rosso proprio come quella lava: il pomodorino del piennolo, forte e resistente come il vulcano.
  • La terza leggenda riguarda, infine, la forma a grappolo del pomodorino del piennolo. Si dice che, a Torre del Greco, le mogli dei pescatori lavorassero senza sosta per intrecciare le reti dei loro mariti. Quando questi partivano per mare, un po’ per noia ed un po’ per non perdere la mano, intrecciavano qualsiasi cosa capitasse sotto mano: un giorno, iniziarono ad intrecciare anche i rami della piantina del pomodorino, donandogli la forma a grappolo che ancora oggi possiamo vedere. Da allora, la pianta crebbe così, diventando appunto il pomodorino del piennolo.

Un gradito ospite peruviano

La storia reale del pomodorino del piennolo non è meno interessante.

Come tutti i pomodori, è originario del sud America, in particolare del Messico e del Perù. Già consumato dagli Aztechi, che lo apprezzavano particolarmente, veniva da questi chiamato “xitomatl” (da cui deriva il termine inglese “tomato“).

Ma come nasce, nello specifico, il pomodorino del piennolo? Il re del Perù, per omaggiare il re Ferdinando IV, donò a quest’ultimo dei pomodori in occasione della sua incoronazione. Ricevuto il gradito regalo, il re fece piantare i pomodori in una zona che sapeva essere assai fertile, ovvero le pendici del Vesuvio.

Qui il pomodoro crebbe e proliferò, assumendo nel tempo le caratteristiche specifiche che abbiamo indicato sopra: forma a grappolo, pomi ovali, punta all’ingiù ed un sapore a metà tra il dolce e l’acidulo che si rivelò nel tempo delizioso.

Il pomodorino di montagna

Il pomodorino, dal 2009 prodotto DOP (denominazione di origine protetta), viene oggi coltivato soltanto in luoghi che sorgono ad almeno 300 metri dal mare – ed è per questo detto anche “pomodorino di montagna“. Dal 2013 questo delizioso frutto può addirittura contare su un consorzio che ha come scopo quello di tutelarlo.

Il suo sapore continua a deliziarci ancora oggi e contribuisce a rendere leggendario il gusto di specialità campane come la pizza o il ragù. Una bontà tanto divina non poteva, in effetti, che nascere e crescere in una terra strappata dal paradiso.

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Weekend all’insegna dell’arte: le mostre e i musei da visitare

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Mostre, esposizioni, esibizioni, ed eventi: ecco cosa bolle in pentola per chi ha voglia di passare questo weekend all’insegna della cultura a Napoli. 

Napoli, si sa, è una città che di cultura vive e respira. E questo penultimo fine settimana di agosto ne è una chiara conferma. Tante le iniziative culturali, aperture museali straordinarie e mostre da visitare per gli amanti dell’arte e della cultura il 24 e del 25 agosto,

I musei napoletani sono davvero in fermento e propongono diverse iniziative che non possono non far gola ai turisti. Ecco alcuni degli appuntamenti imperdibili in programma per questo fine settimana.

Il MANN

L’estate è stata un successo per il Museo Archeologico che, con la mostra “Gli Assiri all’ombra del Vesuvio”, ha registrato, nella sola giornata di Ferragosto, 1.660 ingressi. Circa 40.000 nel periodo tra il 25 luglio e il 19 agosto. Come consuetudine ormai, anche domenica 25 agosto il MANN propone l’ingresso gratuito per i visitatori. Durante le aperture domenicali gratuite, purtroppo, non è possibile visitare la mostra Magna Grecia, probabilmente a causa del grande afflusso di turisti.

Tutto il resto sarà completamente accessibile. Tante le collezioni e le esposizioni temporanee del Museo da poter visitare. Oltre alla già citata mostra dedicata agli Assiri, ricordiamo “Mann on the Moon”, aperta il 18 luglio e incentrata sull’iconografia lunare nell’antichità classica, “Paideia”, sui giovani e lo sport nell’antichità, “L’arte sa nuotare”, con opere dello street artist Blub, in chiusura il 31 agosto, e la mostra “Corto Maltese. Un viaggio straordinario”, dedicata a Hugo Pratt. Da non perdere “Sotto mentite spoglie”, la mostra fotografica di Luciano e Marco Pedicini, che cattura in fotogrammi artistici tutta la bellezza e l’unicità delle opere di Canova, in esposizione fino al 31 agosto.

