lunedì, Agosto 4, 2025
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Napoli: Diana non ce l’ha fatta, è morta a soli sei anni

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Non ce l’ha fatta la piccola Diana, affetta da aplasia midollare e ricoverata al bambin Gesù di Roma in attesa di un trapianto che non è mai avvenuto.

Michele Bisceglia, avvocato Napoletano e padre della vittima, aveva condotto tramite i social network una campagna di sensibilizzazione per trovare un possibile donatore, ma purtroppo i suoi sforzi sono stati vani.

Queste le parole di Michele Bisceglia prima dell’inizio delle “Universiadi” di luglio: ““Mi rivolgo ai napoletani che in altre circostanze hanno dimostrato la loro grande solidarietà ma anche alle migliaia di giovani da tutto il mondo che sono in città per i Giochi. Sono loro i potenziali donatori che stiamo cercando”. 

Incidente mortale a Castelvolturno, coinvolte quattro persone

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Nelle prime ore del mattino un grave incidente ha visti coinvolti quattro immigrati a Castelvolturno. Erano tutti e quattro a bordo di un auto e, secondo le prime testimonianze, sarebbe stato fatale l’impatto con un pulmino bianco.

Gli uomini erano diretti a lavoro e, dopo l’impatto, sono precipitati in una scarpata, nei pressi della cosiddetta “curva della morte“, resa ancora più pericolosa dalla pioggia. Tre dei quattro hanno perso la vita, mentre l’altro è rimasto gravemente ferito.

Napoli, donna accoltellata dai suoi 3 fratelli

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A Napoli, una 37enne ha subito un’aggressione dai suoi stessi familiari per interessi legati alla compravendita di un immobile.

Una 37enne napoletana ha subito insieme al marito un’aggressione con arma da taglio nella serata di venerdì scorso. La 37enne si trovava su via Foria a bordo dello scooter condotto dal marito. L’aggressione è durata una manciata di istanti, poco prima delle 19.00. Gli aggressori li hanno colpiti ripetutamente con un coltello. «È stato un attimo, durante il quale siamo stati assaliti brutalmente e accoltellati. Ho gridato aiuto ma tutti intorno a noi scappavano impauriti. Fino a che, una volta finita l’aggressione, siamo stati soccorsi dai passanti che hanno chiamato l’ambulanza». Entrambi i coniugi sono ricoverati in prognosi riservata in due ospedali napoletani.

Le dichiarazioni della donna accoltellata

«Sono stati i miei 3 fratelli ad accoltellarci – dice la 37enne – ci hanno pedinato e hanno atteso il momento per aggredirci ma sapevo che prima o poi sarebbe accaduto». Dietro questa vicenda di sangue, ci sarebbero dunque tensioni familiari irrisolte ma, soprattutto, le richieste di aiuto della donna, rimaste inascoltate. «Da circa un anno ci sono diversi problemi e malumori in famiglia per via della compravendita di un locale a uso garage e di altre questioni cominciate con una lite tra donne. Ricordo ancora la data, il 19 settembre scorso, quando ci fu una discussione tra me e la moglie di mio fratello, da quel momento è scoppiata una guerra». Per il momento non è stato emesso alcun provvedimento. La vicenda è al vaglio degli investigatori.

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Quattordicenni in fuga nella notte per incontrare l’idolo di TikTok

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di Maria D’Angelo – Due quattordicenni sono scappate nel cuore della notte da Roma a Napoli per il loro idolo, conosciuto solo virtualmente su TikTok.

Le due ragazzine hanno lasciato di nascosto le rispettive case del Comune di Fiumicino e successivamente hanno intrapreso indisturbate un viaggio sui mezzi pubblici dalla capitale al capoluogo campano.

Lo scopo del “folle” viaggio? Conoscere, a Napoli, Raffo, influencer o “muser” seguito su TikTok, piattaforma social che spopola tra bambini e ragazzi.

TikTok: la nuova piattaforma social

TikTok, noto anche come Douyin in Cina, è un social network cinese lanciato nel settembre 2016. Attraverso l’app, che ha fatto impazzire milioni e milioni di utenti, si possono creare brevi clip musicali di durata variabile tra i 15 e i 60 secondi ed eventualmente modificare la velocità di riproduzione, aggiungere filtri ed effetti particolari.

Gli amanti del gioco possono quindi sbizzarrirsi in coreografie buffe o spettacolari, talvolta riscuotendo anche un particolare successo.

