mercoledì, Agosto 6, 2025
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Napoli: uomo disperso dal 28 settembre

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L’ultima volta che è stato visto, Ugo era nei pressi di Castel Volturno, diretto verso l’hotel in cui lavorava.

L’uomo ha circa cinquant’anni ed è originario di Fuorigrotta. E’ uscito con un jeans nero, una maglietta e un giubbotto blu con un righino bianco ma è sprovvisto di cellulare. La famiglia ha lanciato un appello sui social e la storia verrà raccontata anche alla trasmissione “Chi l’ha visto?”, l’uomo non ha usato l’auto ne ha informato i parenti di un eventuale spostamento. La scomparsa è stata denunciata alle autorità e le ricerche sono state estese fino al basso Lazio.

Giugliano: indagini dopo la morte di una donna avvenuta subito dopo il parto

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Sono iniziate le indagini nell’ospedale dove una donna di 30 anni è morta dopo aver partorito.

Sotto osservazione l’ospedale San Giugliano di Giugliano in Campania dopo la morte della neo-mamma algerina di circa una settimana fa. Per fortuna la bimba appena nata non ha subito conseguenze e sta bene.

Il Blitz degli ispettori della commissione ministeriale e dei carabinieri del Nas stanno indagando soprattutto sul reparto di ginecologia dell’ospedale. Il caso della donna algerina sembra, infatti, essere solo l’ultimo di una serie di episodi di malasanità registrati negli ultimi mesi nella struttura.

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Corso Umberto al buio: la protesta dei commercianti

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Napoli: ieri sera, alle 19:30, cento commercianti di corso Umberto spengono le luci dei loro negozi per protesta.

Il gesto di ieri sera dei commercianti di corso Umberto è stato un segno di protesta. Lasciare al buio il rettifilo per mezz’ora è servito a sottolineare quanto la sua illuminazione sia poco curata, nel momento in cui le saracinesche davvero si abbassano.

corso Umberto al buio
corso Umberto al buio per la protesta dei commercianti

In effetti il cambiamento di corso Umberto dalla mattina alla sera è davvero drastico. Durante il giorno infatti si affollano numerose persone intente allo shopping. Per non parlare poi dei lavoratori, degli studenti, dei professori universitari e dei laureati con le corone di alloro e la scia di parenti e amici al seguito.

Viceversa appena chiudono gli uffici, le varie sedi universitarie, ma soprattutto i negozi, su quella lunga via cala il buio. Si ha quasi paura dell’avvicinarsi dell’inverno e dell’abbreviarsi delle giornate.

Le lamentele per lo stato di abbandono di corso Umberto

Loredana Scialò, responsabile del comitato Rettifilo shopping associato a Confcommercio, dichiara:

«Manca una adeguata illuminazione e ciò crea grandi disagi legati alla sicurezza e alla promozione di una zona da troppo tempo abbandonata al proprio destino. L’avvicinarsi del passaggio all’ora solare non potrà che aggravare disagi e pericoli».

Numerosi sono infatti i furti e le rapine che si registrano a corso Umberto, soprattutto nel tratto che va da piazza Nicola Amore a piazza Garibaldi. Ecco infatti le parole del gioielliere Rino Sorrentino:

«L’illuminazione andrebbe rimodernata, lo chiediamo da tempo al Comune ma ci rispondono sempre le stesse cose e non agiscono mai. In questa situazione, crescono anche rapine e furti. Gli episodi sono costanti. Ci sono bande che rubano telefonini, portafogli. Dal lato di piazza Garibaldi, dove mi trovo, è un continuo».

Il commerciante Martone richiede lampade che emanino una luce più potente, poiché quelle a Led, in uso ora, hanno una resa molto bassa. Per rimediare a tale problema, i negozianti si stanno intanto arrangiando. Utilizzano fari della luce potentissimi per l’ingresso dei loro negozi.

Un altro disagio che non consente a corso Umberto di tornare allo splendore di un tempo è la nettezza urbana. A tal proposito, ecco la dichiarazione di Enzo Iervolino, titolare di “Jam Jam Cafè”:

«Capita che di sera vengano lanciate anche uova, non si sa bene contro chi. Ci ritroviamo le saracinesche imbrattate e siamo costretti a pulire ogni mattina. Poi abbiamo il problema della nettezza urbana, i contenitori sono pochissimi e l’immondizia viene depositata all’esterno delle campane. Siamo rimasti in pochi a resistere, non so per quanto. Siamo alla frutta, non sappiamo più a chi rivolgerci».

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Napoli: arriva Open House. Luoghi solitamente inaccessibili aprono le porte al pubblico

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Arriva a Napoli, per la prima volta in assoluto, Open House, il festival globale dell’architettura e del design che si terrà il 26 e 27 ottobre e che ci permetterà di visitare innumerevoli luoghi sparsi sul territorio cittadino solitamente inaccessibili al pubblico, e che si differenziano tra loro per stile architettonico e particolarità artistiche.

