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A Maddaloni nasce l’ospedale tutto dedicato al Covid-19

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La provincia di Caserta è forse il territorio dove si dà maggiore rigore a quelli che sono gli aspetti delle ordinanze di De Luca e del Governo. Per questo siamo fiduciosi e positivi anche grazie ai dati: Nelle ultime 48 ore in provincia di Caserta abbiamo registrato soltanto due casi, un trend che ci fa ben sperare.”

Lo annuncia ai microfoni di NanoTV il Direttore Generale dell’Asl di Caserta Ferdinando Russo, uomo in prima linea contro l’emergenza nazionale dettata dal Coronavirus che ci ha illustrato le azioni che si stanno mettendo in atto sulla provincia di Caserta:

“A supporto delle attività ospedaliere abbiamo avviato l’istituzione di un Covid-Hospital: Praticamente abbiamo trasformato l’ospedale di Maddaloni in un ospedale specializzato contro il Coronavirus: Abbiamo spostato tutte le varie specialità che c’erano in altre strutture ed abbiamo dedicato l’intera offerta ospedaliera soltanto ai pazienti positivi garantendo 60 posti letto di cui 20 di terapia intensiva. – Dichiara Ferdinando Russo aggiungendo che – Affianco a queste misure ovviamente abbiamo bisogno anche di un supporto territoriale per trattare i soggetti che fanno richiesta di bassa intensità terapeutica assistenziale, a partire da quella domiciliare, e per questo abbiamo creato dei team, e che tra poco verranno rinforzati dalle unità speciali previsti nel recente decreto, per assistere gli ammalati sul proprio domicilio.

Sono parole che fanno ben sperare quelle di Ferdinando Russo, parole che non temono di definire eroico lo sforzo di tutti, a partire da chi resta a casa, passando per chi è costretto ad andare a lavoro, fino a chi è impegnato “al fronte”, ovvero ai medici, agli infermieri ed al personale sanitario,  sottolineando il rinnovato orgoglio nella sanità pubblica, specie quella campana, che in queste ore sta dimostrando grande serietà e professionalità.

“la nostra missione è controllare il contagio – Spiega il Direttore Generale dell’Asl di Caserta –: se c’è un contagio in un nucleo familiare è importante che tutto il nucleo sia isolato e messo in quarantena. Il tampone diventa una necessità solo se si presentano i sintomi della malattia, perché farlo troppo presto o farlo male potrebbe dare un falso negativo, quindi l’unico rimedio concreto è l’auto-isolamento. Ai nostri concittadini – Conclude Ferdinando Russo – chiedo quindi di stare in casa e rispettare le regole. È l’unico modo per poterne uscire fuori e sono sicuro che ce la faremo. La preoccupazione sulla tenuta del nostro sistema sanitario oggi non c’è. Noi ci stiamo preparando al peggio ma se manteniamo questa linea di condotta, dimostrata dai soli 2 casi positivi in provincia di Caserta nelle ultime 48 ore, significa che probabilmente stiamo lavorando bene ed i cittadini si stanno comportando altrettanto bene.”

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Coronavirus, tutti gli esclusi dal decreto Cura Italia

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Il decreto Cura Italia ha stanziato 25 miliardi per far fronte alle conseguenze sociali dell’emergenza coronavirus. Nonostante lo sforzo economico non sia esiguo, la manovra ha lasciato una scia di insoddisfazione da parte delle categorie che si ritengono trascurate. Ciò era inevitabile e l’esecutivo è disponibile a correggere il decreto. Chiedono un intervento i professionisti iscritti agli Ordini e dunque alle rispettive Casse previdenziali private. In effetti per loro non scatta l’indennità da 600 euro riservata a chi appartiene all’Inps. Il sostegno dovrebbe arrivare dal Fondo di ultima istanza da 300 milioni, che però ripartito su una platea di 1,6 milioni di interessati, se non di più, darebbe 187,5 euro a testa.

Nell’ambito del commercio, quelle degli esercizi gestiti da associazioni culturali è a rischio. Non hanno diritto all’indennità e, in quanto sprovvisti di partita iva, non potranno sfruttare il credito d’imposta del 60% sull’affitto. Il tema delle locazioni soprattutto commerciali è naturalmente al centro delle preoccupazioni di Confedilizia. Nel testo non è stata inserita una norma per esentare i proprietari dall’obbligo di versare le imposte su affitti che in molti casi non verranno pagati dai commercianti.

C’è poi il capitolo lavoro domestico. Nel decreto è stato inserito il rinvio delle scadenze per i versamenti dei contributi previdenziali. Ma la categoria di colf e badanti non è compresa tra quelle che potranno usufruire di ammortizzatori sociali. Questo vuol dire che, nel caso risulti impossibile la permanenza presso le famiglie, i lavoratori si troveranno senza retribuzione e spesso senza casa.

Ieri intanto l’Inps ha reso disponibili le istruzioni sulle misure finalizzate ad aiutare i genitori a seguito della chiusura delle scuole. Lo strumento già operativo è quello del congedo retribuito fino a 15 giorni. Arriverà poi in tempi rapidi la procedura che dovrebbe permettere di sfruttare l’opzione alternativa, il voucher per le baby sitter.

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Gerry Scotti prova a difendersi: “Ascierto un signore, Galli vuole fare il primo della classe”

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Gerry Scotti, ai microfoni di Radio Kiss Kiss ha dichiarato: “Ascierto è stato un signore, Galli voleva fare il primo della classe”. Ma il servizio discutibile di “Striscia La Notizia” resta.

Il volto noto di Canale 5, Gerry Scotti, è stato travolto in questi giorni dal ciclone delle polemiche per un servizio andato in onda su “Striscia La Notizia”, ormai agli onori della cronaca, che mette in ridicolo lo stimabile professor Paolo Ascierto, eccellenza medica internazionale, non solo dell’Istituto Tumori Fondazione Irccs Pascale di Napoli, che si era scontrato il giorno prima con il professor Galli del Sacco di Milano, nel programma condotto da Bianca Berlinguer, “Cartabianca”. Galli, che si era già fatto conoscere per aver detto meno di un mese fa che la Lombardia sarebbe uscita indenne dall’emergenza in quanto il Covid-19 poteva essere paragonabile all’influenza e per le sue innumerevoli ospitate televisive, ha rivendicato per l’ospedale di Bergamo, il primato dell’attivazione del protocollo d’emergenza da Tocilizumab, accusando Ascierto di aver copiato, non solo i cinesi ma anche i colleghi bergamaschi.

Ascierto, sin dall’inizio ha spiegato che la cura sperimentale era stata avviata già in Cina, a Wuhan, epicentro dell’epidemia e che tutto era frutto di una collaborazione tra la sua equipe, l’Azienda Ospedaliera dei Colli in continuo contatto con i colleghi cinesi ed è stato il primo a permettere l’attivazione di un protocollo nazionale per la cura.

Ciò che ha catturato la nostra attenzione di tutta la vicenda, è il fatto che seppur l’ospedale di Bergamo, abbia cominciato per primo in Italia, questa cura sperimentale, è possibile ed eticamente giusto/corretto che si siano tenuti per sé la procedura, non diffondendo le informazioni all’intera Nazione? Questa domanda non poteva non sorgere spontanea nei giorni della ricorrenza dell’Unità d’Italia e intanto, tra rivendicazione futili e deliri di onnipotenza, c’è chi ha cercato di divincolarsi dai giudizi poco positivi a cui è stato sottoposto.

Gerry Scotti ha, infatti, rilasciato un’intervista a Radio Kiss Kiss. Ecco la sua dichiarazione:

«Noi non facciamo il tifo per nessuno, facciamo solo satira. Ho letto il testo scritto dagli autori, non ne rispondo personalmente ma dovete renderne conto agli autori. Se volete il mio parere da telespettatore, Ascierto è stato zitto e si è dimostrato un signore. L’altro voleva fare il primo della classe, quando si poteva fare un passo indietro».

Già ieri, Emilio Fede, storico direttore del Tg 4 (di cui veniva ripresa la famosa battuta “che figura di merda”) aveva preso le distanze dal servizio. Ascoltando la dichiarazione del noto presentatore, ci sorge spontanea un’altra domanda: è possibile che abbia prestato la sua voce, riconoscibile vista la sua notorietà e visto soprattutto il fatto che sia il conduttore della suddetta trasmissione, al sicuramente poco professionale giornalistico servizio, senza obiettare sul testo? Ai posteri l’ardua sentenza… noi, intanto, ci teniamo stretta la speranza che il professor Ascierto ci ha donato.

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Coronavirus in Campania, 30 guariti e altri 5 decessi: il punto della situazione

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L’Unità di Crisi della Regione Campania aggiorna il numero di persone positive (774 ), di decessi (31) e di guariti (30); ecco il punto della situazione in Campania.

L’Unità di Crisi regionale della Campania ha recentemente diffuso i dati relativi alla pandemia da CoVid-19 nella regione; di seguito vi proponiamo i numeri relativi alla mattinata odierna (20 Marzo 2020).

I dati del virus in Campania (20 Marzo 2020):

Positivi

Oggi analizzati un totale di 207 tamponi, di cui 25 positivi, ripartiti nel seguente modo:

– 11 tamponi positivi riscontrati dal Cotugno (su 97 effettuati);

– 9 tamponi positivi riscontrati dal Ruggi (su 77 effettuati);

– 5 tamponi positivi riscontrati dalla Federico II (su 33 effettuati).

In Campania dunque,  su 4052 tamponi effettuati, il bilancio dei positivi sale a 774 (inclusi i 25 di oggi).

Decessi

Aumenta anche il numero di decessi; solo nella giornata di oggi se ne sono verificati 5, portando il totale delle morti legata al virus in Campania a 31.

Tra le 5 vittime tre sono dell’Avellinese: don Antonio Di Stasio, sacerdote di Ariano Irpino, un 89enne originario di Montecalvo Irpino e un 84enne di Bonito.

Le altre due morti odierne si sono verificate a Pomigliano e San Valentino Torio. Le vittime sono, rispettivamente, Francesco Rea, operaio di una ditta rifiuti (55 anni) e Raffaele Bifulco, prof presso l’Istituto comprensivo D’Assisi-Don Bosco di Torre del Greco.

Guariti

Dei 774 pazienti positivi al virus 30 di questi sono già guariti. Tra questi tre sono da considerarsi totalmente guariti mentre gli altri 27 sono divenuti asintomatici per risoluzione della sintomatologia clinica presentata.

Il bilancio in Campania

Totale positivi: 774 (25 nella giornata odierna);

Totale decessi: 31 (5 nella giornata odierna);

Totale guariti: 30.

Intanto, per far fronte all’emergenza, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, chiede a gran voce l’intervento dell’esercito; a detta sua sarebbe infatti l’unico modo per impedire ai cittadini che non hanno ben compreso la gravità della situazione di uscire di casa senza motivo. Della stessa opinione è Attilio Fontana, che nella sua Lombardia è riuscito ad ottenere il dispiegamento di 114 militari.

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Caso Ascierto: Il Pascale di Napoli querela Striscia la Notizia

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Con riferimento al programma televisivo “Striscia la notizia” del 17 marzo 2020, nel corso del quale è andato in onda un servizio che ha richiamato la trasmissione “Carta Bianca” di Bianca Berlinguer e il confronto medico-scientifico avvenuto tra il prof. Paolo Ascierto e il prof. Massimo Galli, si precisa quanto segue.

L’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione Pascale e il prof. Paolo Ascierto esprimono innanzitutto la più viva gratitudine verso tutti coloro che in questi giorni hanno manifestato la loro solidarietà e vicinanza nei confronti del prof. Ascierto.

Ringraziano profondamente tutti i medici e tutto il personale sanitario che con competenza, dedizione e spirito di sacrificio si dedicano e continueranno a dedicarsi encomiabilmente a fronteggiare l’emergenza in atto. Ritengono il servizio su richiamato di “Striscia la notizia”, montato ad arte, gravemente lesivo dell’onore e della reputazione del prof. Paolo Ascierto e dell’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione Pascale, oltre che del tutto inopportuno e inappropriato in relazione alla drammaticità del momento che si vive, denotando una mancanza assoluta di sensibilità, specie nei confronti dei medici impegnati in prima linea e di quanti, come il prof. Ascierto, sommessamente sperimentano trattamenti terapeutici e cure, peraltro con risultati positivi.

Per tali motivi, la Direzione Generale dell’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione Pascale e il prof. Paolo Ascierto hanno dato mandato all’avv. prof. Andrea R. Castaldo per sporgere querela per diffamazione aggravata nei confronti del conduttore della trasmissione, di quanti hanno curato il servizio e del Direttore Responsabile.

 

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Coronavirus, battesimo celebrato nel Napoletano: denunciato prete

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A San Giuseppe Vesuviano, provincia di Napoli, un prete e altre quattro persone sono state denunciate dai Carabinieri per aver celebrato un battesimo nonostante le imposizioni del decreto firmato nei giorni scorsi dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per contrastare la diffusione ulteriore del Coronavirus Covid-19.

I militari hanno denunciato il parroco della parrocchia, i genitori del bimbo, il padrino e il fotografo per inosservanza dei provvedimenti.

 

 

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Mascherine: a Napoli una farmacia ne regala 1500

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La generosità del dottor Marone

Il dottor Massimo Marone, farmacista di Posillipo, rende noto attraverso i social network che nella sua farmacia sono disponibili ben 1500 mascherine di tessuto non tessuto che verranno distribuite gratuitamente chiunque ne farà richiesta.

Priorità alle fasce più deboli

Questa la dichiarazione del dottor Massimo Marone:

Avvisiamo i nostri clienti che sono disponibili presso la Farmacia Marone mascherine in tessuto non tessuto TNT -che, ricordiamo, non sono dispositivi di protezione certificata, ma sono utili a contenere l’aria di diffusione del contagio.

Le mascherine potranno essere ritirate gratuitamente presso la nostra sede a partire dalla giornata di oggi alle 17.00.

Vi invitiamo a rispettare le regole imposte dal decreto e quindi a recarvi in farmacia per il ritiro solo in occasione delle uscite consentite per l’approvvigionamento dei beni di prima necessità.

Le mascherine saranno donate prioritariamente alle fasce più deboli e realmente bisognose, per cui vi incoraggiamo a far prevalere buon senso e coscienza in questo momento di difficoltà per il bene di tutta la comunità.

Si tratta di un gesto davvero generoso; soprattutto se confrontato ai gravi casi di speculazione che si sono verificati in questi giorni – di cui si è ampiamente discusso in precedenza.

Riscoprire la generosità di alcuni dei propri conterranei non può che essere di conforto. Ritrovare fiducia nel prossimo, in questo clima di sospetto e paura reciproca, è fondamentale –  gesti come questo aiutano a preservare il senso di comunità che l’emergenza sta mettendo a dura prova.

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Napoli: cessata l’emergenza sangue dopo il boom di donazioni dell’ultima settimana

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File ordinate, rispetto delle normative ministeriali e tanto cuore. Questi tre elementi fondamentali hanno messo fine all’emergenza di mancanza di sangue che negli ultimi giorni era stata sollevata dai vertici sanitari campani.

L’invito a donare il sangue da parte dei medici, con il supporto anche di alcuni volti noti del mondo dello spettacolo, ha fatto registrare centinaia di prenotazioni che hanno consentito di avere nuove donazioni di sangue in totale sicurezza.

Attraverso la prenotazione telefonica, è stato possibile gestire un flusso di 25 donatori giornalieri. Una volta prenotato, il donatore riceverà l’invito da parte dell’ASL che gli consentirà di uscire di casa con un certificato apposito che giustifica l’allontanamento dal proprio domicilio ed il conseguente rientro dopo aver donato il sangue.

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Covid-19, Ciaramella: “Stiamo combattendo una guerra invisibile e contro il tempo”

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“Fondamentali i provvedimenti in merito l’incentivazione di presidi sanitari, il coordinamento e l’orientamento di queste misure ora è quanto mai necessario e sentito dai territori. Nei giorni scorsi ho raccolto l’appello del politecnico di Bari, già in contatto con quello di Milano, e aziende di Puglia e Campania coordinate dall’avv. Acanfora di essere messe in contatto con la protezione civile e il Presidente De Luca in particolare in merito alla produzione di respiratori salva vita”.

Sono le parole della Consigliera Ciaramella, che aggiunge:

Quella che stiamo affrontando è una vera guerra e non ci si può consentire di lavorare in maniera frammentata e senza un coordinamento  istituzionale degli organi deputati. In Campania ci sono 5 aziende di eccellenza (aereonautiche e meccatroniche), tutte fornitrici primarie di Leonardo, che si sono rese disponibili a collaborare ai protocollo di progettazione  e che hanno altresì offerto alla Saire di Bologna, l’unica azienda italiana che produce ventilatori per la respirazione assistita, per fargli da subfornitori offrendo a disposizione le linee produttive per il periodo di emergenza e in assoluta tutela della proprietà industriale. Cercare sui mercati stranieri é ormai una mossa disperata, perché ormai ogni Paese produce per sè. La Cina ne ha mandati 100 ma solo in Puglia ne servono 400 a settimana secondo le stime che mi sono state rese note”.

Infine conclude: “È in ballo la vita di migliaia di persone. Fa tremare i polsi  democrazia come la nostra, ma non siamo in tempi normali! Stiamo combattendo una guerra invisibile e contro il tempo! Che sia con questa azienda o con altri strumenti a disposizione, fa tremare i polsi dover richiamare quel terribile appello : FATE PRESTO! Noi tutti ci siamo, da tutta l’Italia!”.

Sorvino di Sartoria Italiana donerà mascherine in TNT

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Sorvino di Sartoria Italiana, sta producendo mascherine in TNT da donare a quattro comuni dell’area Nord di Napoli.

È un momento complicato e purtroppo, l’economia del nostro paese è fortemente a rischio. Tantissimi sono i negozi, le imprese e gli imprenditori che hanno subito una battuta d’arresto a causa dell’emergenza da Covid19.

Ci si chiede ovviamente quando finirà tutto questo, ma tantissime sono le azioni concrete di solidarietà che vengono da molte parti del Paese e proprio da quel settore che sta vivendo innumerevoli difficoltà come quello economico-imprenditoriale.

Basti pensare a Massimiliano Sorvino, fondatore del marchio Sartoria Italiana, che ha immediatamente sospeso la produzione di abiti e ha trasformato la sua sartoria in un posto dove produrre mascherine in TNT (tessuto non tessuto in materiale idrorepellente) per donarle ai comuni di Afragola, Casoria, Cardito e Villaricca.

Ecco quanto dichiarato dall’imprenditore Massimiliano Sorvino:

“Produrremo mascherine in TNT (tessuto non tessuto in materiale idrorepellente). In un momento come questo ognuno di noi deve dare il suo contributo, ho parlato con i sindaci di Afragola, Casoria, Cardito e Villaricca e cercheremo di realizzare nel minor tempo possibile un numero tale di mascherine da poter affrontare almeno questa imminente emergenza, ovviamente le mascherine le doneremo”.

Le prime mascherine saranno consegnate martedì prossimo a tutti e 4 i comuni. Una grande iniziativa che mostra la generosità delle persone e lo spirito di collaborazione.

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