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Un lungomare di eventi

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Molti appuntamenti in programma in questi mesi sul lungomare Caracciolo. Eccone alcuni da non perdere!

Con l’estate che si appresta a salutarci, la prospettiva di un autunno piatto non ci entusiasma più di tanto. Ma chi ha detto che settembre è noioso e che l’autunno è monotono? Dalla musica al benessere, passando per buon cibo e prodotti tipici: tanti gli eventi che colorano il lungomare di Napoli in questi mesi. Appuntamenti interessanti non solo per il pubblico partenopeo, ma anche per i tanti turisti che visitano la città tutto l’anno.

Bufala Fest

Si conclude domenica 8 settembre il Bufala Fest. Tanti gli eventi che questa kermesse ha regalato alla città di Napoli: tantissimi ospiti, chef, workshop, degustazioni, musica e spettacoli, e tanto buon cibo. Per il gran finale di domenica 8 settembre, alle 21:30 il concerto di Sal Da Vinci.

Pizza Village

I dieci giorni dedicati alla pizza più attesi dell’anno stanno per arrivare. Dal 13 al 22 settembre il lungomare Caracciolo ospita la nona edizione del Pizza Village: un villaggio di 30.000 mq, animato da 50 rinomate pizzerie e da centinaia di pizzaioli provenienti da tutto il mondo, pronti a sfornare oltre 100.000 pizze in 10 giorni.

La presentazione ufficiale dell’evento avrà luogo lunedì 9 settembre alle 11, con una conferenza stampa organizzata nella sala della Giunta Comunale di Napoli. Alcune grandi star sono state già annunciate, mentre i nomi degli ultimi ospiti che completeranno il cartellone della manifestazione saranno svelati proprio durante la conferenza di lunedì. Ad annunciare il cast del Pizza Village Fulvio Giulian, direttore della testata giornalistica di RTL 102,5, media partner ufficiale dell’evento.

Nell’ambito della kermesse dedicata al prodotto napoletano più famoso al mondo, 600 pizzaioli provenienti da 40 Paesi si sfideranno a suon di farina, pomodoro e mozzarella, per vincere la diciottesima edizione del Campionato Mondiale del Pizzaiuolo – Trofeo Caputo, in programma dal 16 al 18 settembre.

BaccalàRe

Dopo il successo della seconda edizione, la kermesse dedicata al baccalà torna anche quest’anno a vivacizzare via Caracciolo. Dal 3 al 6 ottobre il lungomare di Napoli, infatti, si riempirà di sapori, suoni, emozioni…e di tanto buon cibo. Quattro giorni in cui, oltre a gustare ottimo baccalà in uno dei luoghi più suggestivi della città partenopea, sarà possibile incontrare chef stellati e si potrà partecipare a cene di gala e degustazioni, il tutto animato da concerti e dj set.

Per info e contatti, è possibile consultare il sito.

Villaggio della salute & Prevention race

Ottobre tempo di pausa e benessere? Sì, poiché ritorna il Villaggio della Salute, un vero e proprio villaggio dedicato allo sport, alla prevenzione e alla salute, che ritornerà sul lungomare Caracciolo dal 10 al 13 ottobre.

È in quest’ottica che si svolgerà la sesta edizione della Prevention Race. Di cosa si tratta? Prevention race è una manifestazione volta alla promozione di uno stile di vita più sano; una gara per atleti, che affronteranno una maratona di 10 km da correre su tutto il lungomare Caracciolo. L’alternativa è una passeggiata di 2 km da percorrere sul lungomare Santa Lucia.

Qui maggiori informazioni sull’evento, che è organizzato da Campus Salute Onlus.

A due passi…

Collocate sulla Riviera di Chiaia, a due passi dal Lungomare Caracciolo, anche la Casina Pompeiana e Villa Pignatelli offrono diversi appuntamenti da non perdere per i prossimi mesi. Rassegne culturali, presentazioni letterarie e discografiche sono al centro della programmazione giornaliera della Casina Pompeiana, presso la Villa Comunale. All’interno della Casina, anche l’Archivio Storico della Canzone Napoletana. Grazie ad un’iniziativa di Rai, Radio Rai, del Comune di Napoli e della Regione Campania, i contenuti dell’Archivio sono fruibili dal pubblico su prenotazione.

