martedì, Dicembre 30, 2025
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De Luca: “Per adesso la situazione è sotto controllo. Se salta equilibrio guariti-positivi, chiudiamo la Campania”

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Il presidente De Luca, nella consueta diretta sulla sua pagina Facebook, ha dato alcune indicazioni e fatto le dovute precisazioni sulla situazione epidemiologica in Campania.

Se  prosegue la disparità tra contagiati e guariti, la Campania andrà in lockdown”.

Stiamo lavorando giorno dopo giorno – aggiunge il governatore – per seguire l’evolvere dell’epidemia e dobbiamo aspettarci un forte incremento dei contagi. Siamo entrati nella Fase D dell’epidemia in Campania, quella di contagio elevato: l’obiettivo è raggiungere un equilibrio tra ammalati e guariti. Un esempio: 500 infetti e 200 guariti. Ma se arriviamo a 1000 ammalati e 300 guariti, chiudiamo la regione. Dobbiamo passare da 130 a 500 terapie intensive occupate: stiamo lavorando per i posti letto necessari“.

Non è vero che non ci sono posti letto, abbiamo 50 ospedali. Ad oggi abbiamo 671 posti letto destinati al Covid, di cui 530 posti. Per le terapie intensive abbiamo 100 posti letto attivi: 52 i ricoveri. Per il monitoraggio diamo la proprità alle case per anziani, seguono le scuole“.

Abbiamo chiesto ai laboratori altri diecimila tamponi al giorno. Nei mesi passati si facevano tamponi generici, noi li facciamo mirati. Non dimentichiamo che siamo la regione col numero pù basso di dipendenti sanitari in relazione alla popolazione. Nei dati Istat del 2018, la Lombardia ha 100 mila lavoratori, il Veneto 59mila, la Campania 43mila, pur avendo un milione in più di abitanti del Veneto. Per questo abbiamo chiesto alla Protezione civile invio in Campania di 800 infermieri e 600 medici“.

“Il governatore è anche intervenuto sulla partita “fantasma” Juventus-Napoli: “Non sono arrivati neanche i ringraziamenti alle Asl e al Napoli – dice sarcasticamente De Luca – perchè abbiamo evitato di contagiare Ronaldo“.

Poi ancora: “Se il Napoli avesse fatto la stessa cosa del Genoa – aggiunge – magari dopo una settimana avremmo avuto Ronaldo positivo e avremmo conquistato i titoli del New York Times. Capisco che mondo del calcio coinvolge tanti grandi interessi economici. Ma deve esserci un punto limite, oltre il quale lo sport non è più sport. Possiamo parlare di tutto, di investimenti, di diritti televisivi, di economia, ma non parliamo più di sport. Chi non ha lealtà e onore, non può parlare di sport”.

Ricordiamo – insiste De Luca – che la Regione nei due mesi alle spalle ha condotto una politica di prevenzione unica in Italia: abbiamo reso obbligatori i tamponi a chiunque rientrava in Campania dalle vacanze. Poi, grazie all’apertura posticipata delle scuole abbiamo potuto ‘tamponare” il 90 per cento del personale. Non solo, abbiamo donato 1500 termoscanner alle scuole, lunedì i prossimi mille. Non solo: l’ordinanza della mascherina all’aperto è attiva da quidici giorni prima rispetto al resto del Paese, così come quella che impone la chiusura di bar e ristoranti alle 23“.

Coronavirus: chiude in via precauzionale una palestra a Mugnano

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Covid, chiude la palestra Rhyfel di Mugnano di Napoli in via precauzionale. I gestori: “Non abbiamo certezze di casi positivi nella nostra struttura, ma abbiamo ragionevoli dubbi che necessitano approfondimenti. Tutto sarà recuperato col sorriso e la passione di sempre”.

La situazione sanitaria in Campania legata al covid continua a creare problemi e nuove chiusure. Poche ore fa, infatti, il Rhyfel Village, famosa struttura in ambito fitness e benessere, è stata chiusa dai suoi gestori in via precauzionale.  La palestra, ubicata a Mugnano di Napoli, è un luogo di richiamo per sportivi provenienti anche dai comuni limitrofi; inevitabile quindi un grande afflusso di persone.