Per tutte le informazioni e i dettagli, suggeriamo di consultare sempre il sito ufficiale del Museo.

Il Museo E Real Bosco di Capodimonte

Apertura straordinaria sabato sera per il Museo di Capodimonte, che si potrà visitare dalle 19:30 alle 22:30 con un biglietto del costo di 1 euro. La biglietteria chiuderà alle 21:30. Migliaia i visitatori registrati durante le precedenti aperture serali. Durante la visita, si avrà accesso alle collezioni ospitate dal Museo, come ad esempio quella Farnese, la D’Avalos, la Borgia, ma anche alle mostre che lì sono in esposizione: “Jan Fabre: Oro Rosso” (fino al 15 settembre), “Canova: un restauro in mostra” per il ciclo “L’Opera si racconta” (fino al 30 settembre), e “Depositi di Capodimonte. Storie ancora da scrivere” (prorogata fino al 30 settembre). Ma c’è dell’altro! Perché i visitatori potranno partecipare anche a una lezione-concerto dedicata alla pittura emiliana tenuta dal pianista Rosario Ruggiero. Sarà una visita interessante anche per i più piccoli, che saranno accolti da una dama arrivata direttamente dal XVIII secolo e da Pulcinella.

Domenica 25 agosto si osserveranno orari regolari, con apertura dalle 8:30 alle 19:30, mentre sarà il caso di appuntare in agenda che domenica 1 settembre l’ingresso al Museo sarà gratuito. Per saperne di più, vi consigliamo di consultare il sito ufficiale.

Il Museo Madre

L’offerta per questo weekend è allettante anche al Museo Madre, che domenica 25 agosto propone “Painting as a Butterfly”, una retrospettiva composta da oltre 70 dipinti, disegni e opere della ricerca artistica di Pier Paolo Calzolari, esponente dell’Arte Povera fin dagli anni ’60. La mostra è curata da Achille Bonito Oliva e da Andrea Viliani e sarà proposta sotto forma di itinerario guidato a partire dalle 18.

Sarà possibile partecipare anche all’esposizione “In piedi in cima a un edificio: Film 2008-2019″, dedicata ai film di Liam Gillick, i più importanti realizzati dal 2008 ad oggi, la cui presentazione è concepita in modo da integrare le opere filmiche nella struttura museale. I curatori della retrospettiva sono Alberto Salvadori e Andrea Viliani.

La partecipazione agli eventi è gratuita, ma la prenotazione è consigliata. L’entrata al Museo non è gratuita.

Inoltre, tra le sale del Madre, sarà possibile ammirare anche la mostra fotografica L’Amica Geniale, Visioni dal Set in mostra, a cura del fotoreporter Eduardo Castaldo.

PAN e San Martino

In esposizione al PAN la mostra “Migrations”, di Francesca Di Bonito, accessibile domenica 25 agosto dalle 9:30 alle 14:30. La mostra, che tratta del tema delle migrazioni, rappresenta un progetto multimediale volto ad analizzare i fenomeni di spostamento e di trasformazione degli esseri viventi. Ricordiamo che al PAN sarà un settembre tutto surrealista, con la mostra dedicata a Joan Miró in arrivo il 25 settembre.

Un’altra mostra che ha riscosso un buon successo è “Vesuvio quotidiano, Vesuvio universale”, ospitata dal Museo di San Martino. La mostra, composta da opere di varia natura, moderne e contemporanee, dedicate al vulcano campano, è visitabile nel periodo estivo con delle piccole restrizioni di orario rispetto all’apertura regolare del Museo. Sarà possibile, infatti, accedere alla mostra tutti i giorni, ad esclusione del mercoledì, dalle 8:30 alle 17, con ultimo ingresso alle ore 16:30 e chiusura della biglietteria alle 16.

Altre mostre ed esposizioni a Napoli

Grande successo anche per una delle mostre napoletane più visitate durante quest’estate, con più di 12.000 ingressi in meno di un mese. Stiamo parlando della mostra La Scuola di Posillipo: la luce di Napoli che conquistò il mondo, in scena alla Cappella Palatina del Maschio Angioino, e visitabile domenica 25 agosto dalle 10 alle 13. La mostra ospita circa sessanta opere dei pittori della Scuola di Posillipo, avviata dall’olandese Anton Smink van Pitloo. Anche alcuni pittori stranieri sono presenti tra quelli selezionati. L’ingresso è gratuito ed è indipendente dall’entrata al Castello.