La veranda neoclassica di Villa Pignatelli, invece, ospita una variegata selezione di concerti. Giovedì 3 ottobre si esibiranno Daniela Del Monaco (mezzo soprano) e Antonio Grande (chitarra). Le domeniche di ottobre, di mattina, invece, si svolgeranno le finali del Maggio del Pianoforte 2019, contest aperto agli under 35 di tutto il mondo. Domenica 20 Nika Afazel eseguirà Schubert, Schumann e Brahms, mentre la domenica successiva Ida Pelliccioli suonerà Remeau, Debussy e Albeniz. A seguire, Lavinia Bertulli domenica 3 novembre con le musiche di Schubert e Schumann, il 10 novembre Carmen Sottile con le sue esecuzioni di Mozart, Chopin, Liszt e Ravel, il 17 Maximilian Trebo eseguirà Beethoven, Chopin e Schumann, mentre il 24 novembre sarà il turno di Alessia Cecchetti con Schubert, Liszt e Chopin.

Capodanno

Troppo presto per pensare al Capodanno? In effetti, il programma ufficiale non è stato ancora annunciato. Però il lungomare è considerato, da sempre, uno dei luoghi più incantevoli dove spendere le ultime ore dell’anno che va, in attesa di quello che verrà. Questo non solo perché si possono ammirare i fuochi d’artificio in una cornice mozzafiato, ma anche perché sul lungomare, tra via Caracciolo e via Partenope, sono collocati i palchi sui quali si esibiscono artisti e band emergenti, e dove si balla fino all’alba con le discoteche all’aperto.

Sapori leggendari: il mistero della pasta alla genovese

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Ci sono alcune domande che l’umanità per sua natura s’è sempre posta: chi siamo? Da dove veniamo? Qual è il senso della vita? Ma, soprattutto: perché la genovese, che è un piatto tipico napoletano, si chiama così?

Questa settimana vi racconteremo di alcune leggende, libri e dicerie che provano a spiegare quest’annosa questione.

La Genovese

La pasta alla genovese è uno dei piatti più saporiti che è possibile assaggiare a Napoli.

La genovese è un sugo bianco, senza pomodoro, denso e corposo, i cui ingredienti fondamentali sono cipolle e carne. Questo sugo ha in comune col ragù napoletano non solo la celebrità, ma anche il fatto che, per essere preparato a regola d’arte, deve cuocere diverse ore a fuoco lento.

Ci sono piccole varianti riguardo la ricetta, che si trasforma e cambia non solo di provincia in provincia ma addirittura tra i diversi quartieri della città. Le regole fondamentali tuttavia sono due: la cipolla utilizzata deve essere quella “ramata“, e la pasta deve essere “doppia”. Quasi tutte le ricette prevedono che si usino gli ziti – chiamati anticamente “zite”, cioè spose, perché erano la forma di pasta prediletta per i banchetti di nozze.

Conclamata tuttavia la bontà e la ricetta della Genovese, rimane in sospeso la grande, vera domanda che la riguarda: perché, se è un piatto squisitamente napoletano, si chiama così?

I marinai

Esistono diverse risposte a questa domanda, e non possibile dire quale sia quella corretta.

La prima ipotesi affonda le sue radici fino al XV secolo, nel periodo aragonese di Napoli. Il quell’epoca al porto della città attraccavano numerose navi commerciali, che portavano merci ed oggetti da tutto il mondo.

Si dice che tra i marinai che più di frequente si ritrovavano così a visitare la città ci fossero quelli genovesi, le cui navi arrivavano al porto di Napoli almeno una volta a settimana. Nel corso del tempo sorsero dunque tra le strade della città numerose bettole che, per sfamare i marinai genovesi, preparavano un sugo a base di carne e cipolle a loro particolarmente gradito: appunto, la genovese.

Il cuoco

C’è una leggenda secondo cui, invece, il nome del piatto deriverebbe dalle origini del suo creatore.

Un uomo di Genova, che alcuni dicono fosse proprio uno dei marinai di cui abbiamo parlato prima, si innamorò della città e vi si stabilì. Qui aprì un’osteria, dove avrebbe cominciato a servire un piatto inedito e di sua invenzione, a base di carne e cipolla. Siccome il piatto non aveva nome, i cittadini napoletani cominciarono a chiamarlo come “la pasta del genovese“, che si sarebbe poi evoluto nel corso dei secoli come “pasta alla genovese”.

In un’altra versione di questa stessa storia, il creatore del piatto non sarebbe stato di origini genovesi ma avrebbe avuto, come soprannome, ‘O Genovese – nomignolo da cui sarebbe poi derivato il nome del celeberrimo piatto.