Il comunicato della Rhyfel

La palestra, che ha sempre mantenuto la massima attenzione verso il rispetto delle norme anti contagio, (come l’uso di un termo-scanner all’ingresso, l’utilizzo delle mascherine e la costante sanificazione degli ambienti e degli attrezzi) ha dunque preso la sofferta decisione per tutelare staff e clienti.

I gestori tengono inoltre a far sapere che la chiusura non è stata disposta da autorità esterne, ma è stata piuttosto una decisione spontanea. Ad ora non ci sono casi confermati di Covid-19 nella struttura, ma il comunicato stampa parla di “ragionevoli dubbi che necessitano approfondimenti” e che hanno portato alla chiusura preventiva.

Ecco il comunicato ufficiale della struttura diffuso sui suoi canali social:

Questa comunicazione è per salvaguardare la salute di tutti, staff e nostri iscritti. In quanto struttura che opera per il benessere della comunità abbiamo il dovere di fare la nostra parte ed agire in modo preventivo rispetto alla diffusione del Covid-19.

Non abbiamo certezze di casi positivi nella nostra struttura, ma come nostra routine di controllo, abbiamo ragionevoli dubbi che necessitano approfondimenti. Pertanto, per nostra libera scelta, e senza imposizione di autorità diverse, preferiamo verificare fino in fondo le condizioni di salute del nostro staff per garantire come sempre un allenamento sicuro.

Il comunicato poi continua:

Questa azione preventiva e la nostra etica, ci impongono la chiusura delle attività al pubblico fino a data da definire. Nulla andrà perso, tutto sarà recuperato col sorriso e la passione di sempre. Solo agendo in questo modo drastico e preventivo possiamo mantenere i nostri standard. Non c’è motivo di allarmismo, riteniamo sia l’unico modo per fare la nostra parte ed essere sempre a tutela dei nostri iscritti, del nostro staff e delle nostre famiglie. Vi terremo aggiornati con comunicazioni personali e sui canali ufficiali.

 

chiusura Rhyfel covid

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Nuovo dpcm in arrivo: possibili restrizioni per bar, ristoranti e palestre

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In attesa per Giovedì 15 Ottobre c’è un nuovo dpcm, molto più corposo del precedente e con misure più stringenti atte ad arginare il contagio e tenere basso l’indice Rt. L’obiettivo è tenere a freno i contagi con misure mirate a settori e territori precisi, evitando un secondo lockdown totale del paese, ed è infatti imperativo per il governo tenere aperte le scuole e le attività produttive.

Nonostante le parole del premier Conte, tuttavia, se la curva dei contagi supererà il limite stabilito dagli scienziati, potrebbe comunque esserci la possibilità di un ulteriore lockdown, anche se le componenti della maggioranza non concordano tutte con tale idea. Ma quali sono effettivamente le misure che potrebbero essere adottate in questo nuovo decreto?

In primis, torna in auge l’idea di imporre un coprifuoco a bar e ristoranti, imponendo quindi chiusure anticipate, ma senza bloccare completamente il settore. Ci sarà poi la possibilità di lockdown localizzati a determinate aree stabilite come zone rosse. In aggiunta, sarà limitato il numero di partecipanti che potranno presentarsi ad eventi di massa, a feste private o cerimonie. Tale limitazione si sposterà poi anche nel settore delle attività sportive e ai negozi, limitando il numero di presenti in suddetti locali. Un altro obiettivo chiave è lo stop agli assembramenti in luoghi pubblici quali scuole e fermate dei mezzi, un problema alquanto sentito soprattutto in Piemonte. Infine, verrà imposto un divieto di accesso negli ospedali per far visita ai malati, una scelta che potrebbe generare non poco malcontento tra i cittadini e sicuramente controversa, ma sicuramente efficace per arginare il più possibile i contagi.

Covid, De Luca: “Anche oggi oltre 700 casi, ma per adesso la situazione è sotto controllo”

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Si conferma preoccupante e con numeri alti il trend dei contagi in Campania. Il dato ufficiale sarà comunicato come di consueto nel pomeriggio con una nota dell’unità di crisi regionale ma il governatore De Luca ha anticipato che «abbiamo molti asintomatici, tra gli oltre 700 positivi che avremo anche oggi, il 90-95% è asintomatico». De Luca ha detto che «queste persone vanno collocate – ha detto – in isolamento domiciliare e non vanno in ospedale.