La troviamo ancora in esposizione presso la Basilica della Pietrasanta – Lapis Museum poiché è stata prorogata fino all’8 settembre. Di quale mostra parliamo? Di quella dedicata a Marc Chagall, dal titolo “Chagall. Sogno d’Amore”. Questa esposizione è visitabile tutti i giorni, dalle 10 alle 20. Per informazioni sui prezzi e sulle prenotazioni, consigliamo di consultare il sito degli organizzatori del Gruppo Arthemisia.

Palazzo Zevallos Stignano ospita, invece, un grande capolavoro di Sandro Botticelli: il Compianto sul Cristo Morto, un’opera da non perdere. La mostra è aperta sabato 24 e domenica 25 agosto dalle 10 alle 20, con ultimo ingresso alle 19:30.

Né mostra né esposizione, ma una serie di appuntamenti all’insegna dell’arte teatrale. Nel Chiostro del Convento di San Domenico Maggiore, il palcoscenico è tutto dedicato al Classico Contemporaneo 2019, una rassegna di teatro e musica, che si svolge dal 9 agosto al 1 settembre, e che propone adattamenti in chiave contemporanea di grandi classici. In scena il 24 e il 25 agosto alle ore 21:30 ci sarà SALOME’ il settimo velo, tratto da Oscar Wilde, con regia di Roberta Misticone e con le musiche originali di Gianluca Rovinello.

Mostre in provincia

Fuori dal caos della città, la bellezza artistica continua a meravigliare il pubblico disposto ad accoglierla. In provincia di Napoli largo a due giganti dell’arte: Matisse e Dalí.

Matisse è in mostra a Sorrento, con un’esposizione organizzata dalla Fondazione Sorrento con sede a Villa Fiorentino. La mostra si configura come primo appuntamento internazionale in onore dei 150 anni dalla nascita di Matisse (1869). La mostra, dal titolo “Henri Matisse – Il Sipario della Vita”, è aperta dal lunedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 21, fino al 20 ottobre.

Infine, le sale dell’Hotel “La Residenza”, il porto turistico, il terrazzo relais dell’hotel “La Palma” e la Torre di Anacapri ospiteranno le opere di Salvador Dalí, attraverso una mostra, dal titolo “Dalí a Capri – L’eleganza del Surrealismo”, che mira ad unire l’anima catalana dell’artista agli scenari mediterranei di Capri. L’esposizione sarà visitabile fino al 15 settembre dalle 10:30 alle 22.

 

Battipaglia: evacuate 36000 persone per disinnescare una bomba

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Per disinnescare una bomba inesplosa risalente alla seconda guerra mondiale, tutti gli abitanti di Battipaglia che vivono nel raggio di 1600 metri dal punto di rinvenimento saranno costrette a lasciar casa. L’operazione, che potrebbe richiedere fino a 12 ore per essere completata, lascerà la città senza gas, elettricità e linea telefonica per tutta la sua durata.

La bomba

L’ordigno, che è stato rinvenuto in un terreno a Spineta da alcuni agricoltori diverse settimane fa, è una bomba inesplosa risalente alla seconda guerra mondiale.

Si tratta nello specifico di un ordigno di fabbricazione inglese di 250 libbre, ovvero circa 113 chili, che sembra essere, fortunatamente, in buono stato.

Una città deserta

L’evacuazione è prevista per l’8 Settembre 2019. 

Al fine di rendere sicura l’intera operazione, seguendo il protocollo della normativa Nato, saranno evacuati gli abitanti della città che vivono entro 1600 metri dal luogo in cui la bomba è stata ritrovata: si tratta di circa 36000 persone. E’ una quantità di persone decisamente elevata soprattutto considerando che tutta la cittadina di Battipaglia conta 50000 abitanti.

Saranno inoltre evacuati l’ospedale “Santa Maria della Speranza”, il Municipio, la sede della Polizia locale, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.

Non saranno erogati gas ed energia elettrica e saranno sospese le linee telefoniche, sia fisse che mobili. Sarà interrotta la circolazione sull’autostrada del Mediterraneo, sulla statale Tirrena Inferiore e la circolazione ferroviaria. 