Origini antiche

Nonostante tutte queste leggende facciano riferimento al periodo aragonese di Napoli, da alcune fonti pare che la Genovese abbia origini più antiche.

Sembra infatti che un piatto identico alla pasta alla genovese sia citato in un manoscritto medioevale, scritto in latino volgare, che ha come oggetto la cucina napoletana. Il manoscritto, chiamato “Liber de Coquina“, è dedicato a Carlo II d’Angiò e sembra risalire al 1300.

L’autore, anonimo, elenca una serie di ricette, e la numero 66, chiamata “De Tria Ianuensis“, cioè della Tria Genovese, è la precisa descrizione della ricetta odierna.

Un mistero irrisolto

Non possiamo dunque sapere con precisione quale sia la soluzione a questo mistero. Quel che è certo è che la pasta alla genovese è uno dei piatti più buoni e dal sapore più deciso della cucina campana; in attesa di trovare risposta certa alla questione del suo nome, non possiamo far altro che continuare a gustarla, ringraziando, qualsiasi sia la sua origine o il suo nome, il suo creatore.

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Greenpeace a Portici per ripulire la spiaggia

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Domenica green per salvare l’ambiente. “Portate con voi: guanti, scarpe comode e qualche sacco per la raccolta differenziata!”, questo l’invito di Greenpeace.

Settembre si colora di verde, e tra le tante iniziative in programma per sensibilizzare i cittadini ad una maggiore responsabilità e attenzione verso le questioni ambientali, domenica 8 settembre Greenpeace, con il gruppo locale di Napoli, ha organizzato un pomeriggio tutto green per ripulire il Lido Aurora, a Portici.

In programma una serie di attività a tutela dell’ambiente, con il duplice obiettivo di ripulire e riqualificare la spiaggia, gli scogli e gli spazi del Lido Aurora.

Su Facebook, la delegazione napoletana di Greenpeace lancia l’appello:

Eccociii! Domenica 8 settembre, dalle ore 16,30 alle 19, saremo presso il Lido Aurora a Portici. Faremo brand audit e pulizia di spiaggia e scogli!
È ora di darci una mano 
????. Portate con voi: guanti, scarpe comode e qualche sacco per la raccolta differenziata!

Una vera chiamata alle armi, quelle eco-sostenibili, estesa a chiunque voglia contribuire a rendere il mondo un posto migliore o, quantomeno, meno inquinato.

Diverse le iniziative simili già sostenute da Greenpeace sul territorio nazionale. All’inizio di settembre, per esempio, attività di riqualifica e pulizia della spiaggia alla foce del Tagliamento sono state svolte anche dai volontari del gruppo di Udine.

Qui i dettagli dell’evento. L’appuntamento è per domenica 8 settembre, dalle 16:30 alle 19, presso il Lido Aurora, a Portici.

Luca Marinelli trionfa a Venezia col suo “Martin Eden”

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È Luca Marinelli il vincitore della Coppa Volpi alla 76° edizione del Festival del Cinema di Venezia, riconoscimento che premia i migliori attori maschili e femminili.

Marinelli è il protagonista del film “Martin Eden” di Pietro Marcello, ispirato all’omonimo romanzo di Jack London.

La versione di Marcello, però, sposta l’azione dalla California del romanzo a Napoli. Qui il pescatore Martin Eden riesce ad ottenere il riscatto sociale che tanto agogna sposando la borghese Elena. Riesce, quindi, a diventare uno scrittore, ma si renderà conto di quanto artificiosa sia la società di cui fa parte adesso, a dispetto di quella semplice – ma genuina – alla quale apparteneva.

Ed è anche a Napoli che Luca Marinelli dedica il suo premio, citando la città nel suo potente discorso di ringraziamento.

Potente perché ferisce nei punti giusti quando dedica il premio a Jack London che ha creato la storia di un marinaio. Con questa premessa, Marinelli continua il suo affondo, affermando fieramente di voler dedicare il suo premio “a coloro che sono in mare a salvare altri esseri umani che fuggono e che ci evitano di fare una figura pessima con il prossimo. Viva l’umanità e viva l’amore”.