Però se si alza l’età media dei contagi dobbiamo aspettarci anche ricoveri ulteriori, con due novità che non avevamo 6 mesi fa, l’apertura delle scuole e la stagione dell’epidemia influenzale». Sull’eventuale chiusura dei confini della Campania, il governatore ha precisato: «Si prenderanno tutte le decisioni necessarie, non le decisioni più comode. Quelle più necessarie per tutelare la sicurezza delle nostre famiglie. Dipende dal contagio e dall’evoluzione del contagio, per adesso abbiamo una situazione che mi pare sotto controllo».

Nel frattempo si cerca di potenziare il numero dei posti letto destinati ai pazienti Covid.

«Lavoriamo per avere 500 posti di terapia intensiva pronti – evidenzia De Luca – ieri abbiamo parlato con Arcuri delle forniture di ventilatori polmonari. Noi abbiamo avuto ad aprile 130 ricoveri in terapia intensiva, il nostro obiettivo ora è di avere il triplo di terapie intensive attrezzate, sia perché abbiamo più contagi, sia perché abbiamo l’influenza in arrivo e l’anno scolastico in corso che qualche problema in più lo determineranno. Arcuri ci ha detto che manda i ventilatori polmonari, abbiamo un’intesa importante e sono pienamente soddisfatto. Ovviamente sarò soddisfatto di più quando arriveranno nei nostri magazzini».

Infine sui tamponi, che adesso si potranno fare presso i laboratori privati.

«La Soresa ha aggiudicato ieri una gara per diecimila tamponi dai privati al giorno. Ma quando faremo ventimila tamponi dobbiamo ricordarci che ci servirà il personale medico per seguire in isolamento domiciliare positivi che aumenteranno – ha concluso il governatore – ricordo che la Regione già il 3 aprile ha fatto una gara per selezionare laboratori privati per i test, ripetendola il 15 aprile.

La prima gara era per 500 tamponi al giorno, la seconda per 200 tamponi al giorno. Ovviamente c’era una clausola che prevedeva l’utilizzo in caso di necessità e nei mesi estivi non c’e’ stata. Sono ora anche cambiate le norme sulle caratteristiche tecnologiche, quindi è stata rifatta la gara il 9 settembre e ieri mattina abbiamo aggiudicato un’altra gara Soresa per la realizzazione di ulteriori diecimila tamponi al giorno, siamo coperti». De Luca tenta anche di giustificare la ragione per la quale la Campania è l’ultima – tra le grandi regioni – nella classifica dei tamponi effettuati: «Quando nei mesi passati si diceva che facevamo pochi tamponi era perché alla Campania non venivano mandati i reagenti, ora riequilibriamo».

Napoli: si intensificano i controlli anticovid alle attività commerciali

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Napoli: Nas e Carabinieri intensificano i controlli anticovid.

In questi giorni la Regione Campania è spesso menzionata per un triste primato, in quanto è tra le regioni con il maggior numero di casi positivi di coronavirus. Nel napoletano infatti, Nas e Carabinieri stanno intensificando i controlli anticovid.

Disposta la chiusura per 5 giorni di uno studio odontoiatrico a Napoli e multata la titolare, poiché la titolare non rispettava le norme anticovid. I militari infatti, durante il controllo, hanno anche riscontrato il mancato uso della mascherina. Per lo stesso motivo, i Nas hanno disposto la chiusura di un’enoteca a Napoli (via D’auria) e multato un bar a Sant’Antimo (via Romeo).

I controlli anticovid di Nas e Carabinieri erano mirati anche a verificare il rispetto dell’ordinanza della chiusura dei bar dalle 23 in poi. Per il mancato rispetto dell’ordinanza, è stata infatti disposta la chiusura di un bar a Quarto.

Nonostante i numerosi controlli, sembra però che nei vagoni della metropolitana di Napoli, nelle ore di punta, sia ancora impossibile rispettare le norme.

Cosa bisogna fare dunque per arginare la diffusione del coronavirus, senza però ricorrere ad un altro lockdown?

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Coronavirus, De Magistris: “La situazione è fuori controllo”

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Ai microfoni di MattinoCinque il primo cittadino di Napoli si scaglia contro il sistema sanitario locale.

Duro attacco del sindaco De Magistris questa mattina durante la trasmissione di Canale 5. Il primo cittadino napoletano attacca duramente la sanità campana per come sta gestendo l’emergenza Coronavirus e chi ne è responsabile.