La città risulterà momentaneamente isolata dal mondo e praticamente deserta per tutta la durata delle operazioni.

La bonifica

Le operazioni di bonifica dell’ordigno cominceranno alle 5 del mattino e dureranno dalle 8 alle 12 ore. 

Il disinnesco sarà affidato agli uomini del XXI Reggimento Genio Guastatori, inquadrato nella Brigata Garibaldi. I militari svuoteranno la carica esplosiva della bomba grazie ad attrezzature specifiche.

La prefettura di Salerno coordinerà le operazioni insieme al Genio Militare. Sono stati necessari diversi mesi per avere una data precisa e soprattutto per mettere a punto il piano di evacuazione e di bonifica al fine di coordinare al meglio tutti gli aspetti che questo avvenimento extra-ordinario andrà a toccare.

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Ruba 500euro di scatolette di tonno: arrestata una donna

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Di Martina Orecchio- È stata la vigilanza a sventare il  colpo nel centro commerciale Neapolis

Ieri presso il supermercato SOLE 365 del centro commerciale NEAPOLIS di via Argine, alle ore 13,50 circa, veniva tratto in arresto una donna straniera sprovvista di documenti.

La donna si aggirava con il carrello per la spesa tra gli scaffali con fare sospetto, quando veniva notata dagli addetti dell’istituto di vigilanza Prestige in servizio presso il centro commerciale. La stessa occultava  una grande quantità di confezione di tonno Rio Mare in modo anomalo. Gli uomini della security notavano che la donna si abbassava nel carrello e con fare fulmineo staccava le strisce antitaccheggio delle confezioni di tonno. Poco dopo  approfittando di un varco nella barriera cassa al momento non presidiata dal personale del supermercato, si allontanava repentinamente  dirigendosi verso il parcheggio, dove presumibilmente c’era ad attenderla un complice con l’auto. Nel contempo intervenivano gli agenti di P.S. in servizio presso il commissariato di San Giovanni Barra allertate dalle guardie della PRESTIGE  che tempestivamente raggiungevano il centro commerciale e bloccavano la donna.

La refurtiva per un valore di 506,00 euro veniva recuperata dagli agenti e restituita alla direzione dell’ipermercato. Visto il grosso quantitativo e il materiale anomalo asportato per il taccheggio, Non si esclude che il furto sia stato commissariato da qualche esercente del settore.

https://www.facebook.com/1395306707439573/posts/2099187853718118?s=100000819243329&v=e&sfns=mo

Lungomare ecologista: un mare in plastica tra il dire e il fare

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A Maggio è stata firmata dal sindaco di napoli un’ordinanza vieterebbe l’utilizzo di plastica sul lungomare di Napoli, tuttavia ad oggi in pochi rispettano il divieto. Ma l’inquinamento non paga: i trasgressori rischiano multe fino a 500 euro.

Lungomare senza plastica: l’ordinanza ecologista

Il sindaco Luigi de Magistris ha firmato quest’anno un’ordinanza che vuole portare avanti una lodevole iniziativa.

E’ vietato infatti da Maggio l’utilizzo della plastica sul lungomare cittadino: seguendo le direttive dell’Unione Europea, non è attualmente possibile utilizzare, fornire e commerciale contenitori di plastica non biodegradabile e non compostabile.

L’ordinanza ha il fine di ridurre l’inquinamento ambientale e di evitare che i rifiuti di plastica possano arrivare al mare, e per coloro che non la rispettano sono previste sanzioni pecuniarie dai 25 ai 500 euro.

La differenza tra idea ed azione

L’utilizzo della plastica è stato permesso, per consentire l’esaurimento delle scorte, fino al 30 Aprile; ma ad oggi non è difficile vedere ancora utilizzati bottiglie, ciotole ed altri utensili in plastica.

Si scorgono tra i cestini dei rifiuti cannucce e bicchieri, se ne vedono nelle vetrine d’esposizione degli ambulanti ed in mano alle persone che passeggiano sul lungomare.  Pur essendo vero che molti ristoranti e bar si sono adeguati alle nuove direttive, risulta difficile convincere i titolari delle numerose bancarelle a rispettare quanto imposto dal decreto.

