Non c’è l’accordo per il rinnovo contrattuale di Arkadiusz Milik. Il polacco aveva chiesto, per rinnovare il suo contratto con il Napoli, 5 milioni all’anno fino al 2024 e una clausola rescissoria non superiore ai 50 milioni di euro: condizioni che al presidente Aurelio De Laurentiis sono parse inaccettabili, e pare che manchino i margini per proseguire nella trattativa, quindi l’ipotesi più probabile, ad ora, sembra quella della cessione nel corso della sessione estiva del calciomercato.
Milik, nel corso della stagione corrente, ha collezionato 15 presenze e 9 gol, ma non è quasi mai stato decisivo e, dal rientro di Mertens dopo l’infortunio, ha perso anche la titolarità.
La società che da mesi sta cercando di trattare il suo rinnovo, ma al momento la situazione pare ancora molto lontana dalla conclusione. Nel frattempo ci si cautela con Petagna, bomber della Spal che arriverà in estate, e si sonda Belotti del Torino.
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Impossibile fare lezione con il dilagarsi del coronavirus e la chiusura delle scuole e delle università? Grazie alla startup Schoolr è possibile anche in Campania fare lezioni online con aula virtuale.
Grazie a una piattaforma informatica messa a disposizione gratuitamente, lo studente può connettersi con il tutor, da qualsiasi dispositivo e senza scaricare nessun tipo di applicazione o programma, accedendo semplicemente via web, con un link.
Il sistema consente allo studente e al tutor di interagire attraverso webcam full HD/microfono: possono condividere una lavagna virtuale per la scrittura a mano, una per la scrittura con tastiera (analogo a word) e una, fornita di un compilatore con tutti i linguaggi di programmazione, per le lezioni di informatica.
Inoltre, tutte lezioni online sono automaticamente registrate dal sistema, e ciò permette a ogni studente di rivedere la propria lezione su qualsiasi dispositivo, anche scaricandola per la fruizione offline.
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Dopo il susseguirsi di notizie delle ultime ore, a confermare la positività di due docenti dell’Università Federico II di Napoli al Coronavirus è stato il rettore Arturo De Vivo, tramite un comunicato sul sito di Ateneo.
Carissime/i,
nel susseguirsi di notizie, fortunatamente non tutte allarmanti, che ci investe in questo periodo, presumo siate a conoscenza di due casi di positività al test COVID19 per docenti del nostro Ateneo.
Vi scrivo per informarvi che i docenti interessati non presentano sintomi gravi e sono efficacemente assistiti dal Servizio Sanitario Regionale, ma soprattutto per mettervi a conoscenza del fatto che l’ASL competente ha tempestivamente attuato tutte le attività necessarie ad evitare eventuali contagi secondari. L’ASL, tra le persone prossime ai docenti che sono state contattate secondo il protocollo adottato, ha ritenuto che per uno solo degli intervistati, per quanto ci è noto, ricorressero gli estremi per disporre la misura dell’isolamento fiduciario e della sorveglianza sanitaria.
Ritengo opportuno, inoltre, mettervi a conoscenza del fatto che ho costituito una task-force composta dalle proff.sse Angela Zampella e Rosa Lanzetta e dall’ing. Maurizio Pinto che, sotto la presidenza della prof.ssa Maria Triassi, si occuperà di valutare le modalità di applicazione in Ateneo delle misure di prevenzione prescritte dalle Autorità preposte, nonché di supportare i responsabili di struttura nell’individuazione delle eventuali ulteriori misure che dovessero rendersi necessarie.
Mi sono confrontato con molte delle illustri professionalità in materia di cui il nostro Ateneo può fregiarsi e sono giunto alla conclusione che, in questo momento, le scelte che abbiamo già adottato costituiscano un significativo contributo al contenimento della diffusione del virus, nell’ottica di non giungere, così come auspicato dal nostro Ministro Manfredi in una recente nota inviata agli Atenei, ad un ingiustificato blocco complessivo delle attività che comporterebbe numerosi danni per la nostra collettività.