L’epidemia è fuori controllo, non si riesce più ad andare dietro ai contatti diretti con il positivo. Dopo otto mesi, ad essere sincero, la prova di chi ha la responsabilità politica della sanità pubblica comincia a scricchiolare. Mi aspettavo altro per la verità e non queste file chilometriche fuori da ospedali.

Se, però, da un lato c’è la critica feroce all’organizzazione del sistema sanitario, dall’altro De Magistris loda il comportamento dei cittadini contagiati. I contagiati campani, spesso senza l’uso di apposite applicazioni – il che è alquanto discutibile – e senza il supporto efficiente delle strutture, è spesso costretta ad autodisciplinarsi nei casi di positività.

C’è un’autodisciplina delle persone sugli isolamenti domiciliari. La gente avvisa gli altri di essere positiva e di mettersi in quarantena.

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Covid, coprifuoco alla movida ma sono i trasporti il problema

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Fronte sindacale chiede livelli di sicurezza per utenti e personale dei trasporti pubblici. Anm e Eav: «rispetto limiti in base alle norme in vigore. Servirebbe differenziazione orari uffici, negozi, scuole» 

Il mondo dei trasporti locali è stato scosso mercoledì dal post social di un sindacalista della Usb, Adolfo Vallini, il quale ha dichiarato: «Tutti a cercare soluzioni per arginare il virus, nessuno che si accorga della pericolosità dei trasporti pubblici. Bisogna tornare alla capienza massima del 60%, è necessario prevedere costanti igienizzazioni delle parti maggiormente a contatto con il pubblico». Quelle parole hanno riacceso l’attenzione sui trasporti poco sicuri sul fronte del contagio. Ieri mattina Antonio Bassolino, che abitualmente si muove in autobus, ha scritto: «Così non va bene. Non si può viaggiare in queste condizioni mentre i contagi aumentano. Si intervenga, per piacere: ognuno per la sua parte e finalmente tutti assieme».

Però la questione dei trasporti continua a restare ai margini delle decisioni sull’emergenza Covid, e le aziende di trasporto, chiamate direttamente in causa, si difendono spiegando che le norme consentono di arrivare a quei livelli di riempimento. L’altro giorno fu l’Anm a chiarire che il rispetto delle norme è rigoroso, ieri è sceso in campo il presidente di Eav Umberto De Gregorio: «È vero, nelle ore di punta i treni sono affollati, ma nei limiti consentiti dalla norma in vigore. Certo ci possono poi essere situazioni particolarmente critiche, ma sono casi del tutto isolati. Se tutto viene aperto è inevitabile che si ritorni all’affollamento dell’epoca pre-Covid. Servirebbe una differenziazione negli orari di ingresso in uffici pubblici e privati, nei negozi e nelle scuole. Ma di questo nessuno parla».

Nel frattempo tutto il fronte sindacale, compatto, chiede con vigore che vengano aumentati i livelli di sicurezza rispetto al contagio, sia per gli utenti che per il personale. La questione riguarda più direttamente gli autisti dei bus che restano per ore nell’abitacolo assieme a centinaia di persone, ma anche i controllori che hanno diretto contatto con i pubblico, gli operatori delle funicolari che nelle stazioni si trovano spesso assieme ai viaggiatori. Di recente si è sviluppato un piccolo focolaio nel gruppo del Vomero e la tensione è cresciuta quando due dipendenti considerati negativi dopo i controlli aziendali, hanno accertato la loro positività tramite tampone: questo evento ha inasprito le richieste sindacali per ottenere esami più accurati per tutto il personale.

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De Luca chiama alle armi: “Mancano Medici ed Infermieri, intervenga la Protezione Civile”

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“Criticità per carenza di personale: bandi pubblici già esperiti non hanno prodotto la sufficiente copertura. Il numero elevato di contagi registrati vede una grande prevalenza di asintomatici destinati quindi all’isolamento domiciliare. Ma questo richiede l’impegno straordinario di personale medico infermieristico indispensabile per seguire i pazienti nel periodo di isolamento”. 

Lo scrive il governatore Vincenzo De Luca nella nota diramata al termine dell’incontro a Roma con il ministro della Salute Roberto Speranza e con il commissario straordinario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri.