Ma non sono solo i bancarellari a non rispettare questa nuova regola: la plastica continua ad imperversare anche nelle zone dove ci sono i celebri “baretti”, dove si svolge parte della movida notturna partenopea, come Piazza San Pasquale. Non a caso, il momento in cui c’è una vera e propria invasione di bottiglie e bicchieri in plastica è infatti il lunedì, alla fine del weekend, quando gli amanti della vita notturna concludono i loro bagordi.

Liberi dalla plastica

Probabilmente i trasgressori non riescono a sentire come propria la necessità di eliminare la plastica, anche se rendere le nostre città, soprattutto quelle costiere, plastic-free è interesse di tutti.

L’Italia produce più di 4 milioni di tonnellate di rifiuti l’anno, e di questi l’80% è plastica. Là dove la raccolta differenziata non viene fatta nel modo corretto, questi rifiuti rischiano di finire in mare: si stima che almeno mezzo milione di tonnellate di rifiuti l’anno venga riversato in natura e dunque anche nel Mediterraneo.

La situazione in cui versa il nostro mare è già grave: esiste un’isola di rifiuti di plastica che galleggia nel mar Mediterraneo; quest’isola, composta di frammenti di micro-plastica, si trova tra l’isola d’Elba e la Corsica.

La plastica che sta invadendo il mare viene ingerita, sia nella forma di micro-frammenti che in forme più macroscopiche, dagli abitanti del mare. Molti animali, anche quelli più grandi come le balene, stanno morendo per via della plastica che ingeriscono.

Inoltre la plastica che inquina l’acqua finisce anche nei nostri piatti: cucinando e mangiando i pesci che hanno a loro volta ingerito plastica finiamo per assumerla anche noi. Non sempre la plastica è immediatamente visibile, e così finiamo per ingerirla inconsapevolmente. 

Costi e benefici

La plastica danneggia l’ambiente, il mare, la fauna e noi stessi: sarebbe dunque nostro interesse cercare di farne a meno il più possibile. Vedendo le bottiglie che ancora fanno capolino dai cestini dei rifiuti, ci si chiede perché questo semplice messaggio non sia ancora stato recepito da tutti. I motivi sono probabilmente molteplici.

Un primo problema potrebbe senza dubbio essere di tipo economico: esistono infatti piatti, forchette e bicchieri monouso in materiali alternativi come la carta, ma costano molto di più. Probabilmente un bar o un ristorante di discreto successo può far fronte a questo incremento di spesa, ma ambulanti o esercizi commerciali che non hanno troppa fortuna potrebbero non essere in grado di far fronte all’aumento della spesa economica. Per quanto la causa ambientalista magari possa stare a cuore a queste persone, probabilmente non hanno effettivamente la possibilità di sostenerne il costo. Sarebbe opportuno e forse necessario, oltre che iniziare giustamente a vietare l’utilizzo di plastica, fare in modo che i prodotti equivalenti al loro corrispettivo inquinante abbiano un costo più o meno simile, e non di cinque o dieci volte superiore. 

Un secondo problema è probabilmente il fatto che effettivamente non tutti siano consapevoli degli effetti di questo tipo di inquinamento, oppure che se anche conosciuti vengono recepiti come molto lontani da sé e di non immediata pericolosità temporale. C’è insomma ancora tanta disinformazione, ed anche se sono stati fatti a riguardo notevoli passi in avanti deve essere fatta ancora opera di divulgazione e sensibilizzazione riguardo l’argomento.

Infine, c’è anche l’annoso problema dell’inciviltà. Coloro che il sabato sera decidono di far bisboccia non pensano ad altro se non a bere il proprio drink ed a far baldoria; così i bicchieri finiscono ovunque, ben lontano dai cassonetti della raccolta differenziata, aumentando l’inquinamento delle nostre strade. In questo caso è plausibile pensar che l’applicazione effettiva delle multe previste dall’ordinanza potrebbe tamponare il problema, anche se non lo risolverebbe alle sue radici.

Life in plastic is not fantastic

Ci sono stati dei piccoli miglioramenti nel breve periodo ed una piccola presa di coscienza da parte delle istituzioni: non ci resta che sperare che siano presi provvedimenti per far sì che le ordinanze possano e debbano essere rispettate da tutti. Liberarci dalla plastica monouso non può e non deve essere il vezzo di pochi: speriamo che, nei prossimi mesi e magari già nei prossimi giorni, ci sia una progressiva diminuzione di cannucce e bicchierini in plastica non solo sul lungomare ma in tutta la nostra città.

