sabato, Agosto 2, 2025
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Alle 14 l’incontro tra PD e Movimento 5 Stelle. Mattarella annuncia nuove consultazioni martedi

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Di Maio ottiene la delega del Movimento a trattare con il Pd. Zingaretti: “C’è un quadro su cui si può cominciare a lavorare”

È fissato alle 14 l’incontro tra i capigruppo di M5s e Pd, in un luogo ancora da fissare. Lo si apprende da fonti parlamentari Dem. Intanto il segretario del Pd Nicola Zingaretti è giunto intorno alle 8,40 nella sede del partito dove stanno giungendo gli altri dirigenti Dem, tra cui il presidente Paolo Gentiloni, la vicepresidente Anna Ascani, il vicesegretario Andrea Orlando e il tesoriere Luigi Zanda. Da parte loro nessun commento sull’incontro dei capigruppo di M5s e Pd previsto nel pomeriggio.

Le parole di Mattarella

“Svolgerò nuove consultazioni che inizieranno nella giornata di martedì prossimo per trarre le conclusioni e assumere le decisioni necessarie”. Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine delle consultazioni al Quirinale. “Sono possibili solo governi che ottengono la fiducia del Parlamento con accordi dei gruppi su un programma per governare il Paese, in mancanza di queste condizioni la strada è quella delle elezioni”.  “Il ricorso agli elettori è necessario se il parlamento non è in grado di esprimere una maggioranza di governo. Mi è comunicato che sono state avviate iniziative tra partiti. Ho il dovere di richiedere decisioni sollecite”.

La trattativa tra M5s e Pd per tentare di formare un nuovo governo è nel vivo. L’assemblea dei gruppi M5S ha dato mandato per acclamazione al capo politico Luigi Di Maio e ai capigruppo Stefano Patuanelli e Francesco D’Uva ad incontrare la delegazione del Pd. Poco dopo la replica del PD: “Dalle proposte e dai principi da noi illustrati al Capo dello Stato e dalle parole e dai punti programmatici esposti da Di Maio, emerge un quadro su cui si può sicuramente iniziare a lavorare” ha affermato il segretario Dem Zingaretti.

Vi chiediamo mandato di incontrare la delegazione del Pd per parlare del primo punto, il taglio dei parlamentari, sul quale chiederemo chiarezza”, ha detto il capogruppo M5S Stefano Patuanelli all’assemblea dei gruppi. “Per noi il taglio dei parlamentari si deve fare ora, non fra 10 anni come chiede qualcuno. È una riforma fondamentale per il futuro del Paese con cui gli italiani risparmieranno mezzo miliardo di euro. Oggi abbiamo presentato 10 punti per noi imprescindibili e, non a caso, il taglio dei 345 parlamentari e’ stato fissato come primo punto sia in virtu’ dell’importanza che gli attribuiamo sia in virtu’ del fatto che manca solo un voto e dunque due ore di lavoro della Camera per portarlo a compimento. Il taglio dei parlamentari e’ il presupposto per il prosieguo della legislatura e per darle solidita’. A tal proposito, visto che oggi abbiamo letto dichiarazioni piuttosto vaghe al riguardo e visto che la Lega continua ad essere il partito del boh, vi chiediamo mandato per incontrare la delegazione del Pd”, ha detto Patuanelli.

“Non lasciamo la nave affondare, perché l’Italia siamo tutti, a dispetto degli interessi di parte” ha detto Di Maio dopo l’incontro con il presidente della Repubblica. “Sono state avviate tutte le interlocuzioni per avere una maggioranza solida che voglia convergere sui punti indicati. Noi non lasciamo affondare la nave, che a pagare siano gli italiani” ha aggiunto. “I cittadini che ci hanno votato il 4 marzo, l’hanno fatto per cambiare l’Italia non il Movimento e penso anche che il coraggio non è di chi scappa ma chi prova fino in fondo a cambiare le cose, anche sbagliando con sacrificio e provando a fare le cose.  Il voto – ha sottolineato il capo politico dei 5s – non ci intimorisce affatto ma il voto non può essere la fuga dalle promesse fatte dagli italiani. Abbiamo tante cose da fare”. “Abbiamo informato il capo dello Stato di quelli che secondo noi sono obiettivi prioritari per gli italiani, dieci impegni che secondo noi devono essere portati a compimenti”.

Prima dei pentastellati al Colle era salita la Lega guidata da Matteo Salvini. Queste le principali dichiarazioni del leader del Carroccio dopo il colloquio con Mattarella. “Un “accordo contro”, tra Pd e M5S, è la vecchia politica. Io non penso che l’Italia abbia bisogno di un “governo contro”. Se poi qualcuno mi dice “ragioniamo perché i “no” diventano “si”, miglioriamo la squadra, diamoci un obiettivo, facciamo qualcosa “non contro” ma “per”, io l’ho sempre detto, sono una persona concreta, non porto rancore guardo avanti, non indietro”. “Ho scoperto che tanti no, si sarebbero trasformati in si. Ci sono alcuni 5s che appoggerebbero una manovra coraggiosa: ho scoperto che ci sarebbero alcuni disponibili. Aver scoperchiato il vaso è stato utile per capire. Ma malgrado gli insulti, vado avanti”. Ero consapevole di un governo fermo, ma se si vuol far ripartire il Paese noi siamo pronti senza pregiudiziali senza guardare indietro”

Intanto sale la tensione sia all’interno di Pd e M5s. In queste ore frenetiche, anche le voci di tre nuovi paletti – via i decreti sicurezza, preaccordo su manovra e stop a taglio parlamentari – che avrebbe messo il Pd nel paniere stanno facendo fibrillare sia lo stesso Pd che il Movimento. Tensioni che certamente sono arrivate anche al Quirinale dove il presidente è fermo sulla richiesta di avere presto piena chiarezza. Ove non ci fosse già oggi nessuno può escludere che il Quirinale possa velocemente aprire le procedure per nuove elezioni. Sul nome del premier e sui primi punti su cui cercare una convergenza al momento le parti sono lontane. Con una parte del Movimento 5 Stelle che resta scettico sull’affidabilità soprattutto del segretario Dem Nicola Zingaretti.E, ad agitare il Movimento c’è il “no” al taglio dei parlamentari che avrebbe proposto, salvo poi precisare il suo concetto, il segretario Dem.

È il capogruppo Pd alla Camera Graziano Delrio a precisare che sul taglio dei parlamentari non c’è un veto, ma deve essere accompagnato da una riforma elettorale. E poi lo stesso Zingaretti, poco dopo, in una nota precisa che le condizioni poste al M5S sono i 5 punti approvati dalla Direzione ieri. Ma l’affondo Dem sul taglio dei parlamentari – più che sulla cancellazione di parte del decreto sicurezza – ha accresciuto, in questi minuti lo scetticismo pentastellato, a cominciare dai filo-leghisti come Gianluigi Paragone. E, secondo alcune fonti parlamentari, le dichiarazioni Dem sul taglio dei parlamentari sarebbero arrivate dopo che, al Nazareno, era giunta l’ipotesi che, nelle sue dichiarazioni dal Colle, Luigi Di Maio non avrebbe chiarito la sua apertura al Pd. Ma, al momento, la tensione salita in queste ultime ore non cancella la trattativa. Contatti tra M5S e Pd – ma non tra Di Maio e Zingaretti – avrebbero provato a rasserenare il clima in vista della salita al Quirinale del leader del Movimento. Quirinale che, già oggi, chiede a Di Maio chiarezza in vista di un eventuale governo con il Pd.

La delegazione del Pd era composta dal segretario Dem, Nicola Zingaretti, Paolo Gentiloni, presidente del partito, la vice presidente del Pd, Paola De Micheli, e dai due capigruppo, Graziano Delrio e Andrea Marcucci. Al Colle anche la delegazione di Forza Italiaguidata da Silvio Berlusconi. Insieme all’ex premier, Antonio Tajani e le due capigruppo, Anna Maria Bernini e Mariastella Gelmini. A differenza delle delegazioni di Fdi e Pd, quella di Forza Italia ha fatto il suo ingresso nel palazzo del Quirinale non a piedi ma in macchina.

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Napoli, dottoressa aggredita dai parenti di un paziente

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All’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli, una dottoressa è stata aggredita dai parenti di un paziente durante una visita.

Adelina Laprovitera, una dottoressa del San Giovanni Bosco di Napoli è stata aggredita durante una visita. L’aggressione è avvenuta stanotte al pronto soccorso dell’ospedale, dove la dottoressa stava svolgendo una consulenza chirurgica. Ad aggredirla sarebbero state alcune parenti di un paziente, introdottesi nel pronto soccorso aggirando i divieti. La direzione generale dell’Asl ha già avviato una verifica interna volta a ricostruire quanto accaduto. La dottoressa aveva invitato le parenti del paziente che stava visitando ad attendere fuori dalla stanza. Da qui la discussione e la violenza. È stata percossa riportando un trauma facciale, con una prognosi di 30 giorni.

“Sono schifata – dice la dottoressa – ma, come ho detto a mia madre che mi ha chiamato dalla Calabria, non ho paura e spero di tornare presto a riempire la mia casella nei turni del pronto soccorso, perché siamo in pochi e lavoriamo al limite”.

Solidarietà dal direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva: “La Asl sarà al fianco della dottoressa, ci costituiremo parte civile assicurando, tra l’altro, il supporto legale alla nostra dipendente. Tolleranza zero, chi ha sbagliato si aspetti conseguenze molto serie. L’aggressione di questa notte è un gesto vile e indegno. Ho sentito la dottoressa e le ho personalmente garantito che l’azienda è e sarà al suo fianco anche in tribunale. Niente può giustificare quanto accaduto, un fatto che al di là del trauma fisico ed emotivo cagionato, mette a rischio l’assistenza. Chi ha aggredito la dottoressa ha aggredito ciascun medico, ciascuna infermiera e operatore dell’Asl Napoli 1 Centro, ma soprattutto ha tolto ad altri pazienti il diritto di essere assistiti”.

Solidarietà anche dal presidente della Regione Vincenzo De Luca: “Desidero esprimere la mia solidarietà e vicinanza alla dottoressa dell’ospedale San Giovanni Bosco che ha subito la scorsa notte una vile e gravissima aggressione. Ancora un atto di violenza nei confronti di un medico che sta svolgendo con impegno e dedizione il proprio lavoro, e ancora nel pronto soccorso dell’ospedale. Solidarietà anche all’intero personale medico e sanitario che lavorano nel presidio. Ancora una volta, nel ripetersi di episodi che condanniamo e denunciamo, ricordiamo che da oltre un anno abbiamo presentato la richiesta formale, tramite la Prefettura, per l’istituzione di un posto di polizia al San Giovanni Bosco. Episodi come quello di stanotte non sono più tollerabili”.

Benevento: no a 20mila tonnellate di rifiuti allo Stir di Casalduni

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«Non esiste alcun accordo con S.A.P.NA. spa (Società Provinciale della Città Metropolitana di Napoli) che ha addirittura programmato di destinare alla area Stir di Casalduni ben 16.500 balle corrispondenti a 20.000 tonnellate di rifiuti provenienti dall’ area napoletana». Questo ha scritto il Presidente della Provincia di Benevento Antonio Di Maria in una lettera indirizzata al Prefetto, alla Deputazione Parlamentare e Regionale, ai Sindaci, ai Soggetti economici e sociali del Sannio, alla stessa Sapna, alla Regione Campania, agli Enti d’Ambito napoletani e a quelli di Benevento.

Di Maria ha chiesto al Prefetto di Benevento che si convochi un Tavolo di confronto e, nel contempo, che vi sia una mobilitazione politico-istituzionale a tutti i livelli di responsabilità per la difesa del territorio. Tutto ciò per impedire il conferimento di 20.000 tonnellate di rifiuti. Le balle di rifiuti, secondo i piani Sapna, dovrebbe essere provvisoriamente stoccate dal 31 agosto al 10 ottobre p.v. presso lo Stir di Casalduni per consentire i programmati lavori di manutenzione al Termovalorizzatore di Acerra (NA); Di Maria avverte nella sua lettera che non ha mai trovato il coinvolgimento della Provincia di Benevento, «sebbene la titolarità dell’impianto Stir di Casalduni appartiene solo e soltanto alla stessa Provincia di Benevento».

Il Presidente della Provincia, pertanto, ha disconosciuto «qualsivoglia impegno possa essere stato assunto da soggetti e/o Enti diversi dalla Provincia». La S.A.P.N.A. spa, che ha redatto il “piano”, non lo ha neanche reso noto alla Provincia: la Rocca dei Rettori, infatti, lo ha appreso e lo ha letto solo per via indiretta. «Già questo – ha dichiarato Di Maria – è sufficiente per diffidare la S.A.P.NA. spa ad assumere iniziative che interessino aree ed impianti del nostro  territorio».

Peraltro, ha ancora precisato il Presidente della Provincia di Benevento, la  S.A.P.N.A. spa ha ritenuto di coinvolgere il solo Ente d’Ambito di Benevento, riferimento che, ha dichiarato lo stesso Di Maria, «risulta sicuramente insufficiente se non intempestivo perché, allo stato, esso Ente d’Ambito non ha sufficiente titolarità in merito in quanto non pare abbia completato la procedura per la sua istituzione attraverso la composizione di tutti gli organismi, cosi come prevede la Legge Regionale num. 14/16, che dispone in materia».

Per quanto riguarda il merito della “piano” Sapna da 20mila tonnellate, di Maria osserva non si capire come lo Stir di Casalduni, avvolto dall’incendio dell’agosto 2018 che lo ha reso inoperante, e da un altro focolaio lo scorso 15 agosto, possa ospitare ulteriori 20.000 tonnellate di rifiuti in balle.

Peraltro, l’incendio del 2018 ha permesso di rilevare la presenza ivi di circa 19.000 Ton. di rifiuti giacenti da diverso tempo che non erano stati trasportati al Termovalorizzatore di Acerra, «una quantità significativa che – ha scritto Di Maria – travalicava ogni limite normativo e amministrativo. Una bomba ecologica che, dai postumi dell’incendio, si è manifestata in tutta la sua consistenza. Una minaccia reale che mina da tempo l’equilibrio ambientale di una intera area».

«Il Sannio ha già subìto l’onta della mortificazione istituzionale ed ambientale» per aver dovuto in passato “dare ospitalità”, a quanto si disse “in nome della solidarietà”, a quantità di rifiuti “tal quale” enormemente superiori a quelle prodotte nel Sannio, ovvero a svariate migliaia di tonnellate proveniente dai territori di fuori provincia e sversati nelle discariche di Montesarchio, Toppa Infuocata, Sant’Arcangelo Trimonte, Serra Pastore di San Bartolomeo in Galdo.

Ha precisato Di Maria che è una beffa che ad oggi, senza alcun ristoro né ambientale, né economico,  i cittadini del Sannio debbano pagare di tasca propria la gestione di discariche che continuano quotidianamente a produrre da oltre un decennio smisurate quantità di percolato prodotto dai rifiuti altrui.

«E’ mortificante essere lo sversatoio della Regione Campania. Il Sannio merita oggi una adeguata difesa per evitare ulteriori prevaricazioni che sicuramente aggravano oltremodo le mortificazioni subite e che pesano in misura intollerabile sul  nostro bilancio ambientale. Rivolgo un appello al Signor Prefetto affinchè si istituisca un tavolo istituzionale per affrontare fino in fondo tutti gli aspetti di questa problematica passati, presenti e futuri. Rivolgo un appello alle rappresentanze Parlamentari, Regionali, ai Sindaci, alle rappresentanze economiche e sociali affinchè ci sia una voce corale per concorrere a respingere questo nuovo attacco al territorio che può minare anche le residue speranze di risollevare le sorti  di uno sviluppo sistemico e ampio».  Così si conclude lo scritto del Presidente, nella speranza di scongiurare lo scarico di queste migliaia di tonnellate di rifiuti.

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Santobono: salvata bambina napoletana residente in Polonia

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L’ospedale Santobono, grazie anche all’intervento dell’Aeronautica militare, ha salvato una bambina napoletana residente in Polonia.

La bambina di 6 anni era stata in vacanza in Egitto a luglio e negli ultimi giorni aveva presentato sintomi di dissenteria, diventati poi in una sindrome emolitico uremica (Seu).

Ritornata in Polonia, dove la famiglia vive per motivi di lavoro, la sua situazione si è aggravata velocemente.

All’ospedale di Stettino, infatti, la bambina ha dovuto essere addirittura intubata a seguito di un arresto cardiaco.

La famiglia avrebbe voluto spostarsi immediatamente a Napoli, ma le precarie condizioni della bambina non hanno reso possibile il trasferimento fino allo scorso 8 agosto.

Grazie ad un volo del 31esimo Stormo dell’Aeronautica e allo staff di rianimazione presente sul volo, a inizio mese la bambina è arrivata a Napoli.

Qui la bambina è rimasta per qualche giorno in rianimazione, il reparto diretto da Massimino Cardone e che aveva ospitato la piccola Noemi vittima dell’agguato di piazza Nazionale.

Successivamente, è stata spostata nel reparto di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale Santobono, diretto da Carmine Pecoraro.

La dialisi ha fatto perdere alla bambina 5 kg e le terapie le hanno riallineato i valori vitali.

Dopo il trattamento, la bambina non ha più presentato i problemi cardiaci e respiratori manifestati all’ospedale di Stettino.

 

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Valeria Valente (PD): “Si all’accordo coi 5 Stelle ma mai con De Magistris”

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“E’ pericoloso creare un parallelismo tra la proposta di alleanza con i 5 stelle a livello nazionale e con De Magistris a livello locale”

Lo afferma Valeria Valente, senatrice PD ed ex candidata a Sindaco di Napoli durante lo scorse elezioni comunali. Per la Valente c’è una sostanziale differenza tra l’accordo con i 5 stelle e quello con De Magistris: 

“L’accordo coi 5 stelle si presenta come un possibile argine alla deriva autoritaria di Salvini. Per quanto riguarda l’alleanza con De Magistris, mancherebbe l’elemento di discontinuità politica. Sarebbe solo un’accostamento del PD alle responsabilità di un sindaco che presenta un bilancio da tutti riconosciuto come fallimentare”. 

Un giudizio, quello della Valente, che è fortemente critico nei confronti dell’amministrazione arancione..

“Sviluppo e urbanistica, bilancio, trasporti e viabilità, sicurezza e welfare, servizi, decentramento, verde urbano, rifiuti: non c’è un solo ambito di governo della città in cui De Magistris possa rivendicare risultati positivi. Il Sindaco non fa altro che condurre una guerra di quartiere con la giunta di De Luca”

Pompei di notte: visite serali per le ultime settimane estive

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Dal 23 Agosto al 28 Settembre il parco archeologico di Pompei propone un suggestivo itinerario notturno. Alcune zone del parco saranno aperte ogni venerdì e sabato sera dalle 20:30 alle 22:30 ad un costo accessibile per tutte le tasche. Un’occasione da non lasciarsi sfuggire.

Gli itinerari notturni a Pompei

Sarà possibile entrare nel parco per questi appuntamenti speciali fino alle 22:00. Si partirà da Porta Marina e si percorrerà la strada che condurrà alle Terme Suburbane, alle domus ed al foro.

Questa incantevole passeggiata sotto le stelle sarà accompagnata da effetti sonori che permetteranno ai visitatori di calarsi ancor di più nell’atmosfera: dalle domus, come quella del Trittolemo, e dalle botteghe si leveranno le voci degli abitanti e dei mercanti, così come si riempiranno di suoni e rumori il Tempio di Giove ed il mercato.

Come fossero voci di fantasmi le registrazioni audio e le simulazioni faranno risorgere per una sera la città di Pompei. La tecnologia farà dunque da medium e metterà in contatto visitatori odierni della città ed i suoi abitanti (tra)passati meglio d’una seduta spiritica.

Una passeggiata al chiaro di luna

Sarà possibile godere di queste aperture serali straordinarie fino al 28 Settembre. Che si sia turisti della Campania oppure che vi si risieda questa è un’occasione da non lasciarsi sfuggire, anche in virtù del prezzo dei biglietti, altrettanto straordinario, di appena 5 euro.

Non ci resta dunque che aspettare l’inizio di questa bella iniziativa, fare una passeggiata al chiaro di luna e lasciarci trasportare in un passato che torna oggi a rivivere. 

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Napoli, utilizzava reperti archeologici come arredamento: denunciato

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Di Nicola Avolio – Utilizzava reperti archeologici come pezzi d’arredamento del giardino e del salotto della propria abitazione. L’uomo è stato denunciato.

Undici reperti archeologici, databili tra il V e l’XIX secolo, sono stati ritrovati in un’abitazione privata di Napoli. Si tratta di diversi elementi architettonici, tra cui parti di lesene, coppe intarsiate, colonne e figure mitologiche, scodelle, anfore di ceramica e una statuetta votiva, utilizzate però come oggetti di arredamento in un salotto e in un giardino privati.

I reperti, tutti manufatti tutelati dal “Codice dei Beni Culturali”, sono stati ritrovati e sequestrati dai finanzieri del Comando Provinciale di Napoli, e il responsabile è stato denunciato alla Procura per ricettazion, in relazione agli articoli 175 e 176 del codice dei beni culturali, i quali puniscono chi, omettendo di denunciarne il possesso, detiene, senza alcun titolo, beni di interesse storico-archeologico di proprietà dello Stato.. La Soprintendenza Archeologia delle Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli sottoporrà gli oggetti ad una più attenta e precisa perizia tecnica e, successivamente, ad un lavoro di restauro, per poterli poi esporre al pubblico.

Lavoro, Centro Commerciale Campania apre ai giovani: Ecco come partecipare

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Viene reso noto che il Centro Commerciale Campania ha aderito al progetto Generation lanciato nel 2015 in collaborazione con aziende internazionali, enti no profit, e altri soggetti economici per contrastare la disoccupazione giovanile.

Riuscire a far incontrare domanda e offerta di lavoro e scoprire nuovi talenti con percorsi formativi incentrati sul mondo del reatail è la missione del progetto, il quale ha già riscontrato ottimi risultati al Centro Commerciale Porte di Roma, in cui l’85% dei partecipanti ha trovato lavoro nel centro stesso. 

Partecipare è molto semplice: Bisogna avere tra i 18 e i 29 anni e sostenere una prima parte selettiva online, la quale sfocerà in colloqui veri e propri. I selezionati saranno inseriti in un percorso di formazione intensiva di 3 settimane completamente gratuito per assistenti alle vendite e operatori nel food & beverage. Al termine della formazione ci saranno colloqui anche con altri punti vendita del Centro Commerciale Campania con la possibilità di assunzione definitiva. 

Napoli, 26enne suicida dopo una lite familiare

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Un 26enne si è suicidato a Napoli dopo un litigio con i familiari.

A Marano di Napoli, un ragazzo di soli 26 anni si è tolto la vita. Il corpo senza vita del giovane è stato trovato dai suoi familiari in una cantinola attigua all’edificio in cui risiedono i genitori. Sul posto sono giunti i mezzi di soccorso e i carabinieri della compagnia locale. Dalle prime ricostruzioni sembrerebbe che il 26enne si sia impiccato. Nella serata di ieri, sempre secondo quanto appurato dagli inquirenti, avrebbe avuto forti contrasti con alcuni familiari. I militari dell’arma di via Nuvoletta, coordinati dal capitano Gabriele Lo Conte, stanno indagando sul caso.

Capodichino, Sciopero Ryanair mette a rischio rientri dalle vacanze

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Un disagio non indifferenze quello che provocherà lo sciopero dei piloti della compagnia aerea Ryanair, particolarmente attiva nello scalo di Capodichino.

Stando alle comunicazioni, lo sciopero è previsto dal 2 al 4 settembre, giorni particolarmente pieni di rientri da parte dei vacanzieri napoletani in patria.

A condurre lo sciopero saranno i lavoratori inglesi e irlandesi per protestare contro il mancato adattamento economico adottato dalla compagnia.

Non esiste ancora un elenco preciso dei voli che saranno cancellati ma si stima che circa il 26% dei dipendenti prenderà parte alla protesta, generando notevoli disagi alla viabilità aerea.

Intanto l’azienda Ryanair ha reso noto che si sta facendo di tutto per evitare disagi ai passeggeri.

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