“Premesso che non si registrano oggi, come già ribadito,  problemi di carenza di posti letto per la degenza – si legge nel comnunicato – si è deciso di predisporre tutte le iniziative necessarie per garantire alla Campania le forniture indispensabili per i dispositivi di sicurezza, per i test molecolari e sierologici, e quanto è necessario per attrezzare al meglio le terapie intensive e sub intensive con relativi ventilatori polmonari e i dispositivi”.

De Luca, dopo le polemiche delle scorse settimane, soprattutto sugli impegni di Arcuri sostiene che

“c’è stata nel corso dell’incontro piena condivisione sugli obiettivi e anche sulle misure da adottare per essere pronti ad affrontare anche un aggravamento della situazione epidemiologica”.

“Il presidente De Luca – continua la nota – ha espresso piena soddisfazione per gli impegni assunti dal Ministro Speranza e dal Commissario Arcuri. Le decisioni prese sono pienamente rispondenti alle esigenze della Campania e all’obiettivo di garantire la sicurezza per i nostri concittadini. Si è deciso quindi di seguire con continuità l’evoluzione dell’epidemia, in un rapporto di collaborazione stretto con il ministero della Salute e il commissario delegato”.

Quindi la Regione si sofferma su quella che sarebbe l’unica nota dolente:

“Si è rilevato un elemento di criticità rappresentato dalla carenza di personale: bandi pubblici già esperiti non hanno prodotto la sufficiente copertura. Il numero elevato di contagi registrati vede una grande prevalenza di asintomatici destinati quindi all’isolamento domiciliare. Ma questo richiede l’impegno straordinario di personale medico infermieristico indispensabile per seguire i pazienti nel periodo di isolamento”.

Per questo il presidente della Regione Campania ha deciso di

“chiedere alla Protezione Civile la messa a disposizione nei tempi più rapidi possibili di personale medico e infermieristico volontario, già utilizzato da Governo e Commissario nell’emergenza dei mesi scorsi, per porre in essere il controllo sui territori”.

Campania, Boom di positivi: Oggi 757

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E’ stata da poco diramato il bollettino ordinario della Regione Campania, che oggi risulta essere particolarmente preoccupante.
Sono infatti 757 i positivi di oggi, a fronte di 9.925 tamponi effettuati
I positivi risalgono quindi a 16.464 su un totale di 654.464 tamponi
Nonostante l’alto numero di positivi, si registra un solo deceduto.

Inoltre il bollettino continua con il repor sui posti letto su base Regionale:
Posti di terapia intensiva disponibili: 108
Posti letto di terapia intensiva occupati: 55
Posti letto di degenza disponibili: 665
Posti letto di degenza occupati: 550
Come programmato, a questi posti letto disponibili si aggiungono, in caso di necessità, quelli della “Fase C” che prevede l’attivazione di 600 posti letto di degenza, 200 di sub-intensiva e 200 di terapia intensiva.

Istituito a Volla un presidio “Drive In” Per controlli Covid con tamponi

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Istituito nell’area antistante il distretto n. 50 ASL Napoli 3 Sud di Volla un presidio per eseguire tamponi in modalità drive-in.

Il Sindaco, nella persona dell’Avvocato P. Di Marzo, informa  che a decorrere da giovedì 8 ottobre c.a. dalle ore 9,30 e per 15 giorni consecutivi saranno eseguiti tamponi in modalità cd. “drive in” presso il presidio appositamente costituito nell’area antistante l’ Asl Na 3 Sud – Distretto sanitario 50 – Volla con le seguenti modalità di accesso:

  • Soggetti che presentano sintomatologie Covid-19;
  • Soggetti che abbiano avuto contatti con le persone risultanti positive al Covid-19.

I soggetti di cui sopra dovranno attivarsi con il proprio medico curante il quale dovrà richiedere l’esecuzione del tampone tramite posta elettronica: ds50.uopc@pec.aslnapoli3sud.it.

Il cittadino verrà contattato entro il termine delle 24 ore per l’effettuazione del tampone, con la contestuale comunicazione dell’orario in cui dovrà recarsi presso il presidio sopracitato ad effettuare il tampone.

L’intero procedimento è stato seguito dal Ten. Col. Dott. Giuseppe Formisano Comandante della Polizia Locale di Volla che in collaborazione con il Presidente dell’Associazione di volontari della Protezione Civile “Antares” dott. V. Viola nonché del Vice-Presidente “Mario Di Simone” hanno provveduto ad installare le strutture necessarie alla buona riuscita dell’iniziativa.

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