 

 

 

Scuola, disparità e ritardi nel sistema cedole librarie

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A Napoli, parte delle librerie che hanno fornito i testi ai bambini della scuola primaria stanno ancora attendendo i pagamenti. Allo stesso tempo, per la scuola secondaria, la ripartizione dei fondi Miur è stata eseguita con enorme ritardo.

Il Comune di Napoli non ha pagato parte delle fatture per le cedole librarie della scuola primaria. Parte delle librerie che hanno fornito i testi agli alunni nello scorso anno scolastico stanno ancora attendendo i pagamenti. A ottenere il pagamento, spiega Francesco Manna, della libreria Mancini a Poggioreale, sono state solo le librerie “che avevano presentato le fatture fino al 15 novembre 2018. Quelle in data successiva non hanno avuto un centesimo, perché da quel momento il Comune ha sospeso i pagamenti”. L’Assessore Annamaria Palmieri risponde che la questione “non compete all’Assessorato all’istruzione”.

Allo stesso tempo, per la scuola secondaria, la ripartizione dei fondi Miur alle Regioni e quindi ai comuni è stata eseguita con enorme ritardo. Quest’anno, l’erogazione dei fondi per l’anno scolastico 2019/20 è avvenuta ad agosto inoltrato. “Così facendo – dice ancora Manna – ci avvieremo al prossimo anno scolastico con i soliti problemi”.

Mentre al nord le tempistiche sono innegabilmente più celeri, al sud, anche quest’anno, si delineano i contorni di una scuola in cui c’è chi può permettersi di avere i libri e chi no. Chi non può farlo incassa i ritardi di uno Stato che, col governo gialloverde ora in crisi, di cui fa parte il Ministro Bussetti, fino a ora ha pensato all’autonomia differenziata.

Pignasecca, scippata e ferita Turista straniera

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Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale per i Verdi, ha riferito la vicenda, colto dalla preoccupazione dell’immagine negativa di Napoli al di fuori del territorio campano: La Pignasecca è una zona storica, una meta che qualsiasi turista si prodiga a visitare nel periodo estivo, sebbene la chiusura di molte attività per ferie l’abbia resa una zona molto meno trafficata e, quindi, pericolosa. Lo street food e i mercati spopolano anche ad Agosto.

Il consigliere regionale, assieme al consigliere del Sole che Ride alla II Municipalità Salvatore Iodice,  ha raccontato l’ultimo scippo avvenuto nel pomeriggio di ieri.

Ieri pomeriggio, intorno alle 15,30, si è consumato un violento scippo nella Pignasecca, Una turista, che passeggiava in compagnia delle due figlie, è stata trascinata per diversi metri dagli scippatori che volevano portarle via la borsetta. I testimoni riferiscono che la malcapitata aveva il braccio penzoloni lungo il corpo, probabilmente fratturato. Le auguriamo ovviamente una pronta ripresa, ma l’atto che si è consumato a Montesanto rappresenta una vergogna, l’ennesimo schiaffo inferto dalla delinquenza alla città. L’emergenza sicurezza si è addirittura acuita nel periodo estivo, complici le strade meno frequentate a causa dell’esodo per le vacanze. Stiamo assistendo ad un’inquietante sequenza di atti criminali. Purtroppo le forze dell’ordine, a causa del sottodimensionamento, non riescono a far fronte all’ ondata delinquenziale. Il ministro Salvini, tempo addietro, promise rinforzi per combattere i fenomeni malavitosi. Ma alle sue parole non sono seguiti i fatti”.

Una probabile combinazione fra la desolazione delle strade e l’arrivo sempre maggiore di turisti, in crescita da qualche anno. Per prevenire, per quanto possibile, crimini simili e incrementare la sorveglianza in zona, afferma la II Municipalità, alla Pignasecca sono in arrivo le telecamere. I fondi sono già stati stanziati.

Abbiamo ottenuto un finanziamento per la videosorveglianza – spiega il presidente della II Municipalità Francesco Chirico – I fondi sono già stati stanziati, grazie all’ interessamento dell’assessore Alessandra Clemente che, in occasione delle manifestazioni organizzate anche dal nostro parlamentino nei mesi scorsi contro le stese in centro, promise le telecamere. Questa è la nostra risposta alla criminalità. Aspettiamo adesso che siano installate, magari già a partire dall’ autunno imminente. Riguardo alle promesse di Salvini da ministro dell’Interno, non abbiamo visto nulla sul territorio di quello che era stato proclamato in merito all’ aumento di forze dell’ordine“.