Sarà possibile spostarsi attraverso edifici sia storici che contemporanei, teatri, chiese, spazi verdi, residenze private e tanti altri, alla scoperta delle bellezze nascoste di Napoli: in totale, gli edifici che diventeranno visitabili in occasione dell’iniziativa dovrebbero esserne circa 80, ma la lista completa non è stata ancora annunciata, in quanto il programma ufficiale verrà comunicato martedì 8 ottobre.

Open House Napoli, per la precisione, fa parte della rete internazionale di Open House Worldwide, il primo grande festival dell’architettura che si tenne a Londra nel 1992 e che aveva lo scopo di far partecipare tutti i cittadini in maniera attiva nella progettazione degli spazi urbani: l’edizione del 2019 prevede, attualmente, la partecipazione di 46 città di tutto il mondo, e anche Napoli darà il suo grande contributo.

M5s, Attivisti delusi si riuniscono prima della festa nazionale

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Un primo incontro ieri a Volla per gli attivisti del M5s che non sono riusciti ad ottenere cariche politiche o istituzionali.

Nelle parole si legge tanta insoddisfazione, non tanto per il mancato scatto di carriera che ha contraddistinto molti dei loro compagni, ma per le virate e i girotondi che i M5s ha fatto da un anno a questa parte. 

Tante le battaglie storiche che si sono sgretolate, tanti i dogmi abbattuti, e con essi, innegabile è per tutti la perdita di un po dell’identità che dagli albori aveva contraddistinto lo spirito di ribellione insito negli attivisti della prima ora.

Non si può poi non ammettere che il capo politico, Luigi di Maio, ha decisamente perso potere all’interno del movimento, un problema di cui tanti si preoccupano perchè consapevoli, che senza un leader forte, carismatico e incisivo, non si può andare avanti per molto.

Altro punto fondamentale che ha scatenato aspre polemiche è il sistema rousseau-centrico, che di fatti rende le procedure molto poco trasparenti, celando scetticismo anche tra i più fedeli.

Ma questo non era che il primo incontro. Pare infatti che ci saranno altri incontri “informali” tra attivisti, i quali cercano di ritrovare forza e identità in ciò che forse è il motore più forte del movimento stesso: gli attivisti e la base.

Dramma nel napoletano: muore in casa ventunenne

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Dramma a Pomigliano. Probabilmente a causa di un arresto circolatorio é improvvisamente deceduto Matteo Russo.

Il giovane, di appena 21 anni, era noto per fare parte dello staff di una celebre paninoteca di Pomigliano D’Arco, “Sciué, il panino vesuviano“.

La tragedia

Non é ancora ben chiaro se Matteo fosse solo in casa o in compagnia dei genitori quando ha accusato un malore improvviso.

Chiamati i soccorsi, i medici accorsi sul posto hanno potuto solo constatarne il decesso. Si sospetta che il giovane sia morto a causa di un arresto cardiocircolatorio.

Il lutto

La paninoteca dove Matteo lavorava é in lutto per il terribile evento.

Leggiamo sulla pagina ufficiale del locale:

“Ci sono notizie che non vorremmo mai dare, come questa, dolorosa e improvvisa, della perdita Matteo. Perdiamo un amico prima ancora che in componente dello staff. Vicini alla sofferenza della famiglia, quest’oggi Sciué il panino vesuviano e Sciué pizza in teglia resteranno chiusi.”

La cittadinanza

I concittadini si sono subito mostrati compenetrati al dolore della famiglia in questo momento difficile.

Numerose sono state anche le pubbliche manifestazioni di vicinanza, esplicitate attraverso i social network.

Napoli: allerta meteo gialla emanata dalla Protezione civile

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Ancora maltempo a Napoli e provincia: la Protezione civile dirama un’allerta meteo gialla.

La Protezione Civile regionale ha diramato dalla mezzanotte fino alle 21 di oggi l’allerta meteo di colore giallo, a causa del maltempo che continua a imperversare sulla nostra regione. Ci saranno  infatti precipitazioni sparse e temporali, con fulmini e con venti forti dai quadranti orientali. Anche il mare sarà agitato soprattutto al largo e lungo le coste esposte.

L’allerta meteo diramata riguarderà tutta la regione, con possibili allagamenti nelle aree urbane già colpite da temporali nei giorni precedenti. Si “salveranno” solo l’alta Irpinia, il Sannio e il Tanagro. Eppure a causa dell’incertezza della previsione e della rapidità di evoluzione dei fenomeni temporaleschi, è necessario segnalare l’allerta meteo e prendere dei provvedimenti.

Per quanto riguarda la città di Napoli, la Protezione civile del Comune ha provveduto alla chiusura del sottopasso Claudio. Il servizio comunale Verde della Città ha disposto inoltre la chiusura dei parchi pubblici per la giornata di oggi. I cimiteri cittadini resteranno aperti.

Il servizio comunale che si occupa di edilizia scolastica ha informato tutti i dirigenti scolastici di non praticare le aree esterne alberate o le strutture esterne adibite ad aree ludiche. L’attività scolastica però proseguirà regolarmente.

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Napoli: arrestato un uomo mentre bruciava rifiuti

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Arrestato un 69enne colto nella flagranza di accensione di un rogo di spazzatura.

Avviene a Qualiano, precisamente in via Mennea. I primi ad accorgersi della colonna di fumo che si innalza dal luogo sono i Carabinieri del gruppo forestale di Napoli.

Avvertiti subito i militari che in quel momento, su tutto il territorio di Qualiano, erano impegnati in ronde preventive proprio all’accensione dei rifiuti. Intervenuti prontamente, i militari hanno bloccato l’uomo intento a bruciare plastiche, materiali edili e bottiglie in plastica e vetro. L’intervento dei Vigili del Fuoco ha poi subito domato le fiamme.

Il 69enne di Giugliano adesso dovrà rispondere di combustione illecita di rifiuti. Dopo l’arresto per l’identificazione, l’uomo si trova adesso agli arresti domiciliari in attesa del processo per direttissima.

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Tragedia a Salerno: Malore in classe. Muore ragazza di 16 anni

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Una tragedia inaudita quella accaduta stamattina all’istituto “Genovesi – Da Vinci” di Salerno.

Una studentessa 16enne è stata colpita da un malore improvviso mentre era stata interrogata alla lavagna dalla professoressa. Forse un mancamento o un calo di pressione, fatto sta che nel perdere i sensi, la giovane ha battuto la testa sullo spigolo della cattedra. Il colpo le è stato fatale.

Soccorsa dal docente, dagli studenti e dal personale addetto, che purtroppo non ha potuto fare nient’altro che constatare il decesso della ragazza.

 

A Napoli l’assemblea nazionale di Fridays for Future

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Dopo la grandissima mobilitazione del 27 settembre, Fridays for Future Napoli ha ospitato la seconda assemblea nazionale. Il movimento contro i cambiamenti climatici sta acquisendo sempre più voce partendo dal locale e puntando al globale.

Napoli città simbolo

I gruppi locali che stanno animando Fridays for Future si sono incontrati a Napoli, città emblema dal punto di vista delle criticità ambientali. Napoli ha già una storia di comitati territoriali che combattono ogni giorno contro le ingiustizie ambientali. Dalle lotte contro i siti di smaltimento di Acerra, Chiaiano, Giugliano, Napoli est, dove ieri il gruppo di Fridays for Future Napoli ha bloccato l’ingresso del deposito Q8 di San Giovanni a Teduccio. Non a caso luoghi periferici, utilizzati come angoli di accumulo e scarico delle filiere produttive e poi come luoghi di speculazione. È l’esempio di Bagnoli, dove i cittadini organizzati hanno rivendicato il diritto di decidere sulla propria salute. Fridays for future Napoli porta con sé le voci di coloro che vivono queste lotte e da esse hanno imparato.

Dal local al global

All’assemblea nazionale hanno partecipato i delegati locali e ognuno ha portato il suo contributo, condividendo con gli altri le criticità dei propri territori, dalla Puglia alla Val di Susa. Dunque, un punto imprescindibile è, per il movimento, guardare con attenzione ai problemi dei territori e combatterli, con la consapevolezza che solo partendo dalla lotta locale si può pensare la lotta globale.

Per far ciò, bisogna avere le idee chiare sul nemico che si ha di fronte, riconoscerlo, smascherarlo e combatterlo nel modo più radicale possibile. Il movimento si definisce quindi anticapitalista, grida a gran voce la contrarietà a un sistema predatorio costruito alla sua base sullo sfruttamento compulsivo di risorse materiali e umane da cui trarre produzione e profitto, un sistema che consuma e poi rigurgita ciò che produce provocando danni irreversibili.

Fridays for Future Italia si propone di combattere i nemici climatici, a partire da chi nega, ignora o strumentalizza il problema, passando per quelle organizzazioni che adottano strategie di greenwashing, costruendo un’immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell’impatto ambientale.

La riflessione dell’assemblea tocca anche il tema dell’austerity. I cambiamenti climatici vanno inquadrati seriamente nell’ottica di crisi e di sopravvivenza. La riconversione totale non può essere obiettivo auspicabile, bensì irrinunciabile e deve prescindere da qualsiasi vincolo di bilancio.

Il movimento prende anche posizione rispetto alle grandi opere, pensate alla base proprio come mezzi per intensificare il ritmo autodistruttivo del sistema. Le istituzioni finanziano le grandi opere quando quei miliardi potrebbero servire a investire sulla riconversione. Nonostante sia già stato oltrepassato il punto di non ritorno, è necessario combattere la crisi con tutti i mezzi possibili.

Fridays for Future, dunque, si radicalizza sui territori e si organizza a livello nazionale e internazionale. L’Italia in questa settimana ha portato in piazza 1 milione di persone su 7 in tutto il pianeta.

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