Il testo integrale del discorso dopo la vittoria della Coppa Volpi a Venezia 76 di Luca Marinelli

«Giuro che non sarò breve. Mi sembra una situazione assurda, prima che vi rendiate conto dell’errore che avete fatto vado avanti con i saluti. Grazie al festival e alla giuria, è un’emozione gigantesca. Vorrei ringraziare Pietro Marcello, il mio regista, per la sua dedizione, la sua onestà, il suo coraggio perché mi ha lasciato gradualmente scoprire la sua anima e ne sono rimasto abbagliato, grazie per avermi dato fiducia e per avermi regalato questa avventura. Poi vorrei ringraziare delle altre anime belle che sono Dario Zonta, Maurizio Braucci e tutto il cast e tutta la troupe, Napoli che si è donata corpo e immagine a questo film. Poi vorrei ringraziare Officine artistiche, Daniele Orazi che è più da 10 anni che mi sopporta. Poi vorrei ringraziare tutte le persone che ho incontrato in questi anni: amici, amiche, fratelli, sorelle, maestri e maestre, che hanno formato il mio essere attore di oggi. Vorrei ringraziare tutta la mia famiglia, tutti i miei amici, per amare in una maniera così sicura. E poi vorrei ringraziare mia moglie e due meravigliosi figli, che sopportano e mi supportano in questo pazzo e meraviglioso mestiere e che accarezzano la mia anima con la loro presenza e i loro sorrisi. Ho questo premio tra le mani anche grazie a Jack London, che ha creato questo personaggio meraviglioso, un marinaio che cercava la verità. Vorrei ringraziare tutti i marinai e le persone che salvano gli uomini in mare. Per questo vorrei dedicare questo premio a tutte le persone splendide che sono in mare, a salvare altri esseri umani che fuggono da situazioni inimmaginabili. E grazie anche per evitarci di fare una figura pessima con noi stessi e con il prossimo. Viva l’umanità, viva l’amore».

 

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Verde in città: a Napoli si rischia grosso

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SOS verde in città: i polmoni di Napoli rischiano di sparire a causa di personale scarsissimo e di fondi inesistenti.

Sono ben 13 i parchi cittadini a Napoli (tra cui figurano Capodimonte, il parco Virgiliano e la Villa Comunale) ma, viste anche le loro dimensioni, la manutenzione da tempo non riesce ad essere efficace.

Già, perché i cento giardinieri della città, spalmati sulle diverse zone e divisi per turni, diventano soltanto due per ogni parco.

Ma non è tutto: l’età media dei giardinieri va dai 58 ai 64 anni, per cui molto spesso svolgono l’attività di sorveglianti.

Entro la fine di quest’anno, inoltre, il numero dei giardinieri di Napoli si ridurrà drasticamente, fino ad arrivare ad un totale di 69 esecutori tecnici e 19 sorveglianti.

Un’altra difficoltà risulta essere quella dei mezzi utilizzati per la manutenzione, camion in primis.

Dei pochi mezzi di trasporto utilizzati dai giardinieri, infatti, il più “giovane” è stato immatricolato nel 1990, in pratica 30 anni fa.

L’assessore allo Sport con delega al Verde Ciro Borriello richiede l’aiuto degli enti statali.

“A Napoli servirebbero 300 giardinieri, non 100. Abbiamo meno di un terzo delle risorse necessarie” afferma, sintetizzando con effetto la situazione.

Poi conclude: “Spero che il governo dedichi maggiore attenzione a territori e comuni come il nostro, con la possibilità di sbloccare le assunzioni o svincolare risorse per la manutenzione del verde. Non ci si può girare dall’altra parte con enti locali come il nostro, in evidente difficoltà”.

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Tragedia nel Sannio: operaio travolto durante uno scavo

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Torrecuso (BN): l’operaio Vincenzo Iannella muore a causa del cedimento di uno scavo.

Vincenzo Iannella, 53 anni, operaio originario di Paupisi (BN), muore travolto dal terreno, a causa di un cedimento del terreno. Si trovava a circa 3 metri di profondità, quando la valanga di terreno lo ha travolto.

L’intervento repentino dei vigili del fuoco è purtroppo servito a poco, in quanto l’uomo è morto sul colpo. La squadra dei Vigili del Fuoco volontari di Vitulano e una squadra del distaccamento di Benevento per le operazioni di soccorso hanno potuto “solo” recuperare il corpo senza vita.

Sono in corso comunque altri indagini delle forze dell’ordine e con tutta probabilità il cantiere verrà sequestrato per consentire gli accertamenti. La salma dell’operaio travolto è ora all’obitorio dell’ospedale Rummo di Benevento, su disposizione del pubblico ministero, per l’esame del medico legale.

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