Pare che la donna si sia in seguito recata al vicino ospedale Pellegrini per le cure del caso, dato che si presume abbia un braccio fratturato in seguito alla sfortunata vicenda.

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Emergenza rifiuti, Benevento respinge le Ecoballe. Di Maria: “Nessun Accordo”

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«Non esiste alcun accordo con S.A.P.NA. che ha addirittura programmato di destinare alla area Stir di Casalduni ben 16.500 balle corrispondenti a 20.000 tonnellate di rifiuti provenienti dall’ area napoletana».

Così Il presidente della Provincia di Benevento, Di Maria, non ha gradito affatto l’iniziativa della Sapna, che stando a quanto si rende noto, insieme alla Regione Campania ha convocato a Napoli tutti meno che la Provincia di Benevento, proprietaria dello Stir, dove dovrebbero essere allocate le 20mila tonnellate che la Regione Campania ha previsto per il Sannio, in caso di necessità, in concomitanza con l’interruzione delle attività settembrine di Acerra.

Questa provincia ha già subito l’onta della mortificazione istituzionale ed ambientale. Sono ancora evidenti le cicatrici della passata emergenza che ha visto riversare sul nostro territorio un carico di rifiuti, per la quasi totalità, proviene da province di verse. Montesarchio, Toppa Infuocata e la stessa area Stir di Casalduni portano ancora i segni di quella emergenza, con la beffa di dover addirittura sopportare i costi operativa della gestione.”

Rimprovera incivile che getta rifiuti in strada ma viene aggredito. Borrelli: “incivilità e camorra a braccetto”

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“Siamo stati contattati dalla famiglia di un giovane che, nella serata di giovedì, è stato violentemente aggredito a Volla dopo aver rimproverato una persona che stava sversando rifiuti sul marciapiedi. L’incivile si è avvicinato alla sua automobile, sulla quale viaggiava con la madre, e – in concorso con altri soggetti – lo ha aggredito fisicamente, con pugni, schiaffi e calci, rendendo necessario il ricorso alle cure ospedaliere. I medici gli hanno riscontrato contusioni, distorsioni e alcuni traumi. L’aggressione si è consumata a pochi giorni da un precedente episodio in cui la vittima aveva rimproverato un sodale dell’aggressore, probabilmente un parente, per lo stesso motivo. Il giovane, di origini napoletane ma residente all’estero per motivi di lavoro, ha denunciato il tutto alla polizia di Stato”.

Lo rende noto il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli.

“L’episodio dimostra come inciviltà e atteggiamenti camorristici vadano a braccetto. Esiste un substrato della popolazione che è assolutamente avulso dalle regole del vivere civile sia sotto il profilo del rispetto delle regole che dal punto di vista della pacifica convivenza col prossimo. Da parte nostra auspichiamo una severa punizione per i responsabili di questa aggressione, qualora le indagini confermino il contenuto della denuncia”.

Di Maio chiede il Conte Bis: Zingaretti prende tempo, il PD vorrebbe un Governo di “Svolta”

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Di Martina Orecchio- Avanti tutta sul nome di Giuseppe Conte per la guida del nuovo esecutivo giallo-rosso. Il Movimento Cinque stelle imprime un’accelerazione rischiosissima alla trattativa iniziata solo poche ore fa con l’incontro tra i capigruppo a Montecitorio. E lo fa attraverso il primo faccia a faccia tra i leader, Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti. Con il segretario Dem che non intende rompere ma gli replica seccamente che serve “un governo di Svolta, non per una questione personale, ma per rimarcare una necessaria discontinuità” con l’esecutivo giallo-verde. Che non sia rottura però lo si capisce dalla nota della segreteria di Zingaretti che conferma come Di Maio abbia posto una condizione sul nome di Giuseppe Conte ma definisce il colloquio “cordiale” rimandando ad un altro incontro “nelle prossime ore”. Secondo alcune fonti il leader M5s avrebbe chiesto una risposta veloce sul nome di Conte, al massimo 24 ore.

Secondo altre ci sarebbero spazi di mediazione ancora da approfondire. Serata ad altissima tensione, quindi. Che vedrà impegnati i Dem in una complessa discussione che alla velocità della luce è passata dal programma ai nomi. Naturalmente motore di questa accelerazione è stato Beppe Grillo che oggi si è manifestato ruvidamente proprio all’avvio di questa complicata trattativa. “Giuseppe Conte non si lancia in strambe affermazioni, mostra e dimostra un profondo senso di rispetto per le istituzioni, insieme ad una chiara pacatezza ricca di emozioni normali, senza disturbi della personalità. La politica è mediazione o mediocrizzazione?”, ha scritto Grillo sul suo blog. Un endorsement pesante che non poteva essere ignorato dal Movimento. Ma la trattativa è appena avviata e forse il nodo Conte potrebbe essere superato nelle prossime ore in un altro passaggio di questa stranissima crisi.

Incontro Pd-5s era partito bene – A dispetto delle previsioni pessimistiche dei detrattori e degli ostacoli che si frappongono al dialogo tra M5s e Pd, sembra partire senza intoppi la trattativa tra le due forze politiche per arrivare ad un’intesa che porti alla formazione di un nuovo governo. Al tavolo di confronto tra le delegazioni dei due partiti, guidate dai capigruppo parlamentari dei due schieramenti e, per il Pd, anche dal vicesegretario Andrea Orlando, è stata testata una prima volontà di intesa: sulle condizioni poste dai due interlocutori “non ci sono problemi insormontabili” tranquillizzano i due schieramenti. Il Pd ha posto la sua prima condizione: “Abbiamo chiesto al M5S che questa interlocuzione sia l’unica come condizione per affrontare gli ulteriori punti” mette in chiaro Orlando ricevendo le prime indirette rassicurazioni che fino a ieri non erano state esplicitate in modo diretto dal Movimento. “Non abbiamo tavoli con altre forze politiche. Questo è il tavolo principale” chiarisce il capogruppo M5s alla Camera, Francesco D’Uva e il senatore Andrea Marcucci, anche lui al tavolo come capogruppo dem, commenta soddisfatto: “E’ molto positivo che il M5s tenga aperto un solo forno”. Ora però i dem chiedono che la decisione venga formalizzata “in modo chiaro al capo dello Stato”. Da parte dei 5 Stelle le condizioni erano già state messe sul piatto: si discute a partire dal nodo del taglio dei parlamentari. “Abbiamo chiesto garanzie su questo” mettono in chiaro i pentastellati. E “noi siamo disponibili a un calendario rapido” su questa legge ha rassicurato il capogruppo dem alla, Graziano Delrio, subito dopo la riunione dei vertici che si è tenuta al Nazareno dove la delegazione Pd ha riferito a Nicola Zingaretti e al presidente Paolo Gentiloni l’esito del tavolo. Per il momento fonti 5 Stelle escludono contatti tra i leader dei due partiti nel week end ma il Pd ha già convocato i suoi domenica pomeriggio per lavorare ai tavoli tematici per scrivere “il programma del Governo di svolta”.

Il dialogo insomma è avviato nonostante diversi paletti arrivati a disturbare l’inizio del dialogo. La giornata si è infatti aperta con dure parole di Matteo Renzi contro l’ex Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, accusato di aver provato a far saltare l’intesa tra i due partiti facendo filtrare alla stampa la questione delle tre condizioni poste dal Nazareno al Movimento per una trattativa. Soffiando sul fuoco alzato dai 5 Stelle che contrastano l’accordo con i dem. Polemica smorzata da Zingaretti che ha subito smentito le ipotetiche mosse di Gentiloni. Ma anche nella squadra dei 5 Stelle i veleni continuano: torna in campo Alessandro Di Battista chiedendo di alzare il tiro della trattativa: non solo il taglio dei parlamentari ma anche il taglio delle concessioni autostradali ai Benetton. Parole apprezzate dal sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano: “Di Battista dice di alzare la posta? L’ho detto anche io. È chiaro che in questa fase siamo noi che dettiamo l’agenda necessariamente: i numeri in parlamento parlano chiaro”. Anche Luigi Di Maio sembra essere d’accordo: “Con Alessandro ci sentiamo sempre. È chiaro che il concetto espresso da lui non solo è legittimo ma sano in una democrazia”.

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