Vi assicuro che l’attenzione posta sul tema è massima, che le scelte adottate saranno regolarmente rivalutate alla luce del contesto e che saranno fatti tutti gli sforzi necessari per mettere ciascuno in condizione di lavorare in un ambiente adeguato alla situazione che stiamo vivendo.
Comprendo i timori che molti di voi hanno manifestato, ma sono fiducioso sul fatto che la nostra comunità, forte della storia plurisecolare di un Ateneo che ha già affrontato e superato nel tempo numerosi ostacoli, sappia oggi affrontare “unita” anche questa difficoltà continuando ad erogare i servizi che per i nostri territori sono essenziali.
Confido infine nella vostra diligenza nell’applicare le misure che sono state adottate e diffuse attraverso le circolari, con l’augurio di poterne, al più presto, mitigare la portata in prospettiva di un progressivo rientro alla normalità.
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Emergenza Coronavirus: amuchina a prezzi stellari? I napoletani superano il problema con l’ironia!
Sul bancone del bar dell’Università di Napoli l’Orientale (sede di palazzo Mediterraneo) ci sono due barattolini di vetro. Uno dei due, come da tradizione, è per le eventuali mance; l’altro è per raccogliere i soldi per l’amuchina.
Nel bar dell’Orientale a Napoli si raccolgono i soldi per l’amuchina
A causa dell’emergenza coronavirus, sempre di più si assiste a casi di speculazioni sul prezzo dell’amuchina (clicca qui per saperne di più). I napoletani, però, ancora una volta superano il problema con l’ironia. I disinfettanti si vendono a prezzi stellari? Si risolve con una colletta!
Per fortuna c’è ancora una gran parte di cittadini che continua a vivere serenamente, nonostante l’emergenza coronavirus che sta colpendo l’Italia. Nonostante alcuni casi di “psicosi”, Napoli quindi non cede alla paura anche grazie all’ironia dei suoi abitanti.
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Domani 4 marzo alle ore 11:30, presso la sede di Via Toledo 353, la Cgil di Napoli terrà una conferenza stampa per presentare la mappa del reinsediamento territoriale della Camera del Lavoro: nel corso dell’incontro con i giornalisti verrà annunciata anche l’inaugurazione di una nuova sede presso il Porto di Napoli, nuovo importante tassello del progetto di decentramento approvato dall’ultimo congresso della Camera del Lavoro partenopea che avvicinerà ulteriormente il sindacato ai lavoratori e ai cittadini che potranno contare anche su vari sportelli di servizio.
Sull’argomento si è espresso il segretario generale Walter Schiavella: “La sperimentazione che stiamo portando avanti ha la finalità di costruire una modalità di presenza che, pur restando nello specifico nella rappresentanza del mondo del lavoro, che è propria di un grande sindacato come la Cgil, si sappia interfacciare con tutte le reti sociali già presenti sul territorio, in una logica non esclusiva e non egemonica ma assolutamente paritaria e collaborativa, per costruire quelle relazioni necessarie ad acquisire le conoscenze utili a costruire piattaforme e, su di esse, rappresentanza e contrattazione sociale. Un ruolo che è proprio quindi del sindacato ma che intendiamo svolgere in un rapporto aperto, dinamico, con tutto quello che in ogni singolo quartiere c’è e si muove”.
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Una risposta celere quanto encomiabile quella della sanità campana che, recependo le direttive del Ministero dell Salute, si offre di ospitare 20 casi gravi di coronavirus provenienti dalla lombardia, dove l’elevato numero di casi ha messo in crisi il sistema sanitario.
“Un atto di solidarietà e responsabilità nazionale, al fine di decongestionare gli ospedali lombardi”
Commenta – De Luca – il quale ha dato direttive ai dirigenti ospedalieri di individuare entro 48 ore, le 20 stanze di terapia intensiva che, con probabilità, saranno quelle dell’ospedale del Mare di Ponticelli, ma per ora, nulla di ufficiale.
Affianco alle camere, sarà organizzata anche una struttura residenziale per i familiari eventualmente impegnati ad accompagnare i pazienti.
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A Napoli c’è un gruppo di ricercatori al lavoro per trovare una soluzione al Coronavirus. I giovani ricercatori, diretti da Rita Berisio, lavorano all’Istituto di Biostrutture e Bioimmagini del CNR. Cercano di identificare i responsabili molecolari dell’infettività del Coronavirus e progettare quindi una possibile cura.
“La pubblicazione della sequenza genetica del nuovo Coronavirus ha mobilitato diversi gruppi di ricerca nel mondo per comprendere i meccanismi di infezione del virus”, spiega Rita Berisio. “Per il nostro gruppo di lavoro il primo obiettivo di questa ricerca è quello di identificare i responsabili molecolari della infettività ed il loro meccanismo di azione”. Dagli studi condotti da un gruppo di ricercatori della Texas University, è emerso che il nuovo Coronavirus usa la proteina “spike” per ancorarsi a un recettore umano detto ACE2. “Uno dei nostri progetti in corso – continua Berisio – è volto allo sviluppo di molecole che inibiscano l’interazione della proteina “spike” con il recettore umano”.
Al CNR, il lavoro di ricerca sul nuovo Coronavirus viene svolto da un’equipe molto giovane, ma già con una lunga esperienza. Nei laboratori di via Mezzocannone lavorano due biotecnologi: la beneventana Maria Romano e Flavia Squeglia, originaria di Latina; un chimico: la salernitana Alessia Ruggiero; un biochimico: il portoghese Miguel Moreira. “La complessità del contesto attuale ha ridisegnato la geografia della ricerca favorendo lo sviluppo di competenze molto specialistiche e di nuove discipline”, spiega il direttore dell’IBB Marcello Mancini. “Uno dei grandi meriti del CNR è quello di aver rotto una organizzazione del sapere rigidamente disciplinare ed aver individuato un modello innovativo di studio che favorisce la multidisciplinarietà”.
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Scoperto deposito di auto rubate a Ponticelli da parte degli agenti della Polizia di Stato. Le 6 auto sono state restituite ai legittimi proprietari.
Domenica scorsa la Polizia di Stato, durante un controllo, ha scoperto un deposito di auto rubate a Ponticelli, periferia est di Napoli.
I fatti
Gli agenti del commissariato di San Giovanni-Barra, nell’ambito di un servizio di controllo sul territorio, hanno notato un cancello semi aperto, il quale dava accesso ad un garage; gli uomini sono dunque entrati nel sotterraneo dell’edificio, sito in via Immacolata Concezione, per ispezionarlo: una volta dentro hanno rinvenuto un totale di sei auto; avviati i consueti controlli sulle targhe e numeri di immatricolazione gli agenti hanno constatato che si trattava di veicoli rubati.
La Polizia sta ora cercando di ricostruire le catena di furti degli autoveicoli e ha denunciato a piede libero il proprietario della rimessa. Si teme che il giro di furti possa essere più esteso: il numero di vetture rubate in Campania è molto alto e in costante aumento; le auto vengono spesse volte utilizzate dalla criminalità organizzate per compiere azioni criminose.
Le auto ritrovate sono state prontamente restituite ai legittimi proprietari.
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Un appello che arriva da neo eletto Senatore Sandro Ruotolo, che pur essendo eletto senza l’appoggio dei 5 stelle, gli rivolge un appello:
“Questo è un appello pubblico che rivolgo ai 5 stelle della Campania. E’ trascorsa una settimana dalla mia elezione al Senato della Repubblica e in me si è rafforzata ancora di più l’idea che l’aver contribuito a costruire uno schieramento di centro sinistra allargato con la società civile e l’aver creato NapoliconRuotolo, una coalizione civica che sia la strada giusta da perseguire con convinzione anche per le prossime competizioni elettorali”.
Una chiara spinta a proseguire le trattative che si stanno svolgendo in questo momento tra il PD di Zingaretti e il M5s, irrigiditosi attorno alla scelta di Sergio Costa come candidato Presidente, spinto da una base che preme per la corsa in solitaria.
“Chiedo di diventare coprotagonisti di questa nuova stazione politica – Continua Ruotolo – Cercare e trovare intese larghe che si cementano sui temi, sui valori e sui bisogni della gente. Questo è il percorso, la nuova strada che chiedono i cittadini. L’ambientalismo, le buone pratiche, la sanità la lotta alle diseguaglianze, il lavoro, i temi della legalità, l’anticorruzione, il contrasto alla camorra sono patrimonio comune”
Il modello da seguire è quindi, secondo Ruotolo, quello della sua candidatura: mettere insieme le forze di sinistra con pezzi della società civile, contro la destra sovranista:
“E’ giusto sedersi intorno a un tavolo e provare a dialogare – spiega Ruotolo – Se con la mia elezione al Senato della Repubblica Napoli con forza ha detto no alla destra populista a trazione leghista, allo stesso modo la campania può dire no a Matteo Salvini. Più volte ho ribadito ed espresso il mio dispiacere di non aver avuto il sostegno a un del Movimento 5 stelle nella coalizione NapoliconRuotolo. Penso che il tempo sia maturo. E’ il momento di provarci con ostinazione. Propongo – Conclude Ruotolo – che tutte le forze del centro sinistra allargato si seggano a un tavolo di confronto programmatico con il movimento 5 stelle. Confrontatevi e scrivete assieme il futuro della Campania.”
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Salviamo il pianeta? Francesca Zazzera, referente del gruppo di Napoli di Greenpeace: «Abbiamo bisogno di giustizia sociale e rispetto dei diritti degli uomini e delle donne.»
Negli ultimi anni stiamo assistendo a una drammatica accelerazione dei cambiamenti climatici, ma anche a un’intensificazione delle violazioni e degli abusi dei diritti umani. Avvenimenti gravosi, che minacciano la vita e il funzionamento di interi ecosistemi e società.
Ogni giorno, in diverse situazioni, uomini e donne sono liberi di scegliere da che parte stare, come agire, cosa salvare. Ogni giorno, da abitanti del Pianeta Terra, tutti noi siamo chiamati a compiere un atto d’amore: scegliere di proteggere il nostro pianeta.
Ambiente, salute del pianeta, parità di genere, giustizia sociale: Francesca Zazzera, referente del gruppo Greenpeace Napoli, in prima linea per la difesa dell’ambiente e dei diritti umani, ha risposto alle nostre domande e ci ha raccontanto il lavoro di Greenpeace.
Considerati i recenti disastri ambientali, perché è importante sensibilizzare?
«I recenti disastri, in particolare quello che è accaduto in Australia (eventi dello scorso gennaio, ndr), non sono frutto di piromani o del caso, ma sono una “prima risposta” del sistema climatico e dei suoi cambiamenti che negli ultimi anni hanno subito un’accelerazione su larga scala.* Gli incendi boschivi in Australianon sono una novità, sono anzi un fenomeno che si ripete ciclicamente. Negli ultimi anni però le stagioni degli incendi iniziano prima, durano molto più a lungo e sono più estreme e difficili da prevedere.
I cambiamenticlimatici influenzano sostanzialmente tutti gli eventi meteorologici estremi, siccità compresa, e dunque indirettamente, anche gli incendi. La parte meridionale dell’Australiaè stata colpita da una forte siccità da gennaio ad agosto del 2019, con gran parte del NuovoGallesdelSud che ha subìto una delle peggiori siccità mai registrate. Il tutto si è combinato con un inverno dalle temperature elevate, e con incuria, disattenzione o dolo. Il risultato sono gli incendidi cui oggi tutti sentiamo parlare.
In Indonesia, la capitale Giacarta è sommersa dall’ acqua (gennaio scorso, ndr), colpita da violente piogge che hanno già causato 60 vittime, tanto che il Governo indonesiano sta ormai pianificando di spostare in altro loco, più “sicuro” la Capitale. L’anno che abbiamo da poco concluso ha visto un susseguirsi di eventi meteorologici estremi sia in Italia – con l’acqua alta che ha sommerso Venezia, ultima emergenza solo in ordine di tempo – che in continenti come l’Africa, stretta per mesi nella morsa tra alluvioni e siccità.
I combustibili fossili (carbone, gas e petrolio) sono la prima causa dei cambiamenticlimatici, e continuare a estrarli e bruciarli come l’Australia sta facendo può solamente aggravare l’emergenzaclimatica in corso. Non osiamo pensare cosa potrebbe accadere in Italia a partire dalla prossima estate, in un territorio ormai fragile e a rischio. Per questo, sensibilizzare, parlarne, non negare, è importante, per non ritrovarci nelle stesse condizioni dell’Australia o di altre zone del Mondo.»
Marzo è il mese tradizionalmente associato alle donne. Qual è il loro ruolo nelle battaglie per la liberazione del pianeta dallo sfruttamento?
«Greenpeace Italia aderisce, per il quarto anno consecutivo, allo sciopero indetto dal movimento “Non Una di Meno” per l’8 marzo, Giornata Internazionale delle Donne.
Scendiamo in piazza perché:
la maggior parte delle persone che lavorano a Greenpeace, così come buona parte del volontariato e dei nostri attivisti sono donne;
combattiamo ogni giorno per un futuro verde e di pace, impossibile da realizzare senza uguaglianza e giustizia per tutti e tutte;
crediamo che la giustizia ambientale sia indissolubilmente legata alla lotta per la giustizia di genere e che le donne siano fondamentali per raggiungere entrambe;
ripudiamo la violenza di genere in tutte le sue forme: oppressione, sfruttamento, sessismo, razzismo, omo- e transfobia.
In questi anni abbiamo incontrato le Mamme #NoPfas, che si battono in Veneto per il diritto all’acqua e alla salute, una battaglia che stanno portando avanti con tanta determinazione e coraggio. Abbiamo invitato in Italia, nel marzo 2018, Francinara Barè, leader indigena, coordinatrice della COIAB (Confederazione Delle Organizzazioni Indigene dell’Amazzonia Brasiliana), che rappresenta oltre 600 gruppi indigeni dell’Amazzonia brasiliana e che ci ha raccontato delle strategie adottate dalle comunità indigene per resistere agli attacchi compiuti dalle imprese private, le autorità o la criminalità organizzata.
Oggi il movimento femminista non si limita più a rivendicare per le donne gli stessi diritti degli uomini, ma è la battaglia di tutte e tutti verso una società più equa e inclusiva. Per citare “Non Una Di Meno”:
“Il femminismo è liberazione di tutt*, o non è”.
C’è una donna che con la sua storia di attivismo incarna tutto questo, ed è Esther Kiobel, che da oltre 20 anni si batte contro Shell per ottenere giustizia per l’uccisione del marito, impiccato nel 1995 per aver protestato contro il devastante inquinamento causato da Shell nel sud-est della Nigeria. La sua storia dimostra che giustizia ambientale e parità di genere sono indissolubilmente legate.»
Continuiamo a parlare di donne. Oggi una “donna di libertà” è Greta Thunberg. In che modo Greenpeace sposa le cause di FridaysForFuture?
«Greenpeace sostiene e ha da subito sostenuto la protesta dei Fridays For Future e di Greta Thunberg, in particolare l’ufficio di Greenpeace Svezia e la nostra direttrice internazionale, Jennifer Morgan, fornendo sostegno, supporto media e competenze scientifiche. Il volto e la storia di Greta hanno fatto il giro del mondo, ma quel che è importante è che la sua determinazione è stata efficace: tantissimi studenti hanno solidarizzato con la sua causa e hanno cominciato a scioperare in un effetto domino spontaneo, appassionato, diffuso.
Anche in Italia ormai ogni venerdì manifestiamo per il clima e Greenpeace ed i suoi volontari sono sempre stati accanto ai Fridays For Future, perché ritiene che le richieste del movimento poggino su solide basi scientifiche, e sulle stesse basi dovrebbero poggiare i provvedimenti dei diversi governi, Italia compresa.»
Rispettare il pianeta, però, non vuol dire solo mantenerlo “green”. È un vero atto d’amore dell’umanità verso l’umanità…
«Greenpeace da sempre chiede, oltre alle tutele per gli ecosistemi e gli animali, di interrompere gli abusi delle multinazionali sull’ambiente e le violazioni dei diritti umani. Se davvero vogliamo proteggere questo fragile pianeta, abbiamo bisogno di giustizia sociale e rispetto dei diritti degli uomini e delle donne che in questi ecosistemi, in queste comunità, su questi territori ci vivono.»
Greenpeace con Amnesty International a Napoli
«Da un rapporto preparato nel 2018 da Greenpeace International dal titolo Giustizia per le persone e per il pianeta, vengono individuati dieci principi fondamentali necessari per ottenere regole efficaci e vincolanti sui comportamenti e sulle responsabilità delle imprese e delle multinazionali. È un decalogo di «dieci principi per la responsabilità delle imprese». Si va dalla richiesta di «partecipazione pubblica nei processi di elaborazione delle politiche» alla globalizzazione della tutela ambientale.
Infine il rapporto analizza ventuno casi specifici che dimostrato come il potere delle aziende sia stato sfruttato ripetutamente per realizzare abusi e violazioni di diritti umani e ambientali. I casi denunciano deforestazione, inquinamento idrico e atmosferico e da plastica, scarico di rifiuti, sversamenti chimici, disastri nucleari, violazioni dei diritti delle comunità indigene, repressione civile e legale dei difensori dei diritti umani e ambientali, elusione fiscale, corruzione, negazione del cambiamento climatico e manipolazione fraudolenta del dibattito pubblico.
A perpetrarli, giganti del calibro di Chevron, DowDuPont, Exxon, Glencore, Monsanto, Nestlé, Novartis e Volkswagen, ma anche governi come quello brasiliano. In particolare in Brasile la deforestazione, così come le minacce e le violenze verso comunità tradizionali e popoli indigeni, sono in aumento da quando il presidente Jair Bolsonaro è salito al potere. Il 7 dicembre scorso altri due leader indigeni – Firmino Guajajara e Raimundo Guajajara – sono stati uccisi a colpi di pistola e altre due persone sono state ferite nella terra indigena di Cana Brava, Stato di Maranhão.
Secondo il Consiglio Indigenista Missionario (CIMI), tra gennaio e agosto 2019 sono state registrate 160 incursioni in 153 territori indigeni, rispetto alle 109 registrate nel 2018. Per questo Greenpeace continuerà a collaborare con organizzazioni come Amnesty International e, in Italia, con Medici Senza Frontiere, ma anche con le altre ONG che operano nel Mediterraneo e che si sono schierate contro il Decreto Sicurezza.»
Quali sono i prossimi appuntamenti di Greenpeace Napoli?
«Il nostro Gruppo di Volontari continua a collaborare e supportare le iniziative dei ragazzi e delle ragazze di Fridays For Future. Continueremo anche a collaborare con altre associazioni come Retake Napoli, WWF Napoli, Let’s Do It e #Prendi3.
Francesca Zazzera al Brand Audit di Portici contro l’inquinamento da plastica (settembre 2019).
Da poche settimane abbiamo dato la nostra disponibilità a lavorare nel neonato Coordinamento Tutela Mare promosso dall’Area Marina Protetta Parco della Gaiola. Il 23 febbraio parteciperemo per il 7° anno consecutivo, al 38° Carnevale di Scampia, promosso dal GRIDAS – Gruppo Risveglio Dal Sonno (tema: La riscossa dei pappici ovverossia tutti insieme ché non c’è più tempo).
Continueremo ad incontrare insegnanti e scolaresche che richiedano la nostra presenza all’interno delle loro attività scolastiche. Porteremo avanti le campagne di Greenpeace, in particolare quella contro il cambiamento climatico, contro gli allevamenti intensivi e contro la plastica usa e getta.
Ricordiamo a tutte e tutti che il nostro Gruppo Locale si riunisceogni primo giovedì e terzo mercoledì del mese, presso Bicycle House, in Galleria Principe di Napoli, di fronte al Museo archeologico, alle ore 18 e fino alle 20.
Chi volesse unirsi a noi può contattarci all’indirizzo mail: gl.napoli@greenpeace.it oppure cercarci sui